? -disse dioneo -cominciate voi prima a far de'fatti che a dir delle parole?
mariti: e questo pecorone mi vuol far conoscer le femine, come se io
. raro. macchina da guerra per far breccia in muri, in porte, ecc
fuochi fatui, che spariscono subito senza far torto ai pianeti, sono effumazioni che
in uso, / senza temer per far troppo da magno, / d'aver
.. e 'l vero, che tu far netichi, se tu ciò
che le dovesse piacere di venire a far lieti i gentili uomini della sua presenzia
divin che ti fa egro, / non far che il carbon d'oro / si
vostro fidel servitore, il quale cerca di far bene, e si contenta di comportare
. per rispondere a una chiamata o per far capire che non si è compresa la
? vittorini, 3-25: si mette a far segni come mia sorella, e come
pace, disposti a secondarmi, non a far novità, altrimenti! c'era l'
ciò ch'i'ho ditto mi puoi far ripresa; / e s'el ti piace
la lingua inglese, e l'arte di far con prestezza dei be'versi italiani:
le elargizioni o l'indulgenza necessaria a far popolarità, o tincuria delle proprie terre
c. mei, 116: se far si potessero alcune esperienze per determinare la
conciliatore, 11-668: ci sia permesso di far riflettere che in un fluido elastico,
di tatto e di elasticità diplomatica per far prevalere nel momento opportuno le formule chiarificatrici
nessuno me lo contrasta: la materia può far questo e questo, è capace di
ha un ingegno abbastanza docile e fluido da far gran figura agli esami, è.
gemelli careri, 2- i-15: sul far del giorno mi posi in cammino, ed
ogni cosa fa cenere, può ben egli far cenere di questa carne, di queste
sul campo eleo la gioventute argiva / far prova di possanza. redi, 16-ii-174
non perché i collegi fossero intenzionati a far il male, ma perché erano nell'
: 'elettrometallurgia'. arte e esercizio di far lavori sopra metalli per mezzo della elettricità.
venisse bene considerando, elle ne potrebbon far dire forse più degli uomeni; e
da poveri, / perché la sa far far mula di medico / a chi non
poveri, / perché la sa far far mula di medico / a chi non spedisce
involto. ariosto, 5-82: fassi far largo il buon destrier baiardo; / chi
capire il buon vecchio / tanto da far ci va. settembrini, iv-172:
burlar la chiocciola, e 'nvitolla / a far a correr seco: / la chiocciola
7-3 (167): farete di far porre una statua di cera della sua grandezza
7-5 (175): a finestra far non si potea, e così modo non
spese e al festeggiare, egli potesse far che ormisda similmente menasse moglie. cicerchia,
il nido! / chissà? voleva far lassù, col canto! -aver
scegliere in fretta quel di più che potesse far per lui; fece di tutto un
fuoco, il barar con le carte, far del dado, esser maligno,
come spesso avviene; / ma di far del pallaio si concorda. pananti, ii-143
: quasi a gara fanno / a chi far può nel suo camin più danno.
era stretta, / se ne porìan far due, ben lo vedete: / così
vidi duo amanti trasformare, / e far qual io mi soglio in vista fare.
.. si ostina a piovere e a far freddo. nieri, 229: la
, perché e's'era cominciato a far fresco. grazzini, 4-49: già mi
, 4-49: già mi cominciava a far freddo ai piedi. pascoli, 323:
buonarroti il giovane, 9-53: troppo il far da cozzon con simil bestie / m'
/ che giuntan questo e quel, col far da santo. dotti, iii-247:
l'ha veduto, come dico, far da padrone. nievo, 1-229: in
di praticar commedianti, e anche di far da zanni. i. neri,
.. inver non avea pari a far da donna. pananti, i-42: guardate
pananti, i-42: guardate chi vuol far da principessa / con quella voce d'una
che di fiorini è mal fornito / far del superbo e voler grandeggiare. cavalca
ancora in presenza di secolari, per far del grande, comandano, non con umile
352: va, nicerato, e non far dell'avaro, / ché bisogna tener
buonarroti il giovane, 9-692: vuol far del tullio ognuno, ognun presume. pindemonte
la dottrina, quelli di pietra santa vogliano far di forza, non avendo voluto restituire
, 59: i nostri artefici dicono far di fantasia o di capriccio quando, senza
roberto, 212: gli uomini vogliono far di loro capo. -con riferimento
trovando modo di sussistere senz'aver che far dell'ufizio e con l'ufizio,
la patria, a senno mio di me far posso. -trattare; essere in
: forse ci gioverà più esercitarsi nel far di scrittura, che nell'adoperare il pennello
pittura: come il bassorilievo, il far di terra, di cera, o di
terra, da cui pare che il far di pietra e di marmo sia derivato.
furioso rispose che egli non ne voleva far niente, sì come quegli che con
-niente:... non ha che far con loro niente, e capitò loro
tutti gli riuscivano i disegni, / se far dovuto avesse con ghirone. i.
: oh, oh, l'hanno a far meco. forteguerri, iv-423: se
se per sorte / tu l'avessi da far con quel mezzano, / con cui
mezzano, / con cui l'ho da far io, allora, allora / te
sua moglie olimpiade, ed ebbe a far con lei. boccaccio, iv-175: danne
giudice io, / le non hanno a far nulla con le pesche. caro,
12-i-142: terra, che tanto ha da far con questa che si litiga, quanto
. lippi, 4-2: non ha che far niente colla fame, / che fa
): tutto questo non ha che far con noi. -regolarsi, passarsela
... usano la maniera * a far tempo da ', come:
: * i frutti decorrono a far tempo dal primo di maggio '.
a l'amo, / onde a ben far per vivo esempio viensi, / al
per ciò che accomiatarlo non gli pareva far bene. manzoni, pr. sp.
... si dovrebbe pensare più a far bene che a star bene; e
quelli che non anelano se non a far bene, a fare, ogni giorno,
. cecchi, 105: stu vorrai far del bene ad alessandro, / e'sarà
: sùbito infatuato appena si tratta di far del bene alla gente! pecchi, 3-74
ch'i'sento nanni, che vuol far del mosto. f. d'ambra,
mi desse una mano; ho dovuto far da marta e maddalena.
fidar mai di persona; / e far da voi. pascoli, 1445: ti
« che cosa? ». di far da sola? ». -fare
avea seguitato un po'di tempo a far del mio meglio per ispingere punzecchiando il
imparava a leggere, a scrivere e a far di conto. - fare
parentado con ilario / si puote ornai far fuori, perché subito / che intende
locuzione di gergo: equivale a * far la bella vita 'del gaudente, del
signor marcello malpighi. io non so far meglio: se meglio sapessi, farei
il meglio che possono fare è il far niente. landolfi, 8-12: donde in
gioia, e insieme il proponimento di far meglio per l'avvenire. -
: il suo diletto / era non far mai nulla e starsi in letto. nievo
piace. sarà che ho voglia di far niente, ma non credo.
mia fortuna (or che mi po'far peggio?) / mi tene a freno
: miser chi mal oprando si confida / far alla peggio, e ch'ella ben
aspettare, c'era il caso di far peggio. -fare per dire, fare
-fare presto, far tosto: sbrigarsi, affrettarsi. -anche
iii-126: devi sapere quanto sia difficile far presto e far bene, e vorrei
sapere quanto sia difficile far presto e far bene, e vorrei che lo sapessero i
spesso; / un ceffo accomodato a far san marco. -fare san michele
. panzini, iv-605: in milano 4 far san michele * vale 4 far san
4 far san michele * vale 4 far san martino, sgomberare, mutare alloggio
a lui il comando dell'armi potevano essi far di meno di stare con tanta sollecitudine
meno di stare con tanta sollecitudine a far le guardie nel mezzo della pace.
, fece sperare che col tempo si potesse far senza de * musici. tozzi,
. -fare sera anzi vespro: far morire immaturamente, far venire meno.
anzi vespro: far morire immaturamente, far venire meno. petrarca, 237-33:
concede, vanno alla sera al caffè per far tardi. svevo, 4-994: mario
dovevano aver molta abbondanza, la dovevano far male, e per lo più digiunare,
caldo né freddo. -non far niente a qualcuno: non fargli alcun
, / ch'io veggo ben che senza far non puoi. guicciardini, 2-10-72:
prego quanto posso, perché non posso far di manco. galileo, 1-1-57: tuttavia
galileo, 1-1-57: tuttavia non posso far di non restar con qualche travaglio. giusti
io mi accorgo di non poter più far di meno d'un paio d'occhiali.
d'oro, da non poterne più far senza. moravia, xi-45: nelle
. botta, 4-128: per far che facessero al medesimo fine altri personaggi
disfare; la troppa fretta, volendo far, disfà: v. disfare, n
l'altro e stando in su 'l far delle vendette de'loro antenati, che già
dall'edificazion del mondo infino / al far di troia. c. bartoli,
loro ingegno, proveduto in parte al troppo far dell'acqua, in capo a tre
ediz. 1827 (317): un far d'occhi che esprimeva: non posso
): rispondeva ella che, al far dei conti, nessuno le poteva porre
non errare. -far niente, dolce far niente: inerzia, oziosità, fannullaggine
dell'operosità e l'odio al dolce far niente. gioberti, i-iv- 161
fanno alcun caso, e il loro « far niente » è passato in proverbio.
di una doménica, il giorno del far niente. alvaro, 7-78: il famoso
/ da voi per tepidezza in ben far messo. passavanti, 33: è grave
spente / le luci ch'ai ben far ne furon scorta, / dogliasi in prosa
nientedimeno, tutti son tra sé nel far dissimili. cellini, 582: quella gran
di napoli; come i due quadri sul far di guido, che si veggono a
., 2-4 (153): nel far della sera si mise un vento tempestoso
i-159: tiberio cesare andava dietro al far della luna a tagliarsi 1 capelli.
elevamento di polo, agghiacciarvisi al primo far del verno anche i gran fiumi.
. manzoni, 1075: avendo sul far della notte messo in ritirata il corpo
/ chi vi risponda, / sul far dell'alba, quando voi direte /
fra le croci, / giocavo ignaro sul far della sera. tornasi di lampedusa,
lampedusa, 199: la corriera giunse sul far della notte con la sua guardia armata
. non lo vedeano più i mortali far nido dentro a due begli occhi,
. tasso, 11-iii-814: non vogliate far di me nuova esperienza, né procurar
faretra / dardo che pronto sia / a far cotanta via. 3.
barbagianni, che essendo una farfalla a far nozze con un suo amante, fu
/ l'uom si risente, e di far pace ha brama. parini, giorno
b. davanzati, ii-478: erano per far questo giuoco, dall'una banda selvaggi
-acchiappare, cogliere, pigliare farfalle: far opera vana, inconsistente. matteo correggiato
propri sogni, inseguire le proprie fantasie, far opera vana e inconcludente; comportarsi da
-far la scuola alle farfalle: far cosa inutile, operare a vuoto,
non sarebbe l'ora di averla smessa di far la scuola alle farfalle.
nel petto banda banda, / a far ridere le piattole 10 manda. f
le farfallaggini delle mode, se vuol far cosa che piaccia sempre a tutti.
. letter. attitudine, tendenza a far vita brillante, senza serietà e costanza
'). per la forma napol. far fanello, cfr. panzini, iv-250
farfeione, che postula un lat. * far ferió -ónis (da farfèrum
= spagn. farfullar (dall'ar. far far 'chiacchierone '), attraverso
spagn. farfullar (dall'ar. far far 'chiacchierone '), attraverso il
, onde apresso / del suo ben far godeo la feminetta. sacchetti, 323
apposta ad impastare il pane, per far vedere che non le importava più d'
, 1: leal farina se', non far la ghega. della casa,
-non essere farina da cialde, da far ostie: non essere privo di difetti
: la linda non era farina da far ostie... e la lingua la
come una lancetta. -non far farina, non venir la farina: non
le chiacchiere non fanno farina. -non far farina a uno: non importargli,
nei sacchi sfondati: sforzarsi inutilmente di far del bene a uno. forteguerri,
= lat. farina, deriv. da far farris 4 farro '. cfr. isidoro
da farina. farinaiòla (letter. far inaiuòla), si. vaso di legno
lascierebbero mettere le unghie addosso senza far resistenza? = deriv. da
scribi e farisei, che vi facciano far giustizia, secondo che canta la grida:
o a odiare o a impazzire e far simili altre azioni per forza d'incanti.
farmacopola (come part. pass, di far macopolizzare non altrimenti documentato)
: si dice che il cardinale voglia far erigere anche, lassù, un faro votivo
mangime misto 'per il bestiame) da far -farris * farro farraginìo, sm.
dotta, lat. farrago -ìnis, da far farris 'farro '. per la
, deriv. da farreum, da far farris 1 farro '. fèrreo,
lat. tardo farriculum, dimin. di far farris * farro '. farro (
. = voce dotta, lat. far farris. farsa1, sf.
lo più breve, inteso essenzialmente a far ridere con la rappresentazione di azioni vivacissime
, da signorina che s'illuda di far la sua figura. govoni, 745:
farsa. 3. dimin. far sètta. alfieri, i-151: io
. pass, di farcire 4 riempire, far cire ': già nel
farsetto, come quando tu venisti a far con mi: e vatti con dio.
, part. pass, di farcire 'far 3 cire '
si pensò fin quasi dalle fascie di far educare altrove la fanciulla. -in fasce
tela, cuoio o altro, per far migliore passata (una palla di cannone)
andare all'osteria. -far fascina: far fagotto, fuggire. pataffio, 4-68
'è proprio quello che noi diciamo far mal d'occhio. garzoni, 1-836:
andavano tutte le contrade a lavorare e far fascinate sempre allegramente, con suoni di
fascinatore e trascinatore di masse, poteva far comodo. = voce dotta, lat
alfabeto al loco / congiunta mi fa far più bella mostra / con gran fascio
ma a ogni legge, dicevano, e far man bassa di tutto. gramsci,
anche loro ne seminarono delle ossa a far concime, lungo la strada, fra
v. erba. -fare fascio: far fagotto, fuggir via. g.
rovina, rendere inefficace, distruggere, far perire. b. davanzali,
lasciar di credere alle streghe, di far uso egli medesimo d'incantesimi per allontanare
fastello: riunire alla rinfusa, senza far distinzione di qualità o di valore;
, o coprirsi il viso, o far difesa veruna. -acer. fastellóne
s'elli ha veduto... far cavalieri li meccanici,... gli
che mi ritirano ogni dì più dal far versi, ora mi è sopraggiunta la infermità
disturbo, / e non mi lasci far ciò che m'aggrada. soderini, iii-49
i-92: fastidiosa polvere s'alza a far bianche le siepi / tra cui dritta
mente / che non ho punto a far de tuoi ricordi. garzoni, 1-553:
8. delicato, fragile, difficile da far crescere, che richiede cure assidue e
più poteva. guarini, 62: né far peggio può donna, che lasciarsi /
: deverb. da fastigdre * far terminare a punta '(cfr. fastigdtus
a schiantare e a sommergere che a far mostra della sua gran massa d'acque correndo
norma comune e sapientemente posta, riuscivano a far sì che lo specchio di ogni cosa
d'azeglio, 2-156: cerco di far entrare nei lettori d'ambo i sessi
vostra mano in questo punto fatale può far argine alla forza del mio dolore.
della natura in caso mai contribuiscan a far guerra e che vogliano asservire ed opprimere
/ splendidamente sulle mute vie / per far più bello l'ultimo trofeo / ai fatati
quello che non è, che in far parere quello che realmente è. campailla
avere delle fatiche, durare fatica, far fatica in 0 per qualche cosa: riuscirvi
tenuto di poco giudizio, in mettersi a far quello che non sapeva. allegri,
noioso e faticante regno, / per far risposta a te difinittiva, / fa spesso
sapeva concepire il pensiero che si possa far un'opera, e sia pur di
sottoporsi a fatica, fare fatica, far compiere al proprio corpo un grave sforzo
dispensatore a costui, cui l'avversità far possa peggiore, acciò che non sostegna
inedia e per la veglia faticate senza far fatica, comandò che tornando agli alloggiamenti
paradiso, / ma non ardisco / di far offesa / ai duo bei soli,
mesce, / poi, per più tosto far, sovr'esso accresce / del vivo
capo quanto è da te; non puoi far più; noi poni in croce fattamente
prod'uomo, / presto a più far, poco il già fatto estima. tecchi
dicendo che non fa parole chi vuol far fatti. redi, 16-viii-62: non tra-
agli dei festa grandissima, deliberarono di far i giuochi massimi. macinghi strozzi,
ciò, perché i venti non lo possino far crollare o dimenare. g. bentivoglio
tuo: farò che le saette / far non potrai per me a questo tratto.
sua ma per se stessa cominciò a far ogni opera per acquistarlo,..
arme, / ancor che noi può far per suo vantaggio, / di fame sarà
... sommosse mioscin- dono a far seco giura d'ucciderlo: e convenutisi amendue
che sia licito a catauno di poter far compagnia di mercanzia e di fatto d'
questi siano tenuti di tollare u di far tollare. cavalca, 19-173: andando lo
, dipoi comine di più gloria / far tu potrai: ma bada miglior
/ mentr'egli è tempo qui di far di fatti. -fare i fatti di
ci son molte / che non saprebbon far come fo io. -fare un
morte mesi sei, / così porria far dolce e verde lei, / pietosa
lontano nondimeno da quegli affetti che sogliono far traviare le penne degli scrittori, spero di
i termini del comandamento, o pur far quello che a me pare esser meglio?
non bastano. -il bel gioco, è far de'fatti e parlar poco.
suoi non imbratta le mani. -chi far di fatti vuole, suol far poche parole
-chi far di fatti vuole, suol far poche parole: la loquacità è incompatibile
bardi, 1-2-52: poche parole / de'far colui che far di fatti vuole.
: poche parole / de'far colui che far di fatti vuole. proverbi toscani,
vuole. proverbi toscani, 130: chi far di fatti vuole, suol far poche
chi far di fatti vuole, suol far poche parole. -dai fanciulli e dai
. si ritira talvolta a scrivere e far qualche fatterello suo. bar etti, 3-70
idem, 22-301: siano tenuti i fattori far le bullette senza mercede.
assai più dotto in fattorie et in far quitanze che non ero io quando andai nell'
alla mia fattoria, / per vedere di far la borsa piena. 4
239-6: bon sommo fattore / fattura far non bona è non possente. dante,
fatture, auruspi e sortilegi / non posson far quel che non può natura. ariosto
, ii-905: anche lei provvide a far la fattura. bisognava anzi tutto ottenere
fatturata che non faceva che raccomandarsi e far la lagna. 4. raro
, l'altra per il desiderio di far dispetto alla sua sorella maggiore. pirandello,
e d'ingommarsi i mostacchi, per far cadere in amore tutte le mogli degli
, 3-21: che se durasse troppo a far tal verso, / dir potrebbe l'
e dà la fava, e siede a far ragione. g. capponi, ii-51
? or vedi una volta bella discrezione far levare i gentiluomini e poi non voler
di torchio, che si adoperava a far lume a quelli, che giocati i denari
morale: e, se avessi a far ora, l'accetterei: ma io non
oddi, xxi-n-241: tu mi vuoi far mandar via, mastro favetta? salvini
di folli amori, / del mondo a far la favola e 'l zimbello. alfieri
, perché è troppo coglione; lasciate far favola che tutti serviranno per pubblicarlo un
vedendo tanta gente venire, immaginossi di far la loro divozione venire in favola e
nelle favole: mettere in ridicolo, far diventare argomento di pettegolezzo, di scherno
/ che sale cerretano alla ribalta / per far di sé favoleggiar altrui. michelstaedter,
non solo gli episodi che servono per far grande il corpo della favola e per
immagin del ben che più si spera / far con ombre notturne / che vivamente al
... favorire; / favorar; far favor: favoreggiare. = voce
, non ville, / che te far possan mai / nell'urna del favor preporre
, ix-105: filippo era riuscito a non far mandare il figlio al fronte attraverso raccomandazioni
, opera compiuta per aiutare o per far cosa gradita a qualcuno; agevolazione,
-conciliare, dar favore a qualcosa: far apprezzare, valorizzare qualcosa. borghini
/ ire oltra- mare e di quel far le spese / c'hai tolto qui,
non aveva la republica lucchese autorità di far una tal ordinazione che toccava la religione,
, per trasferirsi a bologna, a far favore all'impresa sua. -fare
mercatanzia muta ed uno utile che potea far le fica a lo onore, si diedero
cassola, 2-204: ci mettemmo a far propaganda con tutti; e sai,
quelle di uno furono vedute gonfiarsi e far felice viaggio, mentre gli altri cortigiani punto
che li aveva scandalizzati, e indotti a far pro nostici poco favorevoli sull'
d'usar clemenza, a'ministri di far buono e cortese officio e d'interpretar
i denari per favorire gli amici e far baldoria. comisso, 7-288: tentai
/ io vengo a solo oggetto / di far la compagnia; / ed in particolar
e cortesia; mostrare di gradire; far buon viso; festeggiare. cammelli
eletto favoritissimamente, cominciò di subito a far massa di soldati. boccalini, i-216:
di prendere almeno una pomata infallibile per far nascere i favoriti, di cui natura
mattina... il medico doveva far la sua fazione. -atto compiuto
quanti semo e 'n punto / da far tosto fazione, come conviensi appunto
san giunco; / e 'n farsettin da far fazione, o questo / è il
. -fare mille ruote col fazzoletto: far concitati segni di saluto per farsi notare
al nostro regimento, / sanza poter far cure o cose sane, / in
fare il tempo caratteristico di febbraio; far freddo. proverbi toscani, 195:
stati anche composti autentici capolavori, non può far dimenticare come in essa di frequente induca
la presenza di spirito. non seppe far altro che guardarsi, bella gli occhi
caparbia febbrosità del pentito che vuol far proseliti. amore di natura, non di
fatto, e splende or più che far non suole, / e se più ha
-figur. cammelli, 317: de far la mia vendetta ognor vaneggio: /
l'altra, non può però entrare a far il suo uffizio, se non dentro
punto, un sol neo la può far brutta. tramater [s. v.
in consuetudine, che i nostri stimino far un sacrificio a gli dèi, quando
fede il nocchier ritrova, or che far deve? viani, 14-50: qualunque infermo
, / io, per atto non far villano e bieco, / ti prometto la
i patroni]..., debbano far pagamento di quello aranno comprato presente duoi
de suoi marinari, e non potendo far detto effetto..., debbano portar
alti monti nova ingorda gente / per far di noi più dolorose prede; /
sede apostolica e darli obedienza, e far la professione della fede romana. bocchelli
nelle reliquie benedette: il signore può far questo ed altro. d'annunzio,
riporre piena fiducia in una persona, far gran conto dei suoi pareri, seguirne
maligni di lingua,, straccurati nel far servigio, e di fede sospetta.
fede. -essere di fede: far parte delle verità contenute nella rivelazione divina
e la ritrasse in carte / per far fede qua giù del suo bel viso
, / e degna di rispondere e far fede / di propria man che '
a incontrarla ciascuno esca festante / per far di nostra gentilezza fede. manzoni, 297
suo bel viso, / che solea far del cielo / e del ben di lassù
dormire; / e buona prova bisognò a far fede / che sentia quel che le
d'ambi, e d'altri può far fede. alfieri, 1-300: il tuo
-la mia fede ti obbligo / di far così. firenzuola, 744: di grazia
ragion, poi ben sapete / che già far non dovete / contra dolce merzede,
un imperatore e di un papa, per far sangue, e per tormentare umani cuori
osservare le promesse e i patti; far onore alla parola data; dimostrarsi fedele
affidava all'erede l'incarico fiduciario di far pervenire tutte o parte delle proprie sostanze
in virtù di un fedecommesso, di far acquistare i beni ereditari. - nel
: / siate fedeli, e a ciò far non bieci, / come ieptè a
non recitare alle panche era arrivato a far entrare gratis in teatro dei vecchi avventori,
fedele / la fede, sanza qual ben far non basta. cavalca, iv-83:
mistura i... i potea far vaneggiar la fedel cura / dei duo
cura / dei duo compagni insino al far del giorno. g. m. cecchi
mediante il battesimo, è entrato a far parte della chiesa cattolica (e,
tempra gli animi e li rende atti a far bene e fortemente anche fuori deu'armi
bastano, o pure una sola, a far balzare alla mente l'immagine intera.
tosto ai giacobini un'opportuna occasione di far contr'essi [i girondini] un grande
-calare, piombare a volo per far preda (un uccello rapace).
boccaccio, iii-3-25: dunque che posso far che le sia grato? / nulla;
negligenti alla virtude / e ratti a far le cose brutte e fède. tesauro,
uso de'lor soliti cibi, senza far loro tanta paura del cervellato di milano,
, i-335: non potette [aione] far lunga dimora / poi che partiti furo
ella avea sì lunga filza / da far mangiare il fegato e la milza. verga
f. achillini, 152: a far rizzi i capilli, toi radice / di
donne, le taglienti punte / per far vendetta del corpo felice, / e fate
ariosto, 29-24: io voglio a far il saggio esser la prima / del
allegoria è ben condotta, e serve a far risaltare la chiusa del componimento nell'ultimo
che, non potendo / felice in terra far persona alcuna, / l'uomo obbliando
. rovani, i-295: si recò a far riverenza e a dar la felicissima notte
, non potendo / felice in terra far persona alcuna, / l'uomo obbliando,
puoi bramar felicità più vera / che far d'ostriche scempio infra gli amici?
e la cui florida lunghissima sussistenza potrebbe far qualche caso. alfieri, 1-1046:
opera sarebbe stata a chi assaliva, il far frutto contro il corpo della piazza.
, 1-202: parve al sommo fattore di far l'uomo di due nature e però
: altri faccia il colombo; felicitati di far p amerigo. -congratularsi.
, ma il dimostrare e credere e far sapere che altri è benedetto da dio.
che gliel'ha dato, / e non far come molte felle fanno, / che
gello / ch'abbia per far presaglia assai tardato / e poi
sua fellonia, 1'accertavano di volerlo far re di napoli. alfieri, 1-605:
pirati che (quando non trovano da far presa) felloniscono contro a chiunque in
ecc.) capace di assorbire e di far depositare le scorie e le impurità;
a liquidi). -anche: depurare, far passare un liquido purificandolo dalle scorie (
e nelle tipografie per pressare e per far asciugare i fogli di carta appena prodotti
gabelle per firenze, 62: feltri da far carta. g. f.
in legno, o di caratteri, per far accostare alle stampe, il foglio bagnato
finalmente montato in filuga, partì sul far dell'alba. baretti, 3-218: come
-mettere i maschi alle femmine: far accoppiare gli animali. crescenzi volgar
il femminile / tuo cor, che far poss'io? leopardi, 29-49: a
orfeo, 353: conforto e'maritati a far divorzio, / e ciascun fugga il
mettere i fedeli in pericolo evidentissimo con far loro vedere il gomito di una donna.
infiammarsi il cuor di tutta gente / e far vegianza di sì grande torto. boccaccio
. -far fendere tutto il viso: far schiattare dalla rabbia. francesco da
n'è venuto qua tutto arrostito per far pace con messer ambrosio. g. averani
, 1-459: bisogna fin dalla testata far capire che tendiamo a una fenomenologia generale
hai lo scudo, non ti può far sasso. -per simil. e
curar de la miseria mia, / a far l'instanti ferie altrove è gito,
.. avvisandosi forse che così feria far si convenisse con le donne nel letto
, che significa intermettere le facende e far feria. 5. plur. dir
(fèrio). raro e disus. far festa, andare in vacanza, interrompere
, che significa intermettere le facende e far feria. si feria adunque il primo
voce dotta, lat. tardo fèriàri 'far festa '; cfr. feria.
giudei, era usanza di cessare e non far nulla secondo lo esemplo del settimo dì
/ le parti un porco, e far connubi e pace. buonarroti il giovane,
il volere... con animo ostinato far forza di ferire con la fronte una
-piombare a volo, avventarsi per far preda. buti, 2-201: l'
giusto. 15. raggiungere, far capo a un punto (e si
tu non meno sei: / quella nel far ferita / diè morte, e tu
povero innamorato il fantasticare che si possa far perdere la ferità e la rigidezza agli orsi
l'alto / di maia il figlio a far sì ch'a'troiani / fosse cartago
fortino, con solo una stretta feritoia per far passare la canna del fucile.
s'industria a concorrenza il panneggiano di far salire la capra sopra la feria,.
-far ferlezzare come gufo alla feria: far muovere secondo la propria volontà, il
il soldato, che aveva cominciato a far l'ordinanza dopo il primo anno di servizio
lo meo cor non muta / di far leale omagio. 3. assicurazione
del traspor della vite, per ingegno far si può: di vimini fare una
manzoni, 66: stanco / di far leggi a me stesso, e trasgredirle,
davanzali, i-392: fermarono finalmente di far l'effetto nel cerchio il giorno della
chiabrera, 181: se tranquilla a far partita / aspettarsi / mai dovea l'umida
che i modi suoi non sieno / da far peccar un santo. poi che io
. -porre termine, sospendere, far cessare bruscamente, ostacolare, impedire (
è espressione impropria). 26. far desistere qualcuno dal continuare nella sua azione
istato presente di vegetazione, a oggetto di far fruttificare più presto la pianta, e
destare attenzione, ammirazione; attirare; far volgere, guidare (il pensiero)
e1 vecchio padre diceva parole i da far pianger le fiere e'monti e'sassi,
divenendo ricchi, si ferman poi a far domicilio ne'luoghi ove la fortuna hanno
l'imperatrice... se arriva a far questo tiro a lorena, non
in su la piazza, / e mosterren far giostre e tomiamenti. bembo, 1-194
le prore, e tomossene, senza far altra mossa, in inghil
e quivi d'ordinario le navi sogliono far qualche mutazione o di vela o di
fuori porta. boriili, 3-53: sul far della sera -l'autobus vuoto, illuminato
! 3. tr. far fermentare, far lievitare; produrre,
3. tr. far fermentare, far lievitare; produrre, porre in atto
ribellione, ecc.). -anche: far sorgere, far sgorgare (un'immagine
). -anche: far sorgere, far sgorgare (un'immagine). f
= voce dotta, lat. fermentare 4 far fermentare '(al passivo 4 fermentare
iii-140: mettasi studio... di far maneggiar simili lavori ai tempi buoni,
16-iii-30: si diedero ad intendere di poter far rinascere gli uomini dalla carne dell'uomo
fermentìzio, agg. ant. che può far fermentare, che è utile alla fermentazione
a rilente, impigliarsi, incespare, far fermerelle. = » deriv.
artifizio pensieri eroichi e gentili, e far quasi vivo quello che non ha vita,
durabil fermezza e leggierezza, servono a far i tetti delle chiese. serdonati
: non tutti gli uomini capaci di far bene hanno quell'elasticità e fermezza di
le mani o piedi o la testa o far atti / parlando su gran fatti /
in forma de'magistrati di nanchino per far questa compra con più fermezza.
. vasari, iii-56: avendo a far poi in uno degli altri cantoni la
ch'un tuo primo voler possa or far due. -ridurre a fermezza:
, ora alla villa, e quando a far le spese, o servire a mensa
la natura] / si sforzi a far dissimiglianti i volti, / non sa però
dissimiglianti i volti, / non sa però far sì, che duoi (senz'essere
che pareva ima gallina quando sta per far l'uovo. palazzeschi, 3-29: ci
se il povero anchianino non era lesto a far civetta, lo cuccava nella testa.
cattaneo, iii-4-75: gli risposi che il far servigi ai re non era cosa di
ah! di feroci / virtù non far contra un fratello pompa. / uman
senso, intelligenza e con fuoco da far molto sperare da lei nella sua professione
donna, gentili, amorose, da far sognare un ragazzo; e quelle feroci degli
l'amore, e 'l desiderio di far conoscere alle sue signore che erano servite
d'azeglio, 1-185: primo precetto non far niente! era un seccarsi feroce.
di non cercati segreti, capace di far di un cadàvere pietra, di sospèndere
dargo, dargo feroce / doman viene a far prova / della possanza della stirpe nostra
6. con bramosia, con desiderio di far preda, avidamente. berni,
: venuta la sera e cominciatosi a far bruno, s'attaccarono insieme e ferocissimamente
giorni addietro, quel gatto era riuscito a far cadere dal muro di quella saletta una
le ferocie del terrorismo non valsero a far repubblicani i francesi che non lo erano.
i duelli furono pochi: c'era da far altro che ferragliare (usurpo un bel
addomando. rosa, 162: liberi dal far conto con gli osti, / a
terraiuolo. -posare il ferraiolo: far pratica, fare l'apprendista. note
: se mentite, se tirate a far deviare le ricerche, ecco qua: ci
: ferrar e sferrar le ciurme, e far ad ogni guardia la cerca per vedere
più m'intervenne. che s'ha a far? che chi ne ferra, ne
, che significa intermettere le facende e far feria. si feria adunque il primo giorno
32: è pratica universale d'italia il far gozzoviglie il primo giorno d'agosto,
forma corrotta, dal lat. feriàri * far festa '(da feriae * giorni
], perdonami, che oggi giorno doveresti far rizzare il capo a defunti, per
boscaglie, quantità grande d'alberi per far ferriere e legnami, veniva il terreno
ultima stilla erano andate in cielo a far le nubi. -figur. tesauro
giunchiglia gioconda. lanzi, iii-86: il far di giorgione è più aperto e men
dolcissimo e trattabile, del quale facilmente far se ne può qual si vogli opera
né cosa alcuna / ch'a lui possa far male. simintendi, 3-67: il
paia vedere, tu non vuogli oggi far nulla, ché io ti veggio tornare co'
monti, i-279: m'è convenuto far mettere i ferri di dietro alla stella,
tassoni, 2-35: venne sua madre a far la scusa in fretta, / lavorando
xxii-82: scende l'alto monarca a far tranquille / mille soggette a lui provincie
dico che el bisogna a questa volta far la guerra a ferri puliti, e bisognerà
addosso, pensò un modo di far qualcosa. razzi, 109: fornì giovanni
, unire strettamente in modo compatto, far aderire, incrostare. - in partic
, e quanto più presto comincia a far figli, tanto più fa la sua razza
inoltra [l'ellera gramignosa] a far ombra tetra e a sterilir co'suoi rami
de sambuco e de ferula non far mai paretura. crescenzi volgar., 9-95
e del caldo. possonsi ancora far di ferule, e se non si trova
con la ferula alla mano, a far la costruzione di due o tre luoghi
versi, così fervidi e razzenti da far riscuotere un morto, non che un addormentato
/ da voi per tepidezza in ben far messo. giovanni da samminiato [petrarca
5-374: prese dunque il partito di non far progetti sino a lugano e pregò fervorosamente
non voleva il canale, cercava di far vendere le acque ad uso d'irrigazione;
in seguito ven nero a far parte dell'epitalamio delle cerimonie nuziali
, venuto d'america, è riuscito a far ridere la compagnia, quando ha alzato
calcio nella pancia della provvidenza, per far suonare com'era fessa, quasi non fosse
ve gli mandi; / tu cerchi far entrarvi per un fesso / quei di messina
ogni fessolino e con terra e ferramenti far gagliardo e forte il luoco, dove
annunzio, v-2-295: valeva la pena di far tanto chiasso per un senofonte piuttosto fesso
fu una soltanto: « non farti far fesso ». e la preghiera quotidiana
zione: « non farti far fesso ». -fare il fesso
fessure per piede, che vengono a far tre dita. il suo piè destro è
, non beve e non dorme per far lettere di buone feste da sbalordire i
fossero compagnoni. -fare festa: far vacanza, non lavorare, non andare
suoi creditori. -far festa, far gran festa, far buona festa a
-far festa, far gran festa, far buona festa a qualcuno: accoglierlo cordialmente
schizzar fuora sino de'duri sassi e far festa alla dea mentre che passava. manzoni
annunciare una lieta ricorrenza. -anche: far suonare le campane a distesa, a
un triste evento. -far festa, far gran festa: gioire, rallegrarsi,
nelle case del paese, si sentiva far festa. -festeggiare, divertirsi;
pane, / ch'e's'apparecchia di far festa e giuoco; / fa'che
carducci, ii-5-15: ti aspetto quassù a far festa. -darsi piacere
... sia certo che ti vuol far la festa; però abbi occhio.
felice, vivere spensieratamente, lietamente; far baldoria. -anche al figur.
-prendersi gran festa di una cosa, far la festa di una cosa: trarre
anco voi pochi moccoli. -bisogna far la festa quando ricorre il santo:
esser l'alloro d'ogni festa; far la festa senza alloro; la festa
di lui che egli con animo di far cosa che mi fosse vergogna t'avesse quelle
i-176: colà mi sarà caro / far con cetra festante / de'suoi pregi sonar
intr. (fèsto). ant. far festa, festeggiare, divertirsi, sollazzarsi
festeggiarmi. -ant. rallegrare, far gioire, portare letizia. brusoni,
ricorrenza, per una giornata solenne; far festa.
. gioire, rallegrarsi, esser felici, far festa. - anche: essere in
-per estens. dar segni di gioia, far festa (un animale).
penna, / vengono a festeggiare e far riparo / quel dì, come gli uccelli
e quei fiocchi e festelli variopinti per far festa a lui. = deriv.
festizzare, intr. ant. far festa; riposare. bibbia volgar
perfetto. alamanni, 5-3-177: per far più lieti i cor, per mostrar
rivoli che s'affrettano... a far del bene altrove, a un altro
berni, xx-x-48: che vuo'tu far di quel festucolone? = acer
la terra, la vigna, per far lo podere; / or non podete niente
disagio ricevuto nel mare, e per far fare certe fette di seta alla misura
birago / fanno tutto quel mal che far si puote; / e tutte le
armi in dosso, ed altre da far fette; / perché, una volta
al fin fattasi viva, / ha risoluto far le sue vendette. magalotti,
la quale, perché come avvezza a far fette in mano del suo padrone non s'
per vile / volermi in sulla fetta far la parte. -mettere a fette
1-303: noi foler sottil fettucce / far di carne di culacce; / perché sue
nipote in francia, con instruzione di far ogni opera per dissuader il re dalla
, 4-342: pensò... a far suo il marchesato con sottomettersi, secondo
i nostri feudi sono rivendicati, pensiamo a far colazione perché la vostra castellana sente il
de'romani, le loro solennità nel far la guerra, le forme dell'antico
/ pur gli è manco male il far cotesto, / che lasciarlo sviare o pigliar
e modesto andava per le chiese a far orazione. faldella, iii-113: per
anche alle donne oneste e orrevoli / far pender dalle tempie inonestissimi / che fìaccagote
una spalla. -fendere, far crollare a causa di un peso eccessivo
santi il fiaccare della voce, e far voci false e altri biscanterelli, per
menti e botti, da poi che morir far noi possano, cercan de fiaccargli tossa
verga, 2-152: alberti aveva ricominciato a far la vita di prima, peggio di
iv-49: quando la peste comincia a far gran fiacco di loro [capre]
6-187: qui tanto tempo abbiamo a far dimora / finché apparir veggiam più chiari
sé con sì fatta salute, / per far disposto a sua fiamma il candelo.
18-122: non domandar quel ch'io so far d'un dado, / o fiamma
fiamma, non resterà impedito allora il far prova nelle occasioni de'lenitivi morali,
che l'avvocatino rivolta volesse anche lui far fuoco e fiamme. e. cecchi,
fiamma; fare, generare la fiamma; far alzare la fiamma: accendere, alimentare
il fascio di rami. bastò poco per far alzare la fiamma. -mandare
; molti per tagliar borse nella folla e far bottino nelle case; i più per
una fiammata, una fiammatina ', far bruciare un fascinotto sul caminetto per iscaldarsi
che si attraversavano al sentiero che doveva far l'angelo. s. caterina de'ricci
e carità con tutte le creature, e far loro grandissima festa, e mostrare smisurato
fatto, e splende or più che far non suole, / e se più ha
per mostrare la speranza ch'avevano di far frutto. marino, vii-181: tu sei
, che ciascuna di loro basterebbe a far un padiglione da campagna. 3
minor vaghezza por mano a rifondare e far barbacani. 2. colpire sul
questa scambievole difensione si dimanda fiancheggiare o far fianco; e così diremo la linea
; e così diremo la linea ab far fianco alla bc, e per l'apposito
tranrusso, i-315: se potrà far serpeggiare intrighi, e fianquilla: né
. salvini, v-474: 'e far tremare il palco mal sull'anche'.
13 (232): riuscì a farsi far largo, e a arrivare in prima
: e dove officio suo sarebbe stato di far capace carrata della ragione, e di
tutta quella abbietta servitù che uomo possa far a donna. berni, 146
scambievole difensione si dimanda fiancheggiare, o far fianco. f. corsini, 2-668:
spese sue noi ci possiamo trovare a far un fianco reale insieme in casa la signora
oste, / tutto vi si distende a far buon fianco. b. corsini,
/ in bei giri i beoni a far buon fianco / con cibi delicati e saporiti
fianco..., le promise di far sì ch'ella si goderebbe del giovane
ai fianchi, sui fianchi: non far nulla. ariosto, 31-17: pur
nieri, 121: il mi'zio per far la burletta, gli porta la fiasca
muri, metter amo in canale e far le veste a fiaschi. buonarroti il
poesia / non è fiaschi vestir o far panieri. -vino a sboccatura di fiasco
firenzuola, 707: a mio modo vo'far io, e vo'che tu stia
rischio, ad ogni fiata, / di far di me medesmo una schiacciata. d
frasi negative: non parlare, non far parola, non accennare (con complemento
varchi, v-53: ancor diciamo 4 non far parole 'e * non far
far parole 'e * non far motto, non alitare e non fiatare '
di un'invenzione della natura, da far sentire il fiato della creazione. piovene
destra, con la sinistra accennava di far piano, come il direttore accenna ai fiati
altro che grafici, avrebbero magari potuto far credere a primissima vista che il suo
-avere, trovare fiato o il fiato di far qualcosa: averne il coraggio, l'
egli aver tempo di più fortificarsi e far pigliare fiato alli regni suoi. lalli
fartene da scendere alle mani, per far apparere ch'abbiano perso il polso. manzoni
certi altri, guemiti il più adomatamente che far si soglia, con fregi e profili
il nutrimento cominci fino da principio a far tutta la sua forza verso l'occhio
di quello un pezzo tale, / che far bastasse ad ogni fica onore, /
mercatanzia muta ed uno utile che potea far le fica a lo onore, si diedero
dovete stare in letto, rallentar coreggie e far le fica a la morte, che
compagno, / che avendol voi potrete far le fica / al pedagogo di alessandro
modo m'insegnò mona talla / di far le fiche al mondo in tal maniera.
ed il tappeto è verde / forse per far le fiche alla speranza / del giuocator
perde. 4. locuz. far la fica alla cassetta: appropriarsi di
: se mi vedesse... o far dell'uve grosse no- tomia, /
e che avrebbe potuto trovare appoggi, far comparire le cose. imbriani, 1-172:
nella forma sincopata, ficco). far penetrare a forza, vincendo la resistenza
tenerle accese, serve a varii usi per far lume, spezialmente adoprandosi ne'sacri templi
croce. -con senso osceno: far penetrare (con riferimento al membro virile
5. figur. inserire, introdurre, far entrare a sproposito o in modo innaturale
mutasson fede. -far giungere, far pervenire (la luce, il calore)
, in prigione, ecc.); far ottenere con pressioni indebite (un impiego
volgere con particolare intensità e attenzione, far penetrare (lo sguardo); tener
pian piano. -partecipare, entrare a far parte di un gruppo. vittorini,
plotone se non capiva l'importanza di far fuori dalla società civile un essere che le
van di fuori, / e per far grossi guadagni si ficcano / in questi
, per darvi importanza come i bambini a far l'altarino; o per ficcargliela al
ficca dentro: agli sciocchi si può far credere tutto. g. m
. figicàre, iter, di figère * far penetrare a forza '; cfr.
o mi vorranno dire che stian lassù a far nulla, come tante capocchie di spilli
pelli di bue bagnate,... far traverse e poggi ove elle cadano a
ti si farà, per tuo ben far, nemico: / ed è ragion ché
dispregiavano [gli antichi], per far statue o pitture, lo albero, il
fia malizia e non cilecca / ei far sì lunga stanza costà sue. marino,
e sementa di lini, / per far impiastro bolli in olio torbo. soderini
, dubitando in fra se stesso / pensò far pace per alcun partito. / e
calendari, sui quali c'è poco da far fidanza ormai, e del resto il
1-8-140: debbino li offiziali de'paschi far contare il bestiame a ciascuno che fiderà
8-9): né, s'i'vedesse far de l'acqua vino, / non
piuttosto quella fedeltà la quale vieta il far male, che quella la qual viene da
. canti carnascialeschi, 184: per far coltre e coltroni / gran masseria abbiamo
attilarsi il collare della camicia e in far professione di favellar tosco (ma alla
, / quando piangea, vi facea far le grida. petrarca, 280-6:
mitica; ma aveva il genio del far danaro, senza guardare ai mezzi, senza
al secol nostro! castiglione, 429: far che gli occhi siano que'fidi messaggeri
. cammelli, 263: deh fate far, se 'l vi piace, una grida
, con costante fiducia e liberalità, per far fede dell'innocenza sua, richiedendolo
non suscettibile di esecuzione coatta) di far pervenire i beni attribuitile a un'altra
alla presente composizione ministeriale, e nel far questa dichiarazione stima superfluo aggiungere che rimane
: la sola disunione degli animi può far perdere il disquilibrio all'ordine sorgente e
comune gli costrinse oltre a ciò a far pace di nuovo. cantari cavallereschi
metodo di conservazione del foraggio consistente nel far essiccare l'erba all'aria aperta, lasciandola
i-665: la gente era all'alpe a far fieno. pascoli, 22:
alle oche: gingillarsi, stare senza far nulla. a. f. doni
fien per l'oche. -tirare, far piovere, gettare del fieno a qualcuno:
[i fattori], / col far venir da brozzi un uom di fieno,
di talento, e ci tiene anzi a far sapere che c'è, a far
far sapere che c'è, a far mettere il nome sul giornale. a queste
pennacchiera: / e così gli riesce di far fiera. note al malmantile, 2-700
piene d'un nume impuro, per far ogni pruova d'intemperanza e di fierezza
, o cor umano, / né far, come cavai, che freno e morso
che non si diletterà se non di far male e di ammazzare uomini e vedere
; / e 'l chiocciolo gli deggia far credenza: / non ch'io ne dotti
lentini, 26: certo mi par che far dea bon signore / in signoria sua
il diaspro induri, / ver cui già far difesa a me non vale. pulci
. è la fiera idea che si vuol far concepire agli uomini, che tutta la
è 'l mal più che 'l ben a far leggero. / ma che? fero
insieme: a te poi di non far tanto il « fiero » come dice nino
in cui gli innamorati della campagna salgono a far prov vista d'aria fiesolana
borsetto dei soldi, che lor dimandano far la scarpa, overo fare il figadetto,
piantare saldamente, ficcare, conficcare, far penetrare con forza. dante,
terra, così senza radici, per far bella figura un giorno, per far credere
far bella figura un giorno, per far credere al nunzio che quel verde fosse
quel verde fosse permanente. -ant. far penetrare in una superficie la punta di
/ non me lassò figere ponto / de far sopre me uno ionto / 'n un
di spediente, a chi vuole d'armenti far figliar femmine, farle montare verso il
di mare alle bocche de'fiumi per far l'uova e figliare. d
'l debito amore / lo qual dovea penelopé far lieta, / vincer poter dentro da
verga, 4-81: ordinava « bisogna far questo e quest'altro » per usare
fortunata? / s'io avessi avuto a far questa figura, / io mi sarei
tenevano distese le destre in figura di far voti a dio. forteguerri, 2-51:
l'ora data, e non si possono far riescire né contro né in favore.
paradiso, / non che v'appressi a far dentro calura; / né che dio
: e che? credereste voi di far qui una figura, e un'altra in
è bruciata di notte? sono figure da far fare? -apparenza, impressione, effetto
. bisogna provvedere. io non voglio far più cattive figure. panzini, ii-26:
3-3-167: i ceci non pre- tendan far figura. forteguerri, iv-445: ogni qual
quando si venne a * fatti parve far meco la figura d'un collegiale. rovani
cantoni, 822: io vi ho fatto far la figura della matta? io vi
e un poco inventava, tanto per far figura di furba. -fare la
di figura, / vuol, dopo il far, che rompano il capestro. note
quand'è nella strada maestra può figurar di far la processione. e. cecchi,
. intr. risultare, essere compreso, far parte, essere annoverato. cesarotti
, fantasioso. mamiani, i-x: far manifesto quanto la poesia cristiana valga ad
, con la quale possiamo della nostra far paragone, e che solamente per conghiettura
libro sgualcito ha spesso la virtù di far rivivere in noi pensieri e sentimenti che sarebbe
/ questo papa spiritato, / che vuol far l'apostolo. settembrini, 1-16:
egli girò due giorni per pisa a far gente, egli si espose in capo fila
testa, un aeroplano solo che sembrava far da guida. -in fila:
nei ricchi broccati. -comando impartito per far stringere i ranghi. b.
, disporre in fila: collocare o far collocare più persone o cose l'una
abbruciare, sotto questa sono filaccichi da far lino, e con esso, macerato e
. dicevano alle fanciulle, intente a far filacciche, lo spettacolo compassionevole. d'
e se ne fa terza- mola per far opra molto bella, e dal restante alquanto
titubante, è un giuoco losco per far parere incantevoli e nuove le più triviali
filare il sentimento. -far trascorrere, far passare (le ore, il tempo
tempo, e di cucire, / di far le cordelline a menadito, / or
almeno quello, vedendo che stava senza far niente, gli desse una filata.
, ii-158: venne volontà al papa di far panni d'arazzi ricchissimi d'oro e
alla quale non ho voluto né meno far fare una frangia di filaticcio. baruffaldi
opera. cieco, 33-22: sinodoro per far manifesta / la sua presura, portò
375: eglino chiedendoli limosina, per far le tovaglie dell'altare, d'un
di simili laminette attortigliate in modo da far supporre che fossero avvoltolate sopra fili a
render lana che io ho filata e a far racconciare il filatoio mio. g.
calmare. varchi, v-53: 'far tener l'olio a uno, o farlo
io voglia, / da te, né far che mai da te mi sciolga.
francesco da barberino, iii-220: né far troppe distese / le filattere tue /
gran codazzo di scolari / non comparisce a far fuor del pavone, / gonfio fra
mazzi di tali stami annaspati, e quelli far vedere a'staniamoli, e sbandolare;
e non diano una spinta sufficiente a far avanzare l'imbarcazione. 2
raggiungere anche i 3 m di diametro e far crollare l'albero su cui si trova
con comicina di sodo e brunito intaglio far maggiormente considerare le rare loro pitture.
, de'quali si fan quei filetti da far lavori sopra 1 vasi di cristallo.
per voi adesso l'occasione fiocca / di far profitto. 8. tr. letter
. 8. tr. letter. far cadere a fiocchi (in par tic.
9. per estens. lasciar cadere, far scendere in abbondanza. buonarroti il
che ai padri lor osassino / di far un fiocco, come mi promettono /
fiocco, come mi promettono / di far, e facilmente far potrebbono, / saressimo
promettono / di far, e facilmente far potrebbono, / saressimo d'accordo.
note al malmantile, 9-31: 4 far il fiocco '. fioccare vuol dire 4
pala. coltellini, i-m-2-73: vorrei far levar via quanto prima tutti que'libri
indisposto della voce che forse non potrò far quest'ufficio domani, e l'altro,
acchioccia la voce. è fioco da far pietà, che viene il raschio alla gola
con la donna, né mai le possé far confessare del giovine amante. guarini,
tutte finzioni per insinuarsi, impadronirsi e far meglio il fatto dello spagnolo, occultando
state... seminasi nei giardini per far spalliere e verdure. -fior
gli sopragiungesse di picche che gli facesse far trentasette o trentanove. buonarroti il giovane
cammelli, 335: ma debbol far morir su el più bel fiore? firenzuola
natura a farli veri, non li sa far più veri. -primo fiore: la
mollume. -essere in fiore di far qualche cosa: essere sul punto di
par veder fronde né fiore / di far così per fretta la tornata: /
femmina; e credea / d'esser a far da primavera il caso. d'annunzio
/ vedendomi sì grosso e foderato / da far paura a'bambini. palazzeschi, i-137
3-173: si dette comodità a'falsatori di far monete di rame simili a quelle d'
l'agata, / alla quale vogliono far foderi e / gammurrini e mille amorevolezze
di turin la neve e monferrato / far crescer pò con disusata foggia, /
/ galanti, foggie e pompe, far si debbiano / stimar da gli altri quel
carbonio o al silicio che entra a far parte delle molle per le balestre dei
ad infastidirsi... di non far mai altro ne'capitelli che foglie e volute
foglia. firenzuola, 63: spero far sì con l'aiuto suo, ch'egli
i detti potamenti... si posson far dal tempo del cader delle foglie.
del gran caldo le mandavano sugli alberi a far la foglia per il bestiame.
, 6-9: ebbe valore / di prestamente far che per conforto / suo si reggesse
5-278: si è preso a cuore di far garbugli intorno le cose nostre, e
voglio credere, che ella sia per far ritirare il loro foglio, per poterle
animo, che dirne troncamente, come far mi converrebbe, se io non volessi
.. di star tuttavia accigliati per non far altro che schiccherar fogli, e versarsi
non saper tornare indietro, dannata a far sempre peggio, anche, quando il
acqua abbia il suo scolo. 'far le fognaruole alle viti '. tommaseo [
). tose. nevicare turbinosamente, far bufera. = deriv. da
gli arbori e frutti, importa assai far buon lavori et in tempo, o
in antico; ed usasi nelle maniere: far fogo, metter fogo, detto di
legga que'due capi, non potrà far di non maravigliarsi, veggendo a quanto
/ fa'sempre ben, del tuo ben far ti godi. marino, 10-17:
l'altro: e questo dicono * far la fola '. 3. folata
che di quella forza che basterebbe per far la frazione nel mezzo, dovendola fare in
dolce! 2. figur. far esistere, mantenere in esistenza; dare
più grandi una corda, lo'fate far le scarpe a due suola gonfiandole poi
che gli basta il folgorare degli occhi a far tremare guerrieri e re. borgese,
riflettere (raggi, luce); far brillare, sfolgorare. - anche al figur
folle di ciclisti del mezzodì che finiscono per far macchia immobile. saba, 4-40:
ammassarsi, accalcarsi, fare ressa; far numero. - anche al figur.
canto, che ei debbono tacere e far folla solamente. carducci, iii-9-197:
2. locuz. far follaggio: commettere un atto follatóio, sm
: / * se madonna volesse far follaggio / con un bellissim'uom di
se aldege... folare, o far folare, né consentire chel sia folà
mandano a razzolare nelle strade di che far liete le biade nei campi. d'annunzio
può muovere normalmente senza però riuscire a far funzionare i dispositivi che esso aziona. bacchetti
possono, quasi avessero il compito di far fiorire e sfiorire i monumenti piuttosto che
altra, non può però entrare a far il suo uffizio se non dentro que'
non son dubitoso / c'omo di far follore / alcun mi possa a dritto
in su'podere / manti cui spesso face far follore. = deriv. dal provenz
me dissi: « non so ch'io far debbia *. petrarca, 366-45:
le fosse e'i rivi; / per far largo cammino alle folte acque / che
2. infondere calore vivificante; far maturare, curare, nutrire;
per due sarmenti di viti, da far un poco di vampa per scaldar quel
a fomentar le loro uova, a far che nati crescano e di nuovo enormemente,
, egli dicea, convien bere per far onore alla vendemmia gioconda... nella
autunno, egli dicea, convien bere per far onore alla vendemmia gioconda,..
al console che guardasse bene di non far deposizione al podestà dell'accaduto,.
che dall'altra parte, proibivano il far genti ne gli stati loro e provedersi
stato di sfacelo e d'anarchia da far diventare la maremma un nome di paura
fonticaro. bacchetti, 13-214: posso far credito, che i cervelli grossi chiamano usura
fontego di todeschi: quello che die far et etiam dio observar. bandello, 2-14
stabilmente, che soverchio dovesse credersi il far più di questo argomento parole.
veggo fino ad ora che ci si possa far sopra fondamento alcuno. -fare
avvezze alla tenzone, / capaci ancor di far qual- ch'opra bella; / ma
bella; / ma non vi si può far su fondamento, / e mandarne un
2-458: se non t'avvezzi a non far nessun fondamento sulle loro ciarle [dei
: in roma... può far rilucer la sua bontà, metter in opera
: incominciò [dio] in prima a far paesi, quando distese l'aria,
direttori della cosa pubblica, non si possono far valere come altrettanti testi di legge onde
guardia chente e quale / si vuol far de la cosa / che si fura
di fé manco / van è far segni ed un fondare in sabbia.
redi, 11-5: provai a far le gocciole nelle fondate de'cerumi sporchi
e stava nel diserto più fondato / a far gran penitenzia. 6. figur
basso. biringuccio, 1-101: come far si dovesse le fornaci per fonder bronzi
molini come per altri ingegni da adoperarsi a far polvere e preparar ferro e rame e
caterina de'ricci, 150: in sul far del dì, al quale ora siamo
miste » perché ora sono destinate a far le veci dei così detti « monti »
paura; ma ci provavo gusto a far paura perché mi ero avvilito e volevo arrivare
. milizia, ii-325: il decoratore per far la maggior illusione impiega lumi nascosti che
: provò nondimeno il re, col far condurre alcuni pezzi de'suoi in un sito
-mettere a fondo, mettere al fondo: far cadere, atterrare. folgore da
zucca? -vedere, scoprire, far apparire il fondo a bottiglie, tazze
per loro la ragione del fondo senza far loro pagare alcuno riconoscimento). sarpi,
fonatorio, specie in quanto entra a far parte di una parola. -nella linguistica
. -i). persona incaricata di far funzionare un fonografo. pascarella, 2-319
, i periti cirugici sono soliti di far nell'occipite... certi diverticoli,
fonte viva del diritto civile, occorreva per far l'avvocato anche spicciolo una cultura giuridica
. giannone, i-112: perché non far avvertiti gli uomini con additargli i fonti onde
, intr. { foràggio). far foraggio; percorrere la campagna alla ricerca
nostra vita. -per estens. far man bassa, predare, saccheggiare.
: disposti prima gli aguati, per far ripresaglia de i foraggieri. tesauro, 1-126
orecchie vostre, / se v'aggrada di far cosa, ch'io brami. soderini
pari /... / abbia a far sempre o indovino? o '1 termine
forar laggiù lungo 'l fondo, e far sotterra venir l'acqua a modo di
, i-10: è più utile da far calcina per intonicare coperture di camera la
dentr'a la rocca, / e far divider l'onorata preda, / avendo fatto
la retroguardia, le filze, il far ala, far il quadro, il rombo
, le filze, il far ala, far il quadro, il rombo, il
, colpo eseguito con le gambe per far cadere l'avversario. -nel pugilato,
. de roberto, 345: gliela vuoi far pagare, ora che l'hai nelle
senza bene intendere la sua natura, far qualche errore scrivendogli, onde si forbisse
ambo le braccia, / ed a far peggio ad altri oltre si caccia. dossi
-stare a forbire le panche: stare senza far nulla. s. bernardino da
torca. / vo, vo, voglio far forca. -a questa fatta / si
-far le forche: lusingare, far moine; usare modi, atteggiamenti ingannevoli
aiuto del prete e fra che la seppe far le forche bene, il buonuomo le
la limosina. varchi, v-52: * far le forche ', è sapere una
biringuccio, 1-85: usano alcuni ancora far quatro ferri, li quali..
1-242: le mani adoperiamo / per far che schizzi la vena e più getti;
l'avvenire ardisca o presuma portare o far portare alcuna sorte d'arme in asta
/ voi pure ite in campagna a far tripudio, / o rabule forensi, o
un altro concilio... per far certe ordinazioni per tutti i forensi e banditi
d'arme moderne, che vi astringa di far ricorso ad una forastiera tutela, non
dagli interessi privati italiani e forestieri, a far delle assicurazioni un monopolio dello stato.
da barberino, ii-300: qui ti voglio far una intramessa / che stu savessi bene
teniamo coltello né forfici; e per non far male a quei che ce le hanno
estinto. botta, 4-175: il far ammazzar uomini... perché il
del mondo allor produsse, / molti far ne potea. bruno, 3-235: il
, / e dove de'contrari a far concorse / il popolo guerrier pugna rubella.
quinto. pallavicino, 1-218: tanto sarebbe far ciò, quanto negar la verità di
uomo, pareva che s'affannasse a far credere vera quella definizione del sarpi,
sì che la voce nell'atto di far pausa si rialza di nuovo, e n'
consumano, o si possan col gitto far d'ottone. ariosto, 11-24: alcuno
stracci lini s'è ritrovata la maniera di far la carta, pestandogli bene; poi
oriani, x-20-66: -non si può far sempre il corridore. -lo so
1-54: riscriverotti or sepe / per far volume e non parer ch'i'dorma,
/ ella è quanto de ben pò far natura; / per essemplo di lei
altre vendon uova con formaggio / per far degli erbolati e delle torte / o
con quello si rappiglia; ma per far d'esso schietto formaggio, ravig- giuola
quello dei conventi. 3. far nascere, far apparire dal nulla; creare
. 3. far nascere, far apparire dal nulla; creare. giacomo
-informare, conformare, disporre; far diven tare, rendere (ed è
casa, 5-i-18: atto a guerra far mi forma e fingi. parini, 388
fatturata che non faceva che raccomandarsi e far la lagna. -cucire, ricamare
studiare: e messe in pratica il far ritratti de'defunti formandogli di gesso e poi
baldinucci, 63: * formare '. far forme, ed è proprio de'nostri
nostri artefici; e fassi pigliando gesso da far presa e ponendolo sopra alcuna cosa d'
prudente, più di quello che può far l'abito della letteratura. segneri,
, 8-8: fontana o rivo, se far si può,... nudrisca
quel solo, e uom non io, far lo potea. landolfi, 8-56:
fece... mettere mano a far di minio le storie d'un uffizio della
il cervello con quella vostra invenzioncina di far passare... quella gran fantasia
muovere gli animi al rimpianto e da far domandare... che cosa la
f. achillini, 1-149: a far formelle rosse da profumo / mezzoncia di draganti
2. tr. far lievitare. cavalca, 20-318: tutte
ponetele a bollir come si fa a far la torta, prima farete acqua a lambico
: / d'altrui amor non ti far conoscente, / ched è gran villa-
landolfi, 2-12: s'era messa a far la governante dell'ar francesco
governare. -maneggiare, manovrare, far funzionare (un oggetto, uno strumento
governano. -nutrire; rinvigorire; far sviluppare. s. francesco, 22
i-185): cominciò... a far empire i sacchi del mal governato fieno
viani, 14-172: non potè più far buon governo del timone e cadde nel mare
speditamente, sempre sorvegliando il governo per far fronte al rollìo spaventoso a cui siamo
governo / tornasse in altro corpo a far dimora. lorenzo de'medici, ii-4:
: la santità vostra non potrebbe far meglio che mandarvi in governo una persona di
porre... a governo, o far in suo nome. -paga il
: sì ch'io ci temo di non far gozzaia. 3. figur
comune gli costrinse oltre a ciò a far pace di nuovo. storia di rinaldo
cappone o la pernice / per far la vena grossa / e non empier lo
messerin fecie, / ben si credette far gran maraviglia: / ch'ucello e
si può vendere un messia, / senza far la scioccheria / di morir a gozzo
: che adesso non lo posso più far io. -serbare in gozzo qualcosa
partitosi il prelato, con animo di far gozzaviglia a costo di cimarosto, allegramente
rienzo. barilli, 2-109: sul far del crepuscolo... la gozzoviglia agonizza
-sostant. parini, 297: non far poi, che sì colei t'alletti /
d'avvilire orazio, che giunsero a far impazzire il troppo compiacente torquato tasso,
7-60: questi sono i veri modi di far crescere la virtù,...
della tibia; la sua funzione è di far flettere la gamba sulla coscia e di
quando convenga adoprar questo, si debbe far con discretezza e non in collera; ed
, rispose: a me non grada / far simile esercizio. folengo, ii-243:
, 7-8-91: oh! e'non vogliono far sudditi, perché non vi veggono dentro
gli uomini s'inducono per necessità a far quello che non era loro animo di fare
; ma voleva rendersi gradevole e non far pesare quella specie di giocondità corretta,
che dagl'infimi gradini, / pretende far dei salti per salire, / convien che
cavaliero, o sposo, / che di far non giurasse aspra vendetta / del suo
1-77: fatte v'ha dio per far gradita / questa nostra caduca e fragil
cuore... il bisogno di far più gradita sentire in accenti più noti
ombre aggiungere 19 delle mezze tinte, e far che le ombre sieno di 21 gradi
/ di viver prima che di ben far lasso, / perch'a sì alto
in mezzo alla zuffa, e non far delle gloriose prodezze. le ha egli anzi
. cantini, 18-253: chiunque volesse far gradi..., come all'
ii-122: dandomi la man dritta mi vuol far ricco, darmi gradi, vuol ch'
tu li vuol'prestare: / no 'l far tanto tardare, / che 'l grado
rio, / e di'me coronare e far beato / ed in eterno empiermi onne
ufizial graduato, e non abile a potermi far conoscere in campo aperto.
col lume solo della natura giunse a far una sì maravigliosa graduazione, ponendo tanti
tre! -graffiare i nervi: far perdere la pazienza, esasperare.
fessa nel mezzo, che serve per far leva, estrarre chiodi, ecc.
vuo'di nostri graffi, / non far sopra la pegola soverchio. tedaldi,
altro che grafici, avrebbero magari potuto far credere a primissima vista che il suo
la qual gramezza o è disio di far bene quando che sia, o non è
, tr. nella concia delle pelli, far rinvenire e stendere le pelli secche.
pianta cereale o graminea, atta a far pane. cattaneo, vi-1-140: si proposero
, arebber almeno bisogno di quattro a far la debita corrispondenza de'numeri. d.
. -chi osserva (o pretende di far osservare) scrupolosamente le regole della grammatica
or di ramo in ramo / da far star lieto ogni affannato e gramo.
'l penelo / incita le persone a far pecai. baretti, 6-341: per
de'sciti audace / move per voi far grame. -farlo apparire triste,
seme, macerarlo, seccarlo, batterlo, far manelle, gramolarlo. soderini, ii-196
e provvisto di congegni che permettono di far cadere il grano da un ripiano a
oste cavalcò 'nverso mutrone, / per far granar la fiorita vendetta. beicari,
). cammelli, 100: per far lì nido, rondine o cicogna /
v. borghini, i-183: volendo far cosa che abbia in sé qualche ordine
dei granati, chi lo vuol far buono, e non dal granato intero,
, fritti, in umido, o far parte di condimenti; si pescano per
è lor proprio: anzi tanto ha a far con loro, quanto l'asino.
. leopardi, iii-72: tanto ha che far la mia mente con quella intesa e
il granchio nella / scarsella da non far (quando e'sarà / vero) galanterie
un granchio alla lingua, spero di far qualche vantaggio a me e ad altri.
monello vostro è / manco pratico a far de'tafferugli, / né sa la buca
pulci, 19-7: che credevi tu far, matto? / i granchi credon
feceno, che indusseno la regina a far pace con sforza e restituirli la
salmoni / apporti, lucci, sanza far sentore. bibbia volgar., i-26
del dominio di vostra sublimità de stampar né far stampar in forma alcuna di lettera né
né piccolino, né che potesse vender né far vender ditta mia opera senza espressa licenzia
bei con che potea mie donna / far a gran sera rivenire il sole. bembo
modi di guerreggiare non gli sia convenuto far pruova della sua sufficienza. delfino,
295-14: ivi ha del suo ben far corona e palma / quella ch'ai
, 8: gran perfezione certo, far delle stravaganze che riescan bene! nicio eritreo
novelle, il quale, avendo a far loro cento proemi, in modo tutti
vigliosa diligenza guardata, aspettando essi di far di lei alcun gran parentado. esopo
, 1-27: i'non posso altro far che seguitarti, / e della grande impresa
loro; e qui si cominciano a far di grandissime guardie: sì che io non
al mare nei luoghi dove si poteva far la gran vita. perché questa era la
militare;... volevano far le cose alla grande, per distinguersi.
a'prencipi tanto grandi e allettatigli a far seco pratiche di congiure, per aver poi
manifestargli. manni, i-122: rimane da far vedere come in simil guisa degli obliqui
sarebbe un rovinare il re, il far guisa sì grande. vittorini, 3-6:
, in presenza di secolari, per far del grande, comandano... con
galileo, 4-3-6: molte macchine si potranno far più perfette in grande che in piccolo
che di fiorini è mal guernito / far del superbo e voler grandeggiare. lorenzo
grandeggiare fra un popolo povero, od a far le spie fra un popolo sdegnato,
onora troppo grandemente, chiedendomi consigli per far insegnare in lingua italiana a cotesto suo
, 7-3 (167): farete di far porre una statua di cera della sua
se una nube importuna si sforza di far ombra alla grandezza del suo lume?
xliii-232: cristo non volse, benché far potesse, / in questo mondo venir con
in via per l'america, ha voluto far fare la prima comunione al figlio che
grandiménto, sm. ant. il far grande, il comportarsi da grande;
pietre, frecce); lanciare, far cadere. tasso, 3-49: i
. -la grandine cade in sul far la raccolta: un buon affare sfuma
è caduta la grandine / in sul far la ricolta! -la grandine non fa
, maestà, splendidezza e imponenza da far maraviglia. baldini, 3-304: una sola
a loro, una maestà, un far di padroni, che si cerca invano
(grandisco, grandisci). ant. far grande, ingrandire. - anche:
messo della partita, ed abbia voluto far parte del 'meeting '.
ridotti fra gli amici granelleschi a far un po'di baldoria. granèllo,
esser di natura orsina, e non far mai vezzi ad alcuno, e dare spesso
. d. bartoli, 19-247: sul far dell'aurora vi cade ogni mattina una
. baldinucci, 69: 'granire', far grana, dare la grana, termine
il medesimo il tuo granito per far la granitura. milizia, iii-76: 'granito'
di granitura perfetta... non poteva far pensare alla possibilità del deperimento.
cecchi, 1-1-249: qui si ha a far con fortune, che noi / ci
sabbia, pietrisco) o destinato a far parte di una malta o di un
donne oltre a queste, parte per far dispetto all'altre, parte per far come
far dispetto all'altre, parte per far come l'altre, posero ogni industria
del suo vicino, e tampoco a far seco alla grappiglia per accrescere il proprio
e più succedenti invide ronzano / a far lunghi di sé aerei grappoli. pascoli
fiori. parini, 297: non far poi che sì colei t'alletti / co'
cavaliere, e per cui si dee far la sua domanda alla grascia, era venuto
possa armare legni... per far guerra agl'infedeli. -non esservi grascia
di rango inferiore, incaricato di far eseguire gli ordini degli ufficiali della grascia
ne darete diligente ragguaglio, acciocché possiamo far sopra di ciò i nostri calculi; ricordandovi
per grassezza ', che è il far qualche esercizio, per suo piacere e
né di andar alla messa, né di far cena di grasso. jahier, 168
spartir fra loro l'eredità, e di far vita grassa e lieta. chiesa,
dilicata e gentile che si adopera a far figure e vasellami, cioè vasi e piatti
all'asse / insegna el modo a far le risa grasse. a. f.
. doni, 139: quà debbe far le risa grasse il mondo. magalotti,
: scegliersi il partito più vantaggioso; far la parte del leone. g.
fiorentini, 190: per li denti legiermente far venire, sì puote ungniere le giengie
densa di un liquido. modo di far il vino alla fr arnese, 4:
. torini, no: si dovrà far quel maggior numero di cisterne che si
s'incarna, / di petto di fagian far le salsicce, / e girne poi
da telai di legno, usata per far stagionare i formaggi, per conservare e
stagionare i formaggi, per conservare e far seccare la frutta, per fare asciugare
a conciar botti,... a far fiaccole per carreggiare il mosto di notte
confessionario -compare nino ogni domenica mi fa far peccati in chiesa. brancati, i-199:
: san lorenzo sulla graticola credeva di far il suo dovere; però, non credo
miele, finch'è tepido, e far questa operazione al sole nell'ora calda
per la quale l'uomo è disposto a far cose grate... a ogni
di mantova concesse la sua città per far il concilio in gratificazione del pontefice.
. 2. letter. far contento, accontentare, fare cosa gradita
, 234: gratinare significa generalmente far prendere colore ad una qualsiasi spe
= dal fr. gratiner 'far cuocere nel forno '(una pietanza
. gratis, avv. senza far pagare nulla, senza pretendere nulla in
ha costituito in modo da non poter far l'annibai caro né pagato né gratis.
/ e questa gratitudine si trova / a far del ben? nieri, 227:
, 2-32: da uomo che sa far le cose, avea preparato al nipote una
/ a ber invita e a seco far soggiorno. nardi, i-29: egli
18-1: ogni emenda / son pronto a far, che grato a te mi renda
grato / si fe'di quel che far non si convenne. buti, 3-121:
. ma la voce gratonia si potrebbe far risalire allo stesso
mi sarà cennato di costà, vedrò di far che mi riesca. a. f
mi son messo in queste lettere a far lo storico ed alquanto ancora del critico
le unghie, per lo più per far cessare un prurito. -anche assol.
. popol. stare in ozio, non far nulla. berni, 69-19 (
locuz. -a gratta il culo: senza far nulla, in ozio. pataffio
pancia: restare in ozio, non far nulla. -anche: gioire, gongolare
le rene. pananti, i-175: spesso far volendo il co- spettone, / ci
consolarla / per la partenza la qual far dovea / da lor, né erano
rumoroso e una grattata del cambio da far accapponare la pelle. 3.
il torchio che preme il sevo per far le candele, cotto in acqua.
stelli e le grattuge / far l'usato frastuon per la cucina.
grattugia non grattugia formaggio o non può far cacio o non guadagna: due persone
, frigere, levar dal fuoco, far menestra e menestrare. salvini, 21-
il rimpatrio. 2. senza far pagare nulla, senza pretendere nulla in
d'un uomo che ha avuto bisogno di far molte dimande per sapere chi siete