buono. = deriv. da genga, paese in provincia di ancona;
. prelatino: cfr. nell'umbria genga 'scoglio'. géngero { gengévero,
eccellenti architetti, e particolarmente da girolamo genga, fu eretto un alto e superbo
. s. ferrari, 500: genga che senso d'inestinto riso / svegliasti
attualmente. fata, xxviii-11: non genga spese e fatica ho atrovato margarita de
si trasferì a pesaro in casa del genga, che gli diede commodità di studiare
iii-88: fu anco particolarmente trattenuto il genga dal detto duca per far scene ad apparati
vinnero d'onne canto, / tutti genga non dere per quanto: / oi,
quelle cose ch'elli ènno tenuti, genga questione e grevega. guittone, i-1-280:
). faba, xxviii-11: no genga spese e fatica ho atrovato margarita de
vinnero d'onne canto, / tutti genga non dere per quanto: / oi,
che cent se 'n part da lui genga 'l son scorger. -accompagnare col
cronaca di isi mare / genga rimo (entenda ki s'aiutare!)
vinnéro d'onne canto, / tutti genga non dere per quanto: / oi
eccellenti architetti, e particolarmente da girolamo genga, fu eretto un alto e superbo
, vlii-56: il signor stern, a genga per visitare imissionari protestanti che colà dimoravano,
sia creto solamentre a la soa parola genga algun sagramento. -appena, anche
pubblica. faba, xxviii-n: no genga spese e fatica ho atrovato margarita de
quelle cose ch'elli enno tenuti, genga questione e grevega. bembo, iii-403: