del pollame, tra cui diffondono gravi epidemie. voce dotta, lat.
dell'ordine pubblico: per rivoluzioni, epidemie, disastri, ecc.).
in particolari circostanze, specie durante le epidemie. 3. maria ausiliatrice: titolo
e per questa via possono avvenire l'epidemie, cioè pestilenza e bisesto nel mondo.
profumare le loro stalle all'occasione di epidemie bovine. monti, x-2-325: con
, in conseguenza di guerre, di epidemie, ecc.; penuria di viveri
la tempesta, le piogge dopo le epidemie, che fanno risentire parente l'odore
. d'annunzio, iv-2-112: nelle epidemie del bestiame indigeno, mandre di bovi e
moria (provocata da pestilenze, da epidemie). giamboni, 4-498: più
bocchelli, ii-280: se non fosser le epidemie e la loro stessa ferocia, che
numero degli uomini causata da guerre, epidemie, carestie, stragi, ecc.
. -il ritorno alle guerre, alle epidemie, all'antropofagia. gramsci, 9-28:
laide, degno vivaio di tutte le epidemie del mondo. c. e.
de'principali difensivi e rimedi del- l'epidemie. 6. sm. l'
distrutte, regioni devastate, stragi, epidemie, razzìe -domimi che si dilatano oltre
tempo in tempo sono insorte delle fiere epidemie febbrili, che hanno disastrato la povera
anche con riferimento a catastrofi naturali, epidemie, ecc.). elegia
frequentemente e con violenza (pestilenze, epidemie). segneri, ii-49: quelle
antica roma, e tante altre epidemie maligne. = voce dotta,
della salute, i salvatori del paese nelle epidemie del colera, e dovevano correre perciò
ciclo che devono percorrere: sono come le epidemie. cicognani, 9-131: è una
profumare le loro stalle all'occasione di epidemie bovine. d'annunzio, iv-2-112: nelle
. d'annunzio, iv-2-112: nelle epidemie del bestiame indigeno, mandre di bovi e
3. sm. plur. disus. epidemie. targioni tozzetti, 2-196: per
ricevuti da un autore fatto popolaresco da quelle epidemie di capriccio, che talora infettano tutto
contagiosi, e possano annoverarsi fra le epidemie morali dell'umanità, corre certo gran
e. cecchi, 8-118: rammentiamoci certe epidemie d'occhiali all'americana, o i
d'improvviso stanca di sopportare. piccole epidemie di emigrazione scoppiarono d'improvviso.
. medie. studio o trattato sulle epidemie. = voce dotta, comp.
saltàr; ma il prelato dall'ampia epidemie / frugò nella tunica - per dare al
tutta una città, in epoche di epidemie. d'annunzio, iv-2-1063: guardandosi con
. d'annunzio, iv-2-112: nelle epidemie del bestiame indigeno, mandre di bovi e
, 7-188: a dispetto delle frequenti epidemie, le quali hanno infestato i bestiami
6. per estens. colpire con epidemie, rovine, disgrazie; investire;
più numerose forze irresistibili: carestia, epidemie, ecc., che entro certi limiti
fu immediatamente succeduta [la pace] da epidemie fatali che maltrattarono la popolazione. monti
se non intervengono guerre, carestie, epidemie a limitarne l'incremento) tende a
(o anche, in caso di epidemie, per distinguere gli animali sani da
numerose lagune malariche, miasmi micidiali, epidemie d'ogni specie peggiore... costringono
che, du rante le epidemie (in partic. di peste),
diritto camino. -caratterizzato da gravi epidemie (un periodo di tempo).
elevata (con partic. riferimento alle epidemie di peste, di colera, di
, concorrendo alla sparizione o attenuazione delle epidemie e degli altri morbi, e all'abbassamento
letale, esizialmente (con riferimento a epidemie o a punture di animali velenosi).
moria (in seguito a pestilenze, epidemie); logoramento, deterioramento (di
calamità naturali, di catastrofi, di epidemie: causare la morte, la rovina
maligni e negativi, come malattie, epidemie, malanni e, anche, la
equipaggio di una nave da infezioni o epidemie. -patente brutta: quella in cui
si dichiara la presenza di infezioni o epidemie. -patente netta: v. netto
-devastato da guerre, da epidemie, da catastrofi naturali (un territorio
. e. gadda, 13-191: le epidemie hanno... una causa che
, designò in generale tutte le epidemie con elevata morta lità)
febbri pestilenti. -funestato da epidemie di peste (un periodo di tempo
mediche, designò in generale tutte le epidemie con elevata mortalità). giamboni
precise cognizioni mediche, indicava tutte le epidemie con mortalità elevata). cavalca
ricevuti da un autore fatto popolaresco da quelle epidemie di capriccio, che talora infettano tutto
al figur., con riferimento a epidemie, alla morte, a demoni, ecc
75: un tempo si parlava di epidemie suicide; adesso il suicidio sta diventando
la tempesta, le piogge dopo le epidemie, che fanno risentire parente l'odore
d'annunzio, iv-2-112: nelle epidemie del bestiame indigeno, mandre di bovi
dai contatti umani, dalle promiscuità e dalle epidemie. -letter. relazione erotica plurima
'e si creassero delle vere 4 epidemie psichiche. -che esprime intensa spiritualità (
in casa o in città durante le epidemie per circoscrivere il contagio. 5.
, dietro l'esperienza e la ricomparsa di epidemie di vaiuolo, si è riconosciuto che
improbabile che, a differenza d'altre epidemie, le quali si generano e saltano fuori
o rischiano di provocare fra la popolazione epidemie, avvelenamenti o altri danni alle buone
della vergine maria vista quale protettrice dalle epidemie. leoni, 468: ieri,
la terra, liberandola da flagelli ed epidemie. bibbia volgar. [tommaseo]
un luogo, caratterizzato dall'assenza di epidemie; periodo in cui si gode di
equipaggio di una nave da infezioni o epidemie. p. petrocchi [s
mare e la terraferma. -immune da epidemie o da morbi (un luogo).
. manganelli, i-19: fra tutte le epidemie, i sismi, i tifoni,
dell'esistenza, nei cataclismi e nelle epidemie, anonimamente riesce a scampare ai nodi scorsoi
: fra tut te le epidemie, i sismi, i tifoni gli sbarchi
). muratori, 9-4: vengono epidemie, carestie ed altri naturali malanni che
è preferibile alle società della fame e delle epidemie del passato. -società del
, concorrendo alla spanzione o attenuazione delle epidemie e degli altri morbi. 6.
. grande numero di decessi dovuto a epidemie, a cataclismi naturali, ecc.
-frequenza di fenomeni naturali, di epidemie, di calamità, e anche del
di una regione, causata da guerre, epidemie, carestie, emigrazioni, ecc.
emorragia. guerrazzi, 10-503: la epidemie si lacera con istravaso di sangue e
londra prima dell'incendio fosse soggetta ad epidemie pestilenziali due, tre volte per secolo
delle pneumoniti, delle tisi e delle epidemie tifose. d'annunzio, iv-2-78: solo
di sosta in un paese afflitto da epidemie o malattie contagiose in genere (un
la prevenzione e la lotta contro le epidemie. l. f. marsili,
in agronomia) oppure mostruosi veicoli di epidemie e di morte. g. ieranò
prospettando scenaridi guerre batteriologiche, infezioni ed epidemie di virus mortali. g