governare la barra del timone (o giaccio). = deriv. da aggiaccio
piangendo a'bianchi marmi: / « giaccio io corinna qui ». galileo,
ogni animale; / me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale?
ogni animale; / me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale?
dissemi: qui con più di mille giaccio; /... / indi s'
ogni animale; / me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale?
indi, qual corpo esangue, / giaccio immobile; un velo atro m'ha ingombre
apersi. grosso, iii-379: io giaccio avvinto / tra voglie o furie infuriate
pioggia a fiore dell'acqua stagnante ove giaccio. e. cecchi, 3-64:
verno le viole, / e il giaccio nella state al sole acceso. lorenzo de'
sono veramente mortificato, o signori: io giaccio disteso e voi state in piedi;
, / ch'è ogn'or di giaccio e pur al fuoco attende, / mentre
delle memorie scese. leopardi, iii-272: giaccio immobilmente sotto un cumulo di sventure,
162: sorgono i morti; io giaccio ancor sepolto. / ma tu, cagion
e mortale ove io senza moto mi giaccio. bonsanti, 2-296: era invece sicuro
sempre assetato e ognor digiuno amante / giaccio. mamiani, 1-276: intorno
. boine, 1-80: qui giaccio qui lento mi disfaccio gemebondo. bocchelli
vigore interno, / stanco al terren mi giaccio, / e percosso d'orror tremando
555: perché cadaver nudo inonorato / giaccio sul suolo erboso, / non creder
e mortale ove io senza moto mi giaccio. onofri, 105: scoiattoli che saltano
sempre assetato e ognor digiuno amante / giaccio alla destra coscia e sto vegliante,
accòstati. consunta mi sembri / nel giaccio del pecoraio / non avesti per certo la
e forte braccio, / per cui sicuro giaccio -in ogne lato. f.
tarda, / che l'un par giaccio e l'altro par sempre arda.
un bel rio tra chiuse sponde / giaccio, e furanmi al sol le spesse fronde
6-53: in questa bara io mi giaccio... rovescione e tirato come
occhi ogn'alma / or fai d'un giaccio, or gai d'un foco ardente
». ghiàccio1 (ant. giaccio, chiàccio, ghiazzo, giàzo)
il sollione non ne avea strutto il giaccio, e tornato in acqua il mare,
mare non era d'acqua o di giaccio, ma di cristallo. g. del
a poco / spegnerà di disdegno un freddo giaccio. alfieri, 8- 155:
caldezza dell'animo, e non al giaccio delle parole. milizia, iii-513: far
romore, dicendo: e'si gitta il giaccio sopra i più ricchi; e coprirà
ghiacciare. giacciate2, intr. [giaccio). marin. governare il
795: 4 giacciare '. maneggiare il giaccio, e con esso governare il
e'dolorosi / per uso collocavano el lor giaccio. boccamazza, i-1-404: quando si
6-134: come una bestia sorpresa nel giaccio, sgattaiolò ranco ranco. 2
non ardisca o vero presuma, tenere giaccio o capanna appresso il fosso della sannona
: e aspettami, che arrivo fino al giaccio / paura non avere. dio perdona
aggiaccio. crescenzio, 1-135: il giaccio altro non è che un manico,
timone. guglielmotti, 795: 4 giaccio '. voce pelasga, e sempre viva
, iv-400: sento diluviare: e giaccio con gli occhi spalancati. leopardi,
leopardi, 23-132: me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale.
di lantosca, vi-951: ora ch'io giaccio / in verde sudario / all'alighe
e forte braccio, / per cui sicuro giaccio -in ogne lato. guittone, i-13-96
morti decto da 'cime 'cioè giaccio. f. f. frugoni, iv-16
ime. stigliani, 2-471: io qui giaccio, guarino, in bassa ed ima
e michiele, 49: steril'io giaccio in questa tomba oscura, /..
come tu, e non sento questo giaccio. lorenzo de'medici, ii-304: i
/ son mie fatiche, e io mi giaccio in terra / d'interne arpie per
e forte braccio, / per cui sicuro giaccio -in ogne lato. guittone, 48-7
pia, lxv-26: così, tarquinia, giaccio a un vostro sdegno / si fé
di legge per barra del timone o giaccio. 3. attrezzo usato per
contarmi, li-in miserando aspetto / egro qui giaccio, al sofferir sol 1-582: per
, 23-132: me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale? carducci
il pallio trito, sopra lo quale giaccio, date ad atanasio, vescovo d'alessandria
sempre in mezzo a duo la notte giaccio? lippi, 2-73: così nel mezzo
, 10-120: qui con più di mille giaccio: / qua dentro è 'l secondo
, 6-53: in questa bara io mi giaccio... rovescione e tirato come
savi, / scrollata ogni certezza, / giaccio in narcisità. = deriv
picchio / che parve proprio che fusse di giaccio, / ché il brando ne levò
più fredda che può, e col giaccio, nell'estate. o. rucellai,
'io dormo ', 'io giaccio '. monti, xii-1-43: arrogi qualche
, 258: s'oppressa inferma a morte giaccio, / com'è ch'a voi
/ sciolta dal corpo più freddo che giaccio, / bestemmiando fuggì palma sdegnosa *
ogni animale; / me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale?
il pallio trito, sopra lo quale giaccio, date ad atanasio vescovo d'alessandria.
, 6-53: in questa bara io mi giaccio, non rannicchiato e accovacciato,.
da roapà 'presso 'e xctjxat 'giaccio '. paracinància, v.
i paranchinetti che sostengono e muovono il giaccio del timone. = dimin. di
bagnarsi,... gir su 'l giaccio, lisciolarvisi, sblisciare, cadere,
lei sorride. tommaseo, 2-iv-212: giaccio, fratello, da tre pieni dì
perché non dovesse poter dirsi: 'io giaccio un giacere comodo', pigliando quell'infinito
; / io sola intanto / mi giaccio in pianto. stoppani, 1-16: scorgevo
90-186: rotte sì son le porte e giaccio teco, amore. idem, 91-172
cor m'ha pregno / ch'io giaccio a mezo 'l fuoco e non mi doglio
indorato telo, / che s'io giaccio con lui, nel mio reame /
22: la novella crudel fé ognun di giaccio, / né fu, che il ver
ne l'acqua guarda, / anzi un giaccio propinquo a un foco ardente, ber
, 10-119: qui con più di mille giaccio: / qua dentro è 'l secondo
se fano, / come il splendido giaccio al vivo sole, / cotal se disfacea
dei savi, / scrollata ogni certezza, giaccio in narcisità. rabbruschire, tr
, ii-149: l'incrinatura / il giaccio rabescò, stridula e viva. campana,
dell'ampia mia patria in vece io giaccio / qui rammantato di straniera terra.
trepidi ruscelli / a sciorre 11 freddo giaccio in tiepide onde, / e i prati
, 258: s'oppressa inferma a morte giaccio, / com'è ch'a voi
e dal caldo della state e dal giaccio del verno, venghino a rendersi quelle
, 1-188: appena detto: -scioglimi il giaccio, ch'io son ferito -,
. imperiali, 4-384: mentre io giaccio e dormo, ecco che 'l sogno
* ardo, or mi rilevo, or giaccio, / or mi glorio, or
quanto già remete or che gli è freddo giaccio. mani di dio, in dio
poi la mattina dell'imbarco mi mandò giaccio, fratti et altri rinfreschi per commodo della
e che fra i trapassati ancor non giaccio. / dov'ella diè nuova sì trista
che il fistolo e più ristretti che il giaccio. g. m. cecchi
trepidi ruscelli / a sciorre il freddo giaccio in tiepide onde, / e i prati
: / rotte sì son le porte e giaccio teco, amore. anonimo romano,
nudo insepolto, ai venti esposto io giaccio, / e lungo il lido in
174: solo amor che col giaccio i suoi riscalda / di remedi a
ne l'acqua o al sole il giaccio. f. scarlatti, lxxxviii-ii-583:
46-140: sciolta dal corpo più freddo che giaccio, / bestemmiando fuggì l'alma sdegnosa
trepidi ruscelli / a sciorre il freddo giaccio in tiepide onde, / e i prati
: ti scrivo dalla branda, dove giaccio semivestito. = comp. dal
, / per mostrar cheil diamante come un giaccio / potrebbesi spezzare con quel stecco /
e forte braccio, / per cui sicuro giaccio -in ogne lato. guido delle colonne
: era poli- crone un pezzo di giaccio alpino, che ancora resiste sotto l'ombra
i-321: sorgono i morti, io giaccio ancor sepolto: / ma tu, cagion
malecarni, lxxxviii-ii-33: ardente fiamma in giaccio arà valore / ed animo gentil fia sempre
, i-27: da non molti anni qui giaccio io, micca partigiano, / spento
; / sorgono i morti, io giaccio ancor sepolto. catzelu [guevara],
pallide se fano, / come il splendido giaccio al vivo sole, / cotal se
/ sciolta dal corpo più freddo che giaccio, / bestemmiando fuggì l'alma sdegnosa.
, 3-iii-181: era policrone un pezzo di giaccio alpino che ancora resiste sotto l'ombra
pensier tanto contese / che stillò il giaccio in amoroso umore. marmitta, 32
strangolato dal ghiaccio, prese la materia del giaccio, cioè l'acqua, per il
ultime strida. / o donna, io giaccio in signoria di morte; / e
/ e volo sopra '1 cielo, e giaccio in terra; / e nulla stringo,
infelice. leopardi, iii-272: io giaccio immobilmente sotto un cumolo di sventure,
animale; / me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale? 7archetti
, el quale era tutto duro ai giaccio come un marmo, trovò alcuni uomini
, 6-53: in questa bara io mi giaccio, non rannicchiato e accovacciato come un
generale torpidi. leopardi, 381: torpido giaccio tra le mura paterne. papini,
parti. leopardi, iii-272: io giaccio immobilmente sotto un cumolo di sventure,
vulnerabile massa di peli nel secchiello pieno di giaccio, nel quale durante la comica seguente
e dal caldo della state e dal giaccio del venro, venghino a rendersi quelle
e il pallio trito sopra lo quale giaccio, date ad atanasio, vescovo d'alessandria
baldi, ii-17: chiappin qui giaccio e fui gentil cavallo; /..
sempre più gagliardo. fogazzaro, 10-453: giaccio degli astri a fronte / sopra una
. dottori, 3-109: ponmi nel giaccio strano / di cinosura o là dove boote