legge animata. tasso, ii-23: il giudicar in tal modo,...
frezzi, i-6-34: a diana appartiene / giudicar questo. alberti, 343: sempre
onde traggano quello che di siffatta felicità giudicar debbiano. p. della valle
segni, 2-61: se tu vuoi giudicar con dritta lance / la torno impensato
non paia vanitate o boria / a giudicar de'segreti di sopra, i quel
buffone / chi vuol che sempre in giudicar le regole / si debbano seguir della ragione
e l'altra no, chi può giudicar questo, / qual sia migliore?
era natura- lizzato, e, a giudicar dalle apparenze e dall'ozio perfetto nel
genti, ancor, troppo sicure / a giudicar, sì come quei che stima /
cancellar l'antiche; delle quali chi cerca giudicar la perfezione, spesso s'inganna.
che mutano specie, non potendosi altramente giudicar la gravezza dei eccessi e imponer condegna
del fornello, le quali, a giudicar dall'odore che già spandevano ogni
che presumevano di sedere a scranna e giudicar le cose del petrarca. -per
... / i concorrenti a giudicar s'aduna. magalotti, 9-1-250: che
or quanto a'medici, il concorde giudicar che ne fecero furono due presagi:
vuoi sedere a scranna, / per giudicar da lungi mille miglia / con la
, 182: ognuno è cieco in giudicar delle cose proprie. parini, giorno,
conciosiacosacché egli sia così mal disposto a giudicar della differenza fra i beni temporali e
che mutano specie, non potendosi altramente giudicar la gravezza dei eccessi e imponer condegna
'n alto soglio / siede reina a giudicar le cose, / citollo al tribunal del
, / cred'io s'andrebbe a giudicar se vera / d'aristippo o di plato
leopardi, i-916: ci avvezziamo a giudicar piccole, o compensabili, ec.,
del tuo valor conforto / in quanto giudicar si puote effetto / sovra degno suggetto,
può l'uomo per osservazion di stelle giudicar le cose future, per- cioché l'
voi, mortali, tenetevi stretti / a giudicar; ché noi, che dio vedemo
adorno / contendon sì, che mal giudicar puossi / qual de le due
. frugoni, xxiv-914: non si può giudicar di certo qual fosse il vulcano,
xv-267: anche dello stile non posso giudicar che a tentone; mi par nondimeno
si rileva l'estrema difficoltà di giudicar adeguatamente delle opere scritte in una lingua
or quanto a'medici, il concorde giudicar che ne fecero furono due presagi: l'
vuoi sedere a scranna, / per giudicar di lungi mille miglia / con la
d. battoli, 9-23-219: si vogliono giudicar morti bene tanti provatamente giusti, e
buono, al cospetto di dio? e giudicar gli altri? -di fronte (a
qua verrete dalle vostre nevi / pennelli a giudicar, scarpei, bulini, / quasi
decretorii indici, e d'intercidenti, giudicar per l'orina, per le feccie,
spiegarsi e senza far mai nulla vuol giudicar d'ogni cosa. algarotti, 3-305:
bartoli, 9-2-29-1-5: ben s'appose a giudicar che fosse interesse della natura curante non
/ cred'io, s'andrebbe a giudicar se vera / d'aristippo o di plato
sei che vuoi sedere a scranna / per giudicar da lungi mille miglia / con
padri rigidi / censori, avendo a giudicar la causa / dei figliuoli! e'
marino, 2-81: s'avessi a giudicar fra toro e toro, / o decretar
decretori, indici, e d'intercidenti, giudicar per l'orina, per le feccie
col bello. muratori, 5-i-79: il giudicar dunque ben regolatamente che si fa del
delfica / ma sol dovria dei ragli giudicar! pananti, 1-8: io aveva un
il vero, / che dubitar, non giudicar sa l'uomo. / deliberar pur
cadere in giudizio falso; poiché il giudicar male e tesser ingannato denota debolezza d'
/ ed a sorgere è buono / a giudicar, di quel che gli si avvisa
rendevan vaghezza. vallisneri, ii-343: giudicar possono alcuni che il mare s'abbassi
. digiudicare (diiudicare, dis giudicar e), tr. { digiù
, / le lanci appese e a giudicar sedette, / le biade, il fien
gli occhi da ogni parte, possiamo giudicar la maggior e minor distanza da, tra
baldi, i-153: non puote enagrio giudicar ben retto / poiché riga distorta ha l'
muratori, 5-iv-18: animosamente prendono a giudicar tutti gli altrui componimenti, quantunque di
e tanta umanità che s'astengano dal giudicar temerariamente i dogmi e l'usanze della
iscusazioni, che in fine nessun seppe giudicar se egli approvasse o non approvasse che
subito. fogazzaro, 1-209: anche nel giudicar di mio figlio-mi lascio trasportare da una
del loro valore, la finezza di giudicar fra due espressioni apparentemente sinonime è un
voltando gli occhi da ogni parte, possiamo giudicar la maggior e minor distanza da
italia, sola e certa guida a giudicar le vicende della letteratura. gioberti,
mio spasso e refrigerio; / or giudicar ben puoi se di me trovasi / il
che mutano specie, non potendosi altramente giudicar la gravezza dei eccessi e imponer condegna
filosofica del loro valore, la finezza di giudicar fra due espressioni apparentemente sinonime è un
stonavano. slataper, 2-251: non giudicar tanto gli altri da ciò che è il
scuole, si è la facilità di giudicar di ogni cosa. bettinelli, i-191:
farla cadere in giudizio falso; poiché il giudicar male e tesser ingannato denota debolezza d'
caporali, ii-115: ma, perché giudicar l'animo bello / di un bel corpo
a coloro ai quali non piaccia pensare e giudicar di poesia, di starsene rinchiusi tutto
spietata, un'ostentazion farisaica, il giudicar chi operava in tali angosce. rosmini,
e della porcheria, / prima di giudicar l'opinion mia, / che può star
favorevole e parte odiosa, si debbe giudicar tutta favorevole, ed attendere al solo
dagl'intelligenti, sarà il primo a giudicar severamente la sua opera. monti,
generazione eglino si sieno, se direttamente giudicar vogliamo, altro non esser, in ciascuna
ove fioriscono le buone leggi, per giudicar la vita di un uomo solo, quello
/ vegga d'ira celeste, / dei giudicar per qual cagion di mano / esca
giudicato (part. pass, di for giudicar e), agg. (anche
genere presentano due specie differenti; e giudicar dell'una col rapportarla all'altra, è
sarpi, vi-3-67: la censura sopra il giudicar delinquenti non fu fulminata fino al febraro
beltà del tuo valor conforto / in quanto giudicar si puote effetto / sovra degno suggetto
del modo generale di concepire, di giudicar, di sentire che domina presso i
ii-29-22: questo ghiottoncel mi mise / a giudicar sì nobil sangue e degno, /
9: andava tentonando col bastone per giudicar se la barca non era troppo disgiunta
poi ch'alcuno avezzo / i piati a giudicar de'cittadini / reai ministro, per
l'ignoranza / in un che deve giudicar! de sanctis, i-97: il
alfieri, 1-163: io qui credea / giudicar d'una schiava oggi, e non
; / ma, ben mi avveggo, giudicar m'è forza / d'un temerario
le porte / del ciel verrai per giudicar la gente, / rendendo a noi quest'
mi perdoni. forteguerri, 19-80: il giudicar s'è riserbato iddio; / onde
/ dimentica tal legge; in caracora / giudicar con altr'ottica conviene. rosmini,
te ancora, o reina, / nel giudicar del vin- citor la mente. romagnosi
pulci, 16-16: io non vo'giudicar chi s'abbi torto. a. f
siino costante queste metafore, lo possete giudicar da questo, che la medesma scrittura
vegga d'ira celeste, / de'giudicar per qual cagion di mano / esca il
, ancor, troppo sicure / a giudicar, sì come quei che stima / le
oscuro io non ho lume / bastante a giudicar. muratori, 5-ii-259: la natura
, i-208: non si pò di lei giudicar fore / altro che dir:
par., 6-97: ornai puoi giudicar di quei cotali / ch'io accusai
giudicheranno. galileo, 3-4-179: il giudicar... dell'opinioni d'alcuno
. 10 ti vorrei / in giudicar più cauta. pirandello, ii-1-1055:
che sono nel spettacolo, possono meglio giudicar de li atti, che quelli personaggi
gli occhi da ogni parte, possiamo giudicar la maggior e minor distanza da,
? forteguerri, 19-80: il giudicar s'è riserbato iddio; / onde
le porte / del ciel verrai per giudicar la gente, / rendendo a noi
quale, innanzi che si dia a giudicar, cerca d'intender le ragioni delle parti
spagnuolo. slataper, 2-251: non giudicar tanto gli altri da ciò che è il
. pulci, 5-52: ma questo a giudicar vuol buon gramatico, / s'egli
divini, il paragone / mi fece giudicar da nulla e vili. redi, 16-v-
quello stesso linguaggio che usava, a giudicar de'mercati, l'edile della vicina
; / e poi ch'un pezzo in giudicar s'impiccia, / s'attiene a
è poco persuaso / e ne vuol giudicar severamente, / se a certi passi gli
e sante / leggi soggiace, al giudicar, non d'altro / mai si
non esser tanto erudito, che potesse giudicar d'improviso ciò che di ragione fosse
3-254: poliinnio pedante... vuol giudicar chi dice bene, chi discorre meglio
quello, senza dubbio, si de'giudicar supremo e indissolubile, da cui si
., 18 (308): a giudicar per induzione, e senza la necessaria
stimoli della lividezza, infelicissimo sia nel giudicar gli altrui scritti. salvini, 19-iv-2-274:
. prati, i-301: se giudicar t'affidi / le mie vergate carte,
del padrone, di buon pastore e giudicar il cattivo. campanella, i-24:
fiamme o larve, / mal potè giudicar sì tosto il senso. pallavicino,
cavalcanti, i-215: for di salute giudicar mantene, / ché la 'ntenzione per ragione
varchi, 22-95: tu credi che giudicar la cosa in altra maniera che ella non
. da questo procede... quel giudicar d'ogni cosa e non saperne nessuna
giudicato. frate ubertino, xvii-198-46: giudicar non si puote / senza proveduta canoscienza
aver ciò fatto accioché de'peccati altrui giudicar dovesse che men peccati aveva. idem,
: vediam esser già stato così nel giudicar il moto dei pianeti. galileo,
57: forse egli non è da giudicar favoloso quel racconto di teofrasto, che in
beni... infelicissimo sia nel giudicar gli altrui scritti; come dagli altri leggerissimo
cattolici potessero a loro volontà astenersi da giudicar le cause in detti parlamenti, non
unzione. ammirato, 1-i-196: vogliamo giudicar con occhio libero dai nostri affetti.
stimoli della lividezza, infelicissimo sia nel giudicar gli altrui scritti. = deriv
rischiara. settembrini, i-137: per giudicar bene sicuramente e ritrovare il vero di
: si adunò la compagnia / per giudicar... / non già s'è
: paride io vorrei / essere in giudicar perché le donne / qualche magagna cuopron
l'eccellenza di tutti quegli oggetti a giudicar de'quali non basta il senso, e
terra. misasi, 7-ii-29: a giudicar dal presente, e dai figli di quei
parte il vile interesse e cominciamo a giudicar delle cose con sentimento più nobile e
nei maneggi, comandar senza alterigia, giudicar senza passione. c. i. frugoni
lettere male imparate. vogliono / giudicar, folli. 3. persona
modo che niuno ragionevolmente l'avrebbe potuto giudicar innocente. firenzuola, 414: cominciò con
l'artificio adorno / contendon sì che mal giudicar puossi / qual de le due eccellenze
materializzare': ridurre a materia o meglio giudicar materiale, come: 'materializzare lo
'materializzare': ridurre a materia o meglio giudicar materiale,... voce che torna
sien le genti ancor troppo sicure / a giudicar, sì come quei che stima /
1-1-142: non tocca a me il giudicar la causa, / sì ch'io voglia
: in verità che la notte è mal giudicar delle gioie, e massimo quando le
sillogismo delle scienzie, la via del giudicar risolvendo è più propria e più ha
vuo'sedere a scranna, / per giudicar di lungi mille miglia / con la
rimette un ecclesiastico, ma lo debbe giudicar esso, perché si tratta del ben publico
non altro ha per suo fine che giudicar delle colpe più mitemente e che moderarne
che si usa ad accennare che, a giudicar delle persone, fa d'uopo aspettare
v.]: 'dammelo morto': a giudicar le persone si riesce meglio quando son
potessero emendarle, correggerle, interpretarle e giudicar quel che a loro paresse.
murici / digno sei tu, ma al giudicar mei effetti / sono i iudici
1-109: speculando delle stelle fisse, / giudicar puossi in quanto l'arte vale,
e dond'è nato, / e posso giudicar lo pome e 'l fiore / che
. proverbi toscani, 263: non giudicar la nave stando in terra.
, 722: mi son convinta che a giudicar nettamente gli uomini bisogna aspettare che siano
chiesa ed esser netti di mano; giudicar le cause del foro e non lasciarsi piegare
labieno, romano dottore, mandato da giudicar la differenza di nolani con napoletani,
derectura. frate ubertino, xvii-198-47: giudicar nom si puote / senza proveduta canoscienza
. frate ubertino, xvii-198-47: giudicar nom si puote / senza proveduta conoscienza
: questi ancora solevano essere presenti nel giudicar le cause gravi, e se il
quello, senza dubbio, si dé giudicar supremo e indissolu bile da
gran popon tu vuoi / a occhio giudicar buono squisito, / ma tc n'accorgi
ben e gli occhi aprite / al giudicar colla mente e col core! machiavelli,
parte favorevole e parte odiosa, si debbe giudicar tutta favorevole ed attendere al solo favore
a tutti d'opinare a sproposito e giudicar che è bene il male o viceversa
un po'd'orecchio ci serva a giudicar di parole. -attenzione, sensibilità
ordinata. dante, i-4: savete giudicar vostra ragione, / o om che pregio
oro che nasce dalle lagrime si dee giudicar brutto e oscuro. agostini, 65:
paesi o a paesi si dice del giudicar la bontà del vino dal luogo ond'egli
a gli propri corpi, cossi doviamo giudicar de le cose intellettive verso gli propri oggetti
sì fatti ostacoli e animosamente prendono a giudicar tutti gli altrui componimenti. temanza,
giudicio, a cui si apparteneva di giudicar di un tal libro più che a
ci restò la cuffia rotta / da giudicar quanto potea valere. c. gozzi
alcuno, avezzo / i piati a giudicar de'cittadini / reai ministro, per
da eseguirsi e una regola con cui giudicar l'eseguito; e i più sono tutte
egli mi par scritto, se posso giudicar nulla di una lingua a me straniera,
e dond'è nato, / e posso giudicar lo pome e 'l fiore / ché
.., mentre dice che vuol giudicar chi dice bene, chi discorre meglio
frezzi, 1-6-34: a diana appartiene / giudicar questo e che la pace pogna /
la sicilia è una brutta posizione per giudicar favorevolmente il genere umano. praga, iv-4
di due presidenti e dodeci consiglieri, per giudicar di cause criminali possessorie. pagano,
il vender la podestà data da dio del giudicar in terra, si imprimono anco
voi, mortali, tenetevi stretti / a giudicar: ché noi, che dio vedemo
segretario e cinque predicanti) eglino posson giudicar di materie frivole, civili e qualcosa
di bontate. dante, 1-2: savete giudicar vostra ragione, / o om che
dal certo si prendano i lumi per giudicar dell'ambiguo. -prendere in ballo qualcuno
certe idee ch'ella non può più giudicar rettamente di ciò che a tali idee si
da questo procede... quel giudicar d'ogni cosa, e non saperne nessuna
la repubblica di vinezia abbia potestà di giudicar ecclesiastici non per alcuna concessione, ma
, i primi giorni che fu levato dal giudicar cause private come semplice dottor del consiglio
patria. algarotti, 8-92: incapaci di giudicar del sito, della distanza e della
che tutto dì prendono gli uomini nel giudicar de'miracoli, riconoscano in gran parte
[la pittura] giovi a saper giudicar la eccellenzia delle statue antiche e moderne,
assennato. frate ubertino, ii-46: giudicar non si puote / senz'aver proveduta
stimoli della lividezza, infelicissimo sia nel giudicar gli altrui scritti. forteguerri, 6-19
, par., 6-97: ornai puoi giudicar di quei cotali / ch'io accusai
raffermano. castellani, xxxiv-350: a giudicar costui sarie pazzia; / e se
, / ma dentro il petto mal giudicar possi. bandello, 2-24 (i-901)
ben e gli occhi aprite / al giudicar colla mente e col core! /
quell'usanza, troppo comune, di giudicar fatti vecchi con regole nuove. nievo,
dal retore, a cui s'appartiene il giudicar dello stile che è comune ad ogni
ai saggi e a chi può rettamente giudicar delle cose. f. m. zanotti
che né sanno ben consigliare, né giudicar con rettezza, né operar con giustizia
erano in lei sempre tempestate da quel giudicar retto, tanto difficile a trovarsi in
baldi, i-153: non puote enagrio giudicar ben retto / poiché riga distorta ha
catolici potessero a loro volontà astenersi da giudicar le cause in detti parlamenti, non
estremo. mazza, i-73: al dritto giudicar va lunge / chi a rifratta sembianza
la cura di comporre un'istoria e di giudicar le composte. -riconoscere,
però muto / ei si starà, nel giudicar, tra'saggi. fanzini, i-640
il corruttibile, / e ha da giudicar somma possanza. varchi, 8-1-508:
il ritirarsi a quel modo non si potesse giudicar fuga più tosto che ritirata. bisaccioni
scorto. alfieri, gi-1-55: per giudicar qual sia tra questi due onori il verace
fa'che mai / tue voglie al giudicar non sien festine; / piglia le rose
. i. neri, n-12: se giudicar vuoi, giudica ormai / l'alta
quell'usanza, troppo comune, di giudicar fatti vecchi con regole nuove. d'
il foco. passeroni, iv-197: a giudicar ben dritto / è questo mio carbon
salmo si canta il gloria: a giudicar di checchessia bisogna aspettarne la fine. u
materia. scola, xl-458: volete giudicar sanamente? servitevi delle nozioni per mettere
duce, e perché duro / fu il giudicar di sangue e di virtute, /
que'che sono nel spettacolo possono meglio giudicar de li atti che quelli personaggi che
non perdere scienza perfeziona la ragione pratica a giudicar rettamenpuò alcuno già se. nnon vole
dubbio. bambagiuoli, 36: giudicar non si può per apparenza, /
vuo'sedere a scranna, / per giudicar di lungi mille miglia / con la veduta
in ciò che due doni sono per il giudicar rettamente, ché in ciò si travede
galletti è una spia, o se devo giudicar dalla faccia di bronzo e da alcune
tuo valor conforto, / in quanto giudicar si puote effetto / sopra degno suggetto,
sequestrati dai buoni e non si abbia a giudicar se non secondo il dovere, servirà
reo, chebasso / serpe e in suo giudicar torto ragiona? mazza, iii-
, ancor, troppo sicure / a giudicar, sì come quei che stima /
vere fiamme o larve, / mal potè giudicar sì tosto il senso, / perché
citolini, 470: poi è il giudicar per le feccie e per gli sputi,
crudeli, 2-148: « io a giudicar atta non sono / se questo odore
[rezasco], 223: può farsi giudicar al sopra gastaldo e poi al superior
stimoli della lividezza, infelicissimo sia nel giudicar gli altrui scritti, come dagli altri
vuo'sedere a scranna, / per giudicar di lungi mille miglia / con la veduta
schizzi delle istorie per poter accomodar e giudicar i luoghi propri. l. pascoli,
che sono nel spettacolo, possono meglio giudicar de li atti che quelli personaggi che sono
frugoni, i-423: egli veramente si potea giudicar di buon taglio, perch'era un
, ancor, troppo sicure / a giudicar, sì come quei che stima / le
pautorità del padrone, di buon pastore e giudicar il cattivo. alfieri, xxxix-134:
che egli mi par scritto, se posso giudicar nulla di una lingua a me straniera
in casa. non credo di giudicar temerariamente, pensando ch'egli non abbia volu
voi, mortali, tenetevi stretti / a giudicar. girone il cortese volgar.,
: egli andava tentonando col bastone per giudicar se la barca non era troppo disgiunta
altra mattina. ibidem, 263: non giudicar la nave stando in terra. ibidem
segneri, i-180: né anche si può giudicar dell'uomo,... infino atanto
: giudici gravi e togati sedettero / per giudicar della colpa. -composto da
consiglio ai saggi e a chi può rettamente giudicar delle cose. de roberto, 5-182
mio pensiero / non fa smagarmi a giudicar non retto). verri, 2-364:
di mia fortuna, / chi ben vuol giudicar senza trasdire. = comp
, per cui solo far trasentire, e giudicar diversamente dal vero, avea messo in
lingue i bei secreti, / e potea giudicar se meglior tuba / ebbe il figliuol
naso. imbriani, 3-168: ho voluto giudicar da me e da te gli altri
/ e l'altra no, chi può giudicar questo, / qual sia migliore?.
buonarroti il giovane, 9-499: tai si giudicar sommersi al tutto / ed usciti di
stima. alfieri, iii-1-55: per giudicar guai sia tra questi due onori il
vile zappaterra. moravia, xi-70. a giudicar dalle lettere tocci doveva essere uno zappaterra
e tanta umiltà che s'astengano dal giudicar temerariamente i dogmi e l'usanze della chiesa