avvede /... / di ciò ebb' io esperienza vera, / udendo quello
colu'de lo 'nferno, / che non ebb' anch'e non dè'aver posa,
a'fiumi / di tebe poetando, ebb' io battesmo. d. battoli,
oh che soave bacio / dalla mia dama ebb' io: trattiene col proprio cavaliere
dannaggio. alamanni, 7-i-212: non ebb' io notte e dì nell'alma impresso
in salda etade giunti, / nove nepoti ebb' io ed un fratello, / e
. petrarca, vi-1-27: qual meraviglia ebb' io, quando ristare / vidi in
. alfieri, 8-251: quanti ebb' io libri all'insegnarmi presti, i
oh che soave bacio / dalla mia dama ebb' io; / non so se don
donare / quella, che dio non ebb' altro che fare, / quando la
, / quella, che di'non ebb' altro che fare, / quando la fece
è busia, / la fama ch'ebb' el cavalier francesco: / ché tutta
che soave bacio / dalla mia dama ebb' io; / non so se don di
da porto, 1-245: in questo fatto ebb' io... da un uomo
, / di tre animali un fuoco ebb' ordinato. leggende di santi, 3-174:
, i-26: lo strai che 'n sorte ebb' io, dentr'a'begli occhi /
nitido oro / eran dardi, ond'ebb' io mille ferite, / e le candide
, e ben in questa senza dubbio ebb' egli superato il suo precettor pietro, vedendosi
alfieri, 6-424: paura pur m'ebb' io, nel veder tante, /
la gatta o la ghiandaia, / ebb' almen ne'suoi pianti una speranza, /
/ che avesse quel contento, / ch'ebb' io, signor mio caro, in
e nitido oro / gran dardi ond'ebb' io mille ferite. 5. degli arienti
, e il sol fornir ciò ch'ebb' impresso / pace darammi. è olivo a
/ far palese la gioia / ch'ebb' io, merzé d'amor, tra questi
agf. tesauro, 2-ii-153: ebb' egli per primo donativo dalla parzialeggiante natura
danna. da porto, 1-243: ebb' io, mentre combatteva in istret- tissima
potenza / con omilitade pura -misura / ebb' e grande obedienpa / d'amare dura
o spirito] / ed ospite t'ebb' io con tanto amore, / sempre
di comperarvi una poderina, per questo ebb' io tanta occasione e agio di dimorarvi.
oro / eran dardi, on- d'ebb' io mille ferite. éellincioni, 11-88:
entro eschi, / di quel ch'ebb' or così la lingua pronta. idem,
ch'a vessi, come ebb' io, della ramata? / costui pensò
tracotanza e tanto orgoglio / qual fine ebb' egli? redi, 16-iv-120: l'altra
più chiare notti, / di quel ch'ebb' io. corfino, 151: son
sbigottita / coppia d'amanti e quivi ebb' egli a dire / volere (oh crudeltà
nell'età men forte / e sì guerriera ebb' io contro gli affanni / la sempre
sbigottita / coppia d'amanti e quivi ebb' egli a dire / volere (oh
poi fu segretario a santa fiore, / ebb' il sigillo e l'altre cose in
ciro di pers, 3-322: seguaci ebb' io degl'infelici canti / selci letali.
., 56-47: poiché 'l paese ebb' arso e rubato, / ne menò molti
/ di tre animali un fuoco ebb' ordinato. = deriv. da
graf 5-472: ei, come prima / ebb' uso di ra- ei, fé giusta
mio, / se dianzi veramente non l'ebb' io. 5. famil.
de'baronzi, / ed al viso conform'ebb' il cervello. garzoni, i-817:
: lo strai, che 'n sorte ebb' io, dentro a'begli occhi / indorò
acqua e non tempesta; / quel ch'ebb' io da soffrir, cari fratelli,
d'esser lasciò, dopo mezz'ora ebb' agio / di mirare un figliuol riposto in
intorno / vaghe d'umor opimo / ebb' ei di giorno in giorno / con qualunque
5-472: ei, come prima / ebb' uso di ragion, fé giusta stima /
5-472: ei, come prima / ebb' uso di ragion, fé giusta stima /
cappello. palamedès, 103: allora ebb' elli via maggiore paura. a. pucci