. d'annunzio, iv-2-997: mentre discendo, un mulinello perfido m'aggira.
deriv. da à7to3a (vcù 4 discendo àpoca, sf. stor. ricevuta,
la repubblica. / ma se poi discendo all'atto / dalla sfera dell'astratto,
duca disse: « i'son un che discendo / con questo vivo giù di balzo
deriv. da xaxa3a [vco 'discendo '. il contrario di anabasi (v
come nel corpo; ne la seconda discendo a laude speziale de l'anima;
uscirne. carducci, ii-19-254: non discendo nell'italia centrale che a mezzo settembre
'e quella gente che qui s'innamora', discendo a mostrare come ne l'umana intelligenza
all'amarezza. palazzeschi, ii-42: discendo le scale, / traverso le sale,
lui salire: / se prima non discendo / nel cuor me conoscendo / sopra
francesco da barberino, 24: ornai discendo al suo primo grado e dico che,
dileguarmi presto, / nelle valli discendo e 'n su ritorno / passando via
v'è una mitezza che esaspera. discendo a cervignano. mi sottraggo senza grazia
sublime grado teologico e dalla filosofica altezza discendo in quella parte de'grammatici, la
correttori di stampe. pascoli, 561: discendo laggiù tra le grame / mie genti
laberinto fore. equicola, 2: non discendo in questo campo senza scudo concessomi dalla
al fine della corsa, io non discendo nemmeno: ma pago altri 30 centesimi,
, 683: io non ignoro da chi discendo, ma tu... chi
francesco da barberino, 29: ornai discendo all'altro grado giuso e dico che
scontento]. pascoli, 561: discendo laggiù tra le grame / mie genti,
mogio: povero a povere / genti discendo, piccolo a piccoli / poderi che sembrano
gente, che qui s'innamora », discendo a mostrare come nella umana intelligenza essa
talpruno. fogazzaro, 1-47: a bergamo discendo e non vedo il minimo mazzi.
n. villani, 4-11: talor discendo a la maremma umile / e v'accoglio
., 29-96: i'son un che discendo / con questo vivo giù di balzo
n. villani, 4-11: talor discendo a la maremma umile / e v'accoglio
. n. villani, 4-11: talor discendo a la maremma umile / e v'
/ ma stanco del lungo cammino / discendo / senz'onta di gioia.
. n. villani, 4-11: talor discendo a la maremma umile / e v'
crisostomo volgar., 1-1-159: non discendo ancora a vituperare le dilizie ed a
4-11: or pian passeggio, ora discendo, or poggio. c. ferrari,
mascheroni, 8-165: dal sommo ciel discendo, / u'come è mio costume,
bartolini, 18-86: allora salgo e discendo pei vicoli storti; annuso mille puzze
i-117: senza querele, o morte, discendo ai regni bui; / di ciò
son più nobile di voi, perché discendo diritto da adamo. -riferirsi,
ii-160: senza querele, o morte, discendo ai regni bui. -mitol
ma 'l massimo danno è che dopo il discendo del- l'obbliquo suo moto non può
come don chisciotte da cui forse io discendo. cattaneo, iv-3-173: l'austria
saluto! saluto a mia volta e discendo. monelli, i-95: ha trovato alla
in pianura, e piu ancora quando discendo in cantina. = voce dotta,
: perché io non ignoro da chi discendo, ma tu chi sei? come puoi
canti vivi. d'annunzio, vi-59: discendo... tagliandomi le dita agli