magalotti, vi-112: brava incetta per mia fè: metter a buon conto in sicuro
pucci, cent., 67-86: appresso fè, come troppo ingordo, / ched
troppo ingordo, / ched una imposta fè molto aggravata, / cento migliai'di
(452): monsignore, in buona fè ella [vivanda] m'è piaciuta
. filicaia, 2-462: alba di fè che muove / i peregrini passi /
e d'al- cione e la lor fè; / e non ti conto con quanto
come tra gente fusse amica / sopra la fè, ma disarmato; e 'ntorno /
poi ladrone, / sordido, senza fè, cane, anatema. diodati [
. aretino, ii-70: a la fè buona che ogni persona crederebbe che tu fossi
essa. carducci, 185: a fè tu trinci fine / l'apotegma ed il
candor, di durezza / a la lor fè sembiante, / furo insieme riposti /
nicomaco. b. segni, 169: fè tanto, che 'l papa convenne senza
risana e quanto assenzio / raddolcisce la fè! pasolini, 2-95: amo la
patti non ebbe altro legame, che la fè e la scrittura e la testimonianza de'
avventurosa prima etade, / che della fè de'campi contentava. g. villani,
alto marte ne'campi dircei, / come fè cadmo, della nostra gente / avol
avventurosa prima etade, / che della fè de'campi contentava...! /
, se tanto vali, / come ti fè cader qui 11 mio fratello? /
il capitano, disse fra sé: -in fè di dio che io ne farò una
piazza dove fu fatto l'auto da fè?... il padre canata ce
, / che il mento dar gli fè su la barbuta. vasari, i-355:
suo fosse; / e ricciardetto gli fè compagnia, / acciò che gl'increscessi
il vede veramente il tene; / e fè del mondo suo, non borioso /
di soldi -ripassò; ma non mi fè motto -né mi s'era dilungato sei
. boccaccio, iii-n-52: allora egeo fè far di cavalieri / ischiere sette,
, tutta / raggrinzò le mascelle e si fè brutta. verga, i-446: se
qualunque / donna o donzella abbia la fè d'amore, / come che sia
iii-1-15: in trazia ritornando, / si fè sentire al crucciato teseo, / in
superbo il vanto / che fu; che fè? gli è ver. leopardi,
/ è di tre regni e di due fè capace. bruno, 3-192: varii
natura tutte quante / di pura terra fè, così sen vanno / di quella ornate
si attraversa tra i piedi: alla fè bona, che nel comparirmi innanzi una di
concino li panni dell'arte a buona fè, senza frode... et che
e smarrita / per la tua poca fè. aretino, ii-116: le guerre,
né per tirare il carro, anzi fè trare / cinque colombi d'un su'
/ a corde di fil d'or gli fè legare. / non bisognava avervi carrettiere
/ né per tirare il carro, anzi fè trare / cinque colombi d'un su'
/ a corde di fil d'or gli fè legare. / non bisognava avervi carrettiere
non si picchino meco, perchè a fè di... gli butterò giù
ascanio. anguillara, 6-304: saper fè il re, come nel porto scese
10-99: e in su quello castellare fè porre una forte bastita. 2.
chiesa cattedrale di napoli... fè leggere una protesta. sarpi, i-271:
, / sotto l'usbergo la crociata fè. d'annunzio, iv-2-106: gli enormi
tali arti, / cavar la fè da una delle parti. sacchetti, 16-90
orrevole. andrea da barberino, 1-72: fè dare loro buone cavalcature, e comandò
né per tirare il carro, anzi fè trare / cinque colombi d'un su'colombiere
/ a corde di fil d'or gli fè legare. / non bisognava avervi carrettiere
di tali arti, / cavar la fè da una delle parti. crescenzi volgar.
reputandola romanzo [quest'edizione] la fè continuare da un prezzolato, che convertì le
allumò molta cera, / che splender fè la sala in ogni canto. aretino
sua gente / nella città di siena fè cispuglio. -uscire dal cespuglio: in
dall'ubbidienza del comune, sì ci fè disfare tre case. 4.
, / sopra asopo il suo campo fè porre, / e de'vincenti chetato il
, / del campo il corpo di creòn fè torre. chetazina, sf.
, i-49: il chiasso così orribile si fè, / che parea che il teatro
salvini, 16-361: ma fievole gli fè restar la lancia / nettuno chiomazzurro.
sedere / con lor si puose, e fè vino arrecare / a gran dovizia,
l'ira di dio, come fè già in egitto. = voce dotta
, 29: l'altro dì il vescovo fè raunare il collegio de'farisei, tra'
il collocò. boccaccio, iii-2-74: e fè la cenere riporre / dentro ad una
, 9-793: disse: e a patròclo fè degli occhi un cenno / d'allestire
per tirare il carro, anzi fè trare / cinque colombi d'un
/ a corde di fil d'or gli fè legare. = forse dal fr
né per tirare il carro, anzi fè trare / cinque colombi d'un su'
/ a corde di fil d'or gli fè legare. folgore da san gimignano,
che qualunque / donna o donzella abbia la fè d'amore, / come che sia
, con la grazia; per mia fè che lo voglio far mettere nel catalogo de
piè levato, / una minaccia mi fè tal, che pieno / compimento sortì.
concino li panni dell'arte a buona fè, senza frode. breve dell'arte
, 29: l'altro dì il vescovo fè raunare il colde'benefizi concistoriali. sarpi
nobile ingegno e l'ardente desiderio, fè mirabile profitto. bisticci, 3-326:
tornei, con suoni e canti / si fè in atene alle lor nozze onore
qualunque / donna o donzella abbia la fè d'amore, / come che sia
giudea, il quale ogni libito si fè lecito col caldo sì grande. =
un mar di pianti / conviensi a tanta fè? galileo, 1079: meritate lodi
crudele. chiaro davanzali, ii-339: non fè malvagia impresa / nel suo vizo corale
né per tirare il carro, anzi fè trare / cinque colombi d'un su'
/ a corde di fil d'or gli fè legare. m. villani, 2-42
, / che mai suo raggio non fè cosa bella. tesoro versificato, v-562-7
ne fu amato, / ben si fè reo: né ancor sapea che in
giorni si ritirò con creanza, e fè più paura che danno. fiacchi, 126
m. villani, n-19: il capitano fè affocare i puntelli; onde il fumo
, / sotto l'usbergo la crociata fè. 5. scherz. insignito
e ne fu amato, / ben si fè reo: né ancor sapea che in
incauto, ed io / quasi di fè mancai. giusti, 2-193: e la
obbligo solo / ha de la data fè, non la mercede. 21
salasare; / e ben zinque libre li fè trare di sangue; / da gran
vettovaglia. di costanzo, 1-307: fè ragunare in tutte quelle parti, ov'
la morte / a tanti mostri, e fè sì rare prove, / che pareggiò
-come personificazione. caporali, ii-109: fè l'orazion funebre l'eccellente / messer
di costanzo, 1-132: mariotto subito fè pigliarlo, con molti di quei ladroni suoi
, altieri e superbi, e'si fè in concistoro, con diliberazione del papa
: diventato perciò bizzarro e crudo, / fè a un liberto d'ottavio mandar giuso
chiamò a se i presidi, e fè consegnare acerra in deposito a i legati
cent., 13-32: e non si fè però papa di fresco, / che
a la leggiadra vergine da presso / si fè pur sospirando e pur gemendo, /
istinto. anguillara, 1-62: si fè d'un uom un lupo empio e
. di costanzo, 1-70: e questo fè com'uomo prudentissimo, che conoscea quanto
aprisse. boccaccio, iii-7-43: e fè divoto cotale orazione. luca pulci, ii-6
soddisfar gli amanti, / e li fè variamente trattenere / da certi diavoletti commedianti
/ per dar principio alla sua dicitura / fè pausa alquanto, e stette in positura
magro e digiuno, che subito si fè sentire la necessità d'impinguarlo e ampliarlo
/ che allor mi disse de la nostra fè. s. caterina da siena,
e quell'erba, / e bevanda ne fè, da cui ridonda / virtù ch'
errante e avventuroso? -per mia fè, -disse tristano, -ch'io sono il
disbarrando le aurate porte dell'oriente, fè piovere a stormi dall'empireo que'beati
iv-vn-13: colui è morto che non si fè discepolo, che non segue il maestro
e '1 buon disceso; / drittura, fè, leanza esser perita; / e
; / che il famoso pittor la fè d'argento: / l'ali sbattea gracchiando
arte / di sì fatti animali, assai fè bene / per torre tali essecutori a
: il gran dispergo / d'imagini che fè leone isauro. = deverb.
s'andò disseminando, / e ne fè la città vari romori. giannone,
e secretamente, per via sicura, la fè portare in balìa e dare al notaro
colmo d'infortunio un paggio inglese / lo fè cornuto, e il diavolo disvolse /
stessissimo, / medesimissimo, / che fè ripetere / quel coro armonico / per
. mauro, xxvi-1-272: l'uomo fè divorzio dall'armento, / e lasciò
le ghiande a gli cingiali, / e fè le case contra il freddo e 'l
2-1-45: da questa fragil salma / fè divorzio il mio spirto. cattaneo,
/ la quarta, compagnia, che fè dolore; / la quinta appella l'
boccaccio, iii-n-89: riccamente il tempio fè dotare / e d'ornamenti nobili adornare
con pupille immote / tutto zel, tutto fè da sé ti scaccia / sacro stuol
/ la quarta, compagnia, che fè dolore; / la quinta appella l'uon
faceva i porci eunuchi; / e lui fè dottorar nel berrettaio, / per non
punto, / che più savio di te fè già errante, / sì che per
, / sì che per sua dottrina fè disgiunto / da l'anima il possibile
, 18-44: egli... ne fè parola col papa, a cui parve
de la lancia e chiodi / vive la fè che ogni dubbiar mi sgombra / o
a saginfu. boccaccio, iii-1-93: e'fè drizzar trabocchi e manganelle / e torri
destra ignuda, / e confortollo e fè che si drizzasse, / poi pian pian
alle mani e a'piedi, il fè stirare a tutta forza da più uomini
elefante. di costanzo, 1-313: fè fare un elefante di legno con ruote
il pane come fo io, alla fè, alla fè, ella farebbe manco melarance
come fo io, alla fè, alla fè, ella farebbe manco melarance, e
del giacinto emerocallide, / che novello fè qui tanto rumore, / lo vedi pur
giro: / la tua parola il fè. de sanctis, lett. it.
, ch'era prima nano: / e fè degli erbolati capitano / un bertuccion vestito
fatti animali [i giganti], assai fè bene / per torre tali essecutori a
cieca e smarrita / per la tua poca fè. d'annunzio, 1-737: va
la leggiadra vergine da presso / si fè pur sospirando e pur gemendo, / con
... non lunge da marsiglia fè tal naufragio che già ebbe a rimanere
. di costanzo, 1-216: si fè chiamare i più ricchi della città e
, 5-83: poscia che 'l degno il fè ch'egli salisse / de la scala
: il dì estremo d'agosto si fè la congregazion generale. delfino, 1-271:
i porci eunuchi; / e lui fè dottorar nel berrettaio, / per non tenerlo
/ senza tener più conto di persona / fè faccia di pallottola. g. gozzi
con stoccate, / frenò la fuga e fè voltar la faccia / a quelle genti
incominciossi a fiutare un mal odore che fè dileguare gli spettatori, eh'erano già
il suo non conosciuto / dio biasimar che fè sì gran fallazia. leonardo, 2-550
/ il colpo; che la furia il fè fallare. garzoni, 1-679: qualche
che perdonasti la grande fallisgióne, / che fè lungino, secondo ca audito agio
zimbello, / l'altro al pallon non fè a'suoi giorni un fallo.
per dar morte ad orlando, / fè nel giardin d'orgagna il crudel brando.
saggio / di terra cotta una campana fè. pananti, i-109: questi cenciucci che
alfonso caro; e 'l dì ch'el fè partita, / da noi partì 'l
colla farsata. pataffio, io: lucilio fè alle dulie mormoriglio: / tu m'
fuggire. pataffio, 4-68: e fè fascina e non stette infra due.
, 1-99: non terma in carne fè tanto di labe, / né rose uredo
si riempiè di faville, ma non gli fè altro male. caro, 3-873:
fecondo in sé raccolto, / che fè stupir nason, nonché nasica. parini,
nel chiudersi le nari al passar che fè il feculento. = voce dotta,
credea merito avere, / giovane novo fè signor di lei. giusto de'conti,
, 53: qual più ti serve a fè quel alla battaglia fella / con
schena. / il volto uman si fè ferina faccia, / e piedi e
quivi firmossi il capitanio eccelso, / e fè che tutti i cavalier romani subitamente s'
guelfi, come uomo intendente e pratico fè prencipiare lo squittino in punto perpetuo da
nelle sue azioni fervida e risoluta, fè chiamare subito il consiglio. tasso,
degno erede / di cesar, che ne fè gran festa e gioco. forteguerri,
/ che 'l drago in cipri non fè mai tal fiacco. pulci, 27-11:
; / che strugger fe', che fè languir talora / il signor de le fiamme
: o giovanetto incauto! / tentar di fè con nuovi amor le donne? /
il pane come fo io, alla fè, alla fè, ella farebbe manco melarance
come fo io, alla fè, alla fè, ella farebbe manco melarance, e
andrea da barberino, 1-88: balante gli fè dare piena licenza di parlare e dire
'cesto '; cfr. napol. fè scena. fisciù (fissù)
cogno lo ha preso vivo et li fè teriar la testa... si dice
l'elmo con la faccia / che gli fè d'ogni cosa una focaccia.
/ lo qual senza ritardo / mostrarla fè di dar frutto di cima. anguillara,
cime. tassoni, 268: notte si fè caliginosa e mesta; / né rimase
opulento. dottori, 1-290: lo fè conte e cavaliere, / e lo investì
de'fottenti il pio collegio / le fè la grazia e diede il privilegio.
9-105: [lo re] riposato, fè battere monete a soldi sedici il franco
anco vi fosse / dubbio di franger fè, mentre si tratta / e di vita
all'ombra. boccaccio, iii-1-92: e'fè tender trabacche e padiglioni, / e
b. corsini, 10-60: facciane fè, che questa lingua mia / lui solamente
di grazia 'n becchina, / in fè di di', ch'anche non tèn a
la quale tutt'appariva nel frontespizio, fè che il cardinale richeliù...
. d. battoli, 4-3-514: gli fè da un soldato a gran forza frugar
diventato perciò bizzarro e crudo, / fè a un liberto d'ottavio mandar giuso
ladro sottile, / che a giove fè la barba già di stoppa, / quando
del cavallo? halli, 5-186: fè scioglier de le navi i funicelli, /
per ozioso gioco / un buio iddio ci fè. d'annunzio, iii-2-1129: gli
del castello volendo fare del gagliardo si fè loro incontro, e di presente fu rotta
1-337: giove alzò il volto, onde fè l'aria pura / e galluzzare un
, sì; tegnive bon: a la fè, suor cara, i omeni non
a canto, / con molto garbo gli fè di beretta. redi, 16-v-m:
e dannose. pataffio, 4: fè fascina, e non stette infra due;
volgar., i-301: se uomo rompe fè, non per partirsi d'amore,
. baretti, 3-288: per mia fè, che non mi voglio affannare di
; e che oro! ongaro per mia fè. pea, 7-83: -eravate
cent., 69-14: di sua man fè castruccio cavaliere, / e cin- segli
alme divine. ariosto, 4-40: ne fè buona e gratissima accoglienza. f.
d. bartoli, 31-70: diè, fè, piè, prò, e dai poeti
d'oro / a colei che li fè grazia d'elena. vita di frate ginepro
coppa là / è buona per mia fè, / e molto a grè mi va
allora i fiorentini, ma erano di buona fè e leali tra loro e al loro
guaie, / perché t'amava con perta fè. giov. cavalcanti, 396
19-iv-2-255: bei ceci e bellimbusti, a fè!... vani di cervello
il guanto, / repiglia per la fè la lancia in resta. -mordersi
suoi, con ogni ingegno, / fè sì che tutte lor piaghe guario.
intese, / sanza dimoro i porti fè guarnire, /... / e
/ da me, per la mia fè, non serà guasta, / se 'l
per ozioso gioco / un buio iddio ci fè; / e ci scagliò sull'umida
i suo'confini /... fè cader del palagio degli spini / e certe
/ e mi dica, per sua fè, / qual cos'è / che lo
quanto si creda, / alla cristiana fè fu sempre idonio: / e'patriarchi e
ignoranza mai con tanta guerra / mi fè desideroso di sapere, / se la memoria
pur troppo il so; né di sua fè pavento. foscolo, 1-193: vigile
. f. frugoni, vii-787: si fè padrona dell'egitto coll'isposar psamnitico,
par che fastidie / e più la fè che l'altre da noi parte; /
m. cecchi, 1-i-41: sì a fè ch'i'debb'essere / un'im-
sparge sospiri e lagrime, / e fè promette e giura. 4. che
. tasso, 4-45: d'incorrotta fè, d'amor paterno, / e d'
da te, segnore, / la so fè io confirmata. testi fiorentini, 47
figur. bembo, 1-266: questa fè... / via con le penne
imprimi e stampi / nei nunci de la fè virtù celesti; / gli armi d'
un briareo. tesauro, 5-82: a fè, panfago mio, tu stai sì
senza cagione; bella cosa per mia fè villaneggiar le persone, poi dar colpa alla
sua voglia il primo stato, / si fè cuoio col pelo, indi 'ncamossi,
fede del castellano. tasso, 5-78: fè pagana è incerta e leve. mascheroni
: né dell'onor, né della fè mi cale / che al sepolcro di cristo
casti, 51: tengo certa, indubitata fè / che non altrove alcun giammai potrà
ma amonire si sforzerà che alla diritta fè il ritorni. = forma contratta
seta e d'oro / crede alla dubbia fè di mano illustre / che mal dispensa
industria e sagacità e con tanta integrità di fè, che niuno de'parenti e famigli
o denigre, / col mancarmi di fè, sì degno effetto, / e l'
achillini, 1-218: la perla de la fè peschi in quel- l'acque, /
/ portatrice del male, / senza fè, senza legge e senza freno?
ma sol colui che mai non ebbe fè / con suoie enganne tradì te e me
, / siamo in stato infelice a fè ridutti, / e degni certo d'
ei vien; più non l'ingollo a fè, / la china il tè,
ha ucciso: / sì, mancando di fè, gli ha fatto guerra. benzio
gran vendetta / sopra marsilio e sua fè maledetta. = deriv. da
il mondo in cotanta iniquizia / che la fè si consuma con l'inganno. gobetti
! / eran rivali, eran di fè diversi, / e si sentian degli aspri
antiqui! / eran rivali, eran di fè diversi, i... i
/ ove falso è l'amor, la fè mentita. forteguerri, 13-86: ella
spesa del funerale, / ma mi fè libero di convolar a nozze più decenti.
, 3-25: quanto instabil sia la fè, l'amore / d'uom vile,
bei costumi, / torna l'intatta fè, l'onor che pavé / macchiarsi in
saga- cità e con tanta integrità di fè che niuno de'parenti e famigli lo
. di maravigliosa costanza e d'integrissima fè. canteo, 242: con quella integra
. canteo, 242: con quella integra fè che 'n te si vede, /
vostro onore e somma reverenza / della fè ch'io vi deggio, e come a
sì ch'eia l'amerà / e fè lial li porterà. boccaccio, 1-ii-385:
, 4-2 (405): in fè di dio, madonna, se l'agnolo
, / per degno premio di mia fè m'uccida. / così l'intenzion
, o intercalare, che terminava 'alla fè, alla fè'. b. fioretti,
seta e d'oro / crede alla dubbia fè di mano illustre / che mal dispensa
in premio del tuo zel, di tua fè viva, / anche vivente, ammetter
servile. rota, 1-2-31: sapendo qual fè dal mar s'attende, / scioglier
quale [chiesa], per vostra fè, vi chieggo, può domandarsi universale
alfieri, 1-797: inviolato / sotto pubblica fè, che pur non merti, /
tesoro / potessi, e 'l sacro della fè lavoro / in lei, che spera
invitò; ed essi liberamente, della sua fè sicurati, tennero lo 'nvito.
d'opra non star, se di fè non se'sciolto. cantari, 85:
/ donna o donzella abbia la fè d'amore, / come che sia,
da loro in tutta / la santa fè fosse marfisa instrutta. musso, 23:
ville e iuridizióne, / e lo fè grande al par dei gran baroni. ramusio
il lambico del core, / mi fè stillar fuor per questi occhi intanto / il
fatto martire, / per la tua fè, di languore e di pianto, /
ed è pur vero / che la fè che mi desti / stimar non vogli un
puttini. tasso, 12-41: quella fè seguirò che vera or panni, / che
studio et opera, per buona fè, senza frode, inténdare ad accrescimento e
cosetta di più, perché per la fè, per la patria il tutto lice.
marino, xiii-216: don mecenate mi fè suo notano / e, posto il testamento
che qualunque / donna o donzella abbia la fè d'amore, / come che sia
, / portatrice del male, / senza fè, senza legge e senza freno?
vi-11-4: moisè fu legisto e con gran fè. castelvetro, 4-63: è ufficio
ministerio, / dando a l'arca di fè luogo più degno, / inanzi al
nell'entusiastico pensiero / l'onnipotenza della fè rammenta, / e cristo che salvò simone
piero, / e li accusò di fè languida e lenta. alfieri, iii-1-125:
ch'audace, / e sian tua scorta fè, letizia e pace. borghese,
molti. tasso, 4-26: per la fè, per la patria, il tutto
1-64: se a chi rompe la fè titol si deve / dar di bugiardo,
sembianti / com'io l'amo a fè dritta / senza falsa sembianza. guittone,
piè; / poi far quel che tereo fè / con cotesta tua linguetta. s
i trionfi tosto che dicono: sì a fè, giuro a dio, bascio la
cieli con tanta vertute, / che fè maravigliar l'ettemo sire. boccaccio, vii-214
più alla lunga. boschini, 104: fè conto che l'ha fato co'fa
sec. xiv, 30: tu senza fè con dolciezza m'ae 'ngannato, /
, ma che ben da ogni pericolo li fè salvi. cesarotti, 1-xxxi-221: la
bei costumi, / torna l'intatta fè, l'onor, che pavé / macchiarsi
d'un sordido interesse, / non della fè, della pietà miracolo. guadagnoli
in ispagna, / e per mia fè, mi parve un uom gentile, /
mia fè, mi parve un uom gentile, /
/ se non perché del suo non fè sparagno. piazza, 6-69: quegli
per purgar la repubblica della macchia della fè violata e rotta, e rivolger la maledizione
sposa, / voi mi piacete a fè da cavaliero; / ma voi piangete?
a parte a parte / come la fè de'mori è incerta e lieve, /
mamulo / ch'io ero quando mi fè del tuo amor calido. varthema,
ariosto, 1-26: ah mancator di fè, marano! / perché di lasciar
/ occorron dunque, dite in vostra fè, / per poter la camicia di bucato
assai. boccaccio, 1-ii-282: e'fè drizzar trabocchi e manganelle / e torri
per combattere a le mura, / e fè far gatti e a le mura belle
marino, vii-261: donde per vostra fè credete che [mercurio] prendesse l'
d'orpello e ottone e altro, fè detto niccolò in detta gril- landa.
terra, sotto il velo / di fè, ti manifesti a cui riceve / la
porsi. sacchetti, 67-51: in fè di dio, questo gentiluomo è molto amico
la pulce nell'orecchie, / quando mi fè rimanere 'l manzeca. =
degli scelerati. marino, 298: la fè mi desti / con maritaggio altero /
/ e disse: -ah mancator di fè, marano! / perché di lasciar
i difetti del greco, e lo fè più bello di molto. pellico, 2-427
essere condotto al patibolo, la corte gli fè riconoscere nella massa della gente, che
male notte. aretino, iv-4-127: alla fè buona, che nel comparirmi innanzi una
i talenti. poerio, 3-252: o fè di roma, o sola / fede
il pane come fo io, alla fè, alla fè, ella farebbe manco melarance
come fo io, alla fè, alla fè, ella farebbe manco melarance. girolamo
il capo tuo donasti / per la fè, per l'onore al gran periglio;
/ ove falso è l'amor, la fè mentita. battista, i-413: scrivo
et i sudori, / di vostra fè campioni e protettori, / noi coraggiosi e
serva sotto quel vostro cielo ove la fè cristiana si respira con l'aure. zorzi
. / -ah, buono per mia fè! io guardava / verso mercoledì.
disse: siam destrutti. / a la fè, agamenon, siamo meschini. siri
voci, tirando la balestra: in fè di dio, messer lo luvo, vo'
voi piace, ché per la buona fè volentieri vi compiaceremo. r.
, xxxv-n-725: ché-ll'om di buona fè ci vive in pene / e vedesi donar
curio, attilio e fabrizio / ne rendon fè, con mille di tal sorte.
millefórme aspetto: / l'amicizia e la fè so ch'è tutt'una. =
mia sposa, / voi mi piacete a fè da cavaliere. redi, viii-57:
puro, / insieme sopellirsi in buona fè / e, fatto questo, si pensa
. /... / sanza fè, savi, donne e infanti assai /
inteso: una gran cosa per mia fè di tanti momi che si trovano oggidì.
/ ove ha pochi di patria e fè stranieri / fra gl'infiniti popoli pagani.
mercati, 1-9: eli'ha ragione a fè, perché la si truova in un
, o di mangiare, / che a fè, donne mie care, / tutti
fr. gualterotti, 9: ma a fè, a fè, che faste / feripun-
, 9: ma a fè, a fè, che faste / feripun- genti acute
, / a riscaldarsi, altro alla fè, ci vuole. idem, xi-13:
[tasso], 15: in buona fè, che se la signora madre mi
rami del melograno avanti casa, ci fè esclamare con giubilo: - benvenuto a
... farsi elesse / poi, fè cangiando, di gesù nemico. chiabrera
pur tampoco / l'or di mia fè qualche menzogna adombra, / per paragone
quando nell'ul- timo sacrificio ch'ei fè come pontefice trovò la vittima senza core
ni sono caffè;: fè; come l'agrifoglio (uex aquifolium,
9-87: volsimi al maestro; e quei fè segno / ch'i'stessi ueto
dia manifestamente nel pazzo che in buona fè, se un poeta, irritato da
chiabrera, 565: e ditemi per vostra fè, se diciamo parole di undici sillabe
n. secchi, 6: alla fè, alla fè mangiarete per voi padrone
secchi, 6: alla fè, alla fè mangiarete per voi padrone la salsa,
che ov'è più dubio è alor la fè più salda. rinuccini, 90:
no se fa magnarin, che se fè picare per volere farse massa sbraoso.
bernardino da siena, 2-ii-1241: alla sposa fè gittate talvolta la spelda in capo.
ciate col latte, / maria felice si fè a trovare un giovane di umile
: e ritornati ciascuno a salvamento, si fè fuochi e balli e taffaruggi.
cecchi, 1-1-92: danari, senno e fè, monna dianora, / voglion la
goldoni, ix-56: tu tentasti mia fè. algarotti, 1-v-187: varie scaramucce seguirono
sogno, andar tentando / la sciocca fè dell'insensata plebe. cesari, 6-381:
occhi santi / trovi, se prestar fè voglio ai sembianti, / che soglion'es-
ben, ma non senz'opra / di fè, d'amor, di ciò che mi
voi era dovuto onore / seder vi fè sopra i dipinti letti / per dar riposo
: di ch'e'[gianetto] subito fè dare nella trombetta, e montò a
che 'l suo giro stesso / le si fè sotto e vortice e vorago, /
nocchier varar la barca, / e dar fè i remi all'acqua de la sponda
la testa / strinse la bocca e fè le verghe in fronte. -portare la
amaro un rio, / com'egli fè, del fallo suo ravvisato, / non
bene. chiabrera, 5-27: a fè ch'io son finito. il sangue mi
stampatore, il quale reputandola romanzo la fè continuare da un prezzolato, cne convertì le
massa marittima, xliii-284: se in vera fè da noi sera seguita / ogni nostra
e poi all'uomo iddio palese il fè. pananti, i-435: squarciate son le
loro la visiera dal volto, le fè vedere nelle loro proprie spaventose fattezze.
da lui. poerio, 3-142: quella fè che iddio ti dette, / siati
e1 grasso era alla finestra, e filippo fè vista di nollo conoscere. amenta,
1-i-5: quella creatura che dio più fè beata e che a sua similitudine la creò
per volta gli dicea, per tua fè quante barche son'oggi passate per mare?
fallace piu che l'iena, tanto fè con la sua volponeria che s'intruse ad
ebbe a giorni dianzi, / se gli fè incontra disdegnoso e acerbo, / credendo
/ acceso per tre papi, ne fè uno / cacciando quei tre via per ogni
donna mia, che con lei gli fè ordire e tessere di sua propria accia.
. machiavelli, 43: detto mercato si fè per mezanato di diamante, sensale di