l'odio represso. = deriv. da broncio (v.).
già per far l'ombre abbronzarle col fuoco da una banda, il che bene imitava
colore di un tessuto con un ferro da stiro troppo caldo. di giacomo,
, distesa bocconi. = deriv. da bronzo (v.).
: leggera abbronzatura. = deriv. da abbronzare. abbronzatòllo, agg. dimin
legume a te d'aleppo / giunto e da moca. 2. che ha la
gambe forti e abbronzate tutte avvolte come da un polverio aureo. pavese, 9
ombra per il soverchio calore del ferro da stiro. serao, ii-265: badate
sul tessuto dall'eccessivo calore del ferro da stiro). di giacomo, i-729
era tappeto un lenzuolo, bruciacchiato intorno da larghe chiazze d'abbronzatura, così usato
un tavolino stava disteso il panno bianco da stiro. vi spiccava l'impronta scura
delle piante. = deriv. da abbronzare. abbronzire, tr. {
più che abbrustolare. = deriv. da abbrustiare, attraverso l'accostamento ad arrostire
non sia soverchia. = deriv. da abbrustire. abbrostolare, v.
vien detta. = deriv. da abbruciare. abbruciante (part. pres
anche al figur. s. bernardino da siena, 592: se 'l sole è
de marchi, 85: suo fratello, da buon farfallone, si abbruciò le ali
deriv., con suffisso peggior., da abbruciato. abbruciato (part. pass
giovani... che non abbiano almanco da un lato secca ed abbruciata la buccia
cinerea sulle cut falde i lentischi abbruciati da qualche incendio sembravano melanconiche macchie di ruggine
di danari. 5. affetto da infiammazione (di organi o tessuti del
corroso dalla bruma o teredine, o da altre specie di molluschi che scavano gallerie
si fanno vedere. = deriv. da bruno (v.). abbrunato
che il sole m'ha abbrunita. zanobi da strata [s. gregorio magno
abbruniscono i cappelli. = deriv. da bruno (v.). abbrunito
il tostare. = deriv. da abbrustiare. abbrustire e deriv.
) con falsa divisione (come burbe da amburère * bruciare tutt'intomo ', sul
/ sul desco le posò. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
il riverbero ne esplodono con tale furore da abbrustolire palpebre e cigli. -dial
cammino. = deriv. da abbrustolire. abbrustolito (part.
due ciechi dalla faccia nera come abbrustolita da una bomba a mano. moravia,
della morte. = deriv. da abbrutire; cfr. fr. abrutissement *
schiaccia. = deriv. da bruto', fr. abrutir * ridurre alla
abruttano il mondo. = deriv. da brutto (v.).
suo cuore. = deriv. da abbuiare. abbuiare, tr. {
. agli occhi della mente, presa da errore volontario, s'abbuiano a poco a
pensosa. = deriv. da buio (v.). abbuiata
che sia risaputo. = deriv. da abbuiare. abbuiato (part. pass
, 4-48: [fu] resa madre da un fattore... dopo di
forze dei cavalli. = deverb. da abbonarel. abburattàio, sm.
quasi balbettando. = deriv. da abburattare. abburattare, tr. passare
crusca dal fiore della gentil farina. paolo da certaldo, 155: e 'nsegnale fare
dice 'abburattare 'e 'mandar da erode a pilato '. b. davanzali
di terza in cui io sono abburattato da un'ora. viani, 14-41
capi nulla. = deriv. da buratto (v.).
abburattata. 2. quantità di farina da abburattare che colma la tramoggia.
è... questione antica, da m. tullio ne'libri della divinazione fortemente
gramo, oymé nato per vivermi abburattato da le burrasche; et tempestato da la
abburattato da le burrasche; et tempestato da la gragnuola de le male lingue.
del tram. 3. confuso da molte parole, stordito. pirandello,
e abbuzzire, intr. essere colto da pesantezza e sensazione di gonfiore per aver
tempo: rannuvolarsi. = deriv. da buzzo 'ventre \ abbuzzito (part
fra le città della tracia: ed era da tanti... libelli e pasquinate
come se la città fosse tutta presa da una sacra epidemia di mistica insonnia,
abbia abdicato alla sua libera soggettività, da non trovare un briciolo di gusto in quella
botta, 4-1078: che le rinunzie da farsi... s'intendessero per legge
voce dotta, lat. * abdudnus (da * abdua per addila: l'
. redine, briglia. francesco da barberino, iii-370: vedesti in terra lei
, pace dell'animo. giacomo da lentini, 13-44: non agio abento -
lirica), lat. adventus (da advènio): * arrivo '(perciò
zione. = deriv. da aberrare. aberrante (part.
: schifosi feticci... che estorcevano da quelle strane genti aberranti il sacrificio umano
ricordava l'istantaneità non era stato prodotto da un'aber razione momentanea e
): quando i raggi luminosi emessi da una sorgente di luce bianca sono rifratti
una sorgente di luce bianca sono rifratti da una lente semplice, essi convergono in
dell'astro, che è notevolmente diversa da quella vera (calcolabile mediante vangolo di
l'abeto schietto e senza nocchi / da spander l'ale a borea in mezo tonde
le sta accanto, come un ombrello da passeggio, capovolto, che se si aprisse
6-251: attigui al salotto erano sale da bigliardo e da lettura, e il refettorio
al salotto erano sale da bigliardo e da lettura, e il refettorio; tutti
, e non aver si pente / da pria sommersi i mal raccolti abeti.
quel semplice assereto / che, distolto da rògito o caparra / e posto sopra
con certi abetelli come le vostre pertiche da ragna. stuparich, 3-63: un
: un muricciolo, e dentro il rettangolo da questo racchiuso un sasso..
, locuz. avverò, lat. da sempre, dall'eternità. fra
invisibili, corporee e incorporee sono prodotte da dio a similitudine dell'idea, la
, o se pur ab eterno egli da te dipendesse. campanella, i-90: tutti
ha cessato mai di esser nelle menti da quando lo spirito ha creato poesia, che
agitando i fili delle antenne. subito da un'aiuola spuntavano altre piccole formiche,
un platano. = deriv. da muso (v.). ammusato
mettere il broncio. = deriv. da muso (v.). ammusito
così ammusonati? = deriv. da muso, musone (v.).
, imbronciato. = deriv. da muso (v.).
, ascolti. = deriv. da muto (v.).
, e ammazzorno il sergente maggiore mandato da lui [dal borbone] a quietargli.
, v-119: i fanti tedeschi, delusi da varie promesse de'pagamenti e seguitati poi
l'ozio, perché, se non hanno da far altro, si ammutinano e fanno
= dallo spagn. amotinar, deriv. da motin 1 ribellione ', a sua
] forestiere sono quelle che sono prese da un'altra lingua a cui sono proprie
..: e ne'nostri tempi sono da molti e già come note usate,
usate, negozio, negoziare, parole tolte da i latini; marciare, ammutinarsi,
[di mercurio] caduceo, con cui da questo cielo porta la prima legge agraria
. dimin. ammutinatèllo. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
e sedizioso. = deriv. da ammutinare. ammutinazióne, sf. ant
nella morea. = deriv. da ammutinare. ammutire, intr.
non ciò, che mai non fu detto da verun'altro, ci converrebbe ammutire.
e grandi. = deriv. da muto (v.).
ammutolai. = deriv. da mutolo (v.).
finalmente ammutolito. beltramelli, iii-68: da tutte le parti si levò un grido
ammutolita, quasit che al compagno potesse da un momento all'altro accadere una disgrazia
... se a una festa da ballo, a un pranzo nuziale, si
giovinezza. = deriv. da mutolo (v.).
meno egoista, viveva a parigi ammutolito da quasi trent'anni, non ascoltando più che
: [uomini e popoli] sono colpiti da amnesia non ricordano più le preghiere.
astuta amnesia, afono sonno, / da echi remoti inviperiva pace / solo accordando
mammiferi). = deriv. da amnio. amniòti co, agg
): umore compreso nell'amnio, da cui il feto rimane avvolto e bagnato
una protezione. = deriv. da amnio. amnistia (ant. amnestia
sottoposta a stato d'assedio fu desolata da condanne: l'amnistia, che successe
vrj aria 'oblio, perdono, indulto'(da àpriv. e p. vi) ati
di lei. = deriv. da amnistia; cfr. fr. amnistier (
la pesca con la lenza, formato da un uncino di filo metallico più o
tuttavia è obbligato alla padella. bartolomeo da s. c., 13-2-2: come
polenta, e inescò i due poderosi ami da tinche. pascoli, 665: il
simili). ariosto, 11-38: da un amo all'altro l'àncora è tanto
panno di pelle di capra '(da hdyyar 'scegliere, preferire ').
. di (h) ama * secchio da incendio dal gr. < x (
, perché era una parola piccolina, nata da poco e tenuta ancora a balia dai
. = voce dotta, comp. da a-privat. e morale (v.)
del giudizio morale. = deriv. da amorale. amoralìstico, agg. (
al principio etico. = deriv. da amorale. amoranza, sf. ant
più da ridere per la conclusione che lungo di parole
si lascia. s. caterina da siena, iv-298: perch'ell'è [
altro che una passione interna, mossa da desiderio di possedere chi s'ama.
sa nulla, / salvo che, mossa da lieto fattore, / volentier torna a
le facoltà spirituali). giacomo da lentini, 1-36: madonna, si m'
altero -ch'è chiamato amore. bartolomeo da s. c., 25-1-5: amore
, / quand'era in parte altr'uom da quel ch'i'sono, / del
, digiuno d'ogni fede, è da sfuggire, perocché troppo accieca ed estenua
che un'irra- zionabile volontà, nata da una passione venuta nel core per libidinoso
occhi è apparito, nutricato per ozio da memoria. idem, i-378: amore è
sanza modo di cosa veduta, procedente da forma di generazione diversa dalla persona che
il marito le portava e parendole poterlo da ogni parte signoreggiare, sanza alcuna piatà
che si dicono, perciò che quello che da loro è chiamato amore non è amore
ribellata. idem, 63: tu hai da sapere che accesi gli animi degli duoi
meschinella dall'amore assalita, che non solamente da molte, ma da contrarie passioni amorose
che non solamente da molte, ma da contrarie passioni amorose si trovò in un
soave nota in bel cristallo avea. / da quella parte istessa / anch'io /
. dotti, iii-251: io di goder da scherzo ancor mi vanto; / che
e morte. idem, 21-48: da chiuso morbo combattuta e vinta, / perivi
/ del mio cuore che brucia / da quando ti mirai e m'hai guardata /
signoreggia l'animo umano. giacomo da lentini, 1 -77: vorria c'or
capo di ciascun si chiama: / da ciò ven quanta pena amore porta.
cosa è a dire che ogni amaro da altro non proceda che d'amore.
vero fosse, per certo ogni dolcezza da altro che da odio non verrebbe e non
per certo ogni dolcezza da altro che da odio non verrebbe e non procederebbe giamai
che l'alma farà tosto partita / da questo corpo tormentato fuore. tasso, aminta
le querele; / che ci faran da segretari i fiori. c. i.
bencivenni [crusca]: le vipere sono da prendersi prima che vadano in amore.
: alla finestra fan l'amore. da casa a casa e dalla casa alla
pigliare con lui dimestichezza, considerando avere da lui o consiglio o aiuto come potesse entrare
. buonarroti il giovane, i-321: da i cavalier che stanno in sull'amore
. latini, i-1648: l'amico da bene / innori e quanto tene /
lieta, / vincer poter dentro da me l'ardore / ch'i'ebbi a
iddii e a voi e a me che da tutti siamo di buono amore amati
mezzo l'ira. idem, 28-22: da lo sdegno assalito, ebbe talento
la spada e ucciderli ambedui: / ma da l'amor che porta al suo
vostra reina, io lo riconosca da un soverchio amore che voi mi
, e pensi che questo tale amore venga da parte della vostra umanità. caro
spinge a dir di te parole. zanobi da strato [s. gregorio magno volgar
il nostro amor proprio è così ingegnoso da saperci far credere,... che
d'onore, ma dominati dalla voluttà, da un cieco amor proprio e da una
, da un cieco amor proprio e da una gigantesca presunzione, i quali per
amor proprio è sottilissimo, e s'insinua da per tutto, e si trova nascosto
io-no: se la tribulazione viene semplicemente da dio, è da portarla con riverenza e
tribulazione viene semplicemente da dio, è da portarla con riverenza e amore. machiavelli,
: tanto... son lontano da quella vanissima, vilissima e vituperosissima gloria,
/ ch'ogni altro amor più pio mandò da parte, / ed ogni suo pensier
ad ogni ragione, per non dipartirvi da lui. guerrazzi, 4-695: egli
l'amore del mangiare fu rifrenato. zanobi da strata [s. gregorio magno
: poiché il suo amore le stava da presso, ella gli si piegò sul petto
tre mesi di lezioni e molte frustate da levare il pelo. -con
il nome del re, e bandirlo da voi sovvenuto; nulla di nuovo tra
a pescare i cavedini, certi cavedinacci da libbra, vecchioni e furbacchioni, che
in quelle anticamere, dove io avevo da passare alle sue comodità. c. bartoli
: gli arzanali poi vogliono esser posti lontani da le case de'cittadini, per amore
g. villani, 8-70: il cardinal da prato era in firenze, ed in
l'altre stelle. ariosto, 15-94: da l'alto monte alla lor vista occorre
. idem, inf., 12-42: da tutte parti l'alta valle feda /
dottori, 117: nascon guerre da pace, / quiete da tumulto, amor
: nascon guerre da pace, / quiete da tumulto, amor dall'odio, /
cui una divina certezza d'amore freme da foglie e tronchi e fiori e uccelli e
in ciò prestato, voi degno mostrandomi da dovere da una donna fatta come sono
prestato, voi degno mostrandomi da dovere da una donna fatta come sono io essere
favole degli scrittori..., ma da soverchia lascivia e da pigro ozio degli
., ma da soverchia lascivia e da pigro ozio degli uomini, oscurissimi e vilissimi
, nelle nostre menti procreato, nasce da prima quasi parto di malizia e di
n-ii-747: se voglio prendere il principio da le opinioni più antiche, dirò ch'
m'appigliassi a quello che socrate apprese da la sua maestra diotima, direi che l'
zefiri novelli e i nati amori / prendean da quella cuna archi e sospiri. preti
dispetto fanno i pargoletti amori, / che da la maestà de gli otto lustri /
) di fare esso l'ufficio proposto da giove, e scendere dal cielo.
, viii-17: la quiete / stanca, da dissepolte ar- borescenze / riestesasi misura delle
o partiti politici. = deriv. da amoreggiare. amoreggiare, intr.
di monti. = deriv. da amore. amoreggiatóre, agg. e
de le amorevolitadi. = deriv. da amorevole. amorévole, agg. (
escludere gli uomini da'ragionamenti communi né da conversare insieme con grata e amorevole dimestichezza
mi vendico. = deriv. da amore. amorevoleggiare, intr. (
li amici. = deriv. da amorevole. amorevolézza, sf.
lettera ribocca tanto di bollente amorevolezza, da sconvolgere tutta l'anima in corpo a un
gli avenivano. = deriv. da amorevole. amorevolità, sf.
de le amorevolitadi. = deriv. da amorevole. amorevolménte, avv. (
benignità, con sollecitudine. bartolomeo da s. c., 16-3-1: l'
essere ingrato de'benefici ricevuti, riconoscigli da chi gli hai, ringrazialo amorevolmente.
bembo, 7-4-73: quelli, che da v. s. vengono, mi salutano
maestro, amorevolmente pregandolo, di nascosto da me, che fussi contento non mi
= voce dotta, gr. àptopcpia (da < 5ép. op . = voce dotta, deriv. da amorfo, col suffisso -ismo; cfr voli organi sono mossi al servizio dell'arte da attività misteriose e prodigiose che a poco tuo spirito, che è svolato via da te a crearti il tuo mondo. s' sm. fiammifero con la capocchia composta da fosforo amorfo. 3. fis. , gr. óttiopcpo? (comp. da de-privat. e tzopcp ^ j * foglia con picciolo cilindrico e alto, da cui si eleva un'infiorescenza disposta a aria [un magnifico palazzo] portato da cinquantamila amorini. d'annunzio, iv-2-885 , sentimentalismo. iacopone, 45-21: da puoi che l'alma gustase la sua svenevole amorosità. = deriv. da amoroso. amoróso1, agg. tempo che se n'è andato, / da l'un dei lati mi combatte il , se può presumere che, quando da comodità loro era conceso, de tale autorità affermano, questa giovane esser stata da scipione goduta in amorose delizie. firenzuola, nella dall'amore assalita, che non solamente da molte, ma da contrarie passioni amorose che non solamente da molte, ma da contrarie passioni amorose si trovò in un tempo un tratto sei mesi intieri in un letto da una febbre amorosa. foscolo, sep amoroso messer cino / novellamente s'è da noi partito. boccaccio, i-241: ripresero mercatanti la loro ambasciata contarono. domenico da montecchiello [crusca]: iddio suo creatore in giù, brontola il camajone occultato da un'amorosa famiglia di piante, dall'abete
/ e ciò ch'è in donna da pregiar vertute: / in gaia gioventute /
/ vanno spiacenti, / contenti che da lunga sian mirati; / non sono innamorati
che gli orti vaghi, / e me da me dividi, / sì bella rosa in
sonettucciacci amorosi. nievo, 144: da ciò deriva l'abuso di quella terribile parola
ne risovviene. = deriv. da amore. amoróso2 (disus.
, amato, fidanzato. giacomo da lentini, 2-59: canzonetta novella, va
, va canta nova cosa / -levati da maitino - / davanti a la più bella
amorosetta. -amorosèllo. bianco da siena, i-98: se questo fai,
e amorose... hanno ricevuto da lui [caramba] con un costume lucido
di corinto. = deriv. da amoscino. amoscino, sm. bot
arabi e i saraceni. andrea da barberino, 1-153: essendo il re agolante
amo- stante / dal gran soldano e da un fer gigante. idem, 12-72
suo ufficio, che può essere trasferito da una sede a un'altra (magistrato
amovibili; dove sono costretti a dipendere da ignoranti, che almeno in queste cose dovrebbero
che almeno in queste cose dovrebbero dipendere da loro. = voce dotta, dal
essere rimosso. = deriv. da amovibile-, cfr. fr. amovibilité.
mattioli, 2-1445: e però è da credere, che non sia gran differenza
, 277: la terra ampelite, da molti chiamata pharmacite, nasce in seleucia,
ne'medicamenti, e massime nelle medicine da occhi, e in quelli che giovano
'porro della vigna '(comp. da < 5é [i. 7iexoc '
= voce scient., comp. da ampère e -metro (gr. [xérpov
in un'ora in un conduttore percorso da una corrente continua che ha l'intensità
= voce scient., comp. da ampère e ora (v.).
= voce scient., comp. da amperora e -metro (gr. ixérpov
unità di misura della forza magneto-motrice generata da una bobina percorsa da corrente.
forza magneto-motrice generata da una bobina percorsa da corrente. = voce scient.
= voce scient., comp. da ampère e spira (perché è il
'l grande elefante ampissimamente nuoti. giovanni da samminiato [petrarca], i-169:
albertano volgar., i-26: non sono da ampiare i benefizi. = lat.
aveva riempiuta l'ampiezza del fatto cerchio da lui. buonarroti il giovane, 9-147
partir diemmi con regale ampiezza, / da quella vita errante e peregrina / ne
di pianto un ampio lago / lunge da lei, che lunge anco innamora, /
un gran fiume. = deriv. da ampio. ampiaménte, avv. ant
l'ultimo amplesso tolsi, / e da la buona imago, sospirando, / confuso
voce dotta, lat. amplexus -ùs (da amplecti 1 abbracciare ').
s. maffei, 5-1-15: è dunque da credere,... che questi
della desinenza. = deriv. da ampliare. ampliare, tr.
boccaccio, iv-56: né prima l'animo da gravissime amaritudini ristretto si cominciò in lieta
.. [i viniziani] non aveano da temere molto de'loro capitani, ma
amplificazione. giacomini, i-n-2-269: e da cotali esempi siccome ancora dalla natura
amplifìcaménto abbisogni. = deriv. da amplificare. amplificare, tr.
-rifl. leonardo, 1-58: da piccola con tardità s'amplifica [la
dotta, lat. amplificare, comp. da amplus e -ficàre (da facete)
comp. da amplus e -ficàre (da facete). amplificativo, agg.
arguzia. pallavicino, 3-201: commemorò da principio i meriti de're francesi con la
della recuperazione della borgogna, desiderata sommamente da lui, per la amplificazione della sua gloria
gli altri ornamenti non vi siano porti da persona. boterò, i-432: schivi
. ampio. = deverb. da amplificare. amplitùdine, sf.
voce dotta, lat. amplitùdo -inis (da amplus * ampio ').
amplissime et supreme. idem, 71: da piccolo sarà allevato nelle còse virili et
: e tutto l'olio che si separerà da quel latte, verrà in questa ampolla
i'sto rinchiuso come la midolla / da la sua scorza, qua pover e
. panzini, ii-49: trae religiosamente da una credenza antica l'ampollina dell'olio
come dev'essere l'ampolla dell'oriuolo da polvere. 5. bolla formata
5. bolla formata dall'acqua o da altri liquidi, e in particolare dalla
volgar., 4-30: alcuni nella padella da friggere hanno polio bogliente, e mettonvi
così fatte bazzicature. s. bernardino da siena, 671: [le donne]
, nel quale sempre portano cotale ampolluzze da lisciare. cellini, 532: e fatto
con l'acqua, una di quelle da messa è la più approposito col beccuccio per
. cfr. l'etimo medievale raccolto da isidoro, 20-5-5: « ampulla quasi ampia
francesemente vinaigrier. = deriv. da ampolla. ampollina, sf.
. buonarroti il giovane, 9-482: da tali uomin forse / s'impara spesso
più sentenze e più cose, / che da qualcun di quei, ch'a bocca
lat. mediev. ampullòsus, deriv. da ampulla. amputare, tr.
enigmistico, la cui soluzione è data da una parola che, privata della lettera finale
con altro significato. = deriv. da amputare. amuléto [amuléto],
l'uso delle pietre dure lavorate, da portarsi o negli anelli, o sospese
d'un gigante. beltramelli, iii-211: da un lato il piccolo amuleto portava inciso
: tutti tiravano fuori le borsette e da quelle amuleti, talismani, gobbi e comi
cong. ant. anche. francesco da barberino, 139: ella, tutto che
-néan: e nemmeno. francesco da barberino, 188: dicon le balie francesche
gamba gravare. = per troncamento da anche (o anco): tanto più
stor. titolo del racconto (scritto da senofonte) della spedizione dei mercenari greci
: viaggio lungo, avventuroso, ostacolato da difficoltà e pericoli di ogni genere.
[plinio], 27-7: efedra, da altri detta anabasi, nasce in luoghi
, salita '), voce registrata da plinio, 26-20: « ephedra, ab
[i6z 1 secondo battesimo '(da àva3arcxi ^ co 'ribattezzo ');
anabattisti, che discordavano in vari capi sì da lutero, come dalla chiesa cattolica,
59: diverse religioni, misti quasi da per tutto cattolici, calvinisti, luterani,
incrociano. = » comp. da an-privat. e abbagliante.
. dvapoxf) 'ascensione comp. da dcvdt 'in su, verso l'alto
. fisiol. composto organico, prodotto da animale o pianta, durante l'anabolismo.
pianta che fa ritornare l'amore '(da dtvaxdt (i. tct6j * mi
. viani, 14-8: mesceva, da un bottiglione verde ramarro, un certo
profumino anaciato che incantava. = da anace (o anacio); v.
). di verso che, letto da destra a sinistra e da sinistra a destra
, letto da destra a sinistra e da sinistra a destra, presenta sempre la
= voce dotta, gr. dvaxuxxixóg (da dvaxoxxéco 'volgo indietro ').
= voce dotta, gr. dvdxxaaiq, da àvaxxàopiat * mi piego all'indietro '
discorso, anacoluto '): comp. da àv-privat. e àxóxou&o? * compagno
indigena anai-konda e anaik-konda * ucciso da un elefante '; cfr. ingl.
voce dotta, gr. àvax&piqok; (da dcvaxcopéco * mi apparto, mi ritiro
.. sì che in questo modo procedette da quella disciplina, che noi aviamo detta
tenuti vicari di cristo senza dubbio alcuno da tanti dottori..., da santi
alcuno da tanti dottori..., da santi anacoreti, vescovi ed altri confessori
me li vedo davanti con certe facce da santi anacoreti, mentre son sicuro che
una porticina così stretta e una finestrella da cabina. ancora mi domando come avevano
. sempre così in francia: una cella da anacoreta e un letto matrimoniale.
iperbole o per celia: vive da anacoreta, chi, anco per altro che
pur nel mezzo della città. -vitto da anacoreta: più che frugale. ojetti,
chi vive appartato, anacoreta '(da àvaxcopéco 'mi apparto, mi allontano,
. metr. verso greco classico costituito da un dimetro ionico a minore. 3
(che vengono riferiti a età diverse da quella in cui veramente accaddero);
dirsene vero, commettersi un solenne anacronismo da chi la crede opera d'archimede, nato
d'archimede, nato set- tantanove anni da che dionigi il vecchio era morto. baldinucci
un decrepito / birba o demente: / da sano è ascetico; / coi romatismi
diventerà fra tempo forse non molto futuro da noi un anacronismo questo uomo che col piccone
è che un partito liberale non abbia da fare più nulla nel mondo, e
, ma che anzi esso ha fin troppo da fare, perché è risorta l'antitesi
, gr. àvaxpoviafió?, deriv. da dvdc 'indietro 'e xpoviap-ó?
xpoviap-ó? * periodo, epoca '(da xpóvo? 'tempo '),
voce dotta, gr. dvàxpoooi? (da dcvaxpoùoj * preludio'); cfr.
. anadèma, dal gr. &và8ruicc, da dvdc 'intorno 'e séco '
. = voce dotta, comp. da àv- privat. e dsvjv -évo?
duplicazione. leopardi, 11-86: da 8& o séco i greci, per la
su se stesso; reduplicazione '(da dcvasttrxócù 'reitero, raddoppio ', comp
= voce dotta, comp. da arta-privat. ed elettrico (v.)
. = voce dotta, comp. da an-privat. e aerobio (v.)
. = voce dotta, comp. da an-privat. e aerobiosi (v.)
fenomeno fonetico (proprio del toscano e da questo diffuso nell'italiano) per il
ì e «, quando siano seguite da particolari gruppi consonantici. c.
. 2. liturg. il pane da offrirsi nella messa; la parte principale
? 4 che rigetta in alto '(da dvacpopd 4 anafora '); cfr.
dotta, gr. dcvoccpposicffa (comp. da de- privat. e dccpposioio? 4
li attenua. = deriv. da anafrodisia', cfr. ingl. anaphrodisiac
àvayévvtjms * rigenerazione, riproduzione '(da àvayevvàoo 'genero di nuovo ');
= voce dotta, deriv. da anagir [ide], col sufi,
genere suo. = deriv. da anaglittico (cfr. anaglifo).
= voce dotta, comp. da anaglipt [ic] o 'che è
contemplazione dei valori celesti. domenico da montecchiello, 14: ma anagogia propis-
.]: non tutta la bibbia è da interpretare secondo anagogia. =
elevazione, senso spirituale dehe cose '(da dcvàyco * porto dal basso in alto'
in senso spirituale e mistico. domenico da montecchiello, 35: avvegnaché in queste
, morti), eseguita e controllata da un apposito ufficio del municipio; l'
dagli anagrammi, da'centoni, e da simili componimenti. viviani, 1-579:
puro e schietto, / e che da moghe ne cavò mi lego, / fu
àvdc- ypap. |ia (comp. da dvct che indica 'inversione 'e ypàp
lettere che compongono una parola in modo da formare un anagramma. anagrammaticaménte
. con le lettere trasposte (in modo da formare un'altra parola).
(della famiglia delle zeoliti) composto da metasilicato idrato d'alluminio e sodio:
l'ammenda. = comp. da an-privat. e alcoolico (v.)
àvàxexxo? 'scelto, raccolto '(da dcvaxéyco 'raccolgo, e all'estero attraverso
. a -aro? 'base, piedistallo'(da àvaxatxpdtvto 'sol levo');
sec. xvii). (comp. da < 4v- privat. e ótxyot; *
forze (mediante una = deriv. da analgesia. dieta o qualche farmaco
convalescenza. = deriv. da analgesia. = voce dotta,
, gr. -eco? (comp. da dvdé * di analgètico, agg
per analèssi. = deriv. da analgesia. = cfr. analettico
le forze '(comp. da dvd, che indica 'ripetizione, ripresa
umani e gli esamina con microscopio puro da ogni macchia d'inchiostro e da ogni lettera
puro da ogni macchia d'inchiostro e da ogni lettera delanatomico, ma non può
con cui l'occhio dell'analfabeta si toglie da uno arrivabene, conc., ii-89:
passato più che d'innessuno comprendeva più da tempo / greta garbo e tuizioni sull'uomo
analfabeta. idem, xi-264: leggeva da quella 1-92: due quattrocentisti meditativi,.
con un'analisi = deriv. da analfabeta. istologica o elastica.
alfabetismo, mali si fa in parte spontaneamente da loro medesime in cioè 'ignoranza popolare
del volgo '. se alfabreve tempo da che elle escono dalla terra e si espongono
gazosi che sono disciolti nelle acque, da cui queste ricevono qualità di essere potabili
d'italia, integrò l'equazione che da lui, ancora oggi, si intitola.
i-1-208: a analisi in greco è da xòco, che i latini dissero solvo la
: la lingua italiana non ha nulla da invidiare e nulla da chiedere in prestito ad
non ha nulla da invidiare e nulla da chiedere in prestito ad alcun'altra lingua
in cui analista si sia mai compiaciuto da che la scienza della psiche umana è
che scioglie, che scompone '(da dvotxùco * sciolgo, scompongo ');
, disciogliendo le idee generiche ed astratte da molti singolari, e analizzandole, progrediamo sempre
dal più universale al meno, e da questo all'origine prima delle idee semplici
metodo filosofico non è per niente diverso da quello di tutte le scienze empiriche,
induttivo, prendere a fondamento l'esperienza e da quella cavare i giudizi. carducci,
conclusione del comento analitico, in forma da non poterei pubblicare. de marchi,
l'uomo; bisogna trovare una regola da governarlo tanto nella vita privata quanto nella
annunziano, perché hanno sempre opere degne da analizzare. oriani, 1-571: combatteva
noia », e non solo lo cantò da gran poeta, ma lo analizzò con
senza analizzarli; ed accettandoli così, come da bambino, non faceva che meglio radicarli
che non fosse di grandissima lunga superato da corpi naturali non analizzati. soffici,
luce polarizzata: polarizzatore che, attraversato da un raggio di luce polarizzata rettilineamente,
suono composto). = deriv. da analizzare: la voce è registr. dal
. = voce dotta, comp. da an-privat. e allergia (v.)
quello che si è scritto più volte da giovani critici circa le affinità o le
filo che può guidarci nei vari loro passaggi da un significato all'altro, dal
i-105: questa infinità d'uomini circondati da oggetti stessi, dotati degli stessi organi
, lat. scient. anamirta, introdotta da colebrooke nel 1819, probabilmente sul
la grande anamnesi del capo i, da adamo a giuseppe. = voce dotta
àvdp. v7] oi <;, da dva|jup. vf) oxco 'ricordo';
= voce dotta, comp. da an-privat. e amnio (v.)
che provano, alla vista, sussidiata da ottici artifizi o strumenti, certi disegni
. àvaptópcpcooic; 4 riformazione ', da àvoc [j. opcpó oppure in serra): caratterizzata da un ciuffo di foglie lineari, dotta, gr. dcvavspca, comp. da dev-privat. e avspca (da dcvfip . da dev-privat. e avspca (da dcvfip àvspó? 4 uomo '). v.]: anandro: nome dato da link alle piante che sono prive di piante che sono prive di sesso, e da altri circoscritto a quelle che hanno solamente gr. &vav8po <; (comp. da dv- privat. e dvfjp àvspót; proprio dell'anapesto, che è formato da anapesti; che ha il ritmo dell' metrico (della poesia classica) formato da due sillabe brevi e da una lunga ) formato da due sillabe brevi e da una lunga (con l'accento su quest'
caratterizzato da un ritmo molto energico e scandito.
. malattia infettiva dei bovini (trasmessa da zecche e dovuta al- v anaplasma marginale
al- v anaplasma marginale), caratterizzata da anemia, ittero, inappetenza, dimagramento
= voce dotta, deriv. da anaplasma, col suffisso -osi.
ìv<£tcto£i <; 'svolgimento '(da dva- 7ttóaacù 4 svolgo ').
un potere costituito); società sciolta da leggi. a. adimari,
, la buona compagnia non è più da sperarsi. botta, 6-i-152: l'america
regna la più simpatica anarchia e ci sarebbe da mettere insieme una mostra retrospettiva coi fiocchi
pur doloroso combattere con avversari così sleali da confondere il socialismo con l'anarchia,
, iii-864: e non accetta un soldo da nessuno; non saluta nessuno, con
borghese, la casa non è piantonata da poliziotti, potete andare e venire senza compromettervi
quale per istinto odia tanto l'autorità da sollevarsi in aiuto dei cani senza museruola,
un tumultuario mormorio. = deriv. da anarchia; cfr. fr. anarchique (
di anarchismo. = deriv. da anarchia. anarchista, agg.
e dial. narice. francesco da barberino, 187: e le giunture [
bocca forte. = deriv. da nare, con l'art. incorporato:
cfr. la forma enari registr. da francesco da barberino, 183: « li
la forma enari registr. da francesco da barberino, 183: « li enari
chiamati anargiri, cioè senza argento, da questo loro cognome prenderò materia di picciolo
dalla punta. = deriv. da narice, come 4 anare 'da 4
. da narice, come 4 anare 'da 4 nare \ anarmonìa, sf
= voce dotta, comp. da an-privat. e armonia (v.)
rapporti semplici. = deriv. da anarmonia-, cfr. gr. tardo àvapp-óviog
pelle; infiltrazione sierosa sottocutanea, accompagnata da versamenti nelle cavità sierose.
plur. m. -ci). affetto da anasarca. c. mei
il consiglio comune, che vien dato da imperite e sciocche persone a
. àvaaxaaxixói; 'reprimente * 4 da (dvaoxéxàco 4 reprimo, calmo ')
titanio. = voce dotta, creata da haiiy nel 1801: dal gr. dv<£-
= voce dotta, comp. da an-privat. e astigmatico (v.)
dell'astigmatismo. = comp. da an-privat. e astigmatismo (v.)
= voce dotta, comp. da ana- (gr. dvdt 4 verso l'
, quasi labirinti. = deriv. da anastomosi; cfr. fr. anastomiser (
e vene con le loro anastomosi, da comunicarsi il sugo qui assottigliato, e
dcvacxó- (rcoaiq 4 imboccatura '(da àvaaxop. óco 4 apro un'imboccatura
(plinio, 10-3), deriv. da anas anàtis 4 anitra '(v
segneri, iv-621: come fu insegnato da alcuni, fulminati dal tridentino con grave
... altri dei vecchi re colpiti da anatema. soffici, v-1-547: il
. persona scomunicata, interdetta. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
essere io stesso anatema, ri- ciso da cristo. 3. per estens
copiava volentieri l'invenzione d'un telaio fatta da un altro popolo, si premiava l'
che si pone sull'altare ', da àvaxt&tjiu 4 porre sopra, dedicare ')
sost. (cfr. cit. zanobi da strata al n. 2), come
: « io desiderava d'essere spartito da cristo »); oppure nel deuteronomio,
g. p. maffei, 1-205: da simili avvertimenti e proteste del santo prendevano
li ascoltatori grande allegrezza, vedendo anatematizzare da un tal uomo quella opinione pestifera [
di anatematizzare), agg. colpito da anatema. sarpi, viii-132:
= voce dotta, comp. da ana-privat. e dal gr. -9-epp.
i. ó <; (comp. da dvd 4 di nuovo 'e xoxio [
a'medici fisici come a'cirugici, è da galeno commendata... per quattro
, fa preveder la disposizione ch'à da esser de'corpi nostri; quarto, e
d'una qualche cosa non veduta prima da alcuno nel corpo umano, forse che
, e ne traevo, come fiammelle da cimiteri, luce di poesia. giusti,
v-1-500: verlaine... esce da questo libro, che doveva essere una
maestro, forse a più d'uno, da quella specie di teatro anatomico in soffitta
cellarii] dagli anatomisti, e solamente da loro disgradano in questo, che gli
nel tagliare i membri di qualche animale, da un beccaio. d. bartoli,
: se manderete alcune copie delle osservazioni da voi fatte sui crani de'gozzuti, le
vien loro portato a casa di straforo da que'poveri diavoli che vivono di tal mestiero
: dirò soltanto ch'io patii tanto da toccare i confini della follìa. carducci
agli anatopismi nel mondo piccolo delle signorine da villaggio. = voce dotta,
per stimolare la reazione delforganismo nelle infezioni da spinili o stafilococchi. leggi
= voce dotta, comp. da ana-privat. e tossina (v.)
ever- soria ', deriv. da àvarpérrto 'rovescio '.
delle anatre. = comp. da anatra e coltura (v.).
un anatrotto minacciato. = deriv. da anatra (sul tipo di passerotto).
fatti, e quelle coscie bianche, / da fidia a tomo, o da più
/ da fidia a tomo, o da più dotta mano. idem, cinque canti
bilancia: dare una spinta in modo da far segnare un peso maggiore del reale
maggiore del reale. s. bernardino da siena, 875: hai mai posto mente
con disprezzo. = deriv. da ancaccia, spreg. di anca.
vanno dietro ancando. = deriv. da anca. ancata, sf. colpo
conculcata e sottoposta a tributo. francesco da barberino, 20: e corno ancella sostenga
: l'una [figura] vuol esser da tutte l'altre, quasi dimestiche ancehe
fisciù che le dava un'aria subordinata, da anceha. landolfi, 1-102: ancehe
secondo la sua parola s. bernardino da siena, 645: tu fusti madre di
, ant. dimin. di ancùla, da ancùlus 'servo'(colui che va
non le ancestrali strade, battute già da cento a cento generazioni. e
, direttamente scaturita dalla cosa, pronunziata da persona che quella parola lì forse non l'
vecchiaia, ancora vigorosa ed appena tentata da innocenti libertà ancestrali, il sapore della
, 1-149: mentre si sta chiacchierando da buoni amici, viene una signorina,
sforzerete: e di che? paolo da certaldo, 2: molto è da onorare
paolo da certaldo, 2: molto è da onorare il maestro... anche
: alla fine, il sonno metteva da sé le cose in pace, e dormivamo
/ promettile per me sicuramente. bartolomeo da s. c., 7-1-6: gli
se grande bisogno non richiede, / da la sua casa non si partìo anche.
non sicuro: scartata la deriv. da ancora, e l'altra da a +
deriv. da ancora, e l'altra da a + unquam, si congettura l'
gallinella impettita. = deriv. da ancheggiare. ancheggiante (part.
? ». = deriv. da anca. anchéggió, sm.
. rullio. = deverb. da ancheggiare. anchilochilìa, sf.
contrazione della lingua ', comp. da àykùxoc * curvo 'e yxcoaaa 'lingua
si anchilosavano. = deriv. da anchilosi. anchilosato (part.
, sf. medie. malattia causata da un verme, l'ancylostoma duodenale, che
del verme. = deriv. da anchilostoma; cfr. fr. ankylostomiase.
abiti estivi. = deriv. da nanchino (donde veniva importata), con
: ancia, strisciolina di legno, tolta da un segmento longitudinale di un bocciuolo di
, toltane con temperino la buccia durissima da una parte, e 'l legno molle
quando v'encontro m'ancide. francesco da barberino, 140: poi si rivolge a
morte, ma 'l timor di quella / da donna iniqua e bella, / c'
. uccisore. = deriv. da ancidere.
altri undici perfettamente eguali e li diede da custodire ai salii sacerdoti di marte.
tempo di numa pompilio... cadde da cielo uno scudo tutto vermiglio,
. vico, 506: e da questo cielo finalmente dovettero cadere gli ancili,
= voce dotta lat. ancilldris (da ancilia * serva '); alla
duplice, incerto, variabile ', composto da am (bi) -'da due
, composto da am (bi) -'da due parti'(cfr. ambo)
l'ancisore. = deriv. da ancidere. ancistro, sm.
gr. ócyxiatpov 'uncino ', da &yy. oc, 'curvo '.
toscana). anche. francesco da barberino, 213: sta bene a donna
, anzi che no, essendo stato favorito da qualche amico di cose assai belle.
fra tante doglie / deggio attender mercé da chi mi strugge, / se i mentiti
dial. anzi. s. caterina da siena, i-217: con questo dolce e
ah, non paventi, / che traggon da la man purpuree stille? / no
dei santi barlaam e giosafatte, 49: da indi innanzi visse lo re molto gloriosamente
ancòi, ant. oggi. francesco da barberino, iii-236: se t'eleggon di
colomba di rimini a concorrenza di benedetto da ferrara e di lattanzio un'ancona,
= voce dotta, deriv. da ancone2. àncora, sf.
presa sul fondo del mare in modo da impedire alla nave ancorata di spostarsi dal
di quello il ritira su. giovanni da samminiato [petrarca], i-392:
ariosto, 18-143: chi l'ancore apparechia da rispetto, / e chi al mainare
moravia, viii-189: tutto vestito da capitano di marina, con un berretto
spezzò. -figur. zanobi da sfrata [crusca]: acciocché quando la
salvezza. -ancora galleggiante: è formata da una robusta tela quadrangolare, assicurata a
.. a due o tre miglia da shimesse. -figur. fermarsi (per
ancore gittar in qualche porto! giovanni da samminiato [petrarca], i-392: io
lo molto valore; / pochi presente da voi n'abi ancore; / quanno ce
le bebis- sime prospettive, che poi da sé lavorò,... sono ancora
.. caduto / era un volume da la man che ancora / si atteggiava
andò ch'io ero ancora un bambino portato da donne. idem, 1-50: dormivano
superlativo). caro, 15-i-296: da le quali, dio vi dica per me
: andate via, ch'io ancor ho da parlar con questo giovane che viene.
m'awenne... che, partendo da lei, in un momento / ella
ella disamorò ed io ancora. bartolomeo da s. c., 3-3-1: siccome
/ onde sen fugge e vola / da chi prenderlo tenta. tesauro, 357:
dotti, iii-251: io di goder da scherzo ancor mi vanto; / che
mia libertà. idem, iii-347: da poco in qua siete diventato un diavolo ancora
. mazzeo di ricco, 1-25: da voi mi parto ancor mi sia pesanza,
al diritto che vien pagato alla sovranità locale da qualunque nave straniera che voglia gettar le
) sui conduttori. = deriv. da àncora col sufi, -àggio (ed è
soggetta a sollecitazioni. = deriv. da ancorare. ancorare, tr. (
dar fondo all'ancora in modo da ormeggiare la nave. 2.
raro. ancoraggio. = deriv. da àncora; cfr. lat. mediev.
): il monaco, ancora che da grandissimo suo piacere e diletto fosse con questa
e lasso. galileo, 912: da gl'inimici delle novità, il numero dei
bastare a far vedere che gli ordini venivano da tutt'altri che da consiglieri perversi e
gli ordini venivano da tutt'altri che da consiglieri perversi e crudeli. leopardi, i-5
lo slittamento. = deriv. da àncora: voce registr. da panzini (
deriv. da àncora: voce registr. da panzini (iv-24), che
voce ancroia sia un addiettivo che venga da croio, che vuol dire zotico e duro
vuol dire zotico e duro... da questa voce croio abbiamo il verbo incroiare
ferisse in una ancudine di ferro. giovanni da samminiato, i-425: tu desideri d'
ancudine sonassi, il sono fatto in essa da ogni piccolo martello, sì come la
boce, così fare l'ancudine battuta da ogni vario martello; e udendo tu varie
un clangor di magli / su forti ancudi da cui raggia il fuoco. bellramelli,
579: = forma dial. da incudine (lat. incus -incùdis e incùdìnis
chiamata per questo pseudancusa, e, da certi, echi o dori, e
dare l'aire. = deverb. da andare. andàbata, sm. (
: sai tu perché mi son partito da quel conflitto d'andabati? perché alla cieca
= voce dotta, deriv. da andalusia, la regione della spagna dove
11 (207): aveva così poco da lodarsi dell'andamento ordinario delle cose,
letificate, desiderando una maggiore espansione da parte sua... addossavano
il cangiante dell'insieme, tanto lontano da quell'andamento naturale e scorrevole, ch'
camminare; passo, andatura. bartolomeo da s. c., 20-1-13: e'
con alta voce far manifesti. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
buon porli; e quelli rispose: da domane in là. magalotti, 21-75:
altra rotaia avrebbe luogo l'andamento inverso da venezia a milano. 5
agire, comportamento, condotta. francesco da barberino, i-262: e quando vi seranno
guardavano al suo andamento e fortuna. zanobi da strada [s. gregorio magno
di quante affezioni noi siamo mossi. bianco da siena, 105: tutti i tuoi
: qui miri andamenti strani, guardi da ghiotti, cenni da furbi, motti
andamenti strani, guardi da ghiotti, cenni da furbi, motti da marioli. d
ghiotti, cenni da furbi, motti da marioli. d. battoli, 33-270:
caverna] spalancata la gran bocca larga da piè tre canne, e alta otto
più riguardevoli cambiamenti musicali era il movimento da suono a suono,...
che pochi giorni prima avevo udito canticchiare da mia figlia. civinini, 1-96:
crescendo di spasimo. = deriv. da andare; cfr. lat. mediev.
panzini, i-93: non si partì da l'andana infino che il treno fu
: si avviarono per un'andana fiancheggiata da alberi nani. 2. corridoio
2. corridoio che i funai percorrono da un capo all'altro per torcere la
passo per passo mentre falcia ': forse da * ambitanus [/ jossms],
* ambitanus [/ jossms], da ambìtus * bordo, giro, circuito '
ognuno si riderà di chi ci racconti che da una miniera del perù se ne sia
le porcellane erano proprio andanti, roba da case popolari. calvino, 1-321: e
estens. sm. il brano musicale da eseguirsi secondo tale movimento. cagna,
l'andante calmo e solenne, dominato da un'alta melodia patetica, dopo estesi sviluppi
rigogliosi, il secondo anno, che sono da porre andantemente. = comp. di
va', andate). muoversi, spostarsi da un luogo a un altro (anche
vedermi, come il vento. francesco da barberino, 193: farai che temperato
ché, oltre al prezzo, gli darebbe da far colazione. aretino, ii-43:
poi... e poi, vengon da noi, come s'anderebbe a un
persona, può usarsi indifferentemente a o da: es. 'andare dall'amico ''all'
tutte le leggi abolite, se dipendesse da me, ne metterei una sola..
iii-28-10: scusi il pinelli, ma da un pezzo io avevo a dir tutto
tempo che se n'è andato, / da l'un dei lati mi combatte il
tonde e ritornò suso notando, più da paura che da forza aiutato. g
ritornò suso notando, più da paura che da forza aiutato. g. morelli,
nei giorni che temevo di dover andarmene da questo mondo. nievo, 116: molto
andare, / ti scaglierò di là da francia un miglio. / grazzini, 4-369
in basso, scendere. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
il babbo... andava e veniva da malta coi bastimenti della pece greca e
veicoli; lo spostarsi convulso e ripetuto da un luogo a un altro. fagiuoli
: se l'oste è in andare, da quella parte si dee fare [la
sieno menati fuori ad andare. francesco da barberino, 127: li vostri labri
[pinocchio] vieni un po'qui da me, e raccontami come andò che ti
, soddisfare. firenzuola, 671: da un canto la mi va, dall'altro
mille buon partiti, / mille speranze da tenere a bada, / come dir «
voi ». 30. seguito da compì, predicativo: indica la funzione
un pezzo. 31. seguito da agg., part. o complemento di
, 3-6: tempo non mi parea da far riparo / con tra colpi d'amor
: se il verno va buono, vuoisi da xii dì fra gennaio l'orzo
. ariosto, 119: partì veloce / da le guance, da li occhi
veloce / da le guance, da li occhi e da le chiome / quella
guance, da li occhi e da le chiome / quella a cui davi il
pubblico vantaggio, andasse per me scevro da ogni vantaggio e consolazione privata. fogazzaro
a piedi! de amicis, i-828: da bambino, per un voto fatto,
fatto, era andato un pezzo vestito da fraticello. pirandello, 8-446: andava in
cellini, 3-114: un altro modo diremo da far figure, che vadano gettate di
azione espressa dal gerundio. francesco da barberino, 220: dal sartor ti guarderai
troppo intorno andar mirando; / più da quel che va tremando. dante, vita
ed or con quella rimescolando. zanobi da stretta [s. gregorio magno volgar
di dio: perocché rifatevi sopra esso da capo e, senza l'andarvene io più
] andava dicendo sottovoce alla regina che da molti anni non gli era più capitato
andati infoltendo. 35. seguito da avverbi o preposizioni. -andare a,
preposizioni. -andare a, come, da, in: vestire in una particolare
, ei disse: io voglio / andar da gesuita o teatino. -andare a
pensare: indica meraviglia, non disgiunta da biasimo (con valore rafforzativo).
ma pur si tolerano e si fanno da molti. pavese, 20: qui nell'
altro. -andare a (seguito da un infinito): con valore finale
folgore da s. gimignano, vi-11-140 (16-11)
roma. -andare a (seguito da un infinito): stare per,
giamboni, 7-102: tra i cavalieri è da considerare quale schiera de'nemici va innanzi
il pontefice con la speranza, che partì da roma. dottori, 1-368: nel
per il suo verso, sarà faccenda da nulla... raggiungere più tardi
andava contro l'inverno. -andare da sé: camminare senza bisogno d'aiuto
in prigione. -andare dietro: seguire da presso. -anche al figur.
-andare intorno, a torno, da torno, in giro: girare,
. -andare per una cosa: dipendere da essa. giov. cavalcanti, 269
-potere andar per tutto: non avere nulla da rimproverarsi, né da vergognarsi.
non avere nulla da rimproverarsi, né da vergognarsi. g. m. cecchi
ingannato... -piano, uomo da bene; guardate come parlate. il mio
. -andare via: allontanarsi, uscire da un luogo; consumarsi; sparire,
ed il medesimo re. e però da quel tempo in qua, dicendosi
. rosa, 199: molti uomini da lui di varie classi / chiari in arte
. note al malmantile, 378: da quel tempo in qua, dicendosi il
andasse la testa. s. caterina da siena, iv-6: se n'andasse mille
grado. algarotti, 2-150: avete compreso da voi medesima cotesta attrazione neutoniana che da
da voi medesima cotesta attrazione neutoniana che da prima pur vi riusciva così nuova cosa
andarono a male, o prese pur da lui, o divise fra di loro
lui, o divise fra di loro da quei ladroni. -andare a mimmi:
in malora. montano, 114: da quella modesta altura v'era modo di
uscì, e gli altri baroni appresso tutti da lui s'accomiatarono. machiavelli, 648
ritrovare, / la carta vi volea da navicare. note al malmantile, 4-32:
, cioè se n'andò via. viene da certe formule che si praticano nelle dipartenze
la testa per aria. -andare da una parola all'altra: parlare abbondantemente;
sempre di più. francesco da barberino, 144: eranvi la sera due
pessima contentezza. bettinelli, i-129: da due mille anni in qua...
se non che di tanto siamo differenti da loro, che eglino mai non la
progetto] andò in nulla, come era da aspettarsi. periodici popolari, i-651:
la cagion che là tra'lanzi / da soldato n'andò 'n oga magoga. note
: rovinarsi, perdersi. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
voce piuttosto dell'uso corrente, impiegata anche da cicerone nelle lettere familiari), resta
attraverso la forma popolare * ambare, da cui il fr. aller: e si
fr. aller: e si congettura che da * ambare la pronunzia volgare sia passata
. dal lat. * ambitdre, da ambttus 'giro, circuito '(da
da ambttus 'giro, circuito '(da ambio, comp. da amb-e eo
circuito '(da ambio, comp. da amb-e eo 'giro intorno, vado
sempre d'un medesimo andare. francesco da barberino, 234: il correr per li
dee., 10-2 (412): da questa ora innanzi sia e l'andare
sempre di un andare. s. bernardino da siena, 680: anco si cognoscono
carrucole, e di girelle / mosse da contrappesi, e da manovelle / si trasportano
girelle / mosse da contrappesi, e da manovelle / si trasportano in qua,
un edifizio], la quale fu divisa da lui [dal gaddi] in quattro
idem, 2-3-77: e se v'ho da dire il vero, ci conosco [
primo. tasso, 6-4: voi da i disagi e da la fame indótti /
, 6-4: voi da i disagi e da la fame indótti / a darvi vinti
che avvenga una cosa: aver poco da attendere prima che questa si verifichi.
a oriente. = deriv. da andare2. andata, sf.
a bertinoro. 2. l'allontanarsi da un luogo; partenza. -ant.
che non porta tuo stato. francesco da barberino, 207: non anderai, ma
viaggi di andata e ritorno verso e da una località. g. villani,
stata inopportuna; mi avrebbe anzi tolto da una certa perplessità. govoni, 2-145:
di camminare; andatura. francesco da barberino, 217: quella donna va per
. ant. andatóre di corpo: afflitto da flusso di ventre. bencivenni [
la lena e mutare il colore. francesco da barberino, 94: quanto ella è
col cappello alla sgherra e con un'andatura da paladini. idem, ii-307: era
svogliata. beltramelli, iii-47: buoi da l'andatura ondulante. soffici, 1-321:
andatura normale come di persone che tornino da una passeggiata. papini, 25-320:
per timidità. baldini, 4-41: è da credere che con le vesti fino a
. buzzati, 2-41: un'andatura da festa quale hanno solo gli uomini sui vent'
andatura lenta: quella al passo (compie da 6 a 7 km all'ora)
: la generazione che si vantava educata da giosuè carducci, ma che del maestro non
paesi lassù. = deriv. da andare. andaturo, agg. ant
poco stabile. = deriv. da andare (come 'morituro', ecc.)
successiva catena di questi andazzi, risvegliati da semi naturali di leggerezza, d'incostanza,
della febbre maligna. = deriv. da andare. andésia, sf. ant
della famiglia dei plagioclasi) composto da feldspato sodico e feldspato calcico in proporzioni
proporzioni pressoché uguali. = deriv. da ande (catena montuosa dell'america meridionale
.). = deriv. da ande (catena montuosa dell'america meridionale
polvere di araroba o di goa, da cui si estrae la crisarobina; una
che si fa in questa casa, da poi che c'è questa signora sposa
lo stesso giorno si sentì nelle camere abitate da lei un andirivieni rumoroso, un cigolìo
dei campanelli, dal pettegolezzo delle macchine da scrivere, dall'andirivieni dei fattorini.
verga, i-247: la spinse pel viale da dove era venuta la voce, e
vie, ora scure ora sfolgorate nel mezzo da una lampada elettrica. barilli, 2-75
inutili andirivieni. = comp. da anda 'va 'e rivieni.
questo salone [delle stufe] si entra da un certo andito principale, la facciata
terreno, per lo quale dall'uscio da via s'arriva al cortile delle case.
.. pianamente. l'andito era rischiarato da un'alta finestra rotonda. idem,
di cavallo. beltramelli, i-301: da qualche porta socchiusa si intravvedevano lunghi anditi
che la tenda celava, come da gelida spelonca, irruppe nella sala un impetuoso
assai probabilmente collegato con andare (anditus da andò, come condttus da condo);
andare (anditus da andò, come condttus da condo); a meno che non
inelegante locuzione va e vieni, adoperata da non pochi scrittori, per esprimere quel
andrachne), simile al corbezzolo, da cui si distingue per le foglie a margine
papini, 9: e questa [vesta da camera] era aperta nel mezzo,
] era aperta nel mezzo, toccante da ambedue le cascate terra, come appunto
a differenza di quel vestimento che veste da camera s'appella. algarotti [tommaseo]
meglio tornita gamba che abbia veduta la francia da gabriella in qua. idem, 2-125
= etimo incerto: forse da andria nelle puglie. andrismo, sm
1-760: fra'corpi figurati s'annoverano da molti le pietre specolari, gli ammianti
. = voce dotta, deriv. da androgino: la voce è registrata dal
armoniosi. = deriv. da androgino. andrògino (letter.
uomo primigenio, secondo il mito ideato da platone nel convito, maschio e femmina
fece dipingere, ma bene, proprio da pittori, tanti tamburelli, con priapi
gr. àvspóyuvos, comp. da àvvjp dv8pó <; * uomo 'e
nel mondo degli androidi e guardiamo da vicino queste feroci imita zioni
8poei8?) (;, comp. da avfjp àv8pó <; 'uomo 'e
. costellazione dell'emisfero boreale, caratterizzata da una nebulosa e da tre stelle di
boreale, caratterizzata da una nebulosa e da tre stelle di seconda grandezza.
quella marchiana del mutamento di luogo, fatto da una stella della catena d'andromeda.
noi chiamiamo quelle stanze che sono aperte da una parte. d'annunzio, iv-1-63
con le sue mani come s'avevano da commettere i mosaici dell'androne. negri
. cunicolo o buca sotterranei, scavati da animali. palladio volgar., 4-11
baldinucci, io: androne, voce usata da buoni scrittori per significare una sala di
cantoni, 590: la sala da pranzo non era altro che un grande androne
specie più notevole hvandropo gone da spazzole (andropogon gryllus), che nasce
àvspoodbct]? (comp. da dvfjp dcv8pó <; 4 uomo 'e
: de l'androsemo: è differente da l'asciro e da l'iperico; è
: è differente da l'asciro e da l'iperico; è pianta che ha i
sugo del frutto): comp. da àvfjp avspós 4 uomo 'e aljxa 4
amicizia, né un solo piacevole aneddoto da raccontar sorridendo. fu. ugolini, 28
, ii-35: raccontava con una gioia da bambino tutti i vecchi aneddoti di paga-
campate dal pericolo, stavano assise da l'altra riva affannate e anelanti,
terreno. panzini, ii-511: pareva anelante da lunga corsa. slataper, 1-150:
, non so s'io dica da lui a cagione del grande scapito di forze
lenta febbre. = deriv. da anelare1. anelare1, intr. (
: di sudor molle e tutto stanco / da così lunga fuga, / anelando ed
in queste stagioni i botri e i bottacci da cui rampolla l'acqua del san giovanni
dotta, lat. anhèlàre (deriv. da baiare * soffiare ').
= voce dotta, comp. da an-privat. ed elasticità (v.)
la dote. = deriv. da anello. anellato (part.
un albero. = deriv. da anellare. anellazióne, sf.
asportazione di un anello di corteccia da un ramo (favorisce la nutrizione dei
corteccia). = deriv. da anellare. anèllide { anèlide)
comprendente vermi dal corpo cilindroide, composto da una serie di segmenti a guisa di
cerchietto metallico (formato per lo più da metalli preziosi, spesso con gemme e
così appunto come questo ». francesco da barberino, 64: qui son l'anella
darle la parola e donatele questo gioiello da parte sua, e questa sera le metteremo
delvanello: quello del matrimonio. francesco da barberino, 59: ma non vi lascio
stipiti e una catena per traverso fermata da un lucchetto. moretti, i-413: in
: in trattoria, dov'egli aveva da anni l'anello per il tovagliolo le
, è una zona o armi ila, da cui è cinto nella sua parte superiore
ago]. carena, ii-441: anello da cucire, che anche, specialmente fuor
di atomi legati fra loro in modo da formare una catena (anèllo benzenico).
13. medie. granulazione formata da corpic- cioli rotondi o ovali, sulla
: avete qualche vetro o qualche petraccia da mostrarli? -ecco qui questo anelaccio. fagiuoli
1-3-31 ^ un anelaccio di ferraccio, fatto da un magnanaccio. = lat.
anellóso, agg. ant. formato da anelli. b. segni,
dolce anelo. = deverb. da anelare1. anelóso, agg.
più anelosa. = deriv. da anelo1. anemia, sf.
. nulla valeva a vincere le nausee da cui ella era assalita, a toglierle
scient. anaemia, introdotta nel 1732 da un medico tedesco: deriv. dal gr
. m. -ci). affetto da anemia. di giacomo, i-698:
la luce. = deriv. da anemia-, cfr. fr. anémique (
senza riguardo. = deriv. da anemia-, cfr. fr. anemier (
dei venti. = deriv. da anemometro. anemomètrico, agg.
lat. scient. anemone (già accolto da plinio), dal gr. àvepltóvt
. = voce dotta, creata da lowig e weidmann nel 1839.
= voce dotta, comp. da anemo- (gr. < 5tvep. o
dell'encefalo. = deriv. da anencefalo. anencèfalo, agg.
del fegato. = deriv. da anepatia. anepigrafo, agg.
anestesia chirurgica. = deriv. da anestesia; cfr. ingl. to anaesthetize
volgar., 5-35: ed è da sapere che certe cose sono che spengono
): come termine medico fu introdotto da horace wells (1844); cfr.
. = voce dotta, comp. da anestesia e -logia (dal gr. xóyo
farmaceutici). = deriv. da aneto. aneurisma, sm.
. = voce dotta, comp. da a [ri \ -privat. ed euritmico
anfanamenti, perché la poesia « parla da sé ». papini, 20-xv: la
, basta ricorrere co 'l pensiero da questi versi così schietti e ben determinati
e anfani a secco. s. bernardino da siena, 754: sicuramente ditemi:
il giovane, i-553: udito questo da me, non potetti tener le risa,
festa. 2. figur. darsi da fare, affaccendarsi senza costrutto; affannarsi
= di etimo incerto; forse da anfa per 'afa '(come
d'uovo. -guazzabugli, anfanate da le fantasime. = deriv. da
da le fantasime. = deriv. da anfanare. anfanato (part. pass
pertinacemente affermano. = deriv. da anfanare. anfaneggiare, intr.
gente semplice. s. bernardino da siena, 599: non entrare
il liuto. = deriv. da anfanare-, ma forse dal lat. *
* mancanza di evidenza, oscurità ', da cui deriverebbe anfanare.
. = voce dotta, creata da j. b. winslow, comp.
j. b. winslow, comp. da anfì- (gr. dcjxcpt '
, sviluppo generalmente accom pagnato da metamorfosi (si dividono in due sot
.
contiene anfiboli. = deriv. da anfibolo2. anfibolite, sf.
. miner. roccia prevalentemente costituita da anfiboli, di colore bruno, talvolta
basici). = deriv. da anfibolo2. anfibolo1, agg. che
/ che mi stimassi tanto cacologico / da non discerner sensi buoni e rei
linguaggio anfibologico. = deriv. da anfibologia-, cfr. fr. amphibologique (
-chi). metr. piede composto da una sillaba lunga fra due brevi (nella
produzione di due tipi di frutto (da parte della stessa pianta), diversi nelle
periodo di maturazione. -produzione (da parte della stessa pianta) di frutti
di frutti che maturano sotterra (e derivano da fiori cheistogami per autofecondazione).
. che naviga indifferente mente da prora e da poppa (e ha quindi
indifferente mente da prora e da poppa (e ha quindi le due
zioni '(comp. da àpupt * dalle due parti 'e dal
). miner. minerale costituito da silicato di potassio e di alluminio
4 dalle due parti 'e yovta (da yóvo£ 4 generazione ').
anfìmacró, sm. metr. piede composto da una sillaba breve fra due lunghe
tentacoli, piede strisciante, guscio composto da 6-8 piastre calcaree, articolate fra
articolate fra di loro (tali da permettere all'animale di ravvolgersi a palla)
amphipoda, dal gr. dqx
gr. àpcpt7tpóatuxo <; (comp. da < £p. cp£ 1 da due
comp. da < £p. cp£ 1 da due parti ', 7tpó 4 davanti
l'altra nella coda; e morde da ciascuna parte, e corre prestamente; i
, l'altra nella coda, correndo da ciascuno de'capi, circulato il tratto del
così perché per grande mobilità delle coste salta da ogni parte. fazio, v-16-78:
! segneri, iv-560: ora si è da considerare, che l'avarizia è come
d'anfe- sibene / la tirannia giacevasi da canto. panzini, i-700: le
e indietro indifferentemente * (deriv. da àptcpcg 'dalle due parti'e 0a£vo> 'vado,
per gli spettatori, sostenute all'esterno da arcate sovrapposte l'una all'altra.
, con le teste e con i gradi da sedere con circuito continovato; e sono
altre cose, e massimo ne'gradi da sedere, e ne le logge ancora,
gli obelischi ha scossi; / gli anfiteatri da l'età percossi / son polvi in
. loria, 1-38: entrati nell'anfiteatro da una porticina segreta, posarono il cadavere
* teatro circolare '(comp. da depupt * dall'una e dall'altra
amphytrion où l'on dine *. da questo bisticcio i francesi cominciarono a dire
, 4-1-195: perciocché gli amfizioni persuasi da lui, mossero guerra a'cirrei.
che abitano intorno '(comp. da < x [iq>l * intorno 'e
pascoli, 1322: grandi / anfore ansate da portare in capo. d'annunzio,
. anf or àccia. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
smisurato, che pareva tenuto a fatica da due braccia piegate: come una pento-
, accusativo di àpicpopeóg (per aplologia da dpuptcpopeói;, comp. da àpicp£
aplologia da dpuptcpopeói;, comp. da àpicp£ 'da due parti 'e cpépco
;, comp. da àpicp£ 'da due parti 'e cpépco * porto '
tombari, 1-162: poi fra nuvoloni, da un anfratto, il sole. moravia
sue interminabili dolcezze. = deriv. da anfrattuoso. anfrattuóso, agg. pieno
= voce dotta, lat. anfràctuòsus, da anfractus. angamo, sm.
(v. angheria). zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
servizio coattivo di posta ', deriv. da &yyapo? 'trasporto forzato ':
ragione, che son troppo aggravati e angariati da loro. segneri, i-204:
= lat. tardo angariare, da angaria (v. angaria).
angaria. -per estens.: oppresso da tasse eccessive, gravose. -al figur.
in maniera che... c'era da crederlo stretto e angariato dal più naturale
angiole. salvini, v-395: giovanni da s. giovanni, pittor di bell'umore
cielo è coronata. s. caterina da siena, 2-2-129: ella è perfetta angela
coro de la vostra gente, / e da la lingua, onde s'accoglie il
io vidi,... / uscir da quei levati occhi una stella, / e
quei levati occhi una stella, / e da i labbri, che a pena ella
'l viso angelesco. = deriv. da angelo. angèlica, sf. bot
gran freddore. = deriv. da angelico (v.), con il
s'angelicano. = deriv. da angelico. angelicato (part. pass
mi sana. = deriv. da angelico. angelicità, sf.
un'antecedente esistenza. = deriv. da angelico. angèlico, agg. (
mente angelica è il primo mondo fatto da dio: il secondo è l'anima
del mondo, / chiama a sé da gli angelici splendori / gabriel che ne'primi
angelici che già molte volte vedemo) sé da tanto e sì nobile reputava, che
simili a due bende di lino spolverate da quell'oro silvano. soffici, ii-36:
della guerra si discute intorno ad un tavolino da tè o intorno al tavolone di qualche
, farsi vento con le ali e, da tanto azzurre altitudini, scambiare la realtà
sono concepiti come puri spiriti, creati da dio, superiori all'uomo in
angeli cattivi, o demoni, condannati da dio alle pene eterne dell'inferno,
tornassero in suso, ed aveano dinanzi da loro una nebuletta bianchissima. idem,
di quello terzo cielo sono sustanze separate da materia, cioè intelligenze, le quali
dal falso. petrarca, 220-9: da quali angeli mosse, e da qual
220-9: da quali angeli mosse, e da qual spera, / quel celeste cantar
tanto bello, quanto alcuna cosa mai da me veduta. idem, i-516:
i-516: le nostre anime, fatte da dio alla sua imagine, tutte andavano
cantare. sacchetti, ii-275: è da sapere che 'l nostro signore, cacciati
adunque dal corpo a la anima; da l'anima a l'angelo, da
da l'anima a l'angelo, da l'angelo a dio, salire dobbiamo.
la noia estiva, / scendon qua giù da le celesti sfere. rosa, 201
tube mute di due angeli che facevano da figuranti sul frontispizio dell'organo. panzini,
simpatie, di amori, di cuori da calmare o da esaltare, di anime
di amori, di cuori da calmare o da esaltare, di anime da educare alla
calmare o da esaltare, di anime da educare alla dolcezza del pane degli angioli.
/ degli angeli che vanno e vengono da dio. palazzeschi, 1-127:
di fuoco. pasolini, 2-128: da quando il pianto non fu più d'amore
secondo la dottrina cristiana, è dato da dio a ciascun uomo come protettore.
è il quart'anno / s'è da noi partita. pea, 1-20: quella
clara fosse già sua amante. rise da quello che essa era, disse: -
marchi, 39: aveva potuto vedere da vicino tutto l'apparato di un processo col
l'amor mio... avrei da rivelarti. moravia, xi-9: ecco che
di pace al concilio intimato per l'inanzi da lui in trento. papini, 20-85
, ché il vostro gli è uno scrivere da angiolo gabriello, checché voi ven diciate
alberatura delle navi nemiche (era formato da due mezze sfere collegate da una sbarra
era formato da due mezze sfere collegate da una sbarra o da una catena).
mezze sfere collegate da una sbarra o da una catena). 11. numism
aperte. 13. ant. angelo da fogna: nelle vasche, apertura dissimulata
fogna: nelle vasche, apertura dissimulata da un fregio raffigurante una testa d'angelo
panciatichi, 13: a differenza degli angeli da fogna, che non hanno se non
gr. &yytkoc, * messaggero 'da dyvéxxco 'annunzio, faccio sapere'. cfr.
« questo nome angelo è derivato da un nome greco, cioè aggelos,
quanto sono in alcuna commissione loro fatta da dio; la qual finita, non
dolore. caro, 4-691: così da preci e da querele assiduo / battuto
caro, 4-691: così da preci e da querele assiduo / battuto duolsi il gran
: l'animale era così ignaro di carezze da scambiarle per angherie. bocchelli, i-144
sostantivato di un agg. anginus, da angère 1 stringere la gola'; cfr
, xapsfa * cuore 'e da -grafia (gr. ypacpelv * scrivere '
dal gr. àyyeiov * vaso 'e da cardite (v.).
, i tartufi); di frutti coperti da un tegumento esterno che ne dissimula la
dal gr. àyyeiov * vaso * e da colite (gr. xoxt) *
ne rallegri, ché sarà maggiormente adiutato da tutti quelli angelini. pascoli, 20:
gr. àyyeioxoy (a (comp. da àyyeiov * vaso 'e xóyot
figlie dell'estate romagnola, di melozzo da forlì. = acer, d'
dal gr. àyyelov * vaso 'e da neurosi (v.).
. àyyeiov * vaso 'e -rcàoeioc da tc&&oq 4 sofferenza '.
dal gr. àyyelov * vaso 'e da sclerosi (v.).
dal gr. àyyelov * vaso 'e da spasimo (v.).
ed angiporto della città, si fuggivano da quella parte. carducci, 867: e
lat. angiportus 4 via stretta ', da un agg. * angus (cfr
= voce dotta, deriv. da anglesey, isola inglese dove fu trovata
chiesa anglicana. = deriv. da anglicano. anglicano, agg.
pochi che vanno per le strade camuffati da anglicani, in calzoni e cappello floscio
lat. mediev. anglicdnus, deriv. da anglicus (sul modello lat. afrlcus
(agg. di anglus, da angli 'antico popolo della britannia ')
tardo anglus (gregorio magno), da angli (popolo della britannia).
l'inghilterra. < = deriv da anglofilo. anglòfilo, agg.
. anglophile, voce dotta, comp. da anglo e dal gr. qslxot;
. anglophobie, voce dotta, comp. da anglo e dal gr. cpó3oc 'avversione
), voce dotta, comp. da anglo e dal gr. p, av£a
tirarla fuori [questa scuola] da quel piede di casa anglosassone, da
] da quel piede di casa anglosassone, da quel pietismo di missionari in borghese.
: sorrideva con una bocca anglosassone rilevata da due denti d'oro, e guardava con
d'oro, e guardava con due occhi da italiano. tecchi, 10-13: entrò
= voce dotta, comp. da anglo e sassone; cfr. ingl.
si deve fermare per ritto, da tutti i suoi lati in forma angolare
angeli e gli uomini. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
3-321: in tal caso niente più sarebbe da stimarsi per aver fatto le metope
un perfetto, ch'egli è da stimarsi per aver aggiunto al pilastro quella
. tecn. disporre la macchina da presa secondo l'angolazione voluta.
angolazione voluta. = deriv. da angolo. angolarità, sf.
delle cose. = deriv. da angolare1. angolarménte, avv.
scacchi... si possono muovere da tutti i lati e per ciascun verso,
all'angolazione. = deriv. da angolo. angolato, agg. fatto
del polso. = deriv. da angolare2. àngolo (ant.
geom. parte di piano limitata da due semirette aventi origine comune.
di esso. -angolo retto: formato da due semirette che si incontrano perpendicolarmente nel
sulle pianure della campagna, ma sorger da terra inclinate con angolo meno di mezzo,
: ne le guancie... cominciando da gli angoli de la bocca..
angoli de la bocca... da l'uno e l'altro canto comincia a
allontanarsi da gli angoli o cantoni della fabrica,.
e indebolita quella parte la quale ha da tener diritto e insieme tutto 'l restante
le dita come nacchere, a saltare da un angolo all'altro della cella,
grammofono. moravia, i-530: trasse da un ripostiglio una valigia di tela con gli
ne torna / paghi con fiori e tirsi da mettere nei vasi / agli angoli.
di lor gloria, coll'essere sorta da due angoli di quello, a prò del
: quando viaggio per diporto sono attirato da luoghi poco noti e da angoli dimenticati
diporto sono attirato da luoghi poco noti e da angoli dimenticati. baldini, 4-93:
di giacomo, i-426: pareva come se da gran tempo quel luogo fosse rimasto
baldinucci, 8-128: compianto non solo da tutta la città, ma eziandio da
da tutta la città, ma eziandio da tutta l'europa, in ogni angolo di
dei quattro angoli del campo e segnata da una bandierina). 7.
= voce dotta, lat. angùlus (da una radice che significa 'curvo')
= voce dotta, deriv. da angolo, col suffisso gr. -oeisfji;
di stile. = deriv. da angoloso. angolóso, agg. fatto
soffici, 6-11: sola, magra da far paura sotto le pieghe angolose del lenzuolo
voce dotta, gr. àyxóvr) 'strangolamento'da &yy. (ù * stringo
gonna avana. = deriv. da angora, città dell'asia minore; cfr
voce dotta, lat. angor -óris, da angère * stringere '. angoscévole
.]. = deriv. da angoscia. angòscia, sf.
portico, respirò come un uomo liberato da un'angoscia. dessi, 6-70:
a un tratto le parve di essersi liberata da un gran peso, da un incubo
essersi liberata da un gran peso, da un incubo che la opprimeva, e spiegò
, sì temono d'usarle. bartolomeo da s. c., 1-395: l'
ariosto, 42-66: sano ha il cor da l'amorose angosce. idem, 46-126
: non son questi, signor, scherzi da frasche, / ma falli da punir
scherzi da frasche, / ma falli da punir con gravi angosce / i santi incoronar
egli era turbato, fin nel profondo, da invincibili angosce, da implacabili tumulti.
nel profondo, da invincibili angosce, da implacabili tumulti. panzini, iii-252:
fuoco d'avventura, / tornati gli attimi da angoscia a brama, / d'itaca