, grecia) prende il nome dal sistema montuoso dei balcani (inesatta la pro
voce e di mano adoraranno l'oriente; dal cui dorato balco, avendo cacciati gli
ruvidi bifolchi muggiranno. = dal frane. * balk (cfr. fr
accompagnata o sola, / spesso mirarlo dal balcon soprano. idem, app.
grida di trento e trieste. parlai dal balcone al popolo eugubino...
latona avea già nove / volte guardato dal balcon sovrano, / per quella [dafne
caro en- dimione, / si dimostrava dal sovran balcone. a. f. doni
il bel purpureo vólto / già dimostrava dal sovran balcone. idem, 19-57: asca-
lona passò, che non uscia / dal balcon d'oriente anco il matino.
non da le stigie grotte, / ma dal balcon celeste, / non da l'
non da l'abisso vien, ma vien dal cielo. idem, 287:
aprir volea. idem, 5-33: dal sovrano balcon rivolto avea /
in ciel ritorno, / tutta ridente dal balcon del giorno. tommaseo- rigatini,
. 5. archit. struttura sporgente dal muro esterno di un edificio, destinata
gadda, 5-310: le due domestiche dal ventre a balconcino (non erano incinte
, / a parlare a quei vecchi dal braghiero. salvini, 39-i-234: i baldacchini
che adornava gli abiti solenni e pendeva dal cielo dei baldacchini (detta « drappellone
da dove proveniva il tessuto (fin dal sec. xi); ma già nel
imperizia, negligenza o colpa, dal capitano o dall'equipaggio di una nave
animi dei mali arrivati, fu tolta dal core d'un certo, che oltra il
, per infino che e'non si leva dal tavoliere, non dice ch'egli abbia
tentare gli stati umani, onde mi fuggi'dal padre mio e dalla mia terra,
jahier, 82: due bimbi scostano dal parapetto i barattoli del tonno coi convolvoli
malpari, che pendono loro con bruttezza dal mento e da'mostacci. d. battoli
, 128: [si fece] dare dal fratello un certo rasoiaccio tutto pieno di
che barba! » che noia (dal francese: « la barbe! *)
airam dubitò forte, e volle fuggire dal luogo, ma le gambe, davanti snelle
, e dalle barbe nel fusto, e dal fusto ne'rami, e ultimamente nel
stili. de amicis, ii-180: dal color d'oro della lira sterlina fino
all'avventata, e senza cernere il buono dal reo, mettano il ferro alle barbe
annosi, invece di rimondarne i rami dal seccume che gli attrista...?
, monghi dice: -e un! -stacca dal tronco l'asse bianca, la rizza
dedurla, come fa il menagio, dal latino barba, 'perché per lo più
= comp. da barba e aron, dal gr. # pov, * giaro '
lo chiamavano barbablù! = dal titolo di una fiaba di ch. perrault
: che dici tu, barbagianni caduto dal nido? soldani, 1-31: acciò
si lascia attrarre, cortigiana imbellettata, dal barbaglio dell'acciaio e dell'oro.
refrigerante di tele candide e finissime, dal soave profumo, sostenute da calze ciclistiche
, in quella luce giusta, così diversa dal barbaglio divorante dell'estate. pasolini,
: sotto il barbaglio di luce che dal lampione tagliava le ombre, una donna stava
: 'babel *... derivandosi dal primo suo tema 'bai ',
popolare che si pubblica in foligno fin dal 1743 (fa da calendario, prevede le
che prendere colle mie mani quello che dal signor zio mi sarebbe stato barbaramente negato
le locuzioni toscane che ci fossero rimaste dal leggere libri toscani d'ogni secolo.
. scient. barbaraea o barbarea vulgaris: dal nome di * santa barbara ';
. è soltanto del 1801 (introdotta dal botanico beckmann), ma l'erba
lat. tardo barbarizàre (boezio), dal gr. pappaptcw 4 agisco come un
baldini, i-22: ed ecco tornare dal fiume i guerrieri provati, a radi drappelli
giacché il volgo del medio evo uscì dal patriziato antico, laddove i patrizi d'
trivialità. = voce dotta, dal lat. barbaries. barbarina,
. moneta d'argento coniata a mantova dal duca guglielmo gonzaga (1550-1587),
. -barbarina del girasole: coniata dal successore vincenzo i gonzaga (1587-1612)
= voce dotta, lat. barbarismus, dal gr. pappapioptót;, deriv.
che [apotiaré] sia voce fatta dal francese épuiser malamente barbarizzata. bàrbaro1
divino dall'umano, / all'etterno dal tempo, era venuto, / e
.: tratti a ciò non tanto dal barbaro loro costume, quanto dal rigoglio
tanto dal barbaro loro costume, quanto dal rigoglio che dà loro il grande impero.
tempi e barbari silenzi / vince e dal flutto de le cose emerge / sola,
era egli lecito riconoscere i segni descritti dal veggente di patmo? d'annunzio,
grandi bovi bianchi, che tranarono pigramente dal settentrione le case erranti dei barbari.
a trieste appelliamo con termini barbari presi dal dialetto, dal croato, dal tedesco
appelliamo con termini barbari presi dal dialetto, dal croato, dal tedesco. serra,
presi dal dialetto, dal croato, dal tedesco. serra, ii-179: non v'
= voce dotta, lat. barbàrus, dal gr. (3<4p@apoc 'straniero,
. goldoni, v-847: sanno il loglio dal grano solo i toscani scernere / il
grano solo i toscani scernere / il prun dal melarancio roma non sa discemere. /
panno che si mette in capo per difendersi dal freddo; sottogola del cappello.
al malmantile, 6-22: barberare viene dal saltare, che fanno i barberi spiritosi
. moneta coniata in avignone (dal 1637) col nome e l'effigie di
del sec. xix). = dal fr. barbette, dimin. di barbe
di porre insieme intorno ai valdesi chiamati dal nostro volgo 'barbétti '. de amicis
: va pur bets fin dal 1554, nella citaz. riferita da littré
pulci, v-78: passando a queste sere dal di gelsi... meglio sarebbero
per parer sempre di primo taglio, dal barbier giornaliero si fan mieter la pubertà
una testa lampante, crepita dentro sé dal contento e non può tenersi dallo specchiarsi
di alluminio e di sodio. = dal nome dello studioso p. a. barbier
comp. da barba * radice 'e dal lat. -ficare (da -ficere,
barbigli, nelle faccie sanguigne, scurite dal sole, lavorate di rughe, nei
voce senese, livorn. e pisana: dal lat. tardo barbio -ònis (nome
, 5-205: una barbina biondiccia che partiva dal mento metteva un margine alla sua
voce dotta: anche bàrbitos e bàrbiton, dal gr. 3<4p3ito <; e
ore / gettate come il denaro dal creso, / qui nel negozio tutto lustro
uno di que'tanti eroi usciti dal cavallo troiano dei bibbiena? sono
quel barbone è messer stefano veltroni dal monte s. savino. a
è malfamata, spesso il pattuglione vi frana dal camion, donne gridano e vetri si
assai intelligente, di compagnia all'uomo, dal corpo robusto e pur elegante, caratterizzato
corpo robusto e pur elegante, caratterizzato dal pelame crespo e lanoso (di colore
= voce docum. a venezia fin dal 1173; denominazione scient. mullus barbatus
alla faccia barbuta di un frate che sporgeva dal vano di una porta sostavano in un
. baldini, i-764: case spallate dal terremoto,... con le
resto non è la prima volta che dal vaporetto mi par di vedere, immagine
scorrono le catene). = dal nome dell'inventore, il comandante francese
circa dumila uomini e dall'artiglierie o dal fuoco o dal fiume, prese sessanta
uomini e dall'artiglierie o dal fuoco o dal fiume, prese sessanta bandiere.
2. per simil. ribollire (dal rumore che fa l'acqua giunta a
fossi. = voce dotta, dal lat. barbala, dimin. di barba1
le sue rare escavazioni per mantener libera dal bassofondo l'imboccatura del porto. slataper
nel primo paio di barche postomi in mano dal primo ciabattino... erano spettacolose
mi piace questo paese: le barcacce dal ventre dorato fiorite di radi monocoli,
/ l'ala de'remi in fretta dal notturno / adria. fogazzaro, 5-16:
barca o barcaccia). = dal venez. barcarezo: v. barchereccio.
e la cadenza della voga): dal sec. xviii. bettinelli, 79
nel 1878 che trasse la denomin. dal cognome del naturalista messicano mariano barcena.
e afflitta? = deriv. dal lat. calumnia. calognare,
siano per essere giamai... calpestati dal piede de'calognatori. = deriv
= deriv. da calogna; registr. dal tommaseo. calomelano, sm.
« = voce dotta, comp. dal gr. xaxó <; 'bello'e p
annunzio, v-2-237: il seppia pativa dal mio sguardo di genietto incompreso, come
e di vita..., e dal detto papa gregorio fu poi con grande
= voce dotta, deriv. dal nome del genere calopsittacus. calóre
che si sviluppa dai raggi solari, dal fuoco e dalle altre sorgenti calorifiche naturali
pur assai, di modo che vinta dal caldo de la stagione ed arsa dal
dal caldo de la stagione ed arsa dal calor del fuoco ed incitata dal salato che
arsa dal calor del fuoco ed incitata dal salato che tuttavia mangiava, prima che
qual calore le conchiglie testate, fomentate dal caldo dell'ambiente, possano più pienamente
e scarni / e curvi, combusti / dal calore dei forni / e delle caldaie
, 9-208: il calore del treno scaldato dal sole era superato da quel calore vivente
dispetto, / ignorando ch'a gaudio va dal lutto. d. battoli,
, 34-146: fanno degli spiriti loro attuati dal calor naturale un'agitazione e bollimento che
prossimamente disposte a potersene separare il sottile dal grosso, cioè l'utile dal feccioso.
sottile dal grosso, cioè l'utile dal feccioso. alfieri, i-275: la
ragione... non si accorgono che dal suo calore [dell'amore terrestre]
se ancor tenti escludere / il suo calor dal seno. leopardi, iii-356: ti
di... quanto i giovani aiutati dal calor intrinseco, sieno animosi e confidenti
di benessere e di euforia che deriva dal rifocillarsi con cibi e bevande. algarotti
, o standosi a crocchio, esce dal cuore del compagno. foscolo, v-170:
diceva nulla per rimetterlo in carreggiata, vinto dal calore di quella parola, preso dall'
fuor de'proprii vasi si fermenta e dal calore delle parti si riscalda, ed
maggior calore lucilio sciogliendosi con una scrollata dal pugno dei due sgherani. verga, 4-61
e pensare con calore. doveva venirgli dal di fuori il calore ch'egli non
potere calorifico di un combustibile è rappresentato dal numero di calorìe che produce, bruciando
il ristoro che si dà alle terre sfruttate dal grano, concimandole, e seminandovi alcune
detto così dalla caldezza ch'esse ricevono dal concime). -sono calorìa i lupini
= voce dotta, deriv. dal fr. calorique. calorìfero, agg
. = voce dotta, comp. dal lat. calor -6ris 'calore 'e
. calor -6ris 'calore 'e dal suffisso -fer (da fero * porto '
voce dotta, comp. da calore e dal sufi, -geno (dal tema
da calore e dal sufi, -geno (dal tema del lat. gignere *
scient., comp. da calore e dal gr. piérpov 'misura '.
. = voce dotta, comp. dal lat. calor -óris * calore 'e
. calor -óris * calore 'e dal gr. (j-érpov 'misura ';
j-érpov 'misura '; voce registr. dal tommaseo. calórna, v. càliorna
/ con la concava scorza detergemmo / dal pelo della groppa calorosa / il sudore che
le scarpe per conservarle asciutte e nette dal fango; ne è varia la forma,
scarpe, per guarentirli dall'umido e dal fango, uscendo di casa. siamo
ufficio il condannarla. = deriv. dal fr. galoche (sec. xiv)
lat. scient. calosoma, comp. dal gr. xaxós 'bello 'e
lat. scient. calotropis (comp. dal gr. xaxó <; 'bello
trave che è qui sopra e che dal colonnato si slancia a mezz'aria sulla
, è una volta tonda poco elevata dal suo centro. può anche coprire un poligono
. xii): 'guscio ', dal franarne skala 'scaglia ', *
= voce dotta, deriv. dal lat. scient. calopteryx (comp.
. scient. calopteryx (comp. dal gr. xaxó <; * bello '
il lamento. = deriv. dal cognome del pittore francese jacques callot (
dai preti ortodossi. = deriv. dal turco kalpak; voce registr. dal tommaseo
. dal turco kalpak; voce registr. dal tommaseo. calpestaménto, sm. il
pesco, / calpestandone i fior scossi dal vento. quasimodo, 4-40: il duce
dall'inondamento di lete, o distrutti dal ghiaccio del livore, o secchi dall'
dall'uggia della invidia, o calpestati dal piede de'calo- gnatori. d.
altari, e calpestar nel limo / dal sacrilego piè quanto or d'incensi, /
mi vengono a pigliare. = dal lat. calcare, venuto a contatto con
. d'annunzio, ii-464: calpesta dal barbaro atroce, / o madre che dormi
ripetuto e continuato; il rumore prodotto dal battere e dallo strusciare dei piedi
ii-39: la polvere levata sui rami dal calpestio della strada, un lieve soffio
prato novello] e diligentemente si guardi dal calpitar de'piei delle bestie quando è
= voce semidotta, deriv. dal lat. tardo cauterire * bollare a
credenza. = voce semidotta, dal lat. cautèrìtus. calteritura,
144: non m'è rimaso dal cantar più gocciola: / l'amor
dissenterie cagionate da debolezza. = dal portogh. calumba, deriv. da columbo
di dio, gli stacco la testa dal busto. bacchelli, 2-153: ma tu
umana, che non della società, cessate dal calunniare il secolo vostro e dallo scagliarvi
, i-127: i suoi errori nascono dal concetto falso che avea degli uomini e delle
lei a simulare il furto dei denari dal cassettone del nonno, per calunniare e
dell'aere discendono alla terra, quasi cacciate dal detto calore. s. agostino
, all'affannosa ricerca dell'uccello scappato dal nido. = voce dotta,
di lampone. = deriv. dal fr. calville, da calleville città del
meglio 'calvinisti '. = dal nome del fondatore del calvinismo.
per roma che io ho convertito uno dal calvinismo al puttanesmo, per non dir
e che non sai partirti di siena e dal suo seno, e che li paranti
imbevuto col latte del calvinismo e persuaso dal suo ministro della credibilità della sua religione
al metodismo. = deriv. dal nome del fondatore del calvinismo, giovanni
sconvolgere il sottil lavorio dei capelli fissati dal cerotto su la indissimulabile calvizie. pirandello,
accosto a noi sulla roccia calva, sbuca dal pietrame il binario smagliante della ferrovia.
v-44: il frate, com'io giudicai dal calvo della sua tonsura e da'pochi
o completamente la gamba (per proteggere dal freddo e dallo sfregamento contro la suola
diconsi quelle che son fatte col telaio dal calzettaio, e son cucite di dietro,
a ricami. giusti, 2-184: dal canto suo la tepida signora / quasi
senza pieghe e spaccato per mezzo, dal lato e di sotto, e poi imbottonato
sarto in far un saio / tor dal corpo, ch'ei veste, la misura
/ e la bruna / tonaca in veste dal candor di luna, / forse caduta
e selce. = deriv. dal lat. calceus * stivaletto, scarpa '
(il piede, la gamba), dal cappello (il capo), da
paese. nievo, 229: capperi! dal piccolo car- letto dello spiedo, vestito
ha una macchia bianca che si estende dal piede a metà zampa (un cavallo)
giorno innanzi aveva mandato una colonna condotta dal capitano zambelli. pirandello, 7-135:
, 6-224: si staccò, però, dal suo sguardo e girò gli occhi intorno
coscie. foscolo, xv-35: sino dal 18 frimale-scorso, giorno dell'arrivo de'
e calzatura. questo prestito, fatto dal soldato con approvazione superiore, dev'essere rimborsato
neol., comp. da calzatura e dal suff. lat. -ficium (da
neol., comp. da calza e dal sufi. lat. -ficium (da
, 4-167: faceva la prima tappa dal calzolaio, poi dal caffettiere, appena apriva
la prima tappa dal calzolaio, poi dal caffettiere, appena apriva, senza prendere
calzolaiuccio aveva mandatolo. = deriv. dal lat. calceol&rius, da calceolus, dimin
colore al cappello, col suo pugnale dal manico bello, nel taschino de'calzoni
uno sciallo tutto buchi e un calzone mangiato dal fango. vedi un vecchio cassettone a
= voce dotta, deriv. dal lat. chama (cheme), dal
dal lat. chama (cheme), dal gr. cama2,
. camail (sec. xiii), dal provenz. ant. cap
di camaino! = deriv. dal fr. camaìeu * cammeo '(cfr
i-415: ha mancato il disegnator parigino dal monastero camaldolese ch'era lì presso, quelli
morire, è servito dalla moglie e dal berna amante di lei. giusti, ii-
i-42: lo elefante non si difende dal veleno del camaleonte con le foglie dell'
cameleonte si cibi d'aria; come dal ghiaccio lentamente indurato, con l'andar
voce dotta, lat. chamaeleon -ontis, dal gr. xap-ou- àécov (comp.
piloti, spedizionieri. = deriv. dal genovese camallu (dall'ar. hammàl 1
dicono quella striscia di cuoio che, dal mezzo del collare, va fra le cosce
serrarli e lisciarli. -bacchetta usata dal penitenziere per assolvere dopo la confessione dei
e calzato fin sulle orecchie, portato dal papa. masuccio, 440:
lontananze marine, stracotta dallo jodio e dal sole. 2. figur. casco
perdeva volentieri qualche cosa sulla somma rappresentata dal titolo. dalla successiva serie di questi
ma tale però da poter essere completata dal portatore senza intervento dell'emittente. -
cura minuziosa con cui un orafo svolge dal suo involucro una gemma, sciorinò una
è 'cambiatore', come 'va'e baratta dal cambiatore questo foglio da cento lire '
ottimista. -cambiare mano: passare dal lato destro della strada al sinistro,
, par., 29-6: quant'è dal punto che 'l cenit i 'nlibra
bellezza; ma 'l cambio fu disprezzato dal casto filosofo per alterezza, come ad altri
come voi dite, non dipende soltanto dal fatto che la città sia così aperta
fare in modo che ricevano il vento dal lato contrario (per virare di bordo
spagna per cambiora che n'eboro in nimmisi dal detto giames: ebene. petrarca
bellezza; ma 'l cambio fu disprezzato dal casto filosofo per alterezza, come
di sangue dell'universal benefizio, risultante dal molto commerzio e intrecciamento de'trafficanti:
di cambio; l'interesse che si ricava dal denaro cambiato. testi fiorentini,
tanta altrove, o la faccia dare dal commesso suo al tuo. tasso, n-ii-384
tre metalli usato comunemente per monetare, dal che ne è nata la maggior richiesta
guardia ', espressione fascista, dedotta dal linguaggio militare, per significare la successione
= fr. cambre * curvatura ', dal lat. camur 'ricurvo '.
cambric (nel 1530), deriv. dal nome della città di cambrai (attraverso
il resto. = deriv. dal fr. cambrillon (da cambrer 'arcuare
. = voce dotta, comp. dal gr. xap. at 'in basso'e
plinio, 24-15), deriv. dal gr. xap-aixorcdcp 1000q 'cipresso nano
= voce dotta, lat. chamaecissus, dal gr. x < * p. aixiaaos
= voce dotta, comp. dal gr. xaù-at 'in basso 'e
'alloro basso, terragno ', dal gr. xaixaisàcpvrj (comp. da xap
bassa, terragna '(comp. dal gr. xocjxat 'a terra, in
plinio, 24-15), deriv. dal gr. xap-óspuov, comp. da xct
cui fusto si sviluppa a bassissima distanza dal suolo (come, a es.
= voce scient., comp. dal gr. xocp. a£ * a terra
= voce dotta, lat. chamelaea, dal gr. xaptexoda * olivo terragno,
. tardo chamaelèon -ònis (-ontis), dal gr. xap. atxécov -ovto?
dotta, lat. chamaleucen, deriv. dal gr. xap. ai. -
, da chamaemèlon, deriv. dal gr. xapt. a£p / r)
animali, che vengono di là dal mondo, che si pascono di aria.
. = voce dotta, deriv. dal lat. chamaepitys, dal gr.
, deriv. dal lat. chamaepitys, dal gr. xafjiatttitug 4 pino basso,
camera dei deputati o sistema già proposto dal romagnosi. pirandello, 5-128: aveva
comprese di vita novella, e sorrette dal pubblico voto, compivano per la prima
aria del carso ha già sfregato via dal mio viso il color di camera.
camera, doveva essersi alzato proprio allora dal letto, e... con
* volta, soffitto ', deriv. dal gr. xafidcpoc * volta '(
, 1-12: rivide infine la cameraccia dal pavimento di legno polveroso e dai due
amministrazione statale; emanato dallo stato, dal sovrano. -scrittura camerale: di amministrazioni
base regolamenti per ciascuna provincia approvati dal governo. 3. raro.
passare in un'altra camerata e dividere dal de silva. saba, 76: rumoroso
veggo uno dracone di mirabile grandezza discendere dal monte in calamone; e tanto era
tre parti: nelle tre che sono dal lato ritto si generano li maschi; nelle
ritto si generano li maschi; nelle tre dal lato sinistro si generano le femmine;
accorse il cameriere, un giovanotto dal vestito e dal fare contadineschi. e
il cameriere, un giovanotto dal vestito e dal fare contadineschi. e. cecchi,
le entrate pubbliche e di conservarle; dal quale sono elleno poi distribuite ai particolari
re ': il primo elemento deriv. dal lat. cantar a * camera '
ch'entrano da la porta, che vien dal cameron dipinto, avvertirà gl'intranti che
(plinio, 26-7), dal gr. xafxod 'a terra, in
= voce scient., comp. dal gr. xa ^ od 'in basso
la cerimonia del battesimo si vide emergere dal collarino e dai pizzi -dai pizzi del gran
correvano, e la madonna uscire dondolando dal portone sulle spalle dei sacrestani. poi uscirono
. = voce dotta deriv. dal lat. tardo camasus (bizantino xdtiaco
senza pieghe e spaccato per mezzo, dal lato e di sotto, e poi imbottonato
chiaro a corta giacca, una camicia molle dal colletto rovesciato. pascoli, 19:
svevo, 2-471: batteva i denti dal freddo, ma su quel posto aveva trovato
goldoni, iii-11: per carità, levate dal tavolino quel povero signor eugenio. -per
ai piedi. = deriv. dal lat. tardo camisia (usato per la
verga, 4-1x8: don diego si alzò dal letto come si trovava, in camiciuola
sopra la camicia, a maggior riparo dal freddo. la camiciuola di maglia,
cicognani, 6-128: io mi buttavo dal letto, eroico, e in una sfida
roteavano rapidi, ebbri di essere segnalati dal fragore delle loro motociclette e dall'azzurro dei
. sta sempre accanto al cammino, dal che gli venne il nome di * cam-
foco per accenderlo, era stato portato dal fumo su per lo camino insino alla cima
fili e i pali sbircienti dei tetti arrossati dal tramonto. moravia, iv-293: il
si confondevano. pavese, 4-292: dal paese venivano le voci del mezzodì:
suolo. = lat. caminus, dal gr. xd ^ uvoc,. cfr
= neol., deriv. dal fr. camion (1352). cfr
camionista. = voce registr. dal panzini (iv-103). camionistico,
panzini, iv-103: 'camma', dal francese carne. in italiano, eccèntrico
discontinuo. = deriv. dal fr. carne (nel 1789),
fr. carne (nel 1789), dal medio olandese kamme (cfr. olandese
, o lungi fra le sabbie sollevate dal simùn scoppiava impetuoso un assalto di predoni
d'amore. = deriv. dal lat. camèlus (gr. x.
, e came lopardalus, dal gr. xa{ay) à0tcdcp8axt. (;
candido e di trine. = dal fr. camelot * stoffa '(nel
europa): e la voce venne attratta dal termine chameau * cammello ', da
voce attestata nel fr. ant. fin dal sec. xiii, nella forma camaheus
è rifugio. baldini, i-102: usciti dal cammi namento...
grappoli delicati. campana, 45: via dal tanfo / via dal tanfo e per
, 45: via dal tanfo / via dal tanfo e per le strade / e
volendo esser il dì a firenze, presi dal lavoratore in prestanza due mantelletti vecchi di
i-213): al fine il legno pur dal lito parte, / e con ponente
però di que'fatti, certi costumi descritti dal nostro autore, c'eran sembrati così
e malinconiche: ma questa era ben lontana dal sospettare che ci fosse sotto mistero;
dal vedere al non vedere, si convertì in
spaventevoli e minacce orrende, mentre scuotevansi dal capo que'serpenti, i quali in terra
casa; e rientrarci da torino, dal frutteto, dalle vuote camminate per la
pazienza della formica, che, capovolta dal vento, cento volte perde la sua
cammino / a la mia nave più lungi dal lito. idem, conv.,
in gelate nevi, / tutta lontana dal camin del sole. bembo, 1-153
] sono nelle estremità, e lontanissime dal camin del sole, e perciò fredde,
terminata dal parallelo artico, e l'altra dal parallelo
terminata dal parallelo artico, e l'altra dal parallelo antartico. marino, vii-404:
sfera della sua attrazzione, furono distolte dal loro cammino; e così di corpi primari
uno nobile, il qual se desvia dal camino dei sui antecessori, macula il nome
e mi v'inchino. / or dal vostro cammino / qua voltatevi voi primi
idem, purg., 22-136: dal lato onde 'l cammin nostro era chiuso
e ne la terza spera / m'impetri dal signor appo sé loco. algarotti,
ariosto, 3-44: senza torcer mai piè dal cammin dritto; / né ad alcuno
anni -ti sembrare ognora; / né dal dritto cammin ti trasser fuora / unqua
per cammin corto / parte lo genovese dal toscano. manzoni, 1130: matura /
. monti, x-3-158: canzon, dal tuo cammin lungi tu vai. / del
; / e che quando e'partì dal re carlone, / esser dovea per
(16): lo cavalieie si partì dal giullare e misesi per lo cammino
. ariosto, 32-49: scese dal monte, e si pose in camino /
per lo caldo grande che era allora scalmanato dal sole, beendo acqua per rinfrescarsi
): filostrato, per non uscir dal camin tenuto da quelle che reine avanti a
da me più pauroso / che non dal cam rabbioso. = deriv.
cam rabbioso. = deriv. dal lat. camus, gr. xa|xó <
camuliato * tarlato '); probabilmente dal lat. camùra, femm. dell'agg
nei raggi e gialli nel disco, dal caratteristico odore (cresce spontaneamente nei campi
in chamamila e chamomilla: deriv. dal gr. xap. odp. 7)
malattia dei cavalli \ la voce deriva dal linguaggio della veterinaria medievale, dal gr
deriva dal linguaggio della veterinaria medievale, dal gr. * xeim-óppota, comp.
camoscio. = voce registr. dal tommaseo. camosciare) tr.
a ripassare le posate col camoscio. dal rumore le distinguevo. i cucchiaini,
mirti e tra ginepri; / e dal palco saltar con gran diporto / damme
vi durano quattro mesi continui, incominciando dal principio di maggio insino a tutto agosto
campagna, antica villa dimessa, lontana dal paese dalle altre ville e dalle case.
esplorare. dovila, 1-1-231: scoperto dal signore di danvilla, il quale con
combatteva solo nella stagione buona), o dal risultato strategico conseguito. -per estens.
, diedero occasione a questi di scuotersi dal collo il giogo dell'ubbidienza e dalle
il suo vino inebbriante. = dal lat. tardo campania (deriv. dall'
di collo, dai toraci spaziosi, cotti dal sole campagnolo. manzini, 10-213:
viene percosso (nella parte inferiore) dal battaglio interno (e in questo
campane: che si faceva da alcuni dal giovedì al sabato santo, cioè per
compiere un'azione rischiosa, guardandosi bene dal parteciparvi. giusti, iii-155: insomma
: non suonarle in segno di lutto dal giovedì santo al sabato santo. -sciogliere,
compiere determinati lavori (ora è sostituito dal cassone ad aria compressa, detto anche
per pendente / in una vacca uscita dal proquoio / trasformata la vidi immantinente.
fiacchi, n: in questo il campanar dal basso piano / prende la fune in
che quella figura di bronzo, fusa dal gagliardo campanaro, non aveva più il suo
niveus), di colore bianco, dal caratteristico canto che ricorda il suono di
campanella squillava limpidamente accompagnando i salmi sussurrati dal prete. panzini, ii-260: venivano
di bronzo. pananti, i-293: destandosi dal sonno dopo le otto, / dettero
celeste intenso. palazzeschi, 3-81: dal vuoto del pianerottolo un campanellino parve squillare
. = comp. da campana e dal suff. -forme (lat. -formis,
campanile, che se si lascia volgere dal vento per ogni lato, non lascia
ogni lato, non lascia però muoversi dal suo posto. magalotti, 9-1-10:
semplice campanella. linati, 30-22: dal campanilùccio di una chiesa, seduta
l'amore di patria al territorio dominato dal campanile della parrocchia.
campaninamente bene. = voce coniata dal dossi. campanino, agg.
. targioni tozzetti, 12-6-214: e questo dal suono chiaro che fa quando si scalpella
= voce dotta, deriv. dal lat. tardo campanula (dimin.
dotta, lat. scient. campantdaceae, dal nome del genere campanula. campanulato
voce dotta, comp. da campanula e dal suffisso -forme (lat. -formis,
me liberare, / ch'eo possa campare dal falso nemico. g. cavalcanti
, quando da lato / donna scesa dal ciel vidi passarme, / e per mirarla
reliquie troiane la fondaro, / che dal flagello d'attila camparo. cellini, 1-29
infirmitate campai. vasari, ii-153: dal sommo d'una rovina si vede ima
morte. fiacchi, 153: chi dal laccio campò tema il veleno. tommaseo
a riceverlo una nobile comitiva, condotta dal preposto maggiore d. tristano di legui-
che dalla gola mi scese al diaframma e dal diaframma agl'intestini, non m'ha
sorte e ai duri fati piacque / campar dal lungo aspro civil conflitto / pompeo per
/ di me fra tutti; e avria dal ciel travolto / me meschino nel mar
ed anche all'arte della scultura insegnatami dal padre mio, e che unica ornai
, 5-1-112: i popoli che si estendevano dal lazio al fiume esi...
vivente in continenza si riserbasse, campati dal divino furore, stimando la mano di
allora il campeggiante spiccherà per se medesimo dal suo differente, senza altro aiuto di
luogo al trasportar la parola molto acconciamente dal proprio significato all'alieno, fe'splendere nel
osteggiando, e campeggiava le cittadi di là dal fiume. m. villani,
certa specie di palissandro polito. = dal nome della città e dello stato di campeche
i-626: il linguaggio cittadinesco è diverso dal campestre. cattaneo, ii-1-152: i principali
, tranquillo sotto una pergola; riparato dal vento e dall'acqua. egli, invece
le pause di respiro negli itinerari scavati dal traffico cittadino, pari a un'acqua
. = voce veneziana campielo, dal lat. volgar. campitellum, da
campigiane. = deriv. dal nome del comune di campi (bisenzio)
deriv. da campo; voce registr. dal tommaseo. campignano, agg. paletn
, nell'europa settentrionale. = dal nome della città francese di campigny, nel
voce dotta, comp. da campo e dal gr. p. érpov *
conti, gli ecclesiastici ed altri esentati dal combattere in persona, poteano scegliere il
fissati. -campione di referenza: prelevato dal venditore da una merce in vendita e
tardo camp [h] ió -ónis, dal franarne kampjó 'chi combatte in campo
, ombrose e amare. / guardati dal fondo gli sbocchi / segnavano architetture /
bramoso il pellegrino; / tal io dal secco ed aspro / mondano conversar vogliosamente
/ che dice di buon zelo: / dal nostro campo miete penitenza / chi vi
. bartoli, 40-i-445: di là dal fiume s'avea aperto un gran campo
squillo vivo delle trombe, per scuotersi dal suo sonno momentaneo ed entrare a suon
per li campi del cielo: / ciascun dal regno suo move aspra guerra. tasso
campi. bruno, 3-365: e mentre dal mio globo a gli altri sorgo,
le pause di respiro negli itinerari scavati dal traffico cittadino, pari a un'acqua che
con l'esercito un luogo, spostarsi dal luogo dove era stato fissato l'accampamento
xiii-57: icilio! oh ciel! dal campo / volai;... deh
668: mi bisogna guardare questa fanciulla dal figliuolo, dal marito, da'famigli
mi bisogna guardare questa fanciulla dal figliuolo, dal marito, da'famigli: ognuno le
miei natali s'ella non viene provocata dal mio valore?... dove poss'
-cedere, abbandonare il campo: ritirarsi dal luogo della battaglia. - anche al
signore del campo: respingere il nemico dal luogo della battaglia, restare padrone del
dicon essi [i cinesi], sino dal principio del mondo la più crudel guerra
ateneo bolognese], per non uscire dal proposito mio, quando la teologia e la
pellico, ii-43: l'aveano tratto dal suo covile per condurlo alle carceri criminali
mi date!... io dal mio canto cercherò d'imitarvi, siatene
apportar in campo moltissime cose come scritte dal signor mario, le quali non furon
o di ferro. -prov. dal campo deve uscire la fossa: per
altra parte, che egli dice: dal campo n'ha uscir la fossa.
gravità: campo di forza che risulta dal campo gravitazionale della terra e dal campo
risulta dal campo gravitazionale della terra e dal campo centrifugo, che agiscono su ogni
pareva d'essere una vecchia enciclopedia scompaginata dal vento. -campo magnetizzante: che
tiro: zona che può essere battuta dal tiro di un'arma. -figur.
, o la gallina, sono scomparsi dal campo visivo, le fabbriche comunicano una strana
con le dimensioni e le caratteristiche richieste dal regolamento di ciascuno sport) su cui
pensava agli uomini e li fuggiva presa dal panico. perciò viaggiava: si trovava ai
concimare un campétto che teneva in affitto dal padrone. pascoli, 1480: c'
d'oltremare, quando li pisani tornarono dal passaggio, e sparsesi in quel luogo
lat. scient. campterium, deriv. dal gr. xa [i. 7tt7
= voce dotta internazionale, formata dal gr. xapjrróc; 'pieghevole'e
. = voce dotta, formata dal gr. xaputtót; * pieghevole '
dall'arabo kamhd'(pers. hamhà, dal cinese kin * oro 'e
lire del salario / dipennar per la rozza dal lunario. / io n'ho stupore
veneziani che agivano col volto nascosto dal camuffo. pulci, vi-171:
un pertugio s'affaccia / lo sbirro dal volto camuso, / e ghigna, battendo
berciava più di tutti. = dal lat. canàrius * del cane '.
s. v.). = dal lat. canàlis * condotto, grondaia '
di un verbo canalare, (registrato dal tommaseo con una citaz. da un volgarizzamento
di lei, che guari alta non era dal terreno, in un canalin di marmo
acqua morta vi erano colossali alberi che dal cielo con i rami spropositati risgrondavano sulle
che corrisponde a un'antica valle sommersa dal mare: in dalmazia). -canale
(e l'acqua vi si muove dal mare allo stagno durante l'alta marea
sacco e poi di notte lo calavano dal ponte dei sospiri giù nel canale. valeri
ardente e legittimo di questi colli fiammati dal sole, suscita vivide immagini, vigorosi
al candelotto. marino, vii-247: dal canaletto ch'è tra le ciglia agli angoli
come frammisto al fiele prenda il colore dal chilo; come la parte sottile filtrandosi
riga dei velivoli leggeri, a due braccia dal canaletto evitato per miracolo nella discesa funerea
un pallido azzurro d'ortensia, diramati dal ticino, solcavano la foresta per ogni lato
e di lei che guari alta non era dal terreno, in un canalino di marmo
confonde con lo scroscio del boite sfociando dal canalazzo su l'altra ruota muscosa.
* canale '; voce registr. dal panzini (iv-105). canalizzato (
. canalizzare); voce registr. dal panzini (iv-105). canalóne,
ieri alla città turrita / le castellate dal lucente usciolo; / fasci traevan di
classico can [n] abis, dal gr. x<4v [v] a3i <
difenda la croce delle spalle dei portatori dal canto vivo delle travi di base della
per dir di un malato che va tramutandosi dal canapè al letto, e da questo
guernite. = fr. canapé, dal lat. mediev. cànapèum per il lat
, comp. da canapa e -colo (dal lat. co lere '
voce dotta, comp. da canapa e dal suffisso -fido (dal lat. -ficium
da canapa e dal suffisso -fido (dal lat. -ficium, deriv. da facere
90: tieni uno canape che sia lungo dal tetto in terra, per poterti collare
appesi a canapi, come ragni che dondolano dal proprio filo. baldini, i-221,
, / la misera arianna, / rotta dal mare e dal viaggio stanca, /
arianna, / rotta dal mare e dal viaggio stanca, / dormì finché in levante
erano dimenticati, quando codabassa saltò fuori dal cavo d'un grosso canapo addugliato lì
: funicella. vasari, i-628: dal sopraddetto anello usciva un ferro grossissimo,
delle fibre: ha forma di canna dal colore bianco, diritta, leggerissima e
suon de'venti. = dal nome delle isole canarie. canarìglia,
= voce dotta, deriv. dal gr. xdéyxoc [xov 'resina arabica
cancan (docum. nel 1554), dal lat. quanquam * quantunque '
cancellato. = voce registr. dal tommaseo. cancellaménto, sm. raro
le sperse / rotte bilance, e dal furor segnate / cancellò le rubriche insanguinate
contrario. brancati, 4-20: si alza dal divano, prende la borsetta da un
dell'andarmi con questo nuovo impulso cancellando dal cuore quella non degna fiamma, e
e, così, fu cancellato, dal cuore della viaggiatrice, l'unico rimorso
cavalca, iii-26: o tu mi cancella dal libro della vita, dove tu m'
foscolo, xiv-144: mi ha cancellato dal ruolo de'militari. manzoni, 288:
lacrime e di sangue è stata cancellata dal nostro. pascoli, i-512: a mano
stava di solito un vecchio magro, dal viso gessoso e impassibile, con
tali versi così interlineati si dovessero saltare dal cancelliere. botta, 6-i-160: i
fettuccia fermata di qua e di là dal bollo della ceralacca -due grumi di sangue
una cancelliera e una tesoriera. = dal basso latino cancellàrius 'usciere '(che
= voce dotta, comp. dal lat. cancer -cri 'cancro 'e
. cancer -cri 'cancro 'e dal gr. -yevfo * che genera '.
. = voce dotta, comp. dal lat. cancer -cri 'cancro 'e
. cancer -cri 'cancro 'e dal gr. xóyot; 'discorso '.
dimezza. 2. figur. logorato dal tempo, dall'incuria (un edificio
logorazione. pavese, 8-135: liberarci dal falso vantaggio che la singolarità di essere noi
[i medici] hanno a uscire dal solito cerchio delle intermittenti, dei mali di
ne vuoi / altro? = dal lat. cancer -cri 'cancro '.
abbandonate. = voce dotta, dal lat. gangraena, deriv. dal gr
, dal lat. gangraena, deriv. dal gr. y ^ typaiva.
settica] fatto gangrenare le piaghe cagionate dal decubito. 2. corrompersi moralmente
la chiamiamo torrida la quale è confinata dal tropico del cancro e dal tropico del
è confinata dal tropico del cancro e dal tropico del capricorno. campanella, 1106
montale, io7: non te consunta / dal sole e radicata, e pure morbida
non mai un errore né una tristizie dal cuore dell'uomo. d'annunzio,
: nelle lunghe settimane di patimento, dal giorno in cui l'insonne cancro incominciò
voce dotta, comp. da cancro2 e dal sufi. gr. -osi8r) <;
genere di uccelli della famiglia ardeidi, dal becco a forma di cucchiaio (vivono
. = etimo incerto: forse dal lat. incantare. candefazióne,
dell'intensità luminosa. -candela nuova: dal 1933, il campione di intensità luminosa
, il campione di intensità luminosa derivato dal corpo nero alla temperatura di fusione del
mi partii ben tosto, cacciato più dal timore del cielo che del morbo. g
3. candeliere. = dal lat. candèlabrum, per cambio di suffisso
11-iii-1115: i candelieri furono usati ancora dal gran turco, ma in numero dupplicato
fr. chandelier, provenz. candelier, dal lat. candèlabrum (cir. lat
il candelotto di sangue che gli scende dal naso sul labbro. 2.
uscire da quella nuvola candente, che dal spirto d'austro risospinta corre verso il
di alcun lor lavorio, che poi dal candidato... infra le più care
sua pura ed intera / giglio non tocco dal notturno gielo. nievo, 189:
che meglio spiccavano per la loro candidezza dal bruno colore delle braccia e del viso
e del collo già disfatte non meno dal sole, a'cui raggi senz'alcun riguardo
di te si rinnoveha: / (e dal tuo roseo pullula una steba / come
. slataper, 1-45: la luna emerge dal lontano cespugbo e si fa strada fra
perviene. montale, 81: scesi dal cielo di paimira / su palme nane
, x-21-130: il suo volto riscaldato dal cibo, aveva una freschezza rosea che il
mammiferi carnivori appartenente alla famiglia canidi, dal pelo folto variamente colorato, con pupilla
3-63: i grossi cani maremmani bianchi dal respiro forte, con la testa alta
propria dell'uomo. era un cane raccolto dal vagabondaggio, con due occhi umili e
dalli nodi de perturbati sensi, libero dal carnai carcere della materia. buonarroti
sopra ciò: e questo nome deriva dal dire, che noi siamo cani.
centesimo porco si sarebbe fatto portar via dal diàntine. beltramelli, i-149: -
sibbene e volentieri; / ma guardisi dal can, ch'egli è mordace. p
contrade come cani arrabiati, il tremar dal gelo, il morir per l'eccessivo
tra'covoni d'un pagliaio marimesso, destato dal rumore dei suoi passi sullo sterrato,
cataio era gran cane. = dal tartaro khan 'principe '.
donna fiorentina il fece murare. = dal pers. khan 'stazione \
= voce dotta, lat. canephóra, dal gr. xavncoóoo? * portatore di
poetiche. monti, 24-797: dal nitido canestro automedonte / pose il pan
. che contiene canfano, che proviene dal canfano. -acido canfanico: anidride dell'
. = voce dotta, deriv. dal tedesco kampheròl, da kampher * canfora
tone del gruppo del cantano, fornito dal laurus camphora, o cinnamomum camphora (
artificiali. -canfora di borneo: ricavata dal fusto e dai rami del dryobalanops aromatica
tali conventi. montale, 75: dal verde immarcescibile della canfora / due note
= voce dotta intemaz., dal lat. mediev. camphora, deriv
, notevoli per le foglie biancastre, dal sapore amaro e dal forte odore canforato.
foglie biancastre, dal sapore amaro e dal forte odore canforato. ricettario
regno quella felicità che si sperò invano dal primo. foscolo, iv-440: pentimenti
che appaiono diversi secondo l'angolo dal quale sono osservati.
ad olio tu vuoi, pur che svarii dal campo. lorenzo de'medici,
pensier cangia proposta, / sì che dal cominciar tutto si tolle, / tal mi
rivolgersi intorno al proprio asse, fuggendo dal centro le parti dintorno all'equatore,
. changier, fr. moderno changer, dal lat. tardo cambiare.
chiamate cangigli. = voce livornese, dal lat. conchylium, gr. xoyxùxtov
spagn. caniqui (nel 1609), dal portogh. canequi (o canequim
= voce formata con cane su omicidio, dal lat. -cidium (deriv. da
è nella costellazione del cane maggiore; dal 24 luglio al 26 agosto);
, all'ombre degl'inchiostri chiari si premuniscono dal meriggio della concupiscenza canicola.
39: a chi inviarrò quel che dal sirio influsso celeste, in questi più cuocenti
accesa / ferza canicular son traversate / dal fulmineo ramarro. collodi, 681: la
mai mosso più in là di due metri dal suo canile. -canile municipale:
uva canina (sec. vi, calco dal greco); cfr. l'etimo
in tutte le cellule del corpo impoverite dal lungo malore. bocchelli, ii-257:
i-4: era la canna / dal turbine già franta, e sotto ai morsi
bene. de pisis, 206: vedo dal mio lettuccio / inquadrarsi nel vano /
1-54: riappare la corona del sambuco / dal fitto della siepe e agita la canna
se di nuovo l'avessi, fatta dal ceraiuolo. leonardo, 1-191: molte volte
dietro montecorno in mezzo ai nuvoli cacciati dal garbino improvviso. bocchelli, i-465: biagio
e vano, / che gli pendea dal setoloso collo, / si gonfiò,
scorrono. caro, 12-i-106: dentro dal muro descritto, più d'una canna
secondo cotal disiderio contentarlo, avendo già dal tanto piangere le conche degli occhi oggimai
nel tempo che la palla, cacciata dal fuoco, si movesse per la canna
prima nominò l'archibuso, si movesse dal vedere, che quella canna, quel ferro
a capo di un manipolo militare per liberar dal carcere il lanzichenecco. panzini, ii-721
passano in bicicletta / due villani / preceduti dal loro cane. / hanno il fucile
demonio tu? panzini, ii-133: dal candore della lana saltava fuori la canna
fa al balio; / ma quel che dal suo officio se 'nfegna, / la
narici. viani, 19-472: quelli dal capo abbozzito, incimurriti sparavano dalle canne
, vena. garzoni, 1-307: dal concavo suo ne nasce una cannella chiamata
vedere nel deserto? una canna agitata dal vento? s. bernardino da siena,
anima vuota, e il calore riverberato dal suolo e dalle pietre confortava le ossa
punzone, con quelle sue mani callose dal continovo martellare che averebbero schiacciate le noci
: non si deve giudicare ima persona dal solo aspetto. febusso e breusso,
. = lat. canna, dal gr. xdcvvtf. cfr., inoltre
dotta, lat. scient. cannabaceae, dal nome del genere cannabis. cannabano
dotta, lat. scient. cannaceae, dal nome del genere canna. cannàcoro
. leopardi, 111: e già dal caro / sangue de'suoi non asterrà
, cui gente irritatrice espugna, / qualor dal can- neggiar fatto più fiero / fiede
tanto si può cavar dalla cannella, dal cannellino, dal cocchiume, o
può cavar dalla cannella, dal cannellino, dal cocchiume, o da qual si
del corpo. garzoni, 1-307: dal concavo suo ne nasce una cannella chiamata
regioni tropicali: cannella di ceylonf ricavata dal cinnamomum zeylanicum, della famiglia lauracee
delle antille; cannella cinese, ricavata dal cinnamomum cassia, della famiglia lauracee,
della cina; cannella garofanata, fornita dal dicypellium caryophyllatum, della famiglia lauracee,
stillata. leopardi, 32-66: e già dal caro / sangue de'suoi non asterrà
tanto si può cavar dalla cannella, dal cannellino, dal cocchiume, o da qual
cavar dalla cannella, dal cannellino, dal cocchiume, o da qual si sia
la fossa; / chi, poi che dal cannel le sorti ha tratte, /
che più non mi chiude il verziere / dal dì che nel suo rugginoso / cannello
-per simil. giusti, iii-122: dal cincischiare una strofa, passare a comandare
cicatrizza le piaghe, e le difende dal flusso del sangue. monti, x-3-99:
sorgenti quasi dalle acque, erano divise dal... sentiero che si percorreva,
, ed io sono inutilmente in uniforme dal mezzodì: milano è tutto lumicini come
fumo. d'annunzio, ii-894: e dal deserto un'altra massa oscura / s'
4-182: all'udir gente nella piazzetta, dal portone dei trao, che rimbombò come
voli delle persone che per la fune dal campanile di san marco sogliono salire e
. salvini, 16-547: ei svelse dal cannon tasta patema, i pesante,
gamba manca egli l'aveva veduta distaccarsi dal suo ginocchio e cascar nell'oceano, vicino
come del resto i tedeschi chiamarono fin dal principio della guerra dickc bertha ogni pezzo
. = voce dotta, deriv. dal gr. xavcóv 'canna 'e anche
dell'orchestra. baldini, 1-88: dal carso giungono le onde e i boati d'
i fanciulli ne portavano le cannuccie coperte dal capo a piè. machiavelli, 768:
e ferrate. = deriv. dal lat. cannula, dimin. di canna
con poppa e prua coperte, azionata dal vogatore, seduto sul fondo, con la
il 26 ottobre 1492): deriv. dal termine araucano (a sua volta dalla
. il termine canoa è registr. dal d'anghiera (nel 1493).
sostanza e di forma contro i canoni fissati dal concilio tridentino: basterebbero la clandestinità e
furono di parere che tale appellazione venisse dal canone frumentario, perché [i canonici]
la proprietà. guerrazzi, iii-138: dal canone, dal livello, dal fitto
. guerrazzi, iii-138: dal canone, dal livello, dal fitto, si detraggono
: dal canone, dal livello, dal fitto, si detraggono forse dal conduttore le
, dal fitto, si detraggono forse dal conduttore le spese che egli commette per
spese che egli commette per cavare frutto dal podere o dalla miniera? boccardo,
voce dotta, lat. canón -ónis, dal gr. xavd>v -óvo? *
canonicamente in assisi nel 1939, approvata dal vescovo di assisi come istituzione laicale,
operazione costumata nella cura di tanti malori dal pubblicatore dell'arte. guerrazzi, iv-330:
l'età minima di quarant'anni stabilita dal concilio di trento per le donne al
, il santo borgia domandò e ottenne dal sommo pontefice paolo terzo che, fattone
intrinseca, ma tutto il loro pregio dipende dal trovarsi registrati in un qualche libro canonico
canonìcus * relativo alla norma ', dal gr. xavovixóg, deriv. da xavóv
gode del beneficio, ma è dispensato dal servizio dell'altare. -canonico coadiutore:
le confessioni dei fedeli nelle ore stabilite dal vescovo. -canonico teologo: nelle chiese
che avendo a vedere una carta compiuta dal canonico de'bardi, per consiglio che
in grosso volume antonio mongitore; e dal dire e dalle sentenze si palesò divoto
voce dotta, lat. tardo canonìcus, dal gr. eccles. xavovixós * chierico
dotta, lat. eccles. canónizàre, dal gr. xavovt- £eiv 'stabilire con
o solle varsi sul cubito dal coperchio di un'urna, o venir su
, o venir su col capo dal rozzo canopo delle sue ceneri.
ceneri. = voce dotta, dal nome della città di canopo (lat.
di voce. pindemonte, 11-6: la dal crin crespo e dal canoro labbro /
11-6: la dal crin crespo e dal canoro labbro / dea veneranda un gonfiator
come notturna acqua canora / che si versa dal cuore della terra, / trema canta
fare atto di sottomissione. = dal nome del castello di canossa, nell'appennino
con gli stracci e le canottiere arsi / dal sudore. calvino, 1-313: era
regista, la sceneggiatura ossia il canovaccio dal quale, in seguito, sarà tratto il
chenevas * fatto di canapa '(e dal sec. xvi i sensi figurati di
i. neri, 7-78: purché fille dal cuor la doglia canse, / disse
parte, scostarsi, ritirarsi; allontanarsi dal pericolo; mettersi in salvo, al
doppiare un capo; deviare, sviarsi dal cammino *: dal- l'aoristo greco
= voce piemontese e ligure, dal provenz. moderno cantobruno, deformazione dell'
gialloaranciata, zuccherina. = dal piccolo centro di cantalupo, presso roma.
un dente in campo di fiore, dal canta in banca. vasari, iii-134:
nelle galee. = deriv. dal fr. cantanette (sec. xvii)
fiori], non più tosto ebbe dal cantante giovene udito ama- ranta nominare,
dalla cappella del paradiso, e banditolo dal coro de'suoi felici cantanti, 10
origine da altro, se non se dal non ci essere tra le parole ed il
che ad amar ce invita, / dentro dal petto el cor mi ra- serena
occhi miei, / è quel virgilio dal qual tu togliesti / forza a cantar
forse con peccato mortale, fu invasato dal diavolo, e fra l'altre cose che
la lauretta, emilia cantasse una canzone, dal leuto di dioneo aiutata. cantari cavallereschi
198: rosso ride l'arcato palazzo dal portico grande / come le cateratte del
, e anche il pianto / coperto dal rumore del suo mare, / il limpido
verdi! d'annunzio, iv-2-726: emergendo dal mare sinfonico l'ode canta la vittoria
padre col dolore di essere stato strappato dal mio sonno. d'annunzio, ii-229:
non dante, par., 30-30: dal primo giorno ch'i'vidi il suo
filare o a tessere si lieva, dal sonno si diffende e la sua fatica
casa in villa, e leggendo; scosso dal cantare degli uccelli. carducci,
. pascoli, 113: vien dal lido solatìo, / vien di là dalla
alberi delle cui foglie si ciba). dal suo corpo, disseccato e polverizzato,
lat. cantharis -idis (plinio), dal gr. xav- -l8oq, dimin
dotta, lat. scient. cantharidae, dal nome del genere cantharis (v.
= voce dotta, lat. cantharus, dal gr. xdcv&ocpo? 'coppa,
, lat. cantharus (ovidio), dal gr. xdcv- • 9-apo <
, dall'arabo qintàr, deriv. dal lat. centènàrius (cfr. quintale)
composi giorni sono per farla mettere in musica dal mio maestro di cembalo. pananti,
dello spirito, se la natura cantata dal d'annunzio si vuol mettere di fronte allo
il canteo, rattenuto a conveniente distanza dal vertice dell'angolo per mezzo di due
due cosciali. = deriv. dal lat. canthèrius 'cavallo castrato, palo
e mesceva. = deriv. dal lat. cantharid [u] la,
fastidioso. = voce registr. dal tommaseo. canterèllo1 (cantarèllo)
plur.: corporazione di cantori stipendiati dal comune per allietare le feste solenni (
salomonis '. = voce dotta, dal lat. cantica, neutro plur. di
nel cantico delle creature, l'uno dal camino di pietra e l'altra dalla
un cantico di capinera / si leva dal tacito bosco. d'annunzio, iv-2-164:
guerra. questa è opera disegnata già dal czar; e due ne sono i fini
dei cantieri, dai fumaioli mozzi, dal ferrame e chiodame contorti, dai bacini
materiali. negri, 1-446: escono dal cantiere, a coppie, in branchi,
: si dimostra che le lingue incominciaron dal canto per ciò che testé abbiam detto
il proposito di tante lodi e demulcto dal tono di quella voce, invita a l'
». la moglie rispondeva, certo dal letto e senza muoversi, con la
cantimplora (nel 1543); deriv. dal catal. cantiplora (mod. cantinplora
i vini, che vi si porranno, dal calore riscaldati, diventeranno deboli e si
un senso di solidarietà inconscia o attratto dal gusto d'osservare i miei compagni e
mus. la corda più sottile e dal suono più acuto negli strumenti cordofoni ad
: naturalmente nacque il canto, misurato dal verso eroico, agl'impeti di passioni
si apre, una imposta cigola sbattuta dal vento. un'orchestrina svolta a un
palazzeschi, 4-168: senza levar la testa dal telaio costruivano insieme, ed era un
farei fare madrigali in sua laude, e dal tromboncino componervi suso i canti, e
ma anche ne'precedenti secoli fu adoperato dal popolo cristiano. che anche si usasse
panzini, ii-94: frate guido toglie dal canto liturgico le note d'amore.
ha origine da altro, se non se dal non ci essere tra le parole ed
e spaventosa, dove le tenebre erano rotte dal crepitante rosseggiar dei tizzoni. verga,
in mano te ne venga, costì dal canto della sua casa, cantando un
la costuma del paese, si pose dal canto destro ginevra la bionda, e
non aveva potuto arrivare ad aprirne lo sportello dal canto di bice. 5
e quando tu [granata] muovi dal canto, / la rondine è ancora nel
fatto, me 'ndegno, / e dal canto de for sì me 'nfegno / che
degli avversarii, che hanno le leggi dal canto loro. firenzuola, 418:
hai fatto stiamazzo, avendo tutti i torti dal canto tuo. bruno, 3-137:
, che si gloria d'aver filosofi dal canto suo, vorrei che consideri,
fecesi ogni giorno più acerba, massime dal canto di martino, il qual la
suo nome l'editto, mostrare di essere dal canto della ragione, e che il
. pare che tutti gli obblighi siano dal canto di chi li educa, tutti i
di chi li educa, tutti i privilegi dal canto di chi è educato.
ti prometto, che se tu farai dal canto tuo quello che tu dovarai, tu
materia non fussi stata molto bene disposta dal canto loro e mio, non si conchiudeva
simili cose. caro, i-4: dal canto mio, per mostrarvi ch'io la
: orsù, dunque, non manchiamo dal canto nostro. bruno, 67: non
67: non dubitate di cosa buona dal canto mio; attendete pur voi a far
mio; attendete pur voi a far bene dal canto vostro. marino, i-207:
ricevere ancora il poco, poich'io dal mio canto più mi reco ora a gloria
ne prevedo la causa, e che dal canto mio cercherò di contribuire alla sua salute
prassede, la quale, tutta impegnata dal canto suo a levarle dall'animo colui,
nievo, 209: gli abitanti di fratta dal canto loro furono alleggeriti d'un gran
verga, 4-26: la baronessa, dal canto suo, mentre il sensale le voltava
. e spero non mi tradirete. dal canto mio, vi prometto che non ripeterò
motivo di lamentarsi di amelia, amelia dal canto suo doveva riconoscere che un marito
l'aveva vista nascere. -avere dal proprio canto: dalla propria parte.
sassetti, 68: chi ha la presunzione dal suo canto, rare volte la fa
concorrente che si ritira. -tirare dal proprio canto: attrarre qualcuno in un
si crede che poiché eglino ebbono tirato dal canto loro il conte, che volessino apertamente
. -la buona via si piglia dal canto: chi ben comincia è a
: dicesi che la buona via si piglia dal canto. cominci il padre in sul
tardo canthus * angolo dell'occhio ', dal gr. xoev&óg. canto3
del pavone. = deriv. dal gr. xav&ó <; 'angolo dell'
erano impastati di fresco, ancora allumachiti dal pennellone dell'attacchino, i manifesti che
cantonata, a sinistra di chi guarda dal corso medesimo, occupa lo spazio dov'era
del pianerottolo. pecchi, 2-63: dal cantone del camino la nunziatina era tutta
della sella, quella alquanto chetamente sollevò dal cavallo e posela su 'l palo.
atterrito dalla loro autorità, o sbigottito dal profluvio dei loro creduli seguaci, fussi
si spicca da dietro un arbore, o dal cantoncèllo d'una fenestra, o sta
. = fr. canton, dal provenz. canton 'paese, regione '
3-13: era la sedia del papa dal lato dove si dice il vangelo, e
bestemmia. = voce semidotta, dal lat. cantor -óris, deriv. da
deriv. da cantore; voce registr. dal tommaseo. cantoruto, agg. ant
., comp. da canto3e -tornio (dal gr. top. f)
nell'orditoio. = deriv. dal fr. cantre (di etimo incerto)
il suon dell'ore viene col vento / dal non veduto borgo montano. saba,
pindemonte, 1-508: ma la cinta dal mare itaca molti, / sì di canuto
non hanno capello bianco: sicché più dal cuore che dal pelo si dee giudicare
capello bianco: sicché più dal cuore che dal pelo si dee giudicare vecchiezza. bisticci
casa, piccolo, canuto; scurito dal sole, lippo: poco bello a vedere
in quell'ora / cadean più folte dal sereno cielo. tasso, 6-i-81: or
/ fatto stella cadente, / precipitò dal suo fiorito cielo, / e, di
1-24: sugheri. somigliano all'ulivo, dal fogliame un po'più canuto, un
: un pastore che pascolava lontano dal villaggio, si divertiva a questo gioco.
in mano te ne venga, costì dal canto della sua casa, cantando un canzoncino
imbriani, 3-9: non so astenermi dal tradurti in versi arrandellati una gentil canzoncina
sode e buone. vico, 83: dal padre giacomo lubrano (gesuita d'infinita
, per i tre mari / vola dal cuor che spera oltre il destino, /
destinato a essere accompagnato dalla musica e dal canto; composizione in versi di ispirazione
alla moda: molto diffusa e apprezzata dal gran pubblico per un certo periodo di
ministro degli affari esteri aveva le notizie dal 'lampo'. de sanctis, iii-273:
, invece delle insulse o sudicie canzonette dal volgo cantate per le pubbliche vie,
mare rappresa. = deriv. dal nome della collina cinese di kao-ling (
della laguna veneta. = deriv. dal nome del centro peschereccio di coorte (
intende ch'egli sia usuraio. = dal provenz. caorsin (lat. cadurcinus)
la luce. machiavelli, 558: dal quale usciva tanto spavento, che ciascuno
scontravan quegli che fuggiti al mare, dal mare si rifuggivano alla terra. vico
stato dell'infame comunione delle donne. dal quale poi i fisici furono desti a
/ che porto dalla notte / e dal caos, / ti risenti improvvisa nel profondo
: d'arno in sulle rive / dal goto caos il greco lume emerse.
, 3 (45): s'alzò dal suo seggiolone, e cacciò le mani
mani in quel caos di carte, rimescolandole dal sotto in su, come se mettesse
voce dotta, lat. chaos, dal gr. x&oc, * baratro ',
sulla caotica accozzaglia di popoli vari venuti dal mare e dal monte a soprapporsi ai
di popoli vari venuti dal mare e dal monte a soprapporsi ai vari popoli che
e confondono, a seconda del punto dal quale si fa l'analisi. cardarelli
= voce dell'italia meridionale, deriv. dal lat. caput, con l'influsso
sopra e spalli, ed essendo guidati dal freno delli miei divini consegli, sian
eleganza compagnola. campana, 204: dal battello capace / ascendono i tesori della
: una specie di contentezza le saliva dal cuore ad umiliare la propria superiorità di signora
bimba, e fanciulla. e fu dal sangue / che t'avvedesti d'esser
archibuso, si credette morto, e caduto dal fico, fu difficilissimo il renderlo capace
. machiavelli, 315: i fianchi dal lato sono uomini e non mura, i
concepire, dal fuoco del loro ingegno, dal loro sentimento
concepire, dal fuoco del loro ingegno, dal loro sentimento della bellezza e (in
vane battaglie e di sciaguratissimi secoli) dal loro inestinguibile desiderio d'immortalità. gioberti,
1: la capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. i diritti che la
, 2-29: sempre cercava la figlia dal sorgere / al tramonto del sole; e
una fonte, / vide una capanna dal tetto di paglia / e andò subito a
capanna, che è quella parte che immediatamente dal focolare riceve il fumo...
le covate di pulcini, per difendere dal freddo colture particolarmente delicate, ecc.
di... quanto i giovani aiutati dal calor intrinseco sieno animosi e confidenti di
, capitazione. = deriv. dal lat. mediev. capaticum (da caput
batuffolo di capecchiaccio vilissimo. = dal lat. capitùlum (dimin. di caput
dei canali. = deriv. dal venez. capa, nome di vari molluschi
con una faccia di vecchia pettegola butterata dal vaiuolo e una capellatura impregnata di olii
leggiadramente tonduta. gozzano, 51: dal monile / divampa quella gran capellatura /
', sorta di color rosso tratto dal legno del medesimo nome. 2.
rigido o ricciuto; il colore varia dal biondo al rosso, al castano,
inf., 33-2: la bocca sollevò dal fiero pasto / quel peccator, forbendola
avorio e l'oro sarebbono stati vinti dal color de le sue carni e de'capegli
, quasi una linea, scendendo dal fronte di lei, per la guancia rotonda
oscuro / la trascinò: di là dal fiume curvo, / nel regno buio la
rea moglie. sassetti, 193: dal tempo ch'io mi partii di costà all'
hanno capello bianco: sicché più dal cuore che dal pelo si dee giudicare
bianco: sicché più dal cuore che dal pelo si dee giudicare vecchiezza. campanella
proprio un delfino, con quella schiena curvata dal remo e annerita dalla canicola, con
d'argento coniata a modena nel 700 dal duca francesco iii la cui effigie vi
prendere, catturare '(catto, dal part. pass, captus).
produce nel pasturale quando cerca di liberarsi dal capestro che gli avviluppa le zampe.
biscanta la delicatura del moscatello, sequestrata dal melachino e da lo uppilativo, per
, / spiccato un leggier salto indi dal piano / senza staffa toccar sovra v'ascende
impiccare; la forca stessa. pannuccio dal bagno, xxxv-1-304: m'avansa, /
rota / per gran sorte scampato e dal capestro. d. bartoli, 40-i-215:
: e che al cielo la figura fusse dal suo gran fabbricatore data non quadrata
molte dimostranze lo manifestano. argomentasi dal nome,... pro
4. monticello di sabbia depositato dal mare o da un fiume.
più volte. = deriv. dal lat. capitium 'estremità'(cfr.
dei marinai. = deriv. dal lat. capitium: cfr. capezzale.
, 401: la mentita licisca dal colmo seno e dagli indorati capezzoli.
gonfi. = dimin., dal lat. capitium 1 estremità ', deriv
= voce dotta, deriv. dal lat. capiens -entis (da ca
bella capigliara '-quantunque sia voce usata dal castiglione, pure ne avverte l'alberti essere
agraria, la salvezza del ferrarese dipende dal nascere di una forte economia locale e
voce dotta, comp. da capillare e dal gr. cxorréco 'esamino '(
. = voce dotta, comp. dal lat. capillus 'capello 'e dal
dal lat. capillus 'capello 'e dal suffisso -fer (da fero 'porto
, / fòran discordi li nostri disiri / dal voler di colui che qui ne cerne
via, ella non capiva in sè dal contento. 4. tr.
si trova scritta né da me né dal signor mario. in oltre, io non
sotterranei, io aveva inteso parecchie volte dal piano superiore le sue cantilene, ma senza
(cfr. capnomante): comp. dal gr. p. ocvtt <; *
lat. capistèrium 'piccolo truogolo ', dal gr. oxacpi- anfjpiov (columella)
san pietro e fece approvare tutte queste cose dal parlamento. boccalini, i-15: aggravò
la pena capitale, cassata poi nel 1847 dal codice. imbriani, 2-179: dicono
ottantanove, e di tante capitali novità promesse dal grido popolare non ne aveva portata alcuna
12-55: si trovarono i bardi dovere avere dal re d'inghilterra, tra di capitale
momento di poter liquidare tutto e ritirarsi dal commercio. ma sì! quasi tutto il
avrebbero fatto a togliere questi cento milioni dal capitale circolante che, in tutta la
da sorpassare di molto il capitale ingoiato dal terremoto? giusti, v-13: godo
di guido e il capitale fu compromesso intero dal crollo della casa, ma proprio intero
la salute di quella repubblica essere spiccarsi dal cristianissimo, il quale l'aveva poco
sua madre con un capitaletto ereditato dal marito... aveva compe
, ii-2-79: l'industria sembra oppressa dal capitalista senza che questi in fine d'
a quella feudale, e facendo nascere dal seno di essa, da lei generati
/ provvisti i lidi, e già dal fato sciolti / salir sovra l'armata.
una guerra cioè delle nazioni greche capitanate dal fior degli eroi contro un potentissimo regno
dei principi italiani, capitanata e tutelata dal pontefice. giusti, iii-296: o
o capitanata dalle corone, o capitanata dal berretto, la discordia civile è il pessimo
; comando di esercito; ordine dato dal capitano; dominio su una città;
è necessario l'aver sempre acceso il fronte dal fuoco d'un colore intrepido, così
.. viene occupato [nell'esercito] dal capitano generale, che ne ritiene con
friuli erano predominate dalle tradizioni feudali e dal rispetto del giuramento di vassalaggio.
, 54: il 15 gli fu dato dal doge [al carmagnola] il bastone
: ma io non ci voglio andare dal capitano di giustizia. non ho che far
fecero la carità di dirgli che andasse dal capitano del porto, giacché le notizie doveva
maschera della commedia dell'arte, derivata dal soldato millantatore della commedia antica.
dotta, lat. mediev. capitantia, dal lat. caput -itis 4 capo '
la persona. = voce dotta, dal lat. plur. capitecènsi * contati per
alla cima della colonna, i quali dal vivo di essa si vanno gradatamente slargando.
fini aghi, che snello / sorgi dal cespo, come un serpe alato / da
per asciugare la testa. = dal lat. mediev. capitergium, comp.
longobardico e carolino del secolo decimo illustrato dal muratori e l'altro concernente la fondazione
diciotto anni; e quei capitolari, mossi dal danno che le greggie senza pastore patiscono
messa, ecc.) che venivano letti dal clero in capitolo. = lat
.]: il capitolato proposto a roma dal barone ricasoli rimarrà come una colonna
gabbia, né marco aurelio è disceso dal suo cavallo e dal suo piedistallo. panzini
aurelio è disceso dal suo cavallo e dal suo piedistallo. panzini, iii-708:
270): come noi ci partimmo dal gran cane, avete inteso nel cominciamento del
al capitolo delle sete nostrane, e dal giappone al thè al caffè ed allo zucchero
fra michele, 38: fue arrecato dal notaio il calamaio e la penna e 'l
beoni si legge, che andati due conci dal vino a dormire, si risvegliarono il
. cavalca, ii-232: e passando dal capitolo non vi volle entrare dicendo,
gesù cristo. fogazzaro, 7-87: dal capitolo... entrò nella chiesa,
il caso che il gatto faccia capitombolo dal tetto. nievo, 90: deggio anche
, accompagnato dai brontolamenti del tuono e dal rantolo spasmodico dei passeggeri.
russando / i ciocchi. = dal lat. capitò -ònis 'che ha il
peso lire venti. = forse dal lat. capita, plur. di caput
vedermelo davante. = deriv. dal lat. capito -ònis 'chi ha la
dotta, lat. scient. capitonidae, dal lat. capito -ònis 'dalla testa
= comp. da capo e tòrzolo, dal lat. tortio -ònis * torcimento '
scherzi asinini. = deriv. dal lat. caput -ìtis 'capo '.
rivendicava in libertà, traeva i grandi dal palagio, rifermava sopra loro gli ordini
capitudini dell'arte. = deriv. dal lat. caput -pltis, con la terminazione
nome di un genere della famiglia, dal gr. xatcv < * >87) <
= voce dotta, deriv. dal gr. xoc7rv<ó87) <; 'fumoso
. = voce dotta, comp. dal gr. xanvó? * fumo 'e
consisteva nel trarre presagi dalla direzione, dal colore e dalla forma del fumo.
= voce dotta, comp. dal gr. xocttvó »; 'fumo
= voce dotta, comp. dal gr. xocttvós 'fumo 'e
. = voce dotta, comp. dal gr. xaruvóc 'fumo 'e
parea, e insieme col notaro n'andò dal podestà. machiavelli, i-555: i
andò mentre l'acqua veniva ancora giù dal cielo come dio la mandava, col
inf., 33-3: la bocca sollevò dal fiero pasto / quel peccator, forbendola
e per nascondere / l'età, dal mento e dal capo si svellono / li
/ l'età, dal mento e dal capo si svellono / li peli bianchi.
e inviamento e stato e ogni buono costume dal padre, noi rimanemmo sanza capo e
e forse il nilo occulterebbe in vano / dal giogo il capo incognito e lontano.
è così grande / che 'ntorno giù dal letticciuol trabocca, / e da capo e
affidati, lasciansi in sul meglio sfuggir dal pugno il capo della fune, e voi
per servire di foglio di chiamata certificato dal generale comandante d'armi di questa piazza
austriaci. cuoco, 1-64: potette ottenere dal direttorio ordini tali al generale in capo
tutti è il convento di milano detto dal titolo della lor chiesa san barnaba.
da tre lati circondano i portici, e dal quarto lato le scale, gl'ipocausti
ogni mia romanza è indicato il testo dal quale è ricavata: e ciò basterà pel
corderia). garzoni, 1-487: dal mestiere di questi [linaruoli] succedono
dovrebbe supplicar d'aver tal grazia / dal dì di capo d'anno a san silvestro
, 4-10 (464): e cominciatosi dal capo gli contò la storia infino alla
esce vicino alla gemma; sarmento lasciato dal potatore; tralcio, propaggine; innesto
sesto, / n'un tratto, dal vedere al non vedere, / dalla brinata
non vedere, / dalla brinata, oppur dal temporale, / gli s'è seccato
, / da cui vinto, e dal peso, a poco a poco / crollando
vedere che il sarsi faccia gran differenza dal capo della cometa alla sua barba o
indrieto uno capo importante e imo errore dal quale e'principi con diffi- cultà si
di dannarsi vien da due capi; dal nimico esteriore, e dal nimico interiore.
due capi; dal nimico esteriore, e dal nimico interiore. magalotti, 9-1-3:
sporgeva dalla finestra con una lunga canna dal cimelio pieghevole -una canna da pesca -dalla
non amanti e schivi, non potevano uscire dal cerchio magico delle idee d'anticamera;
/ l'altro a capo ne va dal canattiere / e alla brigata lo vorrà scagliare
29-37: a rischio di cadere / dal ponticel nel fiume a capo chino, /
c. croce, 89: andò dal re con tutta questa comitiva di donne,
uscire. -capo di fonte: luogo dal quale nasce una sorgente d'acqua.
giera, e più butirrosa, separata dal latte dei ruminanti domestici, e colla
: di nuovo; un'altra volta; dal principio; come all'inizio (v
al punto di partenza; dover ricominciare dal principio. d. bartoli,
ode. -da capo a fondo: dal principio alla fine, interamente.
rivolse, quel feroce drudo / la flagellò dal capo infin le piante. boccaccio,
., 8-9 (322): tutto dal capo al piè impastato, dolente e
lor son tutti quanti, / così costor dal capo alla radice / sanza tradire stavon
pulci, 8-78: io t'ho squadrato dal capo al tallone, / per
vedessi a fronte, / ne tremeresti dal capo alle piante. bandello, 1-33
, così sen vanno / di quella ornate dal capo alle piante. berni, 7-19
cover- tato / da gigli d'oro dal capo al tallone. f. d'ambra
casa sia spazzata, e rassettata tutta dal capo a piè. guarini, 393:
, n-ii-338: tutto con gli occhi dal capo a le piante mi ricercava,
insù, ed io le son ite sfilando dal capo fino al piede, dove si
, ii-435: ho conosciuto uno che dal capo al piè della giornata non aveva
, dipinto d'un color biondastro, artefatto dal capo a'piedi. pareva uno di
, tanto che alessi non piangeva più dal terrore. d'annunzio, iv-2-308: le
mal del capo. algarotti, 2-76: dal che ne veniva in conseguenza che [
quando meno me lo aspettava, fui preso dal solito giramento di capo. ecco la
scriverle. -giudizio del capo: dal quale dipende la vita dell'accusato.
guardano dal ripetere tutto il santo dì parole, delle
quei dui a dormire, che vinti dal sonno ancor non erano desti,.
che fa capo vicino al foro, dal lato di porta vercellina. cattaneo,
l'anello nuziale... lèvatelo dal capo! -levarsi di capo:
teverone, detto già aniene, discende dal monte trebulano, e, da'laghi
, 589: il mercante era così stonato dal dolore... che non gli
levavano gli occhi al cielo. -scuotere dal capo: allontanare; liberarsi.
etade in etade, / scosso ancor dal suo capo non ha. -tenere
. -il pesce comincia a putire dal capo: i governanti si lasciano vincere
, che 'l pesce comincia a putir dal capo, overo che tale è la
capobrigante rimasto fin allora nascosto, uscì dal fondo del valloncello e aggredì la roccia,
firenzuola, 359: avuto il segno dal capocaccia, con grandissimi e discordanti urli
. frugoni, xxiv-1039: ordinato fu dal serenissimo apollo, che l'avea eletto maestro
si fece largo con la forza, uscì dal cerchio entro cui le ragazze l'avevano
due corna la vitella già presa e trascinata dal capoccio a cavallo. negri, 1-531
della brigata, -per il signor enrichetto dal ciuffo, che domani è sposo.
non passarono molti mesi che fui scelto dal cavaliere mediatore de'patti tra lui e il
grasso molto ricercato, lo spermaceti; dal capodoglio si ricava anche l'ambra grigia
i capidogli coi vecchi marini / vengon turbati dal lor pigro sonno. alamanni, 4-2-85
: vede sovente il capidoglio orrendo / dal più profondo mar condursi a terra.
sventrato. vittorini, 1-68: siamo scesi dal torpedone, che sfiatava acqua come un
e gentile; ma detesto quel ribellar dal nativo costume. algarotti, 3-56: le
però eroine senza bellezza, rese immortali dal genio degli nomini. d'annunzio,
la quale dalla contrapposta parte sconfitta era dal travicello sopra il quale era, per la
la piccola dei metri di distanza dal capolinea. pavese, 7-34: arri
. lippi, 1-7: quando marte dal ciel fa capolino, / come il
, delle loro provincie, chiamate, dal loro nome, judiciariae, erano appunto le
pretore, i carabinieri eran giunti anch'essi dal capoluogo del mandamento. deledda, iii-830
tagliaboschi] aveva in animo di recarsi dal suo capomacchia. = comp.
1-134: l'ingegnere venne, accompagnato dal suo assistente, un capomastro: tutti
. baldinucci, 2-3-292: andrea contucci dal monte a sansavino ne fu dichiarato capomaestro
che mi lasciassi tastar il polso dal signor lucilio; ma io mi vi
strido di quel poncelletto venerameri capopopolo mandato dal vitelleschi al supplizio e attanagliato e sbranato
, nelle tonnare. = deriv. dal sic. capuraisi 1 capopesca ', comp
popolo: a firenze, cittadino eletto dal popolo col mandato di tutelare i suoi diritti
caporettai putrefatti. = voce coniata dal d'annunzio: cfr. caporetto.
rione a tutta spinta. = dal nome della località istriana di caporetto, dove
non bramerebbe vedere ima volta tanti uomini dal nome celebrato e risuonante in tutto il
la quistione, per esempio era riveduto dal revisore linguistico,... veniva
linguistico,... veniva riveduto dal caporipartiménto per fame sparire quel non so
a torino, egli è già dal capo-stazione a ordinare una carrozza a salone per
i capi storditi e stupidi, o dal più notabile accidente, del volgersi attorno
emilio gallori. tombari, 1-29: pendevano dal soffitto, come avevano sentito dire
lucinico mi sarei subito recato a protestare dal capovilla per il trattamento che avevo dovuto
(v.). voce registr. dal tommaseo [s. v.]
vincerle: il che se si concede fatto dal vacuo, a qua'segni si discernerà
segni si discernerà il 'vacuo 'dal * pieno '? parini, giorno,
/ degli alizoni re, l'asta dal tergo /. nel petto, e fuor
tergo /. nel petto, e fuor dal carro ove correa / l'atterrò capovolto
pazienza della formica, che, capovolta dal vento, cento volte perde la sua
firenze, fammi il piacere di passare dal massini a sollecitare la mia cappa. il
/ con pelli agnine, ch'ebbe dal comune / ad ognissanti per il suo
, che portano gli uomini per coprirsi dal freddo, più stretta assai del pastrano
altro modo si dice, voltare la ragione dal canto suo; onde per similitudine,
, 1-596: ebbe ardimento d'impetrare dal santo padre di potere elli e i
danaro, esatta da alcune chiese o dal vescovo dopo che si era insediato o da
vostro nome? = deriv. dal lat. tardo cappa, nome di una
mettendo come un cappa doppio per differenziarlo dal eh, dal x-d'annunzio,
doppio per differenziarlo dal eh, dal x-d'annunzio, v-1-871: era un laccio
di pirata. = deriv. dal lat. tardo cappa (gr. x&nncc
anche la forma campa: deriv. dal lat. campe { campa),
lat. campe { campa), dal gr. xà [i. tt7)
selve, / zeppo di fronde aspre dal tramontano. viani, 14-17: i pastori
si debbia vedere, acciocché meglio il buono dal tristo si sappia discernere, ma visto
sacra in una cappella (diretti appunto dal maestro di cappella). -per estens