, lombardo, allievo di romagnosi e ch'esciva allora, credo, dalle prigioni dell'
! d'annunzio, iv-1-805: una donna esciva dalla casa del guardiano e gettava con
annunzio, iv-2-118: un borbottìo bavoso gli esciva dalla bocca sdentata. tozzi, i-187
, iv-2-118: un borbottìo bavoso gli esciva dalla bocca sdentata. pirandello, i-221:
iv-2-735: l'odore affogante della canape esciva da un palazzo decaduto, ridotto a
, ii-1-320: io nel momento che esciva fuori delle porte di pisa per erborare
dopo aver fatto un fumo denso che esciva fuori della stufa. bocchelli, i-63
, iv-2-1354: un filàccico di lesso gli esciva dall'angolo delle labbra livide.
si vedevano ogni domenica, perché lei esciva dal filatoio quando era già suonata la
ch'era rosa per li due topi, esciva uno filo di mele molto soave a
, che in forma di fiocco prima esciva dal conduttore della macchina, onde non
andare a comprarsi un francobollo, ed esciva trattenendosi fuori più che poteva. boine,
di empoli e trovatolo indecentemente sbracalato perché esciva allora da pranzo, mi fece le
sapersi, cioè che da ambedue queste isole esciva con gran fremito il vento. fil
coi mezzadri. pirandello, 6-33: esciva da questo la moglie d'uno dei
scorse che un buon nerbo di truppe esciva dalla piazza. c. e.
] si alzava di buon'ora ed esciva con la cassettina portastudi andando o solo
mio giudizio mi rubava un patrimonio ogniqualvolta esciva per le stampe una mia qualunque produzioncèlla
giù. d'annunzio, iv-1-341: ella esciva dal pianto quasi lieta, rassicurata,
la povera inferma dormiva e dal suo petto esciva una leggera ed oppressa respirazione.
ci avvedevamo dalla quantità dell'acqua che esciva, dipoi con esperienza sottilissima dalla rettificazione
non dalle vestimenta, ma dal signore esciva. castiglione, 3-i- 1-240: io
di empoli e trovatolo indecentemente sbracalato perché esciva allora da pranzo, mi fece le
volta caduta a basso, ed allora n'esciva [la lava] più spesso e
era pieno di fiori, del quale esciva smisurato odore e grazioso. dominici, 4-150
di fuoco; un'altra onda più nera esciva da una torre, in cui suonava
il fumo, dal comignolo invisibile, esciva di tra le loro cime.
pascoli, 1451: uno stridulo canto esciva da'barbari flauti. 18. prorompere
eran cento intingoli e pasticci e che n'esciva sempre a crepa ventre.