guerrier soprani. idem, 20-31: fér le trombe cristiane il primo invito: /
natura e 'l cielo / altrettanto non fér le membra e 'l petto? idem,
opere leggiadre / di miei maggior mi fér sì arrogante, / che, non
voci sconsolate /... / tal fér le ninfe belle e paurose. soldanieri
lungi da'busti lor teschi infelici / fér diadema funesto a'tetti infami. m
ebber fornito lor lavoro; / ben fér le donne loro ingombro assai, / che
nomi e i vanti, / che fér dal piano a gli ultimi arconcelli /
ix-534: per voler far cosa eletta / fér lì fare una fontana, / può'
tutti quelli. anguillara, 4-451: che fér cano in un punto il volto e
, 5-210: impeto pari, / non fér nel circo mai bighe e quadrighe,
già quando i cani abbaiando / si fér sentir di siila nel turbato / mare,
così tre volte / dell'ilìaca città fér questi il giro / velocemente. pascoli
la danza / e la battaglia che fér coi pagani. / tutti vi faccia
spesso e gravemente offesi / dal fér cupido gl'immortali dèi / or ad
si fecondar le glebe, e si fér manto / di molli erbette e d'
poi. monti, x-2-180: mi fér l'orrende profezie fremire. / volsi
amori, / con poca guerra me gli fér capti va. sabba da castiglione,
imo / lo turbàr sì, che ne fér valli e monti. campanella, i-18
braccia ed innarcaro i dorsi, / e fér per avanzarsi estremo sforzo. g.
genova cacciato, com'intonaco, / fér con que'dentro concordia palese. 7
lasciarono aperta, ed a'nemici, / fér da le mura marziale invito. tasso
, 5-61: quel che acerbi non fér, maturi e mezzi / fan poi con
/ scoprir le nostre insidie, e fér palesi / le cangiate armi e gli
., 5-61: quel che acerbi non fér, maturi e mézzi / fan poi
stampar nel core / que'detti e fér dell'armi un ferreo muro / alle
/ i lucchesi col braccio fiorentino, / fér oste a pisa con arditi musi.
e doppie, sicché se gli uomini fér pace delle loro guerre, non dimanco
letargo. monti, 1-609: alzar fér suso in prima / alle vittime il
mestier facea, per più paia / li fér di panno lan, di prò e
ella più quegli occhiuzzi ribaldi / che mi fér pazziar? capuana, 12-109: vo
b. davanzati, ii-442: i romani fér da prima la moneta di rame senza
., 29-23: torri di legname si fér quici, / ed altri ingegni,
, / fèr l'ulisseide, / ne fér l'eneide. baldini, 13-vi:
la leggenda, / ripreser cuore e fér gente per certo, / per dare agli
di punta e di taglio / co'traditor fér tanto... / che passar
di roma racquistata, / incontro gli si fér tutti armeggiando, / facendo festa della
/ sì che gli altri il seguirò e fér poi rosse / le prime tende di
color, sommesse e sovraposte / non fér mai drappi tartari né turchi. daniello,
alto costume,!... / fér dolce invidia un tempo e
vivinaia: / quella guastare; ma fér come 'l nibbio, / che lascia l'
me ivi a man dritta; / poi fér li visi, per dirmi, supini
i-15: quai crudi orsi vellosi / fér strage allor della nemica gente. parini,