speso t'è'laxo squiiar i in mar dir o ascotar. = voce di area
memoria. michiele, 3-ii-174: non dir ch'io non t'ami, ingrata aurilla
cittadini romani. mutazione, e per dir così, non sentir né flagelli né benefici
paese, una provincia, / si può dir che la mente ha poca sana.
-avete buon carattere? -no fazzo per dir, ma scrivo stampatèlo. nievo,
febei, del quale non ti posso dir altro se non che è stampato molto
quel che è peggio (e questo loposso dir io di sicuro), è che le
/ l'universal potissima ragione / al dir del sanchez 'de redden- do debito'.
piove dal cielo, / ch'a dir di ciò né 'ngegno uman né arte /
, 2-175: versi leonini s'hanno a dir quelli che continuamente mostrano tal artificio,
sforzo, più nel scriver manca / in dir de questa ch'è sola gentile.
... la stanza è cattiva quanto dir si può, e non so come
. star del crédere, sm. dir. comm. garanzia per il buon
: vien dietro a me, e lascia dir le genti: / sta'come torre
32-117: « io vidi », potrai dir, « quel da duera / là dove
anomali effetti comici. 4. dir. riferire un caso specifico alla norma di
del cattivo gusto'. 4. dir. giudizio che riconduce una determinata fattispecie
e susurazione, li exortò a voler dir. tommaseo [s. v.]
si annebbia: soltanto la prosa può dir tutto. bacchetti, ii-204: la
agrario toscano, iv-77: boschi svecchiati a dir così e quasi tutti ridotti oggi a
« s'impara a discorrere per non dir niente »... usciva dalle mani
/ e della terza, se 'l mio dir non erra, / eran più che
, con intavolati o gole, che dir vogliamo, di marmo di prato, detto
e nello svenevole, e sa d'un dir vano e bolso. arici, iii-731:
e entrarvi in grazia: / non vo'dir altro, m'intendete, io taccio
lo sventare / per viver si può dir quinto elemento. tommaseo [s. v
bruno, 2-92: certo, quel dir povero, over avaro, è un miserabile
sviamenti del mondo. 7. dir. comm. particolare forma di concorrenza sleale
, provvipensiero triste. 8. dir. amm. sviamento di potere-, caso
, tra tutte le nazioni antiche, per dir con livio a tal proposito, aliud
. f. fruconi, 1-532: che dir non potrebbesi della svogliateztrasporto); che
cecchi, 190: i'vò ben dir che questi gran maestri / abbin dello svogliato
fra 'trobar leu'ed ermetismo, e per dir tutto un po'cinico? svolazzare
o con istrani angoli e svolgimenti quanto dir si possa. = nome d'
argelati, cxiv-3-431: io penso, a dir vero, che il medesimo ghisolfi,
onde fu detto il tabellario che vuol dir il corriere, e i moderni de'secoli
fu detto il tabellario, che vuol dir il corriere, e i moderni de'secoli
, tipica del sughero. 4. dir. sistema tabulare, sistema tavolare.
. rosmini, 7-177: nulla a dir vero v'ebbe al mondo di più
questi ispani erano di mala spezie, per dir le sue formai parole, e che
lavarsi dalla taccia d'essere, per così dir, troppo ligio a un modo antiquato
volete tacere? è tempo ora di dir codeste baggianate? ». d'annunzio,
desplaga, / no il la dè dir plui e là n'el è sì la
non vi sento mai formar parola oziosa né dir cosa da esser taciuta. -con
no- vamente som vegnue, / a dir parole me comove; / chi no som
freddo sasso. parini, 305: vo'dir qui prono / su la tacita polve
nella locuzione contenuto. io. dir. civ. e amm. non espresso
e un segretario, / che tomo a dir che v'ho nel tafanario.
io nella mia traduzione l'ho osato di dir 'taffio', dacché in bassa maniera vale
magro? /... / vò dir così di meza taglia. fanzini,
stato preso... similmente cominciarono a dir ciascuno del fuoco e rintuzzaro la taglia
assai caro... a non dir nulla / dei tagliaborse. lucim, 4-245
composte a diverse occasioni, o per dir meglio tagliate addosso a diverse persone,
attenzioni. siamo troppo difficili, per dir il vero. -non tutte, signora
quali li nostri preti coprono il calice nel dir la messa. monti, 11-845:
vi-17: e che sia ver, cosi dir per creanza / si suol de'morti
xliii-421: qual poco e qual niente lor dir crede, / ta'lieti v'eran
vi talenta, / ch'io possa dir che la duchessa menta? trissino, 2-2-74
fanfani- arlia, 568: per non dir 'cupone', alcuni schizzinosi dicono 'tallone';
97: chi per temenza / di troppo dir deve essere tacente, / talor si
melone una tana, / o vuoi dir grotta, quivi s'alloggiomo. nannini [
dal sardo 'tancare', che vuol dir chiudere, sono terreni di siepe o di
affaccia, / non fanno altro che dir, che civettaccia! giusti, 4-ii-677:
parole che sie- no tante, a dir un millesimo di quel che ne sento.
io fussi da tanto) vi potrei dir intorno a l'arte. magalotti, 3-36
., 37 (645): a dir la verità, potresti adoprare il da
essaltare il magistero, / con tantaalta materia dir vulgare / volse. storia di fra michele
: in questa parte tanto non si posson dir favole, ma verace istoria. oroscopo
tantra ed è fondato sulla vuol dir che tu pensi? / i'prenderò tantosto
di venezia, che ci servono, per dir così, di manodu- zione.
alla dea sì sontuoso, / che dir si può ch'egli valea tesori. pindemonte
da sé chiarirsi, / se gliele fa dir tutte, o v'è la tara.
sono assai rari, così che è dir molto se ad ogni venti cinque rotiferi
e quello della guerra, e per dir vero quand'io penso a tutto quello che
nomi, 14- 30: so dir, che da'saioni uscian le tarme /
, 7-16: fon vi so dir se meo allor tarocca; / ma l'
bemi, 231: altro non vuol dir tarocco che ignocco, sciocco,..
gesteggia, e tartaglione / seguita a dir te-te scuotendo i guanti. 2
panciatichi, 75: non si sentiva dir più per le vie: / io ho
dottissimo poeta barbiere... non vuol dir altro, se non che, quando
non può tórre un quattrino / obbliga a dir per lui più d'un prefazio,
dello stato pisano. 3. dir. disus. tassazione delle spese-, quantificazione
quell'andare alla ventura, e, per dir così, al tasto, cercando un
presumere che la mano lo soccorra per dir così di qualche immagine tattile avvertita ottimamente
stretta affinità reciproca. 22. dir. nel linguaggio giuridico dell'età intermedia
redi, 16-i-71: tanto è a dir vino, che verità... noi
prospetto. 2. stor. dir. sistema tavolare: sistema di pubblicità
tabulatura. tavolazióne, sf. dir. disus. registrazione dei diritti immobiliari
detto de'componimenti teatrali, si può dir colla debita proporzione ancora d'ogni altro
forense civile, e canonica o, per dir meglio, ecclesiastica e profana, si
conformata come la gotica, o per dir meglio tedesca, riprodotta nel rond de'francesi
tedio. tediale, agg. dir. ant. che è conferito a un
, iii-217: e perchè un lungo dir tedia chi ascolta, / non volendo
se incontra qualche tua commedia, / non dir per questo ella sia buona mai;
discacciarle giù del volto / non può dir l'uom de far poco exercizio? tassoni
le tegole del conte, o per dir meglio del padre del conte, dieci anni
invenzione, della 'paitelata', è da dir di lui, di giuseppe barilli da bagnarola
suo guadagno attento / con quel suo dir n'invia ciascun contenuto. -acer
: in questo sgabuzzino o monocamera che dir si voglia non ho libri, non
ant. tolonèu). stor. dir. nel diritto medievale e moderno, diritto
linguistico. 3. stor. dir. teloneo. g. r.
, / che molte volte al fatto il dir vien meno. boccaccio, dee.
davanzati, 205a: e fui temente di dir mia doglianza. a. pucci,
temeraria e confusa. 8. dir. lite o causa temeraria: causa promessa
del quale difficilmente in oggi si può dir temeraria una lite. pea, 3-141:
, / temendo no 'l mio dir li fosse grave, / infino al fiume
sacchetti, vi-44: ben si può dir costei senza temere / che suo
limitare la seconda proposizionecontenuta nel terzo, e dir così: 'ella esprime talor più ch'ei
egli era umilissimo, e però quando doveva dir di cose di molta gloria, le
boiardo, 2-4-7: or te vo'dir perché ha fatto quel brando / e
al tuo esercizio appartenenti, come a dir temperini, forbici, penne, calamai,
in questa nostra età, o per dir meglio, tempestà, non fa più bisogno
faenza, xvìi-109-35: altro nom saccio dir né dimandare / che lei merzé chiamare /
/ a'giorni tuoi, non vò dir le migliaia, / ma più di quattro
d. carafa, 51: si suol dir per proverbio: chi per tempo alloggia
in compagnia, / ch'io vi so dir che noi farem tempóne. caro,
parli ché ti dove- resti vergognare a dir le cose che tu dici.
mi giunse, che non valse a dir merzede / con tutta forza e fede:
l'altro, e non so ben dir come, / e si strugge e s'
ti giovi / quella tempra vezzosa, il dir soave / che natura ti diede.
durezza [delle molecole], o per dir meglio la tenacità de'princìpi che gli
rappresentare, inducendola dai fòri delpulivella'(per dir così) che in essi pezzi riscontransi
, il trargliela di bocca, come dir si suole, colle tanaglie. zena,
altra il tenderla più, o vogliam dir tirarla, il terzo è l'assottigliarla.
, c'è / colui ch'ogne mal dir per lui si porge! casti,
aspetto). cicerchia, xliii-346: dir mi facesti che piena di grazia / i
che inganna se stesso, e si vergogna dir questo enorme peccato ». forteguerri,
fosse 'l maestro, / non so io dir, ma el tenea soccinto / dinanzi
tornai a la natura, / chiudivi dir che tene / ogn'om ch'ai monde
la tua contrade, / e sappi tanto dir che la converta, 7 teco tener
. tener conto delle parole che livio fa dir a un nimico de'romani. gemelli
, / ma la tema mi stringe a dir l'assenzio. -restare attonito
alessandro tenete. guinizelli, xxxv-ii-464: dir li poro: « tenne d'angel sembianza
, ma con nessunissima convinzione. osò dir forte una volta che non glie ne
calamità giuglaris, 225: che vuol dir... che con tutto questo così
sogliono dei loro congiunti: né dir saprei se in te fosse maggiore la su
, / ovvero il tenerume, a dir più retto / e ne cadde una gocciola
fortificazioni importanti. 6. dir. la condizione di chi è tenuto a
naturalmente la tenitura. 2. dir. comm. nei paesi in cui vigeva
che gli è saputovene! / che vuol dir che io non ho d'attornole /
, corisca, / più tosto che per dir quel che ne senti.
., 31-138: s'io avessi in dir tanta divizia / quanta ad imaginar,
, iii-62: io 5. dir. pen. tentativo di delitto: azione
ogni tentato riuscì vano. 5. dir. delitto tentato: quello in cui l'
diate in terra una spanciata, / sappiatemelo dir, se vi rizzate. giuliani,
commedia deve esser scritta con la idea del dir tenue ed umile, conveniente alla qualità
agli agenti esterni. 3. dir. disus. possesso di un bene mobile
una storia diversa. 3. dir. disus. chi dispone di un bene
sarò da sciocco e matto / a dir quel che'n altrui non fu mai visto
tenuto / a più: così si suol dir qua fra noi. proverbi piovene,
, 1-157: questo passato, per dir così, proprio del futuro in quanto preveduto
il cristianesimo puro e semplice, vale a dir l'evangelico. = da teofilantropia.
spirito, non sospetta il valore, per dir così, cosmogonico o teogonico di ogni
uomo e del primo bene, anzi per dir più vero, teologando, non allunga
. sol per me a fille / mille dir piacciati / cose, e poi mille
aristarco, 1-98: ergo non dir ch'io, posto in tirocinio, /
l'ingegno purgo e tergo, / per dir il pregio e 'l vanto / del
versi miei / le macchie lavo e 'l dir polisco e tergo. b. tasso,
malcapitato a doppiofilo. 2. dir. rom. abbandono immotivato e arbitrario
volta le spalle. 2. dir. rom. accusatore che si ritira senza
ragione adunque., fa più tragica doversi dir la tragedia terminante in mesto che in
vicitò prima. 13. dir. periodo di tempo, identificato da un
egitto. chiabrera, 1-iv-87: nel così dir l'abbraccia, / poi dolcemente lo
modo trito, / un termine per dir, ch'io vo'lasciare 7 d'
terràggio, sm. stor. dir. terratico sia come contratto agrano sia
, terragiuòló), sm. stor. dir. imposta ndotta simile al terraggio.
ant. -chi). stor. dir. contratto agrario, tipico dell'età intermedia
bonagiunta, lxiii-66: di cui si può dir bene / fontana d'ogni bene /
, / quel, che meglio però dir si devria, / riman coperto alle terrene
al presente sto io), può dir di star nell'inferno. tommaseo [s
si svolge in terrierato, sm. dir. disus. diritto a sfruttare un ter
delle stelline. 2. dir. l'avere validità, l'essere in
. terrizióne, sf. stor. dir. nelle antiche procedure giudiziarie, minaccia
poi che omer la penna adopre / e dir di lor, che sono a tutte
7). terzadrìa, sf. dir. contratto che stabilisce la spartizione dei
-a alfieri, 5-233: anco il dir m'inforsa / il timor di vergar rima
. mus. comterzietà, sf. dir. in un rapporto giuridico, condizioposto
a terz'acuto. 22. dir. di terzo grade. v. grado1
seconda et alla terza, com'a dir da 'scrivo'a 'scrivi', a 'scrive',
spesi. guarini, 1-i-98: teschio vuol dir capo separato dal busto. tassoni,
istava colle reti tese, / udendo dir, che a que'da carmignano / pareva
a proposito, che noi gli faremo dir cose maravigliose. ghislanzoni, 4-54: appena
si sarebbe stabilita in quell'estate, a dir di bakùnin, una testa di ponte
madre, pazientemente lo sopporta senza mai dir parola di risentimento. f. f
a quella pattuita). -stor. dir. tolleranza monetaria: limite entro il quale
e consolandosi. 8. dir. permettere un atto o un comportamento che
conformemente alle leggi. 5. dir. canon. colpito da scomunica semplice o
che faccia quella parte / che 'l mio dir vi comparte; / e così l'
mia testa, / su tal proposito più dir non resta. carducci, ii-21-
palla esclusa, / che si può dir che tuona e che balena. gualdo priorato
ha alle spalle, / come sarebbe a dir tronchi e tignuole, / punteruoli,
sfoaeri davvero! dir la superbia, è quello che spinge gli
son partito, non cred'io che il dir 'sanza', 'giucare', 'tonduto'.
a gigetta, mai, niente, e dir tutto a parole tonde, chiare,
. sacchetti, 338: altri contenderanno il dir giocondo, / che vivon con gran
/ tessere e '1 fare e '1 dir di tutto '1 mondo. savonarola, iv-447
alquanti anni in qua, e vuol dir 'lana in massa'o 'in fiocchi'ovvero
: né io posso in mia discolpa dir altro se non che, se conoscessi la
, xii-472: io non son solito dir mal del prossimo; / ma in quest'
« mari sem ornai, -quest à del dir lo traso ». latini, i-2591
e mille e infinite superfluità, e vorrei dir torcimenti, che non nascono dalla felicità
, 4-11: incredibile / è a dir qual sia il tormento dell'animo / di
. tortora, i-305: venne a dir poi, quanto poco dovessero confidare ne gli
e non tornando, / si potea dir, che guarireste poi. n. ginzburg
è ch'elio / me poterebbe, a dir, tornar noioso. baldi,
. guittone, iii-34-4: e1 vostro nome dir non oso, / perché giuliani, ii-247
/ piè snello, ed agile / che dir potrò? mazza, iv-146: bella
morgagni, 237: molto, per dir vero, difficile ci fanno apprendere in
altri simili esercizi, 7 com'è dir uom che giostri o che torneggi.
n. franco, 4-212: potrete dir solamente, che l'inchiostro dei notai non
tornièro, / ma non saprei ben dir qual à la vinta. cennini, 3-176
de nome ma lo sourenome se po dir ferrostomo. loredano, 10-24: li
colle zampe il cilindro, o vogliam dir il tomo del pozzo, immaginandosi di
tomo, debba lasciar far tutto e dir tutto, a'suoi favorevoli e agli avversari
chi faccia altri simili esercizi, com'è dir uom che giostri o che torneggi.
il nostro toro. 2. dir. diritto alla fedeltà coniugale. giannone
cantari cavallereschi, 169: mandami a dir come tu vi sarai; / s'
pur scuopri este torte, / nel dir che proverbiato / fia ciascun, tolto
lamento / e non fa altro che dir del passato, / avara, tarda e
sdegni, estinte l'ire / quel dir, ch'arde se suona, ange se
dove arrivi l'industria, o per dir meglio la non mai sazia ingordigia delle persone
. ma mi, ve tomo a dir, sti slinci e squmci no i posso
, sti slinci e squmci no i posso dir. baretti, 1-123: noi italiani
, nell'altra stanza, usciva a dir l'ora e anche diceva che una bella
partorì / un figlio maschio, o vogliam dir tosino. = dal lat
o astio, livore (un'affermapotrebbe dir ch'ell'ha forse vernata / ove si
omo più tosto a comunicar vacche che dir l'officio. molza, 2-42: tolga
ultima parola / la benedetta fiamma per dir tolse, / a rotar cominciò la santa
ai questo canto; o, per dir meglio, ne la total riformazione: peroché
di quelle la sua (siami lecito dir così) totalità, e compimento: così
stordito dal grido universale, / presi a dir tra me stesso: « satan vale
simil azzione. / basta si scusa in dir, che fu l'amore, / che
de questo vitio no 'l volsse reprender ne dir ghe parolle dure a go che nessun
poesse mae scusar de la traiggon ne dir. libro di sydrac, no: della
traditevole. traditio, sf. dir. nel linguaggio giuridico, trasmis
fortuna traditora, anzi più tosto ho a dir, pazzia mia, dove m'hai
beccaria? scherziamo? 2. dir. traditio. de luca, 1-7-3-88
in un altro. 3. dir. comm. che emette una tratta o
quamaro. traènza, sf. dir. comm. facoltà esercitata dall'emissario
tomo or ora. / -che ha voluto dir costui, con questo / trafelamento.
amoroso. govoni, 654: dover dir sempre addio a la terra, /
, tu m'hai promesso, non bisogna dir di no. 2. tr.
al vero, / cosa grave hai da dir, già c'hai la fronte /
a suo talento. 5. dir. ant. trasferimento di una causa da
e l'omissione, che noi possiam dir tralasciaménto, sono usate acconciamente in questa
de'quai non so ch'io possa dir vergogna, / o contra me facesser mai
quadro nel tramezzo della chiesa, senza dir che servisse di pala in un altare
vegno, / se di quello vuoi dir l'acerba morte /... /
si serba bella, o, per dir meglio, è rimbellita: non ha più
, io voglio innanzi (non vo'dir perder lei, ché non la perderò dandola
atto di morir lieto e vivace, / dir parea: « s'apre il cielo;
foresta. landò, 2-149: ti potrei dir di un'altra, che veggendo la
. gozzi, 6-73: se ne vogliono dir male i vivi, lo facciano;
il ritornare, / audendo dire e dir di suo valore. -godere della
esecutiva. transattivo, agg. dir. civ. che ha natura di transazione
ant. transacto, trasatto). dir. civ. definito, risolto mediante una
transazióne (ant. transactióné) sf. dir. civ. contratto, accordo mediante
a transazione. -stor. dir. composizione di una questione penale mediante
3. dir. traslazione di un titolo di credito nominativo
pres. di transigere), agg. dir. che è parte in una transazione
coniug.: cfr. esigere). dir. comporre una controversia con rispettive concessioni
transiger. transigìbile, agg. dir. che può essere oggetto di transazione
transigere. transigibilità, sf. dir. l'essere transigibile; il poter
transitorio, / morì. 2. dir. che regola il passaggio da una precedente
trapasso di muro. 6. dir. disus. cessione, trasferimento della proprietà
estensori del muscolo cappuccio o trapezio che dir si voglia'. pavese [morley],
magalotti, 7-52: cominciai a dir tra me stesso, come dice trappolino
. monte, 1-ix-131: nom poria dir com'povertà traripa! -sm.
mi parrebbe poco trarriparmi, / potendo dir ch'i'l'avess'ubbidito; / s'
carnai mura / èva, che vuol dir madre: onde io non posso / né
meo de'tolomei, 50: potresti dir ch'e'gli occhi mi traesse, /
3-9: no te par se tu voi dir la veritae che la malatia..
trasse cinque nomi. 39. dir. comm. emettere un assegno o una
(un edificio, una costruzione). dir quello, e perché, e per qual
, si trasandano,... né dir si possono veramente, interamente, e
ii-2-197: nello stesso tempo io devo dir dell'autore (per quanto si può)
: usava una carrozza: anzi, a dir più vero, un cadavere di carrozza
trasandato? -eh e'non si può / dir ogni cosa. -a me sì.
duri... e passi, per dir così, in natura, è a'
le muse latine. egli volò a dir vero troppo alto e talora andò a perdersi
tasso, n-iii-811: io non intesi dir giamai che l'amore fosse un de'
: s. pietro così trascolorato promette dir cose sì paurose, che gli altri tre
volto dell'innominato si vedevano, per dir così, passare i pensieri, come
fé, non mi fate trascorrere / a dir qualche pazzia. c. campana,
men- delssohn. 5. dir. sottoporre un atto giuridico a trascrizione in
stentato volumetto di versi. 4. dir. civ. riproduzione in un pubblico registro
manovale fino alla chiamata. cretino vuol dir trascurato da piccolo, denutrito, inselvatichito.
sapete che in italiano fortuna non vuol dir denaro e però vi prego di non trasentire
al livello generale. 2. dir. che può essere trasferito da un soggetto
dell'utero materno. 5. dir. passaggio della titolarità di un patrimonio,
perspettiva de rocchio. 4. dir. passare la titolarità di un patrimonio,
quando transfigurà, a nexum lo devessem dir firn ch'elo no fuse resusitao. bibbia
uno stadio di scarsa maturità 8. dir. cambiamento delle caratteristiche di un ente
spesso mi scuote. 6. dir. ant. trascrivere in un apposito registro
transladar. traslatario, sm. dir. ant. beneficiario del trasferimento di
za- nobi. 4. dir. ant. trasferimento di un bene da
(ant. translativaménté), aw. dir. disus. secondo le forme e
(ant. translativo), agg. dir. civ. che si ri
non punto traslatizia. 2. dir. disus. traslativo. = voce
di un vettore. 7. dir. trasferimento di un potere o di un'
dì seguente. 12. dir. trasferire un diritto o un'altra posizione
trasmissìbile (trasmessìbile), agg. dir. che può essere trasferito da un
1596). trasmissibilità, sf. dir. condizione o qualità di un bene
sono più facilmente eliminati. 9. dir. trasferimento di un patrimonio, di un
transmissóre), agg. e sm. dir. ant. che trasmette agli eredi
]: e così siamo, per dir così, transmissori delle pecunie a quelli che
televisiva. 2. sm. dir. chi, destinatario di un'eredità,
a scendere. 7. dir. insieme di caratteristiche, di completezza di
. -anche: sparlare di qualcuno, dir male di qualcosa. leonico,
vita di gesù cristo, xxi-1031: se dir si po- desse, direi: l'
l'arte allegrarsi, che in suo dir non erra. -che consente l'evaporazione
di qualche dolce parola, son trasportati a dir cose che non aveano proposto di scrivere
o trasporto passivo). 5. dir. comm. contratto di trasporto: quello
. trassato, agg. dir. comm. trattario. -anche so-
, i-129: dirò, come soleva dir colui: / le ciarle non s'infilzan
, 2-2-335: i presi, si può dir, ieri nella rete apostolica, oggi
mettiti a ponderar più intimamente ciò che dir voglia 'sive bonum, sive malum'. redi
privatamente tra sé non mi occorre di dir altro, se non che si portano e
deriv. trattàrio, agg. dir. comm. che in una cambiale
o lesioni pregiudizievoli. 4. dir. trattazione della causa: discussione orale della
trattenere con gli altri di casa e dir delle novelle. cristoforo armeno, 1-303
trattenuta (tratenuta), sf. dir. amm. ritenuta operata da
o l'anima o la forma che dir vogliamo, cioè il fermento rosso e bianco
di muso una spanna. / e san dir ch'egli è un tratto incivile.
quei popoli intermediari, che storia a dir vero non meritavano. giusti, i-7q:
alcuna letteratura, o lingua scritta che dir si voglia.
esistano altri punti comuni. 30. dir. ant. tratto successivo: clausola successoria
re mambrino; / ma non sa dir alcun come andò il fatto, / per
prese il tratto innanzi, e mandò a dir a fernando pizzarro, che facesse quel
da poi che la fortuna, per dir la cosa con pimagine d'un poeta a
onde nore è traversata, si può dir per mezo, dalla vistola. galileo,
di statura, traverso, e si può dir bon fatto di viso; degli anni
fan consister la filosofia / nell'aspro dir, ne'modi screanzati, / che non
salviati, 20-139: né io ti so dir altro che questo, che molti paiono
parte di celia. 2. dir. pen. aggravante del reato di furto
plur. m. -ci). dir. rom. trebelliano (in partic.
settimana faccio un 'tredici'ai cento milioni a dir poco! migliorini [s. v
giorno della guerra. 4. dir. intemaz. tregua doganale, sospensione delle
. / me pur agrada che 'l meo dir monta e cresce! g. stampa,
che l'affatica, / s'udìa dir carlo languendo d'amore. d'azeglio,
, e subito la ritirava, per dir così, indietro, come è il venire
l. bellini, i-131: proviamla a dir., ma che occorr'al- tro
mi faresti ben or saltare; e vuoi dir ch'ella non sia la più bella
: convien ch'io mi distempre / a dir ch'uscissi di man de'famigli:
di monache. cesari, i-384: intende dir delle leghe ed amicizie fatte co'prìncipi
boschini, pref.: però se suol dir per proverbio che tribulo comun è mezo
: ma tempo è ben ornai che a dir si venga / quai de'robusti contadin
. tribonianismo, sm. stor. dir. nome dato dagli storici del diritto
bellini, ii-91: e lascio al dir qual le facevan ala /...
nella loro origine. 2. dir. proprio o relativo ai tributi, al
a'sette colli oggi le scorge / a dir, virgilio, del tuo mesto occaso
napoletani chiamano tricchitracchi », e non volle dir altro. 5. figur
). trigenìa, sf. dir. can. affinità fra tre stirpi (
due o più cavalli serrati (come noi dir sogliamo) a ghiaccio, si conducono
ragazze, o donzelle, o altro che dir si vogliano. gozzano, i-718:
quanto me piace, e'noi so dir. manzoni, pr. sp.,
radiante / di quelle che tu mostri in dir sotile. sannazaro, iv-289: ecco
, / il mio stato felice vuol dir questo, / or che mi trovo il
del regno verace, / dammi virtù a dir com'io il vidi!
tripertita, sf. stor. dir. interpretazione della legge delle all tavole
). triplica, sf. dir. replica opposta alla duplica del convenuto
et in comporle andiamo timorosi, non che dir che noi ci assicurassimo nelle triple e
a poco il tempo che occorre per dir lentamente un pater noster e il trisàgio.
penarlo, / affligger, lamentare e dir parole / che di pietà potnan fermare il
tritelli, quegli spolverizamenti o polvigli che dir vogliamo. = deriv. da trito
fagiuoli, 3-2-120: non vi posso mai dir quant'era trito; fate conto ch'
et un ignorante come son io può dir il suo parere), non è al
o tritelli, quegli spolverizamenti o polvigli che dir vogliamo. trinci, 1-225: si
altra ingiuria, / come sarebbe a dir ch'ell'è una troia. capuana,
non d'amor ragiona; / e potea dir le tue fatiche, o marte,
fosse toscano, (e veramente non dovrei dir bocca), la trombetta del buon
, 9-14: ma nondimen paura il suo dir dienne, / perch'io traeva la
sia, sanza di- siderio alcuno, dir si puote uomo insensato, quasi uno tronco
: ma di grazia / tomiam'per non dir peggio, zitti al quia. tassoni
, 8-35: or perché troppo lungo il dir sarebbe / brieve dirò. sercambi,
so di certo, per averlo sentito dir io, con quest'orecchi, da una
patecchio, xxxv-i-563: l'om ch'usa dir pur mal, -e 'l ben e
s'incorporavano l'una nell'altra non so dir come, e queste erano verbigrazia,
, perché cosa / cad io vi degia dir lo con- venente / di quei che
becchina, / dante alighieri, e dir del mariscalco. laude di assisi, io7
alla rinnovatrice opera sua, abbia a dir coma di ogni cosa italiana antica e moderna
la medaglia averà, io non vo dir truffata: ma forsi, che so io
e chi gl'empia 'l traghetto / senza dir chi 'l guadagni, o dove nasca
/ a roma. - che voi dir? men curo poco, / che tucchécco
e fastose, / donne, per dir che l'uom sia vostro figlio; /
, purg., n-119: tuo vero dir m'incora / bona umiltà, e
. speroni, 1-2-128: come il dir vostro mi mette in core grande umiltade,
dio riversa; / e se voi dir, va lor turar el grugnono.
diversi animali / che non so ben dir quali, / ma omini e molliere,
comincia il padre antico, di non dir novella di noi a persona del mondo,
di creduli villici. 2. dir. civ. turbativa del possesso: comportamento
titolo di goderlo. 3. dir. pen. turbativa d'asta o di
le mani pigliate. 8. dir. disus. turbazióne di possesso: turbativa
4-ii-184: il turchino, o vogliam dir azurro, oltre l'altre sue significazioni,
goldoni, v-152: -della satira non gli dir nulla per ora. -oh, signora
chiari, 3-24: -v'ho da dir due parole... -che non le
gengivette adunque, o guaine, che dir vogliamo, quando la vipera si sdegna
i sette vescovi cardinali ebdomadarii furono eletti per dir mes -corona turrita: corona
esce lieta pur la tussilàggine, / o dir vogliate l'unghia cavallisereno. na,
, tuttuèla, tutuèla), sf. dir. civ. ufficio del diritto familiare
la mia tutela. -stor. dir. consiglio di tutela-, istituto analogo al
la sua tutela. 6. dir. civ. ciascuno dei vari istituti giuridici
di se stesso. 8. dir. intemaz. particolare regime giuridico istituito
economiche disponibili. 10. dir. pubbl. disus. tutela amministrativa:
2). tutorato1, sm. dir. attività, ufficio di tutore.
tutore e del protutore. -stor. dir. tutore testamentario: quello nominato o
allegri, 86: è, per dir meglio, vero, e legittimo tutor testamentario
sgomenta. 2. stor. dir. autorità tutorie, organi dell'amministrazione
perché non avessi mille e mille cose da dir loro, ma perché son sul partire
gli smarriti spiriti raccolti, così a dir cominciò. intrichi d'amore [tasso]
ch'in latino. / - tu vuoi dir in vulgare. -oh, egli è tutt'
., 8-3 (1-iv-687): il dir le parole e l'aprirsi, e 'l
uccei d'acqua, io non saprei dir tanti / certi ugelletti che si dice
uccei d'acqua, io non saprei dir tanti. romoli, 219: la pernice
8-357: ha circa settant'anni, e dir che sia un bel vecchio, non
). guittone, xvii-703-2: promisi dir, dirò, gioia gioiosa, / e
ingl. audience). 5. dir. fase dell'attività processuale che si svolge
, i-25: non dè l'om molto dir là ov'è la scienza / ché
i propri pensieri. 8. dir. ascoltare le ragioni delle parti in causa
latini, i-2655: che tale 'l mal dir t'ode / che poi no. llo
concessa congiunzione immortale. 2. dir. testimone d'udita: testimone auricolare.
ad uno specchio. 4. dir. testimone d'udito: v. testimone
persona dell'erma. 5. dir. can. nei tribunali ecclesiastici, il
un motuproprio). 6. dir. uditore giudiziario: prima qualifica e grado
degli atti. 10. dir. canon. titolare di una carica o
o officiali apostolici. 11. dir. pubbl. titolare di un ufficio pubblico
per suo zio. o vuol tenersi per dir così il campo vergine per la venuta
2-2-446: ciò che non si potea dir della cina, trovata dai nostri tutta,
. 19. 2. stor. dir. il titolare di una carica pubblica in
i suoi errori. 4. dir. intemaz. uffici internazionali: istituzioni di
sec. xix. 5. dir. pubbl. struttura tecnico-giuridica, facente
e dalla faticosa arte mia, non posso dir longhi offici. savonarola, 10-115:
chi cominciò a cicalare, chi a dir l'ufficio, chi a riveder sue scritture
/ che ad olmi son venuti a dir l'ufizio. manzoni, pr. sp
, 9-298: in coro stavano a dir gli uffizi i canonici. pavese,
son venuto », / e in così dir cavò fuor le pistole. 6
quell'apparenza però, quella, per dir così, imbiancatura esteriore, non durò gran
/ al mio bel tempo; chi sa dir se l'era / d'olmo fa
eguale al quadrato dei cateti, affinché dir potessimo che la conchiusone del geometra sia stata
il giovane, 9-287: avannotti vuol dir pesci d'unguanno, / che vuol dir
dir pesci d'unguanno, / che vuol dir di quest'anno. parini, 664
anno'; perché uguanno o unguanno vuol dir quest'anno, sebbene usato solo nel contado
dolce, di unguanno, che vuol dir di quest'anno, cioè nati di fresco
ultima parola / la benedetta fiamma per dir tolse, / a rotar cominciò la santa
ultimo, dico, se '1 mio dir notasti. maconi, ii-4: poi pregava
.). ultrapetizióne, sf. dir. vizio, nella decisione del giudice
.). ultrattività, sf. dir. pen. principio secondo il quale
visitar lo venne, / non si può dir quanto mostrassi umano. parini, 492
iii-24-404: io compiango, non vorrei dir peggio, i giovani che si umiliano ai
la medaglia averà, io non vo dir truffata: ma forsi, che so io
. alfieri, 5-235: in dir tai cose or perdo e il tempo e
esce lieta pur la tussilaggine, / o dir vogliate l'unghia cavallina, / in
inghilfredi, 379: del meo voler dir l'ombra / cominzo scura degna impresa.
sembra di loda esservi scarso / nel dir che i dolci vostri unichi sguardi / puon
). unimandatàrio, agg. dir. priv. che si assume l'obbligo
dalla loro posizione tassonomica. 7. dir. modo di acquisto della proprietà in cui
con apparecchi meccanici. 13. dir. unità di giurisdizione, principio per cui
della soluzione da testare. 17. dir. erede universale, v. erede,
della universalità delle cose. 5. dir. civ. universalità di cose o di
della repubblica. 3. stor. dir. ciascuno dei vari tipi di enti costituenti
di una determinata età. 6. dir. ciascuno dei vari tipi di enti collettivi
fanno delle rimesse, che le so dir io! n'ammucchiano financo 'na quarticina (
toscani, 159: bocca unta non può dir di no. ibidem, 173:
maestro raimondo,... nulla allora dir gli volse, ma lasciato il giovane
/ ogni gran luca s'arà a dir lucone. g. g. belli,
agitata prua, 7 e torno a dir di bradamante sua. tasso, 1-80:
con urbane lepidezze. 4. dir. servitù urbana: v. servitù,
e l'altra eseguente e (per dir così) usante si voglion da molti domandare
in atto, retorica usante (per dir così) si suol domandare, e per
. zanotti, 1-6-313: e a dir vero questo è l'amore, che più
ria lingua acorgi im sua usata / in dir di me villania ed oltragio. dante
ov'io albergo, / e posso dir ch'i'so'discordia e morte: /
uscierile (uscente), agg. dir. disus. che deve essere notificato
. cecchi, 23-70: i'ti so dir che ci cade il presente / su
dal lato di fuori. onde vuol dir questo proverbio: 'serrarsi al sicuro,
ci giungevan che suoni: avrebbero potuto dir tutto come le campane.
per la boca, / c'ae volervel dir tuto seria negota. dante, purg.
riscalda il cuore. 3. dir. disus. proprietà acquisita lecitamente.
proda, o 'nfondo, / si può dir che quel sia vero pescare.
. -stor. dir. e dir. civ. uso civico
-stor. dir. e dir. civ. uso civico (per lo
uom bestiale. 22. dir. consuetudine giuridica (sia nel senso di
usuale. usuàrio, agg. dir. civ. chi è titolare di un
(part. pass, usucatto). dir. civ. ant. acquisire
capere). usucapìbile, agg. dir. civ. suscettibile d'acquisto mediante
da usucapire. usucapibilità, sf. dir. civ. l'essere usucapibile (un
usucapibile. usucapióne, sf. dir. civ. acquisto della proprietà di
). usucapire, tr. dir. civ. acquistare la proprietà di un
, agg. (usufruttuató). dir. civ. disus. sottoposto a un
usufrutto, usufruto), sm. dir. civ. diritto reale a contenuto e
). usufruttuante, agg. dir. civ. ant. titolare di un
usufruttuàrio (usufruttàrio), agg. dir. civ. titolare di un diritto
/ che vo'intendete ch'io vo'dir zaccheo. -spreg. usuraiàccio.
di usurario. usuràrio, agg. dir. che eccede notevolmente la mi
essere sono dovute. 2. dir. pen. ciascuno dei vari tipi di
altra è 'versiera'. 4. dir. civ. ant. interruzione della prescrizione
d'orlando frate era uterino: / vuo'dir ch'ambi eran nati d'una madre
le cose divine. 9. dir. titolare del diritto di enfiteusi.
quali, ecc. -stor. dir. ufficio di utilità: v. ufficio
di giri del motore. 5. dir. pen. utilizzazione dei segreti di stato
otricolo. utrinque, avv. dir. da parte di padre e di madre
): anche l'uve nascondevano, per dir così, i pampani, ed eran
de'magistrati. 5. dir. vacanza della legalità: sospensione temporanea
alla terra. 6. dir. intemaz. vacanza navale, sospensione temporanea
vacatio legis, sf. invar. dir. periodo, generalmente di quindici giorni
la dottrina di cnsto. 5. dir. periodo, fissato dall'autorità giudiziaria,
. vàdia, sf. dir. ant. malleveria, guadia.
). vadimònio, sm. dir. rom. nel diritto romano classico,
ottocento soli francesi venturieri, per non dir vagamundi, capitano de'quali era un
poca tolleranza. vagantivista, sm. dir. chi usufruiva del diritto di vagantivo
pesca vagante. s. sm. dir. diritto di caccia, di pesca e
lucce e drizza-crini, che non vogliono dir nulla, lo spendessono intorno a pignatti
tasso, 16-23: ride armida a quel dir, ma non che cesse / dal
vi-i- 868: si vorrà egli dir forse che una tal varietà anzi opposizion
vaga, gentile e pellegrina quanto più dir si può, la quale è un
e fi martiri / che 'nver lei dir fallensa ». anonimo, i-582: fin
allego tanti testi, ma mi ficco a dir villania. lucini, 4-33: è
, o lattughino o 'soncino'che dir si voglia. = voce dotta,
o che maniera, / che sanza dir niente gli asaltasse: / contro a ciascun
v'è prima, che valichiate a dir d'altro, poscia che la bellezza proporzione
monte, i-iv- 22: chi dir volesse: « amor di che ti pasce
forse per occuparci tutto il panno, con dir che voleva che pagassimo il dazio di
vanni. amenta, 187: più dir vorrei: ma qui raccolgo i vanni:
venti. chiabrera, 1-i-15& io l'uso dir, né, se mel detta amore
quando stanno acciambellati. 17. dir. ant. che non è produttivo di
omero,... e, a dir vero, la toccò e lumeggiò con sì
offerta, io potrò, ricordandomene, dir qualche volta per vanto che il dono
a vanvera... non si potrebbe dir mai ch'avesse fallato. atti del
sembrano bene indicati alla pigrezza, per dir così, e alla vapidità del sangue
-variazione somatica: somazione. 9. dir. finanz. nota di variazione, v
. bini, xxvi-1-340: qui voi potreste dir. che non fai fare / tu
vaso, / che non si puote dir de l'altre rede: / iacomo e
, ma non l'apriro / che per dir cosa stravagante e sciocca.
inghilfredi, 382: lo mio buon dir s'avasta, / va a lei,
, / ma di lor non saprei dir cosa buona, / se non tomo a
oso 7 le cose sacre, in dir aperto e mero, / scoprir altrui,
senz'orme, / la vecchierella che sa dir le fole. -la vecchia madre (
). filicaia [tommaseo]: dir ben può quante in mar le arene
chi può, di rime armato, / dir quante in guerra e quante in pace
lacrime a quattro a quattro, e udendola dir le ragion sue tanto acconciamente, cominciò
morte de'vescovi. 5. dir. civ. condizione giuridica del coniuge superstite
col corpo curvato. 4. dir. civ. che spetta al coniuge superstite
, n. 12. -stor. dir. dovario. 5.
volevano collaborare alle riforme. 5. dir. civ. nelle regolamentazioni catastali, tipo
atteggiamento guardingo, circospezione. 7. dir. comm. libro vegliate-, v.
dei frati. 2. dir. quarta velletrana: contratto agrario in cui
fiorentin facendosi fratello, / seppe sì dir, trovandogli di vena, / che bandir
gli è loro usanza / vender parole e dir li fatti soi / e di lassarti
distrugge. 2. stor. dir. vendetta privata: nel diritto germanico-
e del troppo rigore. 5. dir. can. pena vendicativa: pena inflitta
da mandarlo al perticali, vi so dir che il tempo mi vien proprio meno.
. netti, i-316: 1'non vo'dir ch'i'tomo da battermi, ch'i'
rinviata sine die. 3. dir. contratto agricolo della durata di venti anni
, non può negarsi, perché a dir giusto, non è se non quella pala
meccanicamente se stesso. 7. dir. disus. nell'impero austroungarico, assegnare
cacciar la palla. 18. dir. protesto al vento: quello in cui
moravia, i-640: costei, senza dir parola, gli indicò con la ventola una
non può negarsi, perché, a dir giusto, non è se non quella pala
vituperi e ventri solo, / sappiam dir molti falsi al ver simili, /
simili, / sappiamo anco il ver dir, quando vogliamo. -chi ha
1-200: quella parola 'ventróne'... dir si suole per villania a colui,
verace. baldi, i-185: io vorrei dir, lettor, cosa verace: /
giudici, non s'erano arrischiati a dir verbo. cagna, 1-95: si diedero
manzoni, vi-1-887: ci fu, per dir la verità, un buon retore il
l'acqua, di sapor non si può dir quale, percio- ché sembra una non
di verdetto2. verdétto1, sm. dir. nel sistema processuale penale di alcuni
(invar. o anche plur. ver dir òsa). chemi, e poi,
. martini, 1-iv-98: sono, al dir della tradizione, acque miracolose. rinvigoriscono
raggio, lxxxviii-ii-638: se non che 'l dir prolisso oggi ci grava, / certo
vergonga- ras ne no aver dobio de dir li toi anemi, goè le toi volontade
ibidem, 334: se ti vergogni a dir di sì, crolla testa e fa'così
tenne vergognato per la naturalezza, a dir così, dell'uva e per il mancamento
e bassi, / temendo no 'l mio dir li fosse grave, / innno al
carichi di sicurezza. 5. dir. controllo, riscontro della conformità di una
e delle parti. 4. dir. verificare i poteri: accertare in chi
di esso poeta. 6. dir. burocr. messa in vigore, esecuzione
. morosini, lii-14-312: sebbene si può dir con verità che i turchi abbiano quasi
per lo passato. 8. dir. esposizione della verità dei fatti: quella
. ariosto, vi-201: noi dir cotesto a voi più veritevolemente potremo,
, n: io ve lo tomo a dir (signora) il vermicello è nella
moglie di bicci vocato forese, potrebbe dir ch'ell'ha forse vernata / ove
negli uomini oltre la scorza, o vogliam dir la vernice di cotali virtù; dove
semplicemente: - in verità tu dèi dir vero: non vedi tu com'egli ha
la quale e '1 quale, a voler dir lo vero, / fu stabilita per
suoi fraintendimenti storici, che, a dir vero, non sono pochi. landolfi,
là da parte, / che voglia dir verola. -così chiamasi / il morbo
storia d'un tirannuccio degno, a dir assai, di memoria delle croniche veronesi
. pellico, 4-51: non voglio dir questo, signore. ah s'ella sapesse
sieno versati filosofi. 5. dir. versare in illecito: essere in condizioni
versetti nascono, / nardo né mirra potrai dir che pascono, / né già d'
pres. di vèrtere), agg. dir. burocr. che è in corso
giorni. vertènza, sf. dir. burocr. controversia, lite che si
. pirandello, 7-170: badava a dir l'ometto imperterrito, con vertiginosa loquela
d'acciaio: / e s'a dir mi sospingon le punture, 7 a
voce e le parole, / bastanti a dir confidi, [i demoni] vessano anche
citolini, 38: non si può dir cose, che non sian vestite di
(lo scudo). 10. dir. ant. stipulato secondo precise formule giuridiche
(ant. vièto), sm. dir. pubbl. facoltà attribuita a un
ma solamente sospensiva. 2. dir. intemaz. prerogativa di ciascun membro del
lxxvii-ii-509: canzon, tu puoi sicuro dir che dante / fu piombo e vetro d'
fanciullin mille carezzi, / gli sentireste dir con festa e gioia: / «
/... / or che più dir vo'vi? ariosto, 1-3: piacciavi
, n. ii. 23. dir. in via principale, presentando una richiesta
corsa e in un'altra mezz'ora a dir molto si ferma sotto taomi- na,
tutta la lor cura a... dir tutto con acutezza... stimando
vico. vicàneo, agg. dir. ant. che appartiene territorialmente a
). viceconsolato, sm. dir. internaz. ufficio consolare retto da
, vice consolo), sm. dir. internaz. funzionario di grado immediatamente
dalla vicenda delle stagioni. 3. dir. vicenda giuridica, di un rapporto giuridico
l. salviati, 1-1-163: il dir pronome, participio, congiunzione, meglio s'
quel pronome lui, o vicenome che dir vogliamo è coll'infinito avere. manni,
viceprefettura, sf. stor. dir. ufficio di viceprefetto. -anche
cognome in italia. 3. dir. rapporti di buon vicinato: il complesso
vidualìzio, sm. stor. dir. dovario. = voce dotta
armato cavaliere. vigènza, sf. dir. l'essere vigente, il non essere
e la risveglia). 4. dir. zona di vigilanza: braccio di mare
croce, 2-48: ho sempre udito dir che disperarsi / è cosa da vigliacco e
le stesse nazioni nelle quali sono, per dir così, semplici prima, vigorose poi
onore. ariosto, 20-91: se udite dir che ardimento priva / la vii plebe
, padre, queste rime vili / a dir come il tuo figlio venne in carne
1-ii-38: sentia troiol tal dolore / che dir non si poria, talor temendo /
antico come l'antisemitismo. 2. dir. pen. reato che consiste in manifestazioni
criminale mescolato; ell'ha, vò dir io nel mio linguaggio, del boscato insieme
del rosso, 1-382-5: s'eo voio dir d'amor per traiedìa, / el
sanudo, liv-171: lui papa ha fatto dir al duca de milan se maridi presto
parte con li capi guadagnati, per non dir comprati, restino vincibili.
su un corpo. 2. dir. che costituisce un obbligo, un vincolo
consiglio superiore. vincolativo, agg. dir. che comporta vincoli; che ha
(plur. m. -et). dir. che pone limitazioni e vincoli legali
marito da un vincolo. 2. dir. situazione giuridica passiva che fa riscontro
. difensore, n. 7- dir. civ. vincolo solidale, v.
goldoni, xiii-585: chi mai può dir che aviditade impegni / il gesuita a
trasgressione di un dovere (un at- dir. amm. violazione di legge, vizio
grazie, mi ha, posso, dir, violentata. borsieri, corte.,
: noi (se lece a me dir quel ch'io ne sento) / siamo
da cupido. 15. dir. delitto consistente nel costringere qualcuno con
da loro stupidi come vipere, e dir loro: / siamo fratelli: possediamo le
: ella non sa che bertela ha per dir così fatta nascere la mia poesia,
in seta nera virgolette o code che dir si voglia. 2. figur
effeminata e leziosa. 7. dir. porzione virile, v. porzione,
la nugola per la stessa era, per dir così, viripotente. = voce dotta
2-74: la voce medesima di 'virtù'vuol dir forza, e quindi vittoria sul senso
del regno verace, / dammi virtù a dir com'ì'o il vidi! bonghi
ch'io lo guardo, mi ti far dir tu. manzoni, fermo e lucia,
, 50: ieri sera però invogliatomi di dir ad essempio di cristo a questo tempio
. jahier, 177: manovale vuol dir servo operaio, mestiere sprezzato. il suo
. pananti, i-420: gli farò dir c'è una bella signora / che far
andare. moretti, i-611: veniva a dir messa un vecchio sacerdote che somigliava -dicevano
procacciando ch'altri debba ripigliarlo, è dir lui senza rispetto il peggio, che l'
di grammo ». 14. dir. proc. testimonio di vista: v
, 585: però, madonna, senza dir parlate, / poi no l'avete
, o tanto savio che non si possa dir piu. ibidem, 80:
macchinario funziona con efficienza. 24. dir. disus. bandito della vita: condannato
1-ii-379: la fiera d'ascenza, per dir di ferrara, nel '57 aveva
della sorella, ella non si ritenea ai dir tutto il male e tutto il vitupero
... abbiate a sentire un italiano dir tali vituperi contra la patria. carducci
roversa. vivènza, sf. dir. vivenza a carico-, condizione di un
, n. 5. 7. dir. che risulta in attività nel momento preso
1-i-453: è folle inganno / dir che affretti un affanno / l'ultime della
i proverbi compresi; / come a dir che alla mensa non s'invecchia, /
scintilla e mi lampeggia, / e dir di tanta absenzia il mio dan- naggio
poeti del lazio, dove si può dir solo, perché di troppo agli altn superiore
viva e, s'è lecito di così dir, naturale. -che non è
lo domandò, se gli avea a dir niente, / che gli scrivessi; e
volta avea questi vizi, ma vi so dir io che questo inferno doma tutte le
, n. 1. 6. dir. irregolarità, non conformità alle disposizioni
vizio: errore motivo. 7. dir. civ. e pen. vizio di
di bicci vocato forese, / potrebbe dir ch'ell'ha forse vernata, / ove
certo tipo di coltivazione. 6. dir. priv. disus. chiamata all'eredità
7rissino, i-xi: 'veglio'quando vuol dir vigilo, e 'mele'quando vuol dire
dante, purg., 14-74: lo dir de l'una e de l'altra
giacomo da lentini, 3: madonna, dir vi voglio / corno l'amor m'
/ parte correndo, o, vuo'dir, vola in fretta. cesarotti, 1-xvi-106
del sale fisso poscia volatilizato, o per dir meglio, sminuzzato dal fuoco. magalotti
: pesci piccoli e grossi / potersi dir volati. 3. per estens
, xxxv-1-751: de zenoa tanto odo dir / che tè de tuti ben guamia,
del mexe de mazo. -che dir sì voglia: come clausola conclusiva di una
voglio. cesari, iii-60: ma a dir queste cose, con sì vaga proprietà
lecto sodale, / ben posso nel tuo dir chiaro vedere, / quanto mi porti
i-98: è pur cosa volgare a dir, « morii invocando maria »: ma
/ dei lumi. 10. dir. sostituzione volgare-, sostituzione successoria diretta
tacitamente la pupillare. -stor. dir. diritto volgare, quello comunemente applicato
non sappiendo li franceschi che si volesse dir cepparello, credendo che 'cappello', cioè
'ghirlanda'secondo il lor volgare a dir venisse, per ciò che piccolo era
tanti maestri »; colle quali frasi voglion dir in buon volgare, vogliam vivere in
leopardi, i-1486: chi ardirebbe di dir questo in latino? chi non lo
troppa o bassezza o volgarità per, dir così, come quando vergilio, per non
così, come quando vergilio, per non dir 'lucerna', disse prima 'testa'nella 'georgica'
.. /... scioccamente / dir ch'allor da per tutto arene d'
la lingua e snoda, / che dir non sa, ma 'l più tacer gli
cose che di lui, oltre alle dette dir si possono, ci volgiamo. nardi
sallo. monte, 1-v-73: qual vuol dir ch'amore li tien prò, /
volontà del matrimonio. 7. dir. capacità di intendere e volere di una
lavoro a monaco. 10. dir. domicilio volontario: v. domicilio,
voltamento di giubba. 2. dir. voltura. cantini, 1-11-326:
, 3-2-36: intrepidamente e con volto fermo dir. alla fortuna. dar qualcuno nel
storpiare qualche parola, gli ha fatto dir volùmine in vece di volume.
oltre il guarirgli quasi sicuramente, si può dir, che si faccia senz'incorrer nel
, 98: per questo apare quello che dir abiamo dii terzo, quanto al vomitivo
, n-173: non è strano, a dir poco, che proprio al guamieri,
riccoboni, 304: e1 se puoi dir in verità che questa sancta donna observava
a quello più gradito. 6. dir. internaz. in una conferenza intemazionale,
di pensiero. 4. stor. dir. nome del testo riconosciuto dai maestri
'choe- vulnus, sm. invar. dir. lesione di un diritto. nopodium vulvaria'
spade, / anzi per meglio dir votascodelle, / pur si fuggire. linati
, n. 31. 16. dir. vuoto per pieno: nei contratti di
nessuno (perché non fanno altra opra che dir male de l'opre), tra
gozzi, 4-21: addosso si può dir ch'avea le some / di zaccarelle o
fo uno che li zafò di man con dir « tu menti per la gola »
al camelo una lancia, o per dir meglio zagaglia, con ferro molto pulito,
zàgato, sm. stor. dir. diritto di zagato: in sicilia,
nomi di parte, come saria a dir tra noi rosa bianca e rosa rossa,
lecchi, 1-ii-256: cosa, sgraziata, dir delle fanciulle / da bene quel che
un susomo / al capo, e dir ch'a suo modo zampogni; / poi
21: ancor è peggio: che sa dir parole, / ma poi, in
/... / e manda a dir che vuol far mio volere. / sappi
e vergognosa. muratori, 7-ii-329: bastava dir soldi, come oggidì si fa nominando
ti puoi butarte adesso in zenochion / e dir co'disse quela bela fia; /
swedenborgio col punto matematico, o vogliamo dir punto zenoniano. -seguace, discepolo
di attaccare con secretezza, non saprei dir come, un grosso zeppo a quel
da correggio, 186: tu mi potresti dir torsi ch'io scherzi, ma io
loso impegno, / sembrando il vostro dir meno sincero. = denom.
]: e, siccome sparviero / posso dir veramente / ch'io son preso malamente
, il zinzaniare, biastema- re, dir bugie, mormorare, esser oziosi e altre
ser nascimbene, xvii-107-52: e se puoi dir da manti: / che è zo
zoàdego, sm. stor. dir. giogatico. = var.
firenzuola, 683: oh, questo dir ch'i'gli ho dato le chiavi,
del ben c'avien non si porie dir troppo; / parlando givan non con
raviglioso suo difetto. / ma come il dir difetto mi scappò, / quando questa
stima, / mi restano ora a dir diece parole / dell'altra, idest,
chiamanlo i nostri zucchégno, e vorrà dir terren dov'altro / che zucche non
becchina, / dante alighieri, e dir del mariscalco: / ch'e'par fiorin
nelli, iii-20: e questo bisogna dir ch'è uno zucchero in comparazione del
5-1-42: 1 pifferi o zufoli che dir vogliamo, furon fatti da principio delli
sappia fare una torta parola, né dir pur zuppa, nonché far villania ad alcuno
sette,... ma si può dir quasi che si riducano a tre,
d'azione. abigeatàrio, agg. dir. relativo all'abigeato.
da accelerare. acceleratòrio, agg. dir. che serve ad accelerare, in partic
2. sm. e f. dir. chi si assume il debito di un
. ademprivile, agg. stor. dir. che concerne, che è relativo al
ad nutum, agg. invar. dir. che concerne, che è relativo a
rapina'. adottabilità, sf. dir. condizione di chi può essere adottato;
ad quèm, agg. invar. dir. che concerne, che è relativo al
.). aerospàzio, sm. dir. parte dell'atmosfera soggetta alla sovranità
progetto ecc.). 3. dir. che può essere dato in affidamento (
, ecc.). 2. dir. possibilità di un minore di essere dato
in affidamento. affidatàrio, agg. dir. che ha ricevuto in affidamento qualcuno
da affidare. affidativo, agg. dir. che riguarda, che si riferisce a
affidavit, sm. invar. dir. nel diritto anglosassone, dichiarazione scritta
affidare 'giurare'. affido, sm. dir. assegnazione a norma di legge di un
sostant. 2. sm. dir. minore per il quale è in corso
tr. (allivello). stor. dir. dare un terreno in enfiteusi o
variante di grafema. 2. dir. documento scritto da una persona diversa da
e thelonious monk, che avevano sentito dir meraviglie di quel giovane altosassofonista, avevano voluto
anònima, sf. stor. dir. società i cui soci non comparivano
cronaca di quelle età che possiamo ancora dir moderne. = comp. dal lat
classiche. apolidìa, sf. dir. condizione di chi è apolide.
.). 2. dir. il poter essere aggiunto come elemento accessorio
aquilani. aquiliano, agg. dir. che non rientra nei rapporti contrattuali;
che imputa. 2. dir. negozio giuridico attributivo: negozio giuridico che
da diagnosi. autodichìa, sf. dir. esercizio di poteri giurisdizionali da parte
, rifl. (mi autogovèrno). dir. amministrarsi da solo, senza controlli
autogenera. autoregolamentazióne, sf. dir. accettazione spontanea di una serie di
ecc.). 2. dir. che si può far valere in giudizio
, iv-85: 'baby': in inglese vuol dir lo stesso che bébé francese, ma
. (anche plur. bills). dir. nella legislazione anglosassone, disegno di
vuol dire uomo d'affari o per dir meglio e più filosoficamente, uomo che nelle
(plur. m. -ci). dir. che è proprio, che si
le quattro piante, / a piedi intendo dir, che cavalcare / privilegio è dell'
cartografia. cartolarizzare, tr. dir. cedere i propri crediti pecuniari a
frequent. cartolarizzazióne, sf. dir. il cartolarizzare e il suo risultato.
cauzionare, tr. (cauziono) dir. garantire con una cauzione.
divenuto una colonna. 2. dir. casa circondariale: carcere per imputati in
citante, sm. e f. dir. chi cita in giudizio, davanti a
coattività, sf. invar. dir. coazione. = deriv.
... scambiandosi pacche e sfottimenti a dir coglionate inutili. = deriv. da
cointestare, tr. (cointèsto). dir. intestare a due 0 più persone
intestare. cointestatàrio, sm. dir. chi è intestatario insieme con altri
da commissione. commissivo, agg. dir. reato commissiva, reato consistente in
còmpos sui, agg. invar. dir. capace di intendere e di volere.
pura. concessionària, sf. dir. ditta o società che ha la concessione
concessionario. concessionato, sm. dir. intemaz. territorio che uno stato
da concretizzare. concussóre, sm. dir. chi commette il reato di concussione.
da configurazione. confirmatòrio, agg. dir. che serve a confermare, che viene
consensuale. consensualità, sf. dir. l'essere consensuale, in armonia con
altri. consensualménte, avv. dir. in modo consensuale, di comune
in politica). 2. dir. carattere conservativo di un atto giuridico.
'contrastare'. contrattìstica, sf. dir. attività di definizione e gestione dei
marittimo. contrattualìstica, sf. dir. tecnica e normativa relativa alla stesura
enciclica. controesame, sm. dir. nel processo penale, durante la fase
coniug.: cfr. interrogo). dir. sottoporre a interrogatorio un imputato 0
interrogare. controinterrogatòrio, sm. dir. interrogatorio di un teste o di
e passaggio. controperìzia, sf. dir. perizia che confuta quella della controparte.
potere. controprestazióne, sf. dir. corrispettivo in denaro o in natura
di cuscus. coutènza, sf. dir. l'usufruire di un servizio pubblico in
ecc.). 2. dir. amm. delegato ai livelli inferiori o
; distrarre. 2. dir. amm. decentrare poteri e funzioni da
da un pensiero. 2. dir. amm. decentrato. decondizionaménto,
tr. (delegifico, delegifichi). dir. trasferire alla pubblica amministrazione la potestà
parlamento. delegificazióne, sf. dir. il delegificare (e la conseguenza che
delegittimare, tr. (delegittimo). dir. privare organi o poteri della competenza
). delegittimazióne, sf. dir. il privare qualcuno della competenza o
, piano'. demanializzare, tr. dir. incamerare beni privati nel demanio dello
pass, di demanializzare), agg. dir. che è stato incamerato nel demanio
). demanializzazióne, sf. dir. il demanializzare (e la situazione
pass, di depenalizzare), agg. dir. degradato, con apposito provvedimento legislativo
depistare. de plano, avv. dir. di comune accordo. panzini,
xvi). derubricare, tr. dir. escludere un reato dalla rubrica di reato
pass, di derubricare), agg. dir. escluso dalla rubrica di reato in
reato). derubricazióne, sf. dir. il derubricare un reato (e l'
desegretare, tr. (desegréto). dir. liberare atti processuali, documenti,
da segretare. desegretazióne, sf. dir. revoca del vincolo di segretazione su
e ammide. diètim, avv. dir. giorno per giorno. panzini,
dòminus, sm. invar. dir. chi ha l'incarico di inquisire o
del consiglio. 3. dir. fascicolo che raccoglie prove e testimonianze relative
dò ut dès, sm. invar. dir. contratto atipico che si verifica quando
(plur. m. -i). dir. rar. esperto della valutazione dell'
/ eschineschi. esclaustrato, agg. dir. canon. che gode dello stato di
di finezza'. espromissàrio, sm. dir. nel negozio giuridico dell'espromissione,
, una promessa. 2. dir. reato di chi con la violenza 0
extorsìo -ònis. estorsivo, agg. dir. che è proprio, che è relativo
da estorcere. estradàbile, agg. dir. che può essere estradato. corriere
-anche sostant. eterointegrazióne, sf. dir. integrazione delle lacune di una norma
, ii-67: la kehre ha, per dir così, eventualizzato, ridotto allo stato
adamitico. evizionale, agg. dir. proprio, relativo a evizione.
'scrutinio'. èx lège, aw. dir. secondo quanto è stabilito dalla legge.
soli, di cui l'astronomia finora possa dir qualche cosa di certo, e da
planetario. extraprocessuale, agg. dir. extragiudiziale. = comp.
da nonresewàr], sf. invar. dir. procedura che tende a stabilire che
quale, come 'miss'inglese, vuol dir 'signorina'. così chiamasi di solito l'istitutrice
[s + c], sf. dir. scienza che si occupa di sistemare
(plur. m. -i). dir. studioso, esperto di diritto del
empiricamente vera. indennitàrio, agg. dir. prestato o corrisposto a titolo di indennità
tutto ininfluente. 2. dir. che non ha rilevanza ai fini dell'
inosservato. inottemperanza, sf. dir. inosservanza di una norma, di un
intercompartimentale, agg. dir. che è proprio, che è relativo
pres. di invalidare), agg. dir. che rende non valido un contratto
per i giocatori di calcio, mi par dir troppo. ci sono, è vero
rappresentazione). iperretroattivo, agg. dir. che ha effetto su una sentenza passata
iùs civile, sm. invar. dir. diritto che regola i rapporti tra i
iùs commune, sm. invar. dir. nell'interpretazione della giurisprudenza dei paesi
iùs gèntium, sm. invar. dir. complesso delle norme giuridiche considerate come
iùs singulare, sm. invar. dir. normativa che si differenzia dal sistema
, iv-267: 'lapin': in francese vuol dir coniglio, ma è certo che il
(plur. m. -1). dir. studioso o esperto di diritto del
[lìmited], agg. invar. dir. che è costituita in forma di
. locatòrio, agg. dir. locativo. 2. che
(plur. -ci). stor. dir. nel medioevo, contratto agrario che
di un troppo dichiarato (quindi apparente) dir nulla. 2. seguace
recentissima moda dell'ortantiquariato o gardenariato che dir si voglia. = comp. da
mòrtis càusa, agg. invar. dir. che presuppone la morte di una
1787. negoziatòrio, agg. dir. che è proprio, che è relativo
certi corsi. ma in italiano si può dir benissimo numero chiuso. = locuz
da oblativo. oblazionàbile, agg. dir. che si può estinguere con un'oblazione
ònus probandi, sm. invar. dir. onere della prova. panzini,
òptin awt], sm. invar. dir. nella giurisprudenza relativa al trapianto degli
pactum, sm. invar. dir. patto (in espressioni giuridiche tradizionali,
praz, 4-62: dio mi guardi dal dir male della 'paella valenciana'e del 'puchero'
e coda. paracomunale, agg. dir. che è in stretto rapporto con un
permutante, sm. e f. dir. nel contratto di permuta, ciascuno
. petitum, sm. invar. dir. l'oggetto di una richiesta o di
], 1: il canale, a dir vero, non è stato affatto quello
da pignolo. pignoratóre, sm. dir. chi esegue un pignoramento, su istanza
espressionista. pòst factum, avv. dir. a cose avvenute. 2
avvenute. 2. sm. dir. postfatto non punibile. = locuz
praecavère. precedenziale, agg. dir. che si riferisce a un sistema giuridico
. quaèstio, sf. invar. dir. commissione speciale presieduta da un pretore
pretore. 2. stor. dir. nel diritto antico e medievale, interrogatorio
sorgerebbero sulla parte accessoria, o per dir meglio, la più importante di questo servizio
ratióne lòci, sf. invar. dir. attribuzione della competenza a un determinato
. rès, sf. invar. dir. possesso, bene economico.
rès sacra, sf. invar. dir. canon. bene mobile o immobile
riavocare, tr. (riàvoco). dir. avocare nuovamente. b
[ròjalti], sf. invar. dir. compenso versato al proprietario per la
tendenza della corrente ad addensarsi, per dir così, nello strato periferico del conduttore dicesi
jlìpin pàrtner], sm. invar. dir. in una società in accomandita,
. stricto iure, avv. dir. in piena conformità alla norma del
. subenfitèusi, sf. invar. dir. concessione in enfiteusi di un
che domandano àvaxeoviopóv, cioè, per dir così, 'trastemporaneamento'. = calco del
pass. di abbreviare), agg. dir. rito abbreviato: v. rito
! na accertaménto, sm. dir. avviso d'accertamento: v. avviso
agg. (femm. -a). dir. chi deve essere adottato. –
affidare. na affidaménto, sm. dir. assegnazione a norma di legge di
diretta. na affidare, tr. dir. dare un minore in affidamento.
! na ammortizzatore, sm. dir. lav. insieme dei provvedimenti,
più d'ogni altro ardeva / di dir qualche stupenda e strana cosa: / 'me
venir a chiederle consiglio, e per dir tutto anche a domandare il suo 'amparo'.
governo monarchico è sol quello / che dir si può governo buono e bello.
volte impedito al per altro divino tetrarca il dir qualche cosa con la sua usata leggiadria
al catalano. arbitràbile, agg. dir. deferibile alla decisione di un arbitro
arbitrale. arbitrativo, agg. dir. che ha natura di arbitrato (un
bigatto. bigenitoriale, agg. dir. che è proprio, che si riferisce
bigenitorialità, sf. invar. dir. diritto e dovere secondo cui entrambi
biotech anche il biologico. 3. dir. danno biologico: v. danno.
, 173: ch'i'non sent'altro dir che 'bu ba be', / e
, i-450: il popolo educato o per dir meglio abituato a basse mire, ai
ca va sans dire / sa va san'dir /, correttamente / sa vas. ˜
correttamente / sa vas. ˜ 'dir /, inter. per lo più
capiatur, sm. invar. dir. ant. ordine di arresto.
capo-sgherri, avea preso su il costume di dir rosari. = comp. da capo
cassandra. cassatòrio, agg. dir. che riguarda la cassazione, l'annullamento
2 na causa, sf. dir. causa collettiva: quella intentata da un
caucciù. na cautelare, agg. dir. custodia cautelare: v. custodia.
boiardo, 3-3-37: ben vi so dir che dentro là si chiocca [la campana
(class-action), sf. invar. dir. causa collettiva. –anche con valore
, sm. e f. invar. dir. lav. contratto di collaborazione a
(coprò), agg. invar. dir. lav. che presta una collaborazione
coenfitèusi, sf. invar. dir. contitolarità facente capo a più soggetti
(plur. m. -i). dir. contitolare di un diritto di enfiteusi
: è produzzion senza principio e (per dir così) consustanziale, o coessenziale et
coglioncello. cognomizzare, tr. dir. modificare parte del proprio cognome per
. cognomiz * zazione, sf. dir. cambio di cognome effettuato modificandone una
colegittimare, tr. (colegìttimo). dir. legittimare congiuntamente due o più soggetti
domestici e familiari. 3. dir. collaboratore di giustizia: pregiudicato o detenuto
concorrenza. collicitante, agg. dir. che partecipa a una licitazione o,
per cui la pubblica salvezza, o per dir meglio, la 'libertà'sarebbero in
comaternità, sf. invar. dir. maternità congiunta affidata a ciascuna delle
fatica. compromettìbile, agg. dir. che ha la possibilità di essere
. compromettibilità, sf. invar. dir. possibilità di essere compromesso in arbitrati
tubista. comunitarizzare, tr. dir. assumere nell'ambito della comunità europea
comunitariz * zazione, sf. dir. ammissione tra gli stati membri della
. concausalità, sf. invar. dir. filos. l'essere concausale. –
olandesi? concessòrio, agg. dir. che riguarda una concessione; che ha
. r conclusionale, agg. dir. comparsa conclusionale: quella che ciascuna
(plur. m. -ci). dir. pen. che costituisce o prevede
condominialità, sf. invar. dir. civ. natura condominiale di un
. na condono, sm. dir. condono edilizio: provvedimento dello stato
o forse complici, chi non voglia dir conspioni. = comp. da con1e
sono abbastanza avanti. 2. dir. condivisione della titolarità con altro soggetto.
'tenor'. na contratto, sm. dir. lav. contratto atipico: forma di
contrattuale. contrattualizzare, tr. dir. formalizzare o sottoscrivere stipulando un contratto
. contrattualiz * zazione, sf. dir. formalizzazione o sottoscrizione di un contratto
crociata1. r controdifésa, sf. dir. replica dell'accusa alla difesa dell'imputato
controesaminare, tr. (controesàmino). dir. nel processo penale, sottoporre a
, 1-107: del resto, chi può dir quanti romanzi..., quante
dirà se fondate. 2. dir. rendere costituzionale una norma, un trattato
. costituzionaliz * zazione, sf. dir. il costituzionalizzare, il divenire costituzionale
garzoni, 7-419: e si può dir che sia fatto come il crepitacolo d'archita
criptografa. crittotipo, sm. dir. regola o modello di comportamento che
non sapendo / che questa crusca, al dir dell'ariosto, / non è farina
, cxlviiiii- 155: 'cuchier'non vuol dir altro che un carretto tedesco da due,
'cugino'. na custòdia, sf. dir. custodia cautelare: stato di limitazione
na danno, sm. dir. dannobiologico: dannocheconsistenella lesione dell'integrità
g. de luca, cxxiv-40: dir 'levità'dannunzianescamente mi lascia il sapore d'
avvelenata. decostituzionalizzare, tr. dir. privare delle caratteristiche costituzionali; sottrarre
. decostituzionaliz * zazione, sf. dir. privazione delle caratteristiche costituzionali, delegittimazione
finanz. deferìbile, agg. dir. che si può rimettere alla competenza e
o 'indefinibilità'd'una data parola, è dir cosa priva di senso fintantoche ´ non
. deliberativaménte, avv. dir. con una delibera; in modo
borghesia. demansionaménto, sm. dir. lav. attribuzione a un lavoratore
demansionare, tr. (demansiono). dir. lav. attribuire a un lavoratore
. na dèroga, sf. dir. patto in deroga: v. patto1
. r devoluzione, sf. dir. restituzione di un bene nella disponibilità
dialettico'. diandrìa, sf. dir. condizione di una donna sposata con due
più tosto comunicarsi diminutamente e, per dir meglio, non comunicarsi, che secondo
doveri. diritto-dovére, sm. dir. facoltà attribuita giuridicamente a un soggetto
. na dispacciaménto, sm. dir. attività volta a impartire disposizioniperl'utilizzoel'eserciziocoordinatidegliimpiantidi
salvaguardia. na dissociato, sm. dir. nei processi penali, in partic.
chi sarà quello che ragionevolmente il potrà dir bello, mancando delle parti più necessarie?
piastrina. ecopunto, sm. dir. internaz. ciascuno di tali punti equivalenti
del capitalismo italiano. 2. dir. l'essere emendabile, l'essere suscettibile
'treidi. /, sf. invar. dir. sistema di scambio di quote di
'uguale'. equiordinato, agg. dir. pubbl. che, nei rapporti tra
ordinato. equiordinazione, sf. dir. pubbl. eguaglianza di valore, dignità
na è quo1, agg. dir. equo canone: normativa di legge,
frase. 2. stor. dir. nel diritto medievale, convenzione tra i
fenerare, intr. (fénero). dir. ant. esercitare l'usura, prestare
isola s'adora bacco sicite, che vuol dir ficaio. ficaiòlo (figaiòlo),
sapienza. na flessìbile, agg. dir. lav. atipico (il lavoro,
r fungibilità, sf. invar. dir. l'essere fungibile, sostituibile.
na garante, sm. e f. dir. chi è preposto a sorvegliare il rispettoel'
cristalliere. na garanzìa, sf. dir. avviso di garanzia: v. avviso
da giurare. giuspubblicìstica, sf. dir. diritto pubblico. l'indice dei
. r gratìfica, sf. dir. lav. somma corrisposta occasionalmente dal
) /, sm. invar. dir. documentosullaresponsabilità socialedelleimprese stilato dall'unione europea
turati, cxlix-i-206: pare, a dir vero, che le candele minaccino di
prosciutto. improtestato, agg. dir. che non ha mai subito un protesto
». incidentìstica, sf. dir. disciplina che studia le cause degli
proposte ed iniziative. 2. dir. settore della giurisprudenza che si occupa delle
. inconsumazione, sf. dir. mancata consumazione del matrimonio.
na informazione, sf. dir. informazionedigaranzia: avvisodi garanzia.
inimpugnàbile, agg. incontestabile. – dir. chenon è suscettibile di impugnazione (
tr. (ipotèco, ipotèchi). dir. concedere un'ipoteca. – in
ius lòci, sm. invar. dir. ius soli. corriere della
ius sànguinis, sm. invar. dir. diritto acquisito della cittadinanza
ius sòli, sm. invar. dir. titolo per l'acquisto della cittadinanza
. na liquidatòrio, agg. dir. che è proprio, che si riferisce
il nume del lullismo / non voglia dir: – o credi, o ti bastono
». na mafioso, agg. dir. associazione di tipo mafioso: v.
passeroni, i-7-33: io ti so dir che non vorrei vedere / tanti perdigiornate
persone coinvolte? 3. dir. tendenza ad affidare i bambini soprattutto alle
loco trova il microappartamento in condizioni a dir poco scoraggianti: divani lerci, cucina
na mobilità, sf. invar. dir. lav. complesso di procedure per
monosoggettività, sf. invar. dir. pen. l'essere monosoggettivo.