risurrezione. idem, iv-1-351: egli era divorato come da una febbre inestinguibile che facesse
una bestia sabatica, che ell'aveva divorato, la quale egli... alcuna
solamente ucciso, ma infino all'ossa divorato. egidio romano volgar., ii-1-19:
che pure non si sentisse inclinazione d'esser divorato. idem, pr. sp.
colla paura indosso d'essere assorbito e divorato dalle fiamme. 3. respirare
fame aveva sempre e insaziabilmente azzannato e divorato. calvino, 1-234: il cane,
, o macini a secco? che divorato sie tu da'lupi. -e tu sie
tu da'lupi. -e tu sie divorato da'cani, bagaglióne. 4
un uomo di formidabile appetito. avrebbe divorato, e non bezzicato. beltramelli,
signore, che pietà! l'uomo divorato dal vizio, l'uomo che si
che pure non si sentisse inclinazione d'esser divorato. leopardi, 984: tutti siamo
una spugna, e per mangiare avrebbe divorato * vitam aeternam 'e sarebbe corso
volta il doloroso destino d'un popolo divorato e dissanguato per impinguar gli stranieri.
), agg. bruciato, divorato dalle fiamme; ardente, scot
solamente ucciso, ma infino all'ossa divorato. pulci, 19-69: così fu arrostito
indosso come e'nacque, / e divorato sanza pane o sale. berni, 8-50
[o pollo] morto, cotto e divorato, / che non eri ancor frollo
7-18: nella romanza tutto il racconto è divorato, rimane l'ultimo momento. boine
la sola discussione di tanta novità arebbe divorato assai maggior tempo di quanto poi se
gennaro a letto; ed ora mi sono divorato nell'infermità quasi tutto marzo.
iii-235: due mesi di confusione hanno divorato al paese un tempo prezioso e hanno
per farsi mandare del denaro che era divorato prima ancora che arrivasse. 5
nabissar dovria: / ché morto e divorato ànno il giardino, / da poi
del mare, che tante volte aveva divorato con gli occhi. 11.
. d'annunzio, v-1-586: io ho divorato in solitudine e in silenzio tutti i
, xxiii-40: aveva appetito che avrebbe divorato i sassi. pananti, i-145:
insieme a bocca piena? / avremmo divorato / anche la lunga tavola imbandita.
, da 1mare 'inghiottire '. divorato (part. pass, di divorare)
morrai di lunga malattia, / né divorato da fiera crudele, / ma nell'offerta
a la futura fame / conserva fa del divorato pasto / in un proprio nativo
cuoco, 2-i-69: l'uomo, divorato dalla noia dell'ozio, si crea un'
ore al giorno dinanzi alla tua creta, divorato dalla grande fiamma. emanuelli, i-21
: un uomo alto due metri, divorato dalla passione del giuoco. -tormentato
mezzo alle fucilate, il suo amante, divorato dalla fame e dalla sete, la
più riveduto se non a fiume, già divorato dalla tubercolosi, smorticcio, febricitante.
serao, i-651: aveva un volto tutto divorato dal vaiolo, a trent'anni,
memorie, e nel viso emaciato, divorato dalla barba che vi cresceva in disordine
di'che quasi tutto il regno è divorato; ma se quella divorazione è già così
dragon, che, quando / ha divorato l'uom, alfin se 'n giace
d'annunzio, v-1-586: io ho divorato in solitudine e in silenzio tutti i
perpetue. leopardi, iii-8: io ho divorato il suo libro... ogni
annunzio, v-3-331: per il poeta, divorato da un bisogno metafisico non estinguibile,
viani, 19-118: c'era pinanni, divorato dall'etisia, con certe zanne che
lo strazio della sua vedovanza, ella ha divorato da gran tempo quel che c'era
fier dragon, che, quando / ha divorato l'uom, alfin se 'n giace
d'annunzio, iii-1-368: io ho divorato in solitudine e in silenzio tutti i fumi
romanzo d'azeglio? io l'ho divorato con un prò da rimettermi lo stomaco,
, 56: tutto m'ha divorato / el tuo amor verace, / arso
d'annunzio, iii-1-368: io ho divorato in solitudine e in silenzio tutti i
lo scarlatto e dei galoppi di lord byron divorato dall'ansia di superare il suo destino
al tavolino di un caffè e hanno divorato cinque ghiacciate a testa. pavese,
ne dovria; / ché mortto e divorato ànno il giardino, / da poi
composto negletto dal cielo e dalla terra divorato. sbarbaro, 1-189: ogni tanto essa
è stato il goditore, ma il divorato fino all'osso. d'annunzio, v-2-382
prese nome quando nato fu sposto ad essere divorato dalle fiere. forteguerri, 2-12:
mangiare l'anca a gramolazzo: essere divorato dalla fame. luca pulci, 3-52
il fiume, che bello cavaliere avea divorato, a sì piccola cosa il recherebbe,
pananti, iii-112: il suo cadavere divorato dall'aridità del suolo non lascerà ben tosto
tempio. 4. locuz. essere divorato dalle immondizie: essere coperto di sporcizia
1-114: il viso della malata appariva divorato dalla sofferenza,... la fronte
la notte in cui suo padre era stato divorato dal mare. tozzi, ii-450:
della pelle delle stesse pecorelle che hanno divorato e nella quale si veggono chiarissimamente raccolti
ingordamente); ingurgitato, ingozzato, divorato. - anche al figur.
grano in erba è soggetto ad essere divorato in varie guise da insetti, i
meschino sventurato / che sarà dalle fiere divorato. ariosto, 14-36: non fe'
irregolare, basta esser pesciolino per venir divorato; basta esser balena per divenir divoratore.
la minima idea delle somme che avrebbero divorato i 'restricti facti et juris ',
che ancorché brusco, / con piacer fu divorato / dal nuovo ospite affamato. tommaseo
nelle mani del diavolo a essere lamentevolmente divorato da lui. carducci, iii-21-288:
orso] grande come una volpe, sempre divorato dalla fame, mette un urlo simile
mangiato. -al figur.: consumato, divorato (da una malattia); corroso
mala voglia]. 3. divorato, sbranato, dilaniato. magalotti,
il figlio dell'uomo, che doveva esser divorato dalle bestie che si chiamano uomini,
il ventre. 2. divorato, sbranato, dilaniato. -anche: rosicchiato
errano nel deserto laziale, lo avrebbe divorato. -rendere meno feroce, addolcire lo
indosso come e'nacque, / e divorato sanza pane o sale / e come un
trionfo, per meritare il quale aveva divorato la campagna. moravia, xiii-57:
, completamente. barilli, 5-182: divorato dalle formiche, divorato fino all'osso
barilli, 5-182: divorato dalle formiche, divorato fino all'osso. trapanato. roso
a zig-zag e il ciliegio veniva metodicamente divorato dai tarli. -costantemente.
1-1-151: intanto saulo,... divorato via più dalla smania crudele e dall'
mostri per riconoscere qualche minuzzolo del profeta divorato e per pianger quivi la perdita di un
. il fuoco, ond'egli era divorato, lo aveva ridotto una pasta molle
il capo della fagiana preso, e quel divorato, per forza l'altro busto trasse
figliuole; e lo tuo novissimo sarà divorato al fuoco. 2. che
, 1-114: il viso della malata appariva divorato dalla sofferenza, il naso affilato con
le paurose invenzioni della ratcliff, leonzio divorato dai serpenti, santa verdiana che arringava
mattino a occhi aperti, col cuore divorato da una rabbia oscura e il capo
solamente ucciso, ma infino all'ossa divorato. leonardo, 7-i- 173:
: apparì come un ghiotto, che, divorato un lauto pranzo, risentisse la voglia
pappare), agg. mangiato, divorato. -al figur.: sottratto anche con
nel nilo, / dove m'avessi divorato e pasto / qualche serpente o qualche
-corpo di una persona morta in quanto divorato dai vermi o sbranato da bestie feroci
pure non si sentisse inclinazione d'esser divorato. pellico, 2-468: lo stato della
: se io mi dichiaro che non ho divorato l'asino, perché non ho più
, quando nato fu sposto ad essere divorato dalle fiere. tasso, 6-42: cautamente
.. per non esser dalle fiere divorato la notte, sù [una quercia]
fegato divorato da luigi xvi tre giorni prima di salire
del romanzo d'azeglio? io l'ho divorato con un prò da rimettermi lo stomaco
il timore di non rivederla mi desta: divorato da un presentimento profondo, ardente,
alla amorevole e sincera socialità, sendo stato divorato ogni rimanente dai critici e dai fisiologi
putridame, colle membra tutte fracide e mezzo divorato da'vermini. 3. figur
affannato di stanchezza e di caldo, divorato dalle mosche, nauseato dell'odore delle droghe
riacquistata la calma, per non essere divorato dall'ozio e dalla voluttà pensò occuparsi
figur. rebora, 3-i-8: ho divorato i miei giorni di libertà scalpitando con
di pan nero. 7. divorato dalla febbre. - anche sostant.
del romanzo d'azeglio? io l'ho divorato con un prò da rimettermi lo stomaco
nelle mani del diavolo a essere lamentevolmente divorato da lui. sacchetti, vt-21:
al foco. -scherz. divorato senza lasciarne nulla (una vivanda).
non sbmpone di rigurgitare ciò che hanno divorato a'dipartimenti,... la
: ti rimando il libro che ho divorato in due giorni con immenso piacere sebbene
organo del corpo dopo che è stato divorato (nel mito di tizio, che ha
di tizio, che ha il fegato divorato da un rapace). tesauro,
ella cosa hanno insensibilmente distrutto e divorato i primi. mazzini, 31-407:
apparì come un ghiotto, che, divorato un lauto pranzo, risentisse la voglia
vi-34: ti rimando il libro che ho divorato in due giorni con immenso piacere sebbene
chiaro davanzati, 399: morto e divorato hanno il giardino, / da poi
mezzo mangiato. -per estens.: divorato dai vermi (un cadavere); putrefatto
midolle del vitello saginato, tu ti consumi divorato da astio rabbioso. monti, 9-598
per conservare il proprio dominio, avrebbe divorato tutti i figli tranne zeus, dal
. straziato, fatto a brani, divorato da un animale feroce o inferocito
fantasie. rebora, 3-i-8: ho divorato i miei giorni di libertà scalpitando con
'sciupati'dalle volpi che, dopo aver divorato la placenta, li azzannano alle orecchie
da semis 'metà') 'quasi'e da divorato (v.). semidògma
, dal proprio genitor sentito, / divorato non fosse. faldella, 13-213: è
che disorienta colui che deve essere divorato, che deve essere trasformato in complice.
edel sacerdote, quando il misero gregge è divorato da quella sfondata cupidità.
membra tagliate dal corpo. -sbranato, divorato da una bestia feroce (anche in
flaiano, 1-ii-286: sono un po'divorato / dall'angoscia contemporanea. / e l'
a zig-zag e il ciliegio veniva metodicamente divorato dai tarli. difetti che avevano sconsigliato la
pregare. aveva subito letto, anzi divorato, l'articolo, sottolineando, col
sparire. 8. venire interamente divorato (un cibo). romoli,
che, essendo uno uomo spezzato e divorato da uno leone o da altro animale,
parlate come se discorreste d'un giona divorato dalla balena? = forma masch
carta che le fiamme del caminetto avevano divorato. 22. strapparsi, lacerarsi
male che gli [al vico] ha divorato quasi tutto ciò ch'è al di
., per non esser dalle fiere divorato a notte, sù vi montò. ariosto
svariava questo immobile mare di terra, divorato da un sole a picco. luzi
estens. ridotto allo stremo, consunto, divorato da una malattia, in partic.
lussuria, sarà il corpo loro continuamente divorato da rospi, da scorpioni, da
carne è pasto ai vermi, / è divorato il corpo a un batter d'ale
da queste bestiacce. barilli, 5-182: divorato dalle formiche, divorato fino all'osso
, 5-182: divorato dalle formiche, divorato fino all'osso. trapanato. roso di
ignudo esposto alla balena, per essere divorato: ma perseo la libera, e
e fulminee... l'avrebbero divorato pezzettino per pezzettino. -per estens
di vorare), agg. ant. divorato; consumato. - anche in un
a zig-zag e il ciliegio veniva metodicamente divorato dai tarli. = voce onomat.
insieme ad un compagno, quando aveva già divorato, in poche settimane, una cinquantina
. faldella, 22-69: ha divorato in uno stranguglione la cena per essere
delle padelle d'untume alla fronte, divorato dalle tarme. padellato, agg.