ch'è la maggior de la qual si favelli. cecco d'ascoli, 2330:
anighetto, 229: al tuo albitrio favelli; perocché tu ti spaventi del peso
è la maggior de la qual si favelli. idem, inf., 27-68:
è quando si fa apparere persona morta che favelli come quando era viva. fioretti,
si pongono in fronte, per esse favelli. appigionato (part. pass
e la mente intenti a uno che favelli, per cèrio e potergli apporre qualche cosa
star cheto contra sua voglia uno che favelli, o colle minacce o colle busse.
, se egli avvien che 10 le favelli? girone il cortese volgar., 369
, ser chiavello, / se tu favelli a posta di durazzo. allegri,
mai più meco / nessun da re favelli. manzoni, 302: in queste
sua fede e il suo servizio / favelli ognor di lui celebratóre. redi, 16-viii-159
certenità, e'basta che l'uomo ne favelli probabilmente, e che le leggi
, ser chiavello, / se tu favelli a posta di durazzo; / ma far
parlar ti paia, / né ch'io favelli, anzi cicali, a caso.
bisogno è che più conten- devolmente tu favelli. = comp. di contendevole.
, che chiunque ha la voce, favelli. rosmini, xxii-152: la proposizione «
pur pensando, pria ch'io ne favelli. idem, purg., 8-2:
anco i rei, così ora qui favelli di causa dubbiosa decisivamente. = comp
spirto incarnato / con intelletto che meco favelli / e dice: guarda lo viso
molte altre volte, ancorché io non favelli con la bocca, parlo con la
/ ch'altri da canto mormori e favelli. beccari, xxx-4-232: rimirar quella
di dire, che un s. piero favelli con un s. francesco.
già pur pensando, pria ch'io ne favelli. giov. cavalcanti, 25:
v-71: sostenete me, acciò ch'io favelli; e dopo le mie parole,
ottimo, ii-557: per grazia di loro favelli e disveli il suo viso. chiabrera
nascimento. boccaccio, ii-4-56: ma tu favelli divisatamente. vallisneri, iii-37: una
duolo t'ancide ognora, ché ne favelli? / facciolo, ch'ognuno che qui
pur pensando, pria ch'io ne favelli. metastasio, i-31: che giova /
i generi delle viziose. dove si favelli con ingegni sani, questo pare dottrinaménto
già pur pensando, pria ch'io ne favelli. / ma se le mie parole
. alfieri, 1-266: or, che favelli? / che fai? con vani
figliuol mio, abbi cura come tu favelli in fra le persone letterate, tu di'
par che più dolce l'acqua ora favelli. 2. esprimere, spiegare
pur pensando, pria ch'io ne favelli. bibbia volgar., v-651:
, / e dice: conte, tu favelli bene. casti, 4-95: libertà
, che così sia come tu mi favelli. velluti, 25: non so che
il buon sangue ne 'l capo mi favelli. 5. recipr. parlarsi
bieco, / luecieco, / che favelli a gierle / ed in arcata.
meve, / nessun non dotto che favelli in rima, / e che ciò
come naturale cosa è che l'uomo favelli, e la natura lo 'nsegna
impegnativi. sacchetti, 80: ciascun favelli, e nessun l'altro intenda, /
5-7: disse il lupo: tu pur favelli, forcaino? e così l'uccise
/ del tuo valor, divino eroe, favelli / pur frodolento! 2
pur pensando, pria ch'io ne favelli. fiore di virtù, 36 (100
tu, bestiaccia, e con chi favelli? a. f. doni, 6-107
noi ti preghiamo, che tu ci favelli a noi tuoi servi a modo de'sirii
la mente intenti a uno che favelli, per còrlo e potergli apporre qualche cosa
spirito incarnato / con intelletto che meco favelli / e dica: « guarda '
persona, che non è presente, che favelli come se fosse presente, o una
insensibil catena e sonnacchiosa / sciolta, favelli. a. cocchi, 5-1-21:
volta che in queste lagrimevoli storie io favelli di me. carducci, iii-3-38:
/ perché non dichi che io lungo favelli. boccaccio, iii-6-39: eravi ancor
tu, qui chiusa, filando a me favelli, / e mi dici che affretta
soggetto di che volete che oggi si favelli. moneti, 161: in ogni profession
già bieco, / luecieco, / che favelli a gierle / ed in arcata.
ch'è la maggior de la qual si favelli. idem, inf., 27-70:
t'inspira. incauto / opri e favelli. alla malnata plebe / perché sempre
. f. frugoni, vii-401: tu favelli come farebbe un leccione, se col
suonatrice, / men amabil di te quando favelli, / o nudrice dell'api
/ beatissimi voi / mentre nel mondo si favelli o scriva. bandi, 1-i-109
mangiare. sacchetti, 80: ciascun favelli e nessun l'altro intenda, /
parlar ti paia, / né ch'io favelli, anzi cicali, a caso,
473: se si vede che una favelli cor un frate, sette so'che mormorranno
per tondo, appena che allo sproposito favelli con la sua lingua montagnina. tommaseo
per tondo, appena che allo sproposito favelli con la sua lingua montagnina. idem
? forteguerri, 7-71: conte, tu favelli bene, / ma quando in noi
un'altra volta meglio quello che tu favelli, e quasi mi metterò...
, ii-8: ogni patrizio che con lor favelli / in amistà palese...
vive, levisi ritto e vada e favelli; altrimenti sappiate ch'elli è fantasia
vii-106: compiaciti ch'io tratto tratto favelli, tra le ambagi, del secolo,
/ priega che guardin quel che tu favelli, / sì che adornin lor vita di
ognuno che favella non vada e non favelli numerosamente. benzoni, 29: tanto
, / men amabil di te quando favelli, / o nudrice dell'api. gozzano
e tentan leggermente, se acconcio ognun favelli, / i palpitanti ordigni. montale,
signore mio, che lo servo tuo favelli una parola nelli orecchi tuoi, e non
la lingua,... che non favelli cose oscure, perché è meglio tacere
. forteguerri, iv-81: tu mi favelli oscuro. -che manca di chiarezza
è la maggior de la qual si favelli: / però ciascun di lor voi'che
paggio fernando? non giochi e non favelli. d'annunzio, i-445: allettati
pla9e / non vul né paté che niun favelli. -asta di uno stendardo.
20-89: tu sei giusta, e non favelli a passione. p. fortini,
': ciò vuol dire, tu favelli poco e male, tratto da un pecorino
i-97: questo gentil disio par che favelli, / promettendo al mio cor pace
quando uno, innanzi che egli ti favelli d'una cosa ch'egli vuol dirti,
ser chiavello, / se tu favelli a posta di durazzo. giamboni,
352: pilato disse: tu non mi favelli? non sai tu, che io
, né mai / alzar, quando favelli, a chi t'ascolta i rai.
pur pensando, pria ch'io ne favelli. cavalca, 18-81: li mali,
ciré la maggior de la qual si favelli. idem, inf, 27-70: io
/ già pur pensando pria ch'io ne favelli. petrarca, 208-6: pria che
che l'uomo contro alla sua professione favelli. voglionsi adunque esaminare la vita e
in firenze si vuole riprendere uno che favelli troppo adagio e ascolti se medesimo e
legno vecchio, nelle galle abbandonauno che favelli... con prosopopeia, s'usa
quando in firenze si vuole riprendere uno che favelli troppo adagio e ascolti se medesimo e
far ch'arda per voi sempre e favelli, / sì che l'intenda la futura
sia che sei venuto, molto ragionevolmente favelli. foscolo, xvi-486: chiunque, invece
: ove di tanto rimote età si favelli, così rare son le menzioni che di
cagione che ella si ritratti e se ne favelli più, dice: io non voglio
cagione che ella si ritratti e se ne favelli più, dice: io non voglio
, che ella si ritratti e se ne favelli più, aice: io non voglio
che ella si ritratti e se ne favelli più, dice: lo non voglio
cagione che ella si ritratti e se ne favelli più, dice: io non voglio
sensibil catena e sonnacchiosa / sciolta, favelli. buonarroti il giovane, 9-783:
senza ch'io intendi, cogiti e favelli, / l'alma de'suoi desir formata
/ priega che guardin quel che tu favelli. 18. topol. ritrarre uno
cotestui che con più riguardevole / modo favelli altrui; e questo massime / colle
17-114: tempo è ch'anco di grifon favelli, / il qual né dal
dieci zecchini, sol che per lui favelli? / sì, non andate in collera
sbarbi la lingua, / ch'io favelli a tuo danno. palazzeschi, 4-371:
/ risposer gli altri: « tu favelli bene, / tantopiù che ci scaldano le
il bel concento? / scorgo che tu favelli e non ti sento. codemo,
. f. frugoni, vii-401: tu favelli come farebbe un lec- cione, se
chi senza amarti ascolta / come dolce favelli e dolce canti. batacchi, 2-280:
, come voi sete, si favelli di così trista semenza. guazzo, 1-37
dei giardini. / tu, se favelli o ridi, udir m'avviso / parlar
sospendi tire / sin che a voi due favelli. g. schmidt, cxxxiii-
la lingua che sozze parole0 di soperchio non favelli. iacopone, lxxxiii-521: de quello
o fiorellin cortese, / tu mi favelli al cor qualche speranza: / perché il
la lingua che villane e sozze parole non favelli. guido delle colonne volgar.,
: invan, germano, / tu favelli a dorisbe, / spargi al vento i
spirito incarnato / con intelletto che meco favelli / e dica: « guarda 'l
stigliani e qualche suo seguace che io favelli a capo sventato ed in aria, corrobo-
s'io fo che ne'miei fogli alcun favelli, / mi piace occupar margini e
temeraria baldanza. martello, 6-iii-479: favelli / con tracotanza entro un sacrario: altrove
ragionamento. aretino, 20-257: tu favelli bene; ma io t'ho pizzicato il
tua, ed ammaestrerò te quello che tu favelli. b. segni, 7-123:
i-162: sembra a me, / che favelli fra sé / per udir non veduta.
che sozze parole e di soperchio non favelli. fra giordano, 202: non
io non vo'dirvelo prima / che ne favelli il vicepatriarca. = voce dotta
[speranza] in cuor d'ogn'uom favelli, e pensi, e scrivi /
: parmi / pure assai, ch'ei favelli l'orcadino. r orchestratore,