v. addoblare. ad docciare, tr. (addóccio). tecn
, v-2-235: ora la storietta del docciare è un'altra; e ha fondamento in
ciaccia. = deverb. da docciare. ciaccia2, sf. tose
. = formato da ciaramellare su docciare. ciacciare, intr. (
ciaccino. = deriv. da docciare. ciaccióne, sm. (
docce ». = deverb. di docciare; cfr. tommaseo [s. v
ciocciante (part. pres. di docciare), agg. che poppa.
, v-2-235: ora la storietta del docciare è un'altra; e ha fondamento in
rispetto a doccia *: deverb. da docciare (v.), piuttosto che
docciante (part. pres. di docciare), agg. ant. che
mente ch'io parli. docciare, intr. (dóccio). colare
legno della croce, che le veggo docciare di sangue infino in terra. s
74: d'acqua fresca fattosi docciare, / con quella qual tritone e'
che apportar può il versare o 4 docciare 'in abbondanza o lasciar cadere con
cura] il dì 26, facendoli docciare le sedi affette ogni mattina per mezz'ora
mettersi in bilico, si sarà lasciato docciare giù, come piombino in una scanellatura,
docciato (part. pass, di docciare), agg. letter. sottoposto
nulla. = deriv. da docciare. doccino, sm. tubo o
, sopra una qualche parte del corpo, docciare. = voce dotta, lat
o in filo sottilissimo; stillare, docciare (un liquido, il sangue,
a forme onomatopeiche infantili come doccia, docciare, ciocco (v.).
mordace. bicchierai, 223: facendoli docciare le sedi affette ogni mattina per mezz'
amore, che anche direbbono i senesi 'docciare '». locché, v
, con valore intens., e da docciare (v.).
vamento che apportar può il versare o docciare in abbondanza o lasciar cadere con