ritrose / gabbie della città schiva e disdegna. nievo, 91: perfino nel
per la morte della madre, dov'egli disdegna luccicori e bagliori, tutto chiuso nel
, o torel, cui di sbranar disdegna, / lor mezo ucciso a divorare insegna
dirupi e grotte inaccessibili, né perciò disdegna di far nei piani. targioni tozzetti,
. dante, 38-6: tanto disdegna qualunque la mira, / che fa
d'amore. dante, 38-8: tanto disdegna qualunque la mira, / che fa
, / costei [la conoscenza] disdegna, onde il suo cor sospira.
uomo la digiuna anima esala, / non disdegna pietoso, e su gl'impuri /
: la mente fra gli oltraggi si disdegna, / onde, a dispetto, segue
, iii-930: il ragazzo scende, ma disdegna di prendere il caffè e latte;
/ ruggier di trar la spada si disdegna. tansillo, 183: tratta dal
: ma la mort'è che si disdegna entrare / in loco sì vilissimo e
, e forse d'altro loco / disdegna di portarne suso in piede ». beccuti
beccuti, 4: feroce leon ferir disdegna / cui gli s'inchina umil, e
: che tu sia egual con tutti ambizion disdegna. milizia, ii-116: le egizie
altro ornato. arici, i-9: disdegna / la canna d'ibla di sicilia il
; / che 'l tentar qualche volta idio disdegna. 3. intr. (
pazientemente s'adira, e umilmente si disdegna. simintendi, 2-2-32: allora l'
: se non che forse apollo si disdegna / ch'a parlar de'suoi sempre
sentito / contro a pilato forte si disdegna; / se 'l lassi, dicon,
rifugge / l'animo, e si disdegna, e inorridisce. leopardi, 2-13:
/ e piangi e di te stessa ti disdegna; / che senza sdegno ornai
-trice). raro. 'chi disdegna, che ha a disdegno.
/ quelle tutte che legge e dio disdegna, / e saver che disensegna /
maggior martirio ed è compreso di furore; disdegna e dispregia e dispetta.
martirio ed è compreso di furore; disdegna e dispregia e dispetta. -rifl
/ e piangi e di te stessa ti disdegna; / che senza sdegno ornai la
, etterna, le cose mortali / disdegna, e ride del pensier fallace, /
, e forse d'altro loco / disdegna di portarne suso in piede ».
): con sì feri sembianti mi disdegna / che par che 'l mondo e
empenta. dante, 38-9: tanto disdegna qualunque la mira, / che fa
/ gabbie della città schiva e disdegna. rolli, 553: le farà
portare / chi te, gioioso, disdegna. / non è mai gioia né
iaspis, / che d'udir si disdegna chi lo 'ncanta. = forma
che credo che la gente lo disdegna, / di dargli o di fargli
e piangi e di te stessa ti disdegna. tommaseo [s. v.]
l'olio forte ed impetuoso, e disdegna un olio delicato e gentile.
il sol, ché la terrestre salma / disdegna il cor, dove dal ciel s'
, bettinelli la deride, voltaire la disdegna, un secolo ironico la invia tra
/ tutte quelle che legge e dio disdegna. dante, purg., 6-146
mosche: chi è forte e generoso disdegna le azioni frivole o vili. tommaseo
francesco da barberino, ii-186: disdegna il folle; a suo danno sovente
, / che lo studio dell'arte / disdegna far su le maestre carte.
di bon coraggio, / mi pur disdegna vostra segnoranza. dante, inf.,
/ quelle tutte che legge e dio disdegna, / e saver che disensegna /
caccia, 366: quanto più mi disdegna, / più sarà dolze la tenuta
nostra mente possa mettere in dubbio, disdegna quindi ogni autorità, quindi ogni governo
amore], di cui far parte si disdegna / al volgo errante ch'ogni bel
molto / che 'l tentar qualche volta idio disdegna. boterò, 9-24: oltra a
; che non nutre eccessive ambizioni, disdegna le lodi, gli onori, il
petrarca, 5-14: forse apollo si disdegna / ch'a parlar de'suoi sempre
petruccelli della gattina, 134: se farini disdegna comandare la falange della destra, gli
rifiuta i piatti senza guardarli. si disdegna il tacchino farcito e si nicchia e
xxxv-11-586: con sì feri sembianti mi disdegna / che par che '1 mondo e me
fer'orgogliansa * / servendo lei, disdegna il meo servire. guinizelli, xxxv-n-465:
le frivolezze; guai se il ricco disdegna la moda, guai se non vive
da un poeta sedicente repubblicano che non disdegna però gli stipendi monarchici.
essa, etterna, le cose mortali / disdegna, e ride del pensier fallace /
perdilettose / quelle tutte che leggie e dio disdegna. = deriv. da dilettoso (
, e forse d'altro loco / disdegna di portarne suso in piede.
mentale. dante, xxjk-8: tanto disdegna qualunque la mira / che fa chinare
/ tanto al presente me batte e disdegna / che me son rotte polpe,
quando l'uomo, vilissima polvere, si disdegna di udire il creatore di tutto il
semplice, facilmente comprensibile; che non disdegna forme linguistiche popolari. popini,
è poetico; disprezza la scienza, disdegna la precisione; ma è più sicuro,
guarda / e ad ogni atto servii scender disdegna. faldella, i-4-9: nicotera è
petrarca, 5-14: forse apollo si disdegna / ch'a parlar de'suoi sempre verdi
la sua caccia prediletta. liebe li disdegna. è un cane come quelli della
2. persona schifiltosa, che disdegna e disprezza gli altri o a cui
regalàbile, agg. letter. che non disdegna i doni. salvini, 16-i-222
portare / chi te, gioioso, disdegna. guinizelli, xxxv-ii- 484:
, i-249: l'eterna bontà non si disdegna / per te chiamarla guida eletta e
regna, / e noi qua giuso riguardar disdegna? g. gozzi, i-10-123
264: se pur tanto or mi disdegna e sprezza, / poi bramerà,
e più intatta fama. -che disdegna i riconoscimenti, gli onori; ritroso.
/ e piangi e di te stessa ti disdegna; / che senza sdegno ormai la
come agnello, risorge come leone, non disdegna la similitudine di pastore, di pietra
e 'l proprio senso, ch'ubbidir disdegna. 8. bramoso di sangue
, 2: chi ha potere non disdegna mai la ncchezza, spesso anzi la considera
3. che trascura, disprezza o disdegna qualcosa (in partic. la grazia
/ di chi le gioie sue schiva e disdegna. 9. intr. con
, che odia isuoi compagni brillanti e non disdegna qualche volta di riferire ai superiori che
voi di bon coraggio, / mi pur disdegna vostra segnoranza. = dal provenz
, bettinelli la deride, voltaire la disdegna, un secolo ironico la invia tra
la vita contemplativa guardarli. si disdegna il tacchino farcito e si nicchia e fan
letter. ant. che disprezza, disdegna. fr. colonna, 3-443:
la bimba sprezzante. 2. che disdegna o considera con atteggiamento di ripulsa o
si risente e si cruccia e si disdegna: / la speranza talor fugge a
« il governo non ama, anzi disdegna gli elogi insulsi, le sviolinature.
.. / la bravura nimica ornai disdegna, / ascrive la tardanza a codardia
. caccia, 366: quanto più mi disdegna, / più sarà dolze la tenuta
: inaugura sedi del psdi, ma non disdegna le prime comunioni, la sagra dei
; maneggione, trafficante; chi non disdegna affari loschi; affarista equivoco.
, / ch'esser da noi cantata si disdegna, / e chiede magior trumba.