cavalca, 12-451: nullo abbachista saprebbe dir quanti / lodano iddio, e sempre
di cessare la lotta. 11. dir. abbandono della casa paterna da parte
. marino, 7-246: chi può dir com'a gli olmi e com'ai
i cavalli in gara. 3. dir. riunione, in una sola, di
di fonte vi scorra, si può dir libero, e non abbisogna d'alcuna
volere..., ora che libero dir mi posso (e se non a coloro
subitanei, fatti, o per dir meglio, abborracciati a furore. nievo,
, e molte / cose agognante a dir più oltre vide. abbracciare1,
che vanno alla goletta, / quanto che dir non può quel che bisogna. padula
aveva... abdicato, per dir così, se medesimo. mazzini, ii-821
ha abdicato. abdicativo, agg. dir. che ha valore di rinuncia completa
). abigeato, sm. dir. furto di 3 o più capi di
di bestiame. abigeo, sm. dir. ladro di bestiame, reo di
tradurre più rettamente. 2. dir. autorizzare; dichiarare ufficialmente che qualcuno
vólto a questa verità. 2. dir. dichiarato idoneo; autorizzato. instruzione
povero abitacolo, / sarebbe lungo a dir le cose strane / che mi contò.
siccome per passamento. 2. dir. diritto di abitazione: facoltà di valersi
il quale al secolo ha potuto far dir di sé, con questo indosso, diventi
irragionevole non di credere, ma di dir di credere. chiesa, 5-150
che l'abiliti. 3. dir. recidivo; che ha contratto l'abitudine
». abitualità, sf. dir. recidività; abitudine (a delinquere
. 2. filos. e dir. forma della memoria che implica un
le consuete abbondanti abluzioni -ché, a dir vero, della persona...
, 1-101: affettuoso, amante troppo a dir poi s'avrebbe di ciò che l'eleganza
rosari. abrogàbile, agg. dir. che si può abrogare.
tr. [abrogo, abroghi). dir. revo care, con
no. abrogatòrio, agg. dir. che serve ad abrogare.
. abrogazióne, sf. dir. l'atto con cui si revoca
dov'egli aveva il diritto di dir messa vólto ai fedeli come il papa in
mancanza di pratica. 2. dir. eccedere arbitrariamente dai limiti dei propri
, ii-48: generalmente parlando, si può dir che gli abusi nocevoli arguiscono l'eccellenza
. lippi, 1-85: non ho che dir (gli ri- spond'ella) un'
lo stesso che dire: non ho che dir nulla. g. gozzi, ii-39:
e la scienza non rilevano, a dir proprio, un'acca. rajberti,
i-331: ella scrollava il capo per dir di no; e gli orecchini rossi che
bene, formando come un fascettino, per dir cosi, di carta accartocciata. targioni
il medesimo tribo descritta, e per dir cosi censuata, o al puro modo nostro
28 (484): vedendosi, per dir così, preso il posto da'nuovi
metato, / sì, penserebbe a farle dir due mésse. 10.
ch'a lor non era ascosa, / dir non la volle. tasso, 6-iii-94
nuova specie di fatalità. 2. dir. dichiarazione, da parte del giudice,
viii-72: così da lontano non posso dir cosa veruna accertata. salvini, 30-2-89:
d'un'ora. 5. dir. diritto che si riconosce al proprietario
in questo mondo. 7. dir. ispezione giudiziaria sul luogo del delitto
o assumerne cognizione. 8. dir. canon. facoltà di possedere benefìzi,
di accessorio1. accessorietà, sf. dir. forma particolare di annessione che indica
o pure accessorie? 2. dir. cosa o bene accessòrio: che,
24 (412): e, a dir la verità, con le frange che
. 1827 (412): e a dir vero, cogli accessorii che vi si
. 2. sost. dir. chi compie l'atto di accettazione
nel linguaggio bancario). 6. dir. accettare un'eredità: con l'impegno
. non abbiamo. 3. dir. eredità accettata: accolta con tutti gli
di un altro stato. 7. dir. dichiarazione con la quale si accetta
accettevole. accettilazióne, sf. dir. modo formale di estinzione dell'obbligazione
a ogni pretesto, la minacciavano di dir tutto alla mamma. 2. soddisfare
-figur. baretti, i-93: a dir vero, se non vi si mette rimedio
superfluo, e accidentale. 2. dir. disus. elemento accidentale: elemento
a'beni della fortuna, seguitiamo a dir di quelli che fanno accidentalmente negli uomini
bronzo: allora sì che si poteva dir vecchio, di una vecchiezza solenne. deledda
avevano in accollo. 3. dir. accòllo di un * obbligazione: convenzione
vostra s'accomanda. 5. dir. mediev. dare in accomandigia: mettere
accomandare. accomandigia, sf. dir. mediev. atto di chi affidava
viaggio in accomandita, o sociale che dir si voglia, mi daranno la premonizione
costui alfin s'accomiatava / sanz'altro dir, ché piangendo n'andava. idem
è, te raccomodo io; ti so dir io... che lo concio
sottopassaggi, ecc. 5. dir. atto con cui la forza pubblica,
o signora angelica, / poss'io dir due parole? -perdonatemi / i'sono accompagnata
ardo; / ma per tema del dir male, / non pur altro i'non
quando l'anima acconsente, / odesi voce dir subitamente: / « volgiti, bella
ve'battaglio! / io ti so dir, che al primo ch'egli accoppa,
mia vita,... che potea dir io mai? idem, ii-231:
di giovane. 6. dir. è la risultante del consenso fra le
: niuno scudiere, o famigliar che dir vogliamo, diceva trovarsi, il quale meglio
-avv. pascoli 329: « fatemi dir due messe, una per maso, /
il giudice si è posto / col dir: fatevi avanti. mi fo avanti
veniva istillando nell'anima. 2. dir. nella successione è la modalità per la
chiamate saburra. 3. dir. disus. tommaseo [s.
... ascoltava l'accusa senza dir verbo. d'annunzio, iv-1-722:
, e se vero 3. dir. atto di accusa: l'atto con
costanza, per approvar quella venne a dir ciò che fatto avea. idem, dee
m'insegna del tuo cor piagato / a dir le pene dolcemente acerbe. segneri,
la fiammella sfriggeva. 2. dir. leggi di polizia, 12:
la vita presente, la quale ottimamente dir si può simile ad un fiume; per-
lira quei solchi grandi, o vogliamo dir fosse, che i nostri contadini chiamano
portate, / come sarebbe a dir per gli acquaroni, / ma usategli
, 7-135: mia madre, senza dir parola, bagnò le dita nell'acquasantiera,
perso gli archi, a. dir. cattaneo, ii-3-125: chiunque intenda
suo. burchiello, 14: a dir che voi vogliate pur che 'buoi /
, alla dittatura. 2. dir. accettazione espressa o tacita di una
lui d'amore! 2. dir. accetttare il dispositivo di una sentenza
acquisito agli inganni. 3. dir. diritti acquisiti: derivanti per consuetudine
suo splendore / potesse, risplendendo, dir: « subsisto », /..
e forse peggio. 8. dir. l'atto di entrare in possesso di
quasi per un addentellato, o a dir meglio, per una evoluzione spontanea di
bella corte tenne quel barone, / che dir non si potrebbe né contare. /
agio eo, / eo non so dir se non « merzé, per deo!
addirimpètto. salvini, 22-480: né dir posso parola, o interrogare, / né
definite proprietà dietetiche. 3. dir. addizióni: aggiunte (o miglioramenti)
un po'ordinari, / non son per dir bugie nè stravaganze. botta, 4-844
: l'istruzione può informare, per dir così, tutto l'uomo, e
proprio dovere. 2. dir. codice civile, 1176: nell'
adenoidi. adenzióne » sf. dir. revoca di un legato. =
1-67: un gruppo parlamentare si può dir solido quando tutti i suoi aderenti abbiano
tra le più comuni. 3. dir. dichiararsi consenziente, convenire, partecipare
irresistibile adescamento. 2. dir. invito o eccitamento al libertinaggio,
inf., 13-55: sì col dolce dir m'adeschi, / ch'i'non
ii-14-16: e perché dolce più '1 mio dir t'aeschi, / dico ch'ambruogio
cominciò ad ascoltare. 2. dir. invitare, eccitare al meretricio.
un'eccezione. 3. dir. accettazione legale (di un contratto,
. 4. dimin. a dir atòllo, adiratétto, adiraticelo, adiratacelo
tr. [adisco, adisci). dir. ricorrere alla giustizia per domandare ragione
del nome di mago. 2. dir. magistrato (o funzionario pubblico)
quel pochissimo per ispiegarlo, o per dir meglio per adombrarlo in carte, non
i-282: ella [maria] a quel dir le ciglia / grava d'alto stupore
iacopone, 91-225: te posso dir giardino d'onne fiore adomato, /
aminta, 1172: spesso in un dir confuso / e 'n parole interrotte / meglio
colui che sopra ogni cosa proposta può dir vago e adorno. carducci, 714:
adottando, agg. e sm. dir. chi deve essere adottato.
di adottive frondi. 2. dir. codice civile, 294: nessuno
. adozióne, sf. dir. istituto giuridico mediante il quale si
della grecità. 2. dir. contraffazione (di generi alimentari),
pubblica salute. 3. dir. rettificazione lecita (degli oli di semi
ma ancora adulterini. 3. dir. codice civile, 252: i
,... lasciato stare il dir de'paternostri, seco della qualità del
abbia veduto. 8. dir. questione o causa su cui il magistrato
160: sto con lui come dir a credenza, / mangio 'l suo
. berni, 54: si può dir che sia pazzo affatto affatto. soderini,
tale la faccia parere. affatturare potrebbesi dir tuttavia, quasi in traslato, dello
del sistema nervoso. 2. dir. che si riferisce, che concerne,
decidere per l'affermativa. 2. dir. accoglimento di una tesi. de
espressivi del linguaggio. e, per dir forse una nova parola, usar in ogni
mio affetto. 5. dir. ant. tentativo, conato, volontà
compagni affetti. 3. dir. obbligato, gravato. cantini,
magalotti, v-16: potete voi mai dir altro, se non che l'anima agisce
insieme. pananti, i-22: posso dir bene del copista ciapo, / il
), agg. e sm. dir. chi affilia; che ha proceduto all'
), tr. [affilio). dir. ottenere, mediante l'istituto giuridico
sm. [affigliato). dir. chi è stato assunto come figlio
fratelli. affiliazióne, sf. dir. istituto giuridico mediante il quale è
nobile discorso parlamentare. 2. dir. esposizione al pubblico di atti privati,
solo agli uomini. 2. dir. leggi penali, 15-1: i
i principi, nel prendere, per dir così, ad affitto quelle bande, guardavan
molto scarsa. 4. dir. forma di locazione che ha per oggetto
e braccianti agricoli. 2. dir. codice civile, 1615: quando
stranamente afflittivi. 2. dir. ant. pena afflittiva: pena corporale
tese, / per udir ciò ch'ei dir volea, si spinge. monti,
tente. 2. sm. dir. chi riscatta (un fondo, un'
eleggo e oscura morte. 3. dir. liberare un fondo da un onere,
. 6. rifl. dir. liberarsi da una prestazione, da
cuore alla gola. 3. dir. liberato da un onere, da una
carcerati la libertà. 2. dir. liberazione da un onere perpetuo (prestazioni
imperatore. galileo, 3-2-2: ma per dir la verità, quanto nelle altre conclusioni
pochetto d'ambizione. 4. dir. ant. confronto tra due testimoni.
aforismo eh'* ei non si può dir cosa nuova '. leopardi, ii-1013:
« questa l'affrica fisica, per dir così. l'affrica politica è molto brutta
senza giustissima causa. 3. dir. contratto di agenzia: quando una parte
come egli è. 2. dir. ant. adire le vie legali.
bisogne del camino. 6. dir. favorire, favoreggiare (un reato)
tenuti... 2. dir. il facilitare, il rendere più agevole
, quod fieri potest, onde viene a dir quasi lo stesso, come infatti agevole
il capo alquanto schiacciato, o vogliam dir, depresso da dove si solleva dal becco
bracciolini, 2-23-48: e fiamma in questo dir fulmina e spira / dal lucid'elmo
. (aggiudico, aggiudichi). dir. assegnare (un premio, un possesso
'. aggiudicatàrio, sm. dir. chi riceve l'aggiudicazione; colui
aggiudicatario inadempiente. aggiudicativo, agg. dir. che ha valore di aggiudicazione,
. (femm. -trice). dir. che aggiudica, che è preposto a
. aggiudicazióne, sf. dir. l'aggiudicare; assegnazione, conferimento
/ però t'avvisa, e 'l tuo dir stringi e frena, / anzi che
chiamate, è aggiuntivo, e vorrà dir villesca, e incolta. idem, 3-18
142: il linguaggio ha, per dir così, esauriti tutti gli aggiunti,
copiosa bava. 2. dir. circostanza aggravante (e, nel linguaggio
'coesione '. 3. dir. canon. riconoscimento di una congregazione
varie sostanze, solide o lapidee che dir le vogliamo,... più o
/ ha ne la lira, et un dir sì leggiadro, / che ben s'
quel sempre male, / udito ho sempre dir. beccaria, i-403: a misura
filodrammatica. 5. dir. muovere un'azione legale. leggi
fassi agiata e splendida, per non dir beata, quanto più gli uomini s'
». agnazióne, sf. dir. vincolo di parentela (nel diritto
* agnello '. àgnito agg. dir. legittimo, riconosciuto. de luca
nostra e dio. 2. dir. riconoscimento legale. de luca,
magno, / e chi de te dir porrìa? 3. simbolo della
govoni, 3-64: sa forse qualcuno dir dov'è l'ebbrezza solare del mese
, se ragioni / di lor, dir puoi che quei cibi, ch'essi hanno
, gli venne prestamente avanti quello che dir dovesse. tasso, aminta, 478-198
., 1-4: ah quanto a dir qual era è cosa dura, / questa
., 1-4]: ah quanto a dir...: qui è uno ornamento
53-97: quanta gloria ti fia / dir: « gli altri l'aitàr giovene
d'aiuto / non so s'io deggia dir corda o capello, / sottil così
per farne le veci. 2. dir. giudice, consigliere a làtere: magistrato
ravvolte insieme, leggieri e soffici, per dir così, s'andavan lumeggiando di mille
, v- 168: era a dir vero [la mia camera] la sola
. castiglione, 85: quella casa certo dir si poteva il proprio albergo della allegria
achimia. soldani, 1-51: col dir le cose co'più astrusi nomi, /
. chiabrera, 487: ascolto / dir parole di fiel ver'gli alchimisti:
d'alcirim'e guarnì a lingua dir nu l'ausu. = variante
ii-76: non troppo simpatico, a dir vero, e non senza, anche lui
: dappoi che io avevo cominciato a dir le bugie, ancora con maggior aldacia seguitavo
, di aleatorio. 2. dir. contratto aleatorio: che prevede una
alfabeto sia stata una al mondo, voglio dir che la scrittura alfabetica non sia stata
alfabeto sia stata una al mondo, voglio dir che la scrittura alfabetica non sia stata
costui alfin s'accomiatava / sanz'altro dir, ché piangendo n'andava. idem,
). àlibi, sm. dir. condizione di una persona che può
ii-8: a un protonotario, se dir lice, / vuoli una volta a mettersi
. e sm. e f. dir. chi aliena una proprietà, un bene
alienare, tr. (alièno). dir. trasferire ad altri una proprietà,
alienato. alienatàrio, sm. dir. chi beneficia dell'alienazione (di
dolore. alienazióne, sf. dir. trasferimento di proprietà, cessione del
di se medesimi, dalla intermissione, per dir così, della vita. de sanctis
2. agg. e sm. dir. chi riceve gli alimenti, i
alimenti al viver curto, / se voi dir che sia furto, / sì ricca
di una domenica teatrale. 3. dir. gli aliménti: i mezzi di sussistenza
». alimònia, sf. dir. disus. assegno che spetta alla
alìnea, sm. invar. dir. capoverso, paragrafo. leopardi
la citazione comprova. 2. dir. esposto presentato dall'avvocato al giudice
e quasi divelto, che, se vogliamo dir così, li teneva insieme. idem
la facoltà deve oggi ospitarne, a dir poco, cinque volte tanti. silone,
baretti, i-18: avete ragione di dir quel che dite, in proposito di questo
e cresciuto alla seconda sorgente, per dir così, di quel fiume [adda]
fiume [adda], aveva sentito dir più volte, che, a un certo
fittizio e fuggevole; ella aveva, per dir così, l'allucinazione sentimentale come altri
sua voce larga, / ch'amor po'dir: ciascuno amante allomo. canzoni anonime
, purg., 24-151: e senti'dir: « beati cui alluma / tanto
: l'allungarsi è uno, per dir così, rimettersi insieme e stirar tossa
/ di picchiar si degnasse, e dir ch'ascanio / non sarebbe tornato a desinare
569: è tanto dabbene, che per dir parte di sue lode, bisognerebbe allungar
, eppure sembravano allusive; pareva volessero dir tutto e a un tempo non dicevano
s'ella qui fusse! e in così dir, sospiro. mascheroni, 830:
.. / a simiglianza poss'io dir d'amore, / ch'aprende i suoi
volto dell'innominato si vedevano, per dir così, passare i pensieri, come,
porta fatalmente con sé! 3. dir. obbligazione alternativa (cfr. alternativo,
all'aperto. 2. dir. secondo il principio dell'obbligazione alternativa
o d'arancia. 2. dir. obbligazione alternativa: che si stabilisce
mi rido qualor il pomo ascolto / dir fosse d'oro, ch'a la saggia
uomo che avevan sempre riguardato, per dir così, di basso in alto, anche
. croce, ii-6-369: questo, per dir così, am biente politico
e che ad altri non restava a dir che a lei,... così
a lei,... così a dir cominciò. berni, 2-36 (i-46
53-97: quanta gloria ti fia / dir: -gli altri l'aitar giovene e forte
era qui un altro patire, per dir così, un altro languire, un altro
quel contagio. la tradizione, per dir la verità, dice semplicemente i morti
principalmente quindi a te con- viensi / dir tua sentenza, ed ascoltar l'altrui,
, / e chiudersi le orecchie al dir de altrui, / servendo sempre, e
38-52: che poco saggio si può dir colui / che perde il suo per acquistar
a peregrini / subbietti, a nuove del dir forme, a sciolti / da volgar
pulci, 6-23: non si può dir quel ch'un amante faccia / per ritrovar
. guinizelli, iv-23 (5-60): dir li [a dio] potrò: tenea
almeno in parte scarico de le amaritudini dir mi posso. bembo, 1-16:
inf., 1-7: ah quanto a dir qual era è cosa dura / està
, lontan le porge / con breve dir 1! ambasceria commessa. sarpi, ii-196
disse: io non m'ardisco a dir gesù, per non disfar sì bello
è simile alla nutrizione, che, per dir così, dall'aria ambiente viene alle
38-152: di dove veniva! a dir la verità, era anche una domanda
prete in capo quando si para, per dir la messa, significa quel panno,
ridicolo. pananti, i-71: dir che colpì con un ammazzagatto / marcantonio
mazza-, e in ciò, se debbo dir quello che ne penso, è più
: / gente, che si può dir, ch'abbia del forte, / poich'
mia vendetta! idem, 388: per dir la verità, non sappiamo se questo
ammenda alla chiesa. 3. dir. pena pecuniaria, fissata per le contravvenzioni
che non ammettono risposta o, per dir meglio, sotterfugii. baldinucci, 157
parole, lo ammetto. 5. dir. ant. dar facoltà di comparire in
quello del padre amministratore. 2. dir. persona fisica per tramite della quale
nelle pubbliche ammi 3. dir. canon. amministratóre apostolico: prenistrazioni,
a casa non erano ricchi, per dir la verità; il babbo aveva un piccolo
un ufficio amministrativo. 5. dir. amministrazione pubblica: l'attività svolta
da potersi specchiare. 6. dir. intemaz. amministrazione fiduciaria: rapporto
bene e del male. 3. dir. riconoscimento di fatti contrari agli interessi
è decantata per quella bellezza che, al dir di molti, ammollisce gli animi,
nel suo bianco ammonimento. 2. dir. diffida a non più violare la legge
esilio i loro cittadini. 6. dir. pronunciare a carico di qualcuno l'
agli ammuffiti. 3. sm. dir. chi è stato colpito dall'ammonizione
poi fui destituito. 2. dir. provvedimento di polizia, che impone
mesi di galera. 3. dir. canon. monitorio: atto con il
il giovane, 9-694: non vai di dir che fusse ben vestito, /.
595): non ci fermeremo ora a dir qual fosse lo spettacolo degli appestati che
sua durata cessò, o, per dir meglio, ammutolì, ogni opposizione. idem
(ant. amnestia), sf. dir. condono della pena, atto legislativo
con un vago errore / girando parea dir -qui regna amore. idem, 244-10:
assai timore. idem, 272: sento dir che il medico la spos'oggi.
ascose, / amor mi spinge a dir di te parole. zanobi da strato
, mantiene sempre unito e, per dir cori, confuso l'amore di dio
, ecc.). 3. dir. ricorso alle disposizioni che regolano casi
confusione, e una anarchia, per dir così, di parlare. tenca, 1-90
anitra '. anatocismo, sm. dir. interesse composto; usura.
biondastro e volle entrar anch'egli a dir la sua. borgese, 6-114: anche
deba peste / quel ch'io dovevo dir, maestro piero: / non l'
era ancor dell'altre genti, / come dir pulci, piattole e pidocchi, /
, 3-3-172: ah ch'io le vorrei dir: sudicia ancroia, / com'hai
, viene a suonare ancroia, che vuol dir vecchia grinzosa ». ancùdine (
, ma da un pezzo io avevo a dir tutto questo; che non va a
speranze da tenere a bada, / come dir « carte a monte » e «
/... / si può dir che sia pazzo affatto affatto, / e
v'anderà a grado; pure vi voglio dir sempre quello che una lunga esperienza e
a renzo, il messo non seppe dir altro... ch'erano andate [
è stata per andarsene, / vi so dir io, tra i più, di mal
giambullari, 1-2-31: per istar qui a dir l'andò la stette, / sarebbe
al povero petto s'afferra / per dir tante cose e poi tante, / ma
e le midolle. 3. dir. diritto di angaria: facoltà riconosciuta
. di angariare), agg. dir. colui che ordina l'angaria, la
vecchie e nuove. 2. dir. sottoposto ad angaria, a requisizione.
, inf., 2-57: cominciommi a dir soave e piana, / con angelica
del del, che prosa o rima / dir non porria giammai. condivi, 1-25
/ in modi mille, oltre ogni dir terribili. negri, 1-30: conculcato morrà
l'amicizia loro, che nel vero dir si poteva esser una sola anima che dui
interamente con te. -tremò nel dir così, tutta, e franco non respirava
occhi degli abitanti del vicinato, volevan dir fiamme; e, alternate con le
sa molto, / che cosa si vuol dir marito. cicognani, 2-223: sentiva
diversi animali / che non so ben dir quali, / ma omini e mogliere,
che dissi io udite? che avevo a dir vedute, se io volevo parlar rettamente
astute a noi; 10 ti so dir che sì / voi altri uomini siate come
, non più paura, / lasciate dir chi dice. redi, 16-vii-163: orsù
ancor dell'altre genti, / come dir pulci, piattole e pidocchi, / non
animus, sm. latin. dir. intenzione del soggetto presa in considerazione
anitroccoli, / perché i ranocchi volean dir le squille. pulci, 14-56: quivi
iv-145): il naso lungo, vuol dir l'avanie, / ch'addosso a
magno, / e chi de te dir porrìa? / a chi c'è annegato
adriani, 3-3-422: ritornando, per dir così, le accessioni anniversarie, il
anni »; sì ch'io non posso dir se non che pianto / giusto verrà
che non v'ha, si può dir, là intorno villaggio alcuno, appresso il
, che s'annoda, / mi par dir seco: qui vo'stringer sempre
'. annullàbile, agg. dir. che può essere annullato. codice
annullamento. annullabilità, sf. dir. possibilità di essere annullato (un
una forma particolare? 3. dir. sentenza dell'autorità giudiziaria per cui
nullus). annullativo, agg. dir. che produce annullamento. de luca
della sua autorità. 4. dir. annullamento, abrogazione, cassazione,
si acchetava sempre più. che voleva dir questo? che cosa annunziava? d'annunzio
da lei medesima, che si diletta di dir menzogne. segneri, iii-1-65: e
: poche fornente anodine, o per dir meglio, nessuna. salvini, iv-1-258
di un fiore). 4. dir. che gode di certi diritti, non
coda '. anomla, sf. dir. carenza delle leggi, dell'autorità
deserto l'abisso. 3. dir. regime giuridico della società anonima.
, la propria identità. 6. dir. società anonima (anche anonima, sf
ribasso dei titoli. 9. dir. anticipazione alla famiglia colonica: somministrazione
cercando le cose antiche che si potrebbe dir: forse non fu così? diciamo di
anticrèsi (antìcresi), si. dir. cessione della rendita d'una proprietà
antichrèse. anticresista, sm. dir. chi usufruisce del- l'anticresi (
profezia, / che l'uom vuol dir ch'anticristo venisse. passavanti, 165:
). antidosi, sf. dir. stor. possibilità, contemplata dall'
sarebbe anti-razionale, anti-filosofico, per non dir altro. pellico, ii-172: questo volgare
al qual è imposta / l'antifona per dir, che prima inchina, / poi
b. giambullari, 1-3-463: ma fece dir leon, perché declina / quello antinome
: l'albergo-pensione..., a dir la verità un po'antiquatèllo, ma
sarebbe anti-razionale, anti-filosofico, per non dir altro. = comp. da
per mantenere l'appetito, se posso dir così, bisogna antivenire la nausea e anco
apertamente niun'altra cosa che tutta buona dir potersi di qualunque s'è l'uno
benemeriti militi del dovere. 2. dir. apologia di reato: reato che consiste
assegnavano in ragione, esser questo un dir più proprio: avvenendo talora che '
, 2-3-128: veggo che apostrofate, per dir così, due volte;..
i-85: eo non posso apagare / a dir, donila, de voi l'animo
appaltare. appalto, sm. dir. contratto per cui una parte
serviziali. appannàggio, sm. dir. nel diritto medievale: assegnazione,
dittatura dei funzionari. 7. dir. stor. nel diritto medievale: le
i-19-3: veder ben può qual nel mio dir si specchia / che, quando piace
i-35: voglio or qui principiar prima a dir 18-2-215: la qual cosa allora,
che io intorno a sì fatta materia dir potessi cosa che alle dette s'appareggiasse.
buoni essere tenuti. 8. dir. creditore apparente: chi, pur non
che si ritirassero. 3. dir. canon. ufficiale giudiziario (nei tribunali
, i-208: con vostra licenza li vorrei dir appartato parecchie parole. apparte,
macilento. 2. sm. dir. chi ricorre in appello. 1
a ciò che 'l vostro nome dir non oso. iacopone, 93-54: mamma
(rar. tr.). dir. ricorrere in giudizio d'appello. -anche
18-43: 'l giustizier, ch'ai suo dir non appella, / rispose: «
dio. 3. agg. dir. che concerne il ricorso d'appello.
sia. 2. sm. dir. parte contro la quale si ricorre in
ultima comoda appellazione. 2. dir. disus. appello; ricorso a un'
adhaesit pavimento anima mea » / sentìa dir lor con sì alti sospiri, i
giordani, ii-39: e poi a dir vero, uno che non fa niente
595): non ci fermeremo ora a dir qual fosse lo spettacolo degli appestati che
mille altri, ch'io non vo'dir, mali, / e saziar tanti e
in tutte le stagioni, / come dir mele rose, appiè e francesche, /
, purg., n-119: tuo vero dir m'incora / bona umiltà, e
2-45: alzò la mazza sanza dir niente: / così si venne la zuffa
appicca, / e poi mi sappi dir chi lo ne spicca. masuccio, 109
, tutte le villanie e vituperi che dir si possono. leopardi, 859
della prigione, / perché e'potessi dir la sua ragione. 8.
novità da notare. petrarca, 153-9: dir se pò ben per voi, non
più capace più s'appiglia, / se dir si può, 'l suo volto e
uomo un semplice morso, o per dir meglio, una semplice appinzatura di un ragno
viso applaude / e par che voglia dir: « anch'io consento ». idem
in corso di sviluppo. 8. dir. appòggio di chiusa: servitù legale o
14: non venia proscritto / il dir, leggere, udir, scriver, pensare
, j2-2 (26): voglia de dir giusta ragion m'ha porta / ché
membrana già esistente. 4. dir. azione di apposizione di termini: azione
rispond'ei, ch'in magistrato / così dir s'usa; ed io l'ho
a cavaliere; la qual cosa s'usa dir solamente della lepre, perché de'cervi
quando ella poco / appregiando il mio dir, la fronte volse. varchi, ii-1-49
i-339: essi spiriti, o per dir meglio, l'anima stessa, per mezzo
di que'malanni, che, al dir del gerbesio, risenton le donne nel
più che la potenza divina, vorrai tu dir d'immaginarti cose maggiori di quelle che
: essi spiriti, o, per dir meglio, l'anima stessa, per mezzo
. soffici, ii-37: non osando più dir parola che non fosse di trepida riconoscenza
giurid. approvatore. 2. dir. colui il quale, nei contratti con
della fede. 4. dir. canon. autorizzazione dell'autorità religiosa
al dimostrativo, o indicativo modo che dir vogliamo, e che i greci,
alcuno appropriarsi ulteriormente. 2. dir. appropriazione indebita: reato contro il
che è degno d'approvazione non vuol dir altro, chi ben l'intenda,
, in uno scrutinio. 6. dir. canon. autorizzazione degli ordinari locali
:... o, per dir proprio la cosa appuntino, ch'egli pensasse
petrarca, 20-9: più volte già per dir le labbra apersi, / poi rimase
che me coce. 36. dir. aprire una successione: quando la
viso applaude, / e par che voglia dir: anch'io consento. aretino,
, 8-3 (247): e 'l dir le parole e l'aprirsi e 'l
mucini han gli occhi aperti / vuol dir che l'uomo è ben accorto e lesto
; arbitrato. 2. dir. istituto mediante il quale uno o più
vendita. arbitrale, agg. dir. proprio dell'arbitro. -giudizio
del tempo decorse. 2. dir. arbitraggio; arbitrato. boccardo,
e di sapienza. 3. dir. istituto in virtù del quale viene affidata
forte dispiacea. arbitratóre, sm. dir. chi è chiamato dalle parti a
., 27-140: non aspettar mio dir più né mio cenno: / libero,
dal libero convito. 3. dir. in una causa civile, chi è
. idem, 91-226: te posso dir giardino d'onne fiore adomato, / dove
salgan sopra esso. sannazaro, 12-204: dir non potrei quanto 10 udir dilettami;
: arca, voce latina che vuol dir cassa in generale; ma noi intendiamo specialmente
allegri, 128: ha, vo'dir io, l'ingegno nostro qualche volta una
il bene], ed imberciarlo come dir tirando in arcata. -far discorsi
... e lo feci calare a dir tanto, che io raccapezzai che egli
, 5-5-188: gli architravati finti, per dir così, che posano anche su gli
ho una cultura teatrale 3. dir. passare all'archivio gli atti di un'
archivolti si cavano, 2. dir. archiviazione degli atti del procedimento:
animale [del grillo] / mi fa dir ch'egli è tale, / qual'è
ho perduto la consuetudine / del dir, l'ingegno, l'arte e l'
arcipedante, pedante, pedantissimo! puossi dir peggio che pedante? -arciperfetto:
per buono a un dipresso, mi farà dir liberamente che'sia arcivero quanto io v'
superlativo. allegri, 4-257: vo'dir: se non potette il caporali /
allegri, 128: ha, vo'dir io, l'ingegno nostro qualche volta
[il bene], ed imberciarlo come dir tirando in arcata; e qualche volta
, 25-18: scocca / l'arco del dir, che infino al ferro hai tratto
viso applaude / e par che voglia dir: -anch'io consento. tasso, 3-52
, 31-137: e s'io avessi in dir tanta divizia / quanta ad imaginar,
mora; / ora incomincio e ardisco dir, ch'io vivo. idem, 44
iii-6: io mi son fatto ardito a dir questo, perché oramai veggio il suolo
onde sua fama geme, / ardito a dir ch'ella non fusse tale. fioretti
profondo / infinito seren? che vuol dir questa / solitudine immensa?
e pestifera di quel clima, o per dir meglio intemperie di quel paese nuovo a
prese a casa di suo zio senza dir niente. 3. armamento della
lippi, n-10: io vi so dir che al primo ch'egli accoppa, /
libro ch'egli scrisse, o per dir meglio copiò, degli animali marini crustacei
l. bellini, 5-149: a dir ch'io armeggio voi non potete dir
dir ch'io armeggio voi non potete dir meglio, perché non solamente io armeggio in
/ ha ne la lira, et un dir sì leggiadro, / che ben s'
hanno conoscimento e possanza d'armonizzare per dir così questi strumenti sospenditori dell'ossa.
strani strumenti /... / come dir campanelle / grossissime, e grossissimi anche
eran, diceva, quelle, / siccome dir si suole, / per legar l'
: le loro stizze, o, per dir meglio, arrabbiamenti contro 'l nemico,
., 3-346: or ci rimane a dir del dispregio, del quale colui ha
rimasto arrenato. arrendaménto, sm. dir. stor. gabella, tassa
rendita '. arrendatóre, sm. dir. stor. imprenditore privato che appaltava
t'arrenda. / s'altro vuo'dir, la spada mi difenda! pulci,
: e chi ha bisogno, si suol dir, s'arrenda. 5. rifl
di qualunque sorte ima certa, per dir così, arrendevolezza, la quale seconda
della folla. 4. dir. pena restrittiva della libertà personale stabilita
arrestare1. arrèsto2, sm. dir. disus. decisione di un tri
. pulci, 14-90: volea più dir, ma la voce s'arretra.
in cui sono coltivati. 4. dir. arricchimento indebito: aumento patrimoniale
buon tulio romano, / che fu in dir sovrano. giamboni [crusca]:
cioè picchia addirittura. non sta a dir niente; fa subito di fatto. arrivare
a casaccio, con gran confusione, dir cose che non stanno né in cielo né
), agg. e sm. dir. rom. adottante. pallavicino,
l'arroganza è vizio che investe, a dir così, tutto l'uomo; la
un popolo vinto. 2. dir. rom. adottare una persona non sottoposta
), agg. e sm. dir. rom. adottato mediante arrogazione.
negli adottati. arrogazióne, sf. dir. rom. adozione, da parte
per non arrogere a suo danno, dir voleva. bembo, 7-3-153: tutto quello
. mattio franzesi, xxvi-2-68: molti vogliono dir che quel fabrizio /...
: il far modegli lisciati, e per dir così arruffianati da dilicatezza di pittura,
marino, 355: io non so dir qual fato il re d'avemo,
arte umana / altro non è da dir eh'un dolce sprone, / un corregger
cavalca, 9-7: non si potrebbe dir messa, se non fossero fabbri e arte
aiuto / non so s'ió deggia dir corda o capello, / sottil così che
particolari. se mai, sarebbe migliore il dir 'genere ', ed anche al
/... / non sai ben dir s'adoma, o se negletta; /
dante] venne artifiziosamente impastando, a dir così, ne'suoi versi, che
sat., 1-57: qui mi potreste dir ch'io avrei ridutti, / dove
agg. ascensionale. 2. dir. che si riferisce agli ascendenti, che
vilipendeno qualche cosa, non gli odi dir altro che: -costui è un
. anguillara, 11-59: ed ode dir che sotto alla corona, / che
vilipendono qualche cosa, non gli odi dir altro che: -costui è un asino
e che asini indiscreti / mel dovreste saper dir voi da reggio, / se già
stracco come un asino, o, per dir meglio, ero un asino molto stracco
figliuolo] / a bottega, so dir, ad aver dodici / quattrini, e
di vaghe macchie asperso / che vuol dir questa guardia e questa porta? balducci
l'altro che innaffiatoio ed aspersorio / dir si può d'ogni campo. saccenti,
: viene il prete, e nel dir non so che cosa, / coll'aspersorio
machiavelli, 6-6-386: io non vi posso dir altro delle cose sue;..
, 18-47: quanto ragion qui vede / dir ti poss'io; da indi in
in una certa diocesi. 3. dir. stato di sospensione temporanea del- l'
, 311: sì come nelle facezie il dir prima manca l'aspetto, che
., 1-5: ah quanto a dir qual era è cosa dura / questa selva
. chiabrera, 79: ed ella a dir prendea / con note alte e leggiadre
di venta / che 'l dir nostro e 'l penser vince d'assai.
prudenzia e bontà; il medesimo porla dir chi volesse biasimarla, accennando che fusse
sospiri / ch'avanti a lei di dir non seri'ardito. idem, iv-33 (
verrà un gricciolo un tratto, senza dir niente qui a persona, di venirmene a
pretesto di questo loro combattimento, o per dir meglio la coperta del loro a noi
, il suo asse intellettuale, per dir così, era l'imaginazione. idem
di peso librale. 2. dir. asse patrimoniale: complesso dei beni
/ porranno assedio. 3. dir. stato d'assedio: sospensione temporanea
per oggetto immobili. 2. dir. nell * assegnazione (v. n
deter 6. sm. dir. nell 'assegnazione (v. n.
assegnazione al deposito. 7. dir. assegnazione attiva: atto con cui il
per ottenerne la disponibilità. 4. dir. assegno alimentare: corresponsione di una
mi rido qualor il pomo ascolto / dir fosse d'oro, ch'a la saggia
perdere il resto. 4. dir. raduno di gente in luogo aperto,
/ in ch'io l'esemplo, dir c'a lei s'assembra. tasso,
spedir l'assenso. 3. dir. atto che ha valore di autorizzazione o
per gli assenti. 4. dir. la persona a carico della quale è
fenomeni convulsivi). 5. dir. incertezza circa l'esistenza in vita di
contenuto della esperienza. 2. dir. giuramento assertorio: quello prestato per
attendeva al suo compito, e, senza dir parola, gli assestava una righellata sul
2 (32): io non posso dir niente, perché... non so
de'tre quadri... non posso dir nulla, non sapendo se quello -di
nelle tue braccia. 18. dir. cautelarsi contro la perdita o il guasto
5. agg. e sm. dir. che ha stipulato a proprio favore
felicità d'ognuno. 2. dir. chi garantisce il risarcimento dei danni
quale era israelita. 2. dir. contratto con il quale una parte (
. menzini, ii-159: or basti dir che al gran cantor di manto /
. assise, sf. plur. dir. tribunale penale che ha il compito
della nave). 7. dir. assistenza sociale: attività svolta da
asso diventar d'ordin diverso / come dir di mattoni. de marchi, 266:
nel ventriglio, / come s'usa di dir de'giucatori, / facciane gran romori
e nei gas). 8. dir. associazione a delinquere: accordo fra
altre centonove persone. 9. dir. associazione in partecipazione: contratto mediante
c. dati, i-385: il dir loro ch'ella [la geometria] sia
aggettivo che assolutòrio, agg. dir. che ha carattere di esprime
-òris. assolutòria, sf. dir. sentenza di assoluzione. leggi
pa assoluzióne, sf. dir. proscioglimento, in giudizio o in
da tanta noia? 3. dir. prosciogliere l'imputato in istruttoria o
, / ché per tal carco ti può dir felice. = deriv. da soma
quando saremo costà, non ti voglio dir altro, se non che s'assomiglia
, ii-71: e dio assordito (lasciatemi dir così) assordito da tanti schiamazzi,
, il tenderla più, o vogliam dir tirarla; il terzo è l'assottigliarla.
è stato buon sanzale, per non dir ruffiano, tra nettuno ed amfitrite?
l'asta arresta, / che si può dir che sia tuo paladino. tasso,
lire da incassare. 6. dir. particolare forma di costituzione del contratto
in una votazione. 3. dir. astensione o recusazione del giudice:
pensiero. caro, 7-37o: al dir d'ilioneo stava latino / fisso col
suo concreto. 11.. dir. negozio astratto: quello la cui struttura
menso spacio dell'eterea regione, se più dir si puote. = voce dotta
de'vocabol greci misti; / col dir le cose co'più astrusi nomi, /
semplicità, anzi astutezza, per non dir vocabolo peggiore. segneri, iv-361:
ii-180): ne gli antichi proverbi dir si suole, / che l'astuzia di
, siccome ei soleva dire, con dir loro la verità. essendo che, come
d. bartoli, 34-33: e a dir quanto atroce fosse il rigor del freddo
atrocissimamente. segneri, ii-229: che vuol dir dunque, che furon'eglino per
cità del caso non mi lascia dir altro per lo pianto. se
le loro tele, le quali, a dir la verità, erano tanto fini
non tardar al fine, / ch'a dir il vero ornai troppo m'attempo.
: voi sete oggimai, non vo'dir vecchio, ma attempatetto. alfieri,
: ben sa- pev'ei che voleva dir lo muto; / e però non attese
io dico / ch'el non si può dir che serva chi vende; / e
foscolo, ii-2-88: egli attende a dir molte cose in poche parole. [sostituito
quel pochissimo perispiegarlo, o per dir meglio per adombrarlo in carte, non mi
e sm. e f. dir. ant. chi ha commesso attentato
era così, non s'attentava di dir nulla. buti, 3-225: dentro da
neri, 10-35: e non potranno dir che questo fatto / sia tradimento enorme e
o distrutta. 3. dir. ant. innovazione di fatto, tentata
, e non so dove e non so dir come; appunto stavo in attenzione di
cuore degli orecchi attesi / tieni al mio dir, altrove non pensando. uomini.
attestato m'assicurò della riputazione, per dir le sue parole, che n'avrei
vasca. attitare, tr. dir. ant. trattare (una causa)
come il fuoco è attivissimo, per dir così, cioè potentissimo ad operare,
questo atto del pensare. 11. dir. atto giuridico: azione che, realizzata
, io del paese, / a dir: -o re, o signor, non
principali de'primi. 4. dir. chi agisce in giudizio, promuovendo
attore. attòrio, agg. dir. disus. proprio dell'attore
/ in modi mille, oltre ogni dir terribili. 2. corrompere,
. rucellai, 2-1-8-262: in ciò dunque dir si puote essere posta l'attuazione dell'
tomai alla natura, / ch'audivi dir che tene / ogn'om ch'ai mondo
9-4-8: o chi non ridere'pure a dir corvi / in su le nozze?
che tanto aulia, / contar né dir per me non poria. intelligenza,
parlare, ma perché t'ausi / a dir la sete, sì che l'uom
d'alcirim'e guariri / a lingua dir nu l'ausu, / pir gran timenza
chi di loro nasceva avesse, per dir così, jus illud gentilitium. 2
verità rivelate. autenticazióne, sf. dir. l'autenticare; l'atto legale
questa parte autentica. 7. dir. interpretazione autentica: quella fatta dal
colpe inesistenti. 2. dir. reato consistente nell'incolpare se stesso
delle proprie azioni. 2. dir. internaz. autodecisione dei popoli: facoltà
delle proprie colpe. 2. dir. l'atto con il quale il colpevole
della propria coscienza. 2. dir. autodisciplina collettiva: potere riconosciuto alle
modo più sconsolante. 2. dir. internaz. indipendenza amministrativa, accordata
a funzioni servili. 3. dir. facoltà riconosciuta ai privati di determinare
ed esigenze autonome. 4. dir. lavoro autonomo: prestato da una persona
esercizio di spirito hanno trasfusa, per dir così, l'anima ne'loro scritti!
diritto d'autore. 3. dir. panzini, iv-47: autore,
aprire conti nuovi. 3. dir. che ha ottenuto l'autorizzazione.
non possono mica cominciare. 3. dir. in diritto amministrativo, atto con cui
.). autotutèla, sf. dir. tutela dei propri diritti fatta personalmente
iv-145): il naso lungo, vuol dir l'avanìe, / ch'addosso a'
il giovane, 9-287: avannotti vuol dir pesci d'unguanno, / che vuol
pesci d'unguanno, / che vuol dir di quest'anno. note al malmantile,
anno; perché uguanno o unguanno vuol dir quest'anno, sebbene usato solo nel
dolce, d'unguanno, che vuol dir di quest'anno, cioè nati di
dopo qualche tempo, ricomparve giulivo, a dir loro che venissero avanti con lui.
: gli venne prestamente avanti quello che dir dovesse. -avantiché, avanti che
castiglione, 395: io non voglio dir più avanti. cesari [imitazione di cristo
ariosto, 34-15: né ti saprei ben dir, di questi dui, / s'in
ii-180): ne gli antichi proverbi dir si suole, / che l'astuzia di
tentare il passo. panzini, ii-629: dir doveva poi fare la sentinella avanzata,
noi, sia per mangiare, sia per dir la nostra ragione, » disse un
sazio. berni, 145: andate a dir ch'un avaraccio boia / abbia le
ho sempre avuto in costume camminando di dir la mattina, quando esco dall'albergo,
tanto si lasci, che si possano dir due avemarie: e poi si secchino.
misure. 2. sm. dir. a vènie causa: colui al quale
figliuolo] / a bottega, so dir, ad aver dodici / quattrini, e
ond'io mi vo'provare / di dir lo mal ch'i'aggio. bonagiunta,
fia chiaro / ciò che 'l mio dir più dichiarar non potè... »
dell'ipocriti tristi se'venuto, / dir chi tu sei non avere in dispregio.
migliori: ne gli altri, si può dir tutti, 've ne abbia '
lontano. carducci, ii-10-88: non dir questo a zambelli, che potrebbe aversene
avuto in costume, camminando, di dir la mattina quando esco dall'albergo,
fosse d'uno sguaiato, per non dir d'un birbone, come sarebbe lui.
a sé iddio. 2. dir. trasferire una causa da un tribunale
un affare). 2. dir. provvedimento con il quale un organo
campanella, i-213: carne si può dir avorio per la bianchezza e politezza. p
di una sua radice. 2. dir. incremento considerevole e riconoscibile di una
compulse. avuncolato, sm. dir. regime di successione matrilinea, per
. anguillara, 12-71: con questo dir pien d'ira e di dispetto /
: omo che se de- stenne de dir so entennemento, / avvenga che sia puro
e'non mi vien da mano a dir buccata d'ufficio. = deriv
in avvenire mi guarderò molto bene da dir parole che possano lusingare. cesari [
volgar., 569: in quel dir, avventatogli sopra, così tenacemente il prende
: una tale inverosimiglianza avventa, per dir così, ancor più in una risposta
seguito per colpa d'impazienza o per dir meglio avventataggine del rosso legnaiuolo, attribuiva
temporaneo sviluppo). 8. dir. ant. di bene non proveniente dal
canaglia ha preso per avvezzo / di dir che hanno bisogno d'orinare, /
caro, 4-107: non ci potendo dir io [a certe medaglie],
: è uno / capitai, vi so dir, come e'vuol essere, /
, disse: ser mazzeo, che vuol dir questo, che tu sei così avviluppato
/ però t'awisa, e 'l tuo dir stringi e frena, / anzi che
lettera d'avviso. 9. dir. notificazione con cui si porta a conoscenza
peregrini / subbietti, a nuove del dir forme, a sciolti / da volgar
mia mai non si sazia / di dir quanto tu sia nel ciel beata. savonarola
avvocato del diavolo. 5. dir. avvocato dello stato: funzionario che fa
oggetto. beltramelli, iii-310: senza dir parola, perché il vento 1'avvolgeva in
che si sta girando. 7. dir. diritto di chiedere per via legale e
babbeo, che non ha coraggio di dir due parole. casti, 11-87:
fazio, i-3-52: per tutto posso dir ch'è baccanèllo: / e però
trent'anni buoni / e non poter dir messa... era un bocciato.
fagiuoli, 3-7-173: or che vuol dir quell'esser bacchettato [il soldato]
fatta dal greco bechicos, che vuol dir da tosse, e i nostri toscani dissero
di mangiare]. / e torno a dir delli suo'portamenti: / siasi davanti
e in maniera, che non si poteva dir più. cellini, 1-105 (245
, che ogni dì non si oda dir piuttosto galletta, bigatto e moro, o
« soprattutto un bel ragazzo: lo puoi dir forte », confermò giulia, «
lippi, 7-74: al vecchio fa dir pel servitore, / che più tempo
viniziani. ariosto, 8-30: mentre a dir di rinaldo attento sono, / d'
un vescovato dal papa o, per dir meglio, una badia, ché vescovato non
travi. jahier, 178: manovale vuol dir servo operaio, mestiere sprezzato..
, e intisichire; / e'si suol dir persecuzion fratina? / quest'è una
una bagattella, convien dire, / per dir qualcosa di tremendo ed atro. manzoni
ruote '. bagattellare1, agg. dir. processo bagattellare: nel diritto tedesco
« volete tacere? è tempo ora di dir codeste baggianate? *. dossi
l'arena, o cede, / parea dir, mormorando, in suon canoro:
ho già detto, / non lo vo'dir due volte. / -anche di più
. doni, 1-219: ma si può dir cosa buona; ogni sera c'è
l'ultima volta che lo vidi, voleva dir qualche cosa offesa anco in quel capo
lasciare nascose sotto le balestriere (per dir così) ne la grossezza d'esso
a scola? / benché, per dir il ver, non han bisogno / di
, iii-12-21: conosco vero il vostro dir presente, / e possibile ancor con
davanti che proveggi / a le parole che dir ti prometto, / da parte di
, ii-101: l'italia può ella dir di essere al mondo? può ella attribuirsi
, sceltissime. 2. dir. perizia balistica: intesa ad accertare
cercava la mantellina per la casa senza dir nulla, ma colla faccia stravolta e
3-67: e anco a scacchi ti potria dir reo, / ch'io fo i
ma io sentirò volentieri quel che saprà dir de'fatti miei, e secondo il suono
, trovano gl'italiani già possessori, a dir così, nelle contragguardie, negli orecchioni
voi, era una bambinaggine per non dir peggio. bambinàia, sf.
ell'è una bambinata, gliele vo'dir subito; e sa ella quel che ell'
24 (403): « si può dir di più? via, su quella testa
quale promise di seco menarmi e mai non dir cosa niuna di cotal fatto. segneri
forse, o bambo, / vuoi dir in tua mozza favella? buonarroti il
. 2. stor. e dir. che è comune a un villaggio,
accordano in ischifare, e mettere, per dir così, sotto banca il g,
, 3-2-269: paiono alla divisa / come dir di velluto un ferraiuolo, / e
. allegri, 112: io non vo dir, che il nostro marco non sia
sacchetti, 147-142: deh, non dir più; gli altri se ne stanno cheti
e questo è propriamente barattaria, di dir sì per denari a chi per ragion
denari a chi per ragion si de'dir no, ciò è, conceder i magistrati
baratterie di bacone. 3. dir. e marin. frode, reato (
vendo il fumo. 4. dir. e marin. chi reca danno volutamente
uccèi d'acqua, io non saprei dir tanti; /... / lungo
sarà qualche svogliato e tu non saprai dir di no, perché tu fai a fidanza
/ parte correndo, o, vuo'dir, vola in fretta. ariosto, sat
esortandolo tutti a non temere / e a dir divotamente il 'miserere'. nievo, 598
ingegno, / che basti al nostro dir, come tu puoi, / sì ch'
importa, basta che tu mi sappia dir dove. tasso, 6-i-53: mentre
e per tua gloria basti / che dir potrai che contra me pugnasti. idem
ma basti ormai: va; del mio dir fa senno. foscolo, vii- 198
4-140: venuto poi il momento di dir basta si mise a rifiutare facendo delle
hai che fare, è specie del dir le sue ragioni ai birri. note
è la tavola da bere, volsi dir da mangiare; le forterezze, gli
no. 11 batacchio seguitava sempre a dir di no. mi ha dato prima
. al martello; e in somma dir cose che battano, se non nel
parlamentari e forensi, il cui scopo è dir nulla in molte parole?
calma, si asciugò gli occhi, senza dir nulla, e si mise a preparargli
in bocca /... / di dir la verità; bazza a chi tocca
sbarcarla con quattr'uova; / sappimi dir tu dunque la maniera / in cui vorresti
mente mia mai non si sazia / di dir quanto tu sia nel ciel beata.
come la colomba / per beccar grani e dir di sì all'amore. valeri,
col becco in quelle in molle, vuol dir bevve; pigliandosi la voce becco, che
affare, in una questione: intervenire, dir a cento, / e non vedere un
beffe facìen maggior più, / ch'i'dir non so, schernendomi per cenni.
calandrino, che ieri io t'insegnai dir così: io non vorrei che tu ad
, 4-88: e dalle madri tradite dir posso / ch'apprendano i fanciul, se
si gorgoglian nella strozza, / ché dir noi possono con parola integra. boccaccio
deo, che maraviglia sembrarla / a dir tanta smisure di bellezze, / quanto son
questa graziosa e sacra bellezza; e dir si po che 'l bono e 'l bello
onde il fraterno amor, non so dir come, / strano incendio divenne, e
costei per molte cagioni; e per dir « quella è più bella », tu
spirito del vino o acquar- zente che dir vogliamo, si mantiene sempre bella, e
, non avendola. / vi so dir che l'ha beffa e bene in ordine
foscolo, 1-174: bello egli è dir: salva è la patria. manzoni,
: dammi, signor, che 'l mio dir giunga al segno / de le sue
a scola? / benché, per dir il ver, non han bisogno / di
in sé tanta forza o, per dir meglio, apporta seco tanto veleno che
. (per esempio, dir bene, com ^ avv., col
, parlare, pronunziare '; e dir bene, come sost., nel
ultima parola / la benedetta fiamma per dir tolse, / a rotar cominciò la
1-20: da quel benedetto giorno -per non dir maledetto -che menò la sorella da costantinopoli
li espulse dalla città. 3. dir. erede beneficiato: chi riceve l'eredità
buon stomaco fate: / quando a dir messa andate, e gli altri uffici
ecc.]. 6. dir. benefici di legge: vantaggi contemplati
delle attenuanti generiche? 7. dir. beneficio d'inventario: vantaggio attribuito
che ho con lui mi costringe di dir con sincerità questi particolari a vostra signoria
filosofia da questi savioni, odo dir che la natura è stata a noi benignissima
opere, se non m'è lecito dir le virtù, sotto la sua benignissima
/ e sol per morte si può dir ben nato. g. stampa, ix-109
simulare qualità che non si hanno o dir cose non vere, con l'intento
grande la sete, / non saprei dir quant'el mi fece prode. idem,
bergolinato, che io non ho potuto dir parola, che non m'abbia rimbeccato.
parini, 326: io vi so dir che non varria danaio / a petto a
dal verbo berlingare, che vuol dir ciarlare e cinguettare allegramente... trae
saputo imaginarmi se non che quelle come dir volatiche dell'uno e bernoccoli dell'altra.
xxvi- 1-220: io era, a dir il ver, una fraschetta, / ma
/ e che non s'abbia a dir che messer pluto / vive alla cieca
porco su la testa. -che vuol dir questo? -con le spade e co'berrovieri
giardini si potessero per la loro forma, dir * cupolette '. ojetti,
sì voi berteggiate me, a dir che io vi abbia veduto altra
questo ometto, che ci è venuto a dir villanie in casa nostra?..
loro, e non discapita, / può dir, che ha più virtù che la
venuto inanzi. grazzini, 4-69: so dir che l'amico è nella sua beva
beva! al fuoco, bere, e dir novelle. varchi, v-156: io
, ma è lor cibo e beveraggio potere dir male d'altrui, non cesseranno dire
senza avere un beverone, o per dir meglio ima mancia o qualche vantaggio.
, e bevibile, la tazza, per dir così, dell'impero.
domando biada amorosa. -come sarave a dir? -vi chiedo per sostanza individuale il
chiabrera, 482: chi potrà dir de'collarini bianchi / più che neve di
venghi lo squittino, / i'ti so dir, che la darò lor bianca.
senno, restar muto, / che col dir biascicando andar più là. lippi,
sat., 3-282: poco il mal dir mi noce: / se riniega anco
, / porgi l'orecchio al mio dir non fallace, / apri, apri,
del pensiero cosciente, si può oggi dir questo: che non si acquista alcun merito
ehi, maccherone », per non dir come i fiorentini plebei, ma dicono
parli oscuro; / che vuoi tu dir dell'osso biforcato? / -l'osso davanti
popolari, che ogni dì non si oda dir piuttosto galletta, bigatto e moro,
un altro tempo borghese o popolare che dir si voglia, il tre e il quattrocento
, e che... volevan dir fiamme; e, alternate con le fiamme
d'esamina pericolosa, non meno a dir vero che falso, avvertì livia non
ii-342: quello lì apre il cassetto senza dir nemmeno parola: prende ancora la cambialina
. ma che ci vuol tanto a dir 'frittelle '? ojetti, ii-84:
, / e va in bigoncia a dir le sue ragioni. pulci, 24-37:
confessore; che per paura di non dir tutto, dicono anco più di ciò che
teco un tale bilanciamento, non la dir mai. bilanciare, tr.
o finse tra'nemici un eroe per così dir, di sventura, il quale fosse
gel nel midollo per tosse, / a dir che un paladin dal battesmo unto /
manzoni, 25: gioia il suo dir mi porse, e non ignota /
billi, et alla palla, / a dir il ver, son cose troppo
: scolastica se ne era andata senza dir nulla; ma la sua roba era ancor
voce solita / di messer luca a dir: via di qua, bindoli. tommaseo
). binubato, sm. dir. seconde nozze. = deriv
figli avevano fatto qualche birbonata, lo doveva dir loro dopo la messa, specie se
sto io qui a perdere tempo, e dir quasi le mie ragioni a'birri?
io vi dirò, quel ch'a me dir solia / il bisavolo mio quand'io
; / perché, benché non sappia dir parole, / pur spera de far fatti
, 26-131: falli per me un dir d'un paternostro, / quanto bisogna
, 1-14: il ver convien pur dir, quando e'bisogna: / sappi
/ e chi ha bisogno, si suol dir, s'arrenda. note al malmantile,
, 25-329: bistarda è grave, e dir non ne bisogna, / ché,
altro a caso, o, per dir meglio, con certo ordine disordinato, che
, le più bizzarre e fantastiche invenzioni che dir si possa, e tutto dentro e
nostra immaginazione, e applicano, per dir così, qualche cosa sul nostro cuore
troppo aritmetica e bloccata. 5. dir. affitti, prezzi bloccati: che non
segnali di blocco. 3. dir. proibizione temporanea, sospensione, limitazione
. -boca- bolo è antichissimo. / dir utole per utile, è parlar toscanissimo.
par veder mover quella rosata bocca a dir di sì. guarini, 129: bocca
ah, ah! chi voi insegnarmi a dir bugie, che prima in bocca l'
marino, 211: donna, io vorrei dir molto, / ma la lingua tremante
allegrezza quarta, / se ti conduce a dir qualche parole / a solo a solo
flaminio, 90: costoro possono ben dir questa santissima orazione con la bocca, ma
lorenzo de'medici, ii-74: non dir più là: tu m'hai tratto di
tratto di bocca / quel che volevo dir, ma con paura, / temendo di
ma con paura, / temendo di non dir qualcosa sciocca. belo, xxv-1-100:
nanni si può nettar la bocca, e dir buon prò ci faccia.
licenzioso, salace. mi sarà licito dir senza biasimo tutte le cose che prima
... boccaccesca, di dir parole spolverizzate e mostrar il grande e il
miei nobili signori. agiato e dir male di qualunque persona gli veniva in
boccata: non sapere nulla. -non dir boccata: non dire nulla, non
e'non mi vien da mano a dir buccata d'ufficio; e a dirti il
: d'altra parte, ascolto / dir parole di fiel ver'gli alchimisti: /
rose allora / mai non vi potre'dir quant'eran belle: / quale scoppiava
trent'anni buoni / e non poter dir messa... era un bocciato.
fosser tali / come questo, so dir ch'e'si farebbe / dietro alla casa
anzi sarebbero mezzo e zimbello, per dir così, a far passare alcuni uccelli sopra
boccone di bocca, o per dir meglio, tu hai tolto il boccone di
quando altro voi non abbiate, per dir così, che un bocconcello di pane
. gozzi, 4-58: non è da dir se le sapeva tutte / e se
, 25-147: ma se è lecito dir sua ragion sotto voce, o almen fra
, perché una tale sia maniera di dir toscano, che le bisogna? ha ella
di succiole scipito / m'ha, come dir, ripien di pan bollito / (
, che si dibattono e (per dir così) palpitano e mostrano un cominciamento di
, i-258: quella bomboniera o casetta che dir si voglia, era il suo orgoglio
/ e me n'ha fatto, so dir, buona fede / quel lor modo
bonificare. bonitàrio, agg. dir. stor. dominio bonitario: istituto
me ne intendo, e non saprei che dir de la lor bontà, se non
nodrito del pan d'altri e del dir male; / hai un piè in bordello
galileo, 203: vengo dunque a dir, che senza repugnanza alcuna posso credere
: la borghesia, che molto, a dir vero, pagò e di persona e
marino, 7-246: chi può dir com'agii olmi, e com'ai
. gozzi, 4-21: addosso si può dir ch'avea ile some / di zaccarelle
di grazie ricevute: e però si dovrebbe dir voti, ma per iscambiamento di lettera
questi chiamato a più; che vuol dir dunque che dà frattanto continue botte a
uccèi d'acqua, io non saprei dir tanti; /... / lungo
la strada. pavese, 59: a dir sempre una cosa; vien sete,
vo'metterlo / a bottega, so dir, ad aver dodici / quattrini,
ero messo anch'io a bottega per dir quattro spropositi in geografia. -tener
... gli s'erano, per dir così, impostate su le labbra,
/ braccando morso il pure innanzi e lascia dir gli scempi. settembrini, 1-334:
gli occhi lacrimosi sul cristo. dir così, la persona amata? i.
erano piantate lì davanti, vorresti dir non essere amato dalle belle, quando so
.. / il braccial replicò: se dir degg'io, / amico, il
: ma seduta davvero, per non dir quasi sdraiata mollemente sopra una sedia a
sciorre i miei bracchi, / vorrei dir cose da fare stordire. -avere 0
che i brachieri / non si può dir quanto e'l'ebbon per male.
a brano. -levare i brani: dir male con accanimento, criticare in modo
vita se ella o la figliuola ardivano dir parola di questo sposalizio. getti,
in questo altro. -e gli bravavo con dir: -voi avete a fare il debito
. nievo, 650: io non voglio dir male dei miei fratelli ma il primo
i piedi in fallo, / e a dir il ver si è fatto una gran
proposte dimostrare, avendo alcuna cosa da dir brieve, la quale porismate chiamano;
bolognese. -in breve, a dir breve, a farla breve (e anche
divise, / sì che, a dir breve, quel colpo l'occise. cattaneo
bambini, se ogni cosa o, per dir meglio, se tutte son girelle uscite
a'quali egli brievemente suole rispondere e dir loro, che a sé altrettanto incresce di
di lui. brevétto, sm. dir. brevetto d'invenzione: certificato concesso
(panzini). 2. dir. nella traditio (traditio brevi manu)
« ciucco come la giustizia », per dir briaco bene. 2. per simil
della prefettura... stasera, non dir di no, ti sequestriamo noi,
pirandello, 8-161: né si può dir che gambe e mani avessi tanto al
già in simil briga, / puoi veramente dir: -ancora io fui. pascoli,
brigante? » / quando rinaldo sentiva dir questo, / lo riconobbe alla favella
certo suo mare, zuccacorsari, come dir fuste, brigantini, galere e altri
fra questa brigatèlla, / io ti so dir ch'egli hanno a rasciugarsi; /
bring dir's [contraz. di dir cs] * bevo alla tua salute '
plur. m. -i). dir. di soluzione difficile, complicata. -anche
broccarda e brocarda, sf.). dir. aforisma giuridico di dominio comune,
tanti zaffi:, ch'io non saprei dir quanti. lui correva dal guardia
undici volte / destossi il bronzo a dir la nuova aurora. manzoni, 39:
e ovunque passi / seminar discipline e dir tue colpe. note al malmantile,
cade l'ombra, un pensiero a dir mi sforza: / s'accende altrove il
i-147: d'affettuosa, a questo dir, la faccia / del vescovo si fa
. canigiani, 125: i'non vo'dir che le persone alcune / non sien
, / e sol per morte si può dir ben nato. b. segni,
inchiostri / parlar virtude, e sé dir bruto e gracco, / genuzi essendo,
io dico. castiglione, 523: dir si po che... la bruttezza
avanti, e vediamo se trovassimo da dir qualche cosa che potesse servire di lenitivo
buacciolo. ricci, 3-203: sciamare e dir dovria /... / ogni
forse da questa voce bubbolo nacque il dir bubbole, che vale dir parole vane e
nacque il dir bubbole, che vale dir parole vane e di niuna sostanza e
niuna sostanza e conclusione, ed anco dir nuove false. soffici, ii-286: egli
superficialmente di legne ed erba, che dir si sogliono buche cieche, e precipitare in
lor fatta da chi poi / dà che dir sempre alle pancaccie, a noi.
. goldoni, iii-1084: ma per dir vero, amico, avete agl'impostori
e'non mi vien da mano a dir buccata d'ufficio; e a dirti il
una pecora o un bufolo, per dir meglio,... io mi metterei
con suono di parole o a dir meglio con ventose ed enfiate parole alcuno minaccia
a trattenere con gli altri di casa e dir delle novelle, delle ciancie e altre
corte; / non guardare a suo dir, né star per esso / che non
tanto tempo, ch'io non debbo ornai dir bugia. bartolomeo da s.
quella notte della piena? -eh! a dir di no, sarebbe una bugia.
voglion lodi, e a me non piace dir bugie per civiltà, e sono severissimo
, essendo egli candiotto, veniva a dir la bugia, mentre diceva che i
bugio e bugio). ant. dir bugie, mentire. bartolomeo da
pananti, i-28: ho un bel dir, tutto quanto è buio pesto,
giudizio pive daddovero / sole si posson dir le mantovane, / belle di forma
, 4-335: dunque il mio padrone può dir buona notte, in quanto all'amor
, la magistratura a 2. dir. delitti contro il buon costume e la
, buon dì. -saria più proprio / dir buona notte. oh molto sei sollecito
, d'altra parte, ascolto / dir parole di fiel ver'gli alchimisti: /
... così io forse vi saprò dir qual abbia ad esser un perfetto cortegiano
apertamente niun'altra cosa che tutta buona dir potersi di qualunque s'è l'uno
lo smalto. ariosto, 31-81: può dir, se salva la persona, /
anco poi / prima la lingua, che dir mal di voi. castiglione,
e tutta composta di forestieri. posso dir che questa sia la prima volta che io
bene. un buon uomo avete voluto dir voi. bel principio, a far
. doni, i-24: avvertite di non dir poi: -oh, questa cosa la
burella, ma burone, o vogliamo dir antro, grotta, caverna e spelonca
poco; e sì come nelle facezie il dir contra l'aspeta me, come la
cose: il primo ufizio suo era il dir cose piacevoli, trame signor baccio valori certe
, / che 'l ver non si può dir se non in dolce, xxv-2-233: non
sul volto dell'innominato si vedevano, per dir così, passare i pensieri, come
altrui, /... / convien dir ch'egli tentò mare molto / pericoloso
più d'un con la mano, o dir sette / al giuoco delle corna o
bruno, 3-87: che vuol dir, che costoro sì vanamente buttomo quella
io fui; / ben si può dir, pandolfo mio gentile, / chi s'
sogliono dire: « io non so dir tante cose, ma io vorrei che tu
adagio e quasi a scosse, e per dir la parola propria de'volgari cacatamente,
questa piaga e la filaccia / vuol dir, lettor mio buono, / che di
/ che molte volte al fatto il dir vien meno. ariosto, 33-108: se
parlare con proprietà, averei avuto a dir cato; tale essendo il nome del semplice
magalotti, 20-244: averei avuto a dir cato, tale es sendo
per un gherone, e tols'a dir, ch'n ciel foss'un bel tempo
suo di cacocèrdo. / -cacocèrdo vuol dir, s'io ben l'apprendo,
: usava una carrozza: anzi, a dir più vero, un cadavero di
; ma è modo assai inelegante: potrai dir 'corrente', o 'passato', 'trascorso'.
quante verità siano state da lui, per dir così, rimesse in a morte
castiglione, 112: il tutto consiste in dir le cose di modo, che paia
gridare e minacciare le due donne, dir che ogni loro ragione era caduta, caduta
. / taci, né più ciò dir quando tu giuri, / lunge da te
elevata. caducazióne, sf. dir. ant. caducità. vico
che l'esperienza si sforza, per dir così, a riconoscere volta per volta in
quello della decrepitezza. 3. dir. decadenza da un diritto, la quale
becchina, / dante alighieri, e dir del mariscalco: / ch'e'par fiorin
nuova ora t'arreco / s'io vo'dir la cagion che questo rio / fa
l'altrieri, per caxon de far dir messe, / al preite me volisti ruffianare
non poter mai nominare il suo titulo senza dir bugia; or * caglia 'adunque
, e del sei. -che vuol dir le minorine; il calabrache; le menchiate
seppie o polpi o loligini o totani che dir vogliamo. settembrini, 1-83: nessun
salvetti, i-3-238: un rispetto io dir volea, / ma non tosto cominciato
a dire!... vi so dir che meritavo un cavallo a calzoni calati.
. xdcxa ^ oc, che vorrebbe dir grandine ». calazale, agg.
un mese di questa beffa; e il dir le parole e l'aprirsi e 'l
/ a legger le gazzette, a dir l'ufizio. carena, i-211: «
scrivo, / e gli atti che da dir tanto mi danno. machiavelli,
pestifera di quel clima, o per dir meglio intemperie di quel paese nuovo a
marino, i-24: non mi può dir diodato né 'l vicario / ch'io
luce o imagine o verità, che dir la vogliamo, che a noi bene
in via ». 2. dir. perito calligrafo: l'esperto chiamato a
e meo, / me piace onni dir meo / interpretare e difendere in pisa
dell'artista. il quale non dee dir tutto, ma se veramente sente tumultuarsi
.. « comprami due (stetti per dir 'calotte ', ma volli scansar
, quel ch'io tremo a dir, quanto più il penso, / vengo
ebbero grande calunnia. 4. dir. delitto contro l'amministrazione della giustizia
diffondere per dolo una falsa accusa; dir male di una persona, di un'istituzione
dal calvinismo al puttanesmo, per non dir peggio; che tiene una mala femina,
giovane, 9-272: dategli, si suol dir, quelle calzacce. = lat
in iscena un solo lombardo ferito a dir cose serie. de sanctis, i-156
m'hanno / cinto gli stinchi talché dir mi lice: / « restate, a
dice il signor giovanni che lo vuol dir per tutto e a tutti, che 'l
cominciato a dire... vi so dir che meritava un cavallo a calzoni calati
quando s'era allungato i calzoni aveva potuto dir la sua e uscir fuori e conoscere
ii-156: la trincea, senza potersi dir come, fu perduta, lo squadrone non
pascono di aria. -camelioni vuoi dir tu. - è vero.
]: * camerista ', per non dir 'cameriera '(donna che serve
. savonarola, iii-456: andavan là a dir le messe semplicemente, sanza tanti camisci
amava lui. aretino, 8-143: udendomi dir ciò gongolava: e partito colui da
vetriuola, / un trema in sentir dir: fuor camiciuola. 2.
capeano. aretino, 2-193: che vuol dir veste di seta e d'oro?
nuovi, così strani, per non dir peggio, che, prima di prestargli fede
a vedergli; vi vorrebbe, a dir così, esser dentro, camminargli a suo
, andiamo. mezz'ora di cammino a dir tanto. 2. per
mi meni / fuor di camin a dir quel ch'i'non voglio. monti,
del magnanimo eroe cui roma applaude / dir tutta non potrai / la meritata laude,
queste sozze / capre (ebbi a dir camozze) / zingane, in barba
primi furori del volgo, quantunque a dir vero non siasi molto ingerito ne'pubblici
quelli della terra dicono: che vuol dir questo? set giovanni, i-92: per
ed attaccògli questa campanella, / di dir che questo pugno fu sì strano, /
campanelle. -suonare la campanella: dir male, seminare discordia con discorsi calunniosi
: « séguita avante / quel che vuoi dir dopo mie lode tante ». b
ix-292: non creda alcun, quand'ode dir canaglia, / s'intenda sol del
. gli ingannati, xxv-1-370: puossi dir peggio che pedante? trovasi la peggior
letto e il lettuccio ', per dir di un malato che va tramutandosi dal canapè
sogliono dire: « io non so dir tante cose, ma io vorrei che
candele / di libbre; e ti so dir che se vai tanto / la messa
qui abbiamo il dettato: chi ha che dir dica, la candela è al verde
ma non molto può capir che voglia dir orefice. - locuz. da
. bellincioni [crusca]: a dir c'era rimaso, / ch'una botte
dette la sera avanti; anzi, per dir le sue parole, d'essere andato
si sa a distesa, / che dir bisogna, quand'un è sgraziato: /
can né gatta che me ne sapesse dir parola. grazzini, 2-165: compose
volesse. pananti, i-117: e dir come colui, can non mi morse /
canino. grazzini, 3-260: so dir che voi avete una canina, / lutozzo
: veramente quelle piccole coserelle, o per dir meglio, parolucce, che io
bisognava, cominciò a riscaldarsi sul fatto e dir con voce collerica che voleva alora alora
coartazione ». 6. dir. prestazione annua in denaro o in
: sono tenuti i cherici a dir l'ore canoniche. leggende inedite, 2-8
ne ha fatte, per questa che ora dir mi apparecchio si può senza altri testimonii
si arrovella, / ma, come dir si suole, ai sordi canta. de
33-78: non però di costei voglio dir tanto, / ch'io non ritorni a
addosso un'altra disputa per canto) dir natura, ne con ferisce
son capace: / meglio non si può dir, con vostra pace. de sanctis
un rullo compressore. 5. dir. capacità giurìdica: attitudine a essere
un testardo, un caparbiaccio: lascio dir tutti e poi fo sempre a modo mio
, 7-16: non so s'io deggia dir corda o capello, / sottil così
sottilità d'un filo, per non dir d'un capello. 2.
, -dice qualche cosa che non vuol dir nulla, -e il soprastante che è un
possa, / taci, né più ciò dir quando tu giuri, / lunge da
in certe proprietà e capestrerie, per dir così, delle quali è la fiorentina
4-221: deh per le cerimonie, a dir le prende, / e i lieti