boccaccio, iv-133: come baccata mi gittai in terra, e dietro alla furia
gocciolotti delle candele. linati, 30-24: gittai un soldino, ma se lo beccò
sappia scrivere una misera lettera! e gittai disperato la penna. manzoni, pr
219): io subito mi gli gittai addosso, e gli detti di pugna e
impacchiucando cartacce. foscolo, v-144: gittai la foglia dalla finestra, e avrei
sappia scrivere una misera lettera! e gittai disperato la penna. pellico, ii-69:
e presa quella santa comunione, la gittai in qua e in là, tanto che
terra veduto una palla, e raccogliendola la gittai dentro da le trincee dicendo: come
lato dentro, cusì presto come me gittai nel lecto. savonarola, 5-33: li
, purg., 9-109: divoto mi gittai a'santi piedi: / misericordia chiesi
da lato dentro, cusì presto come me gittai nel lecto: -dimostrandogli cum la mano
disperato. gelli, i-65: mi gittai al disperato, e mi diedi a navicare
di stagnio,... e lo gittai in sul migliaccio dentro alla fomacie,
e divisolo in diversi solchi, quivi gittai frumento, colà segala, costà saggina
e sappiendo io, mi misi e gittai volonteroso alla morte. guido delle colonne
di quelle voci orrende, mi gittai alla porta del pa lazzo
purg., 9-111: divoto mi gittai a'santi piedi: / misericordia chiesi
sponde / rapii, trafissi e la gittai nell'onde. alfieri, v-1-889:
e divisolo in diversi solchi, quivi gittai frumento, colà segala, costà saggina,
e divisolo in diversi solchi, quivi gittai frumento, colà segala, costà saggina
da lato dentro, cusì presto come me gittai nel lecto. aretino, iv-1-130:
venditor di cristo. guerrazzi, 6-13: gittai il libro, ma col libro non
il libro, ma col libro non gittai la conoscenza del male. carducci,
carducci, iii-24-324: la mattina dopo gittai giù le prime strofe dell'ode alla
toro invelenito, quattro o cinque ne gittai in terra, e con loro insieme caddi
ma, non ne potendo più, li gittai a dio gli rivegga, e dissi
volgar., 1-345: mi misi e gittai volonteroso alla morte. de sanctis,
firenzuola, 435: tre volte io mi gittai a'piedi della sua ombra per abbracciarla
delle colonne volgar., vi-1-144: mi gittai in terra, la quale molto verzicava
prima l'acqua santa, e poi mi gittai inginocchioni. 4. immergere.
toro invelenito, quattro o cinque ne gittai in terra, e con loro insieme
. cavalca, 20-105: io le gittai la lavatura del catino addosso. g
, che... mi misi e gittai volonteroso alla morte. fazio, i-29
toro invelenito, quattro o cinque ne gittai in terra, e con loro insieme caddi
conoscendo e sappiendo io, mi misi e gittai volonteroso alla morte. dante, xxxvi-7
di giorni? faldella, iii-70: mi gittai a capo chino nello studio e mi
purg., 9-1 io: divoto mi gittai a'santi piedi; / misericordia chiesi
sospiri e guai, / suppin disteso mi gittai sul letto. / « o misero
di mare: chinai la faccia, e gittai tre boccate di acqua o quattro.
derlo a me, e io lo gittai nel fuoco, e uscito n'è questo
, purg., 9-109: divoto mi gittai a'santi piedi. boccaccio, dee
rapidamente. brusoni, 6-162: mi gittai io ancora con la sola spada alla
precipitosamente. brusom, 6-162: mi gittai io ancora con la sola spada alla
volgar., ii-250: sì mi gittai in terra dinanzi a dio, siccome
contendere, / però ch'io la gittai pur della sella; / e s'io
. guerrazzi, 6-512: io gittai il ferro e fuggii via. giungo
e guai, / suppin disteso mi gittai sul letto. 3. figur
ma, non ne potendo più, li gittai a dio gli rivegga.
prima l'acqua santa e poi mi gittai inginocchioni. a. f. doni,
e divisolo in diversi solchi, quivi gittai frumento, colà segala, costà saggina
. de sanctis, ii-6-7: allora gittai rocchio su quelle carte lasciatemi dal- rimbriani
/... / divoto mi gittai a'santi piedi. idem, par.
. giraldi cinzio, 2-99: gli mi gittai con capei sparsi a'piedi / in
fuoco ai mia soffioni, non tanto gittai quelle botti per terra che m'inpedivano
, e nel vortice dell'elica ti gittai il nostro grido di richiamo e di allarme
in circa a sessanta libbre, e lo gittai in sul migliaccio dentro alla fomacie,
circa a sessanta libbre, e lo gittai in sul migliaccio dentro alla fornacie, il
e guai, / suppin disteso mi gittai sul letto. delminio, ii-83: è
colsi, / in cui del tago mi gittai nell'acque, / e fra i profondi