: il suo corpo si accasciava e diveniva floscio. palazzeschi, 4-254: erano silenziose
visuccio affilato e smunto sotto un cappellino floscio. deledda, ii-123: ella era pallida
m'afflòscio, t afflosci). diventare floscio, molle, cascante; cedere.
= neol., deriv. da floscio (v.). afflosciato (
di afflosciare), agg. divenuto floscio, molle, vizzo; svigorito.
di affloscire), agg. divenuto floscio; appassito, avvizzito. d'
questo sole. ojetti, i-162: questo floscio terreno egli se l'è veduto dimezzar
rifl. attorcigliarsi, accartocciarsi; diventar floscio. magalotti, 7-121: cambraia che
, ammencisci). render mencio, floscio, vizzo. tommaseo [s.
2. intr. avvizzire, divenir floscio. tommaseo [s. v.
ammencito, come gli altri analoghi (floscio, grinzoso, aggrinzilo, mencio)
da anglicani, in calzoni e cappello floscio. gramsci, 145: si sente che
iv-1-986: il suo collo era esile, floscio come uno stelo appassito, segnato di
formida bile, come un floscio serpe azzurrastro. piovene, 2-21:
mezzo allo studio. 3. fico floscio e scipito penzolante dal ramo. firenzuola
basire e, raccolto dal divano il floscio cappello, stava per svignarsela. sbarbaro
biòscio, agg. disus. moscio, floscio. 2. sbieco.
aspetta col muso affondato nel triste sacco floscio, scoperti e vaga- gabondi, in
volto fatto in un istante bianco e floscio, come un cencio che esca del
l'aria di compensazione di un apparecchio floscio o semirigido. -camera a ionizzazione:
varia foggia { cappello a cencio: floscio, di feltro leggero; a staio:
: in fondo, il donnone, floscio carname, in ginocchio... legava
. 2. a larga tesa e floscio (il cappello). lami,
volto fatto in un istante bianco e floscio, come un cencio che esca dal bucato
. cappello a cencio: di feltro, floscio e cedevole. viene rendere note a tutti
: il povero fagiuoli era un chiaccherone floscio, snervatissimo, senz'ombra d'invenzione,
della fellonia, si rigonfiava il ciarpame floscio della viltà. serra, ii-364:
roberto, 476: il monaco, floscio come un otre sgonfiato, rantolava. la
colletti alla robespierre. -colletto floscio o molle: non inamidato (della
enfiate le gambe e generatovi un tumore floscio, molle e facilmente cedente ad ogni benché
zuavi rattoppati, il tascapane sdrucito e floscio dell'uomo e quella crosta di polvere
pianura. ojetti, i-162: questo floscio terreno egli se tè veduto dimezzar dalle
una candela. -rigido (contrapposto a floscio, cascante). alvaro, 12-13
sottigliezza, uno stato soverchio dilegine e floscio, ed infermiccio abituale, forz'è
un acerbo dubbiar inglorioso; / ma floscio il tempo vii tutto si addita, /
né voglia di dare orecchio al cianciere floscio: governavano, guerreggiavano, mercatavano,
ha più forze, come qualcosa di floscio cui togli l'artificiale sostegno.
pandolo, rendendolo sdolcinato, gretto, floscio, elumbe, cortigianesco, servile
di ninfe. il loro corpo è floscio, gli occhi globosi e di color metallico
le gambe, e generatovi un tumore floscio. arici, i-179. il soverchio
passate al tavolo da gioco stampato sul viso floscio. bacchelli, 3-203: attorno a
e più non vivevano se non dal ventre floscio »? 3. bot. caduco
della fellonia, si rigonfiava il ciarpame floscio della viltà. 2. nel
invece s'era aggobbita, aveva il viso floscio e grinzoso nel cappuccio rotondo, i
= lat. flaccus 'pendente, floscio '(come nel composto auriflaccus 1
), agg. dial. debole, floscio, cascante. niccolò del
, 4-292: egli pure era invecchiato, floscio, calvo, panciuto, acceso in
che tu m'hai tessuto / è floscio sì che al tasto non si sente
verso terra o su se stesso; floscio, ciondolante (una vela, una tenda
abitino di flanella bianca che le cascava floscio sul petto. tornasi di lampedusa,
flappo, agg. dial. ant. floscio, cascante. alberti, ii-363
floscézza, sf. l'essere floscio; rilassamento, flaccidezza, mollezza,
nel sangue. = deriv. da floscio. flosciaménte, avv. mollemente;
opposto precipizio. = comp. di floscio. floscidità, sf. letter.
palpebre. = deriv. da floscio. flòscio (dial. ant
panno che tu m'hai tessuto / è floscio sì che al tasto non si sente
campanile penzolava sempre il fazzoletto tricolore, floscio nella caldura gialla di luglio. pascoli,
il suo corpo si accasciava e diveniva floscio. tozzi, i-115: pareva che giulio
il picco. -cappello, colletto floscio: che non è rigido. pirandello
a rincalcarsi con manate furiose il cappelluccio floscio, che non gli vuol mai sedere
li-2-182: chiaman l'imperatore incapace e floscio. magalotti, 155: quanto ai
... biscione, ansimante, floscio come i calzoni che lo tiravano a
d'interessato, di morbido, di floscio, di bassamente scettico. panzini,
si gettò a sedere con quell'atteggiamento floscio e cascante di chi... ha
una certa sorte, / tenero e floscio. -che traspare attraverso la
13-483: se n'è tornato in sella floscio e moscio e tutto gobbo, a
è chiaro e nitido sufficientemente, ma floscio e lento anzi che nervoso e veloce
la mano paffuta / e mugolate il floscio sonettino / tra la malva e la ruta
]: è passato il presente carnevale molto floscio. 4. medie. disus
4. medie. disus. sangue floscio: povero di cellule. g.
con ogni qualità di sangue, cioè col floscio e sfibrato, e col tenace e
gas. marinetti, 1-60: * floscio ', tipo di dirigibile il cui
terra. = deriv. da floscio, col sufi, collettivo e spreg.
= dal venez. flossàr * divenire floscio, snervato '; cfr. lo
flojo (ant. floxo) * floscio '. flótta1 (ant.
alcuno che, 2. floscio, flaccido, cascante; debole, fiacco
4 scor1 rere '. v. floscio. = voce dotta, lat
se gli alberi fogliassero sotterra quel fogliame floscio. = deriv. da foglia
trasudati d'umanità. 3. floscio, flaccido, avvizzito (la carne)
in evidenza, né gli stivali a gambalino floscio e tacchi alti, né i
ossequiosa cameriera vestita di nero, col floscio volto mascherato da un gessoso strato di cipria
. su la coppia era un gialleggiamento floscio di foglie. = deriv. da
4-292: egli pure era invecchiato, floscio, calvo, panciuto, acceso in viso
-in partic.: vuoto, floscio, cascante. diodati, 4-58:
, un frutto); patito, floscio (un albero, un ramo).
agg. ant. vizzo, appassito; floscio, cascante. febus el forte
, freschezza fisica; precocemente sfiorito; floscio, deperito. barboni, ii-1-912:
). dial. ant. diventare floscio, cascante. ramusio, iii-51:
, inflaccidisci). letter. rendere floscio, rilassato, molle, cascante.
, infloscisci). raro. diventare floscio, cascante. papini, 8-279:
lagrime scendono. = denom. da floscio (v.) col pref. in-con
agg. raro. reso o divenuto floscio, molle, cascante. capuana,
iii-16-14: i saettatori del grosso e floscio pitone a tre capi, academico,
: -sa -gli urlai su quel suo floscio viso di lampredotto -sa perché lei fa
un volto fatto in un istante bianco e floscio, come un cencio che esca dal
agg. disus. debole, fiacco; floscio. bresciani, 6-xii-31: era
3. cedevole, soffice; floscio. cennini, 67: mettivi dentro
{ làffo), agg. region. floscio, cascante, gonfio.
. da loffa, forse per incrocio con floscio (v.); voce diffusa
, svigorito, snervato; tardo; floscio. buonarroti il giovane, 9-36:
, dal ventre gonfio, dal seno floscio, mal coperte di maglie sporche e
, d'un dolciato, d'un floscio tanto miserabile, da vergognarsene un popolo
dita. -cappello mencio: cappello floscio, di feltro leggero. 6
languente; sfiorito. -anche: sfatto, floscio, vizzo. a. f
il filo riesce meno unito e più floscio, e la tela più molle e di
); che non è rigido, ma floscio e ricadente a cencio (un cappello
di vigore; flaccido, cascante, floscio, vizzo (la carne, l'epidermide
una tenda); non ben teso, floscio (una vela). buzzi,
12-x-17: parlava... un italiano floscio che affondava ogni momento nelle mollezze del
cibo. 2. flaccido, floscio, cascante. lorenzo de'medici [
, fino a farlo aderire vuoto e floscio sul terreno. allora il forsennato slega,
: che non è rigido, ma floscio e ricadente (un cappello).
di turgidezza; molle, flaccido, floscio, cascante. -anche: sgonfio, afflosciato
pelo. -cappello moscio: cappello floscio. pascarella, 2-109: il guardiano
ragno, era un bozzolo inerte e floscio, anche lo scolo delle mucillagini viscerali
la mano paffuta / e mugolate il floscio sonettino / tra la malva e la ruta
che tu m'hai tessuto / è floscio sì ch'ai tasto non si sente,
, da pannucèus 'rugoso, floscio '(v. pannuccio1).
, v-2-590: il volto pallido e floscio, con occhiali, naturalmente all'americana,
potenza del sole, in modo da risultare floscio o raggrinzito; appassito (una foglia
corpo). -anche: cascante, floscio, flaccido. boccaccio, 21-32-n:
insino a che sfiorisce / pendulo e floscio come il saligastro. 6.
terenzino ghermiva per il filo il suo floscio piccolo personaggio e con l'altra mano reggeva
era imbottito e pende e si ripiega floscio. bartolini, 18-265: nel mezzo dello
cucùzzolo, tanto che il cappello diventi floscio. = voce di area senese
, 2-129: marò s'ebbe il cavo floscio fra le mani e lo tirò in
abbastanza sostenuto da un labbro posteriore troppo floscio o sottile. = dimin. di
febee. bacchelli, 1-i-547: così quel floscio e pomposo barbastrazzi di fronte al vanetta
forma di sorgive attraverso di quel terreno floscio e scompaginato, che in origine è tutto
vedermi subito con il suo berrettino di panno floscio in testa. quasi mai a mani
panno che tu m'hai tessuto / è floscio sì ch'ai tasto non si sente
di consistenza, sodezza o turgidezza; floscio, flaccido, mencio. -anche: smunto
toma di corsa. 2. floscio, flaccido. montale, 3-40:
rappanciato, agg. letter. ant. floscio, cascante. lalli, 2-1-49:
o spesso. -poco sodo, floscio. sassetti, 318-319: gli spiriti
la mano paffuta / e mugolate il floscio sonettino / tra la malva e fa ruta
, 4-292: egli pure era invecchiato, floscio, calvo, panciuto, acceso in
della fellonia, si rigonfiava il ciarpame floscio della viltà. y crescere di
con manate furiose il cappel- uccio floscio, che non gli vuol mai sedere in
rincalzai un po'in capo il cappellino floscio. 8. ripetere continuamente.
un acerbo dubbiar inglorioso; / ma floscio il tempo vii tutto si addita,
, 12-27: che se mi sai di floscio o di babbeo, / ti toccherà
sodo (il petto: contrapposto a floscio, cascante). f. f
. su la coppia era un gialleggiamento floscio di foglie; e un odore di
appariva come un petto / cavo e floscio e roseolato. roseosudante, agg
il suo viso si rifece giallo e floscio: anche gli occhi ridenti si circondarono
le posate di stagno dannatamente rumorose nel floscio tascapane, all'immensa rai- nosa caserma
gaspare gozzi. 1 saettatori del grosso e floscio pitone a tre capi, academico,
speculazione edilizia. 9. diventare floscio, cascante. francati, 4-201:
scarsella. scarselluto, agg. floscio, cascante (le mammelle, e
snervatezza, d'un dolciato, d'un floscio tanto miserabile da vergognarsene un popolo d'
verso d'aleardo aleardi è un verso floscio, moscio, che mi ricorda que'maiali
agg. ant. privo di imbottitura, floscio (un indumento). caro
bassani, 9-14: un qualunque / cappello floscio / bif'o o marrone o anche
pronom. svuotarsi dell'aria, diventare floscio, perdere di consistenza e di elasticità
che vi era contenuto fino a risultare floscio, flaccido (un corpo cavo con
che vi era contenuto fino a risultare floscio (un pallone, una vescica,
del pozzo del sonno, un sacco floscio e singultoso ai piedi d'un tronco crepitante
, $mentisti). tose. rendere floscio, vizzo. tommaseo [s.
2. intr. avvizzire, divenire floscio. tommaseo [s. v.
superi. smentissimo). tose. floscio, molle. cicognani, 3-194:
nulla e alle snervatezze di un clima floscio. faldella, ii-2-115: il conte un
snervatezza, d'un dolciato, d'un floscio tanto miserabile da vergognarsene un popolo d'
. privo di consistenza, di corposità; floscio (un tessuto). spettacolo della
1-274: il povero fagiuoli era un chiacchierone floscio, snervatissimo, senz'ombra d'invenzione
la mano paffuta / e mugolate il floscio sonettino / tra la malva e la ruta
un signore qualsiasi... con cappello floscio tenuto leggermente di sbieco e un soprabitino
d'una certa sorte, / tenero e floscio. di giacomo, ii-622: le
patologici, l'intestino appare verde-grigio, floscio, della tinta di riso spappolato quando
ma debole di forze, di corpo floscio, di membra spolpate e grette.
lana pettinata e la riempitura di filo floscio o di lana cardata. -con
cornelia vecchia il succidume / del soprani floscio, e lodalo alla figlia / con quanta
tu m'hai tessuto / e floscio sì ch'ai tasto non si sente,
pochissimo consolidato e di niuna sussistenza molto floscio, tenero, poroso. arici, i-35
d'una certa sorte, / tenero e floscio, non m'adatto bene / a
: terenzino ghermiva per il filo il suo floscio piccolo personaggio e con l'altra mano
materiale, oggetto privo di consistenza e floscio. tommaseo [s. v.
e il vapore cadde, come un cencio floscio nell'acqua colorata. -meccan
, sottile come una distinzione scolastica, floscio si accasciava sul tavolo cercando fra alcune
. privo di consistenza, di sodezza; floscio, flaccido (un tessuto animale)
di maturazione in modo da risultare floscio, raggrinzito o, anche, fino ad
sodezza e tonicità; che è molle, floscio, cascante (la pelle, il
1-221: teodoro esce dal carcere grasso e floscio, con due vuoti alle gengive,
afflosciaménto, sm. il diventare floscio, molle, cascante (e l'
di ammosciare), agg. moscio, floscio. tondelli, 142: mi sveglio
. slòffìo, agg. region. floscio, cascante. camon, i-28:
come un mostro depressoeridicolo, epuremiriconoscevo; floscio, stortatoevile, epureeroio. na stòrto1