del monaco maggiore. 3. forcella, bocca dello stomaco. m.
tanto da richiedere l'appoggio di una forcella, con accensione a miccia staccata, o
son gli archibusi da mura, da forcella e da braccia. guicciardini, v-216:
e intignervela dentro, e porla sopra la forcella del petto... e avicenna
che si aggiravano nelle strette vie intorno a forcella. d'annunzio, i-258: mite
di se stesso. 2. forcella piccolissima, di filo d'alluminio,
corpo talvolta coperto di squame e una forcella ventrale che serve per il salto;
dall'altro capo, che è fatto a forcella, imperniate con le stecche verso la
[dell'arbore] in su la forcella dei suoi rami, i quali si ten-
crusca]: il vino quando viene alla forcella, per sua sottilità no vi dimora
una rotella che per mezzo di una forcella di sostegno viene fatta rotolare sulla curva
si coceva la carne, avendo ima forcella a tre denti in mano. -fermare
. segno convenzionale a forma di forcella (> o <), che dai
mani col portare l'asse dinamico della forcella qualche centimetro davanti a quello della ruota
delle gondole, al modo d'una forcella ricavata da un ramo d'albero,
questo si va raffreddando si deve con la forcella andar levando a falda a falda,
di porro o lebbra che viene alla forcella e qualche volta per tutto il corpo
nella pignatta, tutto ciò che la forcella traeva fuori, il sacerdote lo prendeva
quale suole venir in mezzo de la forcella, e perciò così lo chiamano i
legno duro, oppure con una forcella di ferro a cui viene applicato un
costituito da una lunga pertica terminante a forcella impiegato anticamente per sollevare le scale durante
; passaggio difficile fra cime scoscese; forcella. jovine, 5-224: il sole
1-195: 'forcata ', è la forcella del petto. marino, vii-246:
, e intra vite e vite una forcella piccola si ponga ovvero un bastoncello si
.. da capo hanno alquanto d'una forcella. d. bartoli, 16-5-117:
mani col portare l'asse dinamico della forcella qualche centimetro davanti a quello della ruota
montagna per fascine; si fa la forcella per la mussa del fieno. pavese,
un paracarro. s'era spaccata la forcella, saltata la ruota. -molletta
alvaro, 9-241: posò il ricevitore sulla forcella. -cavalletto di metallo usato in
son gli arcobusi da mura, da forcella e da braccia, ch'oggi dì si
a rota, a cavalletto, a forcella, lungo all'eccesso, d'uso incerto
orologio. carena, 1-131: * forcella del registro ', pernuzzi che sono
la sua cima maestra in su la forcella dei suoi rami. pea, 1-240:
l'istinto, giunto che fui alla forcella dell'albero, a farmi audace. moravia
sopra un ramo e da questo sopra una forcella, nel fitto del fogliame, da
fece loro tagliare le lingue insino alla forcella. cennini, 60: dal mento sotto
una mi sura: dalla forcella della gola alla sommità dell'omaro,
da capo, dove s'affibbia alla forcella della gola. garzoni, 1-304: contiene
è uno, in cui si ferma la forcella della gola. -popol. la
asta medesima ferì arielle per mezzo la forcella del petto. varchi, v-665: le
appiccicavano alle costole dell'altro infino alla forcella del petto. nomi, 14-26: ficcogli
appella / dello stomaco il volgo la forcella. botta, 5-429: augurio funesto
funesto erano principalmente un molesto senso alla forcella dello stomaco ed una inclinazione al vomitare.
: forte spronando, l'asta a la forcella / del pettignion gli pose. pea
grosse su su ad imbuto alla grossa forcella. -l'attaccatura, nella gamba,
gomma stringe la gamba proprio sopra alla forcella. -popol. osso biforcuto alla
finisce il collo fin per tutta la forcella del petto è ricoperto di macchia nera
: i due giovani erano arrivati alla forcella del sentiero, che menava alla piarda del
non restava nemmeno un pettine o una forcella. 6. ant. forchetta
mentre si coceva la carne, avendo una forcella a tre denti in mano. e
o nella pignatta, tutto ciò che la forcella traeva fuori, il sacerdote lo prendeva
[s. v.]: * forcella ', quel punto nel quale le funi
stroppi. guglielmotti, 721: 'forcella ', sorta di scalmo biforco,
: il mio è come un tiro a forcella, procede per approssimazioni.
per approssimazioni. -apertura di forcella: la differenza di gittata fra le
). 14. locuz. -a forcella: con due estremità che si allargano
di barba intonsa disseccata coi peli a forcella. manzini, 11-119: aperto a
. manzini, 11-119: aperto a forcella [il rametto di ostriche] ne sostiene
brasca, 155: e1 po se forcella in quatro rami et fa quatro porti
in mare. = deriv. da forcella. forcellata, sf. forchettata.
forcellato, agg. che ha forma di forcella. cagna, 1-119: quelle spine
forcelluto, agg. che termina a forcella, che si allarga biforcandosi in due
parole. = deriv. da forcella. forchebène, sm. ant.
forca. forchétta, sf. forcella. -in partic.: asta di
punta la spronella. 7. forcella metallica che, negli orologi a pendolo,
-ornit. osso a forchetta: osso a forcella (v. forcella, n.
forchetta: osso a forcella (v. forcella, n. 3).
di ardenna. 3. la forcella che si usava anticamente per appoggiare il
9. zona dell'epigastrio nello stomaco; forcella. alfieri, i-140: nella forcina
2. marin. scalmo biforcuto, forcella. -in partic.: sostegno alto
3. milit. ant. doppia forcella usata per sostenere le artiglierie sopra il
ruote della bicicletta al telaio e alla forcella. giuseppe da capriglia, 28:
linea (negli apparecchi attuali indica la forcella). 5. stor. arma
veste], dove s'affibbia alla forcella della gola con uno o due gangheri di
crusca]: provano alla forcella una fastidiosa gonfiaggine, e ruttano sovente.
: 'guida dello spirale'dicesi la forcella del registro degli oriuoli. guglielmotti, 849
tecn. attrezzo, a forma di forcella, che serve per muovere la lima
pare, qualche riga per te a forcella, che mi pare impazzisca: è
delle strade maestre. -valico, forcella. f. galliani, 4-191:
umane. = denom. da forcella (v.) col pref. in-con
tommaseo]: il travaglio, quando la forcella è benvòta, fa il calore crescere
. chiose cagliaritane, 46: da la forcella de la 2. rifl.
: fece loro tagliare la lingua insino alla forcella. fatti di alessandro volgar.,
.. a coloro che hanno la forcella fredda e il petto intasato di grossi
di barba intonsa disseccata coi peli a forcella. -formato di crini lunghi e
cicogna. bocchelli, 13-647: presso alla forcella di rivotorto e fossa camerata, in
; cfr. piemont. luva 'forcella a tre punte ', emil. lov
da capo, dove s'affibbia alla forcella della gola con uno o due gangheri
uccelli. cennini, 1-46: dalla forcella della gola a quella del magon o
parve spezzarsi. arbasino, 15: sulla forcella più alta, appollaiata come una saggia
: porta portese; a napoli: forcella; a milano: fiera di senigallia;
disse merlo ghibellino, se terminante a forcella; merlo guelfo, se di forma
la conversazione riadagiando il microfono sulla nera forcella. pratolini, 10-270: gli telefonò
tanto da richiedere l'appoggio di una forcella, con accensione a miccia staccata,
malattie [crusca]: sentono la forcella onustissima di bile e di pituita.
. 2. dispositivo fissato sulla forcella della ruota di una bicicletta da corsa
sua natura pesante, e dimora nella forcella del petto e restrigne il ventre. papi
olio e paffute, tanto che faresti forcella delle tue dita alle loro gote. graf
nella destra, portanova una porta nova e forcella... un palo biforcato pieno
di legno incavato o di ferro a forcella, su cui si appoggiano i pennoni degli
bastimenti bastano due candelieri di ferro a forcella o altro simile supplemento. -ciascuno
, l'altro capo è diviso in forcella, fra le branche della quale, mediante
di dominio pubblico. e. forcella [« la repubblica », 18-iv-1986]
aveva profetato ha vinto. e. forcella [« la nuova stampa »,
profondando la spada gli entrò insino alla forcella del petto. -formare una scannellatura
n. 13. e. forcella [« la nuova stampa », 30-xii-1954
clandestine volavano come furie sul mercato di forcella in cerca di scampo. -sesso
politico) propositivo. e. forcella [« la repubblica », 3-x-1987]
il portabandiera della riforma. e. forcella [« la repubblica », 18-vi-1987
vi maturano, squisiti. e. forcella [« la repubblica », 30-iv-1987]
di barba intonsa disseccata coi peli a forcella. -rabbino capo: quello che
. 4. ant. sostegno a forcella su cui era appoggiato l'archibugio.
arrestarsi ad un tratto a meditare colla forcella o colla rasiera tra le mani.
della parte concava è un dentino a forcella, tra le punte della quale passa la
grossa fune che sfrigola guizzando in una forcella della prua, mentre il marinaio tuttofare
e. gadda, 6-265: il cavalier forcella aveva udito ribollire le sue preci,
tra due caviglie. 'remo a forcella *: quello che appoggia il ginocchio
la conversazione nadagiando il microfono sulla nera forcella. i. a. chiusano, 1-202
3. appoggiare o appendere alla forcella il ricevitore del telefono per interrompere la
oceano. tommaseo, 1-258: leggo al forcella... dei richiamati: piange
grosse su su ad imbuto alla grossa forcella. ora son braccia, che non sono
febbri [tramater]: provano alla forcella una fastidosa gonfiaggine e ruttano sovente. seneca
volta nera del duomo, avviandosi verso forcella. pasolini, 3-320: è tanto che
, è fissa, mobile, a forcella, ecc.). guglielmotti,
(e a seconda del tipo è a forcella, d'angolo, doppio, ecc
delle ondole, al modo d'una forcella ricavata da un ramo d'al-
istituì quattro altri seggi, montagna, forcella, porto e portanova, 1 quali.
, sì tolgono la setata e raffreddano la forcella efegato. del garbo, 44: ancora
v.]: 'sforcellare': levàr la forcella a qualunque cosa, e specialmente dei
i-169: 'sforcellare': pigliare forma come di forcella. = comp. dal pref.
: clan che spadroneggia nel quartiere di forcella, la casbah napoletana. 3
spostacìnghia, sm. invar. meccan. forcella che serve a spostare una cinghia di
serie di vicoli stravolti ai due lati di forcella. -scomposto (la barba).
alla testata, ossia nei passi di forcella oderz, si possono osservare gli strati
, culturali dello stato. e. forcella [« la repubblica », 10-iii-1988]
da giardinaggio costituito da un manico a forcella e da un disco tagliente, usato
ministeri, provvedimenti tampone. e. forcella [« la repubblica », 12-vi1987]
è un tantino fasulla, che la forcella anteriore è sballata. brignetti, 10-114
questa odiosa carità, come ci insegnò forcella in quel suo prezioso articolo su «
direzione o orientamento. e. forcella [« la repubblica », 18-vi-1987]
toli lo tenerame del petto e la forcella e dalili a mangiare. = deriv
biella: estremità della biella conformata a forcella o a occhio, articolata alla manovella.
indora i tronchi rugosi degli alberi a forcella che reggono le tirelle della vite.
sione. tommaseo, 1-245: il forcella lo pago tanto alla faccia: mi
cavalletto da falegname. 2. forcella fissata a terra per sostenere una rete.
di bove, attrezzo costituito da una forcella snodata usato per sostenere la batteria di perforazione
appena lavorati. = deriv. da forcella, col suff. dei pari. pres
cima piccolissima lungo la fessura che strapiomba sulla forcella la- varedo. = locuz.