., 27-121]: esclama beatrice dannando la cupidità de le cose caduche e
atto lascivo e con parole abbominevoli, dannando i miei dolori mi schernivano. lorenzo
in giove... sia falso e dannando, intendendo però per abitatori gli animali
l'uomo al lungo andar reggesse, / dannando la superchia diligenza, / mostrò che
= deriv. da dannare. dannando) agg. ant. che deve essere
giustizia / gli affermi per giustissimi, dannando / gli innocenti per rei, ed assolvendo
x-3-534: audace scuola bo- real, dannando / tutti a morte gli dei, che
non nacque [adamo], / dannando sé, dannò tutta sua prole. fiore
vuole essere partecipe, conviene credere, dannando ogni altra opinione che alcuni altri avessero
caccia andare spesso, / sempre l'ozio dannando, come i saggi, / sanza
alli gentili e convertivali, non però dannando la podestà delli imperadori, ma diceva:
caccia andare spesso, / sempre l'ozio dannando, come i saggi, / sanza
andare spesso, / sempre l'ozio dannando, come i saggi, / sanza temer
il canone coll'aggionta dell'anatema, dannando chi dicesse che per l'adulterio si
nel resto vissi a la morale, / dannando in corte l'opinion di molti,
: quell'uom che non nacque, / dannando sé, dannò tutta sua prole:
anonimo scrisse acerbamente contro il ferrier, dannando fra le altre cose, come eretico
, x-3-534: audace scuola boreal, dannando / tutti a morte gli dei,
monti, x-3-534: audace scuola boreal, dannando / tutti a morte gli dei,
il cadavero di formoso, e giudicialmente dannando lui e suoi decreti, gitta formoso
così ha la mia copia: e non dannando per altro, in quanto alla voce
resto vissi a la morale, / dannando in corte l'opinion di molti / che
prode, quell'uom che non nacque / dannando sé, dannò tutta sua prole.
saturno e nella luna sia falso e dannando, intendendo però per abitatori gli animali
quel om che non nacque, / dannando sé, dannò tutta sua prole. settembrini
195: prima truovò questo la penitenzia, dannando l'artefice quello che avea fatto.
degli uomini e saggi e giusti, dannando i bissi e le porpore che non
vesti degli uomini e saggi e giusti, dannando i bissi e le porpore che non
non nacque [adamo], / dannando sé, dannò tutta sua prole. serdim
3-74: con gioia di nemico / altrui dannando esulto, / né stendo un vel
dopo il primo nel secondo ricade, ora dannando, ora sé lodando nella sua mente
xii-3- 11: il gigli, dannando e beffando spietatamente il dialetto fiorentino,
il che fanno tutte le nazioni orientali, dannando i latini, che mangiano sangue o
. per le provenzali, notando e dannando particolarmente quelle il cui uso non solo è
turba lernea, la vanitate / forte dannando dell'umane genti, / li quai,
paesi. caporali, i-93: altri dannando il pazzo e pertinace / ardir tenean
.. quasi tutti si vendicarono, dannando i loro zoiletti all'eterno ridicolo. papini