niente, uomini sciocchi, / come dir messi e birri et osti e cuochi.
gusto grandissimo / vo'prendendo ancor io nel dir fifl / in cambio d'oibò,
conosciuto tutte cose, / non si potria dir certo / d'una sola esser certo
e tuttavia hanno; debba esser estimato dir miracoli. giannotti, 2-1-139: i
portar maraviglia. dante, 12-28: se dir voleste, dolce mia speranza, /
quelli della terra dicono: che vuol dir questo? storie pistoiesi, 1-36:
per alcuni altre volte, cioè di dir che l'italiana favella fosse già fin dal
». dativo2, agg. dir. tutore dativo: nel diritto romano
mi convene: / però di dir che non m'è bene in grato,
davanti che proveggi / a le parole che dir ti prometto, / da parte di
mia diligenza pari al suo merito, che dir davantaggio non si può. goldoni,
, e davantaggio vietano all'oratore il dir cosa che sia fuor della causa.
chiaman quelle genti / dazieri, cioè a dir, terrestri zaffi, / di quegli
alla dazion dell'anello. 2. dir. dazione in pagamento, dazione in soluto
, tu nostra dea, / se dir lice e convensi, / vergine d'alti
disciplina al corpo. 9. dir. debito corso: clausola tipica dei contratti
. 3. teol. e dir. dovere che i coniugi hanno reciprocamente
, ma non ricercarlo. 4. dir. ed econ. la posizione del titolare
, / ma 'l garzone a quel dir non più si scalda / che soglia
sodo, ovver voltasse via, / potria dir a ciascuna: vienmi dietro. serra
simo, ma, a dir vero, non usato che da pochi.
grandissimo / vo'prendendo ancor io nel dir fifi / in cambio d'oibò nel
filatore di seta, ereditaria, per dir così, nella sua famiglia; professione,
decadenza di male. 5. dir. in generale, perdita di un diritto
filatore di seta, ereditaria, per dir così, nella sua famiglia; professione
ojetti, ii-10: è di moda dir male della rivoluzione... in
tante elettissime dame. 4. dir. reati contro la pubblica decenza: gruppo
di ogni contesa. 2. dir. pronuncia con cui il giudice (cassazione
. declaratòria, sf. dir. atto o provvedimento declaratorio.
declaratorio. declaratòrio, agg. dir. che serve a dichiarare, dichiarativo
, 653: ma la rovina che vuo'dir tu, non è un dottor,
per te si declini. 34. dir. declinare il foro: nelle cause civili
ecc.]. 2. dir. eccezione declinatola (anche sf.,
come carboni, che lo fissavano senza dir motto; tutti i muscoli del viso
/ filomerse fu desso, a non dir ciancie, / che in men d'
, 264: canzon, non vo'dir più, ché 'l tempo è breve,
/ chi può, s'i'muoio, dir c'abbiate il torto? trissino,
/ e nota ciò che nel mio dir si scocca. giov. cavalcanti, 257
, e senza né sempre adulare né sempre dir contro, scansare pericoli e viltà,
semplicemente come detenzione. 2. dir. tipo di pena restrittiva della libertà
a norma delle circostanze, o a dir meglio, a norma degli interessi inspiratigli
a spiegazioni fisiche deterministiche degne, a dir vero, del farmacista homais immortalato da
dico si truova un certo (per dir così) dettame, cioè una certa persuasion
notte ciascun stretti, / non porien dir i nuovi ed alti aspetti / di
4-46: ond'io promessi di non dir mai fiato, / e che prima
mai nulla. si fa presto a dir fai, ma dal detto al fatto c'
inghilfredi, 3-66: lo mio buon dir s'avasta, / va a lei
devoltore. devolutivo, agg. dir. che si riferisce alla devoluzione
'. devoluzióne, sf. dir. restituzione di un bene nella disponibilità
; part. pass, devoluto). dir. compiere un atto di devoluzione
tutti a non temere / e a dir devotamente il miserere. parini, giorno,
. (519): chi ha a dir paternostri o a fare il migliaccio
che durante tal cicaleccio filosofico, a dir così, a tal divozione verso aristotele,
. di uno spirito che si potrebbe dir manzoniano, pieno d'amenità, di
patecchio, v-135-22: de la lengua voi dir alò primera- mente, / per quel
da oldrado, il quale, al dir del bigli, credette meglio di non arrivarlo
certa facuità naturale, per non la dir grazia particolare dell'imbroccarlo [il bene
a chius'occhi ed imberciarlo, come dir tirando in arcata; e qualche volta perderà
, e 4 chilon ', che vuol dir 4 sugo '; onde questo cerotto
: il quale [medico], a dir la verità, mi par il prete
, 1-38: i diaconi (che vuol dir ministri) li quali evaristo sommo pontefice
. marino, 15-62: e ti so dir ch'a dignità suprema / ti fia
» dicono i nostri glottologi quello che dir potrebbero più italianamente e più propriamente «
pensare dialettico, che anche si può dir critico, incomincia quando l'uomo discopre
ver, quando talora / ebbi a dir che costei non era amante, /
'. voce bassa, che usiamo dir qualche volta per fuggir la parola 4 diavolo
doni, 421: abbiamo caro di dir cose che s'accordino con le vostre diavolerie
da ima fierissima artritide, o per dir meglio, da un terribilissimo reumatismo,
invidiosi, plebei, / che del dir mal d'altrui mai son satolli. s
non saprei riferire. 10. dir. fase centrale del processo penale di
ambiente siano ereditari. 5. dir. nel linguaggio comune: dibattimento.
sotto, / e non gli valse dir: sta su carogna, / che il
così la pittura, ch'è, per dir così, una diceria, che tutta
fin a questa diceria, / ch'a dir il ver ell'è un poco bizzarra
puntano e dalla quale sono, per dir cosi, equidistanti (a mò di luogo
primo momento progettavo. 2. dir. che attesta l'esistenza di una situazionedi
decorativo. 2. sm. dir. ant. atto formale con cui si
molta umanità, dandomi destramente occasione di dir qualche cosa in dichiarazione e confermazione della
gli impegni eventualmente presi. 4. dir. atto con cui un soggetto esprime,
di procuratore speciale. 5. dir. atto o negozio giuridico compiuto da
procura anteriore al contratto. 6. dir. nel diritto processuale e in quello
presunta dell'assente. 7. dir. internaz. dichiarazione di guerra: atto
per terzo grado maschile? -vo'dir, che le femmine per quella dichiarazione non
eran comprese nel pregiudicio. 12. dir. ant. provvedimento legislativo con cui
grazia del volto, senza mentire, dir si po esser in voi, né altro
voglia numero: come se si vuol dir cento mila, si dirà dieci volte dieci
a l'occidente / diece milia dugento dir si puote / di miglia: e
sm. (plur. -i). dir. ant. nel diritto attico,
del vivere, la quale, per dir vero, è un medicamento sovrano in
). diètimo, agg. dir. giornaliero, computato giorno per giorno
e soave, / ch'io mi sentia dir dietro spesse fiate: / « deo,
vale il dì dietro pentersi / e dir dolente: perché non amai? garzoni,
da loro presa. 6. dir. ant. imputato, convenuto (in
dalla necessità presente. 8. dir. patrocinare la causa di qualcuno in
anche in disamore agio tacere / over dir possa cosa in vostro grato. cavalca,
di voi, non entrando altramente a dir male d'altri, per questa volta
vecchia abitudine morale. 3. dir. che riguarda la difesa del processo.
. giambullari, 70: persuaso dal fallace dir della donna, veduto per esperienza che
regno di napoli. 7. dir. chi, esercitando una professione forense
qualche corpo di difesa, non vuol dir altro che drizzarla verso quella parte dalla
angiolieri, 150-2: questo ti manda a dir cecco, si- mone, / da
ingegno e del sapere. 11. dir. tutela dei propri diritti e interessi
di amministrazione pubblica. 12. dir. tutela dei propri diritti e interessi
grado del procedimento. 13. dir. l'ufficio, la funzione del difensore
togliere la parola. 14. dir. mezzo tecnico usato dal convenuto o
: v. eccesso. 16. dir. disus. garanzia che il venditore
, ii-618: fu ammesso il patriarca a dir sue difese. -fare difesa
come critico accurato. 6. dir. patrocinato, assistito in giudizio. -
penna di chi compose. 24. dir. situazione giuridica caratterizzata dal fatto che
). dottori, 43: non dir di più, che daresti / in difetto
/ quel che succede dal difettuoso / a dir non buono quel ch'è virtuoso,
mio difetto fecemi difettuosa. 13. dir. che manca di elementi essenziali per
a mio danno. 2. dir. delitto, punibile dietro querela della
versi differenziali o (per dir meglio) differenziati dagli altri, tenuti presso
dei suoi progetti. 2. dir. nelle assicurazioni sulla vita, il termine
cesarotti, i-317: finalmente, per dir tutto, anche la volubilità, la
gusto delicato, difficile, e a dir vero un po'schizzinoso e sofistico, e
simili. diffida, sf. dir. atto con cui un privato o
con più fervore. 2. dir. ammin. misura di prevenzione presa
« perché pur diffidi? » / a dir mi cominciò tutto rivolto: / «
incontanente guarì. 6. dir. comunicare, intimare con diffida (cfr
lamenti, / con ontose parole a dir sì prese: / or converrà che a'
perché del piacer loro infiniti, a dir così, sono i partici- panti.
perché del piacer loro infiniti, a dir così, sono i participanti, né
'n lui per cui difranco / e dótto dir, sì ch'io dovento ranco /
rompe gli argini, o dighe che dir vogliamo, e sopraffà e terra e lidi
e meglio digerita, / talché si possa dir: noi siamo al fine; /
. gelli, iii-90: io ti so dir, lapo, che tu avevi digiunato
dita quelle due arti difficilissime; e a dir il vero ne son digiuno affatto.
e languenti e dal digiun consunte / paion dir [le pecore]: dove,
, ii-635: volume, per cui gloria dir basti, che contro d'esso tutti
] l'andare a dilatarsi e, per dir cosi, a respirare nell'ampiezza del
] da me in età, si può dir, puerile, l'ho però assai
essi talmente che rimarrebbero compresi, per dir così, nel cerchio della nostra esistenza.
quei discorsi dilatori. 2. dir. eccezione dilatoria: eccezione processuale che
sannazaro, 224: chi potrìa dir lo strazio e li dispregi, /
era il tempo in cui estetica voleva dir press'a poco superficialità e dilettantismo;
è falso, o, per meglio dir, finto, e si diletta di quel
sospiri, finché morì cantando, si può dir fra le scene, sulle labbra delle
. ariosto, 18-139: ben si può dir che sia di vener bella / il
ancora. lalli, 10-2: giove a dir cominciò: diletti miei, / che
in romagna. 5. dir. parte diligente, la parte più diligente
diligenza broccolana e tenace. 9. dir. ant. inchiesta, indagine, ispezione
alle nostre diligenze. 10. dir. osservanza delle norme tecniche e di
tal prosapia scrivi in rima, / dir puoi com'essa uscì di germania / e
nostra vita dimeniam gioiosa, / sanza dir cosa mai che noi pensiamo.
, / di tal guisa corse a dir: / -che è, bernardo? olà
1-156: di che certo non si può dir cosa più vera; perché le cose
al cardinal del monte fu lecito il dir con fidanza che a sua età essi non
mostrar d'esser libera e piacevole, dir parole disoneste, né usar una certa
si trova esser soriana, che vuol dir di nessuna domestichezza. -il trattare
, che la braverìa fosse venuta, per dir così, a render tarmi, e
alfieri, v-2-731: mi ha fatto dir ieri il sor prini, che la casa
, 5-183: deh, prosegui il tuo dir; ch'io noi dimezzo.
d'impedirne l'effetto. 10. dir. disus. diminuzione del capo: mutamento
governo accettate. 2. dir. l'atto con cui il titolare di
pover dimoro, / in guisa che di dir mi ven dottanza. busone da gubbio
l'invito. / risposto al grato dir grate parole, / quivi di dimorar prende
del maestro, e poi, come dir si suole, arrivargli addosso colla dimostranza
altra dimostrazione alcuna ottimamente intese ciò che dir volea bergamino. rinaldo degli albizzi,
spirituale, che in sostanza non voglia dir niente. botta, 4-33: antonio
agio eo, / eo non so dir se non « merzé, per deo!
apertamente niun'altra cosa che tutta buona dir potersi di qualunque s'è l'uno
; i quali, cominciando alla minestra a dir di sì, con la bocca,
non ricordarsi più come si facesse a dir di no. 9. il dipendere
la vista, ma non ne sanno dir la ragione. p. fortini, i-442
/ ché, se per l'altrui dir tu note l'hai, / io per
ilarità, talmente che quella casa certo dir si poteva il proprio albergo della allegria.
caratteri propri di quella età o, a dir meglio, di quelle età. cuoco
anguillara, 2-311: non è tempo di dir, messo mio fido, / i
chi sta lungo via / guardi di dir follia. guittone, xxxvii-64: und'eo
si gorgoglian nella strozza, / ché dir noi posson con parola integra. boccaccio,
; si può parlare dimolto, e dir poco o niente. nievo, 1-378:
richiedere: egli non vi saprà dir di no. magalotti, 24-193: a
giacomo da lentini, 1-1: madonna, dir vi voglio / corno l'amor m'
, 17-12: perché t'aùsi / a dir la sete, sì che l'uom
, e la promessa ogni volta di non dir nulla al babbo. tecchi, 3-54
tragedia dovendo spesso, anzi quasi sempre dir cose che non sono né immagini,
/ a la città marmorea tacente / dir le malinconie de l'infinito. pascoli,
, che dubbio alterna ed erra, / dir se sien gigli in cielo o stelle
indifferenza. rajberti, 2-115: a dir tutto in breve, [l'arco
. gozzi, 3-5-381: ma che vuol dir che mentr'ei legge, il sonno
occhi degli abitanti del vicinato, volevano dir fiamme. leopardi, 23-88: che fa
profondo / infinito seren? che vuol dir questa / solitudine immensa? ed io che
miei disiri, / ché, senza dir, di lei seria servito / per la
petrarca, 20-9: più volte già per dir le labbra apersi; i poi rimase
, a parlare prima di me! lascia dir me. poliziano, 187:
ardo; / ma per tema del dir male, / non pur altro, i'
/ ne le tue lodi, e dir gli scettri e l'arme. pascoli,
e ciò era che egli facesse per lui dir delle messe e delle orazioni e fare
chi con puro gioco / chi con dir versi, a trastullarsi ad arte.
: sospirando mille volte l'ora, / dir del petrarca, 0 dir del pastor
, / dir del petrarca, 0 dir del pastor fido, / qualche versetto,
ben dette, si faranno per forza dir bene, tosto che a lettura saranno
inf., 1-4: ahi quanto a dir qual era è cosa dura / està
tedaldi, 26-13 (59): dir bene a la proposta il suo dovere:
, 1-160: il ghellini era avvezzo a dir novelle / la sera al foco infra
. guittone, xii-i: voglia de dir giusta ragion m'ha porta, / ché
/ dunque tutti son rei, dunque dir puoi / disleale e rubel ciascun de'tuoi
ariosto, 32-34: molto più da dir dava alla gente, / ch'essendo
il quale al secolo ha potuto far dir di sé, con questo indosso,
messo qui questo fanciullo? -a dir breve: in poche parole. d
riva, non v'è, a dir brieve, segno d'affogato e morto,
! oh può fare! / a dir ch'elle sian fatte di budegli! fagiuoli
: -vive questa bambina? -a dir se la vive; la vive, e
ti disfidi al canto? -che dir si voglia: comunque si voglia denominare,
a'suoi cavalieri. -che voglio dir io: sostituisce il nome di una
detto, dove sia qualcuno, che vuo'dir io. -che vuoi che dica
partita in diversi popoli, come sarebbe a dir romani, toscani, latini, sanniti
; / e poi combatton, come dir, per nulla. caro, 12-i-176:
furini e menegoni. -dir bene, dir buono; dir male, dir cattivo:
. -dir bene, dir buono; dir male, dir cattivo: avere buona
bene, dir buono; dir male, dir cattivo: avere buona o cattiva fortuna
3-67: ed anco a scacchi ti potria dir reo. machiavelli, 672: lasciamo
sempre all'ultima verità ricercata, vuol ben dir cattivo che alcun piccolo lume non ne
farci chetare. -dir bene o dir male a qualcuno: rivolgergli parole cortesi
sarebbon ragunate di popolo, e faremo dir di noi. -far dire qualcuno
; / e poi, per fargli dir, non son mai date.
. e non mancare, / e lascia dir chi dice. bottini, 13:
aguti o ferri? -non dir nulla: non rivolgere rimproveri, lasciare
saldarla viemaggiormente. -non è a dir poco: sottolinea il valore dell'affermazione
di quel di lutero, e non è dir poco. -non faccio per dire
/ ch'io non so che mi dir né che mi fare: / gentil sonetto
lippi, 4-52: non ti vuo'dir com'io restassi allora. -oso
-per così dire, dirò così, a dir così: hanno valore affermativo, ed
(ii-172): per darsi, a dir così, troppi pensieri. magalotti,
s. francesco. -per dir meglio: per correggere quanto si è
re cattolico], o, per dir meglio, più facili ad esser vinti se
: in ciel neppure, / dico per dir, vi son tali venture. carducci
. guarini, 66: puoi ben dir che di duo figli, l'uno /
cecchi, 1-i-32: i'vi so dir che la via non mette erba, /
ghirlanda, secondo il loro volgare a dir venisse... 'ciappelletto'il chiamavano.
salvini, 30-2-248: critica non venendo a dir altro che virtù di giudicare, questa
, 20-118: ma nulla venia a dir la sua fatica. macinghi strozzi, 1-133
li dica e minaccelo, non viene a dir nulla: poco conto tiene di riprensioni
col bastone: / ma tanto viene a dir, quanto niente; / ch'egli
, o non cosa che venga a dir nulla a questo proposito. -modismi sostantivati
359-22: quanto in sembianti e ne'tuoi dir mostrasti. giov. cavalcanti, 174
39-61 (iii-287): il lungo dir, benché bello, è ripreso. tasso
suoi concreti amori / con sì facondo dir commette ai venti, /...
antichi miei caligin folta / quel dir mi squarcia! foscolo, xiv-31:
ama la mia rozza semplicità, il mio dir libero e franco, il mio atteggiamento
. mattio franzesi, xxvi-2-122: tal dir [vostra signoria] fastidioso punto meno /
., 26-130: falli per me un dir d'un paternostro. boccaccio, dee
dopo più sospiri, lasciato stare il dir de'paternostri, seco della qualità del
così nuovo e stupendo / il lazio dir gentile / per tutto risonò pel cantar nostro
con l'italo / non ha comune il dir. 5. arte retorica, eloquenza
altrui l'aspre e nascose / del dir pulito così lunghe strade / fosti prescelto.
roma / in te viveva il gran dir, che avvolgea / regali allori alla servii
gentil core / nel cui cospetto ven lo dir presente, / in ciò che mi
terra / ancor fa onor col suo dir strano e bello. boccaccio, iii-1-4:
: voi, nel cui conspetto il dir presente / forse verrà, com'io
, 5-1-29: deh porgete al mio dir sì larga aita / ch'io possa raccontar
stellato, / grazia mi dona che nel dir seguente i segua la storia ch'io
da oldrado, il quale, al dir del bigli, credette meglio di non
galee sono piene di genti, al dir loro, innocentissime. settembrini [luciano
giallor tinto le gote ', al dir del poeta. -avere un bel
caporali, i-115: e, in questo dir, gli ornò con la rostrata /
direnare. direnare, tr. (dir érto). ant. rompere il filo
sm. (femm. -a). dir. il titolare del dominio diretto
raggiungere la vetta. 3. dir. per direttissima: con giudizio direttissimo
un momento stazionario. 16. dir. giudizio direttissimo, rito direttissimo:
carducci, ii-10-188: io, a dir vero, non parlai che con una tedesca
della gioventù italiana. 3. dir. dirigente d'azienda, dirigente d'impresa
traboccavano dal tavolo. 4. dir. pubbl. nell'ordinamento giudiziario,
anche da museo -non possono piacere e possono dir nulla a chi non sappia sollevarle in
altro, al confluente, per dir così, delle due viottole. carducci,
a dirimpetto, / che a i vinti dir parea: brigata cara, / vien
diritto / niente più, che sia da dir, dimora. boccaccio, dee.
secondo i criminalisti, devono, per dir così, inviluppare spiritualmente il fatto,
, 27-140: non aspettar m: o dir più né mio cenno: / libero
pietà. canti carnascialeschi, 1-78: a dir il ver, la diritta è provare
del quartiere. = lat. dir ictus { dirictus), part. pass
ojetti, i-772: aveva il diritto di dir messa vólto ai fedeli come il papa
non posso credere che alcuno sia per dir tal cosa, se non chi a dritto
8-29: una donna non si può dir tale se non sente il bisogno di sacrificare
anche con la particella pronom. (dir àccio). letter. scendere, venir
nel nostro mondo, appena si può dir ch'elle siano altro che un dirozzamento
ant. anche diroppato, diruppato, dir rapato, senza desinenza dirupo; superi
invidiosi, plebei, / che del dir mal d'altrui mai son satolli. /
in disabellir vostra piagenza / e 'n dir e 'n far ciò ch'a spiacer pertene
e la disapplicazione, o per dir meglio, l'intermissione dello studio..
chi vorrà veramente disabbusarsi, non potrà dir altrimenti. s. maffei, 170:
che l'energia, o vogliam dir l'efficacia, sia disaccompagnata dall'enargia,
dolcie amico, sonma sapiensia è non dir né fare alcuna cosa, ove non sia
di- zagrada, per condissione alcona non dir né far giamai: sostener prima morte
se stesso, che gli animali, a dir poco, sentissero, potesse riuscire assai
cesarotti, i-317: finalmente, per dir tutto, anche la volubilità, la
il gusto delicato, difficile, e a dir vero un po'schizzinoso e sofistico,
, le disapplicano. 2. dir. non applicare norme, regolamenti,
di una norma giuridica. 3. dir. atto o procedimento con cui il giudice
, i-392: l'arte, o a dir meglio, la poesia, deve essere
. atten dere). dir. non seguire, non osservare (una
, e non discapita, / può dir, che ha più virtù che la bettonica
ed abbozza, si veramente il discapito di dir la verità e di affrontarla con tutte
argomenti a discarico. 5. dir. la parola della difesa; il discorso
, intorno alla ricisura della mano vuol dir discendimento e male. 2. discendenza
il monte del pollice, dico per dir i vocaboli proprii, significa fortuna e
302: cominciò a dolersi del medico e dir che non sentiva miglioramento alcuno, né
a pena / si discemea, così nel dir fu presto. livio volgar.,
il motivo principale e comune che determina a dir male del prossimo? leopardi, i-799
m'accuso / per escusarmi, e vedermi dir vero; / ché 'l piacer santo
mia attitudine puramente contemplativa, per non dir passiva ha le sue gioie; e se
modo vostro. bruno, 3-196: voglio dir brevemente, che vi farò udir parole
disciolto, i'prenderei baldanza / di dir parole. scala del paradiso, 7:
vive quel parroco trascurato, fui per dir che egli [il vescovo] segue a
umor di fonte vi scorra, si può dir libero, e non abbisogna d'alcuna
disciplina dei caustici. 15. dir. complesso di norme giuridiche (legislative
. perché quei giovani discoli (per dir così) e scorretti... gli
vivo rossore]. 3. dir. ant. di titolo o di possesso
forza e tacque. 3. dir. disconoscere la paternità: esercitare l'
dei nazionalisti. 2. dir. disconoscimento di paternità: azione processuale
nell'orlo, risposi io, o vogliam dir nel perimetro. 3. meteor.
immaginosi romanzi storici. 6. dir. servitù discontinua: v. servitù.
gli elementi... ma il dir questo è cosa disconvenevole. 5.
caduchi umili inchiostri, / posti appresso al dir vostro alto e sublime. p
secreti occulti: / ma giura ora non dir quanto diremo. ariosto, 6-32:
e cicalare': l'una si è dir favole; e 'cicalare'si è il cigolare
fin a questa diceria / ch'a dir il ver ell'è un poco bizzarra.
suo scritto. leopardi, 222: chi dir potria le pratiche, i maneggi,
o del frate per essere, per dir così, ciriegio di qualche discorso, come
moveva il discorso - si sfogava a dir male. -rivolgere, volgere il
, indi riprese; / il tuo dir e 'l tacer di par m'alletta,
vendetta. marino, 13-91: chi può dir quanti
l'arte della medicina, o per dir meglio essa natura? cellini, 1-32
cavalier con tanto ardire / che volessi dir mai che così sia, / ch'io
, giacché non se ne dee poter dir altro che male, ma che gradirei
neve nacque ardente foco, / a dir di lei alquanto in rima e in prosa
distinzione '. discrezionale, agg. dir. che comporta, entro dati limiti
discrezione. discrezionalità, sf. dir. potere discrezionale. -anche: la
borghini, iv-233: se io volessi dir di tutte le voci ch'egli interpreta per
delle cose reali. 2. dir. raro. che toglie il carattere di
dall'atto dello spirito. 3. dir. raro. togliere il carattere di illiceità
di ogni derrata. 7. dir. discutere una causa: trattarla in tribunale
offenditore al suo ribello. 3. dir. atto stragiudiziale, consistente in una
porge la buona disposizione, o per dir così, la disegnatura del campo,
allegri, 223: come sarebbe a dir d'una sgraziata / figuraccia, animai senza
diseredare, tr. (diserèdo). dir. stor. privare, mediante apposita
, di diseredare), agg. dir. privato, mediante disposizione testamentaria,
vita. diseredazióne, sf. dir. il diseredare, tesser diseredato
. 1827 (221): a dir vero, la distruzione dei frulloni e delle
bocca de la tomba, / per dir parole, messer casentino, / sì nel
... bisognerebbe disertare. -cossa vuol dir desertar? -vuol dir fuggire. algarotti
. -cossa vuol dir desertar? -vuol dir fuggire. algarotti, 3-485: come la
una diserzione. 4. dir. ant. decadenza processuale, conseguente
immane. leopardi, 208: che vuol dir questo? ripigliava il conte: /
grave, sarà il sarsi renitente a dir che questa sia una canna diversa dalla
cogli occhi sbarrati e fissi, senza dir verbo. d'annunzio, iii-1-568:
... si permettono, o per dir meglio, si tollerano molte cose,
, fino a prender terra, anzi a dir più vero, fino a risolverci in
respetto; / ma non importa or dir questo segreto, / che parrebbe disforme al
che con equale spazio di tempo mostrano di dir più cose che se fossero congiunti;
/ e s'è fatto, so dir, una disgombera / brava. =
non ho paura, è come non dir nulla. un buon mezzo è di
cor d'un padre / è udirsi dir che la sua figlia è giunta! fogazzaro
stesso lo assolve, ch'è quanto dir lo disobbliga, lo dislega e gli
: * ragazzi'nel senso proprio vorrebbe dir servo, garzone o mozzo...
letter. interruzione. 2. dir. dismissione della bandiera: nel diritto
davanti, / in forme ta'che dir non le saprei, / sì eran
freddamente: / il saggio del mio mastro dir disnebbia / quant'era d'ombra sparso
vii-780 (1-6): se del mio dir sentenzia si disnoda. -figur
dalle tradizioni pagane, disobbligandola, per dir così, da una morale voluttuosa,
l'essere disoccupato, o sfaccendato per dir meglio; non annoiato. cattaneo, i-2-437
e ogn'altro obbrobrio amorza / il poter dir che le sia fatto a forza.
, 3-128: ben fortunata si può dir colei / che non dà orecchie a
di cotesta ròcca tanto in disordine, quanto dir si può. -essere in disordine
144-3: alcuna cosa / non si pò dir dannosa, / disorrata, né laida
sorta di concetti, e, per dir così, disossata. -rifl.
bagno, xi-1-369: dunque, se in dir disovro, / biasmo in me già
. fagiuoli, 1-6-45: vo'dir io di questi parentadi dispaiati di nonni
manomettere le parole, e a far dir loro le cose più lontane dal loro legittimo
affezione. soffici, i-28: debbo dir tuttavia che tali disparità sostanziali tra mio padre
disparità d'opinioni. 3. dir. canon. disparità di culto: impedimento
né scusa degna sapeva trovare / da dir, se fosse stato conosciuto / in abito
di sopra siete, se 'l mio dir s'adempie, / in quanto non
contiene). dispènsa3, sf. dir. atto con cui la pubblica autorità
. petrarca, iii-2-183: s'a dir hai altro, studia d'esser breve
. guittone, 136-3: non oso dir, né fame dimostranza / de la gran
stabilì l'opinione universale o, per dir più vero, l'universal errore, che
amore. govoni, 654: dover dir per sempre addio alla terra, / sia
tanto disperato / che più non si può dir; però che vede / il danno
ix-292: non creda alcun, quand'ode dir canaglia, / s'intenda sol del
detto. marino, 13-91: chi può dir quanti affronti e quanti torti, /
barone, / io no 'l so dir, da lui fu dispiccato. cieco,
cieco, 17-78: e1 si suol dir, chi l'impiccato spicca, /
dispogliarmene. mamiani, 1-29: non dir che le onoranze io mi dispoglio /
piacevoli svaghi. 3. dir. che è di propria appartenenza e libero
, la disponibilità. 3. dir. ammiri. situazione transitoria (affine
monte de li chevi ', che vuol dir de'topi, per la plaga de'
disporre. 14. intr. dir. determinare mediante un atto giuridico il
del benefizio del corpo. 3. dir. che contiene disposizioni o clausole (
bell'eufemismo anche questo. 13. dir. ammin. collocamento a disposizione:
campo; alla giostra vegnamo, / ché dir parole assai non son disposto. guarini
tonni in particolare. -sostant. dir. quanto dispone una data norma giuridica
, 120: governare despoticamente non vuol dir altro che governare a suo talento,
, par., 19-114: che potran dir li perse a'vostri regi, /
. sannazaro, 224: chi potrìa dir lo strazio e li dispregi, /
dell'ipocriti tristi se'venuto, / dir chi tu se'non avere in dispregio.
disprezzo: trovarono il modo, per dir così, di farli parlare; e
casti, 5-97: diffidi cosa è a dir gl'infandi eccidi / e la crudel
la sua gran difficoltà, / con dir che chi ha principio, ha fin.
101: mandò un centurione a dir loro che non disputassero con l'armi
da museo -non possono piacere e possono dir nulla a chi non sappia sollevarle in
e chiaramente non disceme [donatello], dir si può ben di lui che e'
osò accennare al socialismo. 2. dir. mancato assenso da parte di un soggetto
opposto a quello che esce, per dir così, dalle più riputate storie moderne
tr. (dissequèstro). neol. dir. revocare il sequesto (precedentemente stabilito
(desequèstro), sm. neol. dir. revoca del sequestro, liberazione di
animali, / ch'io non posso dir quali, / che son sì divisati,
si dieno insegnamenti del dissimolare, basterà dir loro, che di dio istesso fu scritto
una scala dissimulata. 6. dir. negozio giuridico dissimulato: nel fenomeno
, aggruppa, ingombra e, se posso dir così, mentre patisce di distrazione intorno
io non voglio seguitar più minutamente in dir cose troppo note, come che 'l
da me religiosamente venerata sento, a dir vero, dolore od orrore; anzi
come gli era bastato l'animo di dir tante bugie, e con volto così fermo
... ha... fatto dir loro molti spropositi, e persuadersi.
lungo e lunghissimo). 17. dir. distanza legale (o di rispetto)
e non di ritenere, si puote dir cupidezza. vita di cola di rienzo,
/ poi così con suono alto il dir distese. marino, vii-263: [
troppe distese / le filattere tue / in dir ciò che fai tue. dante,
anguillara, 14-107: la maga che sa dir distintamente / i gradi de le dolci
servando sempre la dignità del gentilomo senza dir parole sporche o far atti men che
12-681: l'iperbaton, che si può dir distrazione o interponimento. -diversione
atto a distrigare, a ravviare, per dir così, i suoi pensieri. rovani
dolze criatura. guittone, vii-15: pur dir vorria, i s'unque potesse,
1-198: certo ben mi poss'io dir pago ornai / d'ogni tuo oltraggio,
ognor rende natura / in modo che puoi dir toman gl'istessi. menzini, i-265
speranza di vittoria. 11. dir. annientamento, nella sua materialità o
. trissino, xxx-4-82: adunque al vostro dir le nozze nostre / saranno disturbate?
accomodar le nostre difficoltà; e possiam dir che siate morti e ravvivati in un
della modesta cuspide. 10. dir. disturbo della quiete pubblica: complesso
vista disubbidienza più grave. 2. dir. nel diritto penale militare, delitto
latini, i-2656: tale 'l mal dir t'ode, / che poi no lo
tratto nella sua gran luce, senza per dir così disvaporarsi nei crepuscoli.
monte, xxxv-1-465: eo vi vo'dir, perché ben non si scorge, /
1-5-56: non risponde la donna al dir doglioso: / chirurghi chiama, ed a'
vago si disvia / che non sa che dir deggia o poscia o prima. garzoni
il vostro orgoglio, o 'l mio dir troppo umile. alamanni, 9-38: né
al papa questa seconda dittatura, per dir così, della cognata, che la prima
se non è tanto diuturna, per dir così, come la statuaria, è però
queste ultime lettere, che 11 dir divantaggio oramai o non serve o non bisogna
, il quale al secolo ha potuto far dir di sé, con questo indosso,
tebe, / sì che dal fatto il dir non sia diverso. petrarca, iv-2-39
.. un diverticolo, o vogliamo dir traversa, che da val di fine,
: mentre volgo tra me, che a dir non merto / di sì rara beltà
, / bench'io mi sia divezzo di dir male, / mi sforza il tempo
questo errore, se pur si po dir errore, a me è commune con
si divide il core / in questo dir. montale, 1-127: il viaggio
la sua fortuna alessandrizzava; non potete dir voi della vostra, molto più acconciamente,
, i-312: queste idee che, per dir così, ri- umanavano i greci divinizzati
che callimaco per una poetica, per dir così, divinizzazione, la chioma di
de'bardi, 3-22: troppo fora dir della quantità delle colonne [del portico
diversa, anzi quanto il più che dir si possa dissomigliante e contraria, è la
non divisibil mai. 2. dir. ed econ. cosa o bene divisibile
cittadini e la ricchezza circola equabilmente per dir così in tutte le vene dello stato
/ ed e'v'entrò né fe'al dir diviso; / ma quel signor da
di grano e granturco. 2. dir. giudizio divisorio: procedimento giudiziario speciale
particella pronom. [divòrzio). dir. ottenere, mediante divorzio, lo
, di divorziare), agg. dir. che ha ottenuto, mediante divorzio,
(ant. divòrzo), sm. dir. scioglimento (per un motivo,
che lei se maritò. 2. dir. canon. disus. ogni caso di
si riflette in ciò che si usa dir forma, nella dizione, nella lingua
di altre lingue, ma per così dir, tutte intiere in se stessa tutte le
suo dolore, / quanto men lo potea dir espedito, / perché del danno che
di doglienza / ogni stagione, / posso dir sanza fallenza / ch'ho perdizione /
vivono su una dogmatica. 3. dir. dogmatica giuridica: elaborazione delle norme
. castiglione, 430: ben dir si po che gli occhi siano guida in
un dolce tanto vivo, / che dir non póssi, ed io non lo descrivo
piovere un'ineffabile dolcezza, / né saprai dir perché ti venga o donde. pascoli
verga, 4-223: la rubiera, senza dir altro, asciugavasi le labbra col fazzoletto
sottiglian lor le gote; / e posson dir: * nessun maggior dolore / che
il dolo di dedalo. 2. dir. civ. uso di artifici o raggiri
avrebbe contrattato. 3. dir. pen. coscienza e volontà del proprio
27-131: quand'egli ebbe 'l suo dir così compiuto, / la fiamma dolorando
e dell'offerta. 5. dir. domanda giudiziale: l'atto (consistente
): po'tornar a casa e dir al cuoco: -to'queste cose e acconcia
nusco! » con la stessa voce per dir così domenicale, con cui dice:
potrete richiedere: egli non vi saprà dir di no. cieco, 19-42: non
accidentale. domiciliatàrio, sm. dir. persona presso la quale si è
dal trattario. domiciliazióne, sf. dir. apposizione di particolare clausola su una
loro perfezione. 3. dir. il luogo in cui una persona ha
. ed il padre ebbe domicilio, per dir così alla legale, in firenze.
le zone dell'immagine. 6. dir. fondo dominante: quello a favore del
; e la seconda dal reggimento, per dir così, dominativo, nel quale il
. ex. acconciarsi la boca a dir sì gran bugia o la v. aprir
il mostrerebbe; / che domin volev'ella dir? g. razzi, 6-44:
groto, 124: che diavolo, volsi dir, che domine fate voi così neghittoso
, austera soddisfazione. 2. dir. che spetta, che è attribuito al
dio che a lor dimino / potessin dir di noi que'nuovi gianni.
specifico, la produzione. 5. dir. disus. proprietà, diritto di proprietà
e la bautta ognuno prende baldanza di dir quelle cose che forse ha portate gran
del donante. 2. sostant. dir. chi fa una donazione. codice
9 d. 3. 4. dir. dare in donazione. -anche: far
qual generale italiano. 2. dir. persona in favore della quale viene
leopardi, 564: disse. ascoltato il dir lodaro i numi / donatori de'beni
riconoscenza al donatore. 3. dir. che ha fatto donazione. botta
la mia vita. 2. dir. atto giuridico con cui un soggetto,
piovere un'ineffabile dolcezza, / né saprai dir perché ti venga o donde. landolfi
: vicino al letto -se il mio dir non erra - / sedea una donna
erba un fiore, / udite quel che dir mi fece amore. monti, x-3-554
, tu nostra dea, / se dir lice e convensi, / vergine d'alti
, / sì che dal fatto il dir non sia diverso. -figur.
, chi disse donna, / volle dir danno, e rovina de gli uomini.
non s'effemina, / ben si può dir, ch'egli è di sé padrone.
prete cicisbeo, / che in arabo vuol dir prete frullone. =
questa legge non sia costretto di dover dir novella secondo la proposta data. lorenzo de'
, / la mia lingua verace a dir si scioglia. g. bentivoglio,
, 5-ii-78: molti avevano torto in dir quanto dicevano del proceder finto e doppio
contigue una con l'altra che si può dir che la città stia tutta sopra di
venticelli; / chi dorme, si suol dir, non piglia pesci: / chi
ora spaventando i compratori / con il dir lor che potrà la fanciulla / per la
vie. giannotti, 2-2-301: potresti dir: -tu se'pur ben vestita; -
s'eo pero per dottansa / di dir lo meo penare. malispini, 1-64:
, un dot- torazzo bolognese, a dir lunghe filastrocche nel dialetto della città rappresentata
in tutto che dire, fargli, per dir così, il dottore a ogni passo
allego tanti testi, ma mi ficco a dir villania. magalotti, 1-166: io
, 345: l'importa troppo a dir dottori, sapete voi quello che m'aiuta
le mani. 4. dir. studio ed elaborazione delle norme giuridiche
domòni. sacchetti, 75: il dir in versi da natura vié, / leggi
dove noi eravamo, per vedere che questo dir volesse. tasso, 5-52: scorre
favolarsi deve fingere solo dove si teme dir il vero per conto de'tiranni.
, 2-i-8: questa casa, o per dir meglio stanza, consiste in quattro sole
farsi empio, / debba, e dir possa: -io l'universo adempio, /
figli narrandole un giorno, / dovrà dir sospirando: « io non c'era »
petrarca, i-1-157: che debb'io dir? in un passo men varco: /
cantar, degno non fora / vergine a dir di te, come si deve.
., 31-136: s'io avessi in dir tanta divizia / quanta ad imaginar,
mobilio antico anche beccuccio si mise a dir la sua. sapeva di certi ebanisti,
sette vescovi cardinali ebdomadarii furono eletti per dir messa. buommattei, 1-106: ricevono
parrebbono a ciascun chiaro intelletto, / il dir che le ricchezze fosser ree. bisticci
le fu vita. 7. dir. eccesso di potere: nel diritto pubblico
facessero eccetera? mi avrebbe scomunicato, a dir poco. -sm. e f.
alle debite eccettuazioni. 2. dir. ant. eccezione (cfr. eccezione
da coloro che hanno la smania di dir cose fuori dell'ordinario. es.:
co'potteschi at 8. dir. particolare mezzo di difesa del contaccò
rimanga pietra / per cui si possa dir: -qui furon mura. c. i
dello stato ecclesiastico, o, per dir meglio, la repubblica di tutto il
arder cominci: / sì che può dir che viene e vede e vince.
ancora, / che parla sol dall'altrui dir commossa, / voce sola non fu
cose de gli antichi, sparse (per dir così) la lascivia della sua prima
stam- bolijski. 5. dir. disus. il promulgare (leggi,
183: se in firenze si sentisse dir da qualcuno 4 educando 'di un
effettività di servizio. 2. dir. corrispondenza di una situazione di diritto
effettive 2250 al giorno. 6. dir. lavoro effettivo: quello che richiede
opera. guittone, vii-14: pur dir vorria, / s'unque potesse, lo
fossi preso / e poscia morto, dir non è mestieri. cavalca, 11-52:
e con gentil vocabuli congiunto; / dir bene alla proposta il suo dovere:
non da forzato. 6. dir. che produce effetti giuridici (un fatto
efficacia ai gesti. 3. dir. l'essere efficace, tessere produttivo
: la natura opra dal centro, per dir così, del suo soggetto o materia
loro effigi / chi tutti gli vuol dir, dica luigi. paruta, 3-1-23:
petrarca, iv-2-7: sentiv'al mio dir mancar gran parte; / ma disviarmi i
tutto aramea; ché volendo essi ancor dir: come? o, che voi?
andava quasi addosso coi cavalli, senza dir: ehi! 2. per
: eia, calandrino, che vuol dir questo? leggenda aurea volgar., 1260
negli aerei a razzo. 3. dir. canon. disus. dimissione.
, che non sappiamo e possiamo ora dir noi. bettinelli, i-i-vii: tra questi
entropia. fazio, v-17-63: cominciommi a dir de l'elitropia: / « questa
figura ellipsi o tralascia- mento, che dir vogliamo. corticelli, 227: usitatissima
quasi ignora se stessa e, se dobbiamo dir tutto, è parola a malincuore.
tutte del mondo. 4. dir. emettere, disporre, promulgare (un
una seconda fisionomia. 2. dir. disposto, promulgato (un atto della
, tr. { emancipo). dir. nel diritto romano (e in quello
dalla patria podestà di maria, basti dir per gloria d'essa che le ubbidì,
per dir così, da una morale voluttuosa,
disus. e letter. emanceppató). dir. che ha acquistato la piena indipendenza
disus. emanceppazióne), sf. dir. atto giuridico con cui il capofamiglia faceva
margine ', l'analogia insegnerebbe a dir piuttosto * immarginare ', ché '
sm. (plur. -ghi). dir. sequestro di una nave (sia
4 staggimento '. 2. dir. intemaz. provvedimento con cui un
magalotti, 22-55: certamente si può dir della palma che ella sia un vero
altro di strabone. 3. dir. disus. emendamento, modifica di una
nella stampa. 3. dir. pubbl. proposta di modifica di un
emendarsi a vicenda. 5. dir. modificare, perfezionare, sottoporre a
questa dimenticanza. 5. dir. sottoposto a emendamento (un decreto,
emendatore io vo'. 4. dir. che è incaricato dell'emendamento di
stupisci insieme sopra l'eccesso, per dir così, della divina misericordia usata teco
desiderava l'emendazione. 5. dir. emendamento, modificazione (di leggi,
, alla religione. 4. dir. danno emergente: v. danno,
di riserva. 4. dir. emanato (il testo di una sentenza
l'oste eccettera. 4. dir. emanare (una sentenza); pronunciare
ed eminenti di certo, ma, a dir vero, un cotal po'vaporose,
bisogno, ma per leggiadria, secondo il dir di que'tempi, che n'ebbero
tende a emulare. 2. dir. atto emulativo: atto di emulazione
esempi così frequenti, lo spettacolo per dir così, continuo della violenza, della
amino ancora gli altri. 4. dir. atto di emulazione: esercizio del proprio
che abbiano quella forza ed energia, per dir così, né anco quella proprietà e
della mia pretensione; e, a dir il vero, non credo che per nessun
enfitèusi, sf. invar. dir. rapporto giuridico, in base
). enfiteuticàrio, agg. dir. disus. enfiteutico. sarpi
(plur. m. -ci). dir. che è proprio dell'enfiteusi,
nel convento, solea tra le altre cose dir loro per enimma che lasciassero fuori il
, 302: che se il mio dir ti sembra stravagante, / e dalla bocca
della pubblica amministrazione. 5. dir. corpo sociale, organizzazione collettiva o
delle astratte entità matematiche. 5. dir. stato, condizione, natura di ente
/ in quel contorno, che fa dir: qui piove! -essere piantato
ad improvvisa morte, / senza pur poter dir le lor ragioni. alfieri, i-17
, dichiarazione, affermazione, esposizione. dir. ant. -attestazione, asserzione avente
di sacro terrore. 2. dir. citazione degli estremi di un atto
il gozo: / io ti so dir che gli ha stivata l'epa / in
. salviati, 9-129: che ritorniate a dir cento volte che l'orlando furioso ha
. bocchelli, 12-182: nel dir così, una punta di epicu- reico
, 18: sempre di questi (per dir così) epicurei arditi, se si
da'latini, epidittica, o vogliam dir dimostrativa, viene appellata, ed è propria
dialogo, e a'tempi si può dir nostri, è fiorito l'ariosto,
un mondo. battista, iii-396: volle dir, nel suo pensier profondo, /
fa liquefacendo una delle vocali, come a dir 4 divorzo 'vuto al capo supremo
infallibilità pontificia, che annulla nante come è dir 4 belva 'per 4 bellua '.
proverbialmente di persona falsa, solita a dir cose non vere: maniera nata dall'eccesso
dimandano essi protasi, che non vuol dir altro che la proposizione, cioè che
tristezza. arila, 193: il dir poi, come tuttogiomo si fa, 4
: un albero, eppoi (poi per dir così) un albero, eppoi ancora
fra segmenti orientati. 4. dir. idoneità a produrre i medesimi effetti
equiprincipale { equeprincipale), agg. dir. can. attributo di uno dei
. aequisònus. equità, sf. dir. principio o criterio eticogiuridico secondo cui
1-8: le parole non arrivano a dir l'essenza delle cose; né tutte
. = forse dalla formula giuridica del dir. rom. indicare ex borio et
1-103: non amar di detraere e dir mal del prossimo, acciò che non sii
sm. (plur. -ci). dir. stor. tributo corrisposto al signore
'. eredità, sf. dir. il patrimonio, unitariamente considerato in
ereditale divisione. ereditando, sm. dir. nella successione a causa di morte
filatore di seta, ereditaria, per dir così, nella sua famiglia. cattaneo
pananti, i-4: ci sarebbe da dir dell'eresie, / perché color che
teseo stette / per lungo spazio sanza dir niente; / ma già vedendo di tututti
dei relegati e banditi. 2. dir. massima pena detentiva prevista dal codice
/ che mentre d'una o due dir mi preparo, / mille ne scuo-
. monti, x-4-655: non dir più, per quanto sai / di più
leopardi, i-1171: anzi si può dir che tutta la poesia, la filosofia e
mestier coverto: / tu le puoi dir per certo: / ¦ io vo parlando
cose / far come vere, ma non dir le vere. d'annunzio, iii-2-278
, / com'io in quel punto a dir di quello insano, / che si
incerta / l'opinion de'savi a dir che fosse / quell'edifizio. leopardi
vagabondo, onde * pianeta 'non vuol dir altro che erratico. marino, vii-330
amore, / gioco, ben fare e dir, tutto ème guerra; / e
un vago errore / girando, parea dir: qui regna amore. b. tasso
e 'sonete ', i sanesi dir * chesto 'e 4 chello ',
'e 4 chello ', i perugini dir 4 quisti 'e 4 quillo '
dei sali sopradescritta. 10. dir. falsa o incompleta rappresentazione di una
loquace / risponder non dovrei, ma dir si suole / che confessa l'error colui
a quella di dite, si dee dir china; ma, come spesse volte fa
; né 'n alto ascende, / col dir, chi non ha il cor erto
puoi sapere è che costui si diverte a dir il maggior male possibile del mio libro
a'passionati, che talora infiammati a dir molti loro sensi vorrebbono potersi esprimere tutti
ricorso; / ma del procaccio il dir par che prevaia. tansillo, 92:
commovomi; / tanta pietà il tuo dir nel petto esalami. monti, ii-415:
/... / come sarebb'a dir, patire il gielo, / sudare
ec. credo, che si riduchino a dir queste cose per il desiderio grande di
era la spinta segreta. 9. dir. disus. interrogatorio di una persona
de'cervellini grami / capaci a dir, pensate un po'che cosa! /
sfuggir poche righe? 2. dir. disus. interrogatorio (spesso eseguito
in tutto che dire, fargli per dir così, il dottore a ogni passo,
come dice matteo. 4. dir. disus. interrogatorio (spesso accompagnato
anteriore. saccenti, 1-1-128: voglio dir, se pagando i debitori / nelle
è la degradazione, armonioso quanto mai dir si possa il colorito, esattissimo il
lo popolo. esaugurazióne, sf. dir. rom. l'atto mediante il
è una insidiosa tranquillità, e, per dir così, l'esca del naufragio.
: quanto agli arrestati, lasciatemi dir loro due parole ed escarce- rateli
poesia sacra. soffici, v-2-386: per dir la verità, fra queste montagne
/ che non già menzognero / debbesi dir parnaso. giannone, 2-i-232: non
e che contra loro / che si può dir che tuona e che balena. non
esclaustr azióne (exclaustrazióne), sf. dir. saremmo tra questi ultimi, proponendo solo
è incorporata. - in partic. dir.: scorporare. = voce dotta
un tutto unico. -in partic. dir.: scorporo. escórrere,
né non so che si sia a dir letizia: / così mia donna mi tene
'. escussióne, sf. dir. azione esecutiva intentata dal creditore per
d'ogni consolazione. 2. dir. esaminato, interrogato (un testimone)
della lor partita. 2. dir. esaminare, interrogare (un testimone)
da exécution. esecutività, sf. dir. l'essere esecutivo, l'avere
fossero nel collegio. 3. dir. che attiene o che consiste nell'esecuzione
la loro melodia. 3. dir. stor. disus. esecutore della legge
xiv). esecutoria, sf. dir. disus. ufficio e mansione di
esecutoriare, tr. (esecutòrio). dir. ant. rendere esecutorio.
, di esecutoriare), agg. dir. ant. reso esecutorio. giannone
richiesta relazione. esecutorietà, sf. dir. l'essere esecutorio; l'avere
esecutività. esecutòrio, agg. dir. esecutivo, suscettibile di esecuzione coatta
dalla piazza. 2. dir. applicazione, attuazione (di una legge
a renzo, il messo non seppe dir altro di nuovo e di certo, se
a renzo, il messo non seppe dir altro di nuovo e di accertato,
suo campo peculiare. 3. dir. mettere in atto, far osservare (
gli esempi così frequenti, lo spettacolo per dir così, continuo della violenza, della
delle tragedie più perfette, o, per dir meglio, men difettose, che finora
alla bramata meta / allor si sente dir: « ferma la corte ». monti
detti enti- mematici. 5. dir. ant. sostituzione esemplare: quella in
se a te [o vergine] dir deggio: / vidi la copia, or
innumerevoli, de'rettili micidiali, a dir quanto, nel solo ordine fìsico,
esterna compostezza ed esemplarità, o per dir meglio ipocrisia.
di filatore di seta, ereditaria, per dir così, nella sua famiglia; professione
cappello sa pigliar più forme, e dir più cose che non sa il ventaglio in
pantera, 1-202: non si può dir quanto giovi e sia prezioso l'ordine
eseredare, tr. (eserèdó). dir. ant. privare dell'eredità,
xiv). eseredazióne, sf. dir. ant. il diseredare; diseredazione
sono di sasso. 3. dir. rimettere nelle mani di un'autorità
xiv). esibita, sf. dir. disus. l'esibire, il produrre
municipio per vignola. 3. dir. rimesso nelle mani dell'autorità, ufficialmente
, detta figurativa. 4. dir. l'esibire, il rimettere a un'
i suoi criteri estetici. 5. dir. che esige, che riscuote o richiede
1603). esigibilità, sf. dir. l'essere esigibile (un credito
/... / pietosa istoria a dir quel ch'io soffersi / in così
ne fece, ch'io / a pena dir te ne potrei il centesimo.
remè dunque, donna mia, non per dir mal d'altrui, che dio non
? ariosto, 232: ben si pò dir che 'l ciel ne sia propicio:
tratto nella sua gran luce, senza per dir così disvaporarsi nei crepuscoli. nievo,
ingorda, che molti (e potrei dir tutti) hanno preso l'espediente di
signora pallaviola. 2. dir. giudicare, decidere (una causa,
tropp'ebbe / espedita la lingua a dir il vero. nardi, i-29: quanto
suo dolore, / quanto men lo potea dir espedito, / perché del danno che
che le son dette. 3. dir. decisione di una controversia, da
casa, 69 7: ti so dir, che gli offici allor volavano / con
). esperìbile, agg. dir. che può essere espe
e vera esperienza / m'assecura nel dir, come persone / degne di fede a
passeggiano pei corridoi. 6. dir. esperimento giudiziale (anche, semplicemente,
, 30-49: [incominciomo] a dir ch'io era un codardo e un poltrone
che mosso sei tanto terribile / in dir di nicolò ladro espertissimo, / parlar con
petrarca, 250-13: i'non tei potei dir, allor, né volli; /
ti viene imposto. 3. dir. subire una condanna giudiziaria, scontare
tegiano..., parmi ancora conveniente dir secondo il mio giudicio, qual sia
tornando dunque alla prima esplicazione, fa dir l'autore nel testo a virgilio, ch'
essi talmente che rimarrebbero compresi, per dir così, nel cerchio della nostra esistenza
intorno a 100 miglia; profondità per dir vero troppo incredibile e lontana da tutte
aquilano la prima espone tirinto e menandro a dir male fra loro assai chiaramente de'costumi
del fine, il non esercitare arti per dir così meccaniche, e che sono sempre
, non ho paura, è come non dir nulla. pirandello, 7-1336: nelda
ogni abito gentile, o (per dir più espresso) la va spogliando di
disprezzo: trovarono il modo, per dir così, di farli parlare; e col
'). espromésso, sm. dir. il debitore il cui debito viene
. espromissióne, sf. dir. negozio giuridico con cui un soggetto
. expromission. espromissóre, sm. dir. espromittente. de luca, 1-8-182
'. espromittènte, sm. dir. il terzo che, nell'espromissione,
espropriare, tr. (espròprio). dir. privare coattivamente qualcuno della proprietà di
, di espropriare), agg. dir. tolto al precedente proprietario mediante espropriazione
espropriatori. espropriazione, sf. dir. trasferimento coatto, attuato dalla pubblica
possiamo accrescerle con la preda, per dir così, dell'espu- gnato alimento.
avere esquisitamente questo ritmo, o vogliam dir, questo numero, ma infino a
1-8: le parole non arrivano a dir l'essenza delle cose. marino,
bandello, ii-1008: non si può dir il ver gioir che s'have / in
instituì, che in apparenza / inver poteasi dir repubblicano, / in tal guisa però
bene essere jacopone. 5. dir. con riferimento a circostanze determinanti per
, eterno seco; / qual ti può dir de'secoli: / « tu cominciasti
quelli. giannotti, principe conosca nel dir tuo non meno amore e rive2- 1-205
leggiadra e pia, / non si può dir, né immaginar assai. ariosto,
. leopardi, 23-89: che vuol dir questa / solitudine immensa? ed io
chiesa / a pregar sola, a dir la sua corona / sotto la sola lampadina
re caradoro / in questo modo a dir cominciò loro. s assetti, 158:
guittone, i-17-1: no è da dir gioane a tal che nocie, / né
inf., 1-4: ahi quanto a dir qual era è cosa dura / està
roma fussero / in esser, come vuo'dir... -di ciò staitene /
stato, / ch'el si può dir ch'io n'abbia assai parlato.
). estàglio, sm. dir. nell'italia meridionale, contratto mediante
stampare). estante, agg. dir. ant. vivente, superstite (
in modo estende, / che si può dir tutto l'egitto è nilo. muratori
allora ci sembra verisimile, e per dir meglio naturale; e trattandosi di sentimento
entrò nello studio. 2. dir. interpretazione estensiva: che dà alla
più volte messe le mani, come dir si suole, in pasta, e dedutto
se noi vogliamo che non si possa dir l'uomo felice, se non mentre
. frode la mia / ben si può dir, ma sol frode amorosa. manzoni
4-28: anna capiva che avrebbe dovuto dir qualcosa; ma non ne fu capace
romagnosi, 17-26: non si può dir pubblico un giudicio se non è veramente esteso
'. estimatòrio, agg. dir. che concerne la stima del valore
piena di pericolo. 5. dir. accertamento di una situazione di mero
risatella stopposa. 5. dir. far cessare resistenza, causare l'estinzione
dei piccioli paesi. 4. dir. che può essere interamente rimborsato (
di pigro letargo. 2. dir. che determina l'estinzione (di un
ergasto a silen. 3. dir. che ha cessato (o è stato
ma di principii. 5. dir. cessazione di un rapporto giuridico (
., 1-5: ah quanto a dir qual era è cosa dura / està selva
. vasari, i-621: si può dir certo che gli antichi non andarono mai
li religiosi divorano. 2. dir. delitto consistente nel comportamento di chi
. extracontrattuale. estradare, tr. dir. disporre l'estradizione. oriani,
da estro2. estradizióne, sf. dir. atto con cui uno stato consegna
vorresti, e forse sarà alcuno / che dir potrai: -ho conservato invano. de
opposto. boccaccio, vi-214: il dir fortuna è un semplice nome; /
eguale al quadrato dei cateti, affinché dir potessimo che la conchiusione del geometra sia
francesco da barberino, i-164: voglioti dir partita / di certi extraordinari documenti /
esercizio di confutazione. 3. dir. riproduzione, eseguita da un funzionario
qualche estravaganza per poterti meglio del suo dir far capace, subito tornerà a proposito
se non gente / di qualità. -vuol dir buone o cattive? / -e d'
berni, 9: è leggier cosa dir che i corpi morti / fur pasto
). castiglione, 231: sarà dir degli abiti del nostro corte- giano;
. petrarca, 360-121: e, per dir all'estremo il gran servigio, /
1-326: molti se ne son morti col dir sempre di non sentirsi male alcuno,
mortale esultava tutta una provincia e, a dir così, un regno; quanto maggiormente
/ che abbia (ti so ben dir) contro il tiranno, / per vendicar
cardinale di fleury fu in grado di dir la messa in una cappella fabbricata al fondo
suo splendore / potesse, risplendendo, dir * subsisto ', / in sua etternità
eterno è figura e suggello, / dir ch'è macchiato di nuovo presume?
, ili -canzone, 54: e puossi dir che 'l suo aspetto giova / a
carafulla etimo- logizava) vendo, vuol dir 4 venga e do '; le cose
sociologi, etnologi e paleontologi non potranno dir qualche cosa di sensato se non in
ben dette, si faranno per forza dir bene, tosto che a lettura saranno
: / sarà mai di ch'io possa dir fra'liberi: / -mercé del ciel
luogo senza tregua. 2. dir. delitto consistente nel fatto di sottrarsi
vuol tor moglie: / io non vo'dir se si fa bene o male,
nuovi sistemi. 4. dir. evento del reato: in senso materiale
eventuali passeggeri. 3. dir. pen. dolo eventuale: quello caratterizzato
figure de'concetti questa dimostrazione o (per dir così) rappresentazione. l. salviati
quale », imperio, « a voler dir lo vero, / fur stabiliti »,
.: cfr. vincere). dir. rivendicare, ricuperare (con mezzi legali
evizióne [evezióne), sf. dir. conseguimento del possesso o accertamento
, di fedi sepolte. 3. dir. disus. avocazione. sarpi,
quasi per un addentellato, o a dir meglio, per una evoluzione spontanea di
exequatur, sm. latin. dir. atto, appartenente al regime della
con piena coscienza. 2. dir. can. motivazione di una pena inflitta
extracommerciabilità (estracommerciabilità), sf. dir. condizione di ciò che ha il carattere
extracontrattuale [estracontrattuale), agg. dir. estraneo a rapporti contrattuali. -danno
extradotale (estradotale), agg. dir. che non fa parte della dote
extraiudiciale, extragiudiciale), agg. dir. disus. che avviene fuori di
, estragiudizialménte), avv. dir. disus. in modo estragiudiziale
). extraterritoriale, agg. dir. intern. che non appartiene
, 396: par loro che il dir male e trovare invenzioni, acciò che di
conte padrone; non tanto, a dir la verità, per le faccende dell'
). speroni, 1-3-346: il dir che la scoltura sia la più faticosa
scoltura sia la più faticosa, è dir che sia più materiale e per conseguente
i paladini / restavon, non vo'dir, come pedanti, / ma peggio
tosta non c'è caso che mi voglia dir niente. pavese, 8-320: non
, iv-69: non si può mica dir sempre la verità in faccia alla gente.
. torini, 371: ingiusto se'da dir se ti dorrai, / mormorando,
621): una fabbrica, per dir così, traforata: in ogni facciata un
profondo / infinito seren? che vuol dir questa / solitudine immensa? ed io
. metastasio, ii-197: è falso il dir che uccida, / se dura,
da romani cognominato ovicola, che vuol dir pecorella. marino, 10-165: che di
opinione, che la piacevolezza o vogliam dir la facilità non possa bene accoppiarsi col
: quel che noi dichiam bizzarro / dir dovrebbesi bisbarro, / ed è di questo
dei derivati] si rende atta a dir tutto e chiaramente e propriamente e puramente
tali che, in faciménto (per dir così), overo in fattura più che
miserabili qualche forestiero infingardo, per non dir facinoroso. pananti, i-178: è
fabro de gl'idoli; ma dobbiam dir più tosto che sia facitore de l'imagini
ma un uomo. 4. dir. possibilità di tenere un dato comportamento
ma non è una facultà che vogli dir dominio nelle cose sue. davila,
degli ufficiali, e anche, per dir tutto, di indirizzi di donne facili.
). fadèrfio, sm. dir. nel diritto longobardo, il complesso
buonarroti il giovane, i-284: io sento dir ch'ai secolo vetusto, / com'
ora, / tanto ch'io possa dir di quei fagiuoli / quattro parole,
1-2-25: di lui non ho che dir, ma dirò solo / che chi ammesse
faglia2). fàida, sf. dir. stor. nel diritto germanico- barbarico
secco le barche. 2. dir. ant. gabella che si doveva pagare
'. falangaggio, sm. dir. ant. tassa che si pagava
falcidia (raro falcìdie), sf. dir. ànt. la quarta parte dell'
su la cima, se si può dir così, della perfezione, quanto alle falde
52: questo dicea, / e in dir si ponea / di color d'ametisto
sassetti, 25: sono stato per dir scioccamente: se non ch'egli è
, / e'non ci tocca a dir teco galizia, /... /
così una corona di coppie, che a dir suo non falla. -andare a
nanza, / s'alcuna cosa nel mio dir fallassi: / d'andare ad roma
69-31 (v-305): ben si suol dir: non falla chi non fa.
. grazzini, 415: sentito ho spesso dir che chi fa falla. a.
la cosa fallata, si fece innanzi con dir:... fate vendetta signori
170: sicché dimmi quello che vuol dir « spigolistra », acciocché egli non mi
e li martiri / che 'nver lei dir fallènsa. -tradimento, insidia,
svista. latini, i-933: sanza dir fallènza, / ben ha grande potenza
glienza / ogni stagione, / posso dir sanza fallènza / ch'ho perdizione /
tuttavia l'uso noi consente, e bisogna dir 4 volle ': perocché 4 volse
vendere, /... sent'dir che a sibari, / più ch'in
com eo soglio. 4. dir. stato di insolvenza o dissesto in cui
prencipi che discorrono. 8. dir. cadere in stato di dissesto o di
un fallito diverso. 5. dir. che ha fatto fallimento; che non
. cecchi, 263: -i'vò dir non si può credere / più a persona
guinizelli, iv-23 (5-60): dir li potrò: tenea d'angel sembianza
, i pedanti, / vi so dir io, non ne va uno in fallo
di catone, anzi la sua, per dir così, faloti- cheria, che s'
libertà romana avere sperato son ripreso, dir che s'appartiene? guicciardini, i-19:
ecc.]. 8. dir. ciascuno dei numerosi tipi di delitto,
metastasio, ii-197: è falso il dir che uccida, / se dura,
pena / si discemea, così nel dir fu presto. pulci, 15-1: benigna
ariosto, 4-65: non vo'già dir ch'ella non l'abbia fatto; /
/ che noi sappiendo, il falso dir potrei: / dirò ben che non de'
ch'è falso, o, per meglio dir, finto, e si diletta di
137: fior di borrana, se vuoi dir in rima, / convienti esser più
che l'avviliva. 6. dir. ciascuno dei vari tipi di delitti consistenti
un certo modo mezzobuoni e falsiveri (per dir così), confessando essi da una
differenti loro ordini. 13. dir. trib. imposta o tassa di famiglia
famigli in abondo. fazio, i-21-18: dir puoi ch'un anno il piansi a
uno spirito favellario. -familiare, vuoi dir tu. aretino, ii- 113
era uscito di mente... di dir dei forni che ho veduti, dove
frugoni, iii-27: la pudicizia (per dir il resto di tante stravolture) perisce
cagione efficiente della nostra lingua si può dir che sieno i popoli della toscana perché,
fusi dal tempo. 2. dir. sorta di servitù personale che (in
sostant. magalotti, 22-250: il dir finalmente, che i particolari si getteranno
son in fanciullaia; / per non dir frasconaia, / perciò la penna si toe
, dai quali la fanciullezza (per dir così), i desideri vani, e'
un fanciullo, un garzoncello / volete dir ch'io sono un ignorante? /
volge la lingua e snoda, / che dir non sa, ma 'l più tacer
dua fanciulluzzi / che penson, ti so dir. -peggior. fanciullàccio. -anche al
tator di sentenze, / e lì di dir fandonie tra le nugole / a sua
state una semplice fantasia, per non dir chimera del suo prolatore, raddoppia in
teone samio nelle fantasie, o vogliamo dir ne'concetti, il nostro apelle nello
fantasima. salvetti, 123: qualcuno dir vuole: / io l'ho per uno
imbosca / non so s'io deggia dir femina o fera. / alcun non è
livia, / piagni, ti so dir io, ché tu n'hai causa,
le fogge de'mondani govemamenti son come dir a grotesche, bisogna per forza concludere
fisiche dell'animale economia assottiglia, per dir così, in ombre più vane di
», e, 'n vece di dir « uomo d'ingegno », dicevan ¦
capo a piè, si volse a dir buon dì alla compagnia, e fussene andato
uccèi d'acqua, io non saprei dir tanti. spolverini, xxx1- 143:
faccia, ch'io per me soglio dir: can mozzo alza presto la coda;
(519): chi ha a dir paternostri o a fare il migliaccio o la
par che tu parli contraro / al dir d'una sorella che tu hai; /
commessa », / comincia'io a dir, « se puoi, fa motto »
cendol credea che si cele, / allora dir potrai che sia fedele. aretino,
mammea. baretti, 2-47: lascia dir chi vuole e fatti modello del metastasio,
, iv-2-120: fra'nomi che in dir breve ascondo e premo, / non fia
o tirren, mutiam linguaggio / con dir che, s'oggi hanno fortuna i furbi
. / ma, non vi sapre'poi dir la cagione, / busse e mazzate
e con quei de la mente il dir figura. giov. cavalcanti, 147:
aveva il maledetto vizio di non saper dir di no. pascoli, 718: mamma
prima fanciullezza egli non ha, a dir vero, operata alcuna cosa molto rimarchevole,
vi scrissi fino di vienna di volervi dir qualche cosa, immaginandomi che non sia
'. -a farla fradicia: a dir poco, alla peggio. magalotti,
è grande la sete, / non saprei dir quant'el mi fece prode. ariosto
amor tutte quante. / volea pur dir, ma la voce s'arretra, /
originali stelle, / credendo argomentare e dir ragioni, / sputavan farfallette e farfalloni
.. / ci è chi vuol dir ch'ei dorma 'n un granaio, /
stati qui in tre 0 quattro a dir male del governo, che avete concluso?
che col nome de'mimi quelle rappresentazioni dir si possano, che oggi si chiaman
formando come un fascettino, per dir così, di carta accartocciata. genovesi,
vi ho amato, signor fiorindo, posso dir dalle fasce, perché ambi in quelle
il quale non essendo ancora uscito si può dir dalle fasce, non si sa tuttavia
sol riflesso / del balconcel, per così dir, s'abbagli / nel lustro,
d'arcadi a, ch'è quanto a dir quei della letteratura italiana. foscolo,
fui, / né ti saprei ben dir, di questi dui, / s'in
d. bartoli, 42-iv-187: io vo'dir con questo che, se la dignità
e fastose, / donne, per dir che l'uom sia vostro figlio; /
adoperi l'umanità. 12. dir. disus. termine fatale: termine finale
/ riso di santa, e quel suo dir tremante. fracchia, 57: «
segno de l'aguglia scorse. / chi dir potrebbe per ordine quante / novità fun
addosso, non ti sia fatica / a dir chi è, pria che di qui
autore gli pareva affettato e faticante a dir con grande stento le cose il più
quel fatichevole artefice che ha, per dir così, inondato il mondo de'suoi intagli
. frescobaldi, iv-131 (16-2): dir convienmi ciò ch'io sento, /
, vii-81: l'arti fabrili o vogliam dir fattibili. 5. filos. intelletto
sapienza latina e maltònica. 3. dir. neol. modello di un fatto o
sm. (plur. -i). dir. disus. magistrato che, nel
cavato sasso / una, non so ben dir se fatta sia / o per natura
/ che molte volte al fatto il dir vien meno. bibbia volgar., iii-
tebe, / sì che dal fatto il dir non sia diverso. frezzi, i-5-96
versava a larghissima mano. 8. dir. fatto giuridico: circostanza, accadimento
, 1 (19): per dir la verità, non aveva gran fatto pensato
, 3-14: noferi venne, e sente dir che egli era / con un compagno
, 259: esser tu mostri al dir uom di cervello, / e che calliope
troppo a far tal verso, / dir potrebbe l'infermo: addio fave. fagiuoli
l'uccel felice. / -tu vuoi dir la fenice. -tutt'è fava. lippi
non direbbon mai -ei maccherone -per non dir come i fiorentini plebei; ma dicono
sempre m'accendea, / e mentre volea dir mille fabelle, / la tosse il
forteguerri, 7-71: ferrautte a quel dir si riconforta, / e dice: conte
rima, / e che ciò possa dir meo core estima, / poi, quando
vedere, anzi ci cacciano in cucina a dir delle favole con la gatta. leggenda
si deve fingere solo dove si teme dir il vero per conto de'tiranni,
/ pur non so che di voi a dir mi resta. / cioè, che
cucina], per qualche paio / dir mi bisogna, e che vi si fa
lettere / di favor, ti so dir, calde di fuoco. m. ricci
11 loro disegno. 10. dir. essere colpevole di favoreggiamento. deledda
, stimolante, favoreggiatore. 2. dir. colpevole di un delitto di favoreggiamento.
, 7-ii-400: or lascia a me dir, tonchio: ippolito, / assai più
animali, / ch'io non posso dir quali, / che son sì divisati,
repubbliche. leopardi, 222: chi dir potria le pratiche, i maneggi, /
aggravato d'umori e febricitante, per dir così, deve apparire non meno a voi
padule di fucecchio... si poteva dir pulito, con uno spazioso chiaro nel
è, diventerà feconda; / l'altra dir posso ch'è tutto il contraro.
in vano; il che di voi dir non si può, che sempre l'avete
la fede umana, o vogliamo dir naturale, è di due sorte.
la creda: e questa si può dir fede veramente, perché quantunque ell'abbia per
del suo cuore. e nel dir così, si cavò un anello di dito
ora spaventando i compratori / con il dir lor che potrà la fanciulla / per la
fidecommessàrio, fidecommisàrio), sm. dir. la persona a cui l'erede
forteguerri, 20-27: né si può dir fedele una donzella / che non si
sire, / sovente ore venire / a dir sua vita ria: / come lontanamente
prolungar le nozze tue vo'pure / dir consiglio fedel. -onorevole, stabile
la scienza dialettica. 2. dir. associazione formata da enti minori (
di paglia, ed in quel si può dir fiaccato il collo. g.
nello allungarsi le fibre, o per dir meglio le fila, ond'eglino son
l'agitata prua, / e tomo a dir di bra- damante sua. di leo
sussulti del telefono, dovetti risolvermi a dir di sì. 14. sport
: conviene rinunciare a ogni pregiudizio e dir francamente ciò che deve farsi per conseguire
volentieri trova ragioni per illustrare, per dir così, il suo affetto e indorare il
e l'alpe / esecrando persegue: e dir qual arse / de'volumi infelici,
fossero in colpa, e, quasi temendo dir troppo, la mandò a meditare,
fan consister la filosofia / nell'aspro dir, ne'modi screanzati, / che non
son questi, e lo spagnuol, per dir migliore, / perché conta con lor
finan piangendo, / e la bocca di dir: merzede, dio. rustico,
ariosto, 220: qual lingua potria dir mai le ruine / che per te già
tre e quattro volte la penna in dir ciò, e tre e quattro volte la
gelli, i-77: io ho pur sentito dir sempre a quei nostri savi della grecia
campanella, i-m: nessun ti venne a dir: -io son tiranno -,
son tiranno -, / né il sa dir; né dirà: -son anticristo /
in questo viver basso, / ch'a dir il ver non fu degno d'averla
ove non toccasse loro ad avere, come dir si suole, finestra sopra tetto.
, s'a te par, ch'a dir si mandi / al re cristian che
ornai i miei dubbi, m'accade dir qualche cosa intorno all'esempio portato dal sarsi
animali, / che non so ben dir quali: / ma omini e moglieri,
/ ma s'intricò, non so dir come, in modo / che, noi
occhi degli abitanti del vicinato, volevano dir fiamme. dossi, 795: una
aveva il maledetto vizio di non saper dir di no. panzini, ii-644: mio
/ così è ben partita / ch'a dir non seria finita. francesco da barberino
/ ma, non vi sapre'poi dir la cagione, / busse e mazzate fa
: a sangue freddo, vi so dir io come si sarebbe fatto beffe di chi
ariosto, 28-70: seguitò, senza dir cosa finta, / come tra lor con
finzione da scena. 9. dir. finzione giuridica, finzione legale, finzione