simili alla celidonia. 12. dir. esattamente definito nel suo contenuto e
perfetto et al futuro, com'a dir da 'scrivo'a 'scriveva', a 'scrissi'et
di studi fra popolazioni puritane, sentendo dir raca di noi, concepirono il proponimento
superiore di merceologia. 4. dir. perfezionamento di un contratto: processo
pezze da otto. 12. dir. rendere giuridicamente perfetto (v.
letifica il cuore. 14. dir. compimento degli atti richiesti per conferire
sua carriera. 2. dir. ant. che rende valido definitivamente
: una tale censura sarebbe anzi a dir vero non solo indiscreta, ma perfidamente
: perfino amor sarrea / ché a dir non sarrea / tutto quanto valore.
che hanno incontrato. 2. dir. pen. possibilità che venga leso un
punto. campailla, 7-9: nel dir che quest'abbia orbe terreno / la
, 1-26: ben felice si può dir colui / che si fa acorto per l'
il traditor, / non lo lasciar più dir: / il labbro è mentitor,
, / ritrare el resto, e dir ch'era dormendo. 3.
che nel colmo de l'intrico o vogliam dir ne l'epitasi de l'atto quarto
1-237: parimente forti non si posson dir coloro li quali, benché valorosamente combattendo
voi di sì bella reflessione, checché dir possano o stiracchiar più tosto gli eruditi a
conserva, / pensate lo proverbio che dir sòie: / « a bon servente
con un po'di peritanza non sapendo dir altro, ma aveva negli occhi una
cent., 84-70: or vegno a dir quel che dice l'autore / di
: poiché la serva si peritava a dir ch'erano a letto a quell'ora,
ieri il riscontro necroscopico. 5. dir. esperto che, nell'ambito di una
storia dell'arte. 3. dir. venuto meno nella sua fìsica esistenza,
. almeno, come minimo, a dir poco (con valore restrittivo, per
un tessuto vegetale). 15. dir. pen. reato permanente: quello (
la tracotanza popolare. 7. dir. pen. permanenza del reato: la
la quale, se m'è permesso di dir così, è come il crepuscolo,
muoversi a seconda delle convulsioni o vogliamo dir delle strappate che producono in esse di
. permissible. permissionàrio, sm. dir. soggetto che fruisce di un'autorizzazione
di commercio). -in partic. dir. civ.: contratto che ha per
quale [petto] in però si può dir forte, perché si lasciò vincere dalla
nuova e nuova replicazione o reiterazione (per dir così) possa, senza esser interrotto
). perpetuano, agg. dir. ant. che è titolare del
fatte dalla legge. -stor. dir. che si riferisce a rapporti giuridici
perpetui nimici. -stor. dir. colono perpetuo: manente (v.
persona di pantusi. 3. dir. pen. ricerca compiuta a opera degli
perrorescènza, sf. stor. dir. stato soggettivo di grave timore per
4. punitore. -stor. dir. chi, per propria originaria autorità
- infurierebbe! 3. dir. che si riferisce all'attività di perseguire
giudizialmente qualcosa o qualcuno. -stor. dir. giudizio persecutorio: il giudizio civile che
i perseguenti. perseguìbile, agg. dir. pen. che, essendo vietato
da perseguire. perseguibilità, sf. dir. l'essere perseguibile. bocchelli,
a perseguire qualcosa. -in partic., dir.: l'attività del perseguire qualcosa
rimaso perso. fagiuoli, v-184: dir a più d'un villano ho sentit'io
, par., 19-112: che poran dir li perse a'vostri regi, /
, / e per lo non ben dir potrò impetrare, / per avventura, fine
dell'indeterminatezza. 3. dir. il soggetto a cui un determinato
ciò mi doglio, / non posso dir di cento parti l'una / l'amor
lat. con valore di sf. dir. intemaz. persona bene accetta, nei
fusione col piemonte. 9. dir. che attiene direttamente alla persona fisica
carducci, iii-15-151: cotesto, a dir vero, cercarono di fare anche quei
mur, u omo u femina, dir xxv paternoster e xxv avemaria et esir
medesimi non intendono. 4. dir. che possiede personalità giuridica e morale
. croce, ii-8-21: né, a dir vero, si riesce nemmeno a distinguere
goldoni, xiii-935: deh signor, dir volea, si persuada / che la
gli epiteti, come sapete, fanno il dir poetico e freddo e però men persuasivo
servito nel persutto, io non voglio dir gambetto. -perché? che c'è
servire. cavalca, 11-48: non dir... parole che commuovino altrui
ver di sé pressumi / e folle è dir costante il pertinace. a. serra
mezzo prescelto per offender il nemico il dir che sia efficace senza crudeltà. conviene
orrenda e pertinace / ed altre belle cose dir vi voglio. nardi, 65:
pertinènsa, pertinènzia), sf. dir. civ. cosa destinata in modo durevole
pertinente). pertinenziale, agg. dir. che è proprio, che si
di buca, ma in lombardo vuol dir pertugiare. 5. intr.
pianto. idem, 6-20-17: più volea dir ancor, ma dal profondo / duol
. magalotti, 23-274: potete voi mai dir altro se non che l'anima agisce
brutta e perversa azzione, ignorante si può dir l'uomo. catzelu [guevara]
medesima miscredenza, la medesima, per dir meglio, cecità e fissazione prevaleva nel
533): la medesima, per dir meglio, cecità e pervicacia]. imbriani
considerati come autori, sono giudicati, a dir molto, g'udiziosi ma pesanti compilatori
buona pesca. 8. dir. civ. e ammin. diritti esclusivi
tonnare e mugginare. dir. pen. pesca di frodo: ciascuno
rime inaudite in versi pesco / per dir le tuo magagne non racconte. aretino
e si pesca un granchio, a dir poco. -sapere, vedere in
sm. (plur. -ci). dir. ant. tributo in denaro o
altri pesci di tante maniere, / che dir non puossi con cento favelle, /
altri pesci di tante maniere, / che dir non puossi con cento favelle, /
i-259: i vivai, o vogliam dir peschiere, stan bene rasente i pratelti
/ parte correndo, o, vuo'dir, vola in fretta; / così i
e di salsiccia / faranne, a non dir fiabbe, cento braccia. cantini,
ammaestramento per correggere il giusto si può dir che tolga via dalle sue parole ogni peso
costituenti una costruzione. 22. dir. comm. peso affermato in polizza;
fagiuoli, iv-76: voi mi potreste dir quai furo e quanti, / voi
inteso, / ha (come si suol dir) finito il peso. note al
boiardo, 2-31-27: ben vi so dir che ormai de vigoria; / de
pessima lingua e che mi diletto di dir male di ogni cosa. -molto alterato
trovarvi i papi e i traditori e dir loro villania e pestarli. vittorini,
, / s'io dica cose da non dir, veggendo / come fortuna i miei
ci. forteguerri, 9-1: udito ho dir da certi saputelli / che dàn di
deledda, iii-1026: si cominciò a dir peste del signor direttore. palazzeschi,
oh fateci dunque il piacere di non dir peste e coma della città!
/ che nel silenzio ascondo / il dir, come tra fiondi il corpo infrondo
cavalca, 19-462: lasciando di più dir di questi pestilenti, vegnamo a dir
dir di questi pestilenti, vegnamo a dir di quelli li quali dissi che vivono a
amusio, iii-66: non si potria dir la pestilenzial natura di questi arbori,
. varano, 1-61: in così dir egli movea le preste / leggiadre piante ed
calice, ove sono racchiusi i petali o dir vogliamo le foglie del fiore. ginanni
deriv. petèfio, agg. dir. rom. legge petelia o petelia
petere). petitòrio, agg. dir. civ. che si riferisce a
anima. 7. stor. dir. richiesta formale, per lo più scritta
desco / e (come si suol dir) riebbe il peto. fagiuoli, viii-74
del sonetto antoniano mi piacciono, per dir vero, assai: sono petrarcheschissimi.
goldoni, x-972: se il vostro dir mi stucca, / vi pettino ben bene
forteguerri, 1-36: astolfo a questo dir si mette in tasca / la mano e
soldo, perché pettine in campo vuol dir mangiare a scrocco. -scarmignare qualcuno
al povero petto s'afferra / per dir tante cose e poi tante, / ma
il vero. più oltre non ti vo'dir per ora di questo. galileo,
al vivo una minaccia o, per dir meglio, un principio molto avanzato di una
gozzi, 4-173: non si potria mai dir la petulanza / del guascon, quando
scorza di una presunzione o, per dir meglio, petulanza incredibile e di un
, dall'ossa la pettulanzia, per dir così, la lascivia, la libidine?
belle lettere; la sua professione, di dir mal di tutto e scrivere in franzese
d'un'altra, e così possiamo dir di pezzi, dicendo, procede. benivieni
vada troppo innanzi, o, per dir meglio, non ce n'è disegno,
schiatta pallavillani, xvii-659-11: il vostro dir non è piagiente. / siate cierto
propia volontade. 10. dir. ant. gravezza piacente (anche solo
8-2: una volta udito fu / dir mentre ei dava alla sua diva un bacio
della barba, xxxv-i-298: non l'auso dir, ché la mente ho raminga,
, 1-277: stimansi molti, per dir sempre cose che piacciano, in qualunque
pensiero e non prova; o per dir meglio, un concetto e non un sentimento
sì dolce e piacevol imperio può quasi dir come temistocle fuggitosi in persia: s'
figliolo, cominciasse a dir piacevolezze e far l'arguto. straparola
ched i'la serva: / almen può dir che serv'à / come ch'i'
mie corpo a suo piacimento, / che dir pur non pottetti: iesù, pace
. dante da maiano, 1-18-2: convemmi dir, madonna, e dimostrare / come
scialba / giornata! 5. dir. civ. come visto e piaciuto:
questo luogo belle; / né al dir si creda (e, il suo parlar
m'insegna del tuo cor piagato / a dir le pene dolcemente acerbe. dottori,
nannini [epistole], 170: il dir la verità suole partorire odio, sì
inesistente. gallani, 30: suolsi dir un bel motto, che tal piagne
/ piagnistei! ch'io gli ebbi a dir, s'io volli / racconsolarla,
mi paion piagnoni: / ti so dir ben che son di buona vena. simeoni
condonare a simonide, poeta piagnone al dir di catullo, la sua debolezza per
febei del quale non ti posso dir altro, se non che è stampato molto
donna è servidore / ben si può dir che 'n buon pianeto è nato.
ha quel fischio una frase che vuol dir voga forte, e con un tal grado
hanne un'altra il medesimo che vuol dir vogar piano, ma con un determinato
la stella; / e cominciommi a dir soave e piana, / con angelica
sta'attento, ché io te lo vo'dir piano, acciocché, se nessuno fussi
con voce alta parlare, ma o dir piano ne conviene o senza potere parlare
si stende sul piano, / può dir ch'egli ebbe ed alma e mente in
nel vero certamente: / prezzo lo vostro dir men ch'um pisano! / ond'
riferimento. 17. urban. e dir. amm. piano regolatore (anche
/ colle superbe sponde / del suo mar dir felice, / poich'a sì degne
di tal pianta, / mandatilomi a dir, ch'i'n'ho tal sede,
/... / sa'mi dir dove posò le piante / il primo bruco
, 3-46: levare una pianta non vuol dir altro che rapportare tutte le cose d'
7: s'io ho notato el tuo dir poco avante, / tu se'fortuna
già puzza di avello, / onde senza dir nulla ivi si pianta, / e
ariosto, 36-58: io non so ben dir come si fosse: / la spada
caro, 11-169: come non si può dir padre che non s'intenda figliuolo,
erro. piantivo, sm. dir. facoltà di piantare alberi su un
, 1-16: sarebbe stato, per dir così, un piantoriso. faldella, 3-280
d'alcirim'e guariri / a lingua dir nu l'ausu, / pir gran timenza
d'alcirim'e guariri / a lingua dir nu l'ausu, / pir gran timenza
, ch'è 'n fastidio / a dir che stia così 'l tempio di dio.
o piede della scarpata). - dir. intemaz.: prolungamento naturale sottomarino
chiamata dalla forma piatta o, per dir meglio, retta, che hanno le
necessità ottanta mila piatti reali o vogliam dir bacini d'oro. -lavatura
ancor dell'altre genti, / come dir pulci, piattole e pidocchi, / non
va glorioso, / sicché ognuno il può dir, con veritate, / una piattola
e sono assai bene moltiplicati, come dir... pediculi da carbonaio,.
-se'tu buonanno? o che vuol dir questo? -e buonanno croscia un'altra
3-i-196: caro signor, ho inteso dir per piazza, / che avete con cupido
conforme: / frate, qui si può dir: la lepre dorme. =
suo bisticciarsi, ricordandosi che si può dir più a proposito in molti casi:
mi sia aperto, / e ch'i'dir possa come fu tra 'ricchi / de
picchiatene, / tu puoi frodarle o dir d'esser caduto. g. b.
vedendo il fantastico mescuglio, / diventa come dir piccin piccino. manzoni, pr.
pele, che ben non se pò dir ni scriver. ottimo, i-501: dice
conoscendole così al primo, cominciò a dir loro: da qual parte del cielo
tutta quasi la saracinia, / vi posso dir ched io l'aggio in balia,
piccola cilindrata. 30. dir. semplificato nella struttura e nella disciplina
e manovale fino alla chiamata. cretino vuol dir trascurato da piccolo, denutrito, inselvatichito
e diemmene una che se gli poteva dir « arcivoi », non pur « voi
palmata di tale uccello. 18. dir. ant. bando di un piè,
, quanto son contento / del vostro ragionar dir non saprei ». machiavelli, 1-ii-110
: la rissa loro, a non vi dir bugie, / nacque per quelle ceneri
vergini dier loco / a lei di dir, levata dritta in pè, / rispuose
goldoni, iv-714: non dico per dir male di mio padre, ma tutti
mobile nel suo piede o guida che dir la vogliamo. -estremità di una
con diversi nomi nominarono, com'a dir dattilo, spondeo e simib, le
il governo saprà puntare i piedi e dir di no. soldati, 2-470:
, cioè delle loro falde o vogliam dir pieghe, hanno da scorrere in tutte
e noia a sostenere o a ricevere che dir vogliamo, nondimeno si conviene all'uomo
, 1-iii-277: piega oloferne a quel suo dir la testa / e con l'occhio
o articolazioni o articoli o piegature che dir vogliamo. de bernardi, xcii-ii-29: il
plegirìa, pligirìa), sf. dir. garanzia prestata a favore di una
pièzo, pièzzó), sm. dir. mallevadore, garante. sanudo,
: a fin che non credessero che in dir ciò ella fosse punto intenerita e fatta
esista, è logico che ognuno trovi da dir la sua in argomento. 15
e piace. 12. dir. qualità, proprietà o caratteristica di
visibile l'esagerazione della grande scrittura per non dir niente in quattro pagine piene.
s'è trovato, / chi può dir quanto c'è grato? / ora sì
pieno e morbido. 38. dir. non sottoposto a particolari restrizioni,
verdura, pare come un sogno o per dir meglio un incanto. lubrano, 1-49
saputo immaginarmi se non che quelle come dir volatiche dell'uno [sole] e bernoccoli
quale e 'l quale, a voler dir lo vero, / fu stabilita per lo
vagheggiando alla pazesca. / ti so dir che la sta fresca / chi con
i miei disiri, / ché senza dir, di lei seria servito / per la
le quali, stando (si può dir) tutto 0 tempo racchiuse in casa
i-351: senza altro conforto / oltre ogni dir fu il pianto e la pietade /
fortemente: / sì porgi lo tuo dir con gran pietanza, / che m'hai
i-2-228: non era clodio, a vero dir, sì inetto / pietanza a schifar
posso, e debbo dire, a dir vero, ch'egli... è
, 181: se t'ho col mio dir così trafitta, / ho fatto come
tanto savio e sì pietoso / che demostene dir non lo saprebbe. baldelli, 5-7-383
della casa, 669: pietosa istoria a dir quel ch'io soffersi / in così
qualche pietra ascosa, / fecero al baldi dir, ch'era presente, / ch'
giornata. ibidem, 269: tanto è dir pietra in uscio, come uscio in
fra le sue nocche legnose, dovrai dir: 'coccodè'l'ultima volta. e se
/ e sta a sentire e lascia dir chi dice. 3. locuz
o grammaticale. muzio, 1-27: dir si può bene che il proemio attaccato a
assai men difficile impresa, / bastava dir, se 'l vuoi, vattelo a piglia
di qualche corpo di difesa non vuol dir altro che drizzarla verso quella parte dalla quale
non a spasso, / come sogliam dir noi, a cercar funghi, / e
virtù, / per rason giusta debo dir de lù: / che l'è pitor
da pignorare. pignoràbile, agg. dir. che può essere pignorato (un
pignorare. pignorabilità, sf. dir. l'essere pignoràbile (un bene
(ant. pegnoraménto), sm. dir. atto giuridico (preceduto nella maggior
. di pignorare), agg. dir. che promuove un pignoramento (un creditore
), tr. (pignoro). dir. sottoporre a pignoramento un bene del
pegno). pignoratàrio, sm. dir. creditore che promuove il pignoramento dei
ecc. pignorativo, agg. dir. pignoratizio. tommaseo [s
(ant. pegnoratìzio), agg. dir. proc. disus. che si
per un anno. 2. dir. civ. che si riferisce a un
, agg. (peggiorato). dir. sottoposto a pignoramento (un bene
pignorazione (pegnorazione), sf. dir. disus. pignoramento. statuto
« cactivo, va alla pignòcta e non dir più che tu sii nostro re »
ciammengole o manimorce, ve lo so dir io, non se ne trova più a
è sì pigroso / ke non pò dir la sua folia. cavalca, 9-263:
manestre loro, tutte con risi cioè corno dir macaroni. gessi, 131: non
cecchi, 1-2-528: io vi so dir che vi bisognerà, / se voi vorrete
avessi! -come? / -dico così per dir. avrei piacere / d'indorargli la
ossa mia, / come sarebbe a dir da uno stinco, / chi faccia mia
: / el ben c'avie non potrebbe dir lingua. 10. che abbonda
prese a casa di suo zio senza dir niente e al padre disse che gliel'avevano
proporzione e con simetria equale / che dir se può secur che son sorelle / qual
inclinato. amari, 1-1-239: questo dir del prigione, che parve cominciato ad
, purg., 24-3: né 'l dir l'andar, né l'andar lui più
'ntagli e le figure / si posson dir le belle rimembranze, / che imaginate son
c. gozzi, 1-1005: so dir ch'ell'era ignorante per dua, /
ha in fronte due pinzi o per dir meglio due branche fomite di punterelle dentate
di quel poema, se però poema dir si potesse l'imbrattar istoria pia con sozzure
, 972: la vecchierella che sa dir le fole, / trista bensì, ma
faccio un libro nuovo / senza nemmen dir: pio! pirandello, 7-928: perché
o feriti uomini e cavalli, per nulla dir delle case. mazzini, 43-158:
: di persone che in conversazione non sanno dir nulla o colle quali non si può
capo, fende (se è lecito dir così) tutta la palla dall'ostro alla
non sarebbe anche mal degli arcolai / dir le lodi..., /.
lxxvtii-ii-509: canzon, tu puoi sicuro dir che dante / fu piombo e vetro d'
, 3-449: alle quali cose non so dir altro, se non che mi rallegro
io-io (1-iv-954): che si potrà dir qui? se non che anche nelle
piovere. piovitóio, sm. dir. disus. striscia di terreno attigua
o clericali, o pipini, che dir si voglia, faranno lista per conto proprio
e di lisbona: / poi lasciommi con dir: d'uopo è ch'io vada
qui ferano i pippion sua pippionata: / dir volevano anch'essi e già teneano /
tutti / fenice. gli altri li vo'dir pipioni. parabosco, 5-15: or
, / ch'è quel ch'io volea dir, tirinto dico, / che sempre
, ha trovato ricapito, / vi so dir, buono, e si dovette abbattere
cecco dascoli, 3516: ti voglio dir come nel fuoco / fanno venir figure
certamente: / prezzo, lo vostro dir, men c'um pisano! testi fiorentini
ii-14 (61): mi resta a dir di questa naturaccia / ch'ella a
latini o greci / ma in questo dir bemiesco, anzi pur nostro. idem,
, 1-505: poter pisciar nel letto e dir d'esser sudato: di chi ha
tu puoi / pisciare in letto e dir che sei sudato. passeroni, iii-261:
letto / a suo bell'agio e dir ch'egli ha sudato. -scopare
/ a un uomo e che volete dir di peggio / che dirgli pisellóne o
lui mai con altri pispigli, / dir puoi ch'un anno il piansi a gran
». amenta, 4-4: che vuol dir quel pissi pissi che fan tuttodì insieme
sappiano quel ch'egli è sette, a dir poco, vi soggiungono subito, di
se vorrete intendere / quel ch'i'vo'dir, son certo scuseretemi. monti,
53: non mi ricorda se a dir vi mandai / in questa brieve pistolétta
gettar i cavalieri l'aste o lande che dir vogliamo, e prender in luogo di
da una gran furia di pistolate senza poter dir parola. de nicola, 347:
oglio. lorenzi, 1-31: vorrei dir del pistrino e come possa / alta pesante
pittagorici appo i quali non sembra a dir vero che la virtù e intelligenza dei singoli
ricorse [talete], se il mio dir non erra, / a un granel
ricordo / questo cavalletto, / ma come dir di no, / al pittorino in
... presero... a dir male dell'imperatore, molto male;
. martelli, 26: pittore non vuol dir nulla, dipingere meno che mai.
goffe pitturacce di colore, non oso dir quali. = dal lat.
mossi dalla invidia, altro non fanno che dir male di questo e quello.
patecchio, xxxv-i-561: de la lengua voi'dir alò primeramente, / per quel q'
del guallaca, xxxv-i-291: serventes'a dir esto / va', ché per serv'
ma gli uomini impiegano un'ora a dir quello che esigerebbe cinque minuti; quando
inf., 1-7: ahi quanto a dir qual era è cosa dura / està
dirai sì ben / com'se vorave dir, o s'eu dig plui o men
. petrarca, iii-2-160: più ti vo'dir, per non lasciarti senza / una
o potrebbe-, che non si può dir più: in grado sommo, non
del marito, che non si può dir più. panigarola, 255: volete
: resta adesso a vedere o, per dir meglio, a indovinare, non so
lii-1-39: dell'indie non si può dir cosa certa, perché molto variamente se
cognosca om del mondo; / a dir che canti o che soni la piva,
addosso. / la piva o, vogliam dir, la cornamusa / suono, dormendo
avea le pive più gonfiate / nel dir mal delle donne sconoscenti, / (perch'
amico del castelvetro, che è come dir del diavolo, e m'ha già scritto
pizzarda dal pizzo che tanto vale quanto dir becco. tanara, 351: conosciamo
il suo 'bisticciarsi'ricordandosi che si può dir più a proposito in molti casi:
nell'orecchie il prurito e, per dir il vero, se questa opera fosse
, 1-208: io pensai pur che cotal dir placassi / in qualche modo la sua
pavese, 5-118: ne avevo sentite dir tante su di loro, che suonavano
, sm. invar. stor. e dir. pubbl. al tempo degli stati
delle sedi suburbicarie. 2. dir. can. formula usata dai membri di
. goldoni, xiii-564: in così dir, da insolito sopore / preso, m'
durerà fatica a riconoscere ch'egli nel dir questo nulla dice. foscolo, xvii-408
placitazione, sf. stor. e dir. pubbl. l'insieme degli istituti
braccio di cadavere. 3. dir. approvazione, autorizzazione dell'autorità superiore
, l'ombra di cristo.. dir. ant. reo di un sequestro di
. dimin. plagio1, sm. dir. rom. delitto consistente nel ridurre
o donarlo altrui. 2. dir. pen. nel linguaggio giuridico del secolo
). planàrie », agg. dir. che si riferisce, che è
figlio redentor tanto clemente / quanto nessuno a dir saria possente, / laudato sia l'
(plur. -ci). stor. dir. tributo o regalia di origine feudale
: fuggi dal carr.. vo'dir dal plaustro, o sole.
plebe. ariosto, 20-91: se udite dir che d'ardimento priva / la vii
le capitolesse / o, per me'dir, quelle maccheronee / di voi altri,
invidiosi, plebei, / che del dir mal d'altrui mai son satolli. vasari
buoi, menar i muli / (come dir dalla striglia o dalla zappa)
, / un che non sa dir pappa / e che non vai né lui
favore. plebiscito, sm. dir. rom. deliberazione presa dalla plebe
era stato bandito. 3. dir. caratterizzato dall'assenza di qualsiasi particolare
io ti do plenaria indulgenzia: volli dir libertà di confabular meco. cesarotti,
condizioni, il partito liberale era costretto a dir di no e a ritirarsi dalla collaborazione
, sf. latin. stor. e dir. costit. esprime il principio,
. nigro, 1-100: non poi già dir ch'apollo, tuo amicissimo, /
, 27-10: quanto più gli è da dir cresce il soggetto / in laudar voi
pronunziato stretto 'par ploton '/ che vuol dir per manipolo, per truppa, /
culturali e ricerche teologiche. 4. dir. pluralismo giuridico: concezione di fondo
.., pluralizando il timone con dir 'gubemacula navis', dà un certo segno che
). pluriaggravato, agg. dir. pen. caratterizzato dalla compresenza di
e simultaneamente plurimo. 6. dir. che comporta una pluralità di facoltà o
.). plurinominàle, agg. dir. pubbl. che ha come fine
. plurioffensivo, agg. dir. pen. che offende (lede
decidere da sé. 2. dir. costituito da più persone fisiche (una
decidere da sé. 2. dir. pen. che comporta necessariamente, in
). plurisussistènte, agg. dir. pen. che viene realizzato mediante
.). plurisussistènza, sf. dir. pen. qualità, carattere o
pocheto lasciare, / pigliando nel mio dir qualche vantaggio. bizoni, 152: s'
all'animo non così molti risguardano e per dir meglio pochissimi hanno cura o pensiero.
inf., 1-7: ahi quanto a dir qual era è cosa dura / està
[s. v.]: 'vo'dir poco': attenuando un numero. gli
attenuando un numero. gli diede vo'dir poco, cento baci. -volerci poco
se e'ci fosse monna pocofila / dir sene possa oggi la vigila, / ché
, / non (come si suol dir) vivean del loro. cantoni, 717
'n su questo m'avegno, / poraggio dir ch'amor sia poderoso, / e
buonarroti il giovane, 9-391: ho sentito dir su questo passo / essersi fatte ier
la ragione de'prieghi: o per dir meglio il poeta è simile al primo
teorico, che sol esso, a dir vero, ha relazione con le nostre
: questo nome di poeta non vuol dir altro che facitore. dolce, l-i-152
i-96: padrone, voi mi solevi / dir ciò che voi volevi, / da
a manomettere le parole, e a far dir loro le cose più lontane dal loro
, l'adorazione degl'idoli non vuol dir altro, in questi casi, che avere
stil poetico / in picciol'ora questo mio dir metrico. castelvetro, 8-1-42: i
o neokantiani, non sono, a dir vero, idee o immagini che riscaldino
ingiuriosa agli anni, / prendendo a dir del foco che t'accese / i pria
, iv-153: odiamo quelle letterarie, per dir così, polentate senza sale del guerzoni
per la loro poligafìa o, per dir meglio, poligafìa, più che dai piedi
spada e la penna. 2. dir. ant. reato della persona coniugata che
ottimo cosmografo, / eloquente orator con dir polimio / in ordin perfettissimo et artifico
/ le macchie lavo, e 'l dir polisco e tergo. bibbiena, 2-7:
: attici autori usar 'polissonòmo', / per dir reggi-cittade. = voce dotta,
amo le monarchie; o, per dir meglio, mi sento inchinare al politeismo.
politica è moderatissimo: che si poteva dir di meno di tante demenze e tante
, onde tal nome a noi venne, dir voglia scuola? non altro che vacanza
collezione. goldoni, vii-1092: per dir la verità, ieri sera dal signor
e di studi. 4. dir. pubbl. l'insieme delle attività svolte
regolamento di polizia. -stor. dir. polizia ecclesiastica: nell'età intermedia,
o per la poliza o ventura che dir la vogliamo, e colui senza sapere
di condé gli protestò che non dovesse dir cosa che offendesse l'onor suo,
spendere con l'intelletto. zi. dir. civ. documento negoziale emesso da
polize pel palco. 12. dir. comm. polizza di carico, di
polizza di carico. 13. dir. comm. disus. ciascuno dei vari
d'un contadino: che si può dir che i'ricamo un baston da pollaio
). pollicitazióne, sf. dir. rom. promessa, impegno unilaterale
di essa. -anche: nel tardo dir. rom., patto, convenzione
sat., 1-84: mi potreste anco dir: -de li tuoi scotti / fa
e luogo in favor di lui, come dir si suole, potesse portar i polli
, aveva in uso di celebrare e dir messa: per la qual cosa iddio l'
puncto / io non scio come a dir di vui ardisco / sì de la lena
, 1-193: rise il duca a tal dir, si che i polmoni / parea
poli. marino, 5-32: oso di dir che più felice sei / di quel
3-162: non è raggione che ne faccia dir più tosto trepidar il polo, nutar
è quest * artefatta stitichezza, / di dir più in tre parole ch'altri in
, ha trovato ricapito, / vi so dir, buono, e si dovette abbattere
-percussione. sarpi, vii-25: possiamo dir che il suono sia in potenza del
imperial palco, in adeguata vale a dir dorata poltronetta insediatosi alla rococò, le
malizioso. bùgnole sale, 5-261: il dir birre è dire, in un sol
rustico poltron sozzo villano / sentei a dir: aspetta un poco poco.
ch'è più facile, per non dir più poltronesco. muratori, 10-ii-212:
tratterò: / com'hai tu ardir di dir, malvaggio e tristo, / ch'
. -il polverino mi par che voglia dir il signor maestro. -non occorre, porterò
o tritelli, quegli spolverizamenti o polvigli che dir vogliamo, a'quali ha poi adattati
. gozzi, 4-21: addosso si può dir ch'avea le some / di zaccarelle
e della pomice di pamasso, voglio dir la morte di didone? perticali, ii-479
pasquinate romane, 760: carpi vuol dir ch'è un frutto / colto da l'
della porta, e non riusciva a dir nulla. c. e. gadda,
coloro che odono le orazioni (per dir così) fatte a pompa sono in qualche
la bontà del costume non avete da dir altro, seguitate... il discorso
dolglienza / ongni stasgione, / pos'dir san'fallenza: -ò perdizione! onesto da
sarebbe stabilita in quell'estate, a dir di bakùnin, una testa di ponte della
adagio e quasi a scosse e, per dir la parola propria de'volgari, cacatamente
è popolare. 25. dir. giuria popolare: istituto giudiziario composto
hanno l'aria di esser chiare e di dir molto mentre non dicono nulla e sol
ad alcuna letteratura o lingua scritta che dir si voglia. carducci, iii-5-450:
rivive nel canto! 6. dir. rom. nel linguaggio giuridico e politico-
ne'comuni riuniti; od anzi, per dir meglio, il terzo stato, i
, iii-7-160: spettacolo che altri potrà dir vergognoso e che a me apparisce pieno
cecchi, 380: - sappimi / dir per l'appunto come messer bartolo /
-popolùccio. martello, 6-i-383: per dir ancora qualche cosa delle leggi del nostro
in codesta / sua casa oltre ogni dir popolosissima / non cessan mai. poerio
: che voi siate, vi so dir, tutti quanti / come i poponi da
ah, ah! chi voi insegnar a dir bugie, che prima in bocca l'
frequent. poppèo, agg. dir. rom. legge papia poppea: v
amor è vinto, piangendo se pò dir miser e tristo, quando si porca
firenzuola, 961: le frutte, come dir, nate 'n un colle /
il collegiale, cominciò a bestemmiare e a dir porcherie. guerrini, 2-204: a
pòrcio (pòrzio), agg. dir. rom. leggi porcie o porce
cavillare. becelli, 1-259: di dir non cessava [la nuta] né gridare
17-105: presero... a dir male dell'imperatore, molto male..
picchia senza frutto. ma li vo dir col mio grande ariosto: non bisogna ch'
, il sudiciume, che li ricopre. dir che son brutti, che son porci
se n'è andato come fuggiascamente, senza dir nulla a nessuno. fagiuoli, ii-4
, più nel scriver manca / in dir de questa ch'è sola gentile.
c'è / colui ch'ogne mal dir per lui si porge! alberti, 5-243
filosofìa, quando poi è tempo de dir la sua parte e non sapendo che
. guittone, xii-1: voglia de dir giusta ragion m'ha porta, /
, lxv-n: questa mi porge a dir ferma fidanza / ch'ogni altrui gioia il
proposte dimostrare, avendo alcuna cosa da dir brieve, la quale porismate chiamano.
bartoli, 11-123: io non vo'dir per questo che il vetro sia così
e son d'oro gottati. / di dir le sue vertute i'mi ne passo
torti mi vanno pungendo, / con dir ch'io sono un uom vie la vie
sussiego il giudice si è posto / col dir: fatevi avanti. viani, 19-87
facciano una sentinella per scuoprir e a dir se ne gli altri quartieri si toccasse
a le parole, / senza più dir passeggiavam la via / sempre diritto onde si
un castello stretto et assediato / non dir: io sarò spezato, / tradito o
giunto a mezzo, / e convien dir che disse il ver per certo:
mondo, la riseria subito, per dir così, coll'altra mano, perché
guerra. tocci. 1-72: co 'l dir voi, o padre orsi,..
dell'addome). 18. dir. vendita a porte chiuse: vendita di
. 4. polit. e dir. pubbl. con metonimia: funzione,
venga posta successivamente. 6. dir. amm. portafoglio di stato: servizio
. batacchi, 2-227: in così dir portaronla di peso / entro una ricca
il quale al secolo ha potuto far dir di sé, con questo indosso,
sangue'e ci fossero indizi, ma senza dir quali. -dettare, imporre un
. 'portare il vento in corsia'vuol dir far caminare il vascello minacciando e battendo
portata da medico poco considerato, per non dir temerario, avendo, senza toccare il
'note portate'. 19. dir. contenuto, stabilito, attestato (una
norme stabilite. 12. sm. dir. e finanz. possessore di un titolo
parenti, un repentino / e mirabile a dir portento apparve, / ché sopra il
/ e 'l senso si può dir la mastra porta. 2.
cant'-e'partte ch'eo, / a dir e's'agio, conto co'm'
, / ché tè (co'se suol dir) pesce de porto.
postlimìnio (poslimìnio), sm. dir. rom. istituto giuridico di virtù
un sollecito postliminio. 3. dir. intemaz. complesso delle vicende e
. bube la prese in mano; senza dir niente la rimise a posto.
pratica senza interrogarlo. 2. dir. canon. chi presenta una postulazione
in una congregazione religiosa. 3. dir. proc. stor. chi presenta una
verità sempre viva. 2. dir. canon. nella procedura di conferimento
una congregazione religiosa. 3. dir. proc. stor. presentare una domanda
una parte privata. 4. dir. canon. promuovere una causa canonica
pass, di postulare), agg. dir. canon. che è stato eletto
postulato ^, sm. dir. canon. tempo di prova,
ecc. postillatóre, sm. dir. canon. ecclesiastico che tratta una
minacciava qualche calamità. 2. dir. canon. istanza rivolta dagli elettori o
de'suoi desideri. 3. dir. proc. proposizione di una domanda o
. domanda giudiziaria. 4. dir. canon. promozione di una causa di
salire il trono. 2. dir. rom. che viene in essere nel
eo vi sfido in postutto / di dir del vostro male a smisuranza, / ancor
b. corsini, i-97: vo'dir quel pater nostro foristiero, / che
scarto, / s'io ne debbo dir più, nessun ne poto. /.
signore che adempirà così fatti ricordi potrà dir degnamente ch'egli sia la viva imagine
e tutelato dall'autorità dei magistrati. essa dir si potrebbe la 'potenza giuridica'.
non è cosa di cui si può dir l'essere, della quale non si dica
una potenza implica l'altra; voglio dir, con esser posta, lei pone necessariamente
b. segni, 11-43: a voler dir di lei [la felicità] fa
in servigio vostro, che m'aveste a dir villania? cantù, 308: potenzinterra
poter campare. guinizelli, xxxv-ii-464: dir li poro: « tenne d'angel
dice chi ammette modestamente la possibilità del dir cosa men che vera e giusta, ma
forza è 1''ie': ma, per dir vero, le voci nelle quali non
li mette fuori gioco. 14. dir. cost. e pubbl. ciascuna delle
a pancia vuota. 17. dir. per lo più al plur. capacità
nulla in niun governo, o per dir meglio sono esseri negativi. a esse
date a pietro? ve 10 voglio dir io: questo essere fondamento non vuol dir
dir io: questo essere fondamento non vuol dir altro che esser primo; ma tre
e si cela. 2. dir. civ. diritto potestativo: nel linguaggio
robba parti d'ambidui. / e per dir chiar, a cui / t'attaccaresti
v'amo e vi vò ben, a dir el vero, / non tanto perché
pover dimoro / in guisa che di dir mi ven dottanza. 22.
che ai poveri labbri si tocca / per dir tante cose e poi tante; /
di bellissime cose. 12. dir. amm. disus. stato di povertà
. pozióre, agg. dir. dotato di forza giuridica maggiore,
poziorità (pociorità), sf. dir. l'essere poziore (un diritto
a un forestieri, / che si può dir che venne in casa ieri, /
di boemia. 7. stor. dir. volto a regolare, con valore di
/... al viceré che primo dir si volle, / che per far bene
alla rinnovatrice opera sua, abbia a dir coma di ogni cosa italiana antica e moderna
non presta gusto, / né al mal dir de la plebe orecchia porge.
, e'giunse, / e senza dir niente, entra di pratica, / e
manin- conico! orbè hattisi / a dir, buon prò ti faccia? io so
monti, ii-447: il sepolcro, per dir tutto quello che penso, noi trovo
, avea preso il suo posto senza dir motto. bandi, 229: cairoli rimase
qual cosa, con improntitudine grande cominciò dir: che c'è ippolito? cravaliz
preaccursiano, agg. stor. dir. che presenta i caratteri e i
cortesi lettori. 3. dir. intemaz. parte introduttiva di una convenzione
probènda, propènda), sf. dir. canon. ciascuno degli enti patrimoniali
e tanto avaro che non si potila dir di più, il quale avendo buona
prebolognése, agg. stor. dir. che presenta i caratteri e i
precària, sf. stor. dir. nel diritto medievale, concessione graziosa
guastare occhio. 3. dir. caratteristica che ha un possesso,
sono al lavoro. 4. dir. che deriva da una concessione fatta a
precàrio2, sm. stor. e dir. civ. nel diritto romano e
condurre alla prescrizione. -stor. dir. precaria. sarpi, viii-41:
(plur. -i). stor. dir. concessionario di una precaria o di
polizia precettante '. 3. dir. che fa notificare un precetto, un'
1 demòni capitali. 2. dir. disus. colpire con un precetto,
dispiega in questi accenti. 3. dir. proc. civ. notificare un precetto
coi suoi acoliti. 4. dir. amm. ordinare a lavoratori in sciopero
folla osservare dai precettati. 2. dir. disus. che è destinatario di un
da uno scarpione. 5. dir. che è destinatario di un'ingiunzione di
precettare. precettazióne, sf. dir. ingiunzione di obbedire a un obbligo
militare in congedo. 3. dir. ordine, rivolto dalla pubblica autorità a
co'pugni sili viso, di non dir nulla a nessuno, iure non ci
alla passata controversia. y dir. pubbl. disus. prescrizione, comando
indulgenti sì facilmente gli apre, o per dir meglio crede di aprirgli, le porte
si precipita un sale o bile (per dir così) diabolico, che leva l'
estrema prontezza, non lasciano, per dir così, intervallo fra un colpo e
, / che ad olmi son venuti a dir l'ufizio. bar etti, 6-105
, il suo asse intellettuale, per dir così, era l'imaginazione: una imaginazione
, come precisa- / mente abbia a dir, come la prieghi e tenti. sarpi
una legge è oscura, non vuol dir altro che il non sapersi precisamente ciò
precisità e per alcune sue frasi, per dir così, consacrate, non può gran
prèdio, sm. stor. dir. bene immobile. -in par- tic
efficiente e principio, di cui il dir e preordinare è il vero fare e
quasi per un addentellato o, a dir meglio, per una evoluzione spontanea di
garimberto, 6: si potrebbe ancora dir che l'olio e 'l mele non si
uomini tutti; ed è superbo errore / dir ch'è figlio del merto un bene
preenzióne ipreemzióne), sf. dir. disus. diritto spettante, in
di parti. composizione (che vuol dir parti locate piu in un modo che
non può tórre un quattrino / obbliga a dir per lui più d'un prefazio.
prefazionando alla rinnovatrice opera sua, abbia a dir coma di ogni cosa italiana antica e
del tempo. -econ. e dir. intemaz. preferenza bilaterale: posizione
si concedono reciprocamente. 4. dir. ciascuna delle svariate posizioni giuridiche di
in tal modo che l'un non può dir all'altro che sia stato preferito,
che quei cassetti e quegli spor4. dir. amm. e polit. negli stati
è virtù tanto perfetta, / quanto dir si potesse di veruna. ser giovanni,
arrivati; / e mandon così a dir, pur minacciando, / astolfo, come
me sovente coglie. forteguerri, 11-59: dir so- lea che né per terra o
posava uindi innanzi ad andrea, senza dir nulla... tra le dita
e 'l nomo / di voi potesse dir, sone restio. chiaro davanzati,
molti son che non sanno / ben dir né operare; / sed han buon
del gatto di giocondo, non avrete che dir oltre, perché col darvi io un
venir dopo. passeroni, iii-404: il dir che la dottrina e la coltura /
lo potrebbero odiare. 9. dir. condizionare la decisione di una data
da ogni nazion rifiutate. 6. dir. proc. che si riferisce a una
modo prevenuto '). 7. dir. pen. che ha già riportato una
. (superi, pregiudizialissimo). dir. proc. e pubbl. che si
). pregiudizialità, sf. dir. carattere, natura o qualità
agg. (superi, pregiudizievolissimo). dir. disus. che lede o
uso d'una lingua comune. e a dir vero il solo cercarla è un gran
preimeriano, agg. stor. dir. che presenta i caratteri e i
'. preistruttòria, sf. dir. proc. pen. nel gergo forense
). preistruttòrio, agg. dir. proc. pen. che si riferisce
). preistruzióne, sf. dir. proc. pen. l'insieme degli
e deriv. preiussòrio, agg. dir. civ. disus. che si riferi
i. prelativaménte, aw. dir. con diritto di prelazione. baldasseroni
prelativo. prelativo, agg. dir. che si riferisce, che è proprio
prelato2. prelatìzio2, agg. dir. che si riferisce alla prelazione.
, pielato, pralati), sm. dir. canon. ciascuno dei membri del
prelato2. prelatura, sf. dir. canon. carica, dignità propria
prelazionare, intr. { prelazióno). dir. neol. esercitare il diritto di
speciali indulgenze ne prelazioni. 5. dir. civ. diritto di prelazione (anche
preferire 'prelegato, sm. dir. legato disposto a favore di un
sm. (femm. -a). dir. beneficiario di un prelegato.
. preléggi, sf. plur. dir. disposizioni preliminari al codice civile contenenti
[le opere], a non dir altro, il rossini prediletto da stendhal:
quali [lettere], per non dir tante volte il nome di colui di chi
scagliarsi sulla natura. 2. dir. che precede o prepara il compimento di
piccoli ragionevolissimi preliminari, spero si potrà dir qualche cosa. pacichelli, 2-60:
famiglia a radunarsi, ad ascoltare e dir di sì, piombo sul cuore di
). premancanza, sf. dir. civ. disus. premorienza.
premanchi; aus. essere). dir. civ. disus. premorire.
, di premancare), agg. dir. civ. disus. premorto.
, quando / due versi non so dir premeditati. cesarotti, 1-ii-56: se la
carlo premeditato. 2. dir. pen. compiuto com premeditazione (un
premeditazioni polemiche. 2. dir. pen. atteggiamento di chi lucidamente e
, iv-2-118: fra 'nomi che in dir breve ascondo e premo, / non
intelletto hanno lasciate di continuo premendo, dir quelle istesse cose con altre parole.
le notizie di fatto. 4. dir. preambolo al testo di una disposizione
in un premio. 2. dir. pen. neol. che fa ricorso
oziosi litigarono sulla preminenza, uno volendo dir messa prima dell'altro. marchesa colombi,
preminenziale (preeminenziale), agg. dir. di sus. proprio
saranno abbandonati. 13. dir. pubbl. premio di maggioranza: nel
). premoriènza, sf. dir. il fatto di morire prima di
o s'addita o si premostra, per dir così, o della quale si rinnovella
amor di patria o patriottismo non vuol dir sempre sollecitudine, premura del bene pubblico
fossi preso / e poscia morto, dir non è mestieri. testi sangimignanesi, 126
filosofo. algarotti, 1-iii-195: rari a dir vero sono gli esempi di finezza nell'
, gli venne prestamente avanti quello che dir dovesse. idem, dee., 4-10
giacomo da lentini, 3: madonna, dir vi voglio / corno l'amor m'
bar. pavese, 7-33: senza dir nulla presi un sorso, poi le tesi
, xxxvi-345: cangiossi apollo a questo dir e forma prese / d'aquila bianca.
1 (22): che non può dir neppure a me? chi si prenderà
73-82: l'prenderei baldanza / di dir parole in quel punto sì nove / che
osservava appuntino tutte le usanze tradizionali; dir 1'angelus 'a 4
delle predette cose. 2. dir. civ. che acquista il legittimo possesso
un altr'anno. 3. dir. fare un'iscrizione o una trascrizione
fior bianco. 4. dir. disus. fatto oggetto di prenotazione
del biglietto aereo. 2. dir. iscrizione o trascrizione, nei registri
cose efficiente e principio, di cui il dir e preordinare è il vero fare e
agli elefanti i pili prepilati, che vuol dir pili senza ferro. = voce
. preponènte, sm. dir. colui che prepone un certo
cassola, 2-321: la signora voleva dir qualcosa, ma il fratello le fece
. martelli, 26: pittore non vuol dir nulla, dipingere meno che mai.
), sf. stor. e dir. ciascuna delle attribuzioni, delle competenze,
siano date a pietro? ve lo voglio dir io: questo essere fondamento non vuol
io: questo essere fondamento non vuol dir altro cne esser primo; ma tre sono
parlerà affatto di giuramento; tuttavolta ti saprò dir meglio un'altra volta le prerogative e
, qual è la grazia, dovrai dir subito ancora tu colla donna samaritana:
di prerogativo. prerogativo, agg. dir. rom. centuria, tribù prerogativa:
. fazio, ii-n-70: non che dir voglia che 'l dare e la presa
indaghi, / deh, se il mio dir qui d'onorarti assume, / fa'
. ser gorello, 847: piacciate dir a me quel seguì poscia, / e
casetta quivi vicina, dove ivano a dir messe le domeniche e feste.
quasi prescito, / io però col mio dir t'incalzo e premo. -sostant.
/ cristian cativo a quel se ghe puoi dir; / anzi l'è un vero
. prescrittìbile, agg. dir. soggetto a prescrizione (come causa
6. dir. estinto in virtù di prescrizione (un
nella regale insegna. 9. dir. estinguere in virtù di prescrizione; cadere
prescrivere. prescrizionale, agg. dir. che si riferisce, che è
prescrizione delle leggi. 3. dir. civ. estinzione di un diritto (
bagni tiepidi. 6. dir. pen. estinzione di un reato determinata
col dito, quando egli potea giungere a dir due parole agli orecchi dell'antonia aa
. jaìtier, 177: manovale vuol dir servo operaio, mestiere sprezzato. il
commosso vien a far qualche effetto o a dir qualche parola, onde coloro che son
becco e se ne mente / chi vuol dir ch'io la secchia abbia rubato »
gentil core / nel cui cospetto ven lo dir presente, i... i
: mi piacque la vezzosa / forma di dir prudente, / il replicar presente,
perderanno alla morte. 12. dir. canon. parola, parole di presente
? -io non so. -tu vuoi dir « le parole di presente ». -tu
i-2902: qui lascio la rima / per dir più chiaramente / ciò ch'io vidi
vista mevi senbrò, / più che dir non poria, crudele e. ffera.
deiminio, ii-33: io non saprei dir altro al presente, se non che
. cecchi, 1-ii-197: -i'ti so dir che ci cade il presente / sull'
. caro, 5-67: si può dir ch'uno cominci ad amare, quando
gli animi deboli 'iuggono ', come dir, da se stessi. g.
gamma di frequenze). 9. dir. canon. parole di presenza: parole
bailo. sicché 'miraculose 'si può dir sia preservato. muratori, iii-28:
che io / già mai non potre'dir quanto te stime. bergantini, 1-253:
passione per i soldati. o a dir meglio: per i bersaglieri, che erano
gentil core / nel cui cospetto ven lo dir >resente, / in ciò che mi
: sentia troiol tal dolore / che dir non si poria, talor temendo / non
l'intelletto come il lume chiariscono come dir l'oscurità. piccolomini, 10-298:
ben per dire al conte / il da dir che lo premea. 6
: le cose contenute non pressavano a dir vero. r. sacchetti, 1-633
, rispose di non esser obligato a dir altra cosa, se non che non aveva
casti, 3-20: tutto questo a dir vero era eccellente / per farsi presso
le son presso: / und'eo a dir m'a- presso / qual eo nd'
), aw. quasi per non dir così (ed è formula di reticenza)
vti-794 (12-2): el tuo bel dir liggiadro vèr me piove / sì spesso
, gli venne prestamente avanti quello che dir dovesse. gherardi, 2-i-10: veduto
non presta gusto, / né al mal dir de la plebe orecchia porge.
bene. 2. sm. dir. disus. privato cittadino o istituto
prestazionali. prestazióne, sf. dir. con riferimento alle istituzioni giuridiche dell'
i-202: come il fatto andasse, dir non so: o che fusse per la
batter i ginocchi / e prese a dir: fantasima, fantasima. 2
sf.). dir. canon. tipo di legato pio destinato
garantito da una cambiale. -stor. dir. concessione di una somma di denaro
partir presto da questa vita, si può dir nelle cunne questi duoi gran luminari di
correan quell'onde, / lor volli dir: dove sì preste? e donde /
vannozzo, 60: io tei voglio pur dir, bel mio sonetto: / sempre
occhi e bocca e testa, / e dir che sotto 'l ciel non à più
di sé pressumi / e folle è dir costante il pertinace. m. palmieri,
condizione di certezza assoluta). - dir. civ. prescrizione presuntiva: v.
ch'egli era, non mancò di dir alcuna parola. pananti, ii-
esser non può maggior prosunzione / che dir che l'alto dio abbi fallato, /
possedere. guittone, i-39-14: dir potemo che la divina grazia n'àe
, mostrando con effetti e 4. dir. conoscenza di un fatto di per sé
o di unità. 2. dir. civ. circostanza di fatto, la
antecedente. -plur. dir. gli antecedenti, che non fanno
: l'altrieri, per caxon de far dir messe, / al preite me volisti
/ che ad olmi son venuti a dir l'ufizio. cesari, 1-1-273: parendo
assolverla, pensò da sé: altro vuol dir costei. settembrini, vq-103: il
. pascoli, i-626: qui bisogna dir la cosa più pianamente, senza pretendere
e ridicola, e a me, a dir la verità, basterebbe che diventasse una
preterire. preterintenzionale, agg. dir. pen. che va oltre l'
intenzione '. preterintenzionalità, sf. dir. pen. carattere, qualità,
preterintenzionale. preterintenzióne, sf. dir. pen. neol. l'elemento
seppe compire. -in partic. dir. trascurato nel testamento (un soggetto
di questa preterizione. 2. dir. civ. esclusione, da parte del
raddolcire..., rinvigorire e per dir così im balsamare tutti i
, forma o ingegno che dir o imaginar si possi e soto niun pretexto
dato querela di maestà. 2. dir. nello stato italiano moderno, magistrato
attraverso tale esercizio. 2. dir. che si riferisce al pretore come ufficio
porta manto, / e'pò ben dir che gli è pretta ventura. fra
.). preùso, sm. dir. civ. uso di un marchio commerciale
alla falsità strigliata, ed esco a dir cose orribili. d'annunzio, v-1-705
medesima miscredenza, la medesima, per dir meglio, cecità e fissazione prevaleva nel
ariosto, 169: chi vuol di voi dir che la sua terra / prevaglia a
. segneri, iv-407: perché dir 'cave '... se non
è a chi par chi nel mio dir prevarichi, / prego non me ne voglia
appresso il pubblico. 4. dir. pen. nel linguaggio giuridico tradizionale
pananti, i-358: non vi so dir che notte si passasse: / chi
preveniente, ospitale. 3. dir. giudice preveniente: quello adito prima
nobili, dicono i borghesi, ma per dir il vero non vi facciamo gran fondamento
. tansillo, 7-198: perché si suol dir: « nel caso tuo / proprio
intese a dirsi: confessione che a dir vero non sembra molto atta a prevenir
che lo distingue. 11. dir. investire di una controversia un giudice
marmo scrostato della vasca. 2. dir. giudice preventivamente adito: quello che
di guerra preventiva? 2. dir. che ha la funzione di impedire il
preventiva, il canonico non potesse né dir messa, né cantare al coro. statuto
, 11-29: egli è, per dir così, l'aria della poesia, che
selvaggi, la figliuola. 8. dir. disus. sottoposto alla cognizione di un
prevenzione assai favorevole. 8. dir. proc. disus. instruzione di una
è caduto in questo profondo si può dir che sia giunto in 'pro- fundissimum
soprattutto dalla sua bontà. 3. dir. l'insieme di norme e istituzioni volte
prevedere1. previgènte, agg. dir. nel linguaggio giuridico, vigente in
.). previgènza1, sf. dir. nel linguaggio giuridico, tessere vigente
per questa via. 5. dir. disposizione contenuta in una legge;
vera strada. 2. dir. contemplato, disciplinato (una situazione
e de le prelature, e mi fara dir de'cardinalati, a farmi crede ch'
fa riposo; / e 'l tuo dir prezioso / dà gradire a quanti omini vìvoro
delle sventure, come mai si potrà dir ricchezza quella che lo è solo nella
ch'io t'amava, / l'altro dir ch'i't'ò prezzato / assai
piacere. ariosto, i-iv-85: senti'dir che a sibari / più ch'in luogo
vero certamente: / prezzo lo vostro dir men ch'um pisano! idem,
poi vinto rimango / secondo il vostro dir: no. l prezzo un fico!
, seben opprimono con la copia del dir ridondante, fecondano con la pienezza della
correggio, 177: che cosa è a dir che 'l perder liberiate / sia in
ingiuriosa agli anni, / prendendo a dir del foco che t'accese / i
ha stomaco, in mare, / può dir che stia prigione ed ammalato / tutto
legge della libertà personale (e nel dir. intemaz. attuale l'espressione prigionia
di 450-550 °c. 8. dir. delinquente primario: deliquente non recidivo.
parenti ed altri assai, / come a dir de'nemici e de'primassi, /
... che difficilmente si può dir male del papa e non ingiuriare s.
i narcisi e gli anemoni formano per dir così la prima comparsa. lessona, 1191
3-15: non sai che si suol dir che primavera / non fa un fior sol
speranze da tenere a bada, / come dir 'carte a monte 'e '
patecchio, xxxv-i-561: de la lengna voi'dir alò prime- ramente, / per quel
ariosto, 31-7: di rinaldo ho da dir primieramente, / che ver parigi vien
m. rossetti, 20-54: fur del dir primieri / gli atti d'alto rispetto
mania di primitivizzare o pri- mordializzare che dir si voglia. = denom. da
carducci, ii-16-93: sono costretto a dir loro 'no ', sperando nella intelligibilità
parte delle appendizie o dei vantaggi che dir si vogliano. -primizie del vino
). goldoni, vii-1031: per dir la verità, è riuscito bellissimo.
della sua equazione. 31. dir. prima istanza: v. istanza,
primogenitura. 2. stor. dir. istituzione di diritto pubblico e privato
la mania di primitivizzare o primordializzare che dir si voglia. = denom.
la sua intelligenzia. 26. dir. che costituisce il fondamento funzionale e
e de'baroni saria cosa lunga e tediosa dir di tutti, perché sono infiniti.
un'alleanza un po'servile, a dir vero, come avviene ai potentati freschi
/ cose ch'io t'ho da dir, dove degg'io / prender il mio
in celato / e fui temente di dir mia doglienza; / tutto in me
dorso '. prióra1, sf. dir. canon. titolo attribuito alla su
1-4-160: n'ho sentiti io que'pochi dir di voi che siete la priora delle
al pnoratico. priorato, sm. dir. canon. titolo, dignità, mansione
). prióre, sm. dir. canon. superiore di una comunità
quella domenica -la domenica delle palme -a dir la messa alla cappella venne il priore
corre l'obbligo di non tardare a dir qualcosa del vecchio amico come a lui
parte è calepinico / o vogliam dir prisciànico, / e parte sembo-
batacchi, 3-8: sarà un bel dir nella futura storia 7 il già possente
tra sé, non mi occorre di dir altro se non che si portano,
privativa, sf. stor. dir. diritto esclusivo di esercitare una certa
ancor con parenti, ché lo stretto dir di sopra dà generai dottrina...
greco, che è dizzione privativa e vuol dir senza, quasi 'senza via '
con che vola. 5. dir. esclusivo; che non ammette il concorso
ignoranza. questi vantaggi però vedo per dir così privativi delle città e forse non di
non scostarsi dall'essempio d'italiani sì può dir di sforza, del carmagniuola, di
pubblico { autorità privata). -stor. dir. carcere privato, prigione privata:
udienza privata dal papa. -stor. dir. consiglio privato { del re, della
1-19: negli altari privilegiati non si può dir messa dei defonti in giorno festivo di
ed argenteria. -stor. dir. delitto privilegiato: delitto considerato dalla
; disus. privilèggio), sm. dir. diritto soggettivo singolare; posizione giuridica
collegio, / falli per me un dir d'un paternostro. s. bonaventura volgar
grata alla gloriosa vergine, è il dir ogni dì nove volte la 'salve regina
unite a quelle preesistenti. 15. dir. ant. titolo prevalente nella successione;
amor di benevolenza o di amicizia che dir vogliamo... verso le cose prive
e privo / dell'alma, può ben dir che non è vivo. ghirardacci,
monte, i-v-71: qual vuole dir ch'amore li tien prò, / dall'
et a la fiada sì nuose a dir de tute le cause veritade. cassiano volgar
spirito e materia. 2. dir. che ha natura ed efficacia di prova
sculpì cherubini. probatòrio, agg. dir. proprio della prova (come mezzo
vi è un proverbio che dice essere giusto dir le ragioni anche del lupo, per
, e non le manda / a dir le cose sue per il procaccia. zannoni
sulla fisonomia, e poi mandarmela a dir per il procaccia. emiliani-giudici, 1-
vietato da dio. 3. dir. procacciamento di notizie concernenti la sicurezza
e'ci è dell'acqua o vogliam dir del bianco, / e io andrò
, che lo vollero prete. per dir la verità, non aveva gran fatto
alimenti al viver curto, / se voi dir che sia furto, / sì ricca
goldoni, xiii-585: chi mai può dir che aviditade impegni / il gesuita a procacciar
tropo sangue. 10. dir. che procede in sede giudiziale; che
redentor tanto clemente / quanto nessuno a dir saria possente, / laudato sia l'
fino da'più teneri anni comincia a sentire dir; ne o male di una cosa
risultante dalle cose stesse. 5. dir. svolgere un'attività regolata dalla legge
.). procedìbile, agg. dir. che non trova ostacoli giuridici di
amministrativo. procedibilità, sf. dir. l'essere procedibile (u- n'
da procedere. procedimentale, agg. dir. che è proprio del procedimento,
di procedimento. procedimentalizzare, tr. dir. sottoporre alla disciplina e al modo
quent. procedimentalizzazióne, sf. dir. il sottoporre un'attività alla disciplina
un simile procedimento? 3. dir. sequenza di atti compiuti da uno o
pulci, 12-6: io vo'tornare a dir salamalecche, / 'peccavi, domine
/ o sia melena, che vuol dir lo stesso, / perché nessuno mi faccia
processo1. processuale, agg. dir. che è proprio del processo,
(plur. m. -i). dir. cultore di diritto processuale.
(plur. m. -ci). dir. che si riferisce al diritto
da processualizzare. processura, sf. dir. disus. procedura.
f. frugoni, iv-230: più volea dir quel saggio riflessionaro, ma gli troncò
, 177: gran cosa è pure a dir ch'ogni tua opra / nasci perfecta
proconsolato della svevia. 3. dir. intemaz. rappresentanza diplomatica minore che
, eccj. proconservatóre, sm. dir. canon. ant. conservatore prescelto
alcuni lochi è divietato che si possa dir parola la qual dimostri punto di compassione verso
vuo'procurar s'è ver quel che dir s'ode, / che fra due litiganti
cosa invisibile e incomprensibile. 2. dir. pen. provocato deliberatamente (un
sm. (femm. -trice). dir. civ. che rappresenta un altro
nel detto termine. 3. dir. proc. procuratore legale o semplicemente
advocato delli fiorentini. 4. dir. pubbl. funzionario che esercita stabilmente
che altri studiando se ne van come dir proda proda, bastando loro appunto il comparir
] il pedale / o manico che dir ve lo vogliate, / grosso, forte
venia da bologna, / e, sanza dir menzogna, / molt'era savio e
, sì è larga e allegra di dir bene in prode d'altrui e d'udire
magri non mostra che 'buricus 'voglia dir l'asino. crusca, iv impress
virtù procedendo, di poi si potranno dir virtuose. boterò, 488: l'amor
nutrono; strato trofogeno. 9. dir. bene produttivo, causa produttiva: bene
che è produzion senza principio e, per dir così, consustanziale e coessenziale ed eterna
appartamento della trincherò. 11. dir. presentazione in un processo, a titolo
un poco incontro, ella prese a dir così:... « eccomi in
rovinata e guasta e, per così dir, profanata che intera e non tocca
semplice..., mi si lasci dir profana. palazzeschi, 3-184: la
beni ecclesiastici. 3. dir. disus. che è estraneo all'ambito
li cattolici. -stor. dir. decima profana: quella corrisposta,
e massime alli profani propalata o, per dir quasi meglio, prostituita) in ispeciosissimo
non dirò / commedia, anzi lo posso dir con vero; / perché finir dovendo
, 1-i-122: qui... vuol dir un culto superstizioso o veramente profano e
chiama / profana voce che in mal dir s'impingua. parini, xviii-311:
t ', ma si ha sempre a dir 'vóti 'per 't '
: cortesemente fate preferenza / del vostro dir piacente ed amoroso, / ond'io nraiegro
di sua natura piuttosto severa, per non dir crudele, che altrimenti, se ben
a professare letteratura italiana scrive, a dir vero, un po'troppo male.
morte. -stor. dir. professione della, di legge (anche
spirito santo], non si può dir che riceva lo spirito santo semplicemente, ma
questo coro / e quel che vide dir ciascuna vuole. caro, 6-382:
i punti che corrono, secondo il dir che ne han fatto al principio dell'anno
. profettìzio, agg. dir. rom. che deriva da una
riccoboni, 304: e1 se puoi dir in verità che questa sancta donna observava
, 1-2- 34: quanto al dir del saverio, l'ebbero a conghiettura,
tu che sai di profezia, / sappimi dir dov'è la donna mia ».
atra bile, in contar sogni e dir de pappolate senza construzione e senso alcuno
battezza profilato, / ma più si converria dir feminile? lupis, 3-221: un
persona, però piuttosto magra, per dir il vero, che altrimenti: bel
hanno questi portici bellissimi soffitti o vogliam dir lacunari, e però ho fatto il lor
concesso a mutuo; interesse. -stor. dir. quello depurato delle spese occorrenti
cecchi, 123: -io non posso altro dir che ringraziarvi / ed esservi obbligato sempre
stile... il più noioso che dir si possa e per la profondità della
profondo / infinito seren? che vuol dir questa / solitudine immensa? ed io che
l'aria e 'l ciel che, quanto dir sen issa, / esso ne
vero che usò sì mirabil artificio nel dir tanto breve, tanto comprensivo e tanto di
a nozze? -balordo, un pitale vuoi dir tu. -ohh, sì bene:
dei socialisti '. 2. dir. pubbl. proposta per l'emanazione di
boccardo, 2-7: raramente, per non dir quasi mai, i ri- sultamenti effettivi
fuori della canna. 8. dir. trib. imposta progressiva: v.
entrare, tenuta d'occhio, per dir così, nel suo progresso.
guarda. 5. stor. dir. che si riferisce al diritto esclusivo
. giuglaris, 61: per non dir niente della temperanza nel be- ver vino
. proibitòrio, agg. dir. che stabilisce, introduce o
lat. con valore di aw. dir. in stato di indivisione, di comunione
potrò strignerotti, / correggendomi tu il dir sitibondo. baiardi, 49: presto per
raggio, lxxxvtii-ii-638: se non che 'l dir prolisso oggi ci grava, / certo
pre- termisso / per non essere nel dir molto prolisso. de ien
bocca la prima volta a parlare (per dir così), subito che sono in
da una ambizione sciocca, per non dir cattiva, d'aver dintorno assai che gli
e vani, /... / dir non potrei. 5. trarre
da una ambizione sciocca, per non dir cattiva, d'aver d'intorno assai che
gli preghino. 2. dir. impegno assunto in termini legali, mediante
, che gliel promise, di non dir nulla al capitano di questa sua venuta.
promiscuamente, occasionalmente, e, per dir così, un po'per una. cattaneo
non sperare. 7. stor. dir. ciascuno dei vari tipi di comunioni
quanto piante erbacee. 11. dir. relativo a una promiscuità (v.
ricevuto una promessa. -in partic., dir.: destinatario di una promessa assunta
28-138: né credo che 'l mio dir ti siamen caro, / se oltre promession
minori persio scoto, / aiutatemi a dir d'un ch'è promoto / de'
di un marchio industriale. 8. dir. can. promotore della fede; nei
di un popolo che non si può dir popolo, e di una nazione cieca e
la malignità umana, prona al mal dir, che non meno vitupera la diligenzia che
, a un pubblico servile per non dir prono, la propria erudizione.
'. corticelli, 237: rimane di dir qualche cosa di due affissi pronominali cne
]: 'fare un prognostico ': dir le cose molto lungamente e stucchevolmente.
o serà mai / om che 'n mal dir pronteza avesse o facie, / che
gli animi deboli 'fuggono ', come dir, da se stessi. carducci,
volete tacere? e tempo ora di dir codeste baggianate? ». giuliani, ii-211
porto a travagliata nave, / né dir parole amando ornate e pronte, /
ella fosse capace. pronuba, per non dir peggio, agli amori di sua cugina
dell'esercizio delle sue funzioni, o a dir meglio della direzione di questo esercizio.
un dio vero, è lo stesso che dir niente, poiché si assume per principio
alti profani, propalata o, per dir quasi meglio, prostituita) in speciosissimo
evangelio. sanudo, liv-507: per dir il vero è cosa extrema la speranza
dovrà pensare a ciò che di esso dir voglia e alla maniera di dirlo.
per amore del vero, e, a dir proprio la parola con la quale spiegava
ragion di due altri, com'a dir così l'uno come l'altro rispetto triplo
sarà stabilita... dir. pubbl. e polit. rappresentanza proporzionale
: i prìncipi, nel prendere, per dir così, ad affitto quelle bande,
segno di vita interiore, che vuol dir sempre accrescimento. -con signif. generico
si denno compartire, come le si possino dir proporzionate. vasari, i-921: nella
nella sposizion del sonetto, ci occorre dir le cagioni che 'l poeta mossono a
dello scrivere satire, come avesse potuto dir tali cose ad uno scapato, che aveva
. l'i- stesso con proporzione possiamo dir delle tentazioni. non tutti sono tentati
aw. propo$itivaménte, aw. dir. e polit. con un atto
se la gentilezza del parlar avesse comportato dir forza propositiva, forza consigliativa, forza
. propositivo2, agg. dir. e polit. che ha natura di
fiamma, 363: per tornare a dir quello che fa a proposito del sonetto,
non sarà affatto fuor ai proposito di dir qualche cosa dello spazio fra 'luoghi,
più singolare, / io prestamente vi vo'dir la mia: / e dico che
... per il che si può dir tal proposta essere insolubile e mal pensata
(iii-309): io ho sentito dir parecchie volte / che più fatica è tacer
a far de'sonetti stentati e a dir quello che non vorrebbono dire. baretti
castigare i delinquenti. 2. dir. can. stor. titolo attribuito alle
governa il popolo o la moltitudine che dir vociamo, pur che abbi per fine il
lo tiro, / s'ancor vo'dir selvaggia, cioè strana / d'ogni pietà
è principe e signore. 8. dir. diritto (detto anche diritto di proprietà
altri. 9. stor. dir. nel linguaggio del diritto feudale (e
, 6-351: l'ordine e, come dir sogliamo, la proprietà conviene anche al
ilarità, talmente che quella casa certo dir si poteva il proprio albergo della allegria
non so vedere perché, potendo uno dir bene assolutamente con una semplicissima e proprissima
o ricordi che ne son detti e dir le cose confusamente e tornar dall'individuo
semplice e la doppia, che si può dir composta; ed ogni nome è o
pianta stessa. 20. dir. dominio proprio: quello che deriva
di un bene economico. 21. dir. pen. reato proprio: quello compiuto
i-392: bel parlar figurato! vo'dir che ha poco del vero! ma o
, / ma oriente, se proprio dir vuole. intelligenza, 5: e'non
carducci, iii-17-303: il poeta ha da dir qualche cosa di vero e di sentito
di iscusar la toleranza, per non dir approbazione di tanto male, il numero
s'abbiano a questo mondo, voglio dir le cose appropriate a stimolare e scuotere gli
, / mi par da tante pene dir lo posso. = var.
. lat. con valore awerb. dir. in proporzione, proporzionalmente (anche
(ant. pròlogo), sf. dir. differimento, dilazione, rinvio di
nonnulla. inghilfredi, 381: a dir m'apresso / qual eo 'nd'agio lo
disciolto, i'prenderei baldanza / di dir parole in quel punto sì nove /
molti altri teologi che furono ricercati a dir il loro parere intorno a questo particolare
: / chi fo cason, a dir puoco me curo. p. fortini,
ad oggi sono pochissimi, per non dir punti, coloro che hanno realmente amato nella
: queste travi del becco, o voglian dir puntone, fortificate e sostentate da due
-puntualissimo! -non in grado superlativo, per dir la verità. ma basta.,
ch'avesse troppo dello spagnuolo o, per dir meglio, del superstizioso, ma fuor
son d'acciaio: / e s'a dir mi sospingon le punture, / a
, che significa spine, che voglion dir le punture delle tentazioni. g.
ant. anche pupilaré), agg. dir. proprio di un pupillo, di
origine onomat. pupillàrio, agg. dir. ant. pupillare (v.
(pupilarità, pupillarietà), sf. dir. ant. condizione giuridica e sociale
pannuccio del bagno, i-xiv-9: di dir già più non celo, / poi
tal vertù possa / (donqu'è 'l dir no 'n ripreza), /
volesse, / non vi saprei io dir ben quel ch'io sono, / sì
1-29: di me avete il torto a dir queste cose, la mia padrona pur
, 1-14: il ver convien pur dir, quando e'bisogna. berni, 1-51
.. sia in noi, per dir cosi, al modo di una cotal qualità
potendo indietro tornarli. 24. dir. disus. eliminare le conseguenze sfavorevoli
de'medici. 6. dir. giuramento purgativo: quello prestato allo
. venier, lxxx-4-354: è difficile dir con giustezza le rendite che riccava cesare
. iacopone, 91-227: te posso dir [o luce dello spirito] giardino
purgato sa quanto nel leggere o nell'udire dir 'bigonzoni 'e offeso. tolomei
8-i-43: certo dalla moderna o, per dir meglio, dalla purgata medicina noi ci
secondi moti. 4. stor. dir. nel diritto processuale civile dell'età
d'avere avuto dal papa la facoltà di dir messa in certi dati giorni dell'anno
apposte. 11. stor. dir. ciascuno dei mezzi di prova usati
nel decimottavo secolo. 12. dir. disus. ciascuno dei vari casi di
. intr. con la particella pronom. dir. disus. verificarsi, attuarsi.
donna sì perfetta. 12. dir. disus. che si è verificato,
delle classi governanti. 9. dir. disus. il verificarsi, l'attuarsi
medesima purità di abito si può ancora dir che sia nelle donne quanto alla seta,
, 77-12: omo che se destenne de dir so entennemento, / avvenga che sia
pue- ritia '... vuol dir cosa pura e senza macchia. lippi,
questa terra una contentezza che veramente si possa dir pura e libera da qualunque amarezza.
economica pura: il che poi non vuol dir altro se non scienza che sia scienza
fa riposo: / e 'l tuo dir prezioso / dà gradire a quanti omini vìvoro
, una coltivazione). 26. dir. non affetto da particolari caratteristiche o
lunardo del guallacca, 333: serventese a dir esto / va', ché per servir
non veggo qual cigno si possa veramente dir purpureo, se non cristo, candido
croce, 2-48: ho sempre udito dir che disperarsi / è cosa da vigliacco
lezione di ostetricia, di comunismo o dir coma 'del principe e di dio
e di duchino. 2. dir. che non sussiste effettivamente, ma che
poveretta, che noi puttani (vo'dir così) abbiamo sempre il riso in uno
batacchi,, 3-8: sarà un del dir nella futura storia / il già possente
di clo- rindo e tu non vuoi dir nulla perché te ne freghi di tua
farsi maestri! se hai maschio non dir mariolo, dice il proverbio, e se
proverbio, e se hai femmina non dir puttana. 9. dimin. puttanèlla
in italia, donde ora, al dir del poeta, 'puttaneggiando co'regi '
dal calvinismo al puttanésmo, per non dir peggio; che tieni una mala femina,
. bùgnole sale, 5-259: il dir birro è dire in un sol motto biscazziere
agli uomini che le praticano, intendendo di dir loro villanìa.
ptuosa e matta, ché 'l vole dir villania a questo e quello: e
davanti l'anno decimo, si dovrà dir tale, ed un altro di più tardo
per la boca, / ka eo volervel dir tuto seria negota, / ké l'
dio riversa: / e se voi dir, va lor turar el grugnono.
già puzza di avello, / onde senza dir nulla ivi si pianta / e nel
molti ai quelli ai quali (per dir così) puzzano gli ambracani, che a
alfieri, 6-203: che vuò'tu dir, ch'ei sia di legge nostra /
e non guardi a cui, sanza dir: guarii. / così vai sceverando or
da cui non esce parola, per dir così, che non sia nefanda! porte