: signori, e'sarà bene a fare rifermare più forte la porta a s
iv-297: ho avuto sempre a che fare con de'tristi; e se alle volte
ama- bile signora che sarebbe tentata di fare all'amore con me. manzoni,
un amatore disorganizzato. la macchina per fare all'amore manca in essi di almeno
, prenderlo per un braccio e fargli fare tutta la strada fino a casa a forza
lamento, a quello ch'ella dovea fare. petrarca, 72-48: quanta dolcezza
1 -intr. (56): senza fare distinzione alcuna dalle cose oneste a quelle
, e che 'l suo compagno volea fare tenere a menzoniere, donava sentenze e
, come avrebbe desiderato, gli conveniva fare una nuova scuola di pazienza e di sommissione
ed elessela in così grande stato, a fare vergogna alla prima reina. boccaccio,
costrutto con un infinito retto dal verbo fare. novellino, 64 (108)
quasi mostrandoci che via noi abbiamo a fare. idem, dee., 1-1
): niuna cosa resta più a fare... per la presente giornata,
. con lui ordinò quello che a fare o a dire avesse. idem, dee
ti dirà incontanente ciò che tu avrai a fare, e noi ne verrem teco,
, 16-vi-310: padre, io ho a fare certi miei negozi, e perciò me
., 9 (163): un fare di chi ha trovato qualche cosa.
. il simile fanno e'monaci nel fare li abati. ariosto, 4-55: capitò
9-1-74: e sai se vi sarebbe da fare una bella bottega, particolarmente con quegli
di navigatori dell'oceano, ne volevano fare un abatino. comisso, 7-222:
, àbbachi). disus. fare il conto, calcolare con i numeri.
abbachisti noverati i passi che s'aveano a fare, il numero degl'inchini e delle
arte di calcolare i numeri, di fare i conti; aritmetica, calcolo,
g. gozzi, ii-326: ognuno dee fare quell'ufficio per cui viene in una
. cattaneo, i-2-469: conveniva meglio fare il mercante, e quindi si preferì
* tavoletta '(per scrivere, per fare i conti), deriv. dal
abbadare, intr. badare, fare attenzione, aver cura.
, che non abbada, che lascia fare, non è certamente cattiva cosa per una
e molto in2. rendere abbagliante; fare risplendere. tensa. - faro abbagliante
, sbaglio, col commettere o col fare, o simile. chi prende un abbaglio
la colpa. cicognani, 6-193: volli fare il gesto che m'è consueto quando
: abbaieranno anche coloro che nulla sapendo fare si gettano al guasto delle fatiche altrui
pronom. (m'abbalùgino). fare gli occhi piccoli e senza sguardo per
mondana (per dedicarsi alla religione, per fare penitenza). settembrini, 1-136
tommaseo- rigutini, 4: abbandonarsi di fare una cosa dissero gli antichi, con
prossimo, e non c'è altro da fare che sbadigliare. papini, 20-331:
116: è grande carità... fare seppellire 1 poveri abbandonati. goldoni,
loro vendette a giusto tempo, il lasciarono fare. idem, dee., 4-3
che i due finirono col mettersi a fare vera vita insieme. 2.
vollero, secondo il loro debito, fare accorto de'suoi così manifesti abbar- bagliamenti
. tommaseo-rigutini, 2952: abbarcare è fare una barca, cioè una mole non rotonda
e che a sua posta e'possa fare li uomini grandi e bassi, secondo che
ordinare al detto comune che si dovesse fare nuova moneta d'argento... acciocché
non avevamo capitali abbastanza perché egli potesse fare il negoziante. ojetti, 47: la
: pare che dio permetta sovente di fare nascere... tiranni possenti per
fondo di quel che si abbattono a fare. 9. rifl. perdersi d'
ha di faccia e lo arresta, deve fare un'abbattuta per rimettersi in cammino;
più delle posteriori, è costretto a fare delle abbattute maggiori o minori, per
su la groppa come pareva che volesse fare. moravia, 1-146: abbassando gli occhi
ma così o così natura lascia / poi fare a voi, secondo che v'abbella
fioretti, 1-160: a me parea fare villanìa, portare l'acqua abbeverata a
su la mela, come molti sciocconi voglion fare, anzi l'apparaste bene in sul
disposto a raccogliere, come altri potrebbe fare utilmente, le varie sinonimie italiane.
: il che queste acque possono agevolmente fare... col rilassare ed aprire e
. disus. piegare da una parte e fare acqua (fino ad affondare).
a membro. 2. fare a pezzi. - anche al figur.
moravia, xi-295: tu mi vuoi sempre fare abboffare... mangia, mangia
prowidde per gli uficiali dell'abbondanza di fare guardare i passi a'confini. caro,
crescenzi volgar., 2-6: quando vogliono fare abbondevoli e fruttuose viti, sì le
abbordare, tr. { abbórdo). fare un abbordo, un abbordaggio; accostarsi
salita. 5. tr. fare il bordo, bordare, orlare.
al figur.: mettere insieme, fare disordinatamente, alla meno peggio, in
anco il bene ch'altri incominciava di fare. = deriv. da abborracciare
[digrossare] propriamente [intendesi] per fare apparire il primo abbozzamento delle statue
), tr. [abbòzzo). fare un abbozzo; dare una prima forma
digrossare-, perché quello è cominciare a fare del proprio, né le statue abbozzate
, ii-563: nulla mai avrebbe potuto fare di meglio che formulare pratiche e abbozzare
abbracciarsi dall'immaginativa; il che si può fare con l'intelletto. goldoni, iii-487
a misura, e molto intalentati di ben fare. abbrancaménto, sm. l'
baretti, i-371: per non saper che fare, la penna abbranco e scrivo.
). far branco, accalcarsi; fare ressa; imbrancarsi. soffici, ii-382
dove l'a. aveva il compito di fare estratto delle suppliche ricevute, e di
di francese. boccardo, i-io: per fare risparmio di tempo e di spazio,
una nave (o un aereo); fare acquistare velocità a nave o aereo già
di comando e di scambievole incoraggiamento per fare agire con forza nel varare una barca
se non perché questo si usava di fare dalle donne vedove. idem, 1000
sotto silenzio, dissimularlo, non ne fare più altro. la giustizia corrotta, a
da certaldo, 155: e 'nsegnale fare tutti i fatti de la masserizia di casa
, 2-9: io non saccio altro fare, / se non penzare; -e quanto
delle assi, con cui s'ha a fare il tavolato. d'annunzio,
piante delle selve della falterona, ed a fare alcuni disegni delle abetìe, che l'
. soderini, iii-311: volendosi fare un'abetina, o per la bellezza
pericolo degli abigeati si potrebbe evitare con fare ogni notte star qualche paesano di guardia,
targioni tozzetti, 12-9-151: si potrebbe fare una forte obiezione, cioè che.
: idoneo al servizio militare. - fare àbile: dichiarare idoneo al servizio militare.
mandarlo a livorno o a genova a fare il giovane di banco, onde s'abilitasse
dotta, dal lat. tardo habilitare 'fare abile '(cfr. fr.
è una stortura, perché l'idoneità a fare una cosa non ha punto che vedere
parte della città più abilemente si potesse fare. s. bernardino da siena, 472
non siamo separati da te, hai voluto fare un innesto di te in me.
abitazioni dove s'abbia a ballare o fare diversi salti o vari movimenti con moltitudine
dopo la guerra la padrona s'era fatto fare un grand'abito nero, con un
perché le virtù son abito di ben fare, le quali s'acquistano perseverando ne
: ma chi si prendeva l'accollo di fare una simile proposta? cicognani, 3-7
di delicati fiori. 2. fare accòlta: radunare. m. villani
attendeva a murare stalle a'cocchieri, fare spettacoli nel cerchio di accoltellanti e fiere
ope- nione era... de fare uno viaggio in levante, e io ò
tanti amici che con buona acomanda lo penso fare. ibidem, 20:
cose fatte a quelle che s'aveano a fare. galileo, 915: 1
dì delle feste, col servirmene a fare una baldoria per cuocere una frittata alla fiorentina
g. gozzi, ii-174: avendo a fare con un pecoraio, seppe ingegnosamente accomodarsi
: -e ora che cosa pensi di fare? - qualche cosa farò. io mi
per qualche faccenda, rispondono, credendo fare un complimento: « s'accomodi
pruovi bene..., faccisi fare una buona fossa. baretti, ii-8:
. baretti, ii-8: non mi farò fare il ritratto, perché senza paga non
tanto, se anche me lo volesse fare per nulla; e il pagarglielo a giusto
proprio. 3. collaborare; fare società, associare. cavalca, 16-2-140
contadini, che spesso lo accompagnavano a fare delle sue mercanzie, si puosono di
, 100: non si possono fare le congiure senza compagnia di altri,
5. accordare, adattare, armonizzare; fare riscontro. leonardo, 5-75: con
popolo, e il popolo die sapere fare ed accompire. = comp.
più giusti, più accomunati, e fare la vita più dolce. acconcézza
ancorché per altro assai acconciamente il potessero fare. — comp. di acconcio1
della guardia che della loro parte era a fare,... si fermò.
: nel cominciamento della sua diceria dee fare [il dicitore] alcuno proemio, per
che mi sappiano acconciar le camere né fare molte cose che a così fatta festa si
. alessandro veggendo che questo si poteva fare senza dare alcuna noia allo abate,
il tuo figliuolo] morire per non ti fare contento di farlo acconciare con domenedio.
modo la battaglia gli s'acconcia di fare. 20. tr. ammin
20. tr. ammin. ant. fare una voltura catastale. saldare, liquidare
in detta casa una pelle turchesca da fare un paro di stivaletti,...
'l duca] non era acconcio di fare oste né cavalcata contra castracelo signore di
la giovane rispuose ch'ella era acconcia di fare e di dire quanto ella in ciò
mi sono stato ancora laggiù parecchi giorni per fare qualche mio acconcio. 4
una preghiera; esaudire; indursi a fare qualcosa (e implica un atteggiamento benevolo
rifl. (tn'acconfàccio: cfr. fare). ant. confarsi; essere
, i-361: poiché no 'l poter fare, con lui s'accontarono
la scienza, questo s'accontentava di fare sposare la scienza con l'arte.
57 anni, io vi esorto a non fare sì laido accoppiamento. cadetti, 221
accoppia l'agevolezza e la prestezza del fare. fontanella, iii-367: desta e sciolta
bisticci, 331: potevano gli accoppiatori farsi fare loro o gonfalonieri di giustizia o
autorità che abbiamo noi accopiatori, di fare per tutto questo anno la signoria.
accorata, / molto dura morte li fa fare. fra giordano, 3-73: come
che i cortigiani di roma sanno ottimamente fare. magalotti, 20-180: questo oriuolo
7. industr. accorciare i tempi: fare si che un'impresa venga condotta a
trombe, e nel canto, si dee fare uno accordamento di suono. vasari,
60): e se con tutti vói fare accordanza, / convenemi chiamar la mia
., i-77: non sia pronto a fare liti o zuffe, ma, quando
, 2-3: c'insegna la musica a fare voci di canti in cetere, in
non si sanno fra loro accordare che fare si deggiano: i più savi,
erano, e non sapean come si fare, / tanto ch'ognun di lor si
e piaciutagli, lungamente seco pensò se fare il volesse, ed alla fine vi s'
malispini, 1-172: niente vi potè fare: perocché la città era molto forte
: tutti in accordo si congiurarono a fare ogni lor possibile sforzo. viani,
, quali a loro paresse, e a fare l'accordo. pulci, 3-
vandali, ora con i franchi a fare accordi. idem, 388: aistulfo
o non accordo, si richiamava, lasciate fare a lui, alla lettera dello stipulato
l'odorato,... gli fanno fare tutti quei giocolini, senza ch'ei
accortamente, -con quest'aria si potrebbe fare un'eccellente specialità farmaceutica da consigliare ai
la vita d'uno uomo, e fare lui lungamente vivare. anguillara, 14-
accorto: essere attento, badare, fare attenzione. petrarca, 14-3: occhi
: a uno accorto ballare ch'ella volse fare ballando e saltando, cadde sì ch'
godevano in comune dei progressi che vedevano fare alle mie gambette; e accosciati un
al cominciamento è scritto ch'ella deggia fare, sempre servando gli amaestramenti della madre
alcuna cosa puzzolente, come alcuni soglion fare con grandissima instanza, pure accostandocela al
, l'altra discaccia, ha che fare coll'amore. manzoni, pr. sp
gittarsi in terra, non desse che fare a ciascuno che più presso gli stava.
ruberto di durazzo] si pensò di fare male; e non avendo da sé la
alla muraglia della fortezza, attendeva a fare la mina. soffici, ii-219:
ha fatto, e s'è accostumata a fare. idem, iii-320: il riso
t'acostuma, dicendoti: — non ti fare a finestra. caro, i-268:
accostumavan gli antichi, si dee fare in ramo verde. idem, 6-202:
della sua città, trovò un fare ben diverso da quello a cui era accostumato
, in un bacino: non saper fare neanche le cose più facili.
(v.): retto dal verbo fare (cfr. assapere).
i-653: quando si attinge alla cassa per fare una compra di merci a contanti,
tr. [accrésco, accrésci). fare aumentare, incrementare, ingrandire (il
per qualche chio, capannello; fare assembramento. de roberto, 9
acculare, tr. far retrocedere, fare indietreggiare; appoggiare all'indietro.
accumulare quando vide il gialiso, nel fare il quale protogene aveva energia elettrica
. soderini, i-501: volendo fare un vin buono,... userai
di scoprire quali miglioramenti si potranno colà fare. bacchetti, 2-93: ufficiale di cavalleria
iacopone, 93-14: o pilato, non fare 'l figlio mio tormentare, / ch'
, volendosi prima accusare egli della forza che fare l'avea voluta, che egli da
accusatori, che 'l detto arrigo gli volea fare rubellazione a petizione della chiesa, di
della morte. machiavelli, 476: per fare sentire dalle opere la durezza di quella
aceto e dal tema del latino facère 'fare '. 2. etere acetacetico
loro primiera limpidezza, come appunto suol fare il sugo di limone e dell'agresto;
che acri sono, non han punto che fare
il secondo elemento deriv. da facère 1 fare, manipolare '(come solidificare,
per ciò si vuol questa cosa molto saviamente fare, per ciò che, se filippo
acqua. -andare per vacqua, fare acqua: rifornirsi di acqua da bere
giamboni, 7-156: si debbono fare fuori delle mura castelli, i quali
mani, come un tempo si usava fare prima che i commensali sedessero a tavola.
bianca come una ninfa. -marin. fare acqua (ant. mettere acqua):
e poi in arno, volle piuttosto fare la strada di terra. -sott'
secondando il filo dell'acqua, doveva fare un tragitto diagonale. -pelo dell'
che le volessi bene, non potevo fare a meno di paragonarla dentro di me
venisse al sommo crescimento, che si suol fare nel tondo della luna, che i
-andare per acqua col vaglio, fare un buco in acqua, pestare acqua
vedo benissimo che mi vuol dar da fare, essendo il luogo stretto arrabbiato;
andare l'acqua per la china: non fare nulla per mutare il corso naturale degli
-tirare l'acqua al proprio mulino: fare il proprio interesse. stefani,
lasciavano entrare in noviziato sarebbe andato a fare l'eremita in cima a una montagna
-fra giuseppe maria capì il latino. -a fare il santo per conto tuo, eh
l'acqua al loro mulino, come sa fare il nostro riverito... ometto
faccende, in su'mercati, a fare masserizia, a avere cura delle cose d'
la attingonocon le dita dalle acquasantiere, per fare il segno della croce. il sacerdote
acqua bollita: per sterilizzarla, per fare un decotto. angiolieri, vi-i- (
,... di servirsene per fare l'acqua per bere, la quale essi
, 32: mentre titubo ancora a fare la scelta tra le due sorta di acque
basico di piombo. è usata per fare impacchi, nelle lussazioni e contusioni.
lacrime; la saliva; torina. - fare acqua: orinare. giacomo da
con modestia... di andare a fare acqua. -disus. acqua dell'occhio
veleni, con promesse e con doni a fare un'acqua mortifera la condusse. crescenzi
e quella tinta azzurra, gli fa fare un'acqua molto piacevole. v.
alcuni anni in qua, hanno principiato a fare una deliziosa bevanda per l'estate.
e palazzi erano soliti i nostri padri di fare gli acquai per ornamento, e insieme
. = lat. aquare 'fare provvista d'acqua '. acquarella
come raspato. magazzini, 55: nel fare gli acquati o acquerelli o mezzi vini
acquastrino). acquattate, tr. fare stare quatto, nascondere; reprimere.
per nasconderla dentro il petto come usano fare gli uccelli quando vogliono dormire.
pasto acqua di vite, / fategli fare un servizial d'inchiostro. mattioli,
tozzetti, 12-1-323: quando si vuol fare una nuova coltivazione, si disfà un pezzo
soderini, i-470: alcuni, volendo fare acquetta alla romanesca, dirompendo [il
campidoglio. soderini, i-379: con fare nei luoghi da smaltirle buoni acquidocci,
, cui fu rovinata la casa per fare una via e un acquidoccio, v'entrò
che egli sapeva ciò che essi volevano fare, anche se ingiusto, soprattutto se
facciamo soltanto quelle cose che si possono fare correndo, per sudar molto, olallallà
fatica, industria); comprare (fare acquisti, fare spese).
); comprare (fare acquisti, fare spese). bartolomeo da s
. -al figur.: migliorare, fare progressi (in un'arte, negli studi
ant. atto ad acquistare, a fare acquistare. scala del paradiso, 255
spiaceglie 'l fatto mio. / potemmo fare acquisto d'aver lo renno sio:
avere acquistato di malvagio acquisto non può fare buona fine. boccaccio, dee.,
liberalità... mercatantar amore per fare acquisto del ricco tesoro del cuor degli
acrostico anco quel- l'artifizio puerile del fare che ciascun verso finisca non solo con
con la quale non ci sia altro da fare che rassegnarsi. verga, i-24:
dante, purg., 24-110: per fare esser ben la voglia acuta, /
molto piano, poco per volta (senza fare rumore e senza scosse).
, 2-224: quando... vorrai fare bono e utile studio, usa nel
utile studio, usa nel tuo disegnare fare adagio. machiavelli, 190: debbe
particella pronom.): darsi da fare, affrettarsi; irritarsi. odo delle
palermo, v-i 10-30: così dovemo fare come il buon marinaro / che co're'
. / pria s'adastia al ben fare, ancora che li sia caro, /
da male animo, per adattarsi al fare degli altri giuochi. alberti, 364:
cavalca, 9-73: sogliono anco molti fare una adattazione delle sette ore sopra quella
ed altrove nelle maremme, di addebbiare per fare la semente del grano. prendono a
vi è qui un'utile osservazione da fare, ed è che le canape, forse
addentèllo). munire di dentelli (fare l'addentellato): lasciare, sul fianco
vena del vile metallo si truova sanza fare profonda cava; ma quella del gran
da quest'uso chiamossi pure addestrare il fare onore alle persone grandi a cavallo,
targioni tozzetti, 8-404: non così dovranno fare... quelli, che sono
ora l'altro, le davan da fare ogni poco. idem, pr. sp
(26): non sapeva che si fare né che si dire, però che
ingegno il nostro regno aumentare, e fare di riavere ciò che per adietro abbiamo perduto
magistrati collegialmente, i particolari privatamente potessero fare le addomande. = deverb. da
i privati consigli fermarono l'intenzione a fare quello s'ad- domandava dagli ambasciadori.
enea e antenero dissero che era da fare. cassiano volgar., vii-18 (
addemanni a l'omo peccatore / che deia fare per lo suo peccato? idem,
brevemente, com'io sono usato di fare, che la natura, che non opera
volgar. [tommaseo]: e senza fare addimoraménto in nulla parte, andarosene allo
chi ti diede in prestanza / non fare adimoranza: / se tu vuoi prestare.
, 176: però sarete contento di fare dare gli ordini a'vostri in quella parte
5-1- 245: s'han da fare i muscoli anco di pezzi di tela,
, mettere in ordine i conti, fare il rendiconto. glossario medievale del commercio
arnese per dividere i capelli, per fare la scriminatura. salvini, 8-26:
mio libro a'quali venisse curiosità di fare questa ispe- rienza, che mi vogliano
adiviene, sì che non si puote fare quello che si dee fare. re enzo
si puote fare quello che si dee fare. re enzo, 1-12: tenemi
addizionare, tr. (addizióno). fare l'addizione, sommare.
, perché da addizione non si potrà fare addizionare?... meglio sarebbe
nel senso affine a somma, potrebbe fare [al diminutivo] addizioncèlla, trattandosi
boccaccio, iii-5-60: io sarò presto a fare il tuo volere, / ma pria
ne vorrìa partire / s'unque lo potesse fare; / m'ado- blaron li martire
... egli era di necessità il fare a quel coro dua pergami, e
, iv-590: a questi infelici bisogna fare intendere vivamente la miseria del loro stato
così in fretta? -qui vicino a fare un servizio. -servizio a doppio? -come
finalmente s'addormentò, e cominciò a fare i più brutti e arruffati sogni del
poi che addormentata sarà, siati lecito di fare il tuo disio. sacchetti, 192-52
, fuggendo al monte, ebbe a fare co le figliole come fossero sua moglie.
; da gran negozi e, per fare l'addormentato e il freddo, di cotanto
, senza aver determinato quel che dovesse fare, ma con una smania addosso di far
n'andò. idem, ii-213: non fare soverchio il savio addosso a quel paolo
parco volarono addosso a quell'albero a fare gazzarra. vittorini, 3-5: lui
, pensa qual cosa è da fare, o vienli alla mente alcuno fatto,
11-668: le cose sopraddette il deggiono fare giustamente e adequatamente estimare. rajberti,
farsi capi principali dello stato o di fare capo un altro, sotto la aderenzia di
unirsi, combaciare, attaccarsi perfettamente; fare stretto contatto. - anche al figur
quali aveva avuto la segreta adesione di fare causa comune con noi. piovene, 5-145
, posta nella conserva di rose secche fare uno contrasto mirabile, fuggire, risaltare,
35-8: eo non potre'quel dicere né fare, / ch'i'adirasse la sua
savonarola, iii-390: voi credete pure per fare e'vostri ufici e vostre cerimonie,
quel caso ne conviene... fare un bel prologo di parole infinite e coverte
al cattivo uso che se ne suol fare quando si viene a restringerlo a certe
idem, 22-93: ora lo vorrla fare, / non me posso adiutare.
quale adombrò, siccome sovente gli veggiam fare. sacchetti, 4-23: l'abate,
d'irresistibile leggiadria; chi vuol fare il bello; corteggiatore, vagheggino
che estore è a venezia; non vorrei fare il terzo col suo freddo, lungo
. 3. tr. ant. fare onta, offendere, macchiare; vituperare
barberino, 1: sono apparecchiata di fare e operare con le dette virtudi che
adempiuto; e spero ancora più di fare, ché sapienza co molte altre virtù
204: non ci è più a fare, se non d'adoperare le lance e
essere pia toso; e dove possa fare solo co le parole, non aoperi i
mi prendono per il taglio, faccio fare sangue. e. cecchi, 6-28:
. 2. rifl. darsi da fare, ingegnarsi; procacciare, cercare,
benevoli più attivi s'adopravano a far fare il luogo chiesto cosi gentilmente. [ediz
:... si adoperavano per fare lo sgombro domandato cosi gentilmente].
quelli che volevano giovarsene; ed io lasciavo fare; anzi ne provavo piacere. soffici
3. intr. operare, agire, fare. latini, rettor., 65-30
gran tempo fosse passato, seppe ella sì fare, che ella fece ragionare del suo
4. tr. disus. fare, compiere, attuare, recare a
: quanti dicono bene, che non sanno fare! quanti in sulle panche e in
esterni dell'adorazione); riverire, fare oggetto di devozione (come una divinità
o di filo, o a riprese: fare tre adorazioni; adorazioni solennemente fatte da
, i-381: omero... per fare le cose iperboliche e adulatorie assai,
4. intr. disus. fare, commettere adulterio. -anche al figur
tutte ree, sì come è in fare furto, omicidio, o adulterio. bibbia
, il quale, senza niuna distinzion fare, comandava che così fosse arsa quella
e alle baie, come si suol fare nelle adunanze dove concorrono le genti per
lo fabro auna asieme lo ferro per fare ì'operazione la quale elli ha en
la quale elli ha en se de fare. idem, vii-4-1 (201):
43-5: adonqua, lassome, che fare deo? idem, i-39- 183
giovani] adusare da giovani a ben fare sì che elli lo ritegnano tutto tempo
molti, i quali ausati del mal fare, e del vizioso vivere, non pare
(29): così si potè fare che li demoni, posto che sieno più
squisita semplicità dell'eleganza, e il fare aereo, e il non accorgersi di chi
verbale -ficare (dal lat. facère 'fare ') secondo il tipo edificare,
. l'affaccendarsi, il darsi da fare; l'andare intorno per varie faccende;
, con cura sollecita; dar da fare; impegnare a un lavoro, a faccende
3. rifl. occuparsi, darsi da fare (con affanno, con preoccupazione;
faccende; che si dà molto da fare, che mostra di accudire a più
panni nelle storie, com'è nel fare in alcuni le pieghe con rotture affacciate,
o arrosto? -un se ne de'fare lesso, perché le lasagnette, con le
anche afaitier, sec. xii) 'fare, operare ', al rifl.
? è scappato nell'alba / senza fare discorsi, con quattro bestemmie, /
affamato; ma come temperato uomo dee fare. manzoni, 117: [l'uomo
, preoccuparsi, inquietarsi; darsi da fare, darsi la pena, affaticarsi (
più del bisogno; chi si dà da fare disordinatamente, confusamente (e per ostentazione
, o a quelle che deve fare dà affettata importanza, figurando d'affannarvisi
affaccendato, che ha più cose da fare (cfr. indaffarato).
. affare1, sm. cosa da fare, occupazione, incombenza; lavoro,
voi, in quest'af fare... ». in quanto all'
ma di tutto quel che s'ha a fare e si fa tra le mura domestiche
locuz. operazione conveniente, vantaggiosa: fare un affare; è un affare.
e venda pur con poco guadagno. possonsi fare affari e in grande e in piccolo
degli altri. tommaseo-rigutini, 1651: fare i suoi affari non altro significa che
vantaggio abbia luogo direttamente. taluni, nel fare gli affari altrui, pensano ai fatti
debbono essere di grand'affare, in fare grandi spese nelle grandi opere, secondo il
= forma deriv. dall'infin. fare, nelle frasi del tipo avere a
, nelle frasi del tipo avere a fare, probabilmente affermatasi sul modello del fr
lui si affaceva. -tr. fare. boccaccio, vi-75: ciascuno /
mai fatto. = comp. di fare (v.). cfr. tommaseo
-'creda pure che aver che fare con cinquanta ragazzi, insegnare, interrogare
fascio, legare insieme; affastellare; fare fascine, covoni, mannelli.
affascinare2, tr. [affascino). fare una fascina, raccogliere e legare a
, che e'porga piacere il veder fare tante preparazioni. tommaseo, 1-83:
rendere meno fertile (un terreno); fare intristire (una pianta).
è ben satollo e pieno, non vorrebbe fare niuna cosa dove s'affaticasse, e
risparmio; prendersi cura, darsi da fare, fare il possibile. latini,
prendersi cura, darsi da fare, fare il possibile. latini, rettor.
. se n'entrarono nel castello senza fare altro assalto. boccaccio, i-474:
. (affattucchio, affattùcchi). fare fattucchierie; stregare. -al figur.:
, segnatamente nel senso corporeo, del fare nella materia qualche fattura che la renda
ha avuto la sua affezione a mal fare. afferrante { aferrante),
combattete. deledda, ii-405: come fare? come rinunziare alla gioia afferrata avidamente
acido nitrico. 3. fare a pezzi, trucidare. pulci,
firenzuola, 454: tutto questo bisogna fare con una certa modestia,...
affettazione. tom permetteva di fare il galante con le signorine che serviva.
psicol. il complesso dinamico dei sentimenti fare dicere una messa. statuto dei mercanti di
che si sia cercato o tentato di fare, ancorché non si sia consumato, e
questo consiglio preso, si sforzò di fare mettere l'opera ad affetto. idem,
: segnore, buona orazione possi tu fare, e li dii e la deesa intendano
2. filos. disus. effettuare; fare, creare. s. agostino volgar
13-418: onesto e cortese, egli con fare patriarcale benediceva le nozze, augurava felicità
segneri, iv-210: non hai ciò da fare una volta sola, ma qualunque volta
delle mani e del viso si poteva fare. idem, dee., 2-8 (
a'mercatanti della nostra arte tignere e fare tignere quelli panni che vorranno con grana e
. intr. con la particella pronom. fare amicizia, entrare in familiarità, prendere
; dare assicurazione. -fare affidamento: fare assegnamento, fidarsi, contarci. arila
fidarsi; prender fiducia; confidare, fare assegnamento. cavalca, 16-2-62: poi
villani, 8-43: non s'affidarono di fare lunga dimo- ranza nella terra, ma
fa sembianti d'avere negletto ciò che fare dovea. salvini, 30-2-29: le parole
4. tendere con sforzo, fare intento, acuto (i lineamenti del
marito. 2. assol. fare affiliati, cercare adepti; iscrivere a
poco affinate il grano non può fare a meno di non nascere a
affinché poi ciò meglio riuscisse, e per fare una più concludente diversione, pose l'
due re. ariosto, 44-9: a fare altro non resta /...
come... per la facoltà di fare l'iscrizioni, ovvero di metter gli
quelle persone che eglino si credevano bene fare, le loro mogli e figliuoli con loro
bellebuoni, 1-9: nullo pigionavile possa fare alcuna spesa nelle ditte case, ovvero
e d'uomini che nella confusione amano fare le faccende loro; nelle grandi città
morire soffocato; soffocare, strozzare; fare annegare. simintendi, 2-71:
: maritarla male. -affogarsi: fare un cattivo matrimonio. g. morelli
reda. segneri, iii-1-179: per fare il patrimonio al maschio, non guardano
palazzeschi, 3-194: che cosa poteva fare una donna sola? nulla, letteralmente
affogóne, sm. ant. fare affogone: soffocare. angiolieri,
sortite. 2. disus. fare ressa attorno a una persona; serrarla,
. accalcarsi, raccogliersi in folla; fare ressa; pigiarsi; stare stipati.
8. rifl. affrettarsi; darsi da fare disordinata- mente; parlare con impazienza,
e non estimo che questo sia da fare che noi ci affolliamo a riferire grazie a
5. rifl. ant. darsi da fare, in modo confuso, con furia
, si liberò, e lasciando renzo fare un guazzabuglio d'istanze e di rimproveri,
strappata, si sviluppò, e lasciando renzo fare un'affoltata d'istanze e di rimproveri
plutarco volgar. [crusca]: volevano fare altri capitani per affrancarsi degli aggravamenti di
affrancare1: nel senso di * liberare, fare esente * dalla tassa postale (cfr
, 49-83: e che ci hanno a fare l'aste, che t'affranga dio
guittone [crusca]: atti fare soleva con lui di affratellamento. fra
g. villani, 9-135: promette fare quattro libri, ma non se ne
valentuomini, / che state voi a fare? il campo corse, / e
improntaccio, ch'i'ho altro che fare:... bella orrevolezza affrontar
* affrontare una spesa ', per 'fare una spesa ', è metafora ardita
di pistoia era molto in uso per fare pergolati. idem [s. v.
alla famiglia rodofite (è usata per fare gelatine nel l'industria delle
neutro di agendus, gerundivo di agère 'fare, espletare '), apparsa nel
che bassi agenti di polizia abbiano potuto fare qualche sopruso si può ammettere; ma
. comisso, 12-210: pensai di fare un libro sugli agenti segreti degli inquisitori
altro dallo agente che lo conduce a fare el ferro tondo o quadro, ma quanto
è il fine che muove l'agente a fare, di tutte la materiale è la
part. pres. di agire 'fare, operare '): agens rerum *
a lui di poner vo'tra noi per fare meravigliare, e perché fuste ispecchio,
feci tutto ciò che mi capitò di fare. deledda, ii-880: la madre
che una cosa potesse agere, ovvero fare in alcun'altra, s'elle non erano
passione, ovvero agere e patire, cioè fare e esser fatto. campanella, 2-97
sembianza, così come lo scaldare è fare altrui caldo similimente come egli è.
di poter piatire... e fare tutti gli atti iudiciari, che sotto nome
7 (22): e se in fare il tempio furo [i tuoi popoli
uomo ricco, perché non ha a fare altro, che a spregiare le ricchezze.
fa agevole ciò che l'uomo vuol fare. idem, 3-15: e 'l bene
era il più agevole passo che potesse fare gente d'arme che da quella parte venisse
772: non è cosa veruna da fare più agevole, che amare e tenere
, 18-1-165: non mi parrà fatica di fare nella fine di questo terzo libro alquanto
190: e no conviene il fanciullo fare andare, né sopra suoi piedi istare,
acciò che tu più agevolmente apprenda di fare dèi sapere che a te convien temperare
visitando lontanissime contrade, poiché lo potevano fare agevolmente, per essere i luoghi piani
aggaiare, rifl. dial. darsi da fare; agitarsi, accanirsi (per ottenere
i suoi agganci, riesce sempre a fare quel che vuole. = deverb
e di nascosto al selvaggiume come sogliono fare i gatti quando cercano di avvicinarsi alla
. archit. sporgere in fuori, fare aggetto. baldinucci, 6: aggettare
trovar potrebbesi più compensi: o col fare il dorico senza base... o
: la quale resistenza non si dee fare per modo che si caggia nel vizio detto
fallire una nazione nemica, non potea fare altrimenti. = deriv. da
distendesi in giro, come veg- giamo fare a l'acqua quando gittatovi una pietra fa
a qualche cosa e non può pur fare uno sonno in pace. idem, iii-318
7. rifl. figur. darsi da fare; rivolgersi a lungo (con la
gridò. serdonati, 5-630: con fare spesse aggirate, e piegare or qua
va attorno mostrando cani, cui fa fare certi giocolini, come di saltare,
. che aggiudica, che è preposto a fare l'aggiudicazione. aggiudicazióne,
detto ufficiale... farà ovver farà fare. testamento di lemmo di balduccio,
in che mese del 1830 si dee fare l'aggiudicazione del premio quinquennale della crusca
tommaseo [s. v.]: fare l'aggiudicazione, denota più espressamente la
all'oro niente bisogna aggiùgnere, a fare che paia bello ma basta separarne le
.). aggiuntare, tr. fare un'aggiunta (per collegare una cosa
tommaseo [s. v.]: fare un'aggiunta in guisa che una o
]: in un trattato importante possonsi fare delle aggiunte di rilievo e non brevi e
il modo da pigliarsi per andare a fare una corsa fino a san marino. foscolo
due che hanno cosa da prendere a fare insieme, ma nell'atto non ne
segneri, i-510: lo seppe fare... con tanto di aggiusta
dei difetti, è una lezione che può fare invidia a maestri materie adesive).
. nica, -si adattava a fare l'uomo di fatica, e l'aggiu-
esor tavano li portughesi a fare diligenzia che la caracca non andasse
perelli, ii-9-139: fosse almeno usabile per fare ne'fossi l'operazione che chiamiamo
voi potete ad una ora a voi fare grandissimo onore, e a me..
è una fortuna per me il poter fare un piacere a'nostri buoni amici i padri
galanteria da potermi creder lecito di poter fare con esso lei questo passo, e
sci). ant. rendere grato, fare grato, cattivare; ingraziarsi.
più servire, / me fa ciò fare e dia portar perdono. g. villani
plutarco volgar., 142: volevano fare altri capitani per affrancarsi dalli aggravamenti di
tu aggravi tanto che tu non possa poi fare niente. bruno, 478: per
. proverb. aggravarsi sulla corda: fare il proprio danno. lippi, 6-14
questa illustrissima signoria ha avuto disegno di fare uno aggravio a questo clero. b.
aggraziare, donando al popolo arbitrio di fare re. = deriv. da grazia
). disus. far rabbrividire, fare accapponare la pelle. buonarroti il
particella pronom. (aggrómmo). fare gromma, incrostarsi. d.
, ricapitolava mentalmente le cento domande da fare. fracchia, 757: un sorriso
, tr. { aggroviglio). fare grostallo, condensandosi in sfera, ed
spogliato da l'uomo, come si vede fare a molti, li quali si innamorano
. -mettersi, porsi in agguato: fare la posta, appostarsi. guido
tecnica... impedisce a noi di fare quelle belle cose che sono lecite ai
aghetto, funicella sottile che serve a fare legature o fasciature di cavi più grossi,
si ordinò di soggiornare e di fare la state in firenze. idem, 12-1
): la donna ha cominciato a fare figliuoli in duo mesi; per la
allevata come monna agiata; non saprà fare niuna cosa, se non cose di
. mediev. agibìlis (da agère 'fare, agire, operare ').
gli esercizi del corpo, correre, fare alle braccia e altre siffatte forze.
e trastulli, sono tutte indirizzate a fare la persona per le funzioni di guerra,
noi vegga quello che noi abbiamo a fare, anziché l'agio, di quello che
, di quello che noi pensiamo di fare, si parta. pulci, 14-25:
significa una certa commodità, e un fare le cose senza fretta o prestezza alcuna.
farlo a mio agio, intenderò di volerlo fare non subito, ma quandochessia, senza
sarà sempre agio. -ant. fare agio ad alcuno: compiacergli, accontentarlo,
agio di denari. -ant. fare il proprio agio: fare i propri bisogni
-ant. fare il proprio agio: fare i propri bisogni. ser giovanni,
-avere agio, essere in agio di fare una cosa: avere il tempo,
-ant. occorre agio e buio per fare una cosa: occorre dormirci sopra,
): udì il padre e la madre fare romore nell'agio. grazzini, 3-1
credette certamente suo marito, che per fare suo agio levato si fusse. idem,
(1agisco, agisci). operare, fare; comportarsi. redi [
e vedono ciò che un altro potrebbe fare per levarli d'impiccio, di chiederglielo con
. gadda, 2-88: macchine agitatrici per fare il burro. 6. dimin.
aglio come un capo: tanto vale fare un male maggiore che uno minore.
balducci pegolotti, 238: agnelline conce per fare presse e foderature di sorcotti di tutte
non da reprimere gli insolenti, ma da fare diventare lioni gli agnelli. boterò,
xagnusdèi. 4. locuz. fare vagnusdèi: assumere un atteggiamento mansueto,
stoffa. idem, i-154: ei sapeva fare ogni sorta di lavori coll'ago;
merito, tra la volontà divina e il fare umano. 2. che segue la
agresta. questo vitigno è ottimo per fare agresto. lalli, i-1-73: ben
alla loro primiera limpidezza come appunto suol fare il sugo di limone e dell'agresto e
. note al malmantile, 542: fare agresto, avanzare; ma intende d'
lento dardo, / dando sovente a fare agro martiro. machiavelli, 213:
, 53: vuo'tu con la fortuna fare ragione? agual primamente con occhio livido
che serve a travagliare nella rocca, per fare delle piccole camere da polvere, onde
161 (397): pregandolo gli dovesse fare nel suo palagio un'aguglia che paresse
aguiglia palata, / incomin- ciògli a fare grande oltraggio, / però che fortemente era
21: ogni cosa che altri à a fare, cioè né per aguri, né
del mulino; il che si fa fare da'mugnai, quando alcuna macine, per
di porri la mattina a buon'ora per fare buon stomaco e aguzzarmi l'appetito.
ohi, e gli passa rasente senza fare altro rumore di quel che possa fare
fare altro rumore di quel che possa fare un topo. 3. locuz
al coperto; e dove tu vuoi fare l'aia, spianavi il terreno non a
memoria non m'aita, / come suol fare. idem, 37-3: sì è
3. rifl. ingegnarsi, darsi da fare, sforzarsi; sostenersi, reggersi.
mi stava davanti agli occhi, non potei fare a meno di non ghignare un pochetto
inganno per riuscire nel proprio intento; fare il proprio tornaconto; guadagnare con inganno;
venire. sannazaro, 482: intento a fare una sua picciola gabbia di paglia e
aiuti con letame tuttavia ti guarda di fare l'orto in terra creta. crescenzi volgar
giova. soderini, i-469: per fare ancora i vini piccanti, saporiti e
sempre in aiuto. -ant. fare aiuto: aiutare, specialmente con sovvenzioni
della terra ricorsono all'aiutorio divino, facendo fare orazioni e continove processioni. idem,
danni reciproci, ma anco per ruzzare e fare il chiasso. s'aizzano ragazzi tra
aizzano ragazzi tra loro a strepitare, a fare impertinenze in iscuola. nievo, 255
al notaio: et allhora che vorrestu fare, messere? disse il notaio:
m. villani, 3-96: fece fare [il comune] una larga via
fila, allinearsi di fronte, per fare onore a chi passa o per contenere
dove aveva a passare, e a far fare ala alla gente con grandi smorfie e
con certi bicchieri e tazze che si usano fare come se fossero di diaccio. questa
58: lo sire della contrada facea fare, a certe porte, grandissime albergherie,
non tutte le navi sono buone a fare questi viaggi, ma solamente quelle.
che [i bruci] avessero a fare gran danno, se a caso non si
più italiano. accogliendo album, è inutile fare il plurale albums alla francese ».
: gli spumoncini... si possono fare coi pinòli, con la cioccolata
niuno che... ti consigli di fare archima. cennini, 43: giallo
ch'abbia l'alchimia letteraria, e fare / sempre confusion con gl'idiomi.
qual filosofo o ingegnoso alchimista potrà tanto fare ch'io creda ch'abbi in sé tanta
al marito: ché, per farle fare il nido, il mondo reca alcuni
, dall'induzione ch'io pretesi di fare a favore della legge di cristo.
niuna cosa a lor modo si può fare. p. verri, i-4: in
animoso; e mi disse che voleva fare quanto gli piaceva. = variante
1-291: e perché non andiamo a fare il bagno? -alé? -alé. -corremmo
d'andare nell'isola de'dei a fare sagrifici e doni,... alla
,... alla quale cosa fare allesserò accilles, diomedes e ulixes. ammaestramenti
celimi, 603: è necessario ancora fare un'alfabeto d'acciaio, intagliando con
non saper più che dire o che fare. giusti, 2-90: girella (
. alfonsiare, intr. letter. fare il magnaccia; sfruttare le
locuz. farla àlida: farla magra, fare un pessimo affare. g.
la pagate bene, se mi fate fare un buon contratto, ve la vendo.
139: uno de'modi a fare fautore di qualche vostro disegno qualcuno
.. sono per lo più alieni dal fare ad altri nocumento in qualunque modo.
altro che ti lodi, / non fare il grande, e non te ì'allacciare
vita, come se volessero prepararsi a fare il girotondo. de pisis, 46:
: perché fanime semplici non sanno tutte fare tra sé tante distinzioni, non è
, mi permetterà, che io possa fare qualche poesia, non mancherò d'obbedire
col terreno che si cavasse fuori nel fare l'allargamento. einaudi, 1-69: poiché
manifatture, può dar loro la forza di fare un enorme fido ai porti americani
], quanto può allargandosi, viene a fare questo nostro mediterraneo. alfieri, i-135
amici... da altro canto el fare che gli amici si accorghino che tu
con loro, è la via a fare che anche loro faccino el medesimo teco.
. -sfibbiatela. -eh, lasciate fare a me, le darò un'al-
10-210: egli sentiva d'aver che fare non solo con un paziente spesso cosciente
simone, secondo che avea usato di fare, il fece sedere allato a sé,
597): e che altro potè fare, se non posar sul letto l'unica
vigeva allegarsi * far lega ', oppure fare alleanza. alleato (part.
i-359: del quale allegamento noi dobbiamo fare, cioè a venti carati d'oro
tr. far fondere insieme. -intr. fare lega (dei metalli).
mercatanti sapere allegare argento ed oro per fare monete,... ovvero verghe
la quale [lega] qualunque vogliate fare, avete prima da considerare,..
galileo, 4-1-256: così si potesse fare l'istesso in una allegazione di due
delli rimedi, altro non si può fare se non alleggerirli con la tolleranza. magalotti
iii-149): 10 non vo'fare il dotto né 'l messere; / ma
, cominciò a viver molto ahegramente e fare a l'amor con questo e con
, v-109-1: ben mi deggio alegrare e fare versi d'amore, / ca cui
vivendo: la prima allegrezza si è fare sua vendetta, il dolore si è essere
leggera, trasparente, non aveva che fare nemmeno con la sua gioventù, né
è, che la lattuga si puote ben fare tutto l'anno, se 'l terreno
di settignano... sono usi fare le loro passeggiate d'allenamento e d'istruzione
fuori di casa, e non sapevo fare il nodo della cravatta. quella che
tanta arte e con tante fraudi a fare pratiche seco, per avere occasione di manifestargli
, lo spirito di sistema, il fare del giornalista; virtù, se volete,
bisognava trovare un coniglio maschio, per farle fare i coniglietti e mettere su un allevamento
allevare da'suoi teneri amici per volere fare prete. marsilio ficino, 2-126:
-allevare la serpe in seno: fare del bene a una persona ingrata e
abbiamo più coscienza di aver a che fare col fuoco primigenio, col fulmine e la
allevata. lastri, 1-3-91: per fare l'allevata di questo bestiame [porcino
{ allisco, allischi). tecn. fare tacche o punte in rilievo, a
allitati. 2. tr. fare approdare. iacopone, 88-68: si
tommaseo [s. v.]: fare un'allocuzione, tenere un discorso che
fitto. 6. disus. fare eseguire, commettere (un quadro,
, 12-6: non vi era nulla da fare, una vera vita da alloggiamenti d'
sera levò di battaglia una legione per fare gli alloggi. -alloggio militare: diritto
/ volentera ol damoni tei consent a fare, / perché do anime in quel fa
e ingegnosi, che volessero spassarsi a fare di me qualche maligna pittura, possano
se 'l corpo non è utile a fare il su'servigio, allora di certo dee
ma quand'è pronto, non bisogna fare aspettare, perché, sebbene sia della
: però vollono [i romani] fare con filippo e antioco guerra in grecia
in grecia, per non la avere a fare con loro in italia; e potevano
stormenti e in cantare e suo ghirlande fare; e allora era più allegra e
mondo degli uomini, sarà capace di fare a meno di dio, solo allora potrà
el senato e 'l popolo li volevan fare, elli non voleva altro onore che
.. si pos- sino ancora fare della medesima larghezza. govoni, 2-61:
che non s'intende indicare apertamente; fare allusione. v. borghini,
, allegre, scorgonsi invitanti, voglionsi fare. alamanni, 3-31: or tutti i
367: quando allume si vuole fare di nuovo i maestri che 'l fanno si
, che alluminarono le lettere, e in fare tradurre e in comporre più opere.
o di cacciare le demonia, o di fare altre simili virtudi, bene ci avrebbe
. { allungo, allunghi). fare più lungo (nelle dimensioni e nel tempo
. intr. con la particella pronom. fare un cammino più lungo, percorrere una
o prendere, per percuotere, per fare una carezza; per orientarsi nel buio
viso: smagrire. -al figur.: fare il broncio, impermalirsi. crusca
disus. almanaccamento, fantasticheria. - fare almanacchi: almanaccare. salvini, vii-543
tempo è ancora lontanissimo quando parrà assurdo fare versi da stampare o da declamare, quando
, e perciò è ottimo a fare navi. palladio volgar., 9-8:
pensi, è sempre un operare, un fare, un produrre muto e alogico.
[i baluardi], se le doveria fare un alone, il quale coprisse tutta
(per pascolare il gregge; per fare escursioni). panzini, iv-20
alquanti anni e mesi; e per più fare credente altrui, feci per lei certe
campagna. fracchia, 738: decisi di fare un breve alt sul limite di quella
morti e cacciati. non è questo un fare all'altalena? non è questo un
i-743: saliva su la sua altana a fare delle cassette di legno, dove voleva
altare, sopra il quale hanno a fare i sacrificii, in luogo molto degno,
di napoli; o perché, per fare contrapeso alla potenza de'viniziani, formidabile
per prima regola? questo è un fare aitar contr'altare. 5.
di non dare causa di pensare a fare novità. della casa, 2-3-112: il
e divenne più chiara; che doveva fare io che sono di natura alterativa,
benché tra loro fussi qualche capo da fare alterazione, tamen dua cose li ha tenuti
/ non pòn loro, alternando, oltraggio fare. manso, iii-303: o del
che, non avendo altro che fare, andava alternativamente sollevando sulla punta
. baldini, 4-133: non vuol fare la muffa e... è sempre
chi le scrisse, come sogliono tuttodì fare grinsulsi editori. d'annunzio, iv-2-136
365: pure se ci avessi che fare quant'è alta un'ugna, mi crederei
notte occupati, non vedevano che si fare. elli s'argomentavano quanto potevano di
? è scappato nell'alba / senza fare discorsi, con quattro bestemmie, /
, quando vogliono, ogni gran cosa fare, e loro altressì spezialissimamente richiedersi tesser
lasciati alcuni beni, che la ne potesse fare alto e basso, come le piaceva
loro patente / di poter dire e fare e alto e basso. g. del
2-57: ottenne... di fare alto e basso nella sua camera a
volontieri, quando stimerà d'esser lei a fare alto e basso! vittorini, 2-92
da terra che non s'avesse a fare gran cosa male,... lasciarono
marcia); specie nella locuz. fare alto: interrompere una marcia, sostare
or di gire, or di fare alto. p. f. giambullari,
una marcia) ': halt machen 1 fare alt '; cfr. fr.:
bretagna... eran disposti a fare altrettanto: la rivoluzione sarebbe scoppiata in
francesi. giordani, ii-20: vogliosi di fare a qualunque potranno altrettanto di quel che
, la quale non potè tenersi di non fare altrettanto. leopardi, 857: il
più licito né più cortese modo di fare a se medesimo altri onore non è che
fuggire ogni cagione la quale ad altramenti fare il potesse conducere. idem, dee.
ma non vi lasciate levare a cavallo a fare altrimenti dalle opinione e parole del vulgo
istante terribile non seppi, né potei fare altrimenti. palazzeschi, 4-131: tagliava una
memoria non m'aita, / come suol fare, iscùsilla i martiri, / et
comandamento del re non dovessero più avanti fare che fatto fosse. boiardo, i-1-22
degli altri. -prov. non fare agli altri quello che non vorresti fosse
e questo fine non è altro se non fare credere ciò che dice. idem,
m. villani, 4-33: pensava volere fare l'esecuzione con altro che col suono
casa tua di notte, se puoi fare altro. storia dei santi barlaam e
amore, / ch'altro non posso fare / se non tornare a voi, donna
. per altro il burattino, non volendo fare a fidarsi troppo, stimò cosa prudente
della città e il capo della provincia fare venire altronde, e lo metterà in
quando altri favella, si conviene di fare sì, che egli sia lasciato ed abbandonato
regni più che i suoi ubertosi, fare senza utilità dolere altrui de'beni del prossimo
ch'altri faccia a te, noi fare altrui. boccaccio, dee., 1-4
da certaldo, 132: mai non fare quello altrui che tu non vorresti fosse fatto
, mai non errerebbe, cioè: non fare altrui quello che non vorreste fosse fatto
di donare, / quando noi crede fare. guittone, 24-3: che la cosa
anni e mesi; e per più fare credente altrui, feci per lei certe cosette
: medicamento ancor esso ottimo per fare scaricare l'alvo aggravato dallo sterco. petrarca
e che a sua posta e'possa fare li uomini grandi e bassi, secondo
carnascialeschi, 6: noi abbiam carte a fare alla bassetta, / e convien che
la torre, / profondissimo ardì di fare un pozzo. meninni, iii-436: che
i mazzi: andare in collera, fare chiasso (dal rumore dei mazzi passati sui
, 1-2-236: lena, tu mi vuo'fare alzare i mazzi. -alzare vorecchio
audace e meno cauto, era capace di fare qualche strepitosa alzata d'insegne. foscolo
, è un'alzata di piede per fare il passo dell'uscio. idem,
sassi, di mattoni): per fare argine, riparo; rialzo. d
coloro che noi fanno, né possono fare. caro, 15-ii-242: come se egli
amalgamare, tr. [amàlgamo). fare un'amalgama, una lega di mercurio
, non sono sempre in vena di fare il professore, e né meno il letterato
, e né meno il letterato. vorrei fare, oggi e domani e per un
al malmantile, 292: ciliegie da fare amarasco, che si domandano amarasche o
note al malmantile, 292: ciliegie da fare amarasco, che si domandano amarasche o
ama l'anima sua, cioè di fare la sua propria volontade, che non è
sufi. -ficare, da faclre 4 fare '). amarìglio, agg
per mancamento de robba non pos- serte fare comparire secundo io vorrei, e corno a
, posta nella conserva di rose secche fare uno contrasto mirabile, fuggire, risaltare
. salvini, ii-350: diciamo anche fare un riso amaro, ringhiare; lat
di bronzo pestarlo, sì come de'fare del lapis amatito. libro delle segrete
medesimi. compagni, 3-23: pensarono fare uno imperadore, uomo che fusse giusto
: dite alla priora nostra, che faccia fare a tutte coteste figliuole speciale orazione per
, 2-100: in nessuno modo si può fare quello, che nel sermone amatorio si
amatorie. grazzini, 2-163: deliberò fare una lettera amatoria, e mandargliela.
fracchia, 633: mezza città venne a fare ala al corteo dei cavalieri e delle
la guerra, e l'avrebbero fatta fare a loro. pazienza! morire sopra un'
l'ambasciata che questi proponeva loro di fare. imbriani, 1-258: un galantuomo
, v-63-2: avegna che usanza recherà de fare prego per audienzia avere, e custume
fìada somo inseme a tractare et a fare le vixende de questo communo. novellino
; ch'io non ci ho che fare: l'ambasciatore, come si dice in
in fondo: rovinare una cosa; fare una brutta fine. g. m
. moravia, v-82: non pareva fare alcuna differenza tra me e lei e ci
v-118: esaminava quello che io dovesse fare, da una parte dalla pietà degli umili
... ambiguo il pontefice del fare impresa del mutare lo stato di siena,
12-2: e quando s'intendessi quel signore fare ambiguo, o vacillare,.
tutta notte pensano, come si può fare, come si può dire; scrivi là
fatiche, e se tu le lasci fare, crudeli, ambiziose, comandatrici. tasso
è altro che due che sappiano fare un verso. uno è v. s
1-iii-460: vi s'accomodavan pure, a fare i loro lavori, il sarto e
. e con dodici ambulanze, che posso fare? 3. ambulatorio.
medici ambulatorio quel locale ove si possono fare cure mediche o chirurgiche ambulatoriaménte, cioè
carattere [di rimbaud], non potremo fare a meno di stupirci anche noi di
medici ambulatorio quel locale ove si possono fare cure mediche 0 chirurgiche ambulatoriaménte, cioè
dico amen col buon prò che ti possa fare. idem, ii-235: dacché la
scrittore a soldo dell'editore suol sempre fare uno stolto panegirico dell'autore che si
[uve] sono le principali per fare assai vino e buono, e massimamente le
americhe lontane. -trovare vamerica: fare sollecita e miracolosa fortuna. nieri
americana. beltramelli, iii-985: conveniva fare così, all'americana, qualche volta;
amicabilis -e 4 con cui si può fare amicizia '. amicabilità, sf.
che coloro che noi fanno, né possono fare. segneri, iii- i-201: grideranno
principio alle mie lezioni, soglio sempre fare ai miei giovani un po'di discorso così
ii-425: lo avevano a volte pregato di fare da paciere e definire all'amichevole qualche
chevolmente, secondo che servidor si dee fare, tu dovevi il mio onore
. ariosto, 356: fare amicizia / m'ha fatto con moglie di
: più licito né più cortese modo di fare a se medesimo altri onore non è
intanto pensando il modo come avrei possuto fare a ricuperare il mio avere per amistà;
per amistà; e così cominciai a fare pratica con quelli mercanti interessati in dette
. guittone, i-100: ché de fare amistate / certo lo tardare parerne matto
non avea altra possanza, che di fare una leggier'ammaccatura. d'annunzio, iv-2-1204
questo lavoro da quegli che indorano per fare apparire nelle parti molto larghe e piane
è di quello, ch'altr dee fare, o di quello, che naturalemente si
dello evangelio: « incominciò cristo a fare e ad insegnare »? facciano in
la ammaliava anche sovente con quel suo fare di animo valoroso e sereno. idem
serva che lo ammalia, che si fa fare un figlio da lui e pretende poi
: per istigazione del demonio pensò di fare a quella fanciulletta una infernale ammaliatura.
. (ammalizzisco, ammalizzisci). fare acquistar malizia; ammaliziare, smaliziare.
, tutto tira al proprio modo di fare, tanto nelle figure umane, quanto [
. ammannaménto1, sm. il fare manipoli, co voni.
2. intr. figur. darsi da fare. 3. rifl. prepararsi,
rilegioso / casto ed amannito di bene fare. burchiello, 9: uno sportello e
più utile sapere pochi ammaestramenti di ben fare,... che averne apparati
g. del papa, 1-2-130: col fare talora nuovi ammarcimenti venga a produrre tutte
3. rifl. disus. fare massa. carletti, 27: queste
massi enormi di pietra serena, da fare ammattire un paesista, o da farti belare
. collodi, 29: cominciò a fare mille sgambetti e mille capriole, come se
, lambiccarsi il cervello; darsi da fare con affanno, senza requie, accanitamente
testa di volerlo pubblicare così, per fare ammattire chi lo leggeva. tommaseo-riguiini,
3. tr. figur. fare ammattire; estenuare; far perdere la
mi tiene qui a fremere e a fare sbadigli. nieri, 340: ci si
ammazzare e, del cuore, fe'fare una torta. cino, iv-230 (109-13
l'operazione si faccia da chi la sa fare. giordani, ii-18: credo certo
6. rifl. affannarsi, darsi da fare (fino ai limiti delle possibilità umane
deledda, ii-884: poi andò a fare il suo fagotto, e la cuoca
il proprio fallo e porvi riparo; fare penitenza della colpa commessa; espiare.
, 13-1: non mi poriano già mai fare ammenda / del lor gran fallo gli
cordigliero, / credendomi, sì cinto, fare ammenda; / e certo il creder
decisi di andare a san mauro a fare ammenda dei miei pensieri. -mettere
ammendàbile, agg. ant. che può fare ammenda; emendabile; che è passibile
; riparare, rimediare; correggere, fare ammenda (di una colpa commessa)
villani, 11-3: volendo iddio fare paura alla città di costantinopoli...
giamboni, 128: meglio è a non fare lo peccato che peccare e ammendare.
altri amminnicoli, si può... fare un bel ritratto anche di una persona
. ammesso che egli nulla avesse da fare, nulla da prendere, è certo che
ora alla vostra conversazione, verrà a fare verso l'amabile sacerdotessa delle muse ciò che
). dimezzare, dividere a metà, fare a metà; ridurre a metà,
ziare intera. 2. fare un lavoro a metà; far le cose
che si chiama far d'occhio, ovvero fare l'occhiolino, che i latini dicevano
occhi, con movimenti del aveva un bel fare ammicchi, dar segni d'impazienza,
4. ant. assistere, servire, fare il ministro (di una cerimonia religiosa
nistrano. 5. ant. fare il servizio divino. leggende di santi
boccaccio, i-517: e che deono fare gli uomini, poi che quelle bestie
varie tempre..., per fare quell'ammirabile discordia da cui risulta l'armonia
, perché dubitate s'ella le possa fare: non è così? ma io che
credere e battizare, / issi quii signi fare donne serà ammirato. idem, 61-55
gli elogi che hanno la clemenza di fare a qualche persona sono pochi..
detestarlo; e tuttavia non si poteva fare a meno d'ammi- rarlo; perché
via degl'indici,... il fare di sapere una ipocrita dimostranza. leopardi
tardanza. 3. dial. fare ammirazione: notare (e implica un
non fosse di natura da potere or fare, e non fare, cioè
natura da potere or fare, e non fare, cioè s'egli non avesse
del suo animo, che non potè fare un discorso filato e ammodo. nieri
, 188: io mi son messo a fare il buon ragazzo, sto ammodo,
mamma, invecchiata, non poteva più fare la mascherina al teatro. 3.
io non mi vo'far minchionare, vo'fare il mestier dell'ammogliato con tutta la
e, poi, felice disse come per fare un confronto ironico: -ti ricordi di
note al malmantile, 1-163: e per fare questo lazzo con avvertenza, si danno
natura dell'ammoniaco e il modo di fare il saggio della lagrima: mollifica,
altrui giudicio e ammonimento molte cose doveremo fare, e molte non fare, e mutare
molte cose doveremo fare, e molte non fare, e mutare e correggere. dante
con una certa autorità ed ammaestramento a fare o a non fare qualche cosa. tasso
ed ammaestramento a fare o a non fare qualche cosa. tasso, 5-78: gli
462: ogni minimo accidente faceva loro fare alla parte nuove ingiurie, o condannando,
[donato acciaiuoli] fece pensiero di fare esperienza se poteva rendere la patria agli sbanditi
, mi pare che si possa fare con molta sua dignità, essendo ammonitorio
dalle celle, 4-2-35: come si dee fare la sentenzia della scomunicazione? debbono andare
orsù, figliuole mie, cominciate a fare sacrifizio delle volontà vostre a dio. e
a uno bicchieraio, ed hassi fatto fare una guastada..., ed halla
intr. (ammusisco, ammusisci). fare il muso, mettere il broncio.
io potessi rispondere una parola, o fare qualche scusa almeno inetta o falsa? io
l'uccellino, che non bisogna insegnargli fare el nido, perché l'amore naturale
. -fare all'amóre (dial. fare vamóre): amoreggiare. grazzini,
vecchi / si awien così 'l fare all'amore, come / a l'asino
impossibile a credersi) lascerei perfino di fare all'amore. leopardi, iii-419: veramente
trovare al mondo, che quella di fare all'amore, sia di primavera o
si desidera, in attesa di poterla fare propria, o comunque coll'intenzione di
-disus. entrare in amóre: fare innamorare di sé. sacchetti,
-disus. stare in sull'amóre: fare il galante. buonarroti il giovane,
moravia, viii-6: mi sembrava di fare cosa che tutti fanno: amare la propria
venire a dovere i piaceri di pericon fare. idem, 20-17: però s'ell'
). petrarca, 2-3: per fare una leggiadra sua vendetta, / e punire
i numi la sua pietà) di fare esso l'ufficio proposto da giove, e
amoreggiare, intr. (amoréggio). fare all'amore (e indica per lo
... la pregavo fussi contenta fare e'piaceri miei. cellini, 1-23 (
maravigliò udendo le parole e veg- gendosi fare tanta amorevolezza. g. morelli, 274
con ampia misura cerca lo suo mal fare e con piccola cerca lo bene.
: ricominciarono la battaglia, faccen- dosi fare con le loro spade amplissimo loco. cicerone
più nato ad essere anacoreta che per fare il mercante. e. cecchi, 5-72
è l'inazione e il guardarsi dal fare. tommaseo [s. v.]
per la quale gli è lecito anche fare un s. giovan batista, uomo
è che un partito liberale non abbia da fare più nulla nel mondo, e sia
ma che anzi esso ha fin troppo da fare, perché è risorta l'antitesi alla
limpide, e statuarie, si può fare a meno; sino ad un certo punto
sino ad un certo punto, si può fare a meno. = voce
paese... difficile e quasi impossibile fare le anagrafi senza sbaglio. dossi,
come studiare in chimica, e non fare analisi de'composti. tommaseo [s.
, e le sintetiche sole partecipano al fare ontologico. tommaseo [s. v.
fa, ma in ciò che si pretende fare. = comp. di analogo.
museruola, che cosa non riusciremo a fare? che cosa non farà questo popolo
brevemente, com'io sono usato di fare, che la natura, che non opera
farglielo osservare in pratica, avvezzandola a fare l'anatomia d'ogni uomo che se
, menare d'anca: camminare, fare il passo. dante, inf.
/ ciò che glie piace esso potè fare: / però consenti al consiglio sio
/ ciò che tu dice en me dega fare! ». bibbia volgar.,
la risorsa ancestrale è solo questa: fare un lavoro bene perché così si deve
un lavoro bene perché così si deve fare. idem, 8-402: amore e morte
ii-8: dal lavò non mi farò fare il ritratto, perché senza paga non me
tanto, se anche me lo volesse fare per nulla. panzini, i-706: gente
in sfere di legno che serve per fare legature o anelli di poco attrito.
farò quell'ufficio che il dolore doverebbe fare. io malgrado di lui e di
timore che fosse rubato, ne fece fare altri undici perfettamente eguali e li diede
stanco] anco / di scherzare, di fare il gran signore / col mio vero
conoscerà lo male, e tornerà a fare tutto bene. tasso, 5-59:
nel mare tranquillo, non si può fare in alto mare, dove sono grandissimi
fortunati viaggi e di tristi come suol fare quella gente quando è con la barca ormeggiata
prima e più eccellente opera che possino fare gli uomini. machiavelli, 6:
ancorché per altro assai acconciamente il potessero fare. rosa, 104: mira l'alto
ha una medesima bassezza di boce, così fare l'ancudine battuta da ogni vario martello
i. nelli, 10-1-7: vuol fare il marito alla moda, disinvolto,
popolo che dai libri, come dovrebbe fare ogni fedele scrittore. idem, ii-87:
là sentiremo, e vedremo cosa convenga di fare. fil. ugolini, 28:
gli andasser per lo pensiero di doversi fare,... diliberò di far
andare, da quella parte si dee fare [la porta] dove dee andare l'
-... tu non mi lasci fare a te quel che io vorrei e
convenire; accordarsi; essere adatto a fare una cosa; rispondere alle esigenze.
: va, tienti oggimai tu di non fare ciò ch'e'vuole. sacchetti,
con l'arco teso per veder se potesse fare un bel tratto, e sempre andava
gesuita o teatino. -andare a fare, a dire, a pensare: indica
a immaginare che sia venuto io a fare il missionario! povero me! mi martirizzano
. rigatini-cappuccini, 12: * vo a fare, a dire ', ecc.
-andare lì lì: essere sul punto di fare qualche cosa. pavese, i-406
egli andava per laniuolo: vadia a fare i panni; s'egli andava per ispe-
.. avendo saputo esser tempo di ciò fare, perché il bascià turco con la
-andare a canossa: sottomettersi; fare atto di ritrattazione. panzini,
all'ovile, ritrattarsi, ricredersi, fare atto di sottomissione, specie di opinioni
. andare a carpi e a borselli: fare il borsaiolo. lippi, 3-67
a girone: dar nelle girelle, fare pazzie. lippi, 7-1: ond'
puoi sostenere, se esso a fare a te quello che tu ad esso dovresti
a te quello che tu ad esso dovresti fare non si declina: cioè seguire i
andatura. - al figur.: fare una cosa volentieri. machiavelli, 697
-non ci sarà nemmeno il fabbisogno per fare il pane che occorre. -l'uva
: svanire; esser distratto, non fare attenzione. panzini, iv-25: andare
, i-121: onde s'immaginarono che fare si potessero fregi, fogliami, ed
venire a dovere i piaceri di pericon fare, con altezza d'animo seco propose
è recato in un dato luogo, a fare una data cosa; partito, allontanato
: in quella entrata ch'io doveva fare / ad esser delli suoi raccomandati, /
stato per perdere anche la speranza, e fare andata ogni cosa. pirandello, 8-241
, non altra andatura faccendo che soglia fare novella sposa, s'approssimano alla fonte
: che è ciò che si usa fare dai migliori scrittori di aneddotica e distingue
brama. segneri, i-184: fare atti frequenti di amor di dio,
. fra giordano, 3-242: a fare la gonnella compiuta si richieggono anche l'
sartore / tener l'anello in dito o fare il nodo. anguillara, 4-149:
gelso per cavarne poi gli anelletti per fare gl'iiinesti. -anellùccio, anelluzzo
. 2. figur. darsi da fare, affaccendarsi senza costrutto; affannarsi,
bugiardi sognatori, che pensano di fare credere altrui, secondo le loro fanta
con molta avvertenza, per non fare anfibologia. buonarroti il giovane, 9-20:
a dire che noi siamo costretti di fare a forza, già noi non lo facciamo
, la sera. -disus. fare vangelo di badia: mutare continuamente parere
ridire, e tirarsi / a dietro e fare l'agnol di badia, / a
giolel d'amore, / che viene a fare onore / con voi, donzelle,
. cellini, 4-504: io voglio fare dipignere questo depositino con due angeletti con
affari anglosassoni. era il suo modo di fare: freddo, indifferente, come se
cecchi, 7-1-3: 1 prigion fare i banchetti / alle guardie, non fa
comisso, 14-116: il pensiero di fare per la prima volta un lungo viaggio
pine, e mischiano nel latte da fare il cascio. magalotti, 1-447: è
più lungo di tutta la figura che vogliono fare e che si ha a gettare,
. -dare l'anima per qualcuno: fare qualsiasi sacrificio. -bersi, giocarsi
noie grandissime. -sudar l'anima per fare una cosa: faticare assai nel tentativo
dal suo ufficiale. -ant. fare arrecar l'anima a un granel di
corpo al pizzicagnolo. -darsi a fare una cosa anima e corpo: compierla
gran credito, / che le farò fare ogni cosa. -raccomandare l'anima
-al figur.: essere pronto a fare qualsiasi cosa pur di raggiungere certi obiettivi
i-57: e veramente che cosa ha da fare colla fede l'odio del cuore,
, posta nella conserva di rose secche, fare uno contrasto mirabile, fuggire, risaltare
poco da pensare e manco da fare. slataper, 1-68: un inquieto e
v.]: gli epicurei vorrebbero fare del genere umano tutto una animaleria.
voi, che un'infermo non sa fare le medesime azioni più animalesche di mangiare,
partecipe del nostro sentire e opinare e fare e discemere. = voce dotta
collegati] rimasono in accordo col tiranno di fare l'impresa ordinata. velluti, 282
in questo modo in uno animo presono a fare buona e santa vita.
quello orto ad animo riposato intendevan di fare. della casa, 1-27: io non
, e 10 farò com'io debbo fare. c. dati, 119:
-fare quel che dà animo: fare quel che pare e piace.
sotto la promessa di mostrare di voler fare passaggio oltre'mare. idem, 6-62:
e 'l beneficio che gli avea cominciato a fare, e l'animo ch'avea di
, v-ii2 * essendo di animo di non fare moto insino non conchiudeva col re d'
dimostrato quello che a dio piacea di fare di lui. -all * animo
quello che noi abbiamo in ciò a fare. n. capponi, 1-67: fugli
detto: se voi avessi atteso a fare come donna da bene al governo della
]. -indurre vanimo: indursi a fare. cicerone volgar., 1-451:
, 5-47: l'ammiraglio si pensò di fare maggiore impresa, e avea l'animo
a mangiare. -dare l'animo: fare, rendere capace. panzini, iii-202
e contenti. -dare animo, fare animo: incoraggiare. leggenda della beata
, parea che non sapesse che si fare... io pur facendogli bon animo
subito mi messi con grandissima sollecitudine a fare il detto modello. anguillara, 5-129
io sappia. -fare animo: fare coraggio, confortare. manzoni, pr
animo. -farsi animo (anche fare animo e farsi buon animo):
rivoltosi alla moltitudine, gli confortò a fare buono animo, perciocché voleva essere loro
del mondo sofferir l'animo di ciò fare. -perdersi d'animo, cadere
, animoso; e mi disse che voleva fare quanto gli piaceva. della casa,
ben so che i giovani animosi possono fare di grandi miracoli, quando si risolvano
, i-414: poi si mise a fare altri salti in mezzo all'aia, schioccando
nell'orto; dove c'era da fare le fossette alle piante dei fagioli incannucciati;
, 727: l'annalista ti dice che fare la storia del lupanare è un farla
annaspa. fagiuoli, 1-1-382: lasciate fare a me; mi metterò con lei a
tr.). figur. darsi da fare in modo confuso, senza costrutto;
-a). chi si dà da fare in modo scomposto e senza risultato; confusionario
. periodici popolari, ii-164: per fare questa grande unità [d'italia]
/ in ogni modo lo sappiam ben fare. caro, i-47: è stata.
, in avvenire, si avessero a poter fare quanti cedraranci altri volesse. targioni tozzetti
possono chiamare pazzi, et è ciò fare volere annestare le villanie in su i
giov. cavalcanti, 94: fece fare un ponte a pezzi, con tant'
può annettersi alla risposta che devo fare. a. cocchi, 6-55: che
magistrale effetto della poesia, quando giunge a fare che il lettore acquisti maggior concetto di
annidaménto, sm. l'annidare, il fare il nido. 2. biol
2. intr. e rifl. fare il nido, porre il nido; ricoverarsi
quel giorno non abbia niente più che fare col passato che qualunque altro, noi
redi, 16-viii-232: ricordiamoci di non fare come anno, che quando venne il sig
. -annodare, annodarsi la cravatta: fare il nodo alla cravatta. palazzeschi
, fuori di casa, non sapevo fare il nodo della cravatta. quella che avevo
necessario si è al taglio della vena fare ima buona fasciatura con una dili
). annoiataménte, avv. con fare annoiato; con i modi di chi
vecchio calendario sul quale... soleva fare delle annotazioni. bontempelli, 8-86:
4. intr. ant. pernottare; fare nottata. soderini, iii-11: sono
1-1: propuosi nell'animo mio fare... cominciamento a questo tempo,
, per riconciliarsi colla chiesa, e fare annullare il processo fatto contro a lui.
di bene accrescersi vanto; o per fare dispetto al medico rivale, o per
botati a questa nostra annunziata, e lascia fare a lei. vasari, iii-656:
economico: breve inserzione che si può fare nelle apposite pagine di giornali di grande
esempio di giampaolo baglioni di potere personalmente fare qualche accordo, mediante il quale e'
se gli aggiunga cosa alcuna, a fare che egli apparisca bello: ma bisogna por
, i-1434: il che si può fare [aiutare la memoria] anche riandando
e dei loro antecessori, intendono a fare grand'opere e volere grand'onore.
, part. pass, di facère 4 fare '). antefìssa, sf.
11-103: così spera il comune nostro potere fare di loro, seguendo la vestigia di
. 5. locuz. ant. fare anteriore: anteporre. sassetti, 1
riprese la sua carabina, mandò marta a fare anticamera. panzini, iii-269: molti
disponibili per lui. non mi fece fare anticamera. mi ricevette nella sua casa
fatti di cesare, 13: e'volevano fare consolo marco tullio cicerone, per ciò
anticipare, tr. { antìcipo). fare una cosa prima del tempo fissato;
una cosa prima del tempo fissato; fare sì che un evento si produca prima
a tornarci. 2. figur. fare presentire, preannunciare. e. cecchi
qui alla signoria, che anticipassino in fare detta solennità. serdonati, 5-365:
ii-113: ti serva di regola che a fare delle commissioni che costano, mi vogliono
: il modo di stampare et il fare l'artiglieria et polvere... sono
arriva ad inebriare, e se ne potrebbe fare una specie di vino; anticolerico e
più fino, perciocché egli è un fare l'anticritico, e criticare la stessa
papini, 8-262: ma non posso fare a meno di sentirmi così: l'
l'istruzione sono parole di minaccia -lasciatelo fare, lo manderemo a scuola: antifona
dispiaceva tanto di non esser ricco lui per fare a meno della dote. fogazzaro,
. targioni tozzetti, 12-5-34: ancora bisognerà fare un antifosso lungo il detto canale,
giogo. 2. figur. fare antiguàrdia: proteggersi. leonardo, 1-127
scettici di buona fede, si credono fare prova d'ingegno nelle antilogie: esercitazione oziosa
ii-388: antimesse le predette cose, come fare uno fondamento alle seguenti? statuto del
delle donne, 1-3: chi vuole fare di capelli neri biondi, recipe cenerognola,
come ho più volte sperimentato io nel fare il mio olio d'antimonio, il quale
sacchetti, ii-158: dimmi: -deb'io fare quello che mi dicono quelli di francia
il bello] con nuova astuzia di fare del papa stesso, se così posso
papini, 25-60: io m'impegno di fare apparire nella vostra stanza, nel termine
tossa a monti, come quando scavarono per fare quest'antiporto alla chiesa. de marchi
f. villani, 11-69: fe'fare serragli e antiserragli. = comp.
84: la mortella si abbrucia per fare l'antispodio de'greci, pigliando le
,... come per esempio il fare erode presente all'uccisione degl'innocenti
nel ragionare abbondante, magnanimo nelle cose da fare. leonardo, 1-229: quando voi
anche quando fa un'antologia, vuol fare opera di poeta. sinisgalli, 6-142:
. sinisgalli, 6-142: si potrebbe fare una antologia di spropositi. 2
la lunga scala, che veniva a fare un sopraluogo nell'antro. 3.
governanti e popoli ad immaginare di dover fare guerre. gramsci, 149: mi pare
villani, 9-79: poco anzi il fare del giorno. petrarca, 31-2: questa
idem, 155: se la vuoli fare monaca, mettila nel munistero anzi ch'abbia
furono necessarie; anzi si poteva ottimamente fare senza esse, sì come la nostra
: queste api portano grande diligenza a fare lo mele; e della cera..
la intenzione a dio, dovunque può fare dolcezza di buone opere. maestro alberto
i loro anelli tempestosi / fino a fare assembrati / intorno all'appesa regina / un
api, più leggere, avevano da fare coi pistilli delle rose canine: facevano
per un'altra aperta che fece fare al carreggio per uscire fuori addosso a'nimici