, per la ferita applicando fino che esce chiaro. = voce dotta,
di animali. tasso, 15-48: esce non so donde, e s'attraversa /
14-3: non lunge a lauree porte ond'esce il sole / è cristallina porta in
le cittadi che sono dalla fonte onde esce arno infino alla foce ov'elli mette in
castelvetro, 4-78: il secondo fine che esce dalla tragedia e s'inesta negli animi
tutte le sue infamie innominabili / ch'esce col vino / da quelle gole disgraziate.
uscir chiuse / passa veloce, ed esce all'aria pura. varano, 1-177 ¦
pur v'entra, 4 niun'ombra gli esce dalla corporea mole ', forse perché
, rotti gli argini, spumoso / esce e rapido un fiume, allor che gonfio
che torbida procella / de'cavernosi monti esce più tarda. lippi, 3-34: eran
anche -a). ant. che esce dalla norma, dalla regola, dai
cinematografico, groviglio formato dalla pellicola che esce fuori dai rulli. -anche nella locuz
piglia a manate, intasca, ed esce carico di quattrini. di giacomo,
dà fiato intanto al corno, e n'esce un suono / che d'ogn'intorno
si vuole. pascoli, 1203: esce il vapor con fischi di tempesta.
la natura degli efflussi dell'acqua che esce dai vasi per cannelli 0 forami.
. cavalca, iii-179: la seta esce dall'interiori d'un vermine. alberti
è lecito concedergli, con lui non s'esce dalla generica atmosfera del naturalismo internazionale,
moretti, ii-609: la donna di faccende esce, entra, interrompe, sbatte gli
una coppia di morsetti e quella che esce dall'altra coppia; è usato particolarmente
l'ulcera e cavità fino che n'esce chiara la lavanda, perché all'ora è
stessa al fine la rompe, e n'esce fuora tutto glorioso, cambiato con mirabile
la guerra, non sia quello che esce peggio dal subisso. moravia, 15-190
dante, purg., 24-96: qual esce alcuna volta di gualoppo / lo cavalier
intormentisce e fuore / con stupido torpore esce la forza. muratori, 7-iii-269:
, 1-viii-313: nel tergo infitta / esce l'asta pel ventre, il giovinetto /
/ che chi prima v'entrò n'esce a fatica. gozzano, i-310: il
/ ch'a goccia a goccia fuore esce a fatica. 8. per
dell'arca e si scoperchia: / n'esce il re fino a mezzo, / e
scenari della commedia dell'arte, 56: esce trappola dalla porta del giardino; dice
introduce due porte, per le quali esce il popolo, come egli il chiama,
, ammacca telmo, / sicché intronato egli esce fuor di sè. brusoni, 9-116
alla ditta se poi il tappo non esce. 2. inasprito, esacerbato (
... ', inversamente, n'esce l'augurio opposto. pascoli, ii-184
, armata e serena come minerva che esce dal cervello di giove. 9.
/ di voce, che gorgoglia ed esce alfine / come da inverso fiasco onda che
/ si smarrisce nel fumo invisibile ch'esce di bocca / e le membra ritrovano
d'annunzio, vi-605: il cucciolo esce -involto in una specie di gelatina azzurrognola
serpe, / e che dal mare ella esce presta / al bramante le nozze,
divide l'eminenza olivare dalla piramidale, esce dal cranio pel foro cotiloideo anteriore, e
', umore vischioso biancastro, che esce a getti dalla vulva delle giumente quando vanno
vorrebbe / ributtarsi nel limbo dal quale esce. 3. infondatezza.
]: * verso irregolare ', che esce dalle norme solite de'versi di quella
or quinci or quindi / con variata eloquenza esce e saluta. 7.
tal che dal lieto cor se n'esce in rima / per le labbra gioconde ogni
) / col dolce suon che di lor esce spesso. alamanni, 7-ii-148: il
senza dar mente a ciò che ci esce dal capo, di prima giunta dirà:
e molto più la notte che il giorno esce alla pastura. domenichi [plinio]
mazzini, 30-33: l'unico bene ch'esce da tutto questo, se gli italiani
/ e de gli alberghi italici fuor n'esce, / e passa fra gli
'itterico ', cioè omore ch'esce per gli occhi dalla milza, e quando
/ se l'anno el fien che n'esce tutto prendi, / un anno a
in lingua amorosa i dolci detti? / esce da vaghe labra aurea catena / che
di mastice] si strigne, e'n'esce fuora una lagrima tanto limpida e chiara
strizzo gli occhi, se non m'esce nemmeno un lacrimino? -acer.
lagrimosa piena / che dal cor ravveduto esce diffusa. monti, x-5-361: volentier ben
superiore. così il liquore entratovi non ne esce se non levando il pollice; e
vive in tane intercomunicanti, da cui esce al crepuscolo in cerca di cibo;
assol. caro, 3-904: esce talvolta / da questo monte a l'aura
tutto 'in sé '. esce quasi incolume dalle esecuzioni più lamentevoli.
l'ira da le visiere essala et esce / de'torvi sguardi lor focosa lampa.
nel quale svolgesi idrogeno, che ne esce per un beccuccio e si accende.
certi nugolonacci neri, cenerognoli, dai quali esce un acuto lampeggiare spesso. mazzini,
e a volte da uno stile che esce dalla banda di sopra, fuor di
purg., 20-73: senz'arme n'esce e solo con la lancia / con
ha solo bisogno di lanciare un aquilone. esce e lo lancia, ed è grido
comisso, 12-196: quando il piave esce dalla stretta di quero e si distende
rimirando colli e prati, / più non esce a pascolar. -in partic
illuminazione portatile, dal quale la luce esce concentrata in un fascio e può essere
co l'amorose chiavi / l'anima esce del cor per seguir voi.
l'ines- siccabil fonte, / ch'esce ad ognor con tanta largitate / da
larga gira / passa 'l sospiro ch'esce dal mio core. idem, par
. soffici, v-1-463: il professore esce con la proposta di liquidare la proprietà a
promette, entra per le larghe e esce per le strette. -spende più
/ in una chiusa valle, ond'esce sorga, / si sta; né chi
o bevizione straordinaria... n'esce il vocabolo [stravizio]. leopardi
: da un lato ha un bimbo che esce da un uovo, e un altro
un uovo, e un altro che esce da una rosa; dall'altro lato,
; che sentor di lat- ticcio n'esce dal fiato! = deriv. da
l'umor viscoso e bianco come latte che esce de'rami teneri dal gambo delle foglie
umore viscoso e bianco come latte, che esce dal picciuolo del fico acerbo.
laureando. foscolo, xv-552: s'esce e si passeggia poi sino alle sette,
o bastone, per uno zaffo da basso esce l'acqua sporca. pasolini, 3-89
le va vagliando, e quel ch'esce fuori lava in un vaso quasi pien
lavorare e non altro, non esce mai d'un ventaglio spen
di quelle che portano il cappello: non esce mai. -lavoratore dello spettacolo:
dote. mamiani, 9-379: chiunque esce da tali scuole con lode o per lo
i peli cadono insieme colla pelle, n'esce una marcia bianca; la tessitura della
/ de la sua fama per morir non esce, / che sarà de la legge
fumo / tenue, leggiero, quale esce su l'alba / dal fuoco che al
men leggiero / di mal pieghevol arco esce saetta. guadagnali, 1-i-300: dà grazia
/ il bel fabbro d'urbino, esce la prima / vaga mortale, e siede
la loro veste di fuscelletti e seta che esce loro per disotto a guisa de ragni
, 139: da gli occhi miei non esce altro che pianto, / né sa
/ tien colla destra vacillante, muto / esce e pensoso, e lentamente al campo
, ii-646: taluna [cavalla] / esce dal mucchio, annusa / l'acqua
quadro, da cui per ogni banda esce un quarto, o qualunque altra parte
che con tale umido è detto che esce fuori alla sommità del letame.
anima, e chiamasi iubilo; e poi esce nel volto e dilatasi per la faccia
si verifica in una lettera che non esce dalle mani di due amici. gioberti,
più fini di quella piuma bianca che esce di mezzo al vivuolo.
dice, -fate la roba e si esce fuori a libertà. -venire, ritornare
augusto. mazzini, 62-114: non esce da tutto questo trambusto... di
una certa linguietta e stile, che esce fuori da quella parte alla quale inchina il
lieti princìpi. 4. che esce dalle norme comunemente accettate; che si
dante, purg., 16-89: esce di mano a lui che la vagheggia
vorrebbe / ributtarsi nel limbo del quale esce. -indeterminatezza, oscurità, nebulosità.
pindo? de sanctis, ii-7-84: astolfo esce pel primo: cavaliere ch'è agevolmente
manzoni, v-1-469: il meno attento esce dalla lettura di que'libri con più
lingua che non avesse prima; ne esce così naturalmente, senza avvedersene, non
montigiano, 174: niente dimeno egli esce di quella bocca aperta una cosa bianca
linguetta dal mezzo di esso pende ed esce da un liscio occhiello, perché si affibbiava
banca. soffici, v-1-463: il professore esce con la proposta di liquidare la proprietà
pietade] / questo caldo licor ch'esce per gli occhi? saluzzo roero, 2-ii-27
e non molto lontano dal mare, esce d'una montagna uno liquore o bitume
di san giovanni crimaco, dal quale esce certo liquore bianco come acqua. savonarola.
distanza dalla cordiera, il suono n'esce più dolce che dalla chitarra. '
caro, 8-602: di corusca nube esce repente / una lucida lista e,
'e * loffia ': vento che esce per le parti da basso, ma
ancora quando questo o vero el primo esce fora è necessario che l'uom vada zotto
l'urina con dolore e con malagevolezza esce, nella quale infermitade il logaone,
, cioè il budello di sotto, esce, allotta significa che la pietra è
[tommaseo]: se il logaone esce di sotto, bisogna rimetterlo.
nel quale entra, gira ed esce l'ala dell'elice. =
mano: dipoi a poco a poco esce su, in modo che al levar del
cavallo nel loto,... n'esce lotoso e renoso. alberti, ii-207
urna che le sorti move, / esce il 49 primo estratto, / e per
estratto, / e per secondo estratto esce il 28, / puoi fare un salto
che il bisogno, rodendo egli se n'esce; se troppo stretto, non gira
tutto in corpo freddo, / che m'esce poi per mezzo della luce / là
. castélvetro, 10-x-90: il libro esce in luce con la domanda dell'ammendazione
che da vecchia catena si sferra, esce libero, e percorrendo il possibile,
lucerna, cioè quella parte della quale esce il lucignolo. n. villani, 1-307
e l'urna una lucerto- letta / esce e s'affige al sole. pascarella,
caro, 8-602: di corusca nube esce repente / una lucida lista e, lampeggiando
gran porta del tempio, e di lui esce / la beffa sacerdote. carducci,
dante, purg., 16-85: esce di mano a lui che la vagheggia
a lumaca / e per l'orto esce? bandi, 1-ii-34: una scaletta a
stella. g. gozzi, i-21-25: esce la dea dal suo lume celeste /
: data la quantità d'acqua che esce in un dato tempo dal lume a,
nervoso e sottile, dal cui mezo esce da ogni banda un ramuscello simile ad
lunato, / quando da cavo bosso esce agitato, / d'un tavo- lier
. i. frugoni, i-3-185: esce il sommo ministro / col lungo onor del
2-145: sia obbligato, nelli giorni che esce la signoria, accompagnarla in abito lungo
, stretta più tra le fauci, esce fuor più tarda, ma con suono più
angiolieri, 72-4: quando mie donn'esce la man del letto / che non
l'ha ferito. tasso, 19-20: esce a tancredi in più d'un loco
che è da quello luogo ove elli esce dalla spalla insino alla ghangheratura della mano
à suo loco. garzo, xxxv-n-300: esce di loco / parola per poco.
di classe. sbarbaro, 5-24: esce brevemente il signore distinto con la femmina
, i-123: quando lo immondo ispirito esce d'uno peccatore -quando si confessa ed
agli uomini che non vedemmo, la parola esce pronta e franca, la prosa vien
miglior corso e con migliore stella / esce congiunta, e la mondana cera /
bene intenda, sola una voce ne esce, voci di greggi belanti a'pastori
luogo... sitibonda di vendetta esce loro incontro ma ti casca sotto un carro
le cui macine son mosse dall'acqua ch'esce da uno stagno a piè del
co'denti, / in breve gli esce l'alma della gola, / e morte
-spremitura. ramusio, iii-47: esce di questa macinatura una sorte di pasta
-gocciolante. pavese, 10-130: esce l'uomo nel torbido sole e cammina
0 oh dio! cosa mai n'esce? / madre priora, un brandellin di
fuora. / e1 buco dove gli esce et entra 'l fiato, / che non
dal pesatore l'allume perfezionato, che esce dai cassoni, e lo deve riporre nel
, purg., 24-97: qual esce alcuna volta di gualoppo / lo cavalier
e per opera dello stesso medici, esce la 'nencia da barberino'. una
vetri. s'apre uno sportello e n'esce una giovane signora in maglia da bagno
cellule. buonanni, i-721: esce [la chiocciola] vestita con una
249: del dolce magliuolo dolce vino esce. redi, 16-i-3: bei di
messer bartolo / all'arrivo di tanti esce magnifico. = voce dotta, lat
che si aprono per lungo, d'onde esce il seme ligato ad un lungo cordone
dello inferno, del quale non si esce mai mai mai, noi faremmo meglio che
teppaglia. pratolini, 9-1006: quando esce, celso diventa il capo della
anima quando ella óra, overo quando esce fuori del corpo che muore. tasso,
al ginocchio del cavallo, da cui esce umor fetido e malvagio. così il
di aver acerbamente rimproverato l'infedele, esce e non se ne ha più notizia.
nascono si è propriamente perché l'uomo esce di schiera. dante, inf.,
per piagnere, / dalle sassee maggioni esce già fuore. -perturbato, inclemente
/ di pelle bionda e fina / ch'esce dal mallo scuro, / ignudo e
cima. tommaseo, 11-119: sull'alba esce un fumo dal lago, che par
a sì mal fin tanta amicizia gli esce. sansovino, 2-64: più volte
fra tanto il turco, il quale esce pur fuora con la sua malora,
dabbene, che, al solito, esce di casa imprigionando nei quattro bottoni restii della
loro frecce, come anche col latte che esce dalla corteccia. = dal fr
marino, 19-10: con dimesse corna / esce di mandra. c. i
angiolieri, xxxv-n-390: quando mie donn'esce la man del letto, / che
mangiar n'accende cura / l'odor ch'esce del pomo e de lo sprazzo /
buona materia mangiativa. fenoglio, 2-188: esce di casa nostra madre, vestita da
bene intenda, sola una voce ne esce; voci di greggi belanti a'pastori
foro delle trombe usuali, d'onde esce l'acqua per il fine di dirigerla mediante
, v-480: insomma cotesto prete m'esce del manico e, poiché tutti mi
odorifere manipolazioni. fogazzaro, 1-159: esce da una farmacia,... non
intacca il frassino la sera, n'esce una gomma dal corpo la notte, ch'
una ampolla piena di quella manna che esce del suo corpo. porzio, 3-260:
fede che ne la manna che n'esce del corpo di sant'andrea sia quella
. idem, purg., 16-85: esce di mano a lui che la vagheggia
voi mai potete; perché se lui vi esce delle mani, temo che voi non
hanno caro di bere del primo che esce della botte. 2. ant
casa. marinetti, iii-220: savardelli esce seguito dai camerieri subitamente militarizzati in fila
. c. gozzi, 4-180: esce dal tempio alfine, a casa è giunto
legni e istrignendo la pelle, il fiato esce delli spiragli ed accende il fuoco.
che corre a la distesa / quando esce fuor d'un sasso e d'una buca
molti ponti... alle due basi esce fuori una specie di marciapiede. leggi
novantanove su cento, che non s'esce dalla barchetta a remi. serra,
: qual orrendo romor dalle foreste / esce e qual furia da'marini lidi! tommaseo
le luci calano adagio sul gruppo che esce, fino a spegnersi mortificate sull'ultima marsina
le serpi. marzo, la serpe esce dal balzo. ibidem, 181:
il superiore, nato dal trifaciale, che esce dal cranio, pel foro gran rotondo
l'inferiore, nato dallo stesso, che esce dal cranio dal foro ovale, e
è di osservare chi entra e chi esce dal teatro, o di collocare al
e per quell'apertura adagio adagio esce il baco dalla vecchia pelle come da
cantar tenace e forte / mascherata di vita esce la morte. aleandro, 525:
vetrina la quale per un cannello, ch'esce dalla bocca del mascherone, versa la
se l'anno el fien che n'esce tutto prendi, / un anno a tre
massiccia, spettinata, rossa in volto esce belluina e si scaglia contro un gruppo
. pananti, iii-56: n'esce [dalla prigione degli schiavi] un'
, con la materia viscosa che l'esce del ventre. bicchierai, 85:
'materia ': la marcia che esce dalle piaghe. 'materia d'un
e nelle flussioni del naso, mentre esce la materia, la quale per esser acre
ii-1-52: un'altra sera poi m'esce fuori a predicare che l'anima era '
, una matrice da cui la creatura esce con una sensibilità nuova e attonita.
per tale: peroché, crudo qual n'esce, tien più del sasso che del
dietro il tergo, la furia che esce dalla terra a minacciare co'serpi il
senza cresta e senza canto. / n'esce il pensiero come l'ovo caldo /
ii-42: quando [il mastro] esce in pubblico, gli caminano avanti due portieri
. in vece qui si esce sempre a mazzafranca: ti prendono uno
i meati de i legni ardenti d'onde esce la fiamma. g. del
quella inerzia del cervello da cui non esce quasi mai l'uomo meccanico. g
et è manco valoroso. l'altro esce e distilla da sé, da e'capi
e corcherassi il sol là oltre ond'esce / d'un medesimo fonte eufrate e tigre
novello, tanto che 'l sangue li esce de'piedi in grande abbondanza...
mazzini, 66-278: il voto esce libero, meditato, solenne.
sbagliare e chi sa che cosa vi esce di bocca! o il 'riso sardonico
né quella men dannosa [acqua] esce, che sparsa / di sulfureo vapor,
sopra gli altri a poco a poco esce d'una sottil veste di membrana d'ovario
meccanico? il membro virile entra ed esce, come uno stantuffo, dentro e fuori
. sacchetti, 76-17: il topo esce fuori, e corre per la piazza
, sedurre. tasso, 14-536: esce da vaghe labra aurea catena / che
tua virtute, che rimiri / ond'esce il fummo che il tuo raggio vizia.
, circostanza, evento straordinario, che esce dalla norma (e appare magnifico,
. g. belli, 374: tutto esce spontaneo dalla natura sua [del popolo
antichità o per la particolare bellezza, esce dalla classe di moneta e diventa merce non
con misericordia. carducci, iii-4-233: esce in aperto e al cimiter procede.
vai / sol per morte se n'esce o per mercede. -per lucro
buti, 1-386: di quello lago esce uno fiumicello che passa per lo luogo
un mezzo di trasporto); che esce a mezzogiorno (un giornale).
con tenere messe a verzicare incomincia, esce fuora in figura di pianta e forma
: come il gran fiume che di vesulo esce, / quanto più inanzi e verso
: si spezzano le nubi e foco n'esce / che scorre i campi del celeste
: quando nel mar fuori al pasto esce / gran foca, gran siluro o gran
vi saprò dir quanto ven'entra ed esce; / quel che ne va in lanterne
dal naso e dai labbri il sangue n'esce. arlia, 1-219: non solo
-chi fa l'altrui mestiere (o chi esce fuor del suo mestiere), fa
frutto. proverbi toscani, 174: chi esce fuor del suo mestiere, fa la
le pietre. tasso, 13-54: non esce il sol giamai, ch'asperso e
ma relativamente a quello che per bocca esce alle donne... non per anche
iv-418: 'meta': parola che non esce dal dialetto milanese, usata dal manzoni;
sensibile, perché, segnalandoli, si esce dalla sfera del mondo fisico e materiale
] entro una nazione, altrettanto ne esce della buona, crescendo i prezzi a
. 3. filos. ciò che esce dai limiti della possibilità di comprensione da
più larga gira / passa 'l sospiro ch'esce del mio core: / intelligenza nova
appunto ne uscirebbe quanta è quella che esce colle dette velocità diverse, e questa
della carta, pastasemilavorata nelle condizioni in cui esce dalle macchine sfilacciatrici. =
spalancate le porte del palagio, nerone esce con burro. tasso, 14-495: non
tutto in corpo freddo, / che m'esce poi per mezzo della luce / là
orrore, / e di mezzo la tema esce il diletto. manzoni, pr.
quella sua ambigua mezzombra dalla quale ora esce una bestemmia ed ora un paternostro.
sai quel che si sia / quel ch'esce fuor del corpo al miccerello, /
: la corrente o la tensione che esce dal microfono, caratterizzata dallo stesso andamento
, baracche il sangue intride, / ch'esce da teste rotte e tronchi bracci,
miglior corso e con migliore stella / esce congiunta. tasso, n-iii-826: alcuno [
soldo della grappa / al militare ch'esce nauseato! pavese, 7-125: mentre andavamo
marziale. arbasino, 11-145: esce dalla porta principale della villa un giovanotto
3-17: la furia... esce dalla terra a minacciare co'serpi il matricida
li minacci dal bastione la sentinella, non esce loro altrimenti che per 1$ teste rotte
la carta sia buona / quando fuor esce il diavolo in persona. fagiuoli,
frutto). bergantini, 1-253: esce fuor dalle fragole quel seme / che
: la dissertazione che l'accompagna esce da miniera così eccellente e sicura. delfico
, avanti che maneggiandosi diventi minio. esce da esso nel cavarsi per le percosse
materno, una matrice da cui la creatura esce con una sensibilità nuova e attonita.
della madre, che ben di rado esce di casa ed esercita questo sacro ministerio con
scrive e riscrive, / e n'esce su lo scibile / un volumon leggero:
il mondo] altre volte cristo e or esce ad incontrarlo; lo sgridò come ministro
da lei su per la cima n'esce / torre minor ch'in suso è spinta
. minuettina. forteguerri, 10-44: esce del bosco fuor la contadina /
ch'or questo or quel propizio l'esce / e, come vuol, li minuisce
così da minutissima scintilla / gran fiamma esce e sfavilla. l. pascoli, 1-74
non si veggiono, per li quali esce il sudore. -biancheria minuta:
solamente sono insieme, ma del male esce bene e del bene male. piccolomini,
di quel tuo buco tanto puzzolente / esce sanguaccio mischio con gran muffa, / con
senza dar mente a ciò che ci esce dal capo, di prima giunta dirà
diverse parti, ma il lume celestiale esce di quella foce sola, la quale giugne
colpiva appunto in quell'armonia lusinghiera ch'esce dal gozzo d'una vergine tutta vezzo
con voi nell'oriente, / ond'esce il giorno eterno, ov'è l'etate
consigliati. vittorini, 7-87: l'uomo esce con l'homo sapiens dal mondo immobile
riecco una mattina donna chisciotta, che esce quasi di corsa dalla stazione di porta
mamiani, 10-ii-257: il principio di mobilità esce dalle affinità chimiche, le quali operano
fa laudatissima di grano: dell'africano esce un mezzo modio d'un modio e
spallanzani, 4-169: quest'aria mufetica esce dalla fusa lava che scoppia. bicchierai
'mogliàio '(che non esce mai d'attorno a sua moglie).
verga, 3-222: di là non s'esce più dicevano tutti. -sapete cosa
brancati, 4-20: un corvo entra ed esce dalle nuvole gettando, a ogni curva
signora? ma io direi che ne esce piuttosto. va a rinchiudersi a colimbètra!
con mi gliore stella / esce congiunta, e la mondana cera / più
n'hai colte. / mondano bene. esce da sé pulita / la carne,
n'hai colte. / mondano bene. esce da sé pulita / la carne,
ghislanzoni, 17-146: il povero amico esce barcollando dal nascondiglio, tirato per la zimarra
in un pericolo e, se la n'esce franca, la può ben dire d'
monsù raspa. forteguerri, 10-44: esce del bosco fuor la contadina / con
dei nibelungi], dove la poesia tutta esce dal fondo ch'essi hanno loro proprio
negli uomini barbari o selvaggi la morale non esce dalla famiglia o tribù...
7-133: bisogna ripensare a come si esce moralizzati da quell'esperienza che si chiama
quel grasso e quella morchia che n'esce fa fare al vino la state i piè
al coppo dell'olio. morchiaccia che esce dal mezzo delle ruote de'barrocci.
ogni esclamazione, ogni domanda che gli esce dal labbro, è...
or ad or canditi o frutta, / esce in mutande e in berrettin da letto
e punga quelle parti per le quali ella esce fuori del corpo umano. redi,
il sangue, e costringono quello ch'esce delle morici. burchiello, 61:
di bel corallo vivo / un'onda esce sonante, / anzi pur cade una
riceve e la forma delle caverne donde esce. d'annunzio, 3-2: i commenti
: all'incontro presso sofocle la dea esce sulla scena, racconta la sua azione ad
si richiude, delle quali, quando n'esce, manda fuori la biada con ordine
della vipera il corpo... esce nel principio della morsura una marcia acquosa
, / ma a menar forte ell'esce de'mortai. bibbiena, 2-101: fa'
son viva / se l'uom non esce dal mortai dolore, / diesi modo di
o aria pestifera, la quale o esce per le caverne o in esso luogo del
soderini, i-550: il vino che n'esce [da queste uve], è
redi, 16-iii-127: da ogni bozzolo esce fuora... talvolta una moschetta nera
buca viene un mosconcèllo, / subito esce fuori e piglia quello; / ma
forse, per esser zoppa, non esce dal carcere di quel suo tribunale, donde
dante, purg., 16-89: esce di mano a lui che la vagheggia
dell'uva, e lo scolo che n'esce si condisce con farina, garofani,
fuora. goldoni, viii-776: susanna esce di bottega, accomoda la sua mostra,
cosa, e 'l grande male che n'esce, in ciò che dice che non
corso. tasso, 13-54: non esce il sol giamai, ch'asperso e
spiriti e dalle facete sue maschere. esce cotesto prodigioso mostro da forse trecento informi
du peuple 'di lamennais, quand'esce fuori, io me ne varrò per
e dinamico per cui ogni forza creata esce dall'uno e all'uno ritorna, produce
i lor discorsi ne l'armonia che esce da le voci le quali vantano il sacro
quanto disdicenti a un giovane che ora esce dal collegio altrettanto motteggiatori, fate il
savonarola, 5-ii-180: chi per fare male esce dello ordine della misericordia e seguita la
politica). cavalca, 19-392: esce in certi luoghi in certi motti e
, ii-646: taluna [cavalla] / esce del mucchio, annusa / l'acqua
moccolo ': quell'escremento, che esce dal naso: è parola rigettata dal registro
uretra vi sono altri orifizi minori, ond'esce un liquore muccoso. botta, 5-430
.. cioè una * lanugine 'ch'esce dalla superficie delle cose che marciscono.
di quel tuo buco tanto puzzolente / esce sanguaccio mischio con gran muffa, /
molte che per onestà si taceno, esce uno... gran fetore d'uno
detti mugili in un diterminato tempo esce in mare per istretta bocca dello stagno
, 5-346: dal subuglio -fervente esce un muglio / qual di mostro ferito
acque bituminose e lorde / ch'e'n'esce poi ch'io ne disgrado gli orci
piglia la bernia e la serva, esce fuori e serra la casa lasciando la bestia
dal governo a segnare ogni pezza che esce dall'edificio che chiaman mulino, dove
? / e come, dove ognuno esce di guai, / mi s'aguzza il
cui macine son mosse dall'acqua ch'esce da uno stagno a piè del monte.
che crocchi e crepiti, fin ch'esce / tristo un fil d'acqua da un
dell'ani male che li esce in fuora sotto il corpo, pieno di
scordato... / delle sassee magioni esce già fuore. musichévole, agg
, / senza vederlo alcun, sempre esce fuore. citolini, 217: in
zio che interviene per chiederle se partirà ed esce dal suo mutismo per dirle molte parole
un certo liquore detto nafta, il quale esce in sì grand'abbondanza che quasi un
, 1-7: l'uomo nascente, appena esce dall'utero, comincia a patire per
. che sporge, che spunta, che esce con la testa, il collo,
..; ma quando alcuna stella esce fuori dell'orizzonte di notte..
lucerna, cioè quella parte della quale esce il lucignolo. -ant. gancio di
certi creata, indi ha il natale ed esce / lieta a godere i dolci rai
spesse volte dalle ferite del peritoneo ne esce la reticella, membro composto di due
, xxxv-1-272: de dentro de la nieve esce lo foco j... i
altro; e se fa male, / esce del proprio corso naturale. m.
soldo della grappa / al militare ch'esce nauseato! -che provoca disgusto,
., 17-100: come la navicella esce di loco / in dietro in dietro,
dante, purg., 32-129: qual esce di cuor che si ram- marca,
pascarella, 2-378: appena il sole esce fuori i monti perdono il colore azzurro
/ col dolce suon che di lor esce spesso. g. m. cecchi,
mazzini, 1-159: il senso, ch'esce universalmente dalla romanza, è tristissimo,
dal cor prende qualunque / pensier gli esce di penna, ha graziosa / negligenza e
sbarbaro, 5-24: esce brevemente il signore distinto con la femmina
carnascialeschi, 1-21: se 'l piombin n'esce poi unto, / tu lo
: de dentro de la nieve esce lo foco, / adimorando ne la
, nidàcié), agg. che non esce ancora dal nido ed è incapace di
. nidiàceo, agg. che non esce ancora dal nido ed è incapace di
. che è appena nato, che non esce dal nido, che non sa ancora
nidìcolo, agg. ornit. che esce dall'uovo nudo e incapace di
nidìfugo, agg. ornit. che esce dall'uovo in condizioni molto avanzate di
con valore aggettivale): che non esce ancora dal nido, appena nato o
, 2-4-17: fuor della porta non esce niente; / ma stavi sopra come
68: quando il senno delle donne esce niente all'aria, subito svanisce,
sigoli, 183: del niffolo gli esce [all'elefante] un budello quasi
ventre e figlia, / e n'esce fuor vestita in strana guisa / ninfa d'
come cupidità fa nell'iniqua ', esce nitidamente la proporzione: amor diritto sta
: il cedro, da cui tronco esce la fonte / di quel nobil liquore
al mare che il modestissimo accelerato ne esce, nel pensiero di tutti, nobilitato
, di quelli cioè in cui il capo esce dal cappio dallo stesso lato per il
dà gran luogo. boine, iv-83: esce... spontaneamente,..
, / sovra l'estremo spron ch'esce di proda / m'assido. bando dei
quei la discolora / per cui ella esce de la terra acerba. boiardo,
ibidem, 144: da nona alla campana esce fuori la... la campana
..; e se lo orzo li esce sano dal corpo, mettili nella nona
logico. calvino, 11-118: ofelia esce di senno, cinguetta nonsensi e filastrocche
di cui fa parte; che non esce dalla regola, che non si segnala
che, per azione dei succhi gastrici, esce dalle spore ingerite con gli alimenti determinando
redi, 16-ix-78: con la stessa urina esce dal nostro corpo grandissima quantità di sale
tosto pinto giù il boccone ch'egli esce fuori, né torna mai se non di
volgo, perché è numero che non esce, come se quelli che escono fossero ricchezza
, i-62: sol fra nove mesi esce l'infante / alla luce del mondo.
corso degli anni. pananti, iii-155: esce da'pori incredibile quantità di viscoso umore
volgar., 1-296: questo frate esce fuori di cucina... e dice
sulla direzione delle umane società? qual parola esce dalle sue nubi accademiche per sorpassare dante
come chiederselo della nubecola di vapore che esce dal cargo arrembato, laggiù sulla linea (
'l sangue attigne, / ch'esce subito fuor nubilo e scuro. 2
vento). varchi, 22-24: esce austro fuori e nubiloso stride. soderini
e tra i nervi de l'occhio esce vermiglio / diretro per la nuca. comanini
: rapida allor dalle notturne piume / esce dispersa il crin, nuda le piante,
tocca / priego, che non pensato esce di bocca. -che presenta un
nugolonacci neri, cenerognoli, dai quali esce un acuto lampeggiare spesso. = acer
, 63: il cedro da cui tronco esce la fonte f di quel nobil liquore
comincia a diradare e il sole ch'esce finalmente a brillare sulle pozzanghere. pavese
scacciato altre volte cristo, et or esce ad incontrarlo. s. carlo da
le sue decisioni al pubblico; indi esce precipitosamente. -con metonimia.
obumbrazione contraria all'imputato e la verità esce monca ed impedita dal labbro de'testimoni
l'acqua de l'eufrate e n'esce fuori da l'occaso del sole sino a
indomani, appena l'alba fa occhio, esce di casa armato di scoppetta.
/ che per l'opre lo serba, esce degli occhi. note al malmantile,
1-180: quasi tutte le donne, s'esce un topo o passa di qui colà
/ guizzando per timor rompe e se n'esce. -pieno di ventose.
foscolo, gr., i-306: esce un'erinni / a gioir delle terre arse
e quella terra che soperchia tonda / esce fuor d'essa, siccome montagna.
solennità, una ricorrenza); che esce il giorno in cui si parla o
tirar col respiro l'aria infetta, chiunque esce di casa, e molto più chi
che gli intestini siano feriti, o n'esce lo sterco o si sente il suo
avventure. mamiani, 10-ii-736: l'individuo esce dall'officina della natura così o così
orrore, / e di mezzo la tema esce il diletto. / né men le
, iv-277: ogni dì che l'uomo esce dalla colpa del peccato mortale e riceve
lessona, 1013: 'nervo olfattivo ': esce dalla parte posteriore, superiore e interna
vive in cotal guisa che della sua bocca esce sì grande oliménto che quando ella grida
larga gira / passa 'l sospiro ch'esce del mio core. petrarca, 129-66
57-7: corcherassi il sol là oltre ond'esce / d'un medesimo fonte eufrate e
d'un fungo, / sempre ch'egli esce fuor, porta l'ombrello. g
di vino. boterò, 11-174: esce fuor del secreto suo covile / il
per trovare la quantità dell'acqua che esce da un foro circolare che abbia un
d'annunzio, iii-2-174: il navarco esce seguito dall'onda delle sue genti.
, / ma ne la bocca, onde esce aura amorosa, / sola rosseggia e
). remi nigrisoli, lvi-166: esce nettun de la sua reggia fuore,
, non occorr'altro, non se n'esce a onore. manzoni, pr.
dante, purg., 24-96: qual esce alcuna volta di gua- loppo / lo
, come avviene quando sua maestà cattolica esce la prima volta dal regno. siri,
purg., 20-76: sanz'arme n'esce e solo con la lancia / con
, ed è manco valoroso; l'altro esce e distilla da sé da'capi intaccati
et all 'opulenze domestiche, se n'esce con uno straccio di veste e con un
è attaccata una lenguella da questo foro esce l'acqua in un vaso sottoposto.
parte d'occidente di questo mare maggiore esce uno grande braccio di mare, lo
qualcosa da chi entra in chiesa od esce. ghislanzoni, 16-309: a forza
tanto chi opera quanto chi tace, esce dalla stanza sacrilega sfigurato in larva e
, onde mortale / dal fulmine precorso esce il baleno. f. casini,
non ha nulla di singolare e non esce dalla mediocrità (per lo più nell'espressione
singolare o di particolare; che non esce dalla mediocrità, privo di doti pratiche
che un grande fiume v'entra e esce, e è sì ordinato che niuno pesce
cavalieri] che chi per sorte / esce fuor prima vada a correr solo. gelli
basso piede / per farle ambe le orecchie esce una vite / che co'pampini suoi
per un'orecchia e per l'altr'esce. bacchefli, 1-iii-689: se quelle
storpiata dall'angustia de'sentimenti, tanto esce più agile e svelta a solleticare per via
: genet, abbandonato dalla madre, esce dallo squallore d'un orfanotrofio alla strada:
orgoglioso, un assente, il quale esce dalla sua cittadella in cerca di bottino
fumo). oliva, 1-2-187: esce dalle accese legna un fumo sì orgoglioso,
dell'uretra vi sono altri orifizi minori ond'esce un liquore muccoso lì d'intorno al
de- gnità del cognome lo splendore che esce da le soprane virtù. b.
r. cocchi, 1-104: l'orina esce per l'uretra. a. del
. a. cattaneo, iii-336: esce un decreto di cesare che tutti i
. chiabrera, 1-iv-102: sì fatto esce di tenda e torme affretta / e collerica
attraversa la barca verso la prora, ed esce per breve tratto dai suoi fianchi con
son tocche e volte da uno stile che esce dalla banda di sopra. ciro di
assoluto. pananti, iii-56: n'esce un aria appestata, e sono fortunati
intatta, armata e serena come minerva che esce dal cervello di giove. pasolini,
non gli arresta / il terror ch'esce dalle tronche membra, / e dal sangue
vi fermano con il ruggito sordo che n'esce, con il freddo alito umido che
cecchi, 324: -eccolo / che egli esce di casa della vedova; / io
orti quirinali. marino, 6-41: s'esce ne gli orti, / dove prendono
fuori della porta, la quale di casa esce nell'orto, essendo perlopiù nella città
in perfetti ospedali ortopedici di dove si esce immancabilmente avvolti da camici di gesso.
si è da esso che il condotto pollinico esce al momento della fecondazione.
chiama jaconìa che nulla sente; / esce un rivo di sangue e si dilaga
bocalosi, ii-57: allorché una nazione esce dall'oscurità sopraffacendo con una gloria improvvisa
istesso (che fu senza dubbio osservatissimo) esce molte volte di questa regola.
di ripugnante insieme, come ciò che esce dalle viscere e dalla follia.
: 'ossirrinco nome d'una specie di esce del genere mormyrus (mormyrus oxyrrhynchus eoff
edificava / il bel fabbro d'urbino, esce la prima / vaga mortale, e
montecuccoli, i-137: soprattutto allor che si esce fuori del proprio paese e viensi a
è trovato nell'ostreari che di quelle esce uno umore fetido in forma di latte.
acqua di tupino e l'acqua ch'esce della costa di santo ubaldo d'agobbio è
incresce / per la otulitade eh'inde n'esce. = var. monottongata di
ha fatto, ma a noi non esce di mente mai. boccaccio, dee.
di sangue otturando l'orificio dov'egli esce. -medie. in odontoiatria,
'arteria otturatrice'quel ramo dell'ipogastrica che esce dalle pelvi pel vertice del foro otturatore
segneri, iii-3-189: quel prencipe, che esce fuori in campagna alla testa del suo
privo di qualità speciali, che non esce dalla mediocrità (un autore).
, 172: dal caffè l'ozioso, esce dal forno / il panettiere.
poesia e non paccottiglia di calchi infedeli esce da lui. gramsci, 1-256: in
. c. bartoli, 4-133: dove esce più in fuori la padella del ginocchio
, come padri suoi, la producono esce fuora, come cosa nuova, la prima
ne mantiene l'inirizzo politico, ed esce nelle tre edizioni del mattino, del
non si paga, costa. -chi esce di commissione, paga del suo: chi
personalmente. monosini, 320: 'chi esce di commession paga del suo '.
? - vedilo appunto / che egli esce fuora dalla sua palestra. -attività
passa per quelle mani, e n'esce annerito tanto che gli è uno spettacolo
meta, ma, come atalanta, esce di via per ricogliere ogni pomo,
beni e all'opulenze domestiche, se n'esce con uno straccio di veste e con
poliziano, st., 2-20: esce sbandita la viltà d'ogni alma, /
pure., 20-75: sanz'arme n'esce [carlo di valois] e solo
fante gli fece uscir la anima donde esce il pane patito. -pane perduto
entrato da una porta il grano, esce dall'altra il biscotto. 2
172: dal caffè l'ozioso, esce dal forno / il panettiere. -da
si spaventano subitamente per qualche rumore che esce dalle grotte o da qualche luogo cavernoso
.: il seme di questa pianta facilmente esce nudo dalla camerella, supplisce al riso
? proverbi toscani, 174: chi esce fuor del suo mestiere fa la zuppa nel
xxviij. g. morelli, 99: esce dal mugello gran quantità di formaggio e
in cotal guisa che della sua bocca esce sì grande oli- mento che quando ella
v. borghini, iv-318: e't'esce da conto uno con due sonettiozzi o
ed il quattro di denari: se esce fuori il tre si fa pappo- leggio
levi, 6-66: un filo d'acqua esce da un tubo arru- ginito..
ii-246: l'amore de la generazione esce per stasione fore de via de ra-
per terra, dal mezo delle quali esce un fusto bianchiccio, nella cui cima
piccole basi d'un tal parallelipipedo, esce dall'altra dotato di polarizzazione circolare.
fassi un parapiglia, / e s'esce fuor tumultuariamente. forteguerri, 8-68: miriamo
donne quando sull'ora del mezzogiorno si esce dal lavoro, e per la strada è
, 10-ii-402: il calore dei corpi terrestri esce dall'etere accumulato qua e là per
impareggiabile. venuti, lxxxviii-n-704: como esce d'occeàno el gran pianeta / dietro
faccia di carne e una bocca parlante. esce trepida, fitta dal labbro del cantante
, o parte o tutta, com'esce dallo stretto, apporta al gran signore
le cittadi che sono dalla fonte onde esce arno infino alla foce ov'elli mette in
sorgevano dentro. bozzati, 6-108: entra esce parte in agitazione frenetica per una quantità
inf., 14-80: del bulicame esce ruscello / che parton poi tra lor le
di classi dell'istituto da cui si esce diplomati per tenere i registri di partita doppia
consulte sono pareri contrari, se alcuno esce fuora con qualche partito di mezzo,
un corpo come una cartapecora; accanto esce fuori il parto: così nasce il boleto
sorcio); la montagna partorisce e ne esce un topo', la montagna partorisce aborti'
.. da questa parziale mortificazione si esce... con una mortificazione parziale.
di bel corallo vivo / un'onda esce sonante, / anzi pur cade una fontana
cautela, uno, poi un altro, esce sul balcone a studiare il cielo come
motiva, perché verbigrazia il calo esce dal corpo calido e passiva di lui è
o poetico. cesari, ii-516: esce, o mi pare, il boccaccio non
vietare ogni sinistro sospetto, la mattina esce di casa sua per andare al palazzo.
: il passo, / onde là s'esce della reggia, è ingombro / di
innanzi e sta a vedere come n'esce: prudenza comoda. -a bell
ingegnosa carrucola, dove il canapo entra ed esce spedito, senza la lunga noia di
al nostro cuore, indipendente, che esce da poche settimane, ha commentato gli
molto più la notte che il giorno esce alla pastura. b. davanzati, i-172
-propiziato. marinetti, 2-iii-214: esce complimentato da renée e da me e
... che, al solito, esce di casa imprigionando nei quattro bottoni restii
che introduce due porte, per le quali esce il popolo, come egli il chiama
lan- gue, / l'animo vagabondo esce di strada; / poiché esso vaneggia,
inf., 14-80: quale del bulicame esce ruscello / che parton poi tra
] e el secondo liquore, che esce dopo la prima, e raccolta in certi
con elefanti settecento e pediti lx milia esce in espedizione militare. leandreide, lxxviii-n-397
peggior gente che possa darsi. non esce alla scaramuccia; conduce seco molti impedimenti
a fronte di una bella moneta, n'esce un'altra in corso che sia a
gli spropositi: / che quei ch'esce di tema nel rispondere / convien che
de'tre anni una volta, n'esce [dal lago] una pegola nera,
la quale così si chiama quando ella esce della palude meotide et entra nel ponto
di serpente della giovinezza da cui s'esce uomo e artista alla meglio. sbarbaro,
luna delle quali si dà fiato ed esce per l'altro. 12.
spalle. luzi, i-224: se qualcuno esce per legna, / o si sposta
f si stilla e dal suo rostro esce corrente, / e, s'ei di
pellucido in sembianza / d'acqua ed or esce bianco a par del latte / ed
più candida per lo stile, che esce da'peli bianchi, e per la
per antico pel canuto un vecchio / esce. massaia, vi-127: la bisnonna,
sotto la gola; tra le penne esce certo pelo sottile, simile a quello
: tra i savridi stessi la tartaruca esce di nuovo dal tipo comune, perché,
., 7-7: quando lo sciame esce e pende in alcuna fronda così in
inf., 14-82: quale del bulicame esce ruscello / che parton poi tra lor
animo nostro con l'atto penetrativo che esce dalle estrinseche forze e provoca le sensazioni
di coloro che come padri suoi la producono esce fuora, come cosa nuova, la
da mezzo alle volute [del capitello] esce un pennacchio con sette foglie.
elettron. sottile fascio di elettroni che esce dal catodo di un tubo a raggi catodici
/ il bel fabbro d urbino, esce la prima / vaga mortale.
luna, e per la qual bocca esce un uncinetto. = voce dotta,
interessante. bresciani, 2-v-70: se esce qualche cosetta di quelle col pepe,
per casa. tasso, 7-24: esce al fin de la selva, e per
169: la mano di nivasio dolcemare esce molle di sotto al lenzuolo, cerca
è come... quando un treno esce sferragliando in discesa fuori d'un tunnel
qualcosa da chi entra in chiesa od esce, non hanno tempo da far troppo lunghe
per lo viso una sembianza / ch'esce del core, ov'è sì combattuta /
del forno; la cera, liquefatta, esce da un foro appositamente praticato nel rivestimento
, / cacciata da la fame, / esce dal bosco e '1 peregrino assale,
di letto: / ed egli n'esce risanato in guisa / che a'suoi giorni
che circonda la teca de'muschi ed esce dal sorcolo. = voce dotta,
. castelvetro, 8-1-434: la persona esce di pericolo e si disviluppa di difficultà
si è come il sepolcro del quale esce pericoloso fetore. -erroneo, falso
al mantenimento del suo corpo, non esce dalla propria periferia, prende quello che gli
convulsioni periodiche. 4. che esce a intervalli di tempo regolare, a
-che collabora a una pubblicazione che esce a scadenza fisse. baretti,
colpa. -sm. pubblicazione che esce a intervalli di tempo regolari, a
dover far menzione, come di cosa che esce dal periodo della nostra storia.
teatro di marcello. gnoli, 1-169: esce la colonna dall'erba, / come
luzi, i-219: l'uomo del faro esce con la barca, / scruta,
della stagione e la perniciosa brina, esce in fretta senza pastrano, ti pedina,
tanto più s'avicina al centro et esce per i colombari de'perni, non
'l succo, d'onde l'alito / esce fragrante come su da 'l calice /
, indistinto. bertolucci, 85: esce portandosi un ragazzo / perso nel raggio
occhi di quella gentil mia dama / esce una vertù d'amor sì pina / ch'
persona / e per sua vanagloria, / esce de la memoria. bonvesin da la
non si veggiono, per li quali esce il sudore. boccaccio, v-242: che
ti pare così bella, e quello ch'esce per ciascuno suo pertugio e sentimento,
più, invece di lavorarci su, esce fuori con una frase esorbitante. betteioni,
caro, 11-739: qual è se spaventata esce d'un bosco / torma di rochi
, vù-77: per andar all'odorato esce il fumo o alcuni minimi corpuscoli, come
schiaccia, / ma a menar forte ell'esce de'mortai. bibbiena, 2-101:
spirito pestifero, il quale o veramente esce delle caverne o il sito del luogo
porcacchi, i-420: la fonte onde esce questo pestifero liquore si chiama sucistige.
per via d'uno stoppino che le esce dalla culatta. 2. fuoco
d'italia, dove chi nulla nulla esce dal volgo è sempre minutamente osservato dai
39-vi-144: diciamo alla materia grossa che esce dalla prima pettinatura nel lino capeccio.
foggia di pèttine. dottori, 1-437: esce così improvvisa e repentina / la pettinèlla
botte, dentrovi quel liquor che n'esce tanto che la s'empia. a.
cui rara altra in arte agguaglia, / esce dagli occhi, e non già scherzo
, come da un vaso rotto, esce subito un copioso liquore. paoletti,
valore awerb. cesari, ii-516: esce, o mi pare, il boccaccio non
. guinizelli, xxxv-ii-457: nave ch'esce di porto / con vento dolze e
qualche figura che non pianta bene ed esce del centro di gravità. -piantare
ci si asciuga gli occhi, e si esce senza aver fatto male a nessuno.
maglia, e colpo in van non esce. relazione anonima della guerra di persia,
. moretti, 4-52: l'uomo esce dal castello / e, donando un sorriso
ma quando ci si ficca, / non esce per un pezzo della rete. c
varie incisioni o varie piccature dalle quali esce un certo umore e quasi delicata gomma che
picchetto straordinario è costituito quando il precedente esce fuori della caserma per essere impiegato in
busso cresce, / ed una serpe n'esce. sercambi, 2-i-111: lo prete
». de pisis, 122: esce a saltare il rospo / col suo piccolo
; armata e serena come minerva che esce dal cervello di giove. si vorranno
. broggia, 184: dalla zecca esce nuova moneta dell'istesso piede che una
delle valli, donde entra e donde esce. e questo accade più ne'venti
, / fuori del corso fiume / esce la morta al mare. buzzati, 3-18
lagrimosa piena / che dal cor ravveduto esce diffusa. bemari, 3-417: don placido
dolce riso. ottimo, i-519: quella esce piena della camera del padre e porta
occhi belli di questa mia donna / esce una virtù d'amor sì pina,
'l succo, d'onde l'alito / esce fragrante come su da 'l calice /
scaglio: ella si rompe e n'esce un masso. / tal pietra per
. bruno, 3-118: la pietra che esce dalla mano de l'uno che è
una gran fiamma de foco alluminata / esce di ss'ochi toi che me consuma,
. poliziano, st., 2-20: esce sbandita la viltà d'ogni alma,
fonte con buon getto d'acqua che esce dalla bocca d'un capo di leone collocato
: egli [orazio]... esce con immagini veramente pindariche esclamando. bettinelli
quell'immenso getto di vapor acqueo che esce dai vulcani nelle eruzioni. stoppani,
. de sanctis, 9-63: astolfo esce pel primo: cavaliere ch'è agevolmente
entrar nulla di fuori, se non n'esce una parte dell'aria che v'è
gozzi, i-10-8: l'inno sagro esce dall'anima pia, dalla buona coscienza
che il suon ne distendeo / dond'esce il sole e dove nel mar piomba
punto; / se 'l piombin n'esce poi unto, / tu lo netta e
a dar fastidio. luzi, 3-41: esce sole, va giù sotto la coltre
vive in ambiente cittadino e campestre ed esce in volo verso sera per predare gli
altra semplice e conica, la quale esce fuori dei cotiledoni e dicesi becchetto. giuliani
fucine del rame del mezzo delle fiamme esce volando uno animale pennuto e di quattro
del rame del mezzo delle fiamme esce volando uno animale pennuto e di
sotto, veggendo il fuoco che m'esce dagli occhi e le fiamme della bocca
pispiglia': questo è uno parlare che non esce dalla bocca ed ha pochissimo vigore.
l'acqua... per un pispino esce dinanzi dalla fonte e diviene fiume.
invece, vedi, da questa forra esce un gallo, un semplice gallo ma con
]: 'plantula': rudimento dello stelo ch'esce dalla terra al momento del germoglio.
momento proprio di crisi da cui l'uomo esce plasmato. palazzeschi, i-15: in
cinzio pierio, 1-90: la bocca ond'esce quel parlar platonico /...
par., 19-35: quasi falcone ch'esce del cappello, / move la testa
questo cotale liquore, tanto quanto n'esce scema della plenitudine del vasello. savonarola
suono muta, muove la matita che esce dallo strumento e segna un punto nero;
prurito; un sudore appiccaticcio e fetente esce da tutta la testa che seccandosi produce
'o', e mutato questo in 'i'n'esce il plurale. monti, xii-7-132:
, xxxv-i-272: de dentro da la nieve esce lo foco, / adimorando ne la
che ha di proprio e d'originale, esce fuori del tutto dalla cerchia contemplativa e
in otto dì [il frumento] esce dalla terra ower poco poi. guicciardini,
e nei tubi radiotelegrafici del policlinico, esce ed appicca un incendio. c.
, 2-172: un dolce vento entra esce, e pollini emigrano in larghe ondate di
fa laudatissima di grano: dell'africano esce un mezzo modio d'un modio e
ogni tanto in un caffè; ne esce accigliato scrollando il capo: « neanche
chi può, cominciando da'polmoni donde esce la voce, misurar l'aspere arterie,
palla, ove l'asse entra ed esce, si dicon poli. piccolomini,
sargente che né men un peluzzo fantaccino esce di fila, tanto che sembrano due
i-30: dal nascondiglio impetuoso e insano / esce,... e con voce
subito spavento, perché teme o quando esce dalla stalla dove stava in ocio
un gran polverio, e di colà esce un confuso belar di pecore e muggir
col respiro l'aria infetta, chiunque esce di casa, e molto più chi
attivamente, il potassio entra attivamente ed esce passivamente). 6. elettron.
in simil giorno / dal doge, ch'esce in abiti pomposo. roberti, vi-2-235
, di un verde scuro e lucente, esce uno scapo alto da m 0,
, come nei vicoli di napoli quando esce un temo popolare. -architettura popolare
messer bartolo / all'arrivo di tanti esce magnifico. / -tu che fai fuori?
qualcosa da chi entra in chiesa od esce, non hanno tempo da far troppo
, che introduce due porte per le quali esce il popolo, come egli il chiama
volgar., 7-7: quando lo sciame esce e pende in alcuna fronda così in
sta tutto il giorno nel mare, ma esce la notte e va a minare i
porgetemi ascolto, ché dalla gola m'esce piccola voce. mazzini, 55-154: il
, dopo un vasto riposo, ne esce più illimpidito, perdendosi in serpeggiamenti quasi
quali voi uomini addimandate pori, se n'esce fuori e si disperde. campanella,
che ferita al di dentro poi porporeggia ed esce / nel color che a ognun piace
. non si fa valentuomo chi non esce di casa sua o del proprio nido
vita e del piacere, la porta onde esce l'uomo a la luce del sole
delle sue attenenze, dove entra o esce acqua, vapore, carbone, fumo,
: apertura per la quale entra ed esce il combustibile assegnato alla macchina vaporiera:
filo di catgutte è lunga. appena esce bianca dal rosso groviglio ed è recisa
osservano fenomeni strani. -atto che esce dalla norma. d'annunzio, i-1096
tosto ubidisce; ed ella / n'esce veloce e i duo che seco vanno.
e la porta / picchiamo, ed esce il portinaio, e dice: / -chi
sottil tramite all'aqua, la quale esce stillando. 11. letter.
pensando come posa / la virtù ch'esce di lei nel mio core, / isbigottisce
. costo, 1-536: la bella esce rare volte di casa, non si vede
dal cor prende qualunque / pensier gli esce di penna, ha graziosa / negligenza e
tanti quadri saputi e risaputi, ne esce fuori uno nuovo, incantevole, una rivelazione
sacro tenebrar della notte... esce libero e, percorrendo il possibile, fa
, va strascinandosi sopra al ghiaccio ed esce dal posto. 2. ciascuno dei
guardia, deve il tenente della compagnia ch'esce riferire al tenente della compagnia ch'entra
per abbassare la temperatura del fluido che esce dalla macchina. = voce dotta
piccolo giornale » non ha ufficio. esce la sera tra il chiaro e lo scuro
acqua intra loro, del quale parte esce del lago e parte del mare. sercambi
ariosto, 1-iv-83: se vulpino non esce oggi di pratica, / anzi se
vive subordinato or ad una moda che esce e or ad un drappo non più
con quella pravità s * attenua et esce fuori per traspirazione. = voce
si nutrica con quella pravità s'attenua et esce fuori per transpirazione. 8
movimento). tasso, 7-56: esce fuor de la terra, e per lo
li ordigni onde mortale / dal fulmine precorso esce il aleno. 3.
o antichità o per la particolare bellezza, esce dalla classe di moneta e diventa merce
e pregno, / per gli occhi n'esce e per la lingua audace. boccalini
che impaccia li raggi di love, esce dei prelati della chiesa; e questo
senza cresta e senza canto. / n'esce il pensiere come l'ovo caldo /
. genovesi, 5- 259: 'esce un libro senza nome di autore '.
libro senza nome di autore '. perché esce premunito delle sue licenze secondo le nostre
37-92: il gran fiume che di vesulo esce, / quanto più manzi e verso
per me la grandezza di dante non esce dal cerchio del medio-evo e dello stretto cattolicismo
presenteranno gli umani consorzi dopo quand'esce l'alba a presagire il giorno, /
estesa delle nozioni acquistate dall'intelletto, esce da poco d'infanzia. tenca,
della faggiuola, il quale, mentre esce di lucca per ricuperare pisa, arrivato
crisostomo volgar., 76: tanto bene esce di ricordarsi spesso del peccato suo che
entro lo stato che in molta copia or esce fuori. m. piazza, ii-508
: il dì dopo, alla mattina / esce il re da sentir messa: /
corre velocemente, ma all'ultimo passo esce di strada e trabocca. b.
, ii-3-81: se il nostro torquato esce, come ora oso sperare, della
gelsi... esce che è buio ancora... una
, 282: quanto più presto se n'esce, e meglio è. ibidem,
tacco come un 'petit-maìtre ', esce, un anno innanzi la rivoluzione, in
dell'utile voglio che voi udiate che esce de la donna, e poi sarà fine
, anche una treccina d'acqua che esce da una fessurina è preziosa e subito vi
in ietro l'ano, d'onde esce grosso fascio di filamenti, che sembrano
appare la testa eretta d'un cobra che esce dalla prigione con lentezza flessuosa.
di serpente della giovinezza da cui s'esce uomo e artista alla meglio. n
» vi siano tosto rimessi: il terzo esce a momenti e lo spedirò. stampa
riguardo alla ragion pratica, ciò che ne esce di nudo, dopo che lo spogliate
iii-14-219: su 'l bel principio mercurio esce a fare il prologo come nell'4 orfeo
, cxix-90: il 'bollettino 'esce appena mi verrà l'autorizzazione dalla procura
governo? manzoni, iv-406: vi esce di mente che non siete altro che i
leon, che da la tana / esce de'gioghi caspi e de'massili, /
suo placa il padre in maniera che gli esce incontro. p. petrocchi [s
, nel quale quando lo sole è, esce con miglior corso imperò che ascendente,
con miglior corso imperò che ascendente, esce allora producibile di tutti i frutti terrestri
zuccheri e vini, dei quali ne esce una buona quantità. agostini, 1-114:
della totalità del valore della produzione ch'esce da voi? c. caperò, 150
li fruttiferi. buti, 2-376: 'esce di mano a lui, che la
sciascia, 11-91: nel giovane che esce da questi seminari si crea una specie di
, viii-214: da pochi anni in qua esce quotidianamente un stuolo di libri che insegnano
il solo profilo, che rientra ed esce in vari seni e prominenze. carducci,
, più pronunziato verso il portone che esce sulla pescheria vecchia, per dove appunto
: ogni vita artificiale e profondamente immorale esce dal vero e dalla comunione colla umanità
parte entra i bovi; dall'altra esce 3000 tomaia confezionate. gramsci, 1-32:
in fine dal centro d'un fiore esce semplicemente un ciuffo di foglie o un
quella inerzia del cervello da cui non esce quasi mai l'uomo meccanico. scalvini
e il lento comodo incedere di chi esce a godersi l'ora propizia. pea,
5-a [-262: il povero diomede esce di proposito poco prudentemente; ed io
nascono si è propriamente perché l'uomo esce di schiera. conti di antichi cavalieri
cesari, iii-297: a quando a quando esce dante (e non falla)
subito infiammamento d'aere che prorompe ed esce fuori per vicendevole stropicciamento.
sua compiuta ed inalterabile; quindi se n'esce in quell'affermazione solenne e quasi a
non è un rumore di morra che esce dalla soglia infrascata dove qualche scapato protrae
chiamano il mosto che per se medesimo esce dall'uve innanzi che si pigino. domenichi
. la signorina giuseppina pensotti... esce di casa. costituzione della repubblica italiana
zia, ersilia di nome, che esce dalla cucina. = forma femm
tenue più del tenue fumo / ch'esce alla casa, che se più non esce
esce alla casa, che se più non esce, / la gente dice che la
uno sguardo distratto allo specchio a psiche, esce, di nuovo, in anticamera,
. moravia, 18-128: qui si esce dal campo della normalità e si entra a
far menzione, come di cosa che esce dal periodo della nostra storia. ferd.
, una matrice da cui la creatura esce con una sensibilità nuova e attonita come il
quando è surso, in quel dì esce della sua cenere uno vermicello. al
... / mondano bene. esce da sé pulita / la carne, il
che salva la faccia e se ne esce pulito pulito. la repubblica [24-i-1986
allora escivano le parole di loro come esce il coltello, affocato dalla fornace, e
, il quale tien forma di stella, esce da terra la primavera avanti alle fiondi
nascosto dentro alle valvulette testacee, egli esce ed entra nel guscio allungando e ritirando i
/ invano! ché la crema / esce dall'altra parte! bacchelli, 1-i-566:
l'aragosta s'imbuca dove non si esce. -danza sulle punte: stile
sanz'arme [carlo di valois] n'esce e solo con la lancia / con
io fo punto, e più motto non esce. dante, par., 32-140
nel suo covo. se esso n'esce, e in un batter di tamburo
capitello si chiama quel rilevo onde n'esce il latte. dalla croce, iii-36:
suo cuore, ma va nel ventre ed esce fuori, purgante tutti li cibi,
nella constrizzione del polmone e delfarteria, esce l'aere inspirato fuori a purgare il
vien grand'odore, / quando di purgatorio esce il tegame. pu r g
.]: scherzoso o ironico: non esce mai del bagno: o che ci
, anche con uno staccio d'onde esce acqua; e talvolta con un dito sulla
alcuna vena nel cervello..., esce il sangue e si putrefà e causa
, 144: da nona alla campana esce fuori la puttana. bernari, 3-
: pur lo gran fetore che de bocca esce fore, / la puza estermenata,
[s. v.]: n'esce un puzzàccio che ammorba. = lat
di quel tuo buco tanto puzzolente / esce sanguaccio mischio con gran muffa, / con
e giosafatte, 22: cotale puzzore esce di coloro che portano li bellissimi vestiri e
le bocche ae'commedianti, da cui non esce parola, per dir così, che
sta dunque il moto dell'acqua, che esce sotto l'altezza fa, al moto
altezza fa, al moto di quella che esce sotto l'altezza fb come il quadrato
fb come il quadrato della velocità con cui esce sotto fa al quadrato di quella con
fa al quadrato di quella con cui esce sotto fb, e per conseguente anco
/ né pria per l'aer ronzando esce 'l quadrello / che iulio drento al
, 1234: se il fiero cacciator esce dall'ombra / affacciandosi a'varchi orientali /
linee parallele non molto distanti, ch'esce fuora dal muro m quanto ella è
forato da cui, per compressione, esce un suono che imita il verso dell'
la caratterizza e qualifica, tanto più esce della sua natura e proprietà. carducci
non so che altra qualificazione dargli, n'esce a un tratto il ternario: '
che l'è destinato, tanto più esce della sua natura e proprietà. mazzini,
zuccheri e vini, dei quali ne esce una buona quantità. genovesi, 1-2:
: del niffolo gli [all'elefante] esce un budello quasi fatto a modo d'
segni contigui. buti, 3-310: esce da esso [dall'equatore] come fa
ciascuno di quei soldati che, quando esce la truppa, restano al quartiere per custodia
dante, purg., 14-65: sanguinoso esce della trista selva; / lasciala tal
la ricevuta sulla polizza, e si esce per un'altra porta, consegnando il conto
pausa si rialza di nuovo e n'esce un doppio rimbombo, un settenario ch'
qui prò quo. e ora chi n'esce fuori? -gioco di parole equivoco
, viii-214: da pochi anni in qua esce quotidianamente un stuolo di libri che insegnano
lette e se ne cascano in terra. esce dal mezo delle foglie un genuine dalla
se scordarà de lo amante. vappido esce fora, flogio scarpina, intra cani restarà
, sicché s'adirano talmente che loro esce dalla bocca... un certo vapor
confine di brabante e di fiandra, esce poi ad un tempo dell'una e
, radendo terra per tutto il mediterraneo, esce ancora dalla parte d'europa. bertola
matto, un radicchio, un balordo / esce pur delle porte di natura.
la punta inferiore dell'embrione, e ne esce (o almeno può uscirne) all'
d'annunzio, iii-2-174: il navarco esce seguito dall'onda dalle sue genti. si
ecc. faldella, i-5-167: chi esce fuori di squadro per l'attenzione è
quel che si sia / quel ch'esce fuor del corpo al miccerello, / che
è 'l raggio / che dagli occhi vostri esce / e colma il petto di sì
un bagno quasi tepido, e n'esce subito camminando a ritroso per il gelo che
veli, gli asciuga il sangue che gli esce dai denti, lo sfiora col suo
che è nelle vie per le quale esce l'umore. rosmini, xxv-209: lamarck
si fendono, e da quelle fessure esce fuora in forma di ragia o pinguedine
paio di classi dell'istituto da cui si esce diplomati per tenere i registri di partita
licore viscoso e ragioso, come ancora esce dalla corteccia. soderini, iii-578: genera
grandezza. sacchetti, 159-143: costui esce fuori tutto pieno di paglia e di
perché quell'i- stesso sole, che esce stamani lucidissimo dall'oriente in un'aria
a rallegrar la terra / dopo torbida notte esce l'aurora. bertola, 20qi-748:
rallentare un momento: ed ecco chi esce senza giberne; chi disarmato; chi
dante, purg., 32-127: qual esce di cuor che si rammarca, /
fatta nella chiesa presso alla porta che esce nella loggia e con gran quantità di
uno o molti piccoli buchi da cui esce con motta economia uno o più fili di
. montecuccoli, 44: la regina esce a spasso fuori della città all'intomo
vituperio de'suoi discendenti. e quinci esce uno rampollo che presta materia ed allarga
si ritrova nelle piante e nell'erbe; esce dal suo ano una spezie di schiuma
il colonnello era livido. -oggi nessuno esce! -ordinò con la voce brasca..
bocca alle mignatte e il sangue n'esce, come di vasi detti sifonie,
6-114: monta a cavallo e tacito esce e presto; / e seguendo gli
che torbida procella / da'cavernosi monti esce più tarda. bruni, 162:
16-iii-90: il luccio, che è esce fierissimo di rapina, non la perdona agli
. b. davanzati, ii-547: esce da un vivo ingegno un bel detto
, lunga dritta intera, 1 v'esce la rappa dalle spoglie nette. jahier
poi si rappattumano e della loro unione esce una terza idea che, mentre non è
: quando ruomo essendo in penitenza n'esce o per peccato o per altro, subito
meccanico? il membro virile entra ed esce, come uno stantuffo, dentro e
che un lampo sembra che da'nuvoli esce, / rompe ogn'inciampo al rarefarsi infesto
dalla croce, 9: il sangue esce per via di sudore... quando
padre, d'anni carico, di raro esce di casa. campanella, 1099:
usar la frase francese, il regaldi, esce pur sempre fuori il viaggiatore.
.: la prima cosa, quando si esce nel palco, si cava
. e... e'n'esce fuora una lagrima... subito questa
casale. mazzini, 60-278: il voto esce libero, meditato, solenne. se
rattristante se si pensa che l'arte ne esce immune. loria, 5-127: taccio
. castelvetro, 8-1-434: la persona esce di pericolo e si disviluppa di difficultà
, 4-66: fuori del gabinetto non esce la luce; e i corpi reali,
, 6-x-296: il romore... esce per la lunga strozza di quella fossa
e crassi, e che rappigliato in parte esce per recesso. 11.
smalto, / che dal vivo alabastro esce in canali, / spicca il teschio
/ paulo quando gli piacque fora ne esce. = voce dotta, lat
. galileo, 3-1-36: tal volta gli esce di mente che, parlando con noi
se talvolta si fa espressiva, non esce dalle regole di un'enfasi sdrucciola tipica
la greggia allora che nitrisce indomita / esce di lizza ansante, / bolseg- giante
da siena, i-194: di questo cognoscimento esce la vena dell'umilità, la quale
travagliata, talora non potendo reggersi, esce dei termini. -accettare una situazione
di tutto 'l lume accensa / ch'esce del cielo, e dove sotto il piede
di classi dell'istituto da cui si esce diplomati per tenere i registri di partita
nome a quel corso di sangue ch'esce ogni mese dalle parti naturali delle donne e
moretti, 15-153: papà, se esce alla buona stagione e per venire a
10-12 giorni, gente che entra acuta ed esce placata ma senza aver risolto il problema
si respira, la quale entra ed esce dai polmoni e noi non ci facciamo
, cioè i turamenti del colatoio onde esce la rena. calderoni, lxxxviii-i-353:
, / perché 'l vento ch'abonda esce remàtico. adr. politi, 1-547:
inglesi ballano -ubriachi - uno d'essi esce traballando con lo 'shop 'in pugno
che, senza scalmo ne stroppo, esce da tale cavatoia che si apre e
colla falca. pkemo a portelli quello che esce da pertugi speciali per lui o per
nel loto..., n'esce lotoso e renoso. bacchelli, 9-423:
monellacci. silone, 4-279: chi esce dal partito si mette a repentaglio.
caro, 8-601: di corusca nube esce repente / una lucida lista e lampeggiando
forno, da cui la vampa non esce perché non può: è ritenuta, è
colle belle, / ma, se t'esce di quelle -ed ha'danari, /
ispet- tore belfort, modenese, ch'esce dalla gendarmeria overa caposquadrone. pascoli,
. sbarbaro, 1-205: anche nelle pause esce dall'uomo atterrato un respiro spesso.
col respiro l'aria infetta, chiunque esce di casa, e molto più chi ha
colma di sé la casa intera, esce in strada, si allarga in un respiro
terzi della grecia, ma quando il signore esce al campo, questo resta come
). romoli, 329: quando esce in grande abondanza il sangue dal naso
/ reso ai sensi il vigor, esce alla caccia. -in senso concreto
troppo nella forma aquilina o sima, egli esce tanto de termini suoi ch'è non
piaga va ristringendosi lentamente; ma finora esce di tempo in tempo materia.
nelle vene o zampilli dell'acqua, che esce per li fori de'vasi, un
: un grande fiume v'entra e esce, e è sì ordinato che niuno pesce
: spesse volte dalle ferite del peritoneo ne esce la reticella, membro composto di due
forma dal nodo in cui il ramo esce a quello in cui il ramo entra
] sono mezzi caratteri, perché non esce dalla loro bocca un solo accento che
pilastrata, come la colonna e, ch'esce solamente due terzi dalla pilastrata 0,
, onde mortale / dal fulmine precorso esce il baleno. botta, 6-i-457: la
bencivenni, 7-102: e1 sangue che esce con vomito, la cura è tre
giuridico). segneri, ii-659: esce ogni venticinque anni dal vaticano sentenza rivocatrice
, 558: essendo freddo l'olio non esce; essendo troppo caldo, l'olio
la contessa si riasside e il gruppo esce mentre fuori il chiasso seguita. soffici
estesa delle nozioni acquistate dall'intelletto, esce da poco d'infanzia. c. carrà
guasti o rotti di un vascello, ch'esce da un combattimento, ovvero da una
a tanto che l'uno e l'altra esce della santa religione. egli è fatto
monti, x-1-161: d'altra parte sdegnosa esce del vallo / e maestosa la gran
de sanctis, 11-234: la simonia esce fuori ribattezzata con nuovo vocabolo e si
r. sacchetti, 1-632: si esce da un luogo dove si è bevuto per
liquido che incontra ostacoli o che esce da una stretta apertura o che è in
modo confuso. moretti, 4-166: esce di chiesa la vecchina pia / e a
. giuliani, i-325: costaggiù n'esce un canale d'acqua che manderebbe un
un altro bulbo già formato e che esce dalla sua base dopo lo sviluppo delle foglie
vorrebbe / ributtarsi nel limbo dal quale esce. 26. locuz. -ributtare
che sentivo ammirazione per questa gente che esce dall'abiezione, che arriva ai fastigi,
o dolce, o divina musica che esce dagli spedoni ricamati di tordi, di pernici
mazza, iv-142: ascoltai, com'esce aura da'mantici, / voce sonar
giuliani, i-413: la sanza, quand'esce dallo 'sciacquino'(di sotto il frullino
», che da un pezzo non esce, ricomparirà in questo mese, a prezzo
, / e la natura, ond'esce, / la riconfonde e mesce? papini
; e dacché non è ricotto, non esce, anzi vi si corrompe entro.
il giovane, i-89: da'monti esce ridente / di rose adorna la vermiglia
2. che fa ridere perché esce dalla consuetudine, esulando involontariamente dall'ambito
sciolta la pietra calaminare, ridistillato, esce talmente fer mentativo che scioglie
dice: se una popolazione sovrabbondante non esce dalle porte delle frontiere, essa esce
esce dalle porte delle frontiere, essa esce per la porta del sepolcro. -traboccamento
, truova un doccione aperto donde se n'esce. -pozzanghera. a.
mare cento passi in circa, si esce a veder l'abisso pericoloso chiamato cariddi
fa in essa commozione grande e non esce [l'umore], ma dilargasi più
o originali. tasso, 15-48: esce non so donde, e s'attraversa /
rifatto di speranza e fuor col sole / esce cantando una devota prece. carducci,
è semplice- mente osservati va e non esce dal soggetto. -riflessione scientifica,
e riflusso di aria che entra e che esce. -corrente d'aria viziata che
etereo in crescenti circoli si rifonde, esce intanto degli occhi allo spirito quella forza
rivolta, rifrulla [la farfalla], esce dall'alone di luce.
i. nelli, i-136: egli non esce di casa che non entri in venticinque
a nulla di certo, il disgraziato esce di cervello. -intr. che
altro strale / da la vo- c'esce, propio una refosa. 3
di cigni, da'cui lunghi flessibili colli esce una musica di chiarine, che echeggia
passeroni, 4-95: quell'amor ch'esce di riga, / padri e madri,
: egli è questo un cavaliere ch'esce / della nga di molti.
abbruciano, per l'argento che n'esce, che d'un drappo nuovo di seta
: è l'una rigattiera di professione, esce alla mattina con tre o quattro cappellini
, 2-606: la fiamma è untuosità che esce dela materia e convertesi in fummo,
le tremule ciglia / e là dove esce il riso / rigida scorza informa. codemo
se el dorme... (esce confuso, e guarda e riguarda dentro e
dalla croce, v-23: la natura esce pur ancor essa fuori,..
esse a iosa, sino a che esce loro di bocca. 3.
sacchetti, 76-18: il topo esce fuori e corre per la piazza:
la pancia del cane..., esce di casa. 16. far
nel sentire l'armonia, che trita trita esce da la veemenzia che ci rimescola,
gli colora le guance, la voce esce timida e rimessa ed incerta. c
e tua virtute, che rimiri / ond'esce il fummo che 'l tuo raggio
lunghe conversazioni allegre e amorevoli l'amica esce leggerissimamente mutata al vostro sguardo, quasi
poi svuoto le cisterne, il vino esce senza bucce. 20. colmare
stringe il sangue [il topazio] che esce dalle vene e rimove la subitana morte
è il lume, / tosto ch'esce da le piume, / posto ch'abbiasi
278: ogni (fi che l'uomo esce dalla colpa del peccato mortale e riceve
o nella propria camera; che non ne esce o e impedito di uscirne, che
coi più suoi cari amici e parenti esce fuori dai comizi e nell'ordinato appartato
donna,... né mai esce d'uno albergo tutto rinchiuso e tutto nero
1-iii-228: rapida allor dalle notturne piume / esce, dispersa il crini nuda le piante
core, / non potendo capervi, esce di fore, / e mostra altrui cantando
crede de l'ire / se n'esce stilla fuor per l'altrui mano; /
, spegne la luce... ed esce. pratolini, 2-397: nanni rinculò
. moretti, 15-153: papà, se esce..., vuol essere in
novello, tanto che 'l sangue li esce de'piedi in grande abbondanza. fazio,
, 11-794: da'presepi / sciolto destriero esce ruzzando in campo, / o ch'
tre anni nel magazzino del ferraio, esce finalmente alla luce questa vecchia ringiovanita.
operazione, il russo rosso e fumante esce dalla stanza, si slancia di botto
1576: dal peccato originale si esce col battesimo e dalle povertà della camera
voce, che quasi tutta risuona od esce dal naso. fanzini [1905],
, / vedrem quel che sa far chi esce dal manico. tommaseo, 12-76:
del suo crin, mirto amoroso; / esce da l'altra insieme e si rinselva
dante, purg., 14-66: sanguinoso esce de la trista selva; / lasciala
zona più oscura della memoria e non ne esce. -condotta in un rifugio isolato (
da tanta dolcezza d'amore eterno, esce pregando eterne pene a chi, per
rinunciar la corona... si esce fuori con la regina in carrozza. ella
sentieri per costa e traversati a spina- esce, i quali sieno rinvestiti di qua e
spume. pavese, 3-28: il ragazzo esce dall'acqua, ci ritorna felice,
ippopotamo è ripieno e troppo grasso, esce a riva e apposta dove di prossimo
ecco, svino un botticello; / n'esce fuor dolce midollo. / bella cosa
palazzo. -passaggio attraverso il quale si esce da un luogo, da una zona
fra tanti quadri saputi e risaputi, ne esce fuori uno nuovo, incantevole, una
sciascia, n-91: nel giovane che esce da questi seminari si crea una specie
apre la finestrella della porta, e n'esce la luce d'una lanterna che riverbera
luce riverberata, cioè simile a quella che esce dell'acqua o de lo specchio.
: idomeneo si presenta, ma niuno esce a contrastar con lui avendo tutti riverenza
prol.: la prima cosa quando si esce nel palco si cava la baretta,
1024: da chiaro fonte di raro esce torbido rivo. tommaseo, 2-ii-399: di
dormir lei sente, / pian piano esce del letto, e de'suoi panni /
quando va a gabinetto quella roba gli esce tinta a campione, non solo rossa