scostumatezza. guittone, xxvii-49: mi degnaste amare, / e del secol retrare
[meo cor] tornò, che li degnaste perdonare. dante, 20-1: sonar
cavaleri / mi convitaste, e mi degnaste amare, / e del secol retrare,
cavaleri / mi convitaste, e mi degnaste amare, / e del secol retrare
assicuro che mi chiamerei fortunato, se vi degnaste di accordarmela per isposa. romagnosi,
, mentre che ricca fu, venir non degnaste. pulci, 27-127: e perdonasti
d'una figura pietosa, / e voi degnaste udir sua diceria, / ragion vi
giovio, ii-212: io vorrei che vi degnaste... di guardare...
. giovio, ii-212: vorrei che vi degnaste... di guardare per amor
vostro cavaleri / mi convitaste e mi degnaste amare, / e del secol retrare,
a voi, quando voi prender le degnaste, / che tanto forte me ne consolaste
seria conforto, / dona, se me degnaste voler male. dante, purg.
quante fiate v'ho supplicato, che degnaste darmi la comodità di poter essere insieme
salutandovi io questi dì, voi non degnaste di rispondermi. caro, 12-iii-151:
seria conforto, / dona, se me degnaste voler male. cione, h7a-3:
bembo, 1-65: se voi vi degnaste per aventura di lodar lemi
che di stendere le mani / vi degnaste altre volte a sollevarmi, / e da
degno de la servitù mia, quando vi degnaste di tenermi per iscuso,..