, quelle grida amare: « dògli! dàgli! all'untore! ».
bene [l'amante], / dàgli amor pene: -sperando d'aver gioia,
se si darà mangiare al povero, dàgli un poco di broda, mettilo in
si fa incontro: -viva buonanno; -e dàgli una buona di piatto. straparola,
11 piovano, che lodi per lui; dàgli il piovano buone parole. i
se si darà mangiare al povero: dàgli un poco di broda, mettilo in un
ma se si darà mangiare al povero: dàgli un poco di broda, mettilo in
e la gatta schizza fuori, e dàgli nel petto; il quale impaurito lascia
. baretti, 1-53: tutti gridavano dàgli dàgli dietro a gianni, che non aveva
baretti, 1-53: tutti gridavano dàgli dàgli dietro a gianni, che non aveva
mente: / contra l'offeso deo dàgli dolor pognente, / contra la deformanza
figliuolo, metti qui il conio e dàgli. buonarroti il giovane, 9-591: puntelli
camente: / contra l'offeso deo dàgli dolor pognente, / contra la deformanza
tre medecamente: / contra l'offeso deo dàgli dolor pognente, / contra la deformanza
tcosó? 'piede '. dàgli nel petto; il quale impaurito lascia cadere
: « viva buonanno; * e dàgli una buona di piatto. la donna
. nieri, 2-395: 'crucifige'. dàgli addosso. spolverizzalo! annientalo! panzini
che sopra lui si volta, / dàgli in sul viso col guanto ferrato.
io puoi fare parentado con sanguino, dàgli dama soffia; ho pur a morir per
sì ch'ella si scopra, / dàgli la morte; né pietà t'inchini
un ghiabaldano '. -dàgli! dàgli dàgli! dài! dàllif, dalli dàllil
ghiabaldano '. -dàgli! dàgli dàgli! dài! dàllif, dalli dàllil
con un cenno dicesse ad abisai: dàgli. baretti, 1-53: tutti gridavano dàgli
dàgli. baretti, 1-53: tutti gridavano dàgli dàgli dietro a gianni, che non
. baretti, 1-53: tutti gridavano dàgli dàgli dietro a gianni, che non aveva
più voci che gridavano altaccor'uomo, al dàgli dàgli. nievo, 1-515: -dagli
voci che gridavano altaccor'uomo, al dàgli dàgli. nievo, 1-515: -dagli,
. magalotti, 20-82: finalmente, dàgli oggi, dàgli domani, un giorno (
20-82: finalmente, dàgli oggi, dàgli domani, un giorno (me ne
picchia e tocca ', ovvero 'dàgli, tocca, picchia e martella '.
dì basso. baldini, i-32: e dàgli oggi dàgli domani, la sofferenza continuata
baldini, i-32: e dàgli oggi dàgli domani, la sofferenza continuata finiva qualche
dire lucro? ». « e dàgli: vuol dire guadagno ». pavese,
: lo zoticaccio con una zannata; dàgli!: e ne stacca [della pesca
). forteguerri, 19-68: or dàgli dàgli, / finirò entrambo a un
. forteguerri, 19-68: or dàgli dàgli, / finirò entrambo a un tempo
mente: / contra l'offeso deo dàgli dolor pognente, / contra la deformanza
i-155: forse ha podagre: oh! dàgli una dirotta / di strecole, di
conduci cotesti giovani dentro, discaricagli e dàgli alcuna ricreazione. g. c. croce
le gambe. forteguerri, 26-38: dàgli una percossa così pazza, / che
. -batti oggi, batti domani; dàgli oggi, dàgli domani: a lungo andare
, batti domani; dàgli oggi, dàgli domani: a lungo andare. boccaccio
del corpo che vuoi imitare, e dàgli due parti del lume che tu vuoi
: / « costui molto studiò, dàgli da bere ». tasso, n-ii-75:
fare ciò, ch'e'vuole, e dàgli prosperità: e me immantanente flagella,
pirandello, 7-165: il sagrestano, dàgli di nuovo a sonar tutte le campane per
fa che sopra lui si volta, / dàgli in sul viso col guanto ferrato.
pur suona a festa, / e dàgli una percossa così pazza, / che lo
/ cre- dendos'aver bene, / dàgli amor pene; -sperando d'aver gioia
tuo figliuolo uscire della via buona, dàgli qualche freno, acciò non pigli troppo
, 11-497: fornito il bollire, dàgli due giumelle per botte d'uve secche
: forse ha podagre: oh! dàgli una dirotta / di strecole, di sgrugni
vecchio, / dice il proverbio, dàgli il topo tenero. capuana, 12-90:
: all'opra, all'opra! dàgli. martella. / chi del gitano la
: chi ti vuole torre la gonnella, dàgli con essa la guamacca. novellino,
. e ricuopri di terra, e dàgli il governo. magazzini, 8: non
. col contratto ch'egli propone; dàgli un'occhiata in grosso, senza perderci
: lo zoticaccio con una zannata: dàgli!: e ne stacca un quarto
ix-33: colui che a te domanda, dàgli; e non ti volgere dal dimandante
sì ch'ella si scopra, / dàgli la morte; né pietà t'inchini /
bargello, e per la sua irragionevolezza dàgli una razione, a buon conto,
con lei s'involta, / e dàgli morte. = denom. da
dal mulo, levagli la biada e dàgli qualcos'altro. -un decotto per l'
verità, quanto alla potenza razionale; dàgli perfetta sazietà, quanto alla potenza concupiscibile;
bargello, e per la sua irragionevolezza dàgli una razione, a buon conto,
sinistra. b. davanzati, ii-516: dàgli [al pesco] ogn'anno loppa
diventa marcio per li maligni umori e dàgli suso alla bocca una arsione grande,
baciar gota? lippi, 12-50: dàgli dunque la mano in mia presenza; /
pomataodorosa. magalotti, 20-82: finalmente dàgli oggi, dàgli domani, un giorno
magalotti, 20-82: finalmente dàgli oggi, dàgli domani, un giorno (me ne
e riprega '; e si dice * dàgli, picchia e tocca 'ovvero
picchia e tocca 'ovvero * dàgli, tocca picchia e martella '. tommaseo
e martella, qualcosa ha ottenuto'(dàgli, dàgli; a forza di chiedere
martella, qualcosa ha ottenuto'(dàgli, dàgli; a forza di chiedere e di
, / uomo che passi, e tu dàgli / il meglio ramicello del tuo orto
rimena il pennello sopra la tavola, dàgli, frega, impiastra, finalmente fa rosso
in ter. -dai e mena; dàgli, picchia e mena; mena mena
finito. guadagnoli, vii-737: batti, dàgli e ridàgli, e picchia e mena
4 mena che io meno... dàgli picchia e mena ': accennando a
ecco repente / l'aquila scende e dàgli un tient'a mente. / tra il
: si dice pure in proverbi: 'dàgli moglie e ha'lo giunto ',
arte della seta in firenze, 61: dàgli la gromma tiepida, e di mano
pompeo, conducilo tu stesso, e dàgli il cuscino di piero per posare il
scala dei claustrali, 437: dàgli la benedizione che l'angelo diede a iacob
grossa, / a lei se afronta e dàgli alta percossa. baiar di, 31
limitazione). bianchetti, xxxvii-189: dàgli moglie al batilana, / che non
il nero e, giunto, / dàgli un fendente e su l'asciutta sabbia /
e con il chiuder de l'occhioletto dàgli ad intendere che il core sta negli
/ all'opra! all'opra! dàgli, martella. ghislanzoni, 2-109:
amor delle genti. ariosto, 3-74: dàgli la morte, né pietà t'inchini
monte soffio un tuo fattor mantieni / e dàgli un otre onde raccoglia il vento.
confortato dall'alta parola del buce, dàgli a stangare. l'intervento dubitativo di
accostati più qua, pappa lanzagne, / dàgli l'anel, su, che pensi
, 28-111: disse ser tinaccio: -deh dàgli la mala pasqua, ché tanto s'
ricciardo... /... dàgli una percossa così pazza / che lo
e poi la lava molto bene e dàgli una increspatura. ibidem, 57: pon
f. frugoni, vi-229: -bargello, dàgli per questa scempiezza sola una calcatina,
e ponilo sopra 'l ditto pastoncello e dàgli una volta con tutte doi le mani
che gli fo male a pettinarla, dàgli retta, fo come sulle piaghe di
[alla donna]... e dàgli una buona di piatto. la donna dice
per il rotto della cuffia, ma dàgli picchia e martella ci restai com'un
con lo spuntarla. montale, 21-34: dàgli e rìdagli; picchia e ripicchia;
: 'piegata': il piegare una volta. dàgli una piegata a questa tovaglia.
e... dio... dàgli in satisfazione de'suoi beni questo contento
: se il vostro avesse dell'azzurigno, dàgli un poco di croco sopradetto, che
28-112: disse ser tinaccio: -deh, dàgli la mala pasqua, ché tanto s'
, / credendos'aver bene, / dàgli amor pene. garzo, 20: poi
messe. / e tippe e tappe e dàgli, picchia e mena, / chi sa
scritto: guardalo da carne e vino e dàgli latughe e farferelli. m. adriani
può più ed egli lieva la mano e dàgli tal mazzata che 'l confonde. dante
della letteratura. montale, 21-34: dàgli e ridagli; picchia e ripicchia: a
scorrenza è di collera prassina o rugginosa, dàgli del biscotto confetto con polvere di margarite
fusse. / et sopra gli altri dàgli tal prestanza, / l'unisce ad dio
, / se tu n'avessi alcun, dàgli licenza. bandello, ii-879: propicio
mente: / contra l'offeso deo dàgli [all'anima] dolor po- gnente
cagione: / a chi fallasse, dàgli punigione. buti, 3-27: lo
ed egli gli fa tirare i capelli, dàgli delle punture. leggenda aurea volgar.
mancar: portati pure / bene e dàgli la quadra e sarai salvo.
egli sa lavorare e ingegnati di ritenercelo: dàgli qualche paio di scarpette, qualche cappuccio
, e lusingalo, fagli vezzi, dàgli ben da mangiare. » testi non
ripercossa, cade. idem, 10-905: dàgli pur, ch'e'non sente:
malanno). sermini, 106: dàgli, mena basso! che ti venga la
bargello, e per la sua irragionevolezza dàgli una razione, a buon conto,
: senti quelle bestie come mugliano! dàgli un po'di reciso (strame o paglia
ombra, sì 'l refrigera molto e dàgli consolamento. gherardi, 2-ii-133: una aura
, / finché toma onde par esca: dàgli, dio, di colomba ale,
uccello cominciare aa essere di buono richiamo, dàgli alcuna volta a mangiare della carne del
, fastidiosa (anche in correlazione con dàgli: cfr. dare', n. 62
e cade. montale, 21-34: dàgli e ridàgli; picchia e ripicchia;
petrocchi [s. v.]: dàgli un'altra rifasciata. = sostant.
, e picchio e picchia / e dàgli, e riffa raffa e riffa ruffa,
. agostino volgar. [crusca]: dàgli il bacio dell'amore e avrai riguadagnato
rimena il pennello sopra la tavola, dàgli, frega, impiastra, finalmente fa
-eccole. -piglia qui, beco: dàgli tu due rimescolatene. -rimescolatina.
battacchio da forca! olà, bargello, dàgli una rinfrescata, ma veh di quelle
notte e giorno. montale, 21-34: dàgli e ridàgli; picchia e ripicchia
ruggire il ventre dell'uccello o sonare, dàgli a mangiare del seme del nasturzio e
. boccaccio, v-249: domine, dàgli il malanno; tomi a sarchiare le cipolle
frugnuolo si scuoprono, si dice: « dàgli colla ramata, ché questo è un
per finire. 2. locuz. dàgli, che è sassèllo: per incitare all'
fuggire. monosini, 284: dàgli, ch'egli è sassèllo. lifipi,
vedeva fatto il lor zimbello: / « dàgli pur (ri- spondea), ch'
dagli pur, ch'egli è sassèllo': dàgli ch'ei lo merita. =
colombo e pascine lo tuo uccello e dàgli dell'acqua a suo satollo, imperciocché
/ finché torna onde par esca: / dàgli, dio, di colomba ale
con uno alfino il cavaliere, e dàgli scacco rocco, il castellano, per questo
leva con uno alfino il cavaliere e dàgli scacco ròcco. iacopo da cessole volgar.
bizzarro scamoia / e buffa all'aglio e dàgli un bucconcello. = voce da
dee., 3-1 (1-iv-242): dàgli qualche paio di scarpette, qualche cappuccio
vecchio, e lusingalo, fagli vezzi, dàgli ben da mangiare. ovidio volgar.
senza toccarlo. montale, 3-193: dàgli una buona mancia, mi raccomando.
cappone, e la gatta schizza fuori e dàgli nel petto. giuliani, i-204:
petrocchi [s. v.]: dàgli una sciacquata a questo bicchiere. bartolini
e scaglia / e abbaglia / e dàgli uno ingoffo / in su lo scoffo,
senza scomparire. carducci, ii-13-86: dàgli quel tanto che possa servire per isuoi piccoli
dino da firenze'[tommaseo]: dàgli fave dure e secche, sicché,
: marcello, va'trova il bargello e dàgli i segni del ladro, se però
a sfracellare. leopardi, 340: dàgli 'n sul capo via, che non losvella
i-155: forse ha podagre, oh! dàgli una dirotta / distrecole, di sgrugni e
piccoli morselli,... e dàgli a mangiare. ariosto, 18-178: come
dino da firenze [tommaseo]: dàgli solo spelta o vena mescolata con orzo
e... dio... dàgli in satisfazione de'suoi beni questo contento
tommaseo [s. v.]: dàgli una soffiata a cotesto fuoco; se
conforta molto el cuoro e 'l spirito e dàgli grande forteza e strenze la grande soluzione
sentirai ruggireil ventre dell'uccello o sonare, dàgli a mangiare del seme del nasturzio e
allo sparviero] alcuna volta vermini: allora dàgli sopra 'l pasto sugo di foglie di
, ivi passai, / della vittima sua dàgli novella. ciò che si ritiene
infinita misericordia. monosini, 284: dàgli, ch'egli na buone spalle. moravia
il saracino / con un fendente e dàgli al spallarolo. = deriv. da
. e quivi si fé lo sposalizio e dàgli l'anello e -stor. sposare
/ giù, dove è piaccianteo, e dàgli addosso. -cavato dal collo della
sprotesta, vo'sapete il proverbio, / dàgli un maglio sulla testa. donare!
birro, confortato dall'alta parola delbuce, dàgli a stangare. l'intervento dubitativo di un
: « al ladro!.. dàgli!.. dàgli!.. »
!.. dàgli!.. dàgli!.. », ma dovè restare
, i-155: forse ha podagre: o dàgli una dirotta / di stre- =
pignatta nuova e turala con luto sapientie e dàgli gran foco e brusalo ben e poi
. buonarroti il giovane, 10-965: dàgli pur, ch'e'non sente: oh
meo de'tolomei, 54: die, dàgli tu 'l malanno, quando fare /
, 5-821: buttate giù quelle colonne! dàgli! / fate saltar quei muri!
serrando la bocca bene con loto, e dàgli il fuoco da fondere ch'avrai l'
i-188: e tippe e tappe, e dàgli, picchia e mena, / chi sa
quarantotti gambini, 11-139: prendi, dàgli qualcosa, e dagli anche un tocco di
n. 11. -a gatto vecchio dàgli topo tenero-, dove il topo non è
slancia sì, che ogni confin segnato / dàgli altri emuli suoi trascende e varca /
con uno alfino il cavaliere, e dàgli scacco rocco. il castellano, per questo
e nel tornar con poca riverenza / dàgli un urtone, e pensa ch'egli cada
quella essere un topo, aventasi e dàgli d'uncico. idem, x-186-6: grugnendo
essere un topo, avventasi e dàgli d'uncino. faldella, 13-226: quelle
. frugoni, vi-221: olà, bargello dàgli una rinfrescata, ma veh, di
vendetta; / a chi mal dice, dàgli tanta doglia / sì che non possa
, questo è spasimo; fa vezzi, dàgli la poppa: era tutt'uno,
e turala con luto sapien- tie e dàgli gran foco. dalla croce, 1-66:
la brascia viva e calda, e dàgli suso con uno bastone tanto che le
cane? / véllo colàne, / dàgli del pane, ch'abbaia, vu vu
2-163: lo zoticaccio con una zannata: dàgli!: e ne stacca un quarto
/ « véllo colà- ne, / dàgli del pane, ch'abbaia, vuvvu »