9. ling. rendere sonoro un fonema (la s, la z,
prosodia classica, il passaggio di un fonema dalla quantità breve alla quantità lunga,
con un sostantivo si unisce un particolare fonema, ciascuno dei gruppi contraddistinti dallo stesso
ciascuno dei gruppi contraddistinti dallo stesso fonema. 14. marin. e
2. ling. condizionamento di un fonema: l'alterarsi della pronuncia di un
: l'alterarsi della pronuncia di un fonema per l'intervento di un altro fonema
fonema per l'intervento di un altro fonema o di un gruppo di fonemi contigui
distanti o anche per la posizione del fonema stesso all'interno della parola o della
, ii-8-70: la restituzione dell'originario fonema o suono articolato, scegliendo tra le
gruppo di due lettere per indicare un fonema unico. = voce dotta,
apparato fonotore) nella pronuncia di un fonema nella parola o nella frase; a
di tempo occupato dall'articolazione di un fonema. -in partic.: durata relativa
isolata fa enfasi ed epi fonema. muratori, 5-iv-192: nell'ultime parole
, sf. ling. aggiunta di un fonema in fine di vocabolo; paragoge.
. bot. compresenza in una fonema 0 di parte di esso che viene articolato
quello con cui si articola il fonema che costi eterospèrmo, sm
croce, ii-8-71: la restituzione dell'originario fonema o suono articolato... richiede
sibilante, col quale si pronuncia un fonema (e, in partic., la
ossia il nuovo significato e il nuovo fonema non è altro che l'opera stessa della
[s. v.]: 'fonema ', sinonimo di * suono
tuiscono cioè nella nostra lingua un fonema unico. = voce dotta,
fonematica. = deriv. da fonema; cfr. fr. phonématique.
3. manifestazione, fenomeno sonoro; fonema. michelstaedter, 667: libertà dovrebbe
. funzione distintiva: quella svolta dal fonema nella parola, che ci permette di distinguere
* scrivo ', sul modello di fonema. grafemàtica, sf. ling.
non corrisponde nella nostra lingua a nessun fonema, è usata in grafie etimologiche,
in italiano e nelle lingue romanze il fonema non esiste. tolomei, 2-272
4. ling. passaggio di un fonema a un'articolazione meno distinta, in
che non è chiaramente percepibile (un fonema). 9. sm. nella
, \), e di un caratteristico fonema chiamato schwa; la presenza di tre
infìssi nuovi. 2. ling. fonema o sillaba inseriti nell'interno di un
meno complesso. 8. ling. fonema integrato: quello che, in un
. situato fra due consonanti (un fonema). = comp. da
. posto fra due vocali (un fonema). = comp. da inter-'
ima parola, dell'accento, di un fonema, di una sillaba.
che riguarda la variazione subita da un fonema senza pregiudicarne l'individuazione. = comp
e o u { aglio) rappresentano il fonema 1 *, cioè la consonante laterale
dei primi secoli s'incontrava talora questo fonema espresso con la grafia lgl{i),
-che è proprio di tale dialetto (un fonema). tecchi, 10-166: silenzioso
che viene articolato nella laringe (un fonema). -teoria delle laringali: teoria linguistica
laringali: teoria linguistica che postula un fonema consonantico (o anche una serie di
o più fonemi) al posto del fonema indoeuropeo preistorico vocalico di timbro indistinto postulato
soggetto al fenomeno della lenizione (un fonema). -spirito lene: v. spirito
. 33. ling. articolazione fonema, sillaba, vocale lunga: che
5-68: la figura nominata 'epi- fonema 'si potrebbe definire in questo modo:
cfr. rohlfs, 339: « il fonema di transizione più diffuso di tutti è
dell'accento dinamico e musicale da un fonema a un altro nell'interno di una
e intermedi tra due fonemi (un fonema); turbato (una vocale).
deriv. da mito, sul modello di fonema, lessema, morfema.
solo, unico sul modello di phonème 'fonema \ monenergismo, v. monoenergismo
. che è composto di un solo fonema (una parola, una desinenza,
designare le unità significative minime, come fonema, semantema, ecc. morfemàtico
plur. -i). ling. fonema che in un determinato sistema linguistico
. pofxpt) 'forma 'e da fonema (v.), per aplologia
-fonet. modo di articolare un fonema. l. salviali, 1-1-178:
che lo precedono o seguono (un fonema). nasalizzazióne, sf. fonet
lui miglior al processo dell'articolazione di un fonema, otcerto non v'è. calvino
nipote sia vescovo di nocera, fonema articolato in tale modo. arbasino
27. normale, solito (un fonema, una lettera pronunciata o scritta)
non integrato, agg. ling. fonema non integrato: quello che, in
e tale è in ital. il fonema [s]). = =
il caso, in molte lingue, del fonema consonantico
il predicato. -nucleo sillabico: il fonema o la parte di fonema contenuto in
: il fonema o la parte di fonema contenuto in una sillaba, che presenta
, massima apertura, passaggio dall'ultimo fonema crescente al primo decrescente); centro
apertura della bocca nella pronuncia di tale fonema. cellini, 2-60 (406)
. che, rispetto a un altro fonema diverso, è rappresentato con lo stesso
-che ha suono aspro o duro (un fonema). lenzoni, 127: la
, sm. alterazione nella pronuncia del fonema c [k] che viene sostituito da
patol. alterata o mancata pronuncia del fonema ga e sua sostituzione con il fonema
fonema ga e sua sostituzione con il fonema da; gammacismo. = voce dotta
sm. medie. pronuncia alterata del fonema 'ra ', sostituito con il fonema
fonema 'ra ', sostituito con il fonema 'la '. = voce dotta
* peduàre, con successiva epentesi del fonema di transizione -v-. pedragiovare
organo fonatorio necessario alla pronuncia di un fonema. buommattei, 29: se all'
nella grafia (una lingua, un fonema). lanzi, 1-4-84: piacque
non andare incontro ad alterazioni (un fonema). d. bartoli, 31-25
gruppo di più lettere per indicare un fonema. p. petrocchi [s
nasale gutturale che l'italiano non possiede come fonema indipendente) dobbiamo preferire 'ponghista'a 'pongista'
ling. in fonologia, collocazione di un fonema in una sequenza a cui corrispondono un'
la parte posteriore della lingua (un fonema). = voce dotta comp.
trova dopo la vocale tonica (un fonema, una sillaba). p
nella parte posteriore del palato (un fonema). = voce dotta, comp
articola davanti a una consonante (un fonema, una lettera dell'alfabeto).
trova immediatamente prima della desinenza (un fonema, un infisso, ecc.)
fra la punta e il dorso (un fonema). = voce dotta, comp
partic. di formare dei derivati (un fonema, con particolare riferimento a determinate
variazione di tono nella pronuncia di un fonema. ruscelli, 2-317: per conoscer
fonet. anticipazione o posticipazione di un fonema, ripreso in forma identica o molto simile
), sul modello ai phonème 'fonema '; cfr. anche ingl. prosodeme
. ling. protetico (un fonema). tommaseo [s. v
unità linguistica superiore e i tratti del fonema che corrispondono alle unità elementari; l'
nel rango dei fonemi, nel quale ogni fonema è analizzato nei tratti distintivi.
scritte). -articolazione (di un fonema). 9. log. matem
. fonet. che è esercitato da un fonema su un altro precedente (un'influenza
-dare come esito acustico (un fonema). bembo, iii-147: è
o quantitativa: diminuzione quantitativa di un fonema, con passaggio alla quantità breve o
di una struttura; che vale come fonema (l'articolazione di un suono).
deriv. da ritmo, sul modello di fonema, grafema, ecc. ritmemàtico
rotacizzare, tr. fonet. modificare un fonema per rotacismo. -anche intr. con
. scisma), sul modello di fonema (v.). schiso
da sema, sul modello di morfema, fonema, ecc. semèmico, agg.
. articolato con occlusione imperfetta (un fonema) o anche come consonante affricata
fonet. alterata o mancata pronuncia del fonema sa o sua sostituzione con eia.
quello quantitativo). -fonema sillabico-, fonema, generalmente costituito da una consonante nasale
qualità suggestive a cui può assurgere il fonema, quando, nel verso, diventa
2. ling. caduta di un fonema o di un gruppo di fonemi nel
sintagma e l'idioletto / compaiono col fonema / in ogni tuo arti- coletto?
da sintassi, sul modello di morfema, fonema, ecc. sintassi, sf.
da sofisma, sul modello di stilema, fonema, ecc. soferire e deriv
pronunciato con una particolare inflessione (un fonema). savinio, 22-87: nella
12. ling. trasformazione di un fonema in un altro. avalle, 1-ii-122
1-ii-122: sostituzione (fenomeno per cui un fonema è sostituito da un altro fonema:
un fonema è sostituito da un altro fonema: esempio lenizione di c> g.
deriv. da stile1, sul modello di fonema, morfema, ecc. stilemàtico
. risultato acustico dell'articolazione di un fonema (che può esser aspro o dolce)
di una parola. -in linguistica, fonema e, in partic., suoni vocalici
. tagma), sul modello di fonema, morfema, ecc. tagmèmica,
), fonologica (unità minima il fonema) e grammaticale (unità minima il
sul modello di phonema (v. fonema). tassére, v. tacere1
che appartiene alla sillaba considerata (un fonema vocalico o consonantico).
croce, ii-8-70: la restituzione dell'originario fonema o suono articolato, scegliendo tra le
: monema che canta ha fatto il fonema. = deriv. da tono1,
deriv. da tono1, sul modello di fonema (v.); cfr. fr
. -ci). ling. relativo al fonema. -linguistica fonematica: fonetica.
. successione di tre lettere indicanti un fonema unico; poligramma di tre lettere.
'segno'. esso è insieme orale (fonema), scritto (grafema) e visivo
. -fonet. segno grafico indicante il fonema vocalico velare di massima chiusura articolato con
non è accentata indica generalmente il corrispondente fonema semivocalico velare procheilo (e nella prassi
palatale, ecc.) che uno stesso fonema può avere nella catena parlata.
dei diversi modi in cui uno stesso fonema è rappresentato nella scrittura -variante grafica:
. trasformare in un'articolazione velare un fonema. 2. intr. con
e interagire. 8. ling. fonema virtuale, fonema isolato o che non fa
8. ling. fonema virtuale, fonema isolato o che non fa parte di
2. privo di significato autonomo (un fonema, un prefisso o una parola vuota
che non costituisce una sillaba (un fonema). 2. metr.
. ling. perdita di sonorità di un fonema. = nome d'azione da desonorizzare
la particella pronom. acquisire valore di fonema (un suono). = denom
mediante il quale una variante di un fonema diventa un fonema autonomo. = nome
una variante di un fonema diventa un fonema autonomo. = nome d'azione da
dietro un'unità apparentemente inanalizzabile come il fonema. pasolini, 17-134: non una è
= deriv. da rima sul modello di fonema. rimessato, agg. nel linguaggio
del viso conseguente alla pronuncia di ciascun fonema di una lingua. = deriv