da barberino, 1-17: adimandò licenza d' andare assalire il campo. idem,
grado di abadessa nel suo monastero. d' annunzio, iv-2-155: come la povera
, e la nazione non ha diritto alcuno d' esigere istituzioni che le fruttino felicità.
cherici. fiore, 26-14: in poca d' or sì 'l fatto mi bistoma /
sì 'l fatto mi bistoma / che d' abate tornai men ch'a converso.
giovanetto nostro parente, nuovamente eletto abate d' una delle maggiori badie di inghilterra. idem
sacchetti, ii-164: egli è uno padre d' una famiglia, e è il maggiore
tutto il contrario; ché il pan d' altri ha la crosta sempre dura.
poi prete, ed ebbe il titolo d' abate, pur non vestendo l'abito ecclesiastico
ii-2-417: una leziosità da vero abatino d' arcadia. tommaseo, 1-398: anima
pretone di montagna poco amico degli abatini d' allora. idem, 224: e fra
non più abatino pedagogo, ma professore d' estetica e sovrintendente alle scuole; non
proust. abatitùdine, sf. dignità d' abate (in tono scherzoso).
ermafroditi che si veggono per roma sono d' un'altra fatta. a. f
i segni ch'e'm'aveva dati d' affetto, sinceri perché involontarii quasi: e
a vuotare le ceste dei bei grappoloni d' oro e moscati, i ragazzi a
2. abbattere; uccidere. cecco d' ascoli, 2273: il cigno è bianco
bacchiare (v.), che è d' uso più comune. cfr. manzoni
, chi molto abbacchiata, chi piena d' amarezza. bocchelli, i-430: abbacchiati
imballare i carciofi, gli abbacchi meglio d' un altro. bartolini, 15-331: m'
albachista), sm. disus. esperto d' abbaco; chi sa far bene i
di un mese fui più dotto abachista d' un usuraio. tommaseo-rigutini, 1: abbachista
[il rosa] un certo abbacinamento d' aria ne'lontani, che veramente inganna
... abbacinamento de'cuori. d' annunzio, iv-2-1341: mi pareva d'
d'annunzio, iv-2-1341: mi pareva d' andare verso il totale abbacinamento, verso la
coperto di neve abbacinante al sole. d' annunzio, iv-2-335: quella corsa del padre
intorno alla pupilla, e la ricopriva d' una cotal nuvola, che gli toglieva la
vista, sì avea preso questo nome d' abbacinare. 2. abbagliare; offendere
stanza solitaria tanto sole da abbacinare. d' annunzio, iv-2-1343: mi ritrovo su
abbacinavano: le mie ciglia erano piene d' un'insostenibile voluttà di luce. papini,
quando sappiamo che abbacinare è una specie d' accecamento che facevasi con por dinanzi agli
con por dinanzi agli occhi un bacino d' argento infocato, si vede tosto ch'è
accecato per supplizio col bacino rovente. d' annunzio, iii-2-20: orso faledro ha perso
cadere in terra allo splendor fu d' uopo, / con gli occhi abbacinati
riapriva per riprendere lo stesso giuoco. d' annunzio, iv-i- 558: entrai
6-217: solo più tardi e quasi d' un tratto fiorì stagliata lucida in lui l'
esegue il supplizio dell'abbacinare. d' annunzio, iii-2-23: e sforzate mi furono
: ho avuto paura della luce come d' un abbacinatóre all'agguato nella calle deserta
, del quale, perché e'sapeva d' abbaco, si serviva a fargli rivedere
. idem, 162: certi maestri d' abbaco stracciati e cascanti di fame, i
calzacce bianche... tutte spruzzate d' inchiostro che parea una tavola de'fanciulli
siena, 1006: impararai quanta quantità d' angioli so', e fa'la ragione,
abbaco. 3. la scuola d' aritmetica. bisticci, 555: come
, 1-5-466: la lisabella in cambio d' abbadare allo sposo, era a crocchio
de'suoi seguaci, la quale, d' ogni abbagliaggine purgandoli, fa che essi
nelle orecchie e fu per cadere. d' annunzio, iv-1-219: io aveva negli
una specie di abbagliamento; mi pareva d' essere sotto l'influenza d'una fascinazione confusa
mi pareva d'essere sotto l'influenza d' una fascinazione confusa. pirandello, iii-456
impressione violenta, improvvisa). d' annunzio, iv-2-522: io avevo veduto.
conservavo ancóra dentro di me ima specie d' abbagliamento. 3. figur.
e scarso discernimento; anche per forza d' inganno). passavanti, 243:
certe, manifesto è questo essere abbagliamento d' opinione, e non verità di scienza.
. deve essere paragonata alla calma luce d' una lampada e non allo splendore abbagliante
via larga con un chiarore abbagliante. d' annunzio, iv-2-982: svelta e pieghevole
sfondo di cielo abbagliante come una lamina d' oro. ojetti, ii-419: nel silenzio
distanze, come fosse un pulviscolo non d' acqua ma di luce. bontempelli, 6-117
abbagliante sotto il sole come una montagna d' alluminio. locchi, 54: i nevai
cieche, c'era tanto chiaro che pareva d' essere a una festa, mancavano solo
splendente, o neppur luminoso. il tremolio d' un lume languido basta a abbagliare;
: se [la via] al sol d' agosto / di vampe abbagli e sfolgori
viani, 14-252: il deschetto abbagliava d' oro come un piccolo altare. tozzi
: molteplici forme, che, or velate d' oscurità, or cinte di splendore,
con una specie di luminosa intermittenza. d' annunzio, iv-1-233: i pensieri più
(con false apparenze). cecco d' ascoli, 3089: [l'agate]
idea di brillar con un paradosso, d' abbagliar in luogo d'illuminare. monti
un paradosso, d'abbagliar in luogo d' illuminare. monti, iii-61: [la
loro traditore pallor languido e possente. d' annunzio, iv-2-370: vollero che fossero
. manzini, 8-51: la terra pullula d' offerte di gioia: che non mi
opaca una tinta, attenuare la vivacità d' un colore con la trasparenza d'un altro
vivacità d'un colore con la trasparenza d' un altro. vasari, i-405:
detti, a lo splendore, / d' occhi abbagliato, attonito di core. alfieri
cecilia che da un coro in cielo d' angeli abbagliata, sta a udire il
artificio [il telescopio] o costa d' un vetro solo, o di più
un vetro solo, o di più d' uno. d'un solo non può essere
, o di più d'uno. d' un solo non può essere, perché la
fraintendimento; illumenti sgarbati e dispettosi. d' annunzio, iv-2-203: tutti sione.
bertola, '135: debbo a lui d' essermi chiarito di molti abbagli presi dagli
da lume incerto o da sguardo incerto. d' annunzio, iv-1-433: uno di quelli
abbaglio. papini, 20-598: la visione d' una isterica, il sogno di un
3. smarrimento, capogiro. d' annunzio, iv-2-1277: un abbaglio improvviso turbò
: credo che avrei preferito gli abbaiamenti d' un cane. faldella, iii-131: i
cani lo fece uscire dai suoi pensieri. d' annunzio, iv-2- 58: -corri,
tutta la casa... echeggiava festosa d' abbaiamenti. 2. figur. schiamazzo
e can chiuso era, / di stormir d' abbaiar cresce il romore, / di
scarpacce che si slabbravano nella polvere. d' annunzio, iv-2-1270: i cani balzavano dandoci
cose che avete abbaiato contro al commento d' essa [canzone]. tasso, i-128
2061: abbaiar dalla sete, dicesi d' uomo che di sete si senta venir meno
12-15: una palestra sterminata in cui d' inverno s'abbaiava dal freddo.
disegni; e si fa mettendo due gocciole d' inchiostro in tant'acqua quanta starebbe in
cosa che l'applicare esternamente agli orifizi d' ambedue gli orecchi un poco di cotone bagnato
poco di cotone bagnato con l'acquarello d' elisirvite. tommaseo [s. v.
sospeso tra le gambe piegate un fiasco d' acquerello a cui stava per attaccarsi,
il suo asino e pieno le sue coppelle d' acqua, chiamatolo a me,
. acqueróso, agg. tumido d' acqua. pirandello, 7-1259:
i-541: era venuta giù un po'd' acquerugiola fina e diaccia che filtrava i brividi
come un'ostinazione di bimbo malaticcio. d' annunzio, iv-2-22: un'acquerugiola fine,
acquerugiola fine e fresca, vera pioggia d' aprile. viani, 13-156: stamani il
, attraverso l'aggettivo aquàrius 1 d' acqua '(con suffisso di valore diminutivo
, parlandosi di pioggia, è più d' acquerugiola. questa pare si possa immaginare più
ma pretto. 4. piccolo corso d' acqua, ruscelletto. sannazaro, 9-143
: vedemmo in una picciola acquetta appiè d' un salce sedere un solo capraio, che
acquicèlla, sf. piccola quantità d' acqua. fra giordano, 1-289
trovano un'ombra, ovvero uno torrentello d' acquicella, come giova loro.
nei tratti di corsi e bacini pubblici d' acqua dolce. = voce dotta
àcquido, agg. acquoso; impregnato d' acqua. pascoli, 219:
acquidocci del campidoglio, cioè la gora d' arno che andava sotterra per lo campidoglio
, agg. acquoso, pregno d' acqua; umoroso; moscio, bolso d'
d'acqua; umoroso; moscio, bolso d' umore. palladio volgar.,
: onde gli australi, che vengono d' affrica e dal mare, sono grossi
, acquidoso, e come si dice d' un brodo di poca sostanza, acqua
liscio pioppio su la sponda nato / d' acquidosa palude. arici, 15: il
ne'floridi margini e ne stagni. d' annunzio, v-1-737: rivedevo io stesso il
la stima, la indifferente acquiescenza. d' annunzio, iv-1-780: rimaneva per lui
beltramelli, iii-462: una grande soavità d' amore sbocciava nell'acquiescenza di tutti i
per bontà, per eccesso in lui d' amore! 2. dir.
sassate. dossi, 822: cerca d' acquietare i poveri mostrando loro la povertà
di lui in un dolce fantasticare. d' annunzio, iv-1-92: talvolta, fra le
2943: usiamo acquetarsi, quando trattasi d' indicare rassegnazione, docilità, moderazione,
dice ch'erano più di trecento migliaia d' once d'oro. = comp.
erano più di trecento migliaia d'once d' oro. = comp. di quietare
; appuntate l'acquifoglio e i lecci d' ogni specie. = dal nome
due maniere di beni, l'uno d' acquirenza, siccome sono le ricchezze e gli
conto se non erano congiunte alla rarissima arte d' usame. leopardi, 1051: per
gli altri), è assolutissimamente necessario d' esser birbo. idem, i-1303:
ch'è primitivo dal puramente acquisito. d' annunzio, iv-1-129: quindi agitò l'
alla giustizia che anna rosa aveva tentato d' uccidermi. cardarelli, 1-63: già son
, ii-172: far muovere un grave d' una velocità soprannaturale, perché di gran lunga
lunga trascendente quella ch'ei sarebbe capace d' acquistare con tutta l'accelerazione acquistabile a
fu questa, trovoci tre cose: scampamento d' ogni male, acquistaménto d'ogni bene
: scampamento d'ogni male, acquistaménto d' ogni bene, e acquistaménto d'ogni bene
acquistaménto d'ogni bene, e acquistaménto d' ogni bene perfetto. bartolomeo da s
qui, due migliaia, mettiamo, d' affamati più robusti ed esperti a superar la
. 'cantari, 151: per forza d' arme acquistati n'avea / dugento,
donne, tanto che amore / la segna d' eccellente sua famiglia / ne la beata
. idem, inf., 11-22: d' ogni malizia ch'odio in cielo acquista
dì più acquistava riputazione e fama appresso d' ognuno. machiavelli, 3: sogliono.
, e da quelli a cui deve premere d' acquistarla. leopardi, 4-21: ahi
915: quasi tutti gli uomini d' ingegno leggermente culto, si credono avere
berni, 34-9 (iii-151): d' arco di turco uscita mai saetta /
armata il mare egeo, / e credea d' acquistar quel giorno sesto. tasso,
, e allora così scarso, e d' acquistar tempo. idem, 1007: accennò
un sospetto s'impossessa del cervello d' un uomo, ogni ombra acquista corpo.
s'attrista [ecc.]. cecco d' a scoli, 1555:
, 12-85: si partì con sua oste d' assedio dal detto tiralla con alcuno danno
acquistate da ciascuno nella sua fanciullezza. d' annunzio, iv-2-539: quasi innumerevoli sono
le truppe moscovite sono andate a quartier d' inverno?... -hanno fatto male
la vertù per sé dee essere acquistatrice d' amici. idem., conv.,
296: la vanagloria spesse fiate invece d' onore è fatta acquistatrice di vergogna.
, la virtù essere acquistatrice e conservatrice d' essi beni di fortuna, molto più
fatto mio. / potemmo fare acquisto d' aver lo renno sio: / malvascio
di cleto, / per essere ad acquisto d' oro usata; / ma per acquisto
oro usata; / ma per acquisto d' esto viver lieto, / e sisto e
come sono ricchezze, particulari beni d' acquisto, non sono mai amate e
desiano e non s'amano, per essere d' altri. ariosto, 30-42:
fu il primo feritor cristiano / che facesse d' onor lodati acquisti? boccalini, ii-29
i-xi-15: sanza dubbio non è sanza loda d' ingegno apprendere bene la lingua strana;
si diventa nuovo principe e con gente d' arme e con infinite altre iniurie che si
, 10-203: le capita di disporre d' un linguaggio che fu un acquisto prezioso,
furono del tutto dalla parte del re d' inghilterra. giov. cavalcanti, 357
: per acerbi e duri / perigli è d' uopo a far d'italia acquisto.
/ perigli è d'uopo a far d' italia acquisto. tasso, 1-1: canto
molto agevole l'acquisto di casale. d' annunzio, ii-943: ché l'africa non
m'è tolto il ritornar, ma d' immortale / gloria l'acquisto mi farò.
. torricelli, 2-4-143: mi pare d' antivedere, che in pochi anni l'
defunto. 9. econ. potere d' acquisto della moneta: quantità di beni
acqua stagnante; infiltrazione, affioramento d' acqua; rivo, ruscello.
nell'acquitrino, / e ammalarsi così d' ogni pallore / nell'acqua densa e ferma
. acquitrinóso, agg. fatto d' acquitrini, paludoso. lastri, 1-4-128
un gran deserto acquitrinoso, fossacci pieni d' erbe e di rospi. bontempelli,
: il getto scendeva diritto tra bagliori d' argento fino a un breve spiazzo acquitrinoso
sm. pioggia con vento; turbine d' acqua e di vento. palladio
2. secrezione di saliva. d' annunzio, iv-2-82: con la lingua nuotante
ha l'acquolina in bocca, a conto d' una pietanza che si vede imbandita
viani, 19-400: si videro selvagge anitre d' oro innalzarsi nell'azzurro acquoreo del cielo
è punto aggradevole, ma aspra e piena d' acquosità in- suave. redi, 16-iv-34
, e separata da ogni minima particella d' acquosità. = voce dotta, lat
acqua, che contiene acqua; pregno d' acqua, di liquido, di umore
. redi, 16-ix-259: le pare d' aver sempre lo stomaco acquoso. idem,
informa / stalattite metallica od acquosa. d' annunzio, iii-2-23: e sforzate mi
remota commozione. 3. impregnato d' umidità; umido, paludoso. fazio
snelli. borgese, 1-301: l'odore d' ombra erbosa e acquosa del borro.
. 4. piovoso. cecco d' a scoli, 511: pluvia muove potenzia
le prave stelle segue il moto, / d' acquosi tempi mostra la fortuna. g
quando adirato il pluvio giove / fea d' abitanti l'universo muto, / acqua
sua rabbia ha un modo avuto. d' annunzio, iv-2-1080: ora non pioveva
forme angosciose / esala un vapor acre d' orrida tristizia, / che sale e
: appoggiò la fronte ardente alla parete d' una delle casse, e stette un
il timo / e l'acre menta. d' annunzio, iv-1-867: passarono con uno
, i-13: un profumo di turiboli acre d' incenso. idem, ii-286: nelle
l'ira trangugi amara ed aera. d' annunzio, iv-1-405: patti vili proposti
severi, dispietati, di guerra, d' aggravii, e per ragion di ternario
pizzicava. borgese, 6-58: squilli d' acri timpani percossi. 3.
167: acre dicesi più di parole che d' atti, e accenna all'umore che
.. fioccavano acri e pungenti. d' annunzio, iv-2-371: sentii per la
. marchetti, 2-422: essi avean d' un fervore acre infiammata / la testa
in cuore un'acre bramosia di sangue. d' annunzio, 11-516: tutto il mio
voce acre e umiliata le loro canzoni d' un tempo. piovene, 2-59: occhi
filicaia, 2-1-169: insolita finezza / d' acre giudicio, che non gusta e
l'umidità e acredine del mare. d' annunzio, iv-2-677: egli voleva riconoscere
. livore, rancore, malignità. d' annunzio, iv-1-721: la primitiva pietà filiale
sopraffatta da una irritazione crescente che aumentava d' acredine come più chiare e più spesse
padre la rimproverava acremente di ostinazione. d' annunzio, iv-1-610: il delitto mi appariva
dell'arone, del garofano e d' altri simili corpi; l'acrezza però dell'
insetti acridofagi; anche certe tribù primitive d' africa e d'asia). =
anche certe tribù primitive d'africa e d' asia). = voce dotta,
, 19-366: gli ascoltatori, gente d' ogni paese, tutti assuefatti all'acrimonia mordente
mio scontento mi attaccai dunque a giorgio d' una passione acrimoniosa, quella di una donna
la prateria si stendeva per un centinaio d' acri ed era chiusa da ogni parte da
). intermezzo musicale, declamatorio o d' altro genere, che si svolgeva nella
destreggiarsi in situazioni difficili. d' annunzio, iv-2-924: l'oscillazione del gabbiano
, come clown, il mio cómpito era d' eseguire via via la caricatura dell'esercizio
. piglia l'aspetto irto e solenne d' un circo senza acrobati. sbarbaro,
e nel fuoco, con inesauribili lance d' acqua, dal fermo coraggio. alvaro
(se ne trova anche nell'isola d' elba), ma di scarso valore
sig. prunetti che vince i migliori d' inghilterra pei pregi dell'ingrandimento e della
da l'acropoli / in ordin lungo. d' annunzio, ii-942: e strapperemo
tozzetti, 12-2-530: trovai moltissimi frammenti d' una pianta marina del genere deu'acropore.
lascio a buda schiccherar le carte / d' anagrammi, d'elogi e del- l'
buda schiccherar le carte / d'anagrammi, d' elogi e del- l'acrostiche, /
e fu agli stipendi dell'arciduca leopoldo d' austria, lodato da ferdinando iii imperatore
acrostico, il cui italiano tien qualche cosa d' imperiale sapor tedesco. verga, ii-44
/ e l'acuirono per la strage. d' annunzio, iv-1-38: acuire e moltiplicare
ed opporre, assottigliarsi ed acuirsi. d' annunzio, iv-2-115: una fievole serenità d'
d'annunzio, iv-2-115: una fievole serenità d' argento si levò su la maiella,
perché in quella rivolta riconoscevo un guizzo d' agonia. jovine, 3-117: levò
, se non si mastica bene. d' annunzio, iv-2-1033: vigilava con un'
: egli sembrava tirarsi indietro in vista d' un piacere superiore, o d'una differente
in vista d'un piacere superiore, o d' una differente acuità di piacere: sì
eziandio dalla necessità di procacciarsi fortuna. d' annunzio, iv-1-712: ho i sensi
la pazzìa si può scomporre in gruppi d' idee ragionevoli e regolari, ma ciascuna
di aculeare), agg. fornito d' aculei, di punte. - anche al
spezzare queste pietre l'avessimo trovate gravide d' ingemmamenti, ovvero guglie cristalline aculeate, sottili
. tasso, 8-5-904: è ben d' aculeo il re [delle api] pungente
. casti, 21-m: vedi intanto d' intorno un tremolio / d'insetti innumerabili e
vedi intanto d'intorno un tremolio / d' insetti innumerabili e minuti, / che
mezzo agli aculei della sua sofferenza. d' annunzio, iv-1-513: aveva forse indovinato
sofferenza inconfessabile e che soltanto l'aculeo d' una idea fissa m'aveva spinto alla
acume, sm. acutezza; qualità d' essere acuto, appuntito.
l'acume si pone per la punizione. d' annunzio, iv2- 992: sentiva il
un oscuro acume / vadano a terminar. d' annunzio, 11-775: u sangue onde
: u sangue onde imperlavasi l'acume / d' ogni fusto. idem, iv-2-1211:
come li più fan per mostrare acume d' arte, guastando il tutto mediante le
. gravina, 14: hanno più voglia d' ostentar il fervore della lor fantasia,
grande, di coltura mediocre, ma d' acume molto. nievo, 496: l'
col singolare acume del suo ingegno. d' annunzio, iv-2-1155: svegliò il domestico;
è della lingua parlata; s'applica d' ordinario alle forme architettoniche. ferro che
celano nella carne saporita il metallo acuminato. d' annunzio, ii-764: scagliai / contra
baratro. 2. figur. d' annunzio, iv-2-1270: i levrieri si ponevano
d. bartoli, 33-285: d' esse [le orecchie] dunque non
chiamiamo il condotto acustico, cioè uditore. d' azeglio, 1-156: consonanze e dissonanze
fede] / acutamente sì, che 'nverso d' ella / ogni dimostrazion mi pare ottusa
, a questo stesso proposito, un uomo d' ingegno, le piace più d'attribuire
uomo d'ingegno, le piace più d' attribuire i mali a una perversità umana,
quegli [animali]... vinconci d' acutezza di vedere, di sottigliezza d'
d'acutezza di vedere, di sottigliezza d' udire. varchi, v-152: tanto
nuovo dell'acutezza della sua vista. d' annunzio, iv-2-366: ecco, a un
si coprivano [quegli occhi] come d' un velo pallido, perdevano ogni acutezza
dolore, di godimento). d' annunzio, iv-1-213: la sua assenza mi
acute, perché, senza chiarezza e purità d' animo e acutezza d'ingegno, non
chiarezza e purità d'animo e acutezza d' ingegno, non si può aver cognizion de
non hanno nel commercio sociale quel tanto d' acutézza che basta a distinguere le celie dalle
poco, non dirò di difficultà, ma d' acutezza recondita, e non così nota
quanto de'concetti, che possono essere soggetto d' un intero discorso. carducci, iii-26-203
della geometria essere il più potente strumento d' ogn'altro per acutir l'ingegno.
suoi sensi si acutizzavano fino a renderlo d' una sensibilità morbosa. = deriv
264: un sasso aguto, tagliato d' ogni parte, surgeva nel dosso della spelunca
e nella destra due saette, l'una d' oro, e quella era acutissima e
. idem, 18-767: le destre / d' acuta falce armati, i segatori /
, 335: i merli, aspri d' agute / punte e di ferrei dicchi.
ottuse queste, acute / quelle. d' annunzio, iv-1-129: una faccia olivastra
voglia di regni, di possessioni, d' onori, di generare. marino, 550
550: così la punse / punta d' acuto duolo, e venne meno. magalotti
, iii-368: vi sono molte spezie d' acidi e di agri più o meno puri
pesce fritto, che... pareva d' essere a mezza quaresima. verga,
di dispetto, di gelosia, ed anche d' amore. idem, ii-183: l'
desiderio di morire / che mi dissanguò d' un sùbito il cuore. piovene,
, per la quale una focosa saetta d' oro, al mio parere, vidi venire
marino, 6-99: scaltro seguso e d' odorato acuto, / tutto dovunque va cerca
espressione acuta di invidia e di gelosia. d' annunzio, iv-2-600: i tuoi sensi
., savio in iscienza, e d' un acuto spirito. petrarca, iv-3-62:
petrarca, iv-3-62: porfirio, che d' acuti sillogismi / empiè la dialettica faretra.
giovane e bello della persona era e d' aguto ingegno e di profonda scienza.
: il parlare dolcissimo veramente, pieno d' acute e buone sentenzie. castiglione, 140
intelletti acuti, quando entrano nella speculazione d' un suggetto, corrono dietro alla traccia
/ la mentita virtù trafigger puote / d' ima bella ostinata. manzoni, 22
gentilesimo. leopardi, 11-737 = ne'luoghi d' aria sottile, gl'ingegni sogliono esser
5-82: rimase incantato dall'osservazione acuta. d' annunzio, iv-1-194: si compiace forse
le sue saette hanno sempre la punta d' oro e son lanciate con una grazia inimitabile
. piovene, 2-20: un praticello d' un acuto verde, pieno di giunchiglie
o vero più acuti, tanto meno d' aria si racchiude. ojetti, ii-609:
, in un gioco di sole e d' ombre, ad angoli acuti.
de marchi, 211: rideva sugli acuti d' un riso fatuo e insolente. ojetti
della testa come un ginnasta che cerchi d' afferrare la sbarra del trapezio. idem,
da acuzie e collosità del sangue. d' annunzio, ¦ iv-1-826: la sua
: se non v'ha fontana, procaccia d' aver piscina per adacquare gli orti.
giardino, che nuòtano presso il zampillo d' una ampia vasca. ¦ »
orto innacquasse, pensò per altra via d' adacquatore provvedersi. = deriv.
, e gli aveva messa una manciata d' erbacce sulla faccia, ch'era tutta
faccia, ch'era tutta sfracellata. d' annunzio, iv-1-616: m'awidi ch'ella
verun'altra sedia da posta più agiatamente d' allora. idem, iv-307: quante volte
stuccate / su le nubi s'adagia. d' annunzio, iv- 1-73: chiese il
il tè al servo; e s'adagiò d' innanzi al caminetto, per meglio godere
linati, 8-99: certe delicate piumoline d' argento che le vedo poi adagiarsi al suolo
ali del silenzio, sul fluente specchio d' autunno. alvaro, 2-87: le donne
viti, come in una stanza segreta piena d' inquiete suggestioni. manzini, n-137:
, bionda di grano maturo, grigia d' ulivi, verde di pini e pioppi
l'europa s'affatica tutta quanta in cerca d' una filosofia, e, finché durerà
in un tedio che duri infinito. d' annunzio, iv-1-39: era una estate di
. in cui roma adagiavasi, tutta quanta d' oro come una città dell'estremo oriente
: che qualunque s'adagia, il re d' algiere, / rodomonte crudele, uccide
a coloro che mal fanno, studia d' adulare quasi pone 'l guanciale sotto il capo
cocchi lombardi e nelle gondole veneziane. d' annunzio, iv-2-320: le montagne e
; agiato, ben fornito; provveduto d' agi, di comodità (cfr.
. ariosto, sat., 2-200: d' uffici, di badie, di ricca
grotte più noi ritenean dov'era / d' ogni cosa adagiato al par d'un
/ d'ogni cosa adagiato al par d' un nume. adagino » avv
gli stivali, e se l'infilò. d' annunzio, iv-2-15: a volte si
adagio a pigliare imprese sopra la relazione d' un confinato. idem, 751:
varchi, 16-130: e'mi pare d' udirti dire, ch'io...
cavalla e legno era tutta una sconquassatura d' ossa e di carcassa. 3
a un adagio lentissimo e stentato. d' annunzio, iv-1-290: l'adagio aveva
... che parve la voce d' una creatura sopraumana la quale effondesse nel
la quale effondesse nel ritmo il giubilo d' una sua conquista immortale. negri,
paesaggio]: è, invece, d' una musicalità che ha la rotonda limpidezza d'
d'una musicalità che ha la rotonda limpidezza d' un adagio classico. borgese, 2-323
: come se li accompagnasse una musica d' adagio di cui le foglie rigide frantumate dai
ch'io non son di diaspro o d' adamante. lorenzo de'medici, 362:
lui e durassino a guisa della durezza d' uno adamante. marino, 6-174: [
te dell'adamante istesso / cerchietto inciso d' amorosi motti / stringati alquanto, e
/ un tempio che la cupola ha d' opale / e le colonne immani d'
d'opale / e le colonne immani d' adamante. beltramelli, i-310: [ravenna
sole invernale; pareva tutta di marmo e d' adamante. 2. ferro, acciaio
di solido adamante: sì che nulla potenzia d' uomini, non essi dei del
. boccaccio, iii-188: le porte eran d' ettemo adamante / ferrate d'ogni parte
porte eran d'ettemo adamante / ferrate d' ogni parte tutte quante. pulci, 5-60
i'pur son tuo, non nato d' adamante. / i'non son nato di
non, se di ferro doppio o d' adamante / questa muraglia impe- netrabil fosse
ch'a lui vi scopriate, e d' adamante / un scudo ch'io darò,
invittissime, che ai. continui stimoli d' amore sono adamantine. bandello, 1-42 (
l'arte armata di stridenti rote, / d' acute fila adamantine, vince / il
sereno adamàntinó su 'l vasto / squallor d' autunno il cielo azzurro brilla. idem
il cielo ride adamantino e freddo. d' annunzio, ii-479: la serenità adamantina /
specie di stelo dorato slargandosi in guisa d' un giglio adamantino. idem, iv-
, dal gr. àsapidìvtivoi; 'd' acciaio, durissimo '. la voce è
. -figlio (o nipote) d' adamo, discendente di adamo, seme
adamo, discendente di adamo, seme d' adamo: l'uomo. -il vecchio
: l'uomo che per il peccato d' origine ha perduto la sua dignità soprannaturale.
conv., iv-xv-5: questo processo d' una condizione è venuto infino dal primo
idem, inf., 3-115: come d' autunno si levan le foglie / l'
sue spoglie, / similemente il mal seme d' adamo / gittansi di quel fito ad
io, che meco avea di quel d' adamo, / vinto dal sonno,
« grave giogo è posto sopra i figliuoli d' adam, dal giorno ch'escono dal
del paradiso diliziano è vota per colpa d' èva, ché altra guisa, se ubbidiente
fosse stata, sarebbe abitata dal seme d' adamo. frezzi, ii-17-174: vidi
terrena, / né c'è figlia d' adamo in cui dispensi / cotanto il ciel
rinovi. idem, 6-iv-1-98: da'nipoti d' adamo, / ohimè!, chi
inanità e l'imbecillità di noi razza d' adamo. giusti, iii-9: per buona
gente che creda avere nei lombi sangue d' adamo quand'era re del paradiso terrestre
era re del paradiso terrestre, o d' adamo invece quando si buscava il pane
noi. nievo, 92: i figli d' adamo, forse adamo stesso, aveva
aveva fatto così; io, come figlio d' adamo, non aveva alcun diritto di
; ma a questi la polizia proibisce d' esporsi al pubblico. papini, 20-77
del paradiso si apriranno dinanzi ai figli d' adamo fatti ormai simiglianti agli dei. idem
che qualche volta ti dànno l'impressione d' essere arrivato a grandi marce proprio vicino
, che è un po'il giardino d' adamo ed èva prima del peccato.
. 2. fisiol. pomo d' adamo: cartilagine tiroidea (posta nella
fine, è sporgente per il pomo d' adamo. palazzeschi, 3-165: certuni chiamavano
pomo. sbarbaro, 1-188: il pomo d' adamo balla tra le corde del collo
il professore inghiottiva. un piccolo pomo d' adamo andava su e giù. sulla
. 3. bot. pomo d' adamo: limone. soderini, iii-122
agrumi gli aranci i melangoli e pomi d' adamo..., nei luoghi tiepidi
ugurgieri, 348: a nullo è animo d' andare contra a lui col ferro ignudo
/ per ira e per ispiacimento / d' invidioso parlare, / e dare confortamento /
adastióso, agg. ant. pieno d' astio, astioso, avverso.
tutto. adattabilità, sf. qualità d' essere adattabile; capacità d'adattarsi;
. qualità d'essere adattabile; capacità d' adattarsi; idoneità all'adattamento. magalotti
degli uomini, il loro facile spirito d' adattamento. 3. riduzione di
di un'opera appartenente a un genere d' arte diverso da quello d'origine (
un genere d'arte diverso da quello d' origine (cfr. arrangiamento).
il lume delle scienze e l'esempio d' altri paesi dimostrano potersi con opportuni adattamenti
, rimirando ciascun di quegli acini [d' uva] pur col medesimo occhio,
. montanari, i-496: egli è fuori d' ogni controversia che l'erbe e le
ha un clero tra i più attivi d' italia. 3. figur.
. buti, 1-270: così facean quivi d' ogni parte: adatta la similitudine,
al gassendo quadra così mirabilmente la proprietà d' un tal esempio, ch'ei vorrebbe pur
, e le buone immaginazioni sostengono leggiermente d' essere trattate. c. dati
555): all'impiego di monatti e d' apparitori non s'adattavano generalmente che uomini
ogni verso, e quando sarebbe stato tempo d' imparare a adattarsi, ho imparato invece
vivere tra i favori e le squisitezze d' ogni genere. d'annunzio, iv-1-436:
e le squisitezze d'ogni genere. d' annunzio, iv-1-436: i miei occhi
non mi sono ancora adattato al fatto d' esser marito e padre di famiglia, mi
allora gli è un po'più d' adatto. senonché l'opera può non riuscire
delle finestre, con la vista d' infilata sulla strada. piovene, 2-158:
iacopone, 26-51: cotanti nemici hai d' entomo, / o misero, e
: tutto questo io vidi nella prima alzata d' occhi; ma nel ritirarli poi,
ma nel ritirarli poi, m'addiedi d' una vecchia curva e pezzente, che
10 attorce, senza addarsene, a guisa d' una corda. beltramelli, ii-437:
peso terrore che ora aveva commesso. d' annunzio, iv-2-253: ella più era
se la febbre civile non ci avesse divisi d' opinione... non avremmo da
addebito che da noi le si fa d' irrazionalità e di errore. = deverb
corre un fremito per le virenti cime. d' annunzio, ii-793: e l'acqua
i-1465: ciascuna delle lontane [colonne d' aria] addensandosi alle vicine, senza
addensandosi alle vicine, senza un istante d' intervallo corrono ad occupare il luogo suo
addensava all'ingresso della stazione. d' annunzio, iv-1-236: il cielo si oscurava
le nuvole si addensavano, diventavano d' un color ceruleo cupo d'acqua
diventavano d'un color ceruleo cupo d' acqua raccolta. idem, iv-2-386: era
. carducci, 112: diverso / e d' infanti e di femmine e di vegli
altra e duplice bolgia avrei scavata. d' annunzio, iv-2-477: in quali vortici
precipitosa e sassosa ripa, tratto dall'avidità d' addentar un cardo ch'era cresciuto alquanto
un grano di fromento pesante il doppio d' esse, il lievano alto, e portanlo
gola e non la lasciava più. d' annunzio, v-1-529: voi che addentate
quelle spesse foglie con un gran desiderio d' addentarle; devono esserne ghiotte. calvino,
1-72: il nitro, che ha forza d' addentare l'argento,...
l'argento sia sottoposto ad annerirsi. d' annunzio, ii-821: navigammo / il patrio
e addentato teneva il freddo ferro. d' annunzio, ii-304: il pane addentato /
a letto, addentata dal solito accesso d' artrite viani, 13-301: ogni parola
terzi in giù della lama a guisa d' una sega addentellatissima. idem, 4-217:
torretta del fumaiolo, sul mezzo mattone d' un muro addentellato, se pur v'
una complicazione di richiami, di sottintesi e d' addentellati. dossi, 634: in
futuri lutti, / cieco esser senti e d' esserlo t'irriti. de sanctis,
. nievo, 10-574: colle commendatizie d' un reverendo padre di venezia s'era
si faccia sentire o più nel mezzo d' ogni nostra midolla penetrando trafigga l'anima
dentro solo / fertil di mostri e d' infeconde arene. magalotti, 20-54:
dentro i fatti della casa reale. d' annunzio, v-1-586: quella verità..
è un desio). fors'anco d' uomini che si agghindano con vanità di femmine
piacere, di niuna cortese maniera cercano d' adestrar la loro persona. marino,
s'addestrava in moltipliche e addizioni. d' annunzio, iv-2-911: per addestrarsi
, avevano scelto nel lazio il ripiano d' àrdea. b. croce, 6-384:
provato negli studi letterari come scolaro del d' ancona e si era addestrato nelle indagini
è sorgente delle più acri infelicità. d' annunzio, iv-2-924: non aveva mai sentita
v.]: addestrato, si dice d' una pezza o figura che ha un'
. così un albero può essere addestrato d' un leone, d'un cane. si
può essere addestrato d'un leone, d' un cane. si dice ancora dello
addette di diritto o di fatto. d' annunzio, iv-2-947: curava le fiammelle
alla guardaroba, sa? ho chiesto io d' esserci messa. civinini, 1-273:
oggetti, cose, animali). d' annunzio, iv-2-1120: fiale d'essenze,
. d'annunzio, iv-2-1120: fiale d' essenze, scatole di cosmetici,.
. botta, 5-2: fu improntitudine d' uomini, addetti a sette. cuoco
. baldini, 4-192: le incrostazioni d' oro e di smalto che sono sui
, per soperchie pioggie fu grandissimo diluvio d' acque. idem, 10-115: nel detto
120: 1558. a'dì 13 d' aprile, in mercoledì, venne in firenze
aver forza di sollevar mai tanta quantità d' esalazioni. viani, 4-21: quelle
/ aver ma'in grembo zoppa pecorella. d' annunzio, iv-2-1285: nel campo incolto
nella locuz. all * addiàccio. d' annunzio, iv-2-912: risero di quel riso
nel terreno, al riparo di ciuffi d' erba o di cespugli, dove la lepre
: il leprotto all'addiaccio spalanca tanto d' occhi. = deverb. dal
vólto all'inimico-idem, 18-300: e d' alto affanno / presaghi addietro rivolgean le
per una delle quattro strade il galoppo d' un cavallo che s'awicinava. verga,
trasse addietro e si guardò attorno. d' annunzio, iv-2-228: e l'idiota
che i magliuoli... o colti d' un pezzo a dietro o come
, 106: pensa i bei giorni d' un autunno addietro. moravia, v-14:
, 12-96: dissesi che rimaneva dal re d' inghilterra, perché il re di francia
8: li troiani istanchi insieme intendono d' addomandare le più prossime riviere con loro
, 16: noi non addomandiamo signoria d' imperio, e non addomandiamo ricchezze..
si può addomandare quello che è degno d' essere addomandato. m. villani, 4-70
22): e disiderando... d' averla per moglie, al padre di
orazione è solamente nell'ad- dimandamento affettuoso d' avere questa dolcezza. albertano volgar.
30-3]: umilmente dimandando la grazia d' iddio, e però dice chinando, per
(252): quale ragione ti muove d' adoperare grazia pietosa contro al nostro palese
c., 6-1-5: nulla cagione hai d' addo- mandare abbondanza di cose, perocché
riceverle. pindemonte, 17-88: quei d' ogni cosa l'addimandaro. colletta,
primo sangue sarà il più chiaro. d' annunzio, ii-876: non è egli
i-345: città s'addomanda una ragunanza d' uomini ridotti insieme per vivere felicemente.
fondo. borgese, 2-369: diceva d' essere... senza studi,
sì cordiale che altrove io l'avrei suggellato d' un bacio di carità, caldo e
di carità, caldo e santo come quel d' un apostolo. pellico, ii-110:
per noi. leopardi, 30-92: veder d' in su la soglia levar via /
se prolungati fra due vecchi coniugi. d' annunzio, iv-1-264: egli ripensò anche
da questa dolce terra. seduto a ridosso d' una torre a contemplare questo addio,
palazzeschi, 3-285: con un ballo d' addio si chiudeva la stagione. idem
tenerezza. comisso, 12-97: la sera d' addio fu veramente straordinaria.
di loro...: addio espansioni d' animo, addio gentilezze; vi trattano
di decoro, di dignità, d' opportunità). buonarroti il giovane,
lui può solamente addirsi la imparziale inflessibilità d' un giudice. tommaseo-rigutini, 1147:
mia età e alla mia nascita. d' annunzio, iv-2-194: era un uomo
o se le voci in sé, svaria d' un soffio. manzini, 10-57:
un bel viso, non privo d' una certa severità che gli si addiceva.
addir le rendite ad una cassa generale d' istruzion pubblica, distribuir gli alunni ne'
, senza intaccarne pur uno, ora d' altri pezzi. = comp. di
rinfilavo addirittura, prima che avesse tempo d' accomodarmi me, il birbone ».
addirizzabilità, sf. disus. capacità d' essere addirizzato, raddrizzato; possibilità di
perdonate con altre cento storture che sento d' avere e che non so addirizzare. cantoni
bussare al portone della gloria; o d' addrizzar zampe a cani o d'incantar serpenti
o d'addrizzar zampe a cani o d' incantar serpenti. 3. tr
l'ordine delle chiome dispartendo, / d' oro le trecce, e d'oro ornò
/ d'oro le trecce, e d' oro ornò la chioma. =
marino, 1-142: la gran reggia d' amor, vedila, è quella /
, lilia, ch'intorno austro gradito / d' atre nubi ricopre il ciel sereno;
, iv-67 (29-24): dunque d' amor perché meco ragiona? / credo
mirabile s'addita / chi voi far d' elicona nascer fiume. fazio, v-22-97
quasi ben nati mostri / di virtute e d' amor, v'additi e segni.
casa, con ammirazione un po'condita d' ironia e d'invidia, additandolo come l'
ammirazione un po'condita d'ironia e d' invidia, additandolo come l'esempio perfetto
perentoria: a guisa di esempio, d' ammonimento, di prova, ecc.)
/ sono i fasti e i trofei sparsi d' oblio, / né degli antichi pregi
scrittore è derivato da una sorgente feconda d' errori, già additata, ma troppo
padre a morte additto, / e d' intorno gli er'io, creùsa, iulo
90): anticamente non erano dicitori d' amore in lingua volgare, anzi erano dicitori
amore in lingua volgare, anzi erano dicitori d' amore certi poete in lingua latina;
quel che far non si convenne. cecco d' ascoli, 4289: oimè, perché
come addivenne, teatro di stragi, d' incendi, di scel- leraggini e di
ancella, / di bellor tutto e d' onor denudata! guido delle colonne volgar
. cattaneo, ii-2-65: a tenore d' un articolo addizionale la società si riserva
addizionale la società si riserva di aumentare d' altri 12 milioni il fondo sociale.
più, se non forse per caso d' eccezione, l'idea d'aggiunta,
forse per caso d'eccezione, l'idea d' aggiunta, come aveva già. rigutini-cappuccini
estrinseca di sostanza o di qualità o d' accidenti; è un'intima congiunzione e inserto
ne accrescono l'intensità (anche centro d' associazione). 6. dimin.
[al diminutivo] addizioncèlla, trattandosi d' operazione, facile, fatta per esercizio.
ted. addition; fr. centre d' addition). addobbaménto, sm
1-6): vedevansi... / d' oro e di gioie tanti addobbamenti,
iacopone, 22-7: 'l censalito piagnea d' uno figlio c'avea, / impio
, per comprare mercanzia, s'addobbò d' una veste, in forma che parea uno
in forma che parea uno medico venuto d' oltramare. cantari, 68: in veritade
loro / m'han fatto cavalier a speron d' oro. masuccio, 429: il
/ per una donna ond'è preso d' amore. forteguerri, 10-9: ché
orna e s'addobba / di briglia d' oro e di pennacchio rosso, / par
debbia conciare alcuna montonina in alcuna tina d' adobare [pisa, 1303]. leggi
9-905: e sopra l'arme / d' una purpurea cotta era adobbato.
bello si può desiderare di paramenti ricchissimi d' oro e di seta. segneri, iii-3-86
a un addobbato aitar, / tu d' orgoglio fremevi. idem, i-374:
giorno per un'oretta dopo colazione. d' annunzio, v-1-396: la sala era una
berni, 48-27 (iv-152): d' arme addobbato, sopr'un gran destriero
201: è questa frutta... d' odore simile alle rose, talché mangiandole
). decoratore, tappezziere. d' annunzio, iv-1-239: in certe iscrizioni tessute
-pensava il delicato addobbatore -non crederà ella d' entrare nella sua gloria? pea, 1-42
conciare le pelli (con un bagno d' allume). glossario medievale del commercio
che nullo addobbatore né lavoratore né fancello d' alcuno de la dieta arte, non
debbia conciare alcuna montonina in alcuna tina d' adobare [pisa, 1303].
stravaganze. botta, 4-844: piena d' addobbi e d'emblemi si vedeva la
botta, 4-844: piena d'addobbi e d' emblemi si vedeva la gran contrada per
la natura si diverte a creare. d' annunzio, iv-1-39: passò tutto il
, ebbe nella nuova casa alcuni giorni d' invincibile tristezza. panzini, iv-7:
... sguarnite per lo più d' ogni addobbo che potesse dirsi tipicamente turco
belle. eccovene in prima le yestite d' uno schietto drappo: argentine, bianche
propria si chiama * bandato '. d' annunzio, iii-1-629: per i sonatori
/... / novella, d' esta vita che m'addoglia, / furon
di mescolare li suoi visuali raggi con quelli d' elena. = deriv. da
pietre di marmo... e d' immagini diversamente intagliate, le quali addolcivano
proprio nome, in ciò che più d' affezione si mostra, così [ecc.
. marino, 7-41: addolcia d' amor l'amaro tosco / col suon,
la mestizia e raddoppiarsi il coraggio! d' annunzio, ii-30: ovunque il tuo affanno
ovunque il tuo affanno / apre solchi d' arsura / che all'alba le rugiade /
proprio io, sempre serrato come la polpa d' un frutto acerbo intorno al nocciolo,
addolcisce la solitudine e accompagna la calata d' un sole invisibile. sinisgalli, 3-80
udito. tasso, i-116: riconoscendo d' essere stato alcuna volta aspretto anzi che
aspretto anzi che no, ho cercato d' addolcir molti versi; e talora non
addolcisce un poco, abbiamo una mano d' amici destinato un viaggio pel lazio.
potè mai addolcirla, né far morbida. d' annunzio, iv-2-68: il cielo venato
annunzio, iv-2-68: il cielo venato d' agata si addolciva sotto il fogliame cupo
e dalla cognizione delle umane miserie. d' annunzio, iv-2-488: era, addolcito
revoli e formidabili. iettare / parole d' addolorare, che passan le corate. anguil
deriv., v. addimandare figli d' un dio debbia esser madre. b.
: il detto enrico, dicendo che figliuolo d' imperadore non dovea stare in carcere,
narrar gli affanni e i pianti / d' una madre che perde / l'amata
l'amata prole, ed orba / d' ogni suo ben si lagna e s'addolora
santo). verga, 3-117: d' allora in poi fu presa di una gran
era sorella della sua propria madre. d' annunzio, iv-1-165: ho tutta quanta
farebbe questa falsità tollerabile ne la lingua d' uno addolorato. d'annunzio,
tollerabile ne la lingua d'uno addolorato. d' annunzio,
. tutto il vuoto dell'addome. d' annunzio, v-1-760: i colpiti..
le ali, piegando gli addomi polverosi d' oro, affaccendate e tranquille. slataper
che mi séguita come un cagnolino. d' annunzio, iv-2-312: il cammello in
furon quegli, che ebbero in sorte d' essere stati addomesticati dagl'inchi. salvini
l. salviceli, ii-n-95: eccezione sopra d' ogni altra, si è l'uso
suo nutrimento, addimesticatrice di piante, d' animali, d'uomini. carducci, ii-9-197
addimesticatrice di piante, d'animali, d' uomini. carducci, ii-9-197: coteste piccole
scrittori spregiudicati, artisti intrattabili, lupi d' agobio ferocissimi, si sono lasciati ammansare
pare: ma conviene secondo la norma d' altri indizi giudicarle. = deriv
, i-389: quella terra freddosa e piena d' umido, ammansata e addomesticata e risanata
dei negozi e dei luoghi pubblici, d' un turco addomesticato e bene infarinato di
abitati che distesi / allo sguardo sul fianco d' un declivo / si parano di gale
baldinucci, 144: scempiare, contrario d' addoppiare, disfare raddoppiato, e ridurlo ad
del paradiso, 331: il perdimento d' ogni furore e la temperanza neltaddormentamento di
gravi / campane col placido canto. d' annunzio, v-1-270: mi ricorda la voce
sotto la fronte / erasi addormentato a piè d' un fonte. manzoni, pr.
tra le labbra, lucia s'addormentò d' un sonno perfetto e tranquillo. idem
nelle dive tue braccia i'm'addormento! d' annunzio, iii-1-1039: sempre / mi
consiglio grande promesso, non però erano d' animo di volerlo. sarpi, i-47:
5-437: dovette prendere una dose maggiore d' assenzio per addormentare il rimorso. pirandello
ragionando più, fazio dette voce fuori d' aver fatto [ecc.]. tommaseo
. di un fenomeno fisico: perdere d' impeto, di forza. borgese,
1-120: intanto si soffermano [gli ulivi d' uo- volo] e restano d'agire
ulivi d'uo- volo] e restano d' agire, addormentandosi e prosciugandosi i loro
una voce la quale aveva tuttora alcunché d' addormentato e di voluttuoso. pascoli, 962
verga, i-388: le belle passeggiate d' allora nel meriggio caldo e silenzioso,
. cecchi, 1-177: ti troverai come d' incanto fuor della confusione, per certe
adorme. petrarca, 264-63: questo d' allor ch'i'm'addormiva in fasce /
e care / t'addormiremo, vecchio. d' annunzio, iv2- 758: il suo
e su per giù che libro, ognuno d' essi, piglia in mano per addormentarsi
s'addorme la campagna / di limoni e d' avena / nel canto che si lagna
]: lo caricano di gravi addossamenti d' ingiurie. botta, 4-687: intendesse a
baretti, i-243: non mi ricordo d' altri che si fossero addossate altre parti di
grande registro addossato a un leggìo. d' annunzio, iv-1-376: e io corsi
avìen più e meno addosso. cecco d' a scoli, 605: però le spade
gran calca di quel bestiame che fa d' intorno e addosso a quella povera lingua
: non potrebb'egli essere un raffinamento d' arte, quel menar ruvidamente la frusta
calice col pretesto di cacciarmi la febbre d' addosso. verga, 1-55: non mi
verga, 1-55: non mi leverò mai d' addosso quest'accidente! beltramelli, i-499
involto dei cenci che si erano tolti d' addosso. tozzi, i-285: scesi le
, come se mi fossi tolto un peso d' addosso. -contro (con furia
presenza. palazzeschi, 3-193: figlio d' un cane! anche lui mi dava addosso
stupore il vedere addotto in prova della reità d' un uomo un giudizio segreto di que'
di vent'anni voi avete a meritare d' essere addottorato nelle tre facoltà: vale a
leggi quando si dedicò alla pittura. d' annunzio, v-1-85: è un latino che
una lunga lezione, / è pur d' avanzo l'averlo accennato. addottrinàbile
9: tratterà di certi generali addotrinamenti d' ogni donna. libro di similitudini [
che... nelle loro esortazioni d' addottrinati e di partitanti dell'alfabeto,
dovria sommettere, però che egli è d' onore privatore, adducitóre d'affanni,
che egli è d'onore privatore, adducitóre d' affanni, destatore di vizii. idem
città, e addusse tanta abbondanza d' acqua, che prima ruppe e
bella onda / spande con mormorio fonte d' argento. addrittare e deriv.
par., 7-6]: adduare è d' una o di più cose fame due
noi: onde gli australi, che vengono d' affrica e dal mare, sono grossi
ed allegranza / ch'aver mi par d' amore, / che d'ogne parte m'
mi par d'amore, / che d' ogne parte m'adduce conforto. ugurgieri,
e riadduci la spola guizzante tra fili d' oro. montale, 1-79: forse il
(344): lucia fu atterrita d' ima tale richiesta; e con quella sua
spesso, avrei addotti dei pretesti varii. d' annunzio, iv-1-403: perché la cosa
dell'oltretomba; inferno. d' annunzio, ii-626: e quivi era,
della porta dell'ade... sono d' un'umanità schietta. pea, 3-23
per secoli. -figur. d' annunzio, v-1-661: intorno era l'ade
/ e fa confuso in breve spazio d' ora / quinci il saggio cader, quindi
chiarità del tuo viso passa la luce d' apollo, né la bellezza di venere si
, e il campo intorno adegua. d' annunzio, iv-2-926: sorgevano [le nuvole
compensare, equilibrare. cecco d' ascoli, 3184: [il giacinto]
, che in grembo a morte. d' annunzio, iv-2-1178: sentì tutto il
modo, come non lo avrà parimente d' esprimersi adeguatamente? manzoni, 116: [
e, dirò così, l'adequatezza d' un suo sentimento qualunque? =
più un sistema di filosofia morale cerca d' adattarsi al sentimento universale,..
il farsi una idea adequata dei colpi d' occhi che dà la gran capitale quando
e si librò su l'adeguate penne. d' annunzio, iv-2-1002: l'àrdea si
piero, grande maestro in questa scienza d' astrologia, fu la congiunzione di saturno e
, esaudire (e indica un sentimento d' impegno, di dovere, di lealtà
basta alla natura, nulla cagione hai d' addomandare abbondanza di cose. idem,
, 1256: il padre santo ammaestroe d' aempiere la perfezione del vangelio, di prendere
, di prendere la po- vertade e d' andare per la via de la santa semplicitade
): ma perché e'non mi pare d' essere fatto degno da dio d'una
pare d'essere fatto degno da dio d' una tal cosa, però è forza che
codesta una ragion bastante, per lasciar d' adempire un dovere preciso? ».
, sì che fue adempita la profezia d' isaia profeta che disse che tutti i ferri
, che le fosse concessa la forza d' adempirlo. idem, pr. sp.
la cosa ad anima vivente, e d' aiutarla ad adempire ciò che aveva promesso.
aiutarla ad adempire ciò che aveva promesso. d' annunzio, v-1-75 3: allora sarà
dolcezza / che tutto adempie il regno d' ond'io fui. bacchetti, 5-181:
crusca]: egli sarà fine e adempimento d' ogni nostro desiderio. boccaccio, 6-379
odiosa: ora, quando gli tornava d' improvviso alla mente, la mente,
onore, della patria saranno in me d' ora innanzi senti menti più
corona intorno, che è il premio d' essa, significhino l'adempiuto desiderio. d
e il re, a compiacersi di mandar d' europa colà alcun santo uomo, che
medie. tumore benigno dovuto alla proliferazione d' un epitelio ghiandolare normale.
tantrica, cioè della più reputata magia d' oriente. bacchetti, 5-63: era un
agl'italiani non potrebbe essere che vocabolo d' erudizione a denotare quell'alchimista che si
a denotare quell'alchimista che si credeva d' aver acquistato il segreto della grande arte
chi sia o si creda in grado d' intendere certi segreti dottrinali o pratici »
venir estrusi i gravi aderenti alla superficie d' una ruota mossa velocemente. bonfigliuoli,
di elia, aderente alla mia. d' annunzio, iv-2-810: la fiammella d'
d'annunzio, iv-2-810: la fiammella d' una candela s'inclina sotto il vento e
amo, palmo contro palmo, aderente d' acchito. -figur. d'
d'acchito. -figur. d' annunzio, iv-1-777: sentì la vita di
, di trovare forse una mezza dozzina d' altri scolari fra i dependenti o gli
nella storia ci sia un solo esempio d' un cattolico, il quale, per
* il carbonarismo aveva in ogni parte d' italia molti aderenti'. ojetti, 1-67:
altra lacerate a brandelli dal vento. d' annunzio, iv-1-916: egli aveva esperimentata
era sorto in lui se non un senso d' invincibile orrore. cicognani, 6-104:
, di nome, di ricchezze, d' aderenze. leopardi, i-433: colle ricchezze
per natura dovrebbero essere separate. d' annunzio, iv-1-539: le aderenze che univano
così la corolla detta monopetala, cioè d' un sol pezzo nel suo primo periodo
più libero cielo aderga l'ale, / d' amor, di sdegno e di pietà
281: luce di poesia, / luce d' amor che la mente saluti, /
/ aderisca rintonaco e il cemento. d' annunzio, iv-i-ii7: aveva smarrita ogni coscienza
foscolo, xv-2-31: il generale comandante d' armi mi ha richiesto il servizio giornaliero di
avvertire che non abbiamo inteso con questo d' aderire all'opinione... di quelli
aderirono con la volontà, sebbene redenta. d' annunzio, v-1-705: demagoghi che credono
. foscolo, ii-2-94: quel genio, d' altronde celebre, voleva aderire la nostra
]. machiavelli, 271: alcuno d' infima fortuna pensò di violare il sacramento,
tutto ingegno, / fino alla sommità d' essa montando. = variante di
è adesata; ma quanto lavoro ci spesi d' attomo, dio lo sa! a
e ciò senza adesca mento d' utile o di verun guiderdone. tommaseo [
da franceschi. boccaccio, v-254: non d' essere stato schernito,...
ti piagnerai e lamenterà'ti, ma d' averti, a modo ch'uno nibbio,
cotali mercatanti [esse] s'ingegnano d' adescare e di trarre nel loro amore
più da dare, colui ha più voci d' esser vero papa. marsilio ficino,
i-4 (i-60): pensando d' averlo di tal maniera adescato che di
adesca, e poi n'ancide / d' eterna morte. marino, 5-84: beltà
suoi. dotti, iii-258: riso d' alte speranze adesca e pasce / gli estrani
delle adulazioni e delle lusinghe, procacciando d' adescare gli animi altrui col sapore di
le viste di utili enormi immediati. d' annunzio, iv-1-297: temendo forse ch'
: con cinque lire ed un portacenere d' argento mostrato tenendo la mano dietro la
tr. ant. adescare vanto: fornirlo d' esca. storia dei santi barlaam e
75: il pescatore adesca l'amo d' alcuno morsello per prendere i pesci.
2. ant. dell'amo: fornito d' esca. maestro alberto, i-71:
2. sf. prostituta. d' annunzio, iv-2-1157: dal suo contegno appariva
4-361: non s'avevano ancora indizii d' ulcerazione; l'adesione stessa del tumore agli
cliente (ad es. i contratti d' assicurazione). boccardo, i-37:
, gomma adragante; colla, pasta d' amido; cerotti, ecc.).
animali gonfiati di ventosità, e talora d' umori che cor- reno adesi.
non so se cappino o che diavolo d' altro nome. campanella, i-1-130: i
dal freddo, disteso sul mio giaciglio d' occasione. sbarbaro, 2-32: adesso quell'
adesso a voi mi manda. rinaldo d' aquino, ii-144: per ciò non mi
ii-144: per ciò non mi dispero / d' amar sì altamente; / adesso merzé
con altro tendente a facilitar lo scarico d' arno a prò della città di pisa e
1-2-149: la chiana, il pian d' arezzo, cortona e sue adia
papini, 28-271: di luglio e d' agosto aveva [il paese] di faccia
fatte ch'ei l'ha, si trova d' aver fatto male in ogni modo,
ramoscelli s'attaccano pinnolette o foglioline romboidali d' un bel verde translucide, un poco
il salmista, quando diceva: siccome d' adipe e di grassezza sia ripiena l'anima
terghi di giovenco, / né coscie gonfie d' adipe, di verro. d'annunzio
gonfie d'adipe, di verro. d' annunzio, ii-762: membruto egli era /
. ojetti, ii-328: esso appare tutto d' adipe traboccante, cosce, ventre,
un riso che tremava in un anello d' adipe sotto la gola. calvino, 1-76
'grasso '. ha forza d' occupare l'animo sì che egli non possa
grassa, ma una combinazione saponosa formata d' ammoniaca e dei soliti due acidi margarico ed
un tumore adiposo sotto il coccige. d' annunzio, iv-2-319: il gran corpo
ad adirare a noi, quando restiamo d' adirarne ad altrui. e socrate disse
'l cor; fortuna il priva / d' ogni conforto; onde la mente stolta
: chiunque si adira non pensa certamente d' aver il torto: e così, per
, e m'adiro con me stesso d' aver dovuto stare tanti giorni col muso lungo
scontento. carducci, 76: grave d' obbrobrio / il nome italo mira; /
, 4-350: fimbria, adirato a quelli d' ilion, da'quali, per cagione
avessero voluto ricevere, la detta città d' ilion... distrusse. iacopone,
solamente dee tacere, ma eziandio ciascuno segno d' ira dee levare via. boccaccio,
nel forte dell'ira, potrebbe servire d' un possente ammaestramento a i savi.
condizione di chi è adirato; accesso d' ira. giusti, v-105: tu
figliuolo vuole esser reda, è tenuto d' empiere i boti del padre;..
mio, a te mi richiamo / d' una vechia c'ò a vicina: /
dispettosa, adirosa, si sdegna / d' ogni indugio che fatto le vien.
non erano forse così gelosamente guardati. d' annunzio, ii-172: e penetrammo con lieve
paradiso. 2. figur. via d' accesso, modo, mezzo (d'insinuarsi
via d'accesso, modo, mezzo (d' insinuarsi, di farsi strada, ecc
faccia adito libero e sicuro di parlargli d' ogni cosa senza esser molesto. guicciardini
su confuse nozioni, e m'obbligano d' interrompere per un momento i miei ragionamenti
degli accordi, la cosa stessa indicava d' entrarci da quella parte che lasciava aperto un
e largo campo mi s'era offerto d' attingere in gran copia da quel mare inesausto
, 12-2-302: a consultare / gli oracoli d' apolline spediamo / euripilo, e dagli
i propri covili, non si ricordano d' alcuna di quelle altre loro voluttà,
puoi per te medesimo rilevarti sanza adiuto d' altri. = deverb. da
. fu lueina adiutrice ne la natività d' apolline. bembo, 5-1- 56
monte della misericordia e adiutore al gabinetto d' igiene. = lat. adiutòr
amore di marte insano, acciò che d' ogni parte vengano in adiu- torio;
quale l'erede presente e sciente, abbia d' avere adita l'eredità. altrimenti essa
conto dei pupilli e minori, quando senza d' essa si possano trasmettere.
che, aocchiatili, con la scusa d' aspettare che spiava, degnò salire nelle
mio cor vede. / ecci ben chi d' altra crede, / perch'or
perché ci avevo adocchiata una fanciulla figliuola d' un custode. nievo, 499:
porco di smisurata grossezza, il quale era d' uno no
g villani, 10-69: si mosse d' alamagna lasciando il regno suo e'suoi figliuoli
la sua fantasia adolescente di dèi e d' eroi. pea, 6-85: sdutti
li giovenetti in quella età sogliano ardere d' ira, de risse e de discordie,
de discordie, ché cusì è la natura d' esso marte. c. dati,
e largo campo mi s'era offerto d' attignere in gran copia da quel mare inesausto
potrei paragonare la mia adolescenza a quella d' un mozzo, se cedessi un poco
adombramento prussiano o austriaco, potrebbe porre d' improvviso la czara alle strette.
tr. (adómbro). velare d' ombra, oscurare; sottrarre alla luce,
vista. -anche rifl.: coprirsi d' ombra, velarsi; oscurarsi, offuscarsi.
l'umana vista ingombra, / quanto d' un vel che due begli occhi adombra
, / tu che il virgineo crin d' ulivo adombre, / io per me mi
sembianti: / poi surse, adombrò d' un vel nero / la faccia con gli
la faccia con gli occhi stellanti. d' annunzio, ii-763: io rividi l'uisso
5-24: e quanto di magnanimo e d' altero / e d'eccelso e d'illustre
di magnanimo e d'altero / e d' eccelso e d'illustre in lui risplende
e d'altero / e d'eccelso e d' illustre in lui risplende, / tutto
/ dama improvviso adombrerà la fronte / d' un nuvolette di vivace sdegno / o
cose attenenti a lei io non pretendo d' intendeme se non pochissimo, e quel pochissimo
989: per questo solo rispetto, d' accomodarsi alla capacità de'popoli rozzi e
indisciplinati, non s'è astenuta la scrittura d' adombrare de'suoi principalissimi dogmi, attribuendo
confuso. i pensieri e i sentimenti d' un uomo singolare
. ottimo, i-18: fa similitudine d' una bestia, che vada per uno cammino
adombrò. mazzini, ii-42: colpevole d' aver recitato alcune solenni pagine in lode
aver recitato alcune solenni pagine in lode d' un prode soldato italiano, cosimo delfante
cosimo delfante, tanto quei miseri governi d' allora s'adombravano d'ogni ricordo che
quei miseri governi d'allora s'adombravano d' ogni ricordo che potesse guidarci a sentire men
noi. giusti, v-152: non mostrare d' averlo saputo da me, perché questa
miglio che mi sentii venir dietro il galoppo d' un cavallo... il passo
di me diede uno strabalzo indietro. d' annunzio, ii-953:. a quando
avviene che a certe mie domande più d' uno aombri e s'impunti e recalcitri furiosamente
questo aombrare, togli una gocciola o dua d' inchiostro, e metti sopra la detta
a quel dir le ciglia / grava d' alto stupore, / e picciol vaso è
. anche aombrato). velato, coperto d' ombra; oscurato. - anche al
e fregiata / per mezzo a liste d' oro e d'ogn'intomo, / e
per mezzo a liste d'oro e d' ogn'intomo, / e con rete pur
ogn'intomo, / e con rete pur d' or, tutta adombrata / di bei
i-330: acqua... stilla d' ogni intorno, e vi forma poco più
da'piedi da quattro grandi platani. d' annunzio, iv-2- 554: il
: una mia sorella, quasi nuda d' ogni bene, già stata maritata riccamente,
salvini, 39-iv-204: questa sorta d' amore... di noi me
salvini, 40-435: sacrosanto immacolato parto d' una vergine sua sposa, per l'
, dedicarsi, attendere. detto d' amore, 40: e quand'ella m'
. giovane di vistosa bellezza, d' irresistibile leggiadria; chi vuol fare il bello
serpenti, / pantere e tigri disarmar d' ungioni /... / acciò che
/ tu sii l'adone o l'atide d' alcina? panciatichi, 142: vieti
. marino, 200: dirò d' aiace tinto / di vivace vermiglio?
del ligustro o del giglio? / dirò d' adon dipinto? / del fregiato giacinto
2. rifl. darsi l'aspetto d' onesto, giustificarsi; farsi merito.
. v.]: l'adonide fior d' adone (adonis aestivus, l.
di diavolo. fa il fiore piccolo ma d' un rosso acceso, che si vede
a distanza: è comune nelle messi d' estate, e sembra essere la pianta avuta
avuta in vista dai poeti nella metamorfosi d' adone, e non già una specie
di primavera fa i fiori grandi e d' un bel giallo dorato, ond'è
trova spesso coltivata ne'giardini come pianta d' ornamento. = lat. scient
come clausola della strofa saffica. d' annunzio, iv-1-153: fanciulle dal crin di
adònio2, sm. bot. fiore d' adone (v. adonide).
ii-67: e senza intaccare la dignità d' uomo onesto e dotato di molto ingegno,
di quell'indole sdegnosa che s'adonta d' ogni minimo che. d'annunzio, iv-2-1060
che s'adonta d'ogni minimo che. d' annunzio, iv-2-1060: ma che m'
gioco! non valeva mai la pena d' adontarsi né di rammaricarsi. panzini, ii-312
manzini, 10-70: certo è che, d' essere di volta in volta strepitosamente battuto
. villani, 12-59: come il re d' ungheria e quello di pollonia seppono la
: i quali [filosofi] usavano che d' ogni cosa disputavano in contradia parte:
l'ira, che non aopera giustizia d' iddio, è prossima a pazzia. francesco
è più a fare, se non d' adoperare le lance e le spade. a
, alle quali si conviene troppo più d' adoperare il tempo quando l'hanno,
332: ancora s'appartiene al giudice d' essere pia toso; e dove possa
252): quale cagione ti muove d' adoperare grazia pietosa contra il nostro palese
altro... che la memoria d' una menomissima parte de'miei infiniti e dolorosi
adoperano. fontanella, iii-365: questa aracne d' amore, / che con dita maestre
l'innominato raccontò brevemente, ma con parole d' esecrazione anche più forti di quelle che
adoperare. pellico, ii-59: invece d' adoperare le forze tutte ad avanzare nella carriera
e invece di posata adoperava le dita. d' annunzio, v-1-500: io so tramutare
, per ottenere i quali facesse bisogno d' adoperarsi molto, o d'arrischiarsi un poco
facesse bisogno d'adoperarsi molto, o d' arrischiarsi un poco. idem, pr.
: c'è sempre anche un certo numero d' altri uomini che, con pari ardore
mare infinito; ma in vano. d' annunzio, iv-1-770: non vedeva che,
di non comune, un seme nascosto d' arte e di poesia e si adoprò subito
, levando me su vèr la cima / d' un ronchione, avvisava un'altra scheggia
verrà la notte, dove non è tempo d' aoperare. paolo da certaldo, 289
sanesi. boccaccio, viii-2-98: per forza d' ingegno essi adoperarono di conoscere i segreti
/ più che non è lo breviar d' un prete / ch'abbia assai divozione e
adoperare. adoràbile, agg. degno d' adorazione, di grande rispetto.
sua adorabilissima volontà per cose da nulla. d' annunzio, iv-2-144: la soprana volontà
2. assai amabile, pieno d' infinita grazia, deliziosissimo. giordani,
diavolo] alcuno sacrificio o reverenzia d' adoramento. buti, iii
o per ironia denotare gli affettati segni d' ossequio o d'affetto di cui taluni
ironia denotare gli affettati segni d'ossequio o d' affetto di cui taluni son larghi a
quale io riguardo quella maravigliosa accademia. d' annunzio, iv-2-160: il luccichio si
i domoni [= demonii] per desiderio d' avere le digni- tadi. cavalca,
visite a persona o a luoghi. d' annunzio, iv-2-154: la sua mente
cristiani, di adorare i simboli, d' imaginare il paradiso. de pisis, 123
con dedizione. rinaldo d' aquino, v-117-25: ma 1'tempo m'
inamora / e fami star pensata / d' aver mercé ormai / d'un fante che
star pensata / d'aver mercé ormai / d' un fante che m'adora. guido
; tanto meno vi las- sarete vincer d' amore a una donna che v'adori.
, 7-16: ché se di gemme e d' or, che 'l vulgo adora /
al meriggio inganni illustri, / giardiniera d' un vel, la dea ch'adoro /
/ sovra un serico aprile un maggio d' oro. grosso, iii-377: colei gode
e adoro i tuoi sparsi vestigi. d' annunzio, iv-1-385: quanto mi piacque
sedea, così scopria il tiranno / d' eccelsa parte i popoli adunati. / tutte
bere. idem, 16-349: adora d' avventarsi in forte zuffa. fagiuoli, 3-1-216
a dover ivi sospirare arrabbiato una goccia d' acqua. dotti, iii-249: tu,
t'aggiri, / io farfalla al balen d' occhi adorati, / tu contempli i
giorno / mia delizia ed erinni! d' annunzio, iv-1-181: pareva che mancasse
dell'altrui, un po'meno sprezzatoti d' ognuno e un po'meno ammiratori, anzi
[s. v.]: quando d' un tale dicesi: gli è il
al redentore aspettato. anco l'opera d' arte che la rappresenta. idem [
riconoscerlo eletto. 3. atto d' omaggio; rispetto reverente; devozione incondizionata
tasso, i-278: con mille effetti d' affezione, d'osservanza e di riverenza,
i-278: con mille effetti d'affezione, d' osservanza e di riverenza, e quasi
osservanza e di riverenza, e quasi d' adorazione. l. bellini, 5-2-358:
un desiderio fierissimo della tua persona. d' annunzio, iv-1-172: egli era spinto
ogni oggetto è adomabile con abbellitura d' imagini. adornamente, avv.
con tutte le gioie e con li adornamenti d' auro e d'argento. testi fiorentini
e con li adornamenti d'auro e d' argento. testi fiorentini, 191: la
., i-x-13: chi vuole ben giudicare d' una dorma, guardi quella quando solo
idem, i-229: tu la bellezza d' un giovane, maestrevole adornamento della natura
natura, con fallace desiderio leghi al volere d' un turpissimo viso... d'
d'un turpissimo viso... d' una meretrice. buti [crusca]:
: dipoi avevo fatto un ricchissimo adornamento d' oro, pieno di fogliàmetti e fruttaggi
le fronde / che trasse fuor la vertù d' ariete / per adornare il mondo,
viso e li atti adorna. cecco d' ascoli, 1365: costanza è una virtù
idem, 366-29: vergine pura, d' ogni parte intera, / del tuo parto
. boccaccio, i-5: gli promise d' adornare la sua fronte di reale corona
amore] adoma di bei costumi, d' ornato parlare, di magnificenza, di
muletto era stato adornato... d' una gorgiera di cuoio e altre cose assai
e fa pomposo / di sopraveste e d' arme di chi prende. tasso,
lucidi piccioletti ed uniti come i grani d' un rosario di cristallo. pascoli,
, adomate di fronde / gli ovili! d' annunzio, iv-2-1098: i loro volti
mio messaggiero vedrai, allora come figliuolo d' alto re che tu se't'adomerai,
con mal'arti / non s'adornò d' ambiziosi fregi. marino, 7-235: ama
. battista, iii-402: sono lane d' agnel, che non è vivo, /
e rose e l'immortale / fior d' amaranto. deledda, ii-334: egli era
tutte le foglie, e la selva adomarsi d' innumerevoli finimenti di gemme.
tremila cavalieri, i quali in opera d' armi con molta valentia s'adomavano.
iacopone, 91-225: te posso dir giardino d' onne fiore adomato, / dove sta
donne e donzelle adomate, / sempre d' amor pregiate. g. cavalcanti, iv-60
, che prima adomata di vele ardisse d' andare ne'lontani paesi. galileo,
mantile, / pòse chiamar gentile, d' onne gioia ha adornato.
]: con tali adomature si dilettano d' andare a mostra. salvini, v-476:
comprobata /... di senno e d' adorneze sete ornata. rinaldo d'aquino
e d'adorneze sete ornata. rinaldo d' aquino, v-116-6: amorosa donna fina
non pare che donna sia / vostra para d' adomezze. bonagiunta, ii-315: tante
lazo e riso, / che siete fior d' amare. guittone, 61-3: bellezze
plagire / de donne avete, e d' onne altra migliore. guinizelli, ii-414:
di tutto compimento séte ornata / e d' adornezze e di tutto bellore. idem
= essere] donna de delettazioni e d' adomeze e de belleze. g. cavalcanti
delle ottime cose, avvegnaché sia abbandonato d' adomezza di parole, assai è ornato di
e cortese in veritate, 1 sovrana d' adomezze e di valenza. cappellano volgar.
e disadorno, amore lo fa chiaro d' adornezze. idem, i-77: all'adomezza
esser di marmo candido e adomo / d' intagli. idem, purg., 30-24
ripmova [dante] tutti i vulgari d' italia. m. villani, 3-95:
eterno. idem, 157-5: l'atto d' ogni gentil pietate adomo, / e
tosto il seren perde, / cogliam d' amor la rosa. buonarroti il giovane,
bianca. stigliani, iii-292: splendea d' alta finestra il viso adorno, / in
la sua propria spada / gli presentò d' argenti chiovi adoma / con fulgida vagina
chiovi adoma / con fulgida vagina. d' annunzio, ii-768: il toro bianco /
della coda / adorno 1 comi brevi d' una lista / di porpora. panzini,
. tasso, 20-52: quanto apparia d' adorno e di decoro / ne'cimieri
come quei che puote / avesse il ciel d' un altro sole adomo. petrarca,
ventura et amor m'avean sì adomo / d' un bello aurato e serico trapunto.
., v-685: molto è grave cosa d' avere adot- tanza di uomo troppo adiroso
). riconoscere come proprio il figlio d' altri, mediante un atto giuridico (
: mosè... negò d' essere figliuolo della figliuola di faraone, la
torno, e nel nome d' omero da tutte le cittadi fu adot
spagnuoli, e degli affricani, e d' altri popoli barbari. lustri, 1-1-206:
i romantici combattevano, è il sistema d' imitazione, che consiste nell'adottare,
volare ingenti tesori da un angolo all'altro d' europa. d'annunzio, iv-2-417:
un angolo all'altro d'europa. d' annunzio, iv-2-417: quella sentenza che.
elezione (indica, perciò, un legame d' affetto e non di sangue).
de'tuoi progenitori e di te figliuoli d' adozione, ma più tosto congiunti di
figliuolo, elli puote eleggere un figliuolo d' un povero uomo. machiavelli, 406
e lo privò dell'adozione e adottò lodovico d' angiò. vico, 615: consideravano
cooperatori, insinuando in tutta quella figliolanza d' adozione l'amore, la fiducia e
nostalgici, l'affetto poetico per il fratellino d' adozione, tutto fosse stato un sogno
goma adragante e goma arabica e albume d' uovo, e mescolare le predette cose
le predette cose tutte insieme a maniera d' unguento, e ugnere il visagio.
sono iniezioni di percaina, l'anestetico d' uso, e di adrenalina, il vaso-costrittore
sì bella a specchio dell'adriaco mare. d' annunzio, ii-821: capodistria, succiso
adria- tiche scene illustri ed orni. d' annunzio, v-1-658: in una
e ravvicinati, colorito bruno. d' annunzio, v-1-499: è o non è
non è ben commesso il mio cranio d' uomo adriatico? = dal nome del
, dubbie di morte fa ignoranza / d' esser futuro e del passato obblio.
, iii-305: di vano accesa ardor, d' umor stillante, / come fior ch'
rifugge; / il seme, il fior d' ogni virtù, d'ogni arte /
seme, il fior d'ogni virtù, d' ogni arte / l'ombra malvagia di
la vegetazione), inaridire; coprire d' ombra. petrarca, 56-5: qual
263 (205): al doce mormorar d' un fiumicello / c'aduggia di verd'
quasi dai monti altissimi che la dominano d' ogni lato. = variante di aduggiato
a sé una lunga corda, sia d' argano, di bucato, di pozzo,
iacopone, 85-6: non pòi salire equabele d' amore ado- guagliato. = comp
non è persona adulabile. più difficile forse d' un ricco che d'un re,
più difficile forse d'un ricco che d' un re, segnatamente se un ricco novello
chi a coloro che mal fanno studia d' adulare, quasi pone 'l guanciale
lodar mai nessuna persona e nessuna cosa. d' annunzio, iv-2-201: aveva molte ricchezze
, ma fedelmente / adulando ubbidir. d' annunzio, iv-i- 827: la donna
. salvini, 22-330: telemaco adulavano d' intorno / i cani. 5
, e non si reca ad onta d' esser beffato e schernito e di farsi quasi
importunità degli adulatori, de'favoriti e d' altra simil gente. tasso, n-
ii-845: gli alchimisti non fanno le cose d' oro, ma imitano solamente lo splendore
idem, 16-14: e quanto è d' uopo ad emendare il fallo / insegna altrui
, 5: più tosto faccian l'offizio d' amico, il quale dispiacendo giova,
è mal regolato in ordine a sé. d' annunzio, iv-2-202: tutti costoro.
v'è poi, ch'è pien d' affanni, / giovane destra e di bella
sospetto di adulazione. -non è segno d' adulazione il lodar le cose degne di
altro che una tessitura di sciocchezze, d' invettive e d'adulazione, senza il
una tessitura di sciocchezze, d'invettive e d' adulazione, senza il minimo grado d'
d'adulazione, senza il minimo grado d' onestà. foscolo, v-403: le
femmine adulteranti, posto che le punissono d' alcuna pena, non le giudicavano però
'l costo si suole adulterare con radici d' elenio. ricettario fiorentino, 68: si
par della vera, ma non dappresso. d' annunzio, ii-811: se bene obeso
2. ant. che si è macchiato d' adulterio; adulterino, nato da adulterio
.., non amadore ma adulteratore d' amore dee essere chiamato. = *
trasporto e di traffico, e senza pericolo d' adulterazioni. soffici, 5-122: un'
idem, i-37: e più d' un mezzo secolo che il prof. four-
adulterino, agg. e sm. nato d' adulterio; figlio illegittimo.
lei, e li due adulterini figliuoli. d' annunzio, iv-1-539: aveva ella un
, 268: atteon, ricoverto / d' adulterino manto, / giace a terra
le follie de'mariti sono spesso cagione d' adulterii alle mogli. idem, viii-2-
buti, 1-156: adulterio [è] d' ammogliato con maritata, o pur che
sapere se ella era in questo peccato d' adulterio, la faceva entrare in questa
88: scuola è la scena or d' ogni cosa ria, / dove scherza il
l'adulterio in gentil vista passeggia. d' annunzio, iv-i- 280: tutte
oppia ebbe nome, fu presa e condennata d' adulterio. s. agostino volgar.
: tosto, io spero, / rifiorita d' onor su le ruine / roma libera
/ colpìeno il core e lo strignean d' affanno. monti, 3-398: a
vino, / e adultera la moglie ir d' altri in braccio. nievo, 122
ha peccato scagli la prima pietra! d' annunzio, iv-1-354: -da che io ti
, / figlio di cagna ircana / e d' adultero tigre, onde commisto / di
. boccaccio, iv-120: o tenebre d' ogni luce nemiche, occupate l'adultere
sì che gl'iniqui occhi non godano d' alcuna luce. alfieri, 286: a
della croce, 60: elesse piuttosto d' essere spogliato del manto della sua propria
che umile, e non desideri d' esser lodato d'altrui; imperoché co tali
e non desideri d'esser lodato d' altrui; imperoché co tali predicatori
bril lanti e animate. d' annunzio, iv-2-1144: il corpo ga
ciascuno il cui ingegno / ne la fiamma d' amor non è adulto. ottimo [
adulto, ciò è cresciuto nella fiamma d' amore. maestro alberto, 72:
vigore. torricelli, 96: 1 secoli d' archimede e d'euclide furono gli anni
96: 1 secoli d'archimede e d' euclide furono gli anni dell'infanzia per la
campi aprici, lungo un bel correr d' acque, / nasce il sospir de'cuori
è stato perfetto per adunamelo e copia d' ogni bene. ottimo, i-108: avarizia
adunaménto di diverse fogge di sassi marini. d' annunzio, iv-1-138: la via lattea
di singoli uomini ma la coerente massa d' una qualche cieca materia sospinta da una
paradiso parerne ordenato / de nove orden d' angeli en ordenanza: / en tre ierarchie
allor disciolse / la reina di pafo e d' amatunta. segneri, iii-1-149: comanda
e spontaneo dalla voce e da'volti d' un'adunanza, ed invece sembri accattato
e si volse all'adunanza cerimonioso. d' annunzio, v-1-501: se quest'adunanza
sì puerile e leggiero che è indegno d' esser come probabile recato avanti a questa
et adunare colla causa, conviene che d' esse medesime traghe quelle che sono da
., 15-60: « io son d' esser contento più digiuno » / diss'io
, ma lo poco parlare à natura d' adunare la mente. cennini, 35:
: quanto avea di vigor, quanto avea d' arte, / quanto può sdegno antico
: con importuna / fretta i guerrier d' italia insieme aduna. / gli aduna là