alla nunziata, ed io son corso a dirvelo, / acciocché voi mettiate l'acqua
si dice: * vado a dirvelo ', invece di * ora ve lo
, 15-ii-448: mi pare di dirvelo tanto asseveratamente, che non ave
-li conosco così poco che non saprei dirvelo. giusti, v-77: sospettoso per
ora di lui: e non arei mancato dirvelo in carità, poi che veggo confidate
l'altra cagione della mia lentaggine a dirvelo si è perché tutti gli fo fare a'
avete detto subito? -e come potevo dirvelo? tutti bene, bravo, buono,
è un pezzo che ho voglia di dirvelo: fareste meglio a discorrer meno, e
sia l'autore, e'non accade dirvelo, / ch'egli è ornai più conosciuto
corte, / ond'io potessi poi dirvelo intero, / m'ha ritardato.
. tocci, 1-66: pure vo'dirvelo che cosa eh'è questa 'petizione di principio'
a chiamare il viatico? quello dobbiamo dirvelo noi medici, quando è l'ora;
attuale non mi persuade. e debbo dirvelo in pubblico, perché non mi piacerebbe
nievo, 3-197: m'ero dimenticato di dirvelo in raddiètro: e quante cose mi
risvegliato un ghiribizzo che io vo pur dirvelo. foscolo, ii-445: - che fa
: pure mi scarico la mia coscienza a dirvelo. v ariosto, 1-iv-772: vorria
e pur con tutto ciò io sto per dirvelo. b. davanzati, ii-265:
, 1-157: ora io ho voluto dirvelo, perché... non venisse a
vizio vostro! foscolo, xviii-258: a dirvelo in confidenza, lo credo giovine di
attuale non mi persuade. e debbo dirvelo in pubblico, perché non mi piacerebbe
alberto durerò, io sono ora per dirvelo molto volentieri, da che così vago
. cecchi, 7-4-4: io non vo'dirvelo prima / che ne favelli il vicepatriarca
schietto, ho più volontà io di dirvelo, che voi di saperlo. carducci,