profumatosi, se n'andò a letto. folengo, i-266: parrebbemi cosa disusata e
, fatare, incantare. folengo, i-82: l'infeme / fate non
occhi saettano ed affatturano come venefìci. folengo, i-82: l'inferne / fate non
e 'l dolce duca meco si ristette. folengo, ii-188: s'appressa il tempo
ad arte fatte di bianchissimi marmi? folengo, i-71: cominciasi a danzare a son
l'ironia dell'ariosto è qui [nel folengo] l'allegro e capriccioso umore di
il nome proprio baldus dato da t. folengo al protagonista del suo poema (ediz
è sicura / fra tanti damigelli. folengo, ii-191: così quel morto damigel
di cui sol rimembrar m'ancide spesso. folengo, ii-286: -or mi rispondi
né da fortuna può'essere dannato. folengo, ii-41: dove per questa debil
. ballo, danza sfrenata. folengo, ii-244: or ch'averebbe fatto,
far il mèl sono i migliori. folengo, ii-71: tu stato / diverso avei
e 'l batter palma a palma. folengo, ii-70: leggesi che iacob, sendo
e impercettibile, appena accennato. folengo, ii-49: giunse [la madonna]
teneva se non una vecchia decrepita. folengo, ii-41: deh, come fia mai
che avessino pagato o speso per lui. folengo, ii-151: ma vedi ben che
-intr. con la particella pronom. folengo, 11-77: però non poco scema e
a portar mia stella o mio destino. folengo, ii-28: va loro appresso il
imitando la balia, s'impara. folengo, ii-103: dimetto l'arguir,
de'defunti dalle pene del purgatorio. folengo, ii-17: ewi eliseo di santità sì
smania, turbamento, inquietudine. folengo, ii-277: tace iesù, né a
, accidiosa, iracunda e delira? folengo, ii-103: qual intelletto sì deliro
d'acciaio avean cinto il bel loco. folengo, ii-44: la cui simplicità,
in soldi diece di denari piccioli. folengo, ii-231: se ben destro, /
e il mare e il cielo. folengo, ii-224: gli uomini già fatto
e con li piedi al muro. folengo, ii-29: rott'ha le mura,
il colore (una pianta). folengo, ii-ii: quando del verno estremo il
/ le sue vittoriose e sacre foglie. folengo, ii-63: avea deposto [la
in giù; trarre in giù. folengo, ii-51: [dio] dome /
rinunciare all'esercizio del potere. folengo, ii-60: questo manto reai, questa
e facilmente deprava ogni cosa buona. folengo, ii-26: qual buon altrui costume
fratello, a uscire della battaglia. folengo, ii-147: benché alcun fu tardo,
ebani e di cipressi cinto intorno. folengo, ii-82: l'acqua ritorna là donde
si avevano e stimavano per cittadini. folengo, ii-58: manda [augusto] un
che egli è un animai risibile. folengo, ii-197: ma non va molto per
/ ove l'arena gli uomini abbarbaglia. folengo, ii-39: viene al petroso ed
servir da dio n'avean buon merto. folengo, ii-105: ma del battista fulmina
, sì che i morti destassi. folengo, ii-32: da sì lungo oblio
aprire gli occhi a qualcuno. folengo, ii-67: vedi l'angel crestato,
desterìa pietà là dove or dorme. folengo, ii-216: or con dottrina il move
/ questa gran vittoria senza fallenza. folengo, ii-48: ed ha con esso
finestra non molto alta dalla via. folengo, ii-231: se ben destro,
bagnar di pianto i geniali letti. folengo, ii-20: la ben fiorita età,
son di diaspro o di diamante. folengo, ii-69: ben fùr di cor di
antiqui miei di- cato a flora. folengo, ii-219: dicato a'santi prieghi
del campo dalla parte di drento. folengo, ii-25: mirate, prego, in
per abbracciarti e trarti dello inferno. folengo, ii-109: se ben tosto d'
/ che tanto non potean viver digiune. folengo, ii-98: al santo damigel graditte
romani la degnità del grado loro. folengo, ii-108: non è risguardo che 'l
digrignare i denti e battergli insieme. folengo, ii-245: non puote aletto in
digrigni la bocca, chiugga un occhio. folengo, ii-271: stava quel lupo,
intorno / s'eran le nubi. folengo, ii-150: dio vuole che sua pioggia
dell'animo ci dilettiamo della oscurità. folengo, ii-19: il re del ciel.
portarlo a rallegrarsene, a compiacersene. folengo, ii-173: stette l'autor del bene
perché il serpente l'aveva tentato. folengo, ii-210: spera, figliuol, che
lor fantasia, dimetton l'opera. folengo, ii-12: odono appresso l'impor-
. affidare, rimettere; cedere. folengo, ii-103: a quei c'han soli
tu fonderai una nuova città troiana. folengo, ii-32: ove di pietra i
/ a te sopr'ogni donna onorata. folengo, ii-9: de l'alma e
a dire matutino, non mancava mai. folengo, ii-62: stavano alcuni sotto angoste
-sm. ant. posizione eretta. folengo, ii-124: tutjji l'infermi a la
cura di volere piacere ad alcuno. folengo, ii-216: l'uom ch'è
non si sfoga il fellon né disacerba. folengo, li-m: disacerbossi allora il duro
degli uomini non si dovrà disdire. folengo, ii-32: ben mi rammenta poi ch'
di dio non discendesse in terra. folengo, 11-66: fu sì che 'l re
bel che mi si mostra intorno. folengo, ii-37: dal primo giorno ch'ebbe
il fragil vel non vi discerpi. folengo, ii-150: una viva ed implacabil
era di man di brandimarte tolto. folengo, ii-143: però tu ch'ai vangelio
più a usar vasi di piombo. folengo, ii-178: tu dunque, o creator
, a tempo manca e vien meno. folengo, ii-203: spiacemi forte in voi
e discoperto mostri il tuo pensiero. folengo, ii-218: or sopra questo i farisei
maestro, disdegnoso e fello. folengo, ii-116: poi, toltosi sul
si è levato la sete. folengo, ii-39: poi giunge ove posàro le
letter. destare, svegliare. folengo, ii-92: l'angel allora prestamente,
altrui: nascondere, occultare. folengo, ii-84: madonna con ioseppe il suo
l'aere distilli liquido e sereno. folengo, ii-241: piange l'amore umano
o la persona così senza ritegno. folengo, ii-258: parse a iesù questa
possa guerire per mutamento di luogo. folengo, ii-247: i vostri figli, ch'
dalla natura per scherno e per beffe. folengo, ii- 178: per trame
non essere in questo imitatore di dio. folengo, ii-217: se voi benigni siete
conoscere la faccia del medico ricevetti. folengo, ii-121: quivi la fame su
morte disviluppò, come voi udirete. folengo, ii-221: vederete / non pur
un marmo per mezo avria diviso. folengo, ii-273: prodigio aperto, ché del
ell'ha la man poco soave. folengo, ii-160: questi dì nostri son
/ eran per tutto il regno divulgati. folengo, ii-229: donde le genti e
in documento dell'uno e dell'altro. folengo, ii-224: questa è la ragion
retà, di buona e dolce condizione. folengo, ii-138: quei son beati ancor
arte usurarie esercitassi i suoi danari. folengo, ii-225: quest'era un domiciglio stretto
alcune case de'popolani la nobiltà. folengo, ii-23: qui la faconda lingua di
-celeste dongèllo: angelo. folengo, ii-121: quel viso e guance sì
-anche dimin. dongellétto. folengo, ii-118: stava l'empireo e vago
il lupo e'lupicini al monte. folengo, ii-13: vedevi andar con molta
par ciascuna che d'amor s'appaghi. folengo, ii-44: or una donzelletta,
quel ch'è dato a tanti. folengo, ii-189: oltre 'l disio d'udirlo
, spopolato (un luogo). folengo, ii-198: una barchetta ch'ivi nel
chi l'hae avuto in odio. folengo, ii-92: ma degnamente un stomacoso manto
comperate sopra il dorso della capra. folengo, ii-49: con qual silenzio grata
preso e che vinto non cada. folengo, ii-216: or con dottrina il move
più perfetto e dagli maggiore corona. folengo, ii-59: uomo, chi sei?
egli deve fare a casa. folengo, ii-55: non, figliuolo, /
acciò che noi ce ne facciamo beffe. folengo, ii-12: fan gli atri spirti
e di molte altre vergini un drappello. folengo, ii-223: passa fra il pianto
in un bel drappelletto ivan ristrette. folengo, ii-83: la buona donna.
signore, siccome disse isaia profeta. folengo, ii-106: chiama la voce mia,
costumi, vivendo lieta e allegra. folengo, il-n: se 'n le piaghe
, di chiamarla e di domandare aiuto. folengo, ii-59: cadder in molti luoghi
lor duo se cominciò gran zuffa. folengo, ii-14: hanno ambo duoi quel
', / benché sia da niente. folengo, ii-250: o pieni cuor d'
2. cedere, venir meno. folengo, ii-181: non creder già che facciano
di tórre la libertà della sua patria. folengo, ii-201: il fanciul, se
selve spesso con silvano e pana. folengo, ii-60: gli agni quinci e
citare o accusare alcuno cittadino romano. folengo, ii-58: manda [augusto]
emenda. -danno. folengo, ii-85: però n'ebbe tal scorno
! -divino, celestiale. folengo, ii-118: stava l'empireo e vago
fier accidenti, / provat'abbiamo. folengo, ii-164: costui del proprio albergo i
, gengive giallastre, occhi bianchicci, folengo, ii-89: quel core altier, quell'
di gestazione di una puerpera. folengo, ii-42: ma, / tantosto ch'
stefano che avesse entrato la porta. folengo, ii-18: le tanto celebrate vostre
/ inondar e predar disegno feo. folengo, ii-30: [virgilio] se
né pane né sale né olio. folengo, ii-239: voi siete a tór de
statue, ecc.). folengo, ii-14: va loro a tergo il
com'avesse l'inferno in gran dispitto. folengo, ii-64: madonna che ciò mira
apparecchio, / ricordar quel ruggier. folengo, ii-69: così volse ch'andrea,
degne di eterna memoria come le divine. folengo, ii- 136: al saper
-anche al figur. folengo, ii-212: non fu quell'increpar finito
, / piromanti, idromanti e geomanti. folengo, ii- 176: ecco gli
nelli lor luoghi si fiir rientrati. folengo, ii-10: di sogni errai gran tempo
piacevole tevero, fermamo il lungo errare. folengo, ii- 246: ahi menti
error del compagno e non il suo. folengo, ii-211: qual cosa vi par
d'ogni cosa, ma non escluso. folengo, ii-40: teneva il popol fuor
erano tutti o morti o infermi. folengo, ii-24: per noi, che stretti
essergli rivivuto o rinato scipione imperadore. folengo, ii-14: viengli quel set a
vedere; scoprire, presentare. folengo, ii-12: il re di gloria che
, non esprimette di quale consolazione. folengo, ii-58: già gli sei mesi che
re ferrando d'ora in ora. folengo, ii-61: non fia di lui memoria
contro cui la darai fia tuo nimico. folengo, ii-18: quella susanna in cui
e quasi ad estrema perdizione ricondusse. folengo, ii-80: non posso non venire
che è visibile dal di fuori. folengo, ii-20: or piacque a dio di
dovizie sempre le tieni con timore. folengo, ii-137: -beati -dice -quei che volontaria
il miglior del mondo in arme. folengo, ii-21: pur conosciuti al fin,
del molo in su l'estremo corno. folengo, ii-214: fór questi publicani di
indicare la fine, il termine. folengo, ii-11: quando del verno estremo il
della sua moglie che aveva gran febbre. folengo, ii-214: con questi dunque il
splendore. -anche al figur. folengo, ii-194: vider la sua faccia e'
più pietosa donna me 'l domanda. folengo, 11-86: in prima del gran senno
verrebbe, gitteresti lacrime d'allegrezza. folengo, ii-52: quel che ber solea
credere una cosa impossibile, assurda. folengo, ii-81: chi crede in uomo avaro
fece la croce e se- gnossi. folengo, ii-12: giunto a pena de l'
. piccola farfalla, farfallina. folengo, ii-190: tornasi ogni animale al proprio
molti che supplisca dove e'pochi mancassino. folengo, ii-190: quattr'uomini del corpo
; grandezza, eccellenza, sublimità. folengo, ii-266: qui s'occultàr gli apostoli
funesto, disastroso, esiziale. folengo, ii-14: vien uno agli altri primo
ogni cosa amara gli doventa dolce. folengo, ii-144: se pur del consorzio
dittatori sul cavallo. -sostant. folengo, ii-153: mentre si fa di nozze
se ella fosse pesta e secca. folengo, ii-285: le donne ancor si danno
-fluente e squisita eloquenza. folengo, ii-112: s'io pur con terror
poco puro abbia con molta feccia. folengo, ii-102: parlo del d'ogni fezza
, che è una figura dimostrativa. folengo, il-n: se 'n le piaghe de
mio stato non ha il terzo? folengo, ii-67: sol di regnar l'ambiziosa
maestro, disdegnoso e fello. folengo, ii-116: poi, toltosi
, che fuggirete come fe- minucce. folengo, 11-88: dico che a suon di
prima a predire: -guardatevi, convertitevi. folengo, ii-24: o vendetta del ciel
casa, e l'uscio fermò. folengo, ii-39: qual vago cigno e più
negociazione trattarsi sinceramente e sanza simulazione. folengo, ii-23: allor quei fanciulletti di
ma molto son feroci tutti quanti. folengo, ii-69: ben fùr di cor di
che amore, gentilezza e cortesia. folengo, ii-287: ben ferrigni siete, /
agg. infiammato, incandescente. folengo, ii-39: vola qua giuso a noi
. -torrido, rovente. folengo, ii-57: era quella stagion fiammata ed
e il tutto senza diversità proporzionata. folengo, ii-12: fan gli atri spirti al
che spanda fuor tuo'fiammeggianti raggi. folengo, ii-214: ove quel viso fiammeggiante apparve
del gran desio che avea di ritrovarlo. folengo, ii-166: evvi fede, speranza
/ e muta nome perché muta lato. folengo, ii-164: fonda in su l'
cavava e di nuovo la reficcava. folengo, ii-219: molto estreme / van
3. sprofondato, affondato. folengo, ii-204: luoghi arenosi ed interrotti passi
carico di frutti bellissimi et ottimi. folengo, 11-66: così nudo ti lasciar,
sentimento, una preghiera). folengo, ii-13: già l'alma del buon
fiera crudele, uno mostro orrendo. folengo, ii-73: da la finestra un giorno
dai lupi il grege tuo difenda. folengo, ii-104: perché de la luna il
uomini in quanto creati da dio. folengo, ii-138: quegli ancor di dio fiaii
sia esaltato el figliuolo dell'uomo. folengo, ii-9: dirò di te,
più tosto nulla ne faccia stima. folengo, ii-162: questa filosofia del mio vangelo
e fronde e simili verzure rappresentavano. folengo, ii-65: l'angel maggior ch'aveva
a salvarne in su li estremi giorni. folengo, ii-158: tu, fedel mio
scopria dianzi e d'ogni lato. folengo, ii-293: ma poi, ridotto ad
da tanta bassa e tanto fragil carne. folengo, ii- 273: prodigio aperto
sono a battaglia insieme a questo loco. folengo, ii-20: or piacque a dio
bianchi. -cresciuto, allevato. folengo, ii-25: [dio] entra nel
dì ronzando e fischiando qua e là. folengo, ii-192: le tre sirocchie c'
/ principio se'delle anime create. folengo, ii-211: rispose allora il fiume di
alcuna essere non si può imaginare! folengo, ii-200: il discepol senza fraude ammanta
più tosto che lui vorria la morte. folengo, ii-147: s'attrista e si
il principio della rovina della città. folengo, ii-188: a la cità giremo de
attribuire alla fortuna o al caso. folengo, ii-33: ma poi che sia.
accrescere (l'ingegno). folengo, ii-9: se m'alzi dunque sì
e non gli dà alcun stento. folengo, ii-51: dome / tien [dio
vite più alta fondar le radici. folengo, ii-33: verrà quel vecchio
dando ogni cosa a'poveri di cristo. folengo, 11-33: fundata che sia poi
fede è fatto alcun deposito. folengo, ii-130: v'annunzio ch'ad un
che conosceva che con facilità poteva smaltire. folengo, ii-24: mirò nel ciel e
(con riferimento a dio). folengo, ii-63: avea [la donna]
acqua. - anche al figur. folengo, ii-113: risponde a lui giovanni:
e la mia impetuosa fuga fermarono. folengo, ii-22: l'accorto zappator.
non mi lasciare cadere in obbrobrio. folengo, ii-266: parvi, signor, che
: la fornace pruova l'oro. folengo, ii-126: più ruscelletti errando van seguaci
li arbori li fanno diventare coralli. folengo, ii-14: queste le piante son del
eziandio vecchio lussurioso e feminacciolo forte. folengo, ii-65: già non fu sasso in
sia, né ve n'è alcuna. folengo, ii-60: fortuna i ben fugaci
una situazione imbarazzante e pericolosa. folengo, ii-26: quella trist'alma è giunta
acciò fra loro non si possano azzuffare. folengo, ii-67: le perfidie / (
franchezza un gran piacer lor tolse. folengo, ii-62: oggi vi è nato cristo
sforza l'arbitrio di natura franco. folengo, ii-138: quei son beati ancor,
vuole a stancare un uom franco. folengo, ii-191: il suscitato giovene,
aguzon lor saette a una cota. folengo, ii-232: di madalena il frate è
: ciononostante, malgrado tutto. folengo, ii-24: frattanto i malfattori..
-non frattanto: nondimeno, tuttavia. folengo, ii-187: ma non fratanto cessa dar
corno collui che 'l frodolente froda. folengo, ii-82: l'acqua ritorna là donde
digrignare (i denti). folengo, ii-245: il fariseo ne frende,
andò freneticando a l'altra vita. folengo, ii-136: al saper alto,
quelli che disegnassino fare loro contro. folengo, ii-14: segue chi giusto entrò l'
dovrian tutte le lingue a freno. folengo, ii-211: tengon l'attossicate lingue
abito delle virtù da'loro frequentati atti. folengo, ii-47: pur vive ancor la
gente a bologna in grande fretta. folengo, ii-207: vede calar dal poggio
monti per le navi de'corsari. folengo, ii-81: le madri han già lor
di tutte le frondi per farsi laureati? folengo, ii-243: per la strada /
e dolce al vento mormorar le fronde! folengo, 11-66: così nudo ti lasciar
frondi alle pecore e a'buoi. folengo, ii-31: verranno i quattro miei
; triste (una stagione). folengo, ii-109: era già 'l freddo borea
fronte il duca guemieri co'suoi tedeschi. folengo, ii- 214: fór questi publicani
venire alle prese con esso. folengo, 11-88: a suon di tromba quelle
ti lassare sforzare al marito ebrio. folengo, ii-131: ma dicoti di certo
le fave] nascono e fruttano. folengo, ii-20: del frumento il grano se
5. copioso, abbondante. folengo, ii-138: non men color felici che
fenomeno); istantaneo, momentaneo. folengo, li-io: un losinghevol mar..
: fugacissima è la felicità mondana. folengo, ii-60: fortuna i ben fugaci usurpa
come me 'n un giorno vecchio. folengo, ii-102: il quinto- decim'anno
, piange; el duca fulmina. folengo, ii-105: ma del battista fulmina la
/ celer ministro del fulmineo strale. folengo, ii-24: o vendetta del ciel,
grandi essequie e di funèbri pompe. folengo, ii-191: quel morto damigel pian
avea un elmo nella destra mano. folengo, ii-12: scende l'altiera [serpe
, se 'l cor mi trema. folengo, ii-25: voi, gli assisi /
il carattere, il temperamento). folengo, ii-246: ahi menti furibonde, ahi
: nell'atto di rubare. folengo, ii-199: ladro non stette mai gelato
amor da sé l'alma dividere. folengo, ii-92: scemata è la conocchia
imposizioni, a restrizioni, ecc. folengo, ii-67: sol di regnar l'ambiziosa
forte natura, e con questo piacevolissima. folengo, ii-34: parmi vederlo tra'più
, prima che duo canti il gallo. folengo, ii-64: han ciascun in mano
mano ed ha la spada torta. folengo, ii-73: vide con fretta giù
di reagire; spaventare grandemente. folengo, ii-no: predicando [battista] avea
di pozzi di finissime e gelate acque. folengo, ii-ii: la fredda serpe.
paura incerto, / gelato tutto. folengo, ii-199: ladro non stette mai gelato
sanza curarsi o di fatica o gelo. folengo, ii-32: fame, sete,
, certi effetti del nostro operare. folengo, ii-61: non so che genio l'
riferimento al linguaggio liturgico). folengo, ii-98: al santo damigel graditte un
purgan sé sotto la tua balìa. folengo, ii-26: [l'angel] mezzo
sia tanto gentile è la cagione. folengo, ii-137: iesù già su l'altezza
germana, oh me! cirene ». folengo, ii-98: a sua città madonna
vano pel naso o di sotto. folengo, ii-245: non puote aletto in
polve in aria verso quelle schiere. folengo, ii-19: que', gittati a l'
ecc.); sprecato. folengo, ii-30: gittate carte, insani accenti
e intormentiti per la gran freddura. folengo, ii-262: giovanni solo, il casto
, pria che parta il ghiaccio. folengo, ii-38: l'aura suave occidental
ancor non fioria vite né spica. folengo, ii-193: vedestù forse ancor nembrotte
qualcosa: cingerlo, circondarlo. folengo, ii-64: poi de le chiare lor
ogni ginocchio s'inchinerà a me. folengo, ii-48: piegherassi alfine ogni ginocchio
piacere, e di me prende giuoco. folengo, ii-176: del vostro vantar [
non pensatamente il giogo del tiranno. folengo, ii-275: poi con scoperte / bugie
/ a bambillona condotta hanno antea. folengo, ii-ii: -del verno estremo il
i giorni: attendere con impazienza. folengo, ii-35: esce il grande esercito,
, sf. ant. chiosa. folengo, ii-140: quelle cose, / c'
per dolcezza il cor m'aveva tocco. folengo, ii-43: fu gabriel veduto spander
-transitare (un veicolo). folengo, ii-13: la qual [strada]
uomo è giudicato, non ti danni. folengo, ii-234: or snoda il groppo
ascosi e'giudicii di dio. folengo, ii-59: chiunque il cor ha vago
, non potevi dare diritto giudicio. folengo, ii-25: grand'ira vi prometto,
egli di loro s'abbia fatto pruova. folengo, ii-42: stan muti e fuora
be'saluti si preson per mano. folengo, ii-49: giunse a la cognata,
in matrimonio; congiungere carnalmente. folengo, ii-234: or snoda il groppo:
mons. rev. contarino vostro patrone. folengo, ii-238: guai dunque, o
che abbiamo il torto a sdegno. folengo, ii-56: ecco di gelosia l'atroce
a sua posta può richiuder tebe. folengo, ii-181: non creder già che
false lodi e manifestissime bugie addolciscono. folengo, ii-78: così parlàr quei comici
inanimate o a concetti astratti. folengo, ii-293: ma poi, ridotto ad
provocare i mali dilettamenti della gola! folengo, ii-157: la via che scorge l'
vela, quando ella è troppo gonfiata. folengo, ii-71: sol tu, giudeo
e chiacchierone, non è monaco. folengo, ii-151: gonfi e personati /
poi va gonfio di soverchia gioia. folengo, ii-77: ventri sono / gonfi di
poveretta gonna: con abiti dimessi. folengo, ii-49: presta si leva in poveretta
non grada / far simile esercizio. folengo, ii-243: lo spirto ch'alto spira
virtù] da coloro che possono assai. folengo, ii-9: molt'è il desio
rimirare il cielo più non mi gradiva. folengo, ii-98: al santo damigel graditte
sarà oggi da tre cavalier morta? folengo, ii-34: l'apportator di lor
: ogni uomo ha per cencio. folengo, ii-130: non è, sì come
essere uditi o alli dii grati. folengo, ii-273: non meno caifa,
-ant. sollecito, geloso. folengo, ii-207: è sì ciascun del fedo
col grave romore gli prossimani luoghi. folengo, ii-180: odesi a tergo un
ogni gravezza del suo petto sgombra. folengo, ii-115: esser può dunque ch'
prego, che dio ti benedica. folengo, ii-42: la sua donna, ch'
, che comincia ad essere erba. folengo, ii-37: dal primo giorno ch'ebbe
cristianissimo. -il dire ed il folengo, ii-58: augusto... manda
arma 2. contenere. pungente. folengo, ii-209: lo castello amplissimo non ebbe
. -riputazione, nomea. folengo, ii-16: aròn e mòse ragionando vanno
fa di ciò sparger le grida. folengo, ii-247: perché né ai fatti miei
l'alme a sue malìe attraga. folengo, ii-159: porco che sei,
/ diritto veggio ov'io mirava zoppo. folengo, ii-233: sciogli e svelli /
amicizia di marco crasso e di pompeo. folengo, ii-55: maria sen torna a
. carducci, iii-14-90: allora teofilo folengo frate e pietro aretino vivente su le
tempo del guadagno state a dormire. folengo, ii-122: lasciate gli ami al padre
te, e te chiaman savio. folengo, ii-43: [la morte] ora
i biondi capelli dilaniati e guasti. folengo, ii-228: tant'aspidi e ceraste
o non gli megliora o gli guasta. folengo, ii-50: i tuoi pensieri casti
/ e furon di dicembre detti guazzi. folengo, ii- 224: un nuvol
campione. -anche al figur. folengo, ii-169: perché tu, del ciel
per la fede, martire cristiano. folengo, ii-69: quell'altro il sa ch'
giu- dicio, piene di vaghezza. folengo, ii-154: non sono agli altri
che ciò in niuna guisa sofferrebbe. folengo, ii-76: stan del palazzo fuore
si riceve, maggiormente si desidera. folengo, ii-24: [quei sacerdoti]
rendere balordo; stordire, confondere. folengo, i-320: non mi vogliate più oltra
-malattia, malessere, malanno. folengo, ii-174: pur non volendo, ancor
, e non può uscir d'impaccio. folengo, 1-156: incontinente scendegli un ragazzo
che sempre di me se recorderà. folengo, i-100: milon, ch'è
ad alto volo impenni ogni vii core. folengo, 1-187: or dunque, di
con gocce di grasso fuso. folengo, 1-66: qui son capponi a lardo
ti vorrei, / ingrato, improverar. folengo, ii- 136: ma non
bocca nasce un suon più vivo. folengo, i-123: l'abito
non so che divino gl'incolora. folengo, i-215: zefiro toma incolorar i
e la sposa di cristo violando. folengo, i-118: di cristo l'inconsutil vesta
mio men la sua pena esali. folengo, ii-174: ad uno d'essi [
ant. rivestito di edera. folengo, i-283: speco inederato di allori.
in fin che vien la inesorabil morte. folengo, ii-41: per questa debil tua
per addietro inghiottì © per morte. folengo, i-224: de l'innocente ninfa
dial. ant. liuto. folengo, i-63: or per dar fine al
per indicare un grande dolore. folengo, ii-269: fugge piangendo, e 'l
lasagnine. - lasagnétta. folengo, i-257: fiumi di latte, laghi
sm. dial. animella. folengo, 1-66: chi cuoce latesini, e
per la comunità ne fé una matinada. folengo, i-377: arpe, laùti,
chiavi, a la chia- vadura. folengo, i-30: l'un satanasso, e
è la veritade e la giustizia. folengo, 11-75: finge, 'mistà, religion
. cibo appetitoso, leccornia. folengo, i-263: la vaghezza di quel luogo
tassoni, tocca la parodia grossolana del folengo e dell'aretino. -malizioso,
uno nobile elmo per suo levamento. folengo, i-200: costei qua giù gli armonici
i loro lironi cantassero una canzonetta. folengo, i-377: arpe, laùti,
cfr. lat. umanistico lodrium [folengo, sec. xvi) e il venez
vorono un'altra terra, chiamata lichinoco. folengo, i- 241: un cibro
. -a grande distanza. folengo, ii-i7: david vien solo e di
hanno altro dio che il proprio ventre. folengo, i-144: dammi, poltron quel
anche: deturpare, sfigurare. folengo, i-132: orlando quel dongello prese /
e che descendan macheroni a frotta. folengo, i-257: fiumi di latte,
.. tocca la parodia grossolana del folengo e dell'aretino; le maccaronee sbizzarriscono a
bruno e del campanella, le maccheronee del folengo e le napoletanerie del basile, e
. xv), precursore di t. folengo (1491-1544), autore di un'
» e salvini, v-387: « teofilo folengo mantovano, monaco cassinese, compose la
). ant. maccheronico. folengo, i-221: or pervegnuti siamo al centro
ed ebbe il migliore rappresentante in teofilo folengo (1491-1544). b.
della poesia maccheronica, inventata da teofilo folengo, detto in finto nome merlin coccaio.
2. pesto, contuso. folengo, 22: ivuon, bovo, danese
che in alcuna altra parte d'asia. folengo, i-27: ecco improvvisa venne
all'ungaro e al boemme. folengo, 12: sol magancesi rodon la catena
forza d'attrazione di un sentimento. folengo, ii-180: pietro, ch'era degli
fiaccare. - anche assol. folengo, i-16: turpin fu 'l cappellano,
9-20: allor la volpe altra malizia prende folengo, 1: molte malizie copre in
mai più l'imperio d'asia. folengo, i-102: tre cose l'uomo cacciano
rozza, grossolana). folengo, 3: questo voglio che a color
trova sempre vivi i sentimenti suoi. folengo, i-236: ahi mercenaro e lupo
i fichi] a questo modo. folengo, i-129: giande, fraghe, castagne
. e subito rimarrà libero e sano. folengo, i-81: o ciel benigno,
. -correzione, punizione. folengo, 28: non creder che milone si
di scrofa, il collo traile nacchere. folengo, ii-155: quel sollevar di voce
m'ài della tua grazia fatto degno. folengo, 48: -questa giumenta lascioti
una reazione di irritato disgusto. folengo, 3: non odi se non '
scherz. ant. madrigale. folengo, 21: tal dico, ancor,
grembo alla nutrice oltr'a marocco. folengo, i-108: col soave nòto ch'
allor che senza nubi il messor stanca. folengo, ii-103: come villanel ch'alcune
uno uomo pericolosissimo per il principe. folengo, i-135: -gente devota, e
anche, un mostro mitologico). folengo, i-243: quivi tra loro un lupo
che v'impicchin tutti caldi caldi. folengo, i-59: scrisse... /
moltiplicità de'conventi gli fa temere [al folengo] che un bel dì rimanga la
per ira); sguardo fiammeggiante. folengo, 41: re carlo, di gridar
adattamento dello spagn. muchacha; cfr. folengo, 1-ii-91: « circumspiciens ibi multas
-sfuggire involontariamente, scappare. folengo, i-65: anche a'signori muzza /
come biscotto ciciliano, muffo, verminoso. folengo, 46: vin muffo e forte
che in un giorno è mufolènto. folengo, i-103: arrecavi le sue vivande povere
-spreg. mulàccia, mulazza. folengo, i-141: al fin si scopre un
, transferirse a napoli per vederlo. folengo, i-132: nanti che i doi fanti
. croce, 11-1-451: le maccheronee del folengo e le napoletanerie del basile.
necandolo, subito si mutoe in tauro. folengo, i-315: -tu vói forse inferire
ebbe vita splendida, che si chiuse col folengo e l'aretino. arrestato quel movimento
viscosa che fa il nervo alli metalli. folengo, 23: in quello corso
ninivite a le parole di iona. folengo, ii-250: costor da'niniviti mortamente
poter sostenere la nomanza di filosofo. folengo, i-124: se le gran prodezze sue
effetti che non è la nominanza. folengo, 17: di carlo e duodeci baroni
antico ordine religioso dell'occidente. folengo, ii-34: quel chiaro e nobile norsino
ponderazione; loquacità futile. folengo, i-315: anzi odi questo mio tetrastico
letter. nondimeno, tuttavia. folengo, i-257: volea seguir ancora il vecchio
molti maestri e nutrici d'alessandro. folengo, ii-96: ioseppe, dopo lunga
modo de li altri li diparte? folengo, i-356: l'orranza /. del
, corrotto (una persona). folengo, ii-52: lo sconcio e giovenetto osseno
, s'io fui troppo oso. folengo, ii-271: tu tant'oso, /
zione e rito paganésco. folengo, 65: le genti nefande / di
e però non è buono pareggio. folengo, i-146: corresi per mirar la bestia
di nome e di popol molto vaga. folengo, i-228: se d'un bianco
in pastello secco o in polpette. folengo, 1-66: chi cuoce latesini e chi
avere la degnità del gonfaloniere di giustizia. folengo, 5: guerre, duelli,
da azionare con i piedi. folengo, 31: stanno le donne a peto
. a modena. cfr. anche folengo, 1-i-55: « ule parisettus,
fianchi aveva un cintolo di pelliccia. folengo, n: la sopravesta inversa di
'. vivono malinconici e pensierosissimi. folengo, 56: stavasi... [
, pertinace. - anche sostanti folengo, ii-131: dicoti di certo, o
ipocritamente i propri reali sentimenti. folengo, ii-151: con tal manera gonfi e
punte loro a guisa di un padiglione. folengo, 13: salomone con gran fretta
. inferto con armi). folengo, i-48: che faranno, che non
petezare sono attestate in beolco e in folengo, 1-i-203: « talia bravantes soiant
e virgulti verdi acceso il fuoco. folengo, i-19: la grande piaccia d'un
picardi sono uomini di mala pruova. folengo, 23: vien ratto col suo fusto
dello arcivescovo e desinato si partono. folengo, i-151: assottigliate bene il vostro
l'abbondanza e il benessere. folengo, i-7: magnanimo signor, se 'n
preda, onde così ambedue si pascano. folengo, i-108: un acquatico / mergo
campo inimico, vestito da pitoco. folengo, i-141: io... d'
diurna o dell'oscurità della notte. folengo, 56: la fresca aurora più che
le nostre femine in villa ». folengo, i-85: s'una fiata mi
con che li compagni furo transfigurati. folengo, i-191: di là scendesti, e
, 9-34: poltritudine; poltronegiare. folengo, ii-145: io t'allattai con mille
tre miglia il polvin si vedea. folengo, 59: dinnanzi li altri sempre il
porcàccio tristo, scrivi del porcile. folengo, i-145: porcazzo che tu sei,
di nostra aspra sorte il ciel compunse. folengo, ii-178: di popolar preconio e
prepuzio, cioè giudei e pagani. folengo, ii-131: dicoti di certo, o
-in senso concreto: preda. folengo, 11-68: or poscia c'hai pur
. - anche per simil. folengo, i-42: spicca un salto e balzasi
appellativo ingiurioso o soprannome). folengo, i-386: dimmi, uomo dappocaggine che
. mischiato, malamente confuso. folengo, i-61: quella turba de li congiurati
con la particella pronom. aggrapparsi. folengo, i-344: morte...,
.: ri- congiunto. folengo, ii-235: quando i corpi, rapicciati
ant. chiuso, serrato. folengo, ii-46: così parlando quella [la
. -distruzione di ravioli: ghiottone. folengo, i-283: forsennato e pazzo che son
spose. -allegorico. folengo, i-303: io bene di cotesto tuo
farti qualche fiamma lieta e redolentissima. folengo, ii-40: non hai ca
. carducci, iii-14-90: allora teofilo folengo frate e pietro aretino vivente su le
primi movimenti di un bambino. folengo, ii-61: tomo a l'umil tetto
tanto far che tomi il mio. folengo, 3: pur saper dei che io
riprendere in mano, riafferrare. folengo, 63: così parlando [orlando]
con sopra una veste d'oro riccio. folengo, i- 294: pendono da'pareti
a rifuso. -sottosopra. folengo, 61: cancar vi mangia! /
/ ma di fedeli e buon conbattitori. folengo, ii-280: vieni, vespasian;
assumere nuovamente un comportamento virtuoso. folengo, 1-ii-198: scrissi già sotto 'l nome
cie, vii, brutte e scorrette. folengo, i-99: passava giove per un
-la superficie della terra. folengo, i-344: or di quel nostro incomprensibil
valle lontana dal conversare de le genti. folengo, i-77: meglio sarà ch'andiamo
-capacità di vergognarsi, pudore. folengo, ii-145: con tanta sicurtà t'awezzi
puoco, ma è meglio rosto. folengo, i-7: non parloti cristero né supposta
non porrei mangiar lo rosto stamani. folengo, i-135: gente devota e voi
5. figur. difetto. folengo, i-123: la donna che dal ciel
per dar esca al mio foco mansueto. folengo, i-147: non hai tu,
l'offizio e sapere le rubriche. folengo, i-29: egli, ch'in
essere stato della sua donna ruffiano. folengo, 53: qui trovo ben spesso un
n'acquisterai de'pazzi il onfalone. folengo, i-72: amor insegna qui di qual
l'abbiate fatta casa di saccomanni. folengo, i-144: cacciato si l'avea ne
e di me non ti cale. folengo, i-m: il nigromante degno di gran
con la spada per sanguinolenta morte. folengo, i-116: la morte / sanguinolenta
admonitte e confortollo a vivere catolicamente. folengo, ii-44: or una donzelletta, a
volgare. - anche sostant. folengo, i-82: tu mi dirai, lettor
ritornargli più, perché non serà odito. folengo, i-65: se talor cantando ella
3. dimin. scardovèlla. folengo, i-148: qual impietade usar si può
tr. ant. riscattare. folengo, ii-248: sin qui trionfato hanno quei
quel suo cavallone danese. -sostanti folengo, 28: in quatro colpi trenta scavalcati
animo, la mente). folengo, 11-66: quindi sconfitta fu la tua
lordare un testo con espressioni oscene. folengo, i-266: dimmi...,
nel tempio bello della fi'd'anipe. folengo, i-63: quel pugno avria spezzato
il suo governatore insieme col senato. folengo, i-39: par ch'ognun s'appaghi
. tirata violenta, strattone. folengo, i-139: levatimi da tomo queste corde
, 256: ancora tri scrignoli. folengo, i-119: quel vecchio allor di somma
di scritto2. pregio. folengo, i-n: di quanti scartafacci e scrittarie
ant. puttana, baldracca. folengo, i-57: tu pur hai milli esempi
e napee, or sete sole. folengo, i-18: tutto parigi sona d'istrumenti
irritarsi, perdere la pazienza. folengo, 2: la senapra montami sì al
pensare; previsione fondata, ragionevole. folengo, i-60: trasse un lungo truncone,
da condizionamenti psicologici o ideologici. folengo, i-123: la donna che dal ciel
con violenza, staccare di netto. folengo, 28: coglie il cavallo e sficcagli
, di etimo incerto. cfr. folengo, 1-i-91: baldus at, egrediens iam
meno all'osservanza della legge divina. folengo, ii-220: l'alma che da lo
formata da un ostacolo naturale. folengo, i-i7: ah maladetta rabbia d'avarizia
(v.): voce attestata in folengo, 1-ii-55: « sgnavolat et
, e la maggior parte sono sguerzi. folengo, i-82: guardatevi dal sguerco,
più il popolo stesso). folengo, 1-87: fidel ancilla non fu già
privo di ritegno, di misura. folengo, 19: tu mi dirai, lettor
tenero e non ancora slattato bambo. folengo, i-128: l'orlandino già corre e
le camere de imprestedi de monte vechio folengo, i-128: ha sul volto mentre in
il campo del capitano con subito furore. folengo, ii-230: pervenne ove con l'
, dal quale si dipigne l'aurora. folengo, i-136: berta sen ride solacievolmente
piccoli sorsi, sorseggiare. folengo, i-243: ciascuna par che 'n quello
cavaliere sostituto di un paladino. folengo, i-15: fra i duodici non vengon
mondane e fragili ti ra- marichi? folengo, 1-ii-315: odo, alessandro mio,
al cielo iniu- sto e incrudelito. folengo, ii-243: quelli fanciulli teneri e leggiadri
del re, non sparagnando niuna fatica folengo, i-19: la grande piaccia d'un
frantumare un materiale durissimo. folengo, i-137: figliuol mio, saran bastanti
-denigrare, criticare aspramente. folengo, i-3: i't'arricordo che per
riferimento a gesù cristo). folengo, ii-228: salta ciascun eletto e si
api, nidiata di pulcini. folengo, 56: la fresca aurora più che
stercorare che non nuoce il troppo. folengo, i-51: cosi mangiando insieme e stercorando
bietta che l'uomo vi conduce. folengo, i-345: stetti gran tempo in tale
chi cura el corpo non sano. folengo, i-126: egli trasse di latte un
che l'oia no ge veie. folengo, i-146: comesi per mirar la bestia
, traballante (il passo). folengo, 55: l'abito maligno e la
diurno (il sole). folengo, i-22: ecco nel mar ispano si
molto elegante, sfarzoso. folengo, i-36: tutt'era adorno in strafoggiati
a un'altra mentita. folengo, i-91: macario c'ha la lingua
delirio o di ubriachezza; farneticare. folengo, io: talor se io straparlassi,
. calca, ressa di persone. folengo, i-144: orlando... /
, stronzi; fuor, salina ». folengo, 19: vo'tu saper
, sf. ant. superstizione. folengo, i-310: mai se non testé la
/ di tanto ben mi svoglio. folengo, ii-255: da ciò che vuol mio
. - anche con uso recipr. folengo, i-48: frattanto ancora di più apprezziati
una volta tangere / la mano. folengo, i-102: milon si scotta e gli
. - anche sm. invar. folengo, 18: or qui di trombe di
la volgare trascrizione 'romana'. ma folengo, i-312: io non veggio ornai quello
o caricandolo sulle spalle per trasportarlo. folengo, 43: toltasi la donna / sul
(un'opera letteraria). folengo, 1-ii-200: vedendo tal opera tutta tramutata
mi sia da acutissimi spiedi trapunto. folengo, ii-129: vo predicando il ben
quale andavano e apportavano l'acqua. folengo, 49: col soave noto, che
lascia seccare, e sarà bona. folengo, i-261: riposte cime, poggi ombrosi
occhi tumidi, torbidi e stravolti. folengo, i-87: or che far deve berta
ecc.; essere altrettanto intenso. folengo, ii-244: qual maggior fallo, dite
3. figur. fieramente combattivo. folengo, i-18: sol de l'europa carlo
gaiine, dui libre d'onto fresco. folengo, i-261: riposte cime, poggi
me manca per questo valiménto ». folengo, i-126: riede a la capanna pet
ant. picchiare, malmenare. folengo, i-50: qua su e là giù
-mettere in gravi difficoltà. folengo, ii-135: chi crederebbe ch'oggi tanta
o intenzioni di un comportamento. folengo, 28. ma sotto velàmine / di
, che narra il vero. folengo, i-345: io, che sculpito in
si spiasse per esser contra le leze. folengo, 58: due pelli di capretto
pra tuto del violeppo assai. folengo, ii-92: impiastro alcun,..
un luogo si presenta allo sguardo. folengo, i-26: levavasi già 'l sole fuor
(v. volterriano). folengo, 1-ii-200: vedendo [merlino] tal
la gola », e corse via. folengo, i-135: più di un gatto
e avea una cima electa de zaratano. folengo, i-268: deh, mira cotesto
sera lo male che si chiama zarda. folengo, i-31: cavalcan senza sella due
diritto veggio ov'io mirava zoppo. folengo, 65: dati perdon vi prego,
. letter. ant. cristiano. folengo, i-347: che cominciando a ber nostri
per pronunciare i; i greco. folengo, i-241: la via par che 'n