de vittoria en travaglio; / fa fugar quelle sembiaglie de quigli forti nimice,
15-513: né questi era possente / a fugar quello e il combattuto pino / incendere
qualor ti scorgo al ribellante infido / fugar col ciglio et affogar nei pianti /
ii-7: a noi fu lieve / fugar le navi del signor di francia. carducci
l'odore di questo giglio ha potuto fugar molti velenosi serpi della regia corte. milizia
non vien l'alba novella / a fugar l'ombre ed a sgombrar gli orrori,
mia stella. imperiali, 2-21: fugar suole / brine il foco, ombre il
: mi piace el letto e di fugar fatica. boccaccio, iv-136: fuga questo
scomparire. iacopone, 44-37: fa fugar quelle sembiaglie de quigli forti nimice,
a la bella mia ladra d'amore / fugar sagaci men di ladri erranti, /
/ fiero ardore, / ch'ai fugar lunate vele / serbi l'uve a man
destar venne / e il maligno a fugar sopito seme [del vaiolo].
tornate, ohimè, tornate / a fugar, a irraggiar guancia nembosa. soffici,
con sola una carezza, / la gelosia fugar, che mi percote / per quelle
ad altro non m'inchina che a fugar esserciti. fr. corner, li-2-47:
.. /... / fa fugar quelle sembiaglie de quigli forti nimice.
sé faciendo sacco, / e che fugar le tenebre la luce / et era
cademento. idem, 44-37: fa fugar quelle sembiaglie de quigli forti nimice,
monosini, 288: si quis se fugar dederit:... 'ha battuto il
conte, / e con un'acqua da fugar, cred'io, / dai tassi il