orribil forme! marino, 328: dican laggiù poi / tanime tormentate, /
alma mi stringe. marino, 328: dican laggiù poi / l'anime tormentate,
seno di abramma! marino, 328: dican laggiù poi / l'anime tormentate,
19-2: archino il ciglio, e dican sospirando: / o lui beato!
o di qualche cosa più notabile che dican de'nobili; e le continui così bene
. s. illustrissima voglio che non dican nulla, come a gentiluomo ch'ella dice
eternità. filicaia, 2-1-152: il dican l'ardue fila, ond'ei si
. francesco da barberino, 120: dican le grande vittorie che fece, /
le grande vittorie che fece, / dican le giostre di suo giovinezza, / chi
comporta che i miei versi infermi / dican di lui tanto obbrobrio e male?
picciol madrigale, / senza che delle donne dican male. monti, 5-66: mai
voglio però sperar che le persone / non dican ch'è matton sopra mattone ':
che del secento non voglion punto sapere dican pure. v. g.: '
comporta che i miei versi infermi / dican di lui tanto obbrobrio e male? bandello
a voi rechi contento, / lo dican quei passeggi in vario metro, /
casi, eccetto nel retto, come dican tutti gli gramatici, la pertinazia de li
: -pur ne veniste e sai che non dican male de le donne a farsi tanto
, 10-313: io, benché mi dican la sdrenita, porgio a tutti.
, in pigliar moglie, / che il dican gli altri e stia lo sposo zitto
questo cor t'adora, / tei dican queste povere viole, / che,
: 'pruno ', cioè susino dican in firenze e in vinegia; noi
. laude cortonesi, 1-i-290: tutta gente dican ave! " / a la vergene
casi, eccetto nel retto, come dican tutti gli gramatici, la pertinazia de li
. nelli, ii-15 (63): dican che fu spalluto un uom sì degno /
mi biasima o certi bestioni sperticati che dican mal di me. tommaseo [s.
spettanti ad uomini, li quali si dican vivere. g. micheli, lii-13-287:
laude cortonesi, 1-i-296: tutta gente dican 'ave! '/ a la ver-
s. v. e]: come dican anco signao prò signore e sicili ni