quelle che stanno in chiazzo e per prezzo danno lor stesse a chi ne vuole in
italiane, che fanno più chiasso che danno; altrimenti ci venivano a raccattare col
ed accosto alle città popolate, o che danno comodo al passo de'fiumi. targioni
né il patrimonio potevasi accrescere o stabilire a danno delle famiglie. vietavasi al figlio unico
nella chiesa di dio de'secolari che danno miglior esempio che assai de'sacerdoti. manzoni
che pagono e'populi, e'quali danno alla chiesa la decima parte di tutto quello
ove] elli è, e facemo danno a l'abetazione. dante, par.
/ non devea specchio farvi per mio danno, / a voi stessa piacendo, aspra
, che vi possa recare o danno o vergogna, e che voi abbiate fisso
, / che sì de'fatti altrui si danno piato. redi, 16-vi-310: il
a delle conseguenze ', per significare danno possibile; dacché le conseguenze potendo essere
4-109: voglia assoluta non consente al danno; / ma consentevi in tanto in
quelli cotali che avessono sostenuto lo predetto danno, o vero spesa,.
o vero spesa,... sanza danno ne li debbino conservare. 11.
vita infelicissima dell'universo, conservata con danno e con morte di tutte le cose
liti, ma anco fra terra facevano danno assai, onde fece armar alcuni legni per
quelle che si dicono parlando ordinariamente, danno una certa maggior autorità alla scrittura e
alcuno lodasse le cose che gli possono arrecar danno e vergogna, per compiacer alla voglia
consiglio, non facesse un qualche pubblico danno. manzoni, 38: ho tardo /
, del luogo, della qualità del danno e di ogni altra circostanza al medesimo
dalle fiamme, giubilante di rivedere il danno, piangeva e di spavento e di
che hanno portato fra noi un gran danno. 2. ant. rimarginato
ii-68: e non pur a me danno / superbia fe', ché tutti miei
i propri interessi particolari, anche a danno degli interessi pubblici e d'altri.
, 2-290: e lo scandalo che danno i gerarchi? -disse la signora. raccontò
ne dolse come di cosa che in suo danno ritornava. ma che valeva il dolersi
bugiardo espediente di rivelare prette falsità a danno suo o d'altrui. nievo, 61
e proprie noie, ma sapeva il danno che gli arrecava, anche in campo
non più commetterne, di ripararne il danno, per quanto potrà,
ossia invecchiamento. 2. figur. danno, rovina, distruzione. iacopone,
il giocator] resta compunto / di danno e scorno, e quando manco cede
grave, / quanto più lieve simil danno conta. g. villani, 9-77:
che, spesso usati senza discernimento, danno facilmente occasione a errori e false interpretazioni
pur vivi. foscolo, 1-129: infame danno / bensì a noi vien dal
di biada fosse imposta, e in danno grande e 'n povertade della provincia di campagna
dubbio che sono universalmente noti, che danno campo a maggior movimento di affetti, e
stando in gran lamento per lo dolore del danno ricevuto di lui, benché nella sua
più iron., con riferimento a un danno, un male, una disgrazia,
a tonde spira / richiamò in nostro danno il mar, percosso / da contrarie
ad attuarla, causando così un grave danno. 6. acer. famil.
travi / de le machine in lor danno conteste. caro, 2-271 da minerva
fa conto d'averlo gittato e il danno che ti resta lo porterai gratis per
compensare, risarcire, indennizzare di un danno subito con un vantaggio o guadagno equivalente
; compenso, risarcimento (di un danno, di un dolore). sassetti
162: cercando ciascuno negozi, si danno le commissioni grosse a chi ti può
presenta gran numero di contraffazioni reali che danno luogo ad azioni fondate, le quali si
che 'l rischio è di sì lieve danno / posto in lance co 'l prò che
fortuna, un vantaggio, con un danno, una nota sfavorevole, un evento
lunge il premio non contrappesa a il danno. lorenzino, 206: non è alcuno
ant. conseguenza dolorosa, svantaggio, danno. astorre da faenza, xii-4-287:
che commettono nelle non legittime misure che danno alle consonanze. v. bellini,
, svantaggio, disavventura; sventura, danno, disgrazia. -anche: condizione di
a tonde spira / richiamò in nostro danno il mar, percosso / da contrarie
che tesser mio non desse noia né danno a cosa alcuna del mondo. tommaseo
il giovane, 9-686: del passato danno /... / per lei vendicatori
di un obbligo contrattuale che ha provocato danno all'altro contraente. -potere contrattuale:
5. rifl. figur. ricever danno, guastarsi. crescenzi volgar.,
cavalca, 16-2-101: delle cose che danno virtù e forza al nemico controci. passavanti
contro: a favore... a danno. g. villani, 11-2:
natura quanto / alla natura ed alla patria danno / i saggi e i forti.
gli altri vicino non soffra alcun danno né incomodo per la costru
te solo infelici, odo in tuo danno / le contumelie. giusti, i-117:
improperi e contumelie volgari, sproporzionatissime al danno arrecato alla sua azienda. bocchelli,
gl'intrichi irti de'bronchi / tregua non danno ai piè contusi e gonfi. sbarbaro
l'escesso di desiderare queste cose che danno dilettazione propria, e il conversare in
oggetto) torni a vantaggio (o a danno) proprio o di qualcuno; recare
acciò che, se avesse guadagno o danno, si comunichi e convertiscasi per livra e
riprovevole (che ricadrà poi a suo danno); obbligare, impegnare, costringere
di biada fosse imposta, e in danno grande e 'n povertade della provincia di
e di cospirazione con potentati esteri a danno della repubblica. 3. che mostra
membrana. costui divora e tronca con danno irreparabile i rami teneri ed i pampani delle
in circoli e cooperative che nei villaggi danno quasi una immagine in iscorcio dell'amata
gazzetta o un suo corrispondente libraio gliene danno indizio. colletta, i-259: solamente sparsero
scrivano, e luogo o uffizio dove si danno copie autentiche. v. bellini,
amore è falso. -accennan danari e danno coppe. carena, 1-150: 'accennare in
miracolosi e sopraumani gesti, / che con danno degli nomini di carlo / ambe le
che reagendo con i sali di diazonio danno azocomposti. copulare (raro coppulare
limitato, uniti all'essere puro, danno i nove copulativi, ossia nove specie di
massimo sviluppo nei mari tropicali, dove danno origine a imponenti masse rocciose, isole
lasciarsi prendere in giro, avere il danno e le beffe. a.
2. fare un brutto tiro, recare danno per mezzo di astuzie, di raggiri
burla, canzonatura. -più spesso: danno subito in seguito a un raggiro,
. note ai malmantile, 1-261: danno la corda, legando il paziente colle
dando corda ai negozianti, produrranno un danno che da ultimo ricadrà sopra loro stessi;
a novellare mi posi per dimostrarvi quanto danno sia seguito dal disonesto appetito d'un cordigliero
contra la verità, non recano altro che danno e disturbo. giusti, iii-173:
contra la verità, non recano altro che danno e disturbo. 2. tr.
. figur. l'insieme degli elementi che danno risalto a un evento, a un
gonnelle di mia figlia. -ora gli danno noia le coma, a don silvestro.
alla barba del marito, e a danno della barbiera, si aveva fatto una buona
amo... aveva fatto un gran danno, perché quell'acqua, padulosa e
corredo. de luca, 1-6-207: danno più comunemente li giuristi quest'interessi dotali,
: ora queste voci tutte al tempo si danno, che corre quando altri parla.
può raccogliere in ordine; in fine danno in un corridore lugubre lugubre, dove si
gazzetta o un suo corrispondente libraio gliene danno indizio. paoletti, 1-1-86: i ministri
che hanno portato fra noi un gran danno. -in particolare: accademico,
da corrumfière 4 far male; recar danno, dolore '): cfr. fr
currucciare; / ché tutto torna a danno. giamboni, 2-8: quando iddio
allattare li propri figlioli, ma li danno a lattare ad altre femine. segneri,
uno stato da cui avessero ricevuto un danno. -per estens.: pirateria, azione
i liti, ma anco fra terra facevano danno assai, onde fece armar alcuni legni
interrompevano i traffichi di mare con grave danno dei francesi alloggiati in nizza, che niun
rappresaglia delle prede che fossero commesse a danno della marina mercantile nazionale. d'annunzio,
di peggio. / dan baci e danno abbracci a'servitori, /...
cui, più ch'util, può tomarven danno. colletta, i-53: giunto il
l'altro il suo difetto, / con danno altrui, sotto cortese aspetto. bandello
bene attrista. / spera il suo danno, e del bene ha paura: /
veramente più volte appaion cose, / che danno a dubitar falsa matera, / per
delle statue di cera colorate, che danno perfino l'illusione della realtà, ma non
, dall'operar rettamente potesse resultare un danno stabile e definitivo, e dall'operare iniquamente
bembo, 2-64: [gli accenti] danno il concento a tutte le voci,
particolarmente nell'aspetto del cielo, subito danno nella curiosità e, tutti anziosi nella ricerca
aggiusteremo le cose colla mamma pel minor danno, -continuò la clara -e giacché mi hai
i calzoni, per poter passare senza danno attraverso macchie spinose. prudenzani, ix-533
i radi, e che tralucono, danno via a'nemici di rompere la schiera.
in sospetto, o in timore d'alcuno danno o vergogna, e per non istare
co'despoti più svergognati cospirano, a danno dell'aspettante e credula umanità. imbriani
la natura e la fortuna cospirarono a danno mio quando nacqui. imbriani, 2-168:
un bel piano, / alle lancie ambidue danno di mano. -soggiungere di costa
. l'insieme delle costole. si danno nel quale è colui che parla; e
, sacrifici, sforzi, fatica, danno, perdita; determinare una situazione spiacevole
fra nemici potrebbe il valoroso / grave danno patirne, e costeria / la sua
in seggio, poiché le costituzioni le danno il diritto di esautorare anco il generale
vivande in fretta. -a suo danno. ariosto, 19-90: il travagliare
un'eco ingrandisce una voce, le danno una consistenza non sospettata prima. pavese
', è alcuna volta che elle si danno alle insensibili cose, e 'lui'altresì
quelle, che alla femina comunalmente si danno, sono sì semplici, che mestier non
che a tutti i casi ugualmente si danno, né si mutano giamai. ariosto
luci, ond'io vo per minor danno / a morte, come al mar veloce
amici sono arrivati a una certa età, danno loro in testa per amorevolezza. vico
sorte di cose costumate, cioè che danno indizio de'costumi, son quelle che
2-286: alcune pere, spremute, danno un sugo zuccheroso, il quale, cotto
', nel significato cattivo che oggi le danno, anco la * cóterie '
.. e qualche volta gli si danno. brancoli, 4-112: io conosco antonio
-versare vacqua bollita sul cotto: aggiungere danno a danno, accrescere i fatti negativi,
bollita sul cotto: aggiungere danno a danno, accrescere i fatti negativi, i guai
sempre ci fur con tua vergogna e danno. / sie cauto, o pluton:
malori che hanno covato un pezzo, danno tutti fuori. forse si sanicherà. varchi
con creanza, e fè più paura che danno. fiacchi, 126: senza aver
chiunque li sa guidare, né si danno pensiero della giustizia, ma della vittoria
, 240: non di mia morte a danno mi tema, / non menda fora
versi, [le fanciulle svedesi] si danno a credere sveltamente che allora egli posi
non sieno i motivi della credibilità quelli che danno all'atto sì gran coraggio, ma
. v.]: certi ministri si danno a divedere più dotti dell'arte crematologica
: i disgusti, i crepacuori che danno a'poveri padri questi soggettini [i figliuoli
che in un solo momento, eterno al danno, / crepa il suol, tuona
fredde ed umide, e però non danno al corpo nullo nutrimento, né nulla
: quella benedizione che i cre- simatori danno a'cresimati. giovanni dalle celle, 4-1-48
: quella benedizione che i cre- simatori danno a'cresimati. crèso, sm.
per comprendere il sentimento d'orgoglio che danno ai parenti i bambini sani e belli.
favorirsi a vicenda (per lo più a danno di altri), per in tessere
ti se'doluto; della danneggiata fama il danno hai pianto; ultimo dolore contra la
in pace sia in guerra, in danno sia di popolazioni straniere sia di propri
ogni senso translato di essa voce, danno poi il nome di crino al crine morto
il crin ne mostra, / con molto danno e lunga infamia nostra. aretino,
empie. foscolo, 1-129: infame danno / bensì a noi vien dal parteggiar da
1-15 (i- 175): se danno o vergogna ci è, ella deve pur
(damàggio). ant. arrecar danno, danneggiare, colpire. istorienti troiana
), sm. ant. danno, rovina. arrigo testa,
di * dannaggio '; 'danno '. e da napolitani la tolsero il
dangièro, sm. ant. pericolo, danno. f. villani, n-100
con dangier per influsso di dam * danno '(e dangier assunse il significato di
sm. ant. e letter. danno; perdita, disgrazia. giacomo da
la vita, e l'alma disperata danno. varchi, v-986 (50):
che lui riprendano, parto da loro e danno. fazio, v-12-65: sacerdoti hanno
. damnàre, deriv. da damnum * danno '. dannato1 (part.
3. figur. che reca danno all'anima; peccaminoso, corrompitore.
, ecc.); che procura danno, che comporta pericolo; forte,
. danneggiaménto, sm. il recar danno, l'azione di chi fa danno
danno, l'azione di chi fa danno a cose altrui (o anche proprie
sue attività. - anche: il ricevere danno. crescenzi volgar., 4-17
. e sm. letter. che reca danno. cantini, 1-26-353: fatta la
tr. { dannéggio). recar danno a qualcuno nella persona, nelle cose
. 6. rifl. recar danno ai propri interessi, alla propria reputazione
-danneggiarsi di qualche cosa: riceverne danno. palladio volgar., 12-1:
semente. = deriv. da danno. danneggiato (part. pass
), agg. che ha subito danno (una persona); guastato,
prossimo danneggiato..., tanto si danno attorno in cerca d'un qual che
ti se'doluto; della danneggiata fama il danno hai pianto; ultimo dolore contra la
suoi. cattaneo, ii-1-44: si danno vari provvedimenti penali ai contraventori, e compensi
a pisa, a firenze, si danno ogni cura per alleggerire i danni patiti
). chi danneggia, chi reca danno (a persone o a cose)
dannevolménte, avv. ant. con danno, no civamente.
e sm. disus. che provoca danno, che danneggia. de luca
sufficiente per il pagamento dell'emenda del danno. dannificare (danneficare),
damnificus, comp. da damnum 'danno 'e facere 'fare '.
dannificativo, agg. disus. che reca danno, nocivo. fra cherubino
. disus. danneggiato, che ha ricevuto danno. busone da gubbio, 176
-ci). disus. che arreca danno, dannoso, nocivo. giov
, comp. di damnum * danno 'e facere 'fare '.
. 2. capace di recare danno. vita di s. antonio [
passiva, cioè di chi faccia o riceve danno. 'luogo dannìo ', cioè
dannìo ', cioè atto a ricever danno. 3. sm. danneggiamento
[v] us, da damnus * danno '. dannità, sf.
dannità, sf. ant. danno, rovina, perdizione. sentenze
è crescerlo in sua dannitade. danno, sm. risultato nocivo (in seguito
-anche: la cosa che provoca il danno. -ai danni, nei danni, in
-ai danni, nei danni, in danno di qualcuno: recandogli perdite, disastri
con l'intento di recarglieli). -dar danno, far danno: danneggiare. -essere
recarglieli). -dar danno, far danno: danneggiare. -essere a danno di
far danno: danneggiare. -essere a danno di qualcuno: danneggiarlo. - tornare
qualcuno: danneggiarlo. - tornare a danno: riuscire dannoso. rinaldo
amore. / e non mi tegno a danno / amare sì alta fiore. giacomino
currucciare; / ché tutto torna a danno. latini, i-471: d'esto peccato
/ e ha lo male, e 'l danno, / e lo gravoso affanno /
, / perché non voi d'un danno / far due. chiaro davanzali, xxxv-i-
gravoso affanno, / e men dà danno -se conforto tene / chi bona spene
punire con effetto, 10 distendevano in danno dello avversario; e impaurivano i rettori
troiani / con tristo annunzio di futuro danno. idem, purg., 13-110:
): amico, negligenzia è più che danno, / però che disonor drieto si
114: molte persone ò vedute aver danno di parlare; ma di tacere non
non ne vidi anche niuno che n'avesse danno. boccaccio, dee., 5-3
quali uomo si prò vede, fanno meno danno. piovano arlotto, 273: el
piovano arlotto, 273: el maggiore danno che sia è il tempo perduto.
, / a ciò che doppo il danno e doppo il stracio / sovente del suo
di sasso, / mentre che 'l danno e la vergogna dura. ariosto, 160
, 160: è sì grave 11 danno, / che a pena so s'esser
troppo tentar la fortuna le potesse ritornare in danno. della porta, 1-150: li
la falsa lingua, ch'in mio danno mente, / sterperò da radice, prima
afferma che la chiesa scommunicando non fa danno alcuno, ma solo dichiara il danno che
fa danno alcuno, ma solo dichiara il danno che l'uomo ha fatto a se
e quando è fiacca, avaccio sento il danno. dottori, 209: io piansi
piango ancora / le sue sventure, il danno mio, le umane / misere cecità
regina amante / tenta pure a mio danno, / cerca pur d'irritar
, che mille cangia / per sommo danno altrui forme ed aspetti. alfieri,
, / né a prò né a danno suo. manzoni, pr. sp.
; perché credo che non vuol promesse in danno del prossimo. leopardi, 5-63:
né delle putrì e lente / ore il danno misura e il flutto ascolta. c
chiudere le imposte mi ha fatto un danno del diavolo. verga, 4-214: -i
signora mia, e chi ha fatto il danno invece se la passa liscia. pascoli
, e contende / se vanno al danno. b. croce, ii-5-40: il
b. croce, ii-5-40: il danno che ha fatto la rettorica, con l'
sempre ignorato la virtù della prudenza. mio danno, e mia passione. onofri,
, vili-77: lo scandalo e il danno avrebbero sottolineato in qualche modo la mia
che trenta migliaia d'alamanni con piccolo danno de'romani, come si dice, vi
disfare imo bello palagio, deh! che danno ène. g. villani,
g. villani, 9-84: grandissimo danno fece di tutto il tormento ch'era
1-16: tutti si do- gliono del danno dell'umana generazione, e domandano che
dall'altro fue sconfìtto e con grande danno. m. villani, 9-27: la
di perugia, e loro fatto gran danno e disagio, si dirizzarono a todi
sapere di suoi uomini s'egli hanno danno di loro biade, o per diffalta di
, repentinamente cresciuti, hanno con grande danno d'uomini, d'edifici e di
: eravi entrata la pistolenza con pari danno de'romani e de'cartaginesi, se non
contado fa [la morìa] gran danno, e massimo in questo nostro piano
vanno / facendo prede e ruberie e danno ». guicciardini, v-246: facevano
esercito bolgaro, e, con infinito danno di quello, valorosamente 10 messe in
e così per tutta pisa fece grandissimo danno [la malattia], e l'aria
640: il fuoco avendo fatto grandissimo danno, e consumati molti edifici da tutte
secreto tornata a vuoto, anzi a danno e vergogna, perché le nostre navi
/ di faci a visitar l'antico danno / più non bisogneria ch'uom si
malavoglia, erano passate senza far gran danno sulla casa del nespolo e sulla barca
, a mezo prode ed a mezzo danno. bibbia volgar., iv-336: sia
annuali non le daranno; e questo danno perverrà insino al re. m. villani
[moneta] fece disfare, in gran danno e confusione de'suoi baroni, e
alcuna cosa più agramente stimola, che il danno della pecunia. sacchetti, 160-43:
'l punirà e farawi restituire ogni vostro danno. scala del paradiso, 122
ogni sera computa il prò e il danno del die. gregorio dati, 2-19:
vero è che con giovanni restiamo in danno, però che ci resta a dare
denari. ariosto, 18-156: restar in danno tien miglior consiglio, / che tutti
terreno, tutto abitato, ed il danno, senza iperbole, è di tre milioni
il freno, / e il molto danno compensò con poco. p. verri,
d'una nazione nel commercio porta un danno a un'altra nazione. monti, iv-359
dalla proprietà del giornale mi porta il danno di un quattro mila franchi a dir poco
d'imposta,... portava un danno essenziale alla proprietà de'poveri. verga
.. gliene avevano fatto tanto del danno, quelle bestie scomunicate! svevo,
la regola mia / rimasa è per danno de le carte. buti, 3-613:
giù cioè nel mondo; 'in danno de le carte ', cioè per logorare
e la lena senza poter cagionare il minimissimo danno alle navi nel porto. e.
finisca di rimediare a non so che danno. levi, 2-305: il conducente
motore, faceva già i conti del danno insieme al marinaio. 5.
gridanno e dicenno: « or ecco danno! ». / toma a casa,
no; s'io moro, il danno è vostro. aretino, ii-85: oimè
bisogno di gloria in terra. -gran danno ha il mondo di un tanto uomo
/ in cui si sente vivamente il danno, / e che lasciano di sé lutto
di lei vero figliuolo dovea in tanto danno soddisfarla con pronta vendetta. 6
tante meno m'offende e preme 'l danno, / più mi distrugge e cuoce;
è il rispondervi, per il gran danno della perdita di tanta nostra santa padrona
ma più la tema de l'eterno danno. vangeli volgar., 1-79: e
tutto il mondo guadagnasse, e patisca il danno dell'anima sua? l. martelli
/ l'alma, ch'afflitta eterno danno pavé', / c'ha del ben far
tasso, x-466: sia come il danno eterno anco il dolore. d. bartoli
non cambio l'utile del corpo col danno dell'anima. arici, ii-249:
ii-249: lesse in quella il suo danno il profano, / sua salvezza il
in cui viene valutato l'ammontare del danno, e che il danneggiato ha diritto di
di risarcimento dal danneggiante. — danno dato: il danno considerato come già
. — danno dato: il danno considerato come già verificatosi in contrapposto al
considerato come già verificatosi in contrapposto al danno futuro e al danno temuto.
in contrapposto al danno futuro e al danno temuto. arrighetto, 241: e
/ ricordo il terminarsi quel processo / del danno dato, che stato è sì lungo
giudizi criminali. -danno diretto e danno indiretto: a seconda che esso è
altrui atto ingiusto. -danno risarcibile e danno non risarcibile: rispettivamente il danno diretto
e danno non risarcibile: rispettivamente il danno diretto, in quanto dà diritto al
componenti che presenta o può presentare il danno, consistenti rispettivamente nella perdita effettivamente patita
interesse, del lucro cessante o del danno emergente. muratori, 7-i-261: [
della ragione del lucro cessante e del danno emergente. monti, ii-279: e
, e un aperto lucro cessante e danno emergente. boccardo, 1-933: tralasciando anche
giuochi di sorte] provocano un gravissimo danno emergente. -danno contrattuale o da
-danno contrattuale o da inadempimento e danno extracontrattuale o aquiliano o da illecito:
o penale, si distingue anche fra danno civile e danno penale).
si distingue anche fra danno civile e danno penale). -danno materiale (
-danno materiale (o patrimoniale) e danno morale (o non patrimoniale):
patrimoniale. -danni e interessi: complessivo danno risarcibile nelle sue due componenti del danno
danno risarcibile nelle sue due componenti del danno emergente e del lucro cessante. -
consentimento del compagno] se ne facesse danno e interesso, il detto danno e
facesse danno e interesso, il detto danno e interesso che perciò facesse, debbia
interesso che perciò facesse, debbia pagare danno e interesso quello compagno ch'avesse impreso
-danno temuto: in senso generico, danno futuro; in senso tecnico: quello
l'assicurato entro i limiti convenuti dal danno patrimoniale
le palpebre colse, / ma maggior danno fé'ne la sinistra. 10
10. locuz. -cavarsela senza danno: uscire illeso (da guerre,
avevano combattuto e se l'erano cavata senza danno. -estremo danno, ultimo danno
erano cavata senza danno. -estremo danno, ultimo danno: la morte.
danno. -estremo danno, ultimo danno: la morte. anguillara, n-190
che dal mar debbia haver l'ultimo danno? -è un danno, gran
l'ultimo danno? -è un danno, gran danno: denota dispiacere,
? -è un danno, gran danno: denota dispiacere, disappunto (e
pur de'pulci; egli è un danno / ch'e'sie così cimiero a ogni
sdegno dà talvolta in esagerazione; gran danno! persino il vero si rende allora
si rende allora incredibile! -mio danno, tuo danno, suo danno: peggio
incredibile! -mio danno, tuo danno, suo danno: peggio per me
-mio danno, tuo danno, suo danno: peggio per me, peggio per
sei voluta entrare nell'arca: tuo danno; statti di fuora e el diluvio ti
chi n'avesse il peggio, suo danno. cellini, 443: delle parole del
rise; poi disse: « suo danno ». grazzini, 4-454: vostro danno
danno ». grazzini, 4-454: vostro danno, da me non è restato.
il poverino? -se è morto, suo danno! marino, ii-ii: né mi
ed una invenzione... ma mio danno; merito di peggio. rosa,
, / alcun percosso esclamerà, suo danno; / dalle voci d'un solo il
impazzire quella povera contessa rosaura. -suo danno, non doveva sposare un cavaliere.
non intendono ancora questa verità elementare, danno loro. -mio danno: specie di
verità elementare, danno loro. -mio danno: specie di giuramento millantatone, che
ha cavata / il briacon, mio danno, se ogni mese / non ci toma
risponde: s'io sto su, mio danno. note al malmantile, n-49:
n-49: s'io sto su, mio danno, cioè non mi rizzo al certo
rizzo al certo. -pena del danno: secondo i teologi, privazione della
[gesù cristo] la pena del danno, cioè privazione di visione divina,
; ma pena sensitiva. -restare in danno di una cosa: perderla. ariosto
. ariosto, 20-132: stare in danno del tutto era men male, /
, soddisfare, supplire, risarcire il danno, rifusione del danno: indennizzarlo pagando
, risarcire il danno, rifusione del danno: indennizzarlo pagando l'equivalente. -
atarci forse non vorranno, / il danno suppliran nostre persone. livio volgar.
i romani domandato la satisfa- zione del danno, secondo l'usanza, invano i nuovi
de'casi, oltre la rifusione del danno, la restituzione del danaro, o roba
. ma io voglio che mi ripaghi il danno. -rimanere con la beffa e
-rimanere con la beffa e col danno; subire (o portare) il
; subire (o portare) il danno e la vergogna: subire (o infliggere
s'è colle beffe e talvolta col danno di sé solo ritrovato. ricciardo da cortona
, et esso se n'arebbe el danno e le beffe; e sarìa bene ragione
esperienzia nuova, / cerca giungere il danno alla vergogna / in che ieri et oggi
che non fa questa, ch'oltra 'l danno porta / vergogna, e ci riprende
compagni, lasciatolo con la beffa e col danno, lungo tempo sguazzarono alle sue spese
, e rimanervi colle beffe e col danno. imbriani, 1-36: bisogna badar bene
conti, per, poi, rimanersene col danno e con le beffe. tozzi,
fino in fondo, avrebbe avuto il danno e le beffe. piovene, 5-527:
qui anche lui. ne avrà 11 danno e le beffe. ii.
, in cui l'uccel non fa danno (non ce n'è né per lui
. proverbi toscani, 249: il danno toglie il consiglio. -a danno
danno toglie il consiglio. -a danno fatto, guado chiuso: si corre ai
. proverbi toscani, 278: a danno fatto, guado chiuso (il boccaccio
il villan matto, che dopo il danno fe'patto ». il che a modo
). -chi disse donna, disse danno: la donna è la causa di
, 98: chi disse donna, disse danno. chi disse donna, disse guai
386: chi disse donna, disse danno. questo proverbio formato da un gioco
malcontento. = lat. damnum * danno '. cfr. isidoro, 5-27-5:
dannoso, nocivo, pregiudizievole; con danno. fra giordano [crusca):
. dannóso, agg. che reca danno; nocivo, pernicioso. latini,
margutti, / che giunti che vi son danno in seccaggine. magalotti, 22-253:
, / ch'ai fin temean d'aveme danno e scorno. caro, 9-261:
rete: / le stelle ai versi miei danno gli accenti, / ma talvolta mi
apparire. -dardo previsto fa minore danno: la previsione di una sventura permette
persone al più; ed allora si danno 21 carte per ciascuno: e quando
in due o in tre, se ne danno 25. p. verri [caffè
iii-174: li quali sagra- menti si danno a fortezza, ed a miglioramento dell'anima
. targioni tozzetti, 12-7-245: alla tolfa danno alla pietra 11, al più 14
altri, per la putta paura, gli danno il passo. boccaccio, dee.
giovare a quelle repubbliche, dove elle si danno, molto più a mio giudizio stanno
pretor di milano / in che modo si danno a'delinquenti. aretino, 1-5:
politico ', e sono attivi, danno la legge. botta, 4-43: quando
assaliscono, ma nel mezzo spesse volte danno dannaggio. laude, v-518-74: mentre
tien quanto chi empie il sacco / lo danno che dar fai / saccia che l'
e ferute dogliose / nel prossimo si danno, e nel suo avere / ruine,
. d'annunzio, iii-1-828: questo danno ci dài, questo scorno / ci dài
segneri, 1-55: perocché gli uomini danno ad esse [alle stadere] il
miei beneficii: che non me ne danno più di mille di rendita. ariosto
presenti, e le passate / mi danno guerra e le future ancora. boccaccio
s'altera la sua natura e ne riceve danno: e di qui nasce che le
? in generale, racconti storici che danno segno d'un nuovo indirizzo. nievo
portano falso testimonio contro altrui, e danno malvagio consiglio altrui. petrarca, 365-4
accostano tanto prossimamente a quel che ne danno i computi, che è cosa maravigliosa
l'uno per l'altro, ci danno braccia 3, io, 2 di profondità
cioè di non esser tenuti, sempre danno colpa a la materia de l'arte
2-107: ora dirai che le ricchezze danno gli onori, e fanno che l'uomo
2-123: viaggiano, frequentano teatri, danno pranzi, danno balli, aprono villeggiatura
, frequentano teatri, danno pranzi, danno balli, aprono villeggiatura a chi non ne
hanno contro agli usurpatori, male si danno contro al proprietario. -presentare
all'anima (e quanti neanche gliel danno) alcuno scarso e misero quarticello,
simintendi, 1-141: da ogne parte danno i salti; e con molto spargimento
vedere; i pittori in due tempi danno rilievo e fondo al piano con l'
. lancellotti, 378: disperati molti danno di calcio a quanto sono tenuti a
che di molte volte per vendicarsi si danno alla trista. b. davanzali,
proprie de'ricchi e potenti, che si danno agli agi ed ai lussi. g
ha protestato loro, che se non si danno di qui a un mese, non
nemici, / gettan l'arme, si danno prigioni: / il clamor delle turbe
i-184: meretrici, che si danno per ogni vii cosa. guarini, 55
mele in casa fino al cui ci danno, / i granchi fra le dita,
sonare le trombe. sacchetti, 202-31: danno nelle campane gagliardamente, per forma che
: fa tuo conto: / le mosche danno adosso i cava'magri. b.
macellaro. adesso poi che tutti le danno addosso. manzoni, 1099: andavano
appunto, / se i computisti non danno a traverso. -dare come,
certe altre [tavole], che si danno per sue in parma, in ancona
/ ed a le schiere d'india danno drento, / de'colpi ricevuti a
tommaseo, 3-i-34: parlando, le discrepanze danno fuori, e propriamente improvvisansi. rovani
, ii-12-57: i bambini presto si danno giù e presto risorgono; e quello
84-1: in una ch'e'danar mi danno meno, / anco che pochi me
: eh! le schioppettate non si danno via come confetti. nieri, 429:
son pur messo in capo, come danno in una di queste voci nuove a loro
per tutte le strade si rincontrano e danno tra piedi alle persone. p. della
a dire che sia accidente prodotto, danno in cariddi. dossi, 119: alberto
, che per far troppo del saccente danno nell'infedele. d. bartoli, 25-192
margutti, / che giunti che vi son danno in seccaggine. redi, 16-v-43:
la robba, quante belle paroline ti danno. -dare ai nervi, dare
intellettuali. ma a me non la danno a bere quelli che hanno le mani pulite
come certi cani magri spelati che se la danno a gambe da chi mostri di gittar
.. quando vegono il pericolo, danno uno cantone [in pagamento] al compagno
la caccia. / stolto! ché in danno gli tornò dassézzo / se d'achille
e, conseguentemente, il vantaggio o il danno nei confronti della persona cui l'azione
alle nostre vigne non sia fatto questo danno. d'azeglio, 2-409: la mia
elemosina, che per debito tributo gli danno, solo acciò li bastino per pagar la
che di debito io debbo sostenere il danno per la repubblica e per la comunità.
volontà di fare il debito loro, si danno al tristo, come fanno tutti quelli
giusta e leale, che 1 lettori danno alle frasi ingegnose. se li colpite con
, iii-159: l'acqua ancora fa gran danno all'in- setare a occhio et entrando
si rinnovava ogni giorno il terrore e il danno della prima conquista. 5.
decadi intermedie dinotabili dalle fasi degli astri danno qualche sensibile varietà progressiva. foscolo,
e accavallati, producono la concitazione, danno rapidità al movimento. carducci, iii-20-315
ha scritto che i numeri decimali infiniti danno il senso di una prolificazione, di un
qualche solenne viltà si riceveva da nimici danno o vergogna, si decimavano gli esserciti
perché in questi casi, sebbene il danno era di pochi, la paura e 'l
volea / di tante furie in mio sol danno unite / declinar l'ira ed appiattarmi
accidente sopraggiunto. carletti, 31: danno al paziente nella declinazione della febbre a
fatica fisica, se di maggiore o minor danno si poteva discorrere in un male dal
perché ancora / dicretali son fatti che danno / certa forma in ciò e certo stilo
protezione a chi stava per subire un danno ingiusto nella persona e negli averi,
si sogliono usar col bel sesso, danno all'amicizia la durata, la grazia,
editoriale. 3. figur. danno, perdita, fallimento morale. alfieri
e per lo più / fra il danno e l'utile / è un su per
proponendo un ideale definito da raggiungere, danno all'artista uno scopo che impedisce il
del mondo antico, rivolta a procurare danno ad altri mediante una formula esecratoria diretta
gabalo... dopo il gran danno patito dal fulmine, che avea deformato
illegittime,... di presente danno scandolo alla chiesa e deformano il suo stato
degnazione! ferma per i piedi / danno a tener la paziente a noi. bocchelli
disfare uno bello palagio, deh! che danno ène. dante, inf.,
tu degli uomini mortalissimo idio, in danno sempre della nostra vita ci mostri della
de sanctis, 7-156: cerca il danno dell'aristocrazia e del popolo per rimanere
d'animo li ne seguiria disonore, danno e delegramento. = comp.
delfine, ma non di quelle che vi danno tutte addietro. bettinelli, i-163:
si contraccambia e si compensa il lieve danno della delibata onestà con un'altra maggiore
-figur. faldella, 4-44: danno [alle lettere], con uno sguardo
voler piuttosto per la insufficienza mia far danno a quello che per sì pellegrini ingegni fu
: per questa volta fu dilivra dal danno di tal gente. leggenda aurea volgar.
, 9-391: difficilmente [i principi] danno udienza, ànno gli orecchi molto delicati
pretor di milano / in che modo si danno a'delinquenti. cieco, 16-n:
tu capisci quello che succede quando si danno per capo un delinquente o un pazzo
l'autore l'obbligo del risarcimento del danno. -quasi-delitto: situazione giuridica per cui
padrone) è obbligato a riparare il danno causato dall'atto illecito di un altro
bollono, e in continua ira, in danno di se medesimi, come dimostrato è
il ballottaggio sarebbe di ben più grave danno per la reputazione del parlamento...
forse che io non mi rendessi conto del danno che faceva: era un demonio.
al dimonio tutti questi stolti che vi danno di questi consigli. 11.
. alberti, 12: gli fu danno grande, che oltre la roba sua persa
bugiardo espediente di rivelare prette falsità a danno suo o d'altrui. de amicis,
intermedie dinotabili dalle fasi degli astri danno qualche sensibile varietà progressiva. =
che donna non vuol dinotare altro che danno. magalotti, 21-93: abbassamento denota
schegge, ad essere alquanto trasparenti, e danno la via al lume: tanto più
30-2-135: all'aspirazione densa e gutturale danno corpo con pronunziarla per s. leopardi,
del monte, sopra i macigni che danno l'illusione delle rovine di un castello
: disse morgan te: questo è poco danno; / e cominciava a ragionar col
o col suo non porta né spesa né danno. 4. cremagliera.
-denuncia di nuova opera e denuncia di danno temuto: azioni giudiziarie cautelari, con
la denuncia di nuova opera o di danno temuto... si propone con ricorso
e deplorata nelli precedenti sonetti come publico danno e iattura comune. aretino, iii-227
allora reggevano, che, temendo il danno e la depopolazione della città, per
il guardiano apparecchiato: quanti danari si danno? ». « sei ducati saranno
e scrittori che ora, rassegnatamente, danno per cosa fatta, o in ogni caso
. augurarsi e pregare iddio che un danno, una sciagura siano tenuti lontani;
rimuovere o far cessare qualche pericolo o danno: ma si usò anche semplicemente per
vettovaglie / pensose e procaccevoli, si danno / a depredar di biade un grande
a fare la spesa, igualmente si danno le legna ed altre cose da mangiare.
morelli, 203: questo fu il primo danno che noi ricevemmo, d'essere piccoli
, perché le loro larve fanno molto danno nei magazzini di pellicceria e nei gabinetti
a parte a parte, sanza far danno sul nostro terreno e pagando derrata per
indugio ozioso, nelle esteriorità, a danno della visione d'insieme e della costruzione
accompagnata ». ariosto, 38-25: senza danno passi pei deserti / ove l'arena
serbandoli [certi animali] / ti danno ogni dì frutto e quando all'ultimo
in 40 tinche, le quali si danno stamani alle monache, acciò le desinino
e quando è fiacca, avaccio sento il danno. testi, ii-85: or fra
opere buone, e alla lascivia si danno. caro, 7-704: rotto il sonno
di cittadi e di campi, ora sanza danno fa fummo in memoria delle cose passate
). -per estens.: danno, rovina individuale. ugurgieri, i-605
di sasso, / mentre che 'l danno e la vergogna dura. / non
è tale, che soffre più volentieri il danno, che il dileggiamento. parini,
, la copia a lui ristori il danno. casti, ii-6-145: il danar destinato
; / si stringon le destre, si danno la fede, / che il donno
eluderne le conseguenze è stato di gran danno al carattere pubblico. nievo, 3-125:
qui destrezza ha parte. / non danno i colpi or finti, or pieni,
i immortalò l'alta ruma e 'l danno, / guidasti sì che su 'l
di protezione o favore, ma che immenso danno ne ricevono. foscolo, xi-1-155:
o animali (o lasciare che subiscano danno in seguito a una cattiva custodia o
rendere peggiore; far decadere; recar danno all'esistenza fisica o alla dignità morale
affermerò che la copia dei versi faccia danno alla poesia, ma è ben da por
.). divenire peggiore, subire danno; guastarsi, corrompersi; alterarsi;
su certe arti meccaniche, con gran danno nostro. leopardi, i-128: osserviamo
santa chiesa, non ti può fare danno più a crédare el parere dell'uno,
e il pensiero d'un'assoluta fatalità danno una fierissima determinazione. mazzini, i-247
a lui / spada o lanci detorse in danno altrui. = adattamento dotto su torcere
gli imprenditori si sforzano di ovviare al danno, falsificando i dati dei bilanci,
. 4. ant. recare danno con azioni ostili. lapo da castiglionchio
. soderini, ii-202: i fisici la danno [la causa] alla detrazione dell'
altrui. santo ambrogio dice: meno danno ci fa non chi ci toglie le
di pena. 4. ant. danno, detrimento. g. villani,
. detrattatore. detriménto, sm. danno, pregiudizio morale 0 materiale (della
persone per cattiva aria, o per danno della cosa familiare. rinaldino da montalbano
), deriv. da dètrimentum * danno '. detrìtico, agg. (
evitando i superlativi che a certe orecchie danno cattivo suono. b. croce,
, 2-64: andare cercando onore con danno, secondo il detto del savio, è
, lunge da loro, / che danno a peso d'oro / un detto d'
, tanto più gravi perché perpetrate a danno di una città coerente come un corpo
, la madonna, dio, che danno consolazione. moravia, xiv- 319
(un oggetto); rovina, danno. dossi, 457: in me
. devasto, sm. guasto, danno, rovina. lastri, iv-132:
: nondimeno i perversi uomini volentieri si danno ad ogni fatica per la gloria e ricchezza
grazie divoto a dio, che senza danno de'popoli lo aveva liberato dai nimici
, delle quali essa è voce, si danno gli articoli, diate eziandio gli articoli
quando poi allei gli articoli non si danno, e voi a queste voci non gli
dolce, 2-100: le preposizioni che si danno all'ultimo obliquo sono: con,
g. villani, 9-84: grandissimo danno fece di tutto il tormento ch'era alle
troiani / con tristo annunzio di futuro danno. guido da pisa, 2-114: senza
insino alla città di durem, faccendo grande danno al paese di ruberia e d'arsioni
, / e pronte e volontarie al proprio danno, / a'piedi tuoi tutte a
che mi bisogna, / sie quel del danno e quel della vergogna? bembo,
: i corpi diafani o trasparenti che danno la via al lume come l'aria,
in paragone di quello de'bruti, danno pochissimo fastidio. all'
l'ese cuzione che si danno alli ordini del magistrato. l'aurora,
ad assicurarcene la fretta straordinaria che si danno nelle loro estorsioni, e la violenza
state diboscate tutte alla peggio; con grave danno del paese più basso e della pianura
'nde coglio, / fiame forse men danno a sofferire. g. villani, n-19
l'hai nella memoria, per lo grande danno che li feciono. -ant.
grameza a lor racconterai / l'orribil danno il quale è incontrato. a. pucci
, in questi ultimi dieci anni, del danno arrecato alle arti delle figure dall'eccessivo
. gli andò dietro, con molto danno della sua casa e dispiacere degli amici
): amico, negrigenzia è più che danno, / però che disonor drieto si
sempre chi manca, anche se a mio danno, mi sembra infelice, e quindi
taci / e prendi il loco che ti danno e pensa / che per far qui
che impedisce (un errore, un danno, ecc.). trattato dei
può arrecare dolore o turbare e far danno au'anima (gli errori, le tentazioni
. riparo, schermo contro ciò che reca danno o molestia (il caldo, il
: non è responsabile chi cagiona il danno per legittima difesa di sé o di
novelle, nei drammi. 6. danno materiale o morale; disgrazia, avversità,
e in qualunque modo senza dolore e danno di chi l'avesse, farebbe ridere.
prò e mio si sia il danno. -cogliere, trovare in difetto
essere difettoso; imperfezione, insufficienza; danno; incapacità. salvini, 41-291
sapere di suoi uomini s'egli hanno danno di loro biade, o per diffalta di
pretore, si allunga la diffamazione a mio danno. 2. dir. delitto
istologico: il complesso dei fenomeni che danno origine ai diversi tessuti nell'organismo.
: facil cosa è il ricompensare il danno ricevuto ne l'avere; ma quello de
263: il mare e i fiumi ci danno i pesci... e lasciansi
, macilenzia, inquietudine, pigrizia, danno e dispregio di se stesso.
con certa convenevole egualità l'utile e il danno. [sostituito da] manzoni,
per ardimento naturalmente venuta, dee rendere danno all'amante valentre? a. f
annone assalì, e non molto minor danno che a benevento avesse ricevuto diede ah'
aveva sbigottiti e vinti con morte e danno, fusse nella fortezza riposto: il
vuoi rimati, perché gli uomini finalmente danno più fede alle loro sensazioni, che
tommaseo, 3-iii-223: aggiungasi che il danno potrebbe tutto cadérne sopra la famiglia innocente
2200): a'nostri tempi si danno loro gli speroni dell'oro altresì,
violacee, cangianti,... ti danno una inquietudine ricca di pensieri.
lo spago. 3. far danno; danneggiare gravemente; causare gravi perdite
conquistare paesi, e non se ne danno pensiero. = comp. da
. villani, 10-113: ma fu con danno d'alquanti di sua gente a piè
in grandi macchie che fecero comparire il danno più grave che non fosse. d'
, che soffre più volentieri il danno che il dileggiamento. pananti, i-198:
in questa vita, d'ogni oltraggio e danno / contra 'l tempo crudel si fa
altri dilectan ch'el si veggia il danno, / per lo gran pianto et aspero
del piacere che ci dovrebbono dare, ci danno fastidio incredibile. fontanella, iii-357:
usanza umana è che le svariate cose danno dilettevole sapore, e quantunque in uso
: quelle del carducci che proseguono mi danno un intenso diletto; e molto anche
: la falsa lingua, ch'in mio danno mente, / sterperò da radice,
la negligenza si risolve sempre in un danno. pulci, 25-267: la poca
membra intorpidite da uno scòmodo sonno; si danno i diti negli occhi. saba,
e minò case e mura con gran danno e perdimento di cose e guastamente di
rimaggio e tutti i fossati dintorno con grande danno delle contrade. 3. tr
acqua convenne tornasse in roma con gran danno del campo. soderini, i-34: quanto
g. gozzi, 3-1-13: si danno a far trilli e dimenamenti di gola
guerrazzi, 7-117: cosifatte femmine si danno un gran dimenio per iscrivere lettere,
la stanza di qua gli abbia fatto danno assai, che abbia più tosto dimenticato
stesso composto si riuniscono e ne danno una doppia. = deriv.
, come porta di lor patria il danno, / venian dimessamente in umil vesta,
si riconciliano, è vero, e danno la pace; ma con ritenere disavvedutamente in
o avvilir debbesi il prezzo a danno de'venditori, o alzarsi troppo.
2. figur. ant, danno, detrimento. boccaccio, dee.
veniva diminuendo, lo faceva col suo danno parere assai più bello. sarpi,
per esser stata lesa nella reputazione); danno morale, offesa, umiliazione. -essere
duro e semplice osso, senza diminuzione, danno 0 imperfezzione di adamo, formò la
cose (dico) dimostrabili se gli danno i primi termini et immobili, e nelle
cieco, / ché non piangi 'l grande danno / e la giusta cagion de'nostri
vedenno, iacese, non fa ad altrui danno. libro di sydrac, 156:
, quanto pronti esecutori, anco con danno e con diminuzione propria, dell'inclinazione
. che io sia di quelli che danno per dimostrato il girare della terra attorno
femina libertina e nello suo amadore in danno si convertisse. 8. regolo
sono di tre maniere. perciocché alcune danno l'essere e la cagione, cioè dimostrano
notomisti e da'botanici le lezioni che danno i professori esponendo sotto gli occhi degli
le lanciate che sono vedute dinanzi fanno meno danno. -raro. in futuro.
ringraziamento de'poveri campagnuoli a'pietosi che danno lor l'elemosina... anco i
addizionando idrogeno e alogeni; con ozono danno diozonuri; hanno tendenza a polimeriz- zarsi
e * fondello ', nomi che si danno a quel vilupetto di foglio, di
, la natura e tutto congiurassero in danno del debole; pensai, l'oceano anche
quali or or si partì con gran danno, dic'egli, della repubblica letteraria
piede sarà appressata, acciocché ristori il danno nell'anno primaio, e il seguente
che diretta- / mente a sua maestà danno si faccia, / tardi o per
. dove l'industria e l'agricoltura danno più facili mezzi a sussistere, ivi non
fuoco su oggetti che potevano riceverlo senza danno. -presentare una persona a un'altra
, / ched e'n'arà gran danno e disonore. = part.
favorevole. tavola ritonda, 1-206: danno nelle vele il vento; e '
, i-548: nell'atto a nostro danno compiuto... ravvisiamo una gravissima offesa
poco, si correrebbe un rischio di danno grande a tutta l'opera, vale a
quale denota minaccia di grave ed imminente danno. maniera usata da un tristo calzolaio
4. figur. rovina, danno. -andare a dirupo: andare in
e cacciarla di casa senza il danno dell'estetica in qualunque momento.
suo nome, i velenosi ragni che danno il ballo di san vito. bocchelli,
5-22 (i-130): con mio danno mi convien provare, / che contr'amor
disacquisto, sm. ant. perdita, danno. guicciardini, 2-8-82: non
disagevole a soffrirsi. -che procura danno e noie (un cattivo governo).
, ostacolo, disturbo, noia; danno. nuccio piacenti, xi-2-264: ogni
che hanno promesso a dio, gli danno disaiuto in cambio d'aiutare. =
e meno schifavano il pericolo che il danno. muratori, 5-iii-18: adunque fia
iii-1-8: i meschini non conoscono il danno che fanno all'anima con sì notabile
mette così vicini all'arte poetica, danno sospetto che egli abbia disapprovato un cambiamento
131: * disappunto ', per * danno, pregiudizio, sconcerto ', pongasi
non resta offesa in me che porti danno. = comp. da dis-con
disastrévole, agg. ant. che arreca danno, rovinoso, nocivo.
qualche precisione a che si stenda il danno che questo disastro deve avervi recato.
8. elemento controproducente, negativo; danno. gilio, l-n-44: si deve
intr. disus. patire perdita, danno; rimetterci, scapitare (materialmente o
). disavanzo, sm. danno economico, perdita di denaro. -
-rifl.: patire svantaggio, perdite, danno; porsi in condizione svantaggiosa.
2. disus. perdita, danno. malispini, 1-466: mise i
. letter. che reca svantaggio, danno, perdita; svantaggioso; pregiudizievole.
franco, in tanto che fece gran danno a se medesimo e a tutti suoi amici
lancia, i-227: li rami mi danno disavventurata vit- tuaria. =
son però imbarazzi che disbarazzano, e danno luce e distinzione. -rifl
iii-650: gli ulivi grandi e fatti che danno frutto, così i vecchi, quando
senso materiale e morale); ricevere danno, perdita, svantaggio, menomazione.
-tornare a discapito: essere di danno, nuocere. cesarotti, i-115:
altre. -fare discapito: subire danno, ricevere perdite. gualdo priorato,
, una cognata, e i nepoti gli danno la spinta. foscolo, xvi-401:
, in breve, / del picciol danno ristorar tuo amante / (ahi nome!
: ripeto, con me non ci è danno, ma tu non lo sapevi;
crudelmente; facendo o ricevendo strazio, danno. tavola ritonda, 1-482: tristano
discóncio2, sm. disus. inconveniente; danno, pregiudizio; difetto.
ed apertura fra mezzo, che gran danno succedere ne poteva. -figur.
o sovrapposte e in entrambi i casi danno luogo a una superficie di discontinuità che
disconveniente. getti, 15-32: e'danno giudizio solamente di quelle cose che sono
qualche cosa per li bisogni futuri senza danno de'sudditi. muratori, 5-iii-18:
roberti, vii-109: roma risentì quel danno; e la pecunia discorreva per la città
, cominciò a riputare pericolo proprio il danno alieno. firenzuola, 283: quello
matrimoni, commette senza tema e senza danno scelleratezze, e non fa mai altro
materie. ariosto, 38-38: quando un danno vegna / da ogni discorso uman lontano
a gl'inimici / questa lancia fa danno, a i pastorelli / non fa
son pur messo in capo, come danno in una di queste voci nuove a
, né il vostro discredere mi reca danno alcuno, essendo libero a ciascuno in
queste carezze tolgono l'aspro, ma danno anche nel freddo e nel molle. discretezza
via, sendo la lode, che danno i tristi a i buoni, uno espresso
evaristo non ha discrezione, a suo danno. g. gozzi, 3-5-220: non
proverbi toscani, 153: e'si danno gli ufficii, ma non la discrezione.
ripulir la discriminatura, / né gran danno è se alcun gruppo riman vi. orioni
produttore, senza discriminazioni di prezzo a danno dell'uno o dell'altro consumatore.
le sue forze inutilmente, spesso a danno di quella causa che vuole e non sa
guittone, ii-250: doglia onta e danno hame condutto, / e del mal
pane]. 3. ant. danno personale (materiale o morale).
mio onore, i quali mi feciono assai danno a la borsa, e sviamento di
la città sanificò. 2. recare danno, ridurre in cattive condizioni, rovinare
colpìa di tema / l'ostinata al suo danno empia fortuna / ch'ogni ben disertogli
era. targioni pozzetti, 1-129: il danno fu immenso... e ne'
passatempi, che onesti sono, in danno e disfacimento di se stesso da se
e la buona fece disfare, in gran danno e confusione de'suoi baroni, e
le battono, le battessero con proprio danno. -intr. con la particella pronom
la quale disfatta, era di tanto danno all'esercito franzese che è certo che il
all'impeto di tanti eserciti che a danno della sua parte camminavano in quei contorni.
; smacco morale, delusione cocente; danno grave, sciagura, rovina. cesarotti
son molte volte beffeggiati, perché gli danno certe carogne sotto, che hanno un
i loro progressi. 2. danno, svantaggio, sfavore (soprattutto nelle
denina, iv-56: minacciò gran disfavore e danno a que'comuni. barilli, 6-87
vengo adesso ad esaminare quel che ci danno le osservazioni di tutti gli astronomi prodotti
, avv. con svantaggio, con danno; in modo sfavorevole. guicciardini
. -ciò che è causa di danno, di rovina. rinaldo degli albizzi
. 2. figur. recare danno. bandello, ii-917: era in
: mostrano d'avere grande compunzione e danno vista di piangere e di disghiottire.
disgraziata controversia, e quante minacce di danno per l'avvenire. 6.
spezzare per altri vilissimi usi con irreparabile danno dell'antica sempre commendabilissima erudizione, avete
o che si odorono, o che danno gusto o disgusto al palato. migliorucci,
, la gettano via con loro disgusto e danno. svevo, 2-524: l'ammalata
di dispiacere, di offesa, di danno; il contrasto, l'offesa,
non ristori affatto nell'anima tutto il danno cagionatole dal peccato. muratori, 5-ii-28:
. liberarsi da tutto ciò che procura danno, fastidio, noia, ecc.
di due milioni di disoccupati è un grave danno sociale. pratolini, 6-69: per
voluto non dimeno più tosto l'onesto con danno, che l'utile con disonestà seguitare
quando festeggiano e scherzano insieme disonestamente, danno indizio di pioggia. 3
1-330: sovraggiungono gli altri, che gli danno vari colpi in testa, sulla fronte
d'altra parte, come esser pò danno ove divino è merto, e come
/ che non riceva alcun disnor né danno. grazzini, 2-147: il principe,
di avere assai caro comprato disonore e danno. 4. figur. persona
concreto: atto che produce confusione, danno, disordine. fra giordano,
così dire nell'arme, e si danno l'ultima vernice d'un certo disordine
maggiori; ma quando i maggiori si danno a'diletti, veramente s'allargano i freni
, contrattempo; difficoltà, impedimento; danno, guaio. machiavelli, 9:
disparge il sangue oscuro: morte si danno con ferro combattendo, e per le ferite
quando sono in gemme è grande dispendio e danno. boccalini, i-39: il menante
. sacrificio, grave perdita, scapito, danno (con riferimento sia a beni materiali
della valle, 331: ma il danno / che ci preme, talor ravviva e
dir; però che vede / il danno suo e non gli vuol dar lato.
indi assolto / restar d'ogni altro danno si sperasse. b. segni,
altri malavoglia, erano passate senza far gran danno sulla casa del nespolo e sulla barca
1-296: con altri disordini di gravissimo danno, disperdimento delle api e pregiudizio del
. pallavicino, 7-167: il quarto danno è la dispersione delle sostanze; e
uomo, che molti sono li perfetti che danno ciò che hanno per dio, e
stola, / e fece all'aureo crin danno e dispetto. della casa, 736
di mortificazione, di offesa, di danno; contrarietà, difficoltà, dissenso,
: in vece del solo dispiacere e danno primitivo che aveva di aver perso il mio
in dispiacere, ovvero che gli sia danno. piovano arlotto, 48: intesosi in
dolore, amarezza; causare onta, danno; offendere, ingiuriare, oltraggiare.
. ant. dispiacere, dolore, danno. mazzeo di ricco, 1-27:
non ce volsi erore / o desplacemento o danno. = deriv. dal lat
displicènzia di qualcuno, per rubare poi con danno di ognuno. loredano, 2-ii-74:
segneri, iii-1-250: vuole che il danno si risarcisca, con rimettere il prossimo in
esequisce; e quantunque e'torni in danno di questo o di quello privato,
, xxx-1-44: o sempre al proprio danno e sempre / contro 'l ver util suo
inverso il cielo, chiedendo vendetta di tanto danno, e che si ponessi oramai fine
. circonda simigliantemente coloro che puramente si danno, e sanza disputaménto rinunziano, e
1-15-2-353: i medesimi canoni... danno il modo di ridurli [i rei
come in terra perpetuamente guerreggiata, avrà danno vitupero e rovina. nievo, 807
parte e nell'altra sosterrebbe grandissimo danno qualunque è quegli che non tenendo l'
per li titoli d'onor che si danno ai protonotari, conti palatini, cappellani regi
servizio; trattare con malgarbo o con danno (quando si attenderebbero servizio, vantaggio
diservì mai e non mi fece mai danno, che quegli che mi fa danno
mai danno, che quegli che mi fa danno e male. bibbia volgar.,
ad altri; cattivo servizio; incomodo; danno (ed è connessa l'idea di
-per disservizio: per desiderio di recar danno. g. villani, 5-32:
el fare così non sia con tuo danno e infamia. firenzuola, 268: finalmente
pur in rovina, in fracasso, in danno et in bando il potere e l'
che vengono; le quali non fanno però danno nell'anima; né queste né altre
quelle che si disfeciono per ispegnerlo con grande danno e dissoluzione della contrada. levi,
realmente, cioè un anacronismo, un danno, un lutto per l'italia; un'
e dissonanti, tanto lacera coloro che danno a guidare il senso alla ragione.
. -caratteri distelici: che sono di danno per l'individuo che 11 possiede.
, 'l peccato, e mio fia 'l danno. giusto de'conti, ii-69
cose che son senza anima, sì danno voce, secondo che son li instru-
): amico, negrigenzia è più che danno, / però che disonor drieto si
avvenimenti, che ad ognuno di essi danno un carattere. -letter. designato;
quelle distinzioni e di quei cavilli che danno ai meridionali un'espressione ghiotta, un lampo
e segue '1 suo proprio danno. fed. della valle, 277:
mondo, che si possa distornare del suo danno, se iddio nollo ritorna e delibera
l'hai nella memoria, per lo grande danno che li feciono. lorenzo de'medici
, opererebbe il più delle volte a danno dell'altra, e per conseguenza a
e rivoluzioni ringiovaniscono il mondo e non danno poi tempo al tempo di fare il
: se gran distrette mie braccia ti danno, / che fìar pur somiglianti a quelle
non ne fia altro: piangerà'ti il danno. fatti di cesare, 145:
parte venne loro fatto, con piccolo danno di loro distretto. boiardo, 2-14-9:
che applicate a una somma di funzioni danno come risultato la somma dei risultati delle
il diritto d'esistenza di ciò che danno per vero e finito solo perché essi vi
loro abbiano ora a essere da noi in danno e distruggimento della republica e libertà nostra
parte di ciò si può convertire in danno e tuo distruggimento, perché spesse volte
suoi simili, talché ne può soffrire danno e morte, come anche ne può
d'un male apparentemente distruttivo et apportante danno a chi non è degno d'averlo.
chiamerò distruzione. 5. danno economico; rovina finanziaria, fallimento,
erotici (unite, le due forme danno origine all'istinto aggressivo o combattivo,
13. locuz. -a distruzione: in danno, per la rovina di qualcupo.
matrimoni, commette senza tema e senza danno sceleratezze. boine, i-63: le
mertato e mertar pòe, e più tener danno, dezubedito. pallavicino, ii-740:
contesa. ariosto, 20-132: stare in danno del tutto era men male, /
odiare se stesso e fare il proprio danno. agostini, 55: chi di
procedere appieno da buone madri, se danno i figliuoli a balia. goldoni,
perché sbigottiti i cavalli si rivoltavano in danno proprio. - assol.
vallisneri, iii-173: non è stato poco danno de'medici 11 disusarsi la barba,
. ciò che è nocivo; svantaggio, danno. campanella, i-345: si deve
ant. in senso concreto: svantaggio, danno. albertano volgar., i-22:
2. ant. in modo da arrecare danno, svantaggiosamente. trattato di repubblica,
valere). ant. essere di danno, nuocere. guittone, i-25-285
la particella pronom. ant. subire danno, scapitare. gioberti, 9-i-2-179:
. ant. svantaggio, inconveniente, danno. -in partic.: condizione di
vizi che il disvelarli potrebbe recar gran danno alla riputazione del botta. botta,
saraceni, donde mi ha disviato il danno d'italia, i medesimi signori della
un dito per dartela, eppure te la danno solo che tu stia ad osservarli.
] fare bene, e puossene fare gran danno; e però quando la cosa è
ditte commerciali, che avevano dovuto soffrir danno per i mancati pagamenti delle casse governative
il secondo e dopo il primo danno a gran ragione del secondo suol dubitare.
tra i due dittatori, e tutti a danno di mussolini. saba, 1-23:
pensier di noi egri mortali / requie danno e ristoro, i nostri mali /
19-46: avvedendosi il predetto ortolano del danno, e trovando l'erbe conculcate e divelte
se tentasse, chi non vede il danno notabile di diversione contraria? muratori,
vanni, lunge da loro, / che danno a peso d'oro / un detto
che si dica mal di loro, dunque danno chiaramente ad intendere che se ne può
di uno o di pochi non è un danno irreparabile. -con riferimento alla
; infatti non riteniamo questo divieto un danno, dato che non abbiamo spese superflue
, è la vista che di sé danno quegli che incontro all'altra vita viaggiano
e la divisione dell'oceano, si danno la mano. comisso, 1. -72
solo suo timor, non il suo danno. alfieri, 1-199: fama suona
il troppo mangiare, e un medesimo danno fa il troppo continovare del digiunare e la
la ragione contro la natura, la danno vinta alla natura sopra la ragione.
volte, tutte quelle vivaci espressioni che danno il colore ed i muscoli ad un discorso
de la decta arte, li quali danno a dizeccolare le loro pezze, sieno
cambio le nazioni estere guadagnare a nostro danno lire io sol. 8 dan.
non pescon affatto pei rigagnoli, / danno il peso di far l'uditor docile
dolersi, il lamentarsi (di qualche danno o offesa o incomodo, o di
potea dir espedito, / perché del danno che patito avea / era la fata logistilla
e ferute dogliose / nel prossimo si danno, e nel suo avere / mine,
la patria aspetta; e non in danno e scorno / dell'umana progenie al
/ mi tegno, pensando lo mio danno, / che sto da tutte gioie ognor
tua. -di cose: patire danno. ariosto, sai., 6-204
impegnati e non si teme di ricevere danno. berni, 16-20 (ii-57)
buona speranza. simintendi, 1-216: il danno d'avere perduti gli fiori mosse lo
molti e molt'anni pianto / mio grave danno in doloroso stile. boccaccio, dee
lo desiderano, i dolorosi poi gli danno in testa. -sostant. malfattore
/ di tutte quelle ch'a virtù si danno. dante, conv., ii-v-18:
leopardi, 3-34: mercé, non danno, / l'ora estrema ti fu.
punto ammirativo; e al punto interrogativo danno per sinonimo il punto domandativo.
lusinghevole e uno dimestico pericolo e dilettevole danno. dominici, 1-42: come in
; / ed io m'ho il danno e lui se n'ha il piacere.
fida. -chi disse donna, disse danno. g. m. cecchi,
chi disse donna, / volle dir danno, e rovina de gli uomini.
: / colui sei sa che del mio danno è donno. ariosto, 18-188:
altrimenti alla trattazione dell'intelletto: suo danno. guerrazzi, 9-i-165: o che
peli, grossi come capelli, che gli danno qualche impedimento. 2.
modo separati dal compagno, che senza danno se ne può levare uno. r.
che queste simili persone di dissimili costumi danno grandissima grazia al nodo ed alla soluzione
insieme. baldinucci, 54: gli danno anche il terzo ed ultimo colore in
vista, di tante dorature, che danno tanta idea della propria ricchezza: e questa
pelate, e chi n'ha avuto minore danno è col tetto de'dormentori o delle
! gente vile, perché in vostro danno / il dosso vi spogliate d'ogni ingegno
-portare un peso sopra il dosso: avere danno, svantaggio, o un affanno più
il giovane, 10-971: e 'l danno della sua scapigliatura / s'ha a
segreto, con il godimento acre che danno ai fanciulli in guarigione le cose proibite,
andare medicando se gli altri medici non mi danno il dottoràtico, e s'io non
n-ii-437: le dignità nondimeno che si danno di dottore sogliono essere date a quelli
debbe. caro, 2-2-325: così notabil danno, quanto è di non esser pagato
mettete in briga, e procacciate loro danno, travaglio e odio. dante,
presa contro ogni dover di giustizia a danno de'portoghesi. forme al giusto
borghesia, lasciare soli i ragazzi quando danno i loro « ricevimentini »...
. / per fuggire i cavalli e danno e scorno / voltan la groppa al drago
piccola altezza, resistendo al drappo, danno testimonio della loro durezza. ariosto,
, e l'altra gli apportò anzi danno e biasimo. sarpi, vi- 2-14
i fiori stanno / che qui vi danno -in polvere i droghieri. d'annunzio
fugge, e segue 'l suo proprio danno. b. corsini, 15-68:
d'insana libertà, perché in suo danno / gemono ancora le nimiche incudi?
, che mille cangia / per sommo danno altrui forme ed aspetti. saba,
pongo in dubio, / che 'l danno m'era più che la paura, /
al re di cambaia, pieno di danno e di vergogna. -letter.
, / secondo voi ragione e'tempi danno. cassiano volgar., vii-3 (
; - / e dubitava forte del suo danno. monti, i-63: una siccità
i fruttuosi campi, i quali più danno che non ricevettono; perocché se noi
affermando che 'l fornito / sempre con danno l'attender sommerse. -senza dubitare
popol tuo ti mostra: / né a danno irrompa qui possa d'inferno, /
campagna, da quel lato faceva gran danno alle genti duchesche. manzoni, 55
ove alle mura / di parigi facean danno e paura. botta, 4-105
due soli con l'armi, e senza danno o morte de'sudditi, la querela
e letter. preoccupazione molesta; danno, sciagura, calamità. dante,
distrugge e sface, / che il suo danno o rossor fra le campagne / con
e trànsitorii tanta letizia ed ebbrietà danno alla mente ed al cuore,
tesser di sasso, / mentre che 'l danno e la vergogna dura. tasso,
piccola altezza, resistendo al drappo, danno testimonio della loro durezza. cellini,
ogni disegno, e lor tornare in danno; / et ogni stratagema avrà sì noto
26: bene ne mostrò segno di futuro danno la ebrietà di maso d'andrea minerbetti
vani e transitorii tanta letizia ed ebbrietà danno alla mente ed al cuore, che letizia
7-79: dicono che la spesa di quel danno giu- gnesse ogni anno a somma eccedentissima
prediche [crusca]: eccedentissimamente si danno in preda a'mondani divertimenti. magalotti
ancora, che secondo aristotile non si danno né gli eccentrici né gli epicicli,
anno in africa, onde si cagionò poi danno eccessivo al regno di portogallo, turbolenze
centesimo, ecc.: quelle che danno un valore superiore al valore reale, ma
erano eccetti; e se si facea a danno, v'erano nominati. bembo,
universale della repubblica. 4. danno, rovina fisica e morale (di una
della pubblica sussistenza, sono essi che danno l'eccitamento ai coltivatori. romagnosi,
imperocché eccita dall'oziosità, e il danno de'prossimi si schifa. s
imperfezione. foscolo, vii-121: il danno peggiore che a noi possa fare la filosofia
l'alto, erano di assai maggiore danno. = voce dotta, lat.
che operano ora a favore ora a danno dei mortali; anche sinonimo di 1
io e tu, che parimente si danno all'un genere e all'altro, ella
fanno, / anzi sovente apportan pena e danno. bruno, 3-292: volendo elucidare
tanto differenti da quelle degli animali ci danno a divedere che in esso esiste un
cordoglio che al corpo ed a l'anima danno essi, fatti insolenti per cagione di
. embrioftorìa, sf. medie. danno recato all'embrione (per avvelenamenti,
. 4. risarcimento di un danno provocato, riparazione di una colpa commessa
che sono [le tele], si danno a rivedere, e se vi son
ingiustizia); compensare, risarcire (un danno);
(un torto); risarcito (un danno). monti, ii-464: mi
, 1-735: tessute che sono, si danno a rivedere, e se vi son
un torto), risarcisce (un danno). alfieri, 1-173: se
un torto); risarcimento (di un danno); estirpazione (di vizi,
alla religione. 4. dir. danno emergente: v. danno, n.
. dir. danno emergente: v. danno, n. 8. 5.
nali, in cui si trovano diversi parassiti danno lette dell'emiciclo per separare
della repubblica in narenta, fecero grave danno a turchi e presero prigione un emin
che restano nel suo fondaco e non gli danno danaio, son da lui risguardati come
di tema / l'ostinata al suo danno empia fortuna / ch'ogni ben disertogli
altrui e spesso pericolose, ne ricava danno. proverbi toscani, 314: chi
co 'l furore che nasce in grembo al danno, fece secure alcune delle donne paurose
, ma unicamente allo scopo di recare danno o molestia ad altri. 5
endocannibalismo, sm. cannibalismo esercitato in danno del proprio gruppo etnico o della propria
.]: 4 endocarpo'. alcuni botanici danno questo nome alla pellicola interna del pericarpio
... servono a'vizi e danno compimento all'ira, e le vane bolle
subietta, / scacciata fui con spade danno onori,... e danno compimento
danno onori,... e danno compimento all'ira e le vane
che solveranno questo enigma forte / sanza danno di pecore o di biade. ottimo
suo nome, i velenosi ragni che danno il ballo di san vito.
la lor pargolezza. salvini, 25-65: danno... a conoscere quale enorme
dello sperpero enorme che si compieva in danno della sua borsa durante quelle ore di
mostro che una donna sia impudica, danno argumento che, parendo lor quel diffetto
. -gravissimo, irrimediabile (un danno, un male fisico o morale)
, saranno pessimamente amministrati con enorme danno del popolo. fogazzaro, 5-87: io
ma difetto. gioberti, 1-v-77: danno al nirvana una significazione positiva, che
gravità (di una colpa, di un danno); autorità, prestigio, capacità
[xov 'insetto 'e cp&opà * danno, rovina * (da « pfletpcù
e le viti non posson ricever maggior danno che a entrarvi a'detti tempi.
, saggio consiglio, / spera del danno italia et del periglio / già degli occidentali
, essendo certi che ne avrebbe più danno fatto che onore. alfieri, i-175:
bizzarri e scherzosi; o solo episodicamente danno in bizzarrie, sia per sarcastico sfogo di
di fuoco eterno, con frasi impetuose che danno all'amatrice deliquii di tenerezza e fremiti
leopardi, i-151: volendo pure scrivere si danno al fraseggiare, e all'epitetare e
541: la nostra pastorizia procede a danno dell'agricoltura; addetti a pascoli sterili
i gravi discendano per linee parallele, danno occasione di dubitare che gli sia stato
vicine. li altri nomi vulgari si danno anche ad altri titimali o euforbi nostrali,
un fetido odore. le sue bacche danno un color porporino che cogli acidi diviene
19-46: avvedendosi il predetto ortolano del danno, e trovando l'erbe conculcate e divelte
lo spetro; / e frodi all'altrui danno, e nell'arena / erbigera tessean
genitori a lui cari, con grave danno degli eredi naturali e con offesa delle
luca, i-g-k-16: quindi segue che si danno due termini; uno cioè di eredità
lancellotti, 399: l'oggidianismo apporta danno all'og- gidiano, e può essere
/ insolenti satirelli / per mio danno e tua cagione / dian di piglio ad
è quando ti ammirano, quando ti danno d'eroe! eroe a me!
petti; e con dirotti pianti / danno infino a le porte amplessi e baci
, iv-216: se mi sarò errato in danno vostro, emendatelo; se in mio
l'hanno errata, ed arannosi el danno. varchi, 22-19: se tu stimi
lettere che stanno / in quel che poco danno / se gli vien l'em per
d'uno o di due non faccia danno a molte persone. trattato di ben
, i-25-53: onore pregierete onta, e danno prò, e sapiensia errore. dante
che circa quelle si fanno, incredibil danno e spesse volte estrema rovina alle città ne
vuole l'onestà che si risarcisca il danno derivante da sbaglio di conto, ancorché
1-154: si fa beffe di coloro che danno di becco a ogni cosetta; e
rianno il fiato nel refrigerio che gli danno l'aure che spirano. deledda, i-348
eruditi animalacci / giornalmente alle tenebre si danno / mille strambotti, e mille scartafacci.
lontani. stoppani, 1-444: i geòlogi danno senz'altro il nome di 1 pino
, i-41: la voragine che, in danno dell'uguaglianza, separava i ricchi da'
34-9: deh, senza fare altrui danno, giù cala! / pur troppo il
fuoco ad una mina, quale non fece danno alcuno; imperocché quei di dentro avevano
gran gloria e principio di suo gran danno. marino, i-26: al dispetto d'
scritture de'vangeli e dei profeti ne danno testimonianza. pallavicino, iii-98: si pensò
tu adimandi la morte tua e 'l danno tuo, ed egli non ti dà quello
madonna dell'impruneta, 1-25: veduto il danno che di quella piova nel paese ne
ricevuto bencivenni [crusca]: danno in alte esclamazioni di da te
escóncio, sm. ant. scomodo, danno, fastidio. macinghi strozzi,
de'casi, oltre la rifusione del danno, la restituzione del danaro, o
, io vi maledicerei, se sanza danno di me fare lo credesse. canteo,
peccato mortale intra le parti, in danno di loro e vergogna di nostra esempraria
de'sommi artefici e lo studio sovr'essi danno l'educazione. manzoni, 48:
per tonde marine e per mezzo il danno conparte e ag- giugnie il re che
2-123: viaggiano, frequentano teatri, danno pranzi, danno balli, aprono villeggiatura a
, frequentano teatri, danno pranzi, danno balli, aprono villeggiatura a chi non
spirituali appena può passare senza nostro gran danno. serdonati, 9-447: dipoi standosi
0 un fabbro-ferraio possono essere in solo loro danno cattivi artefici ed ignoranti, quando per
nella esibizione delle pillole, che danno dispari. 2. dimostrazione di
, 7-i-63: commetteano delle insolenze in danno del prossimo con aggravare indebitamente il popolo
tal e tal finezza / più di danno saria che di suo pregio [della
: meglio è star in esiglio e patir danno, / che ne la patria a
giustizia di volterra, al notaio del danno dato di detta città, per li tempi
simili a foglie, foglie squamose; danno un legname molto ricercato dagli ebanisti.
, la quale depone le uova che danno origine ad altre gallecole e ad alcune
. latini, i-973: ristora lo danno / che l'egitto sostene, /
subisce le conseguenze più gravi di un danno. de sanctis, iii-1-20:
dei testi, perché quando essi ci danno questi ben tradotti e illustrati, anche noi
cose s'imprendono, grandi speranze ci si danno. fino a ora ci si vede
viti, al termine dell'estate con grave danno di tutte le piante. d'annunzio
filosofastri, che per far troppo del saccente danno nell'infedele. f. f.
bistorto, e le gambe a sghimbesci / danno notizia del tuo mal pensiere.
, d'ignorante e servile animo danno segno, ed una nobile istituzione
. muratori, 9-134: aggiungasi che si danno paesi di mirabil industria forniti, dove
-grave, irreparabile, estremo (un danno, una sventura). maestro
petrarca], ii-27: ancora quanto danno fa il riccio alla vendemmia, il bruco
trattano finanziariamente le questioni religiose; si danno così a divedere più scempii che empii
mala cosa la vergogna, ma il danno sarebbe peggio. e a tanto, finano
i portafogli... e non si danno pace finché non lo vedono con le
/ la fine ti farà vergogna e danno. bibbia volgar., x-38: che
dicono... che tre cantoni ne danno loro ottomila. -senza fine:
, essendo certi che ne avrebbe più danno fatto che onore, o tanto le tomavam
/ per santità ti vende il proprio danno. segneri, i-545: va'per le
, di quei politici, e mira se danno segno verun di credere che dio debba
pure di fino, e saggio ne danno alcune monete antichissime, dove non si
finestra sul tetto a qualcuno: recargli danno, beffarlo, ostacolarlo quando meno se lo
, e tal finezza / più di danno saria, che di suo pregio. bar
tutti gli variò, che grazioso diletto danno a chi gli ascolta; senza che in
si può osservare, se non con danno o delle anime o del corpo o con
per sua fame finir con l'altrui danno. tasso, 13-i-281: in voi finite
. tempo ben fu che con lor danno tutti i finitimi li sentirono. tasso,
finto è il pugnar, se 'l danno è lieve, / tragge pur da que'