che possan far male a lor dimino. bibbiena, xxv-1-79: in
, / che l'altre donne tene in dimino. mare amoroso, 45: più
= v. dominare. dimino { dimìnio), sm. ant.
dominio, potere. -avere in dimino, a dimino: avere in proprio
. -avere in dimino, a dimino: avere in proprio potere, possedere
piegare al proprio volere. -tenere in dimino: tenere soggetto, signoreggiare. -al
. — a mio, tuo, suo dimino: a mio, tuo, suo
ii-117: rimembranza mi serra in suo dimino. cielo d'alcamo, 55: con
/ besogne ch'io ti tenga al meo dimino. giacomino pugliese, ii-130: canzonetta
, / che l'altre donne tene in dimino. monte, ii-400: altro che
/ lo grande pregio che avete in dimino / farà ver me lo vostro cor pietoso
maestro] quel castello farà a vostro dimino. pulci, 10-103: tolse durlindana e
notomie, / quando m'ebbe a suo dimino. varchi, 18-1-63: la quale
di papa adriano, come cosa di suo dimino e altra volta da lui pacificamente posseduta
alto, accioche la pianura rimanesse a dimino delle più savie bestie. = v
209: cesare non avea l'arme 'n dimino, / gridò suoi cavalier'disceverati.
/ -turpin la lesse prima a suo dimino, / innanzi che a persona la distenda
dominio (ant. domino, dimino), sm. il dominare;
. / che l'altre donne tene in dimino / de lamagna infino in agulea.
130: rimembranza mi serra in suo dimino, / und'eo ver lui mi 'nchino
; / a chi m'ave in dimino / di'ch'eo tuttora 'nchino -sua
non piacque a dio che a lor dimino / potessin dir di noi que'nuovi gianni
191: poi che m'ài al tuo dimino, / piglia di me tal vengianza
meglio ch'aver la dama a suo dimino? baruffateli, xxx-1-38: però tu,
sì alto e fino / è il suo dimino -e di vertù possente. pananti,
già mai no rifino / finor ò in dimino / la gioì c'aver solea co
fiorenza; / a chi m'ave in dimino / di'ch'eo tuttora 'nchino -sua
130: rimembranza mi serra in suo dimino, / und'eo ver lui mi 'nchino
: nel detto anno ebbero i frieri in dimino / perdono ed indulgenzia di vantaggio /
fiorenza; / a chi m'ave in dimino / di'ch'eo tuttora 'nchino -sua
se giamma'egli m'ebbe n dimino, / or è da me di lunga
8-327: aveva poi sposato ima dei dimino, ch'erano notoriamente tra i più
sì alto e fino / è il suo dimino -e di virtù possente. dante,
sacchetti, 376: perché l'un fa dimino / e par che stea / con
divino, / preordinato ad arbitro e dimino / di chi cerca goder te nel tuo
/ meglio ch'aver la dama a suo dimino? / - hi te l'ha
: chi ha denari sempre al suo dimino / qualunche donna, ancora a lui
notomie, / quando m'ebbe a suo dimino. guicciardini, 140: e1
8-327: aveva poi sposato una dei dimino, ch'erano notoriamente tra i più
130: rimembranza mi serra in suo dimino, / und'eo ver lui mi
6-219: mostrando avere il mondo a suo dimino /... / una gran
, l'alto prescio che tenete -in dimino ». gallo da pisa, 33-b
che fue di quello ch'ebbe in dimino / tutta quasi la saracinia, / vi
., 49-62: non possendolo avere in dimino, / tra poggibonizzi e colle passare
divino, / preordinato ad arbitro e dimino / di chi cerca goder te nel tuo
: poiché lo re ebbe a suo dimino la cicilia, si proverbiavano molto insieme.
a cascione / ch'era nel male dimino. latini, i-2938: io 'l misi
, / quando m'ebbe a suo dimino. castellani, xxxiv-286: se fussi ben
/ besongne ch'io ti tenga al mio dimino. dante, conv., iv-xxvtii-8
via, / cupidi della voglia del dimino, / fortuna diè loro poi tal ricadia
non piacque a dio che a lor dimino / potesson dir di noi que'nuovi gianni
notomie, / quando m'ebbe a suo dimino. 3. ragazzina.
farei tanto che io ti arei al mio dimino: oh che belle scorpacciate che io
fiorenza; / a chi m'have in dimino / di'ch'eo tuttora 'nchino
una boce / nomar chi sortirà vostro dimino. machiavelli, i-i- 129: felice
besogn'è ch'io ti tegna al meo dimino. del giudice, 2-89: scendevano
molti gran baron, ch'avie 'n dimino. boccaccio, dee., 4-4 (
besogn'è ch'io ti tegna al meo dimino. cavalca, 20-99: non mi
/ besongne ch'io ti tenga al meo dimino. guido delle colonne volgar.,
/ non piacque a dio che a lor dimino / potes- son dir di noi que'
e divino, / preordinato ad arbitro e dimino / di chi cerca goder te nel
191: poi che m'ai al tuo dimino, / piglia di me tal vengianza