dote. papini, 27-666: io davo a loro un caldo acconto di estasi,
a loro un caldo acconto di estasi, davo a loro la più agognata beatitudine.
addobbavo, aggraziavo un manichino, gli davo gesti e pensieri. 2. rendere
con i martelletti in su l'ancudinetta io davo in su il damento domestico. b.
... ricordo... che davo con l'immaginazione la sua forma all'
poco di parato in mentre che io le davo la sua fine. io dico che
ero molto ebbro di me stesso, mi davo arie da forestiero e il popolo veneziano
1-113: io che mi sentivo napoletano, davo ragione al re, il quale avrebbe
): oltra a l'aiuto che io davo al mio padre et alle mie buone
letto fino a mezzogiorno, e levandomi gli davo una presa di prete balordo, se
: quando mi domandava del denaro gliene davo senza batter ciglio. d'annunzio,
bella vita. giusti, ii-231: mi davo di pigro, di spensierato, d'
: ah, ah, vedi che pur davo in bersaglio! -mettere a bersaglio
abbia conosciuto ». « sì, davo dei punti anche a te, ch'eri
che non mi capiva e che le davo i brividi. morante, 2-42: s'
2-74: ti ricordi i diecini che ti davo? mi pigliava la bile se ti
): oltra all'aiuto che io davo al mio padre et alle mie buone et
cadrèghe. moravia, ii-460: io non davo alcuna importanza alla buona volontà, fatta
azeglio, 1-93: se cadevo e davo qualche capata, non si mostravan turbati
tutti immiseriti in una lingua capziosa, davo perfino colpa alla lingua nostra di quelle tristi
compagnia comica ove assunse le parti di davo, ossia di caratterista, e vi riuscì
gli ho obbligo, / i'gli davo cartaccia da principio. sassetti, 60:
dissipi cascaggine. giusti, i-231: mi davo di pigro, di spensierato, d'
, incontrandosi con chiave. chiavo [davo], sm. ant. chiodo.
clou de girofle (cfr. spagn. davo, clavel, clavillo). chiòdo3
sarisberia. moniglia, 1-iii-518: a davo di cosenza / vuol che l'una di
: e di mia propria man gli davo bere, / risciacquandole quasi ogni mattina
annunzio, v-2-356: mi prediligeva perché gli davo campo, non senza grazia corànica,
il più familiare e servii parlamento di davo e tranione; anzi sovente accade che,
conversarvi. monti, x5- 87: davo, por fine a'crucci antichi intendo /
continuamente dallo scrittoio alle panche, se davo ne'fanciulletti che mi solleticàvano con gli
, date, dànno; imperf. davo; pass. rem. dièdi o détti
avrebbe dato la roba gratis se gli davo retta. piovene, 5-49: nessuno è
dottore per dirgli chiaramente ch'io non davo un fico secco per la sua scienza
portavo appeso ad una catenella, con cui davo la sveglia e l'ora del mangiare
una stanza in via nizza, che davo le prime lezioni e mangiavo sovente in
. d'azeglio, 2-36: mentre mi davo una ripulita, ho mandato a casa
ah, ah, vedi che pur davo in bersaglio! cellini, 1-109 (255
moglie si era addormentata, e lì davo dentro al mio piffero, cercavo 11
. moravia, vii-380: siccome mi davo sempre dattorno per il commercio, alle ragazze
. ddwidh * diletto '). davo, sm. maschera del servo nella commedia
potrebbero porre in bocca di un qualche davo. d'annunzio, v-2-348: la duttilità
.., ed io l'aprivo, davo uno sguardo ansioso alla rubrica enigmistica.
, e son quell'io che mi davo ad intendere d'essere il primo uomo
, mi pungeva l'estro, mi davo a imbrattare fogli su fogli, come per
io sempre accompagnato: eccomi, come davo alla ruota la mia spalla tacchina.
dottore per dirgli chiaramente ch'io non davo un fico secco per la sua scienza
(328): inmentre che io davo ordine a queste cose, si finiva il
che non mi capiva e che le davo i brividi. per farla finita,
. d'azeglio, 2-36: mentre mi davo una ripulita, ho mandato a casa
ch'io mi davo alla fortuna, / che fra le stelle
al malmantile, 2-10: * mi davo alla fortuna', mi tribolava, mi
imbrogliato tra le spine, e talora davo di fronte in qualche albero. -ergere
impertinenza. carducci, ii-9-173: altrimenti davo una lezione io di galateo a queirimbecille
de la botte. comisso, 12-28: davo i responsi del mio oracolo su certi
un giudizio, il peso che io davo alle cose involontariamente. -esame di coscienza
, la stuzzicavo, come dire, gli davo una gomitata, gli dicevo qualcosa.
di guadagni grandiosi. morante, 2-324: davo mance grandiose, tali che forse,
annunzio, v-2-356: mi prediligeva perché gli davo campo... di sfoggiare conoscenza
graziavo un manichino, gli davo gesti e pensieri: che se
pini neri neri in lontananza e camminando davo calci alle immondizie. cassola, 6-24:
ormeggia. morante, 2-185: io le davo appena qualche risposta impaziente e sommaria,
= deriv. da incespare. davo dentro l'acqua fino al ginocchio.
')... al quale davo tutte le ore che mi lasciavano libere le
. cellini, 4-560: io davo intorno a queste estreme fatiche, solo
316): ecco! s'io davo retta alla mia ispirazione di venir via
una stanza di via nizza, che davo le prime lezioni e mangiavo sovente in latteria
d'azeglio, 6-64: mentre mi davo da fare cogli altri per questa lavanda
: era la prima volta che mi davo veramente ad un uomo; e con tutto
la zibaldone dell'oste an davo intanto scrutando e nomi v'incontravo che m'
tua mercé mi trovo oggi liberato, / davo, dal mio timore. leopardi,
cecchi, 20-10: se io / non davo al mio figliuol questa lungagnola, /
non ti parebb'egli un prologo del davo terenziano o del plautino tranione, usciti dalle
ti cale, / ardisci, o davo; e poi che il ciel cortese /
fatica. papini, 27-59: davo ai poveri l'elemosina con ribrezzo e
: si accordava la manferrina e io davo il là sul cantino del violone.
). moravia, 17-143: mi davo da fare... per salirgli sulle
. saba, 365: io ti davo -o beata! - / appena una moneta
ebriaco, morditore, esemplo vi sarà davo, siro, piedulo. fiamma,
vivo vivo; e se io non la davo a gambe per le scale, da
in montagna ha nevicato e fa sereno. davo dei morsi in quell'odore come un
/ e di mia propria man gli davo bere, / risciacquandole quasi ogni mattina
isabella nel gestire dà uno scniaffo a davo ') -un bra, bratto saluto;
altri nauseabondi ingredienti della politica. gli davo? -lezioso, sdolcinato. nauseanteménte,
pini neri neri in lontananza e camminando davo calci alle immondizie. -bandiera nera',
fucini, 743: per vestirmi, davo la preferenza, patriotticamente, ai tessuti
/... automaticamente / gli davo un obolo quotidiano. bacchelli, 1-ii-139
vuol moglie / pel timore che in davo io vidi nascere, / quando odorò
): oltra a l'aiuto che io davo al mio padre et alle mie buone
/ agli atti, al portamento e davo e sirio. s. maffei, 5-5-268
. fucini, 743: per vestirmi, davo la preferenza, patriotticamente, ai tessuti
, ii- 568: non mi davo pace di non ritrovare in quel dedalo
14. ant. malattia dell'ulivo; davo. landino [plinio], 374
la portatrice mano. / io ti davo -o beata! - / appena una moneta
poco ai parato in mentre che io le davo la sua fine. 8
. forteguerri, iv-63: lo stesso davo a me l'ha detto. davo /
stesso davo a me l'ha detto. davo / che è de'segreti lor consigli
isvago. pirandello, 8-201: io davo a giorgina lezioni di pittura, a tempo
che t'ho fatto, i'non ti davo impaccio. / o succiola, dove
: venne la sera, ed io non davo segno, / per paura, di
per un giornale? pascoli, 147: davo le poesiole che facevo a cari amici
omo o della notte, quale io davo alli studi. vasari, i-74:
, / ardisci, o davo; e poi che il ciel cortese /
: io a questi trucchi non vi davo maggior importanza di quella che vi dessero
pigliassi quelle tali chiavi che io gli davo e che rendessi le gioie e l'oro
pratolini, 3-65: piangevo, mi davo pizzicotti per farmi una ragione; mi
... appunto per questo mi davo l'aria più naturale del mondo.
ti parebb'egli un prologo del 'davo 'terenziano o del plautino 'tranione '
. moravia, ii-460: lo non davo alcuna importanza alla buona volontà, fatta
avere un pochino di respiro, ricominciai. davo le poesiole che facevo a cari amici
mi sentivo certi brividi; non gli davo retta. -in un'espressione esortativa negativa
preferivo rigustare quelle amarezze, e glielo davo a vedere. calvino, 1-391:
sopradetto ordine a uno a uno io davo rilievo a quegli che avevano da essere
d azeglio, 6-64: mentre mi davo da fare cogli altri per questa
chiedendo la mia alleanza, che io le davo malvolentieri. -dissimularsi sotto una
sassi, ma per uno avanti ne davo cento de'passi indietro: basta, arroccian-
la stuzzicavo, come dire, gli davo una gomitata, gli dicevo qualcosa.
dopo ero di nuovo là, che davo le spalle al salmodiante dottor levi.
fibule d'oro e tuniche con lato davo. = dal lat. sagùlum
non ti arebb'egli un prologo del davo terentiano o del plautino ranione, usciti
, scialacquavano con le donnacce, e io davo; quando partirono per l'america,
soldati, x-72: se non gli davo un milione, minacciava di essere costretto a
finocchio, un fascio d'erba, / davo al quattrino, or ne dò una
: là, nell'alto mare, mi davo a cantare disperata- mente con la mia
un gesto un po'troppo amoroso, le davo una scrollata, raggricciava come una sensitiva
una bottiglia d'acqua ossigenata. probabilmente davo ancora più nell'occhio, ma mi sentivo
venne la sera, ed io non davo segno, / per paura, di vita
ix-23: era la prima volta che mi davo veramente ad un uomo; e con
mischiandosi insieme sinopide e sandice, davo sempre, ogni volta che pensavo ad andrea
che fingevo e le gran capate sode che davo (sopra il letto però, e
. morante, 2-185: io le davo appena qualche risposta impaziente e sommaria.
.. mi pungeva l'estro, mi davo a imbrattare fogli su fogli:.
nozze apparenti, né dice al servitore davo che vada in casa a spazzare o a
a un tempo, quel furfante / di davo, che con mani e piedi e
nelli, 82: un sosta, un davo, un geta, un piero, un
; poi ne pigliavo qualcuno e gli davo una buona strigliatina. = deriv
astuzia aver la palma agogni; / davo mio, flagellato a morte io giuro /
alfieri, 12-67: bene atterrir davo; /... ben notare ogni
a sventare la vigilanza dei miei ospiti davo una sbirciatina alla tabella del touring che annunciava
albergo. rirandello, 8-201: io davo a giorgina lezioni di pittura, a
pigliassi quelle tali chiave che io gli davo, e che rendessi le gioie e l'
e accoglienza. fenoglio, 5-i-1167: davo tetto e da mangiare a tanti bravi
ogni tanto tiravo su col naso, e davo un colpetto di tosse.
come un colore da colorire, lo davo sopra a quelle mie cere..
mandavo in commissioni e ogni tanto gli davo la libera uscita. 2.
., 6-117: se mi è davo veramente ad un uomo. detto che pandaro
, clorato potassico, candelotti fumogeni. davo fuoco a tutto. una reazione bellissima era