vocali, che sono anima e legame d' ogni parole. ché, cominciando da
altro se non che mi piace; difetti d' arte non veggo perché non so né
alla zeta. borgese, 1-228: erano d' accordo... nel ritenere che
., 13-112: noi fummo d' un romor sorpresi, / similemente a
le quali cose, o per alcuna d' esse, io possa, piacendo o per
lei con sollecitudine, come ella s'ingegna d' entrare a me con la sua bellezza
rito funébre, a quella viva / gara d' amor mirando, già di mente /
/ e l'abitar questi odorati colli. d' annunzio, iv-i- 987: una
, se sarà venuto a palazzo prima d' essere stato davanti al suo giudice, pagherà
accompagnò al monastero di santa teresa. d' annunzio, iv-1-869: le donne del
vidi a l'aura sparsi / i capei d' oro ond'io sì subito arsi.
): appresso questo, alla salute d' aldobrandino il pensier volse. caro, i-9
: venite all'ombra de'gran gigli d' oro. tasso, 1-12: chiami
far sentire la prima voce di dolore e d' ira contro il macinato, assurto a
gaeta sia quasi la più dilettevole parte d' italia. firenzuola, 246:
, con grande accompagnamento di bravi. d' annunzio, iv1- 846: piccoli ragni
era un giorno bagnato in una troscia d' acqua, e stavasi in un
/ che mai spiegasse al vento chioma d' or. idem, 3-21: le
o dan frutti di cenere e tòsco. d' annunzio, iv-1-869: ai monti,
, iv-1-870: a pie'del letto d' un moribondo... due consanguinei deponevano
/ a lo suo seno ascuso. cielo d' alcamo, 41: quante sono le
altro che solleciti a mantenere la promessa d' abolire il macinato. pavese, 5-136:
, 11-1: rotta la detta pescaia d' ognissanti incontanente rovinò e cadde il ponte
par., 21-107: tra'due liti d' italia surgon sassi, / e non
, 1-36: quivi parendo a lei d' esser sicura / e lontana a rinaldo
indi ne la trinacria al mar discosto / d' etna il monte vedemmo. buonarroti il
ogne passo / gittone uno sospiro. cielo d' alcamo, 19: como ti seppe
detto anno 1346, a dì 8 d' ottobre, passò per firenze il cardinale
ottobre, passò per firenze il cardinale d' ombruno legato dei papa. petrarca, 15-1
foscolo, gr., iii-120: fuor d' una mirtea macchia escon secrete / due
questo tempo oltre modo essendo stato acceso d' altissimo e nobile amore...,
pascoli, 627: un folto / bosco d' antiche roveri, che al giogo /
/ lancio discorde delle mille braccia. d' annunzio, ii-678: correva, e ad
un umile fante, ma un soldato d' italia a ora a ora buono o gramo
14): il cavallo conobbi a latte d' asina esser nodrito, per proprio senno
ancora di s. niccolò di là d' arno è nel tramezzo una tavola di
e mangiavano indi di buonissimo umore. d' annunzio, iv2- 232: sul fiume
feste sulle aie, e giocavamo, d' estate, alla settimana; d'inverno,
, d'estate, alla settimana; d' inverno, alla trottola sul ghiaccio.
. ariosto, 10-36: de la corte d' alcina eran tre donne, / che
, a le sembianze, / presagio ornai d' altissime speranze. idem, 3-76:
, agli occhi, / ti fu. d' annunzio, iv-i- 888: alberi
assedio ad uno castello, fu ferito d' una saetta a morte.
v'amo a bon core. rinaldo d' aquino, ii-145: omo ch'a
: omo ch'a disascio / aspetta d' aver ascio / pietadi bene piglia per
.., tutte lavorate a onde d' acqua, e a bestie caccianti, e
riposi l'ira tua, acciocché quelli d' egitto non dicano: a ingegno ed a
a ingegno ed a inganno li cavò d' egitto. cronichetta, i-46: molto commentò
; grossi guanti di pelle tirolese. d' annunzio, iv-1-874: un uomo la seguiva
, 412: portarono via molta preda d' uomini e d'armenti, e misero il
portarono via molta preda d'uomini e d' armenti, e misero il resto a
il fior della sua stagion novella. d' annunzio, iv-1-848: a tratti passava
grigio degli olivi passava qualche onda chiara d' argento. idem, iv-1-848: la muta
, a distanza, ecc. d' annunzio, iv-1-871: al pari delle montagne
virtù. -modi avverbiali. d' annunzio, iv-1-878: la solitudine è la
forza di braccia, sino all'uncino d' una sorta di forca rusticale, e rimase
-formula di giuramento. cielo d' alcamo, 118: s'a le vangiele
quanta dolcezza unquanco / fu in cor d' avventurosi amanti, accolta / tutta in
ritegno ed a migliaia, quante / né d' argo uscirò mai né di micene.
ad elmo e brando a brando. d' annunzio, ii-1055: i combattimenti disperati /
poi par s'apra e scompiglia. d' annunzio, iv-2-816: allora ella cominciò
, 22-49: mia madre a servo d' un segnor mi pose. idem, purg
1-32: caro figliuolo, se voi amavate d' avere a dama questa damigella, voi
non si reca a vergogna schifare quello d' una minima particella d'un giorno.
a vergogna schifare quello d'una minima particella d' un giorno. varchi, 18-2-424:
veggendosi guatare a quegli che v'eran d' intorno. idem, dee., io-7
154: essendo già passata l'ora d' andarsi a riposare, per ordine della
ordine della reina, ognun ebbe agio d' entrarsene alla sua camera. foscolo,
odore, quel gusto, quel colore d' allora. -condizionali. boccaccio,
è a maritarsi, che ad ardere d' illecito desiderio. idem, 16-2-311: beata
de'rossi, 2-17: il busto, d' ermisin cangiante, accollato; e un
di severi costumi. opera letteraria e d' arte castigatissima. negri, 2-521:
ma avendolo visto con quel po'po'd' accollo già, tanto fecero che dopo
è un'accolta di reciproci ricattisti. d' annunzio, iv-2 601:
di gente / ch'à la tristezza d' una stampa antica. saba, 278:
stampa antica. saba, 278: più d' uno in suoi ricordi ancor m'ascolta
amici, o ad un'accolta / d' ignari. alvaro, 3-35: tutte queste
accolta, che pago en capo nate. d' annunzio, iv-2-607: gli occhi.
, 8-543: queste mie genti / d' arcadia han ferma fede aver veduto /
procella. dotti, iii-251: mole d' un fiume in su le sponde accolta,
la schietta argentea linfa, / che d' irte balze si travolve. carducci, 66
/ gli accolti in piedi al console d' intorno. d'annunzio, iv-2-310: la
in piedi al console d'intorno. d' annunzio, iv-2-310: la gente rimaneva
, i quali de tenere a termine d' uno anno, a ragione di venticinque lb
quasi protendiamo alle speranze dell'avvenire. d' annunzio, iv-2-1316: dov'è la guerra
testi fiorentini, 137: in questa perdita d' acri la compagnia di peruzzi di firenze
così parlato, poi si veste l'elmo d' androgeo crestato e la bella insegna dello
accomanda / agli olmi i tralci. d' annunzio, ii-726: accomanda il nervo
m. villani, 2-47: per consuetudine d' una compagnia degli accomandati di madonna santa
i perugini] teneano trattato co'tarlati d' arezzo... ricevutigli in loro protezione
22: ricordo come oggi questo dì xxi d' agosto 1492 col nome di dio e
si dice. ibidem, 22: ebbi d' acomandita scudi 8000 d. b.
e può dirsi che allora il contratto d' accomenda era l'anima del commercio. idem
, non a titolo di prestito ma sì d' accomenda, perch'ei la facesse fruttare
prendeva per sua mercede una provvisione pattuita d' un tanto per cento sopra l'utile
. la punta delle dita accomiatandosi. d' annunzio, iv-2-1097: ella cantava come
accommiatato con gran dimostrazione di dolore e d' amore, mi fermai. 2
nel mezzo, unirsi. trattato d' astrologia [tommaseo]: poni la stella
cose mie avessero ricevuto qualche onesta forma d' accomodamento. p. segni, 1-99:
longobardi sarebbero arrivati al possesso per mezzo d' un accomodamento, d'una trattativa!
possesso per mezzo d'un accomodamento, d' una trattativa! idem, 1012: come
corrente degli scrittori, sia per mancanza d' un carattere proprio, sia per una
la parte morale, s'è cercato d' accomodare i discorsi de'personaggi all'azioni
tal personaggio. trovò però il verso d' accomodarla con un piccolo stralcio. leopardi
avea accomodate per maggior comodo quattro stanze d' una casa colonica. deledda, ii-29
comincia 'per costei ch'è più dura d' un diaspro ', ho dato il buon
rinfilavo addirittura, prima che avesse tempo d' accomodarmi me, il birbone ». collodi
un'arietta. 4. mettere d' accordo, comporre dissidi. -anche rifl
: non lasciava mai sfuggire un'occasione d' esercitarne [di uffici] due altri,
... tirami su cento secchie d' acqua, e io ti regalerò in compenso
, 54: superba di comandare e d' esser la prima in tutto, e di
ti priego che tu voglia farmi grazia d' accomodarmi d'uno dei tuoi veli, a
che tu voglia farmi grazia d'accomodarmi d' uno dei tuoi veli, a ciò
nievo, 514: e mi accomodarono d' una serva che almeno a vederla dovea
bere, e che sappia la pratica d' accomodarle. nieri, 328: si fece
nel tegame colle su'ulive, due filze d' uccelli che non finivan mai.
i-169: volea... tentar d' accomodarsi a i servigi del duca di
989: se per questo solo rispetto, d' accomodarsi alla capacità de'popoli rozzi e
, non s'è astenuta la scrittura d' adombrare de'suoi principalissimi dogmi, attribuendo
i-21: alcune [crisalidi], dopo d' essersi anco accomodate e poste in sito
: avendo trovato in quella grotta comodità d' accendere il fuoco, l'accese,
, ii-295: m'accomodo sulla traversa d' un barcone: due uomini ai remi
: qualunque vorrà accomodarsi all'effetto predetto d' alcuna casa, o d'alcuno de'sopradetti
all'effetto predetto d'alcuna casa, o d' alcuno de'sopradetti luoghi o beni a
de'ragionamenti sempre accordarsi, avendo attitudine d' ingegno accomodativa e trattevole. d'annunzio
attitudine d'ingegno accomodativa e trattevole. d' annunzio, iv-1-565: l'uomo è
v. borghini, 1-1-463: diciam pur d' uno [motto] accomodatissimo a questo
scena farebbe dire: o inarrivabile talento d' inscenatore! accomodazióne, sf.
o ad altri. così le parole d' isaia dette a quelli del suo proprio tempo
a fraude accomoda e a 'nganni d' arme. d'annunzio, ii-775: i
accomoda e a 'nganni d'arme. d' annunzio, ii-775: i gru
quanti anni non m'era più avvenuto d' andare ove mi piaceva senza accompagnamento di
molto cristianesimo addosso senza il debito accompagnamento d' un po'di morale. 3
. 6. milit. tiro d' accompagnaménto: tiro effettuato dalle armi della
che gli aiutino, non gli soffochino. d' annunzio, iv-1-171: su un accompagnamento
. negri, 2-739: su accompagnamento d' organo, i musici cantano, in
, per lui significava intromettere a guisa d' accompagnamento, nei suoni altrui, una
chioccar di fruste, con un accompagnamento d' urli. deledda, ii-364: oramai tutte
una spaventosa lezione; tuttavia una specie d' accompagnamento di singulti e un triste mormorio
4-64: i carri... non d' altro sono carichi che di botti e
che accompagna un corteo funebre. d' annunzio, iv-2-49: aveva sempre in bocca
accompagnante il decoro della persona, che quel d' agra- mante a brandimarte? salvini,
tutti assorti e trasportati nei loro pensieri d' amore. moravia, ii-197: riposto
l'altra concorde / l'invito accompagnò d' atti e di sguardi. / si come
a mandarlo nella milizia, bene accompagnato d' uomini vecchi, bene esercitati ne'fatti
): era quella notte la badessa accompagnata d' un prete il quale ella spesse volte
e mandato a fiorenza accompagnato da luca d' antonio degli albizzi, e fu esaminato
cecchi, 6-32: e questo senso: d' una coscienza operante e nascosta, interviene
/ giovini e vecchi, in vece d' onoranza / fino a la porta con precordi
se lecito mi fosse, con voce piena d' ira verso gl'iddii crucciati mi volgerei
per accompagnare una copia assai ben fatta d' un putto di guido, che è
, 9-64: s'accompagnino insieme buoi d' ugual potenza. poliziano, i-2-14: poco
boccaccio, i-13: io sono giovane d' eccellentissima fama,... e
. gozzi, 3-3-102: amor gli guarda d' allegrezza pieno, / e fra sé
per consentimento di ragione e per comunione d' utilità. 4. arald. accompagnata
accompagna, che segue, che fa scorta d' onore; custode; seguace.
fautori ed accompagnatori sono stati offesi. d' annunzio, iv-1-730: escivano dalla porta gli
parte de'presenti uomini sopra certe parole d' una sillaba sola, come sì, quando
si fanno di preferenza in una specie d' omnibus che imbarca tutti. tombari, 1-42
gente con cui doveva accomunarsi. d' annunzio, iv-2-159: accómpiere (
pare a me, avere nessuna sorta d' accomunanza con queirinfame prete. =
ancora accumunato con me, non bastandogli d' aversi accumunato la mensa. cesarotti,
con ogni studio procureremmo di professarla. d' annunzio, iv-1-574: stringeva forte,
, senza accumunarla al giovane avvocato. d' annunzio, iv-1-533: è proprio vero
è proprio vero dunque che qualche parte d' odio si cela in fondo ad ogni
sono utensili, non vi è maniera d' accomunarsi nel desinare. nievo, 259:
padre non era un allocco; prima d' ingarbugliarsi in certi fastidi volea capire qual
rifl. figur. essere affine. d' annunzio, v-1-552: la sua celerità pieghevole
dal luogo dove lasciate l'avevano. d' annunzio, iv-2-368: tutti quegli uomini.
essere [il vino di sezia] d' ogni vino il re, come maturo,
insieme le commette / acconciamente a costruir d' eccelso / palagio la muraglia, all'
fatte emanazioni possano convenire a certi temperamenti d' ingegno e di animo, e che
i-iv-4-167: il varchi mi aveva promesso d' acconciar questo luogo [dell'ercolano]
: gli esercizi della villa richieggono fortezza d' abitatori, industria e acconciamento d'operatori.
fortezza d'abitatori, industria e acconciamento d' operatori. acconciapadèlle, sm.
farò di portarlo, comeché sia necessario d' avere i suoi occhi per acconciarne uno
per lavorarlo, e'mi schizzò una verga d' acciaio sottilissima nell'occhio dritto. marino
, e di gittare fuochi, e d' acconciare le saette alli archi. m.
la minaccevole pelle del gran leone, sostenne d' acconciarsi alle dita i verdi smeraldi,
, 4-2-413: porsi il peso / d' impennacchiato elmetto in sulla fronte / han
del chiaro fonte acconcia / di rose e d' altri fior purpurea cuccia, / e
1-20: e non si curi tosto d' acconciare, ma scalza e mal vestita,
né lisciata molto... sì procuri d' andare. idem, 4-55: uno
della persona, il quale non pensava d' altro che d'acconciarsi e di pulirsi.
il quale non pensava d'altro che d' acconciarsi e di pulirsi. idem, i-316
movi. carducci, i-222: l'abitudine d' acconciarsi la toga come gli antichi oratori
. villani, 7-95: [il re d' inghilterra] spesso infingea cagione a'franceschi
vita. 9. ant. mettere d' accordo. m. villani, 5-24
bene, o santa dea. trattato d' amore, 27-13: addomando...
bene a lasciar trovare modo a'fiorentini d' avere la pace. boccaccio, dee.
v-167: m'acconciai dunque co'muli d' un vetturale perché nel mio sterzo mi conducessero
9-4: [la compagnia] ebbono trattato d' acconciarsi al soldo col duca d'osteric
trattato d'acconciarsi al soldo col duca d' osteric. boccaccio, dee., 2-9
filo avanti posele / portando, piena d' acconciato filo. idem, 29-66:
malconcio, male in arnese. d' annunzio, iv-2-982: sempre vestita di verde
venne al luogo ove encomos era usata d' udire. idem, v-109: il nuovo
ch'ella porga prieghi al re desiderante d' esaudirli. 5. ant.
59: prendete certi e determinati modi d' adornarvi del capo; non si conviene a
4-31: in questo stante, gente d' arme acconcia a far male percossono alla strada
muli. idem, 4-56: le città d' italia erano senza guerra acconce alla sua
tu perdonarmi vogli..., acconcia d' abbandonare del tutto il disleal giovane e
vide ch'elli n'era acconcio / d' andare a quello stormo senza fallo, /
papa co'greci, per acconcio del passaggio d' oltremare. bartolomeo da s. c
: nel commiato disse: -ogni acconcio d' uberto è mio. getti, iii-27:
lambruschini, 1-124: toma in acconcio d' esaminare se convenga o no, ridare
); giorgione quella gran verità d' espressione. s. borghini [tommaseo
da un capo libero tutta questa servitù d' acconciature. d'annunzio, iv-1-248: con
libero tutta questa servitù d'acconciature. d' annunzio, iv-1-248: con quel suo
nastri, le stanno così bene. d' annunzio, iv-1-42: il conte intravide una
comperò mangone... 7700 fiorini d' oro, scontandone 1700 che 'l comune v'
di case parecchie. 2. modo d' acconciarsi; abbigliamento. 5. bernardino
tempie ben acconcio, e sopra / d' auro tessuta v'innestò la cresta.
la lingua [italiana] il privilegio d' essere... sì acconcia a descrivere
sì acconcia a descrivere rivoluzioni politiche. d' annunzio, iv-2-1339: seguitavano a remare piano
poi prete, ed ebbe il titolo d' abate, pur non vestendo l'abito
, gli disse che volentier per servidore d' un signore da bene, se alcun ne
e sopra un poco di velo rosso e d' oro acconciovi alla fantastica. marino,
ella, vestita ed acconcia, uscì d' una camera e quivi venne. idem,
agli uomini vi mostrate, / fate d' esser sempre acconce. [sostituito da]
acconce e splendienti parole nasce una sospeccione d' esservi molto artificiosamente pensato.
104: portano le vele fatte di foglie d' alberi e d'altri viticci tessuti insieme
vele fatte di foglie d'alberi e d' altri viticci tessuti insieme a maniere di stuoie
momenti. idem, iii-628: la voce d' invito, precisa nella sua concisione,
volontà del popolo, elli si pensaro d' acconsentire spontaneamente a quello, che loro
ga- gliana vi guarisce in un batter d' occhio. bisogna andare a chiamarla,
di materia solida, e la inferiore d' una quasi cartilagine, e così molle
o di piuma o di bambagia o d' altra cosa simile che acconsentisse e fusse morbida
. prestarsi, piegarsi ai desideri carnali d' altri. boccaccio, dee.,
agg. assenziente, consenziente; che è d' accordo, che accetta.
. abboccarsi; prendere contatto, mettersi d' accordo. essere in rapporti di dimestichezza,
essere in rapporti di dimestichezza, andare d' accordo. tesoro volgar.,
con lui s'accontò e fece in poca d' ora una gran dimestichezza. idem,
, 12-34: non finava il duca [d' atene] di mettere sospetto e gelosia
la mia vita sarà una ricerca vana d' umanità, ma la filosofia e l'arte
mangiare che pane e cacio, pur d' essere liberato dalla mia sregolata passione. nievo
45: quando la nonna abbisognava d' un caffè, o d'una cioccolata
la nonna abbisognava d'un caffè, o d' una cioccolata, e non era alcuno
a nessun patto, e si accontentò d' un bicchier d'acqua. ojetti, ii-316
, e si accontentò d'un bicchier d' acqua. ojetti, ii-316: mentre
(426): tanto singolare accoppiamento d' audacia e di perseveranza. 2
grembiule o simili sotto il ventre. d' annunzio, iv-2-95: nasceva costui dall'accoppiamento
, iv-2-95: nasceva costui dall'accoppiamento d' un sonatore ambulante di clarinetto con una pizzaiuola
poco brunetto, ma la maggior parte d' esse donne riescono molto belle. a.
, / per che tutto ben meo d' essa m'acontra. = variante
ingegno italiano nell'accoppiare a tanta facoltà d' invenzione una temperanza così artistica, anzi
anzi così matematica, di distribuzione e d' armonia. negri, 569: la
l'eccezionale bellezza e un fascino femminile d' alto rango, alla più viva intelligenza
23-8: volt'era in su la favola d' isopo / lo mio pensier, per
cibo, al bere, / all'accoppiarsi d' ambo i sessi, al sonno /
l'italo ciel spongon lor parti. d' annunzio, iv-2-1336: sentivamo...
. bruno, 69: l'esser fascinato d' amore adviene, quando -accoppiare cani e
con sone incapaci di andare d' accordo. sguardo, un occhio con l'
/ altri per altro affar travaglian tacque. d' annunzio, iv-2-739: un piccolo chiostro
loro e alla locomotiva le varie tubazioni d' aria, idrauliche, elettriche, di
, con un misto di tenerezza e d' accoramento, l'aurora del suo paese che
da fatica / accorante son sciolte. d' annunzio, iv-2-187: un merlo in gabbia
poggio rende un odorin che accora. d' annunzio, iv-1-732: udiva garrire le rondini
mia, produssero dunque in me l'effetto d' accorarmi, prima, poi d'irritarmi
effetto d'accorarmi, prima, poi d' irritarmi, e finalmente di farmi attaccare
21-121: sul viso ha un'ombra d' ansiosa vergona / del nostro mondo bestiai
/ m'agghiaccio dentro, in guisa d' uom ch'ascolta / novella che di sùbito
, 26 (452): in vece d' animarsi, lucia s'andava accorando.
143: e se lontano un suono d' ore intendi /... / un
ne accora tanto che ne impazza. d' annunzio, iv-1-705: non gli riusciva di
tristamente il desinare; renzo sul punto d' andarsene ogni momento, per levarsi dalla
affligge; struggente, patetico. d' annunzio, iv-2-874: la stanchezza..
ojetti, ii-139: l'accorata malinconia d' un mondo che si disfà in un sorriso
: anche in lui s'avvertiva un senso d' accorato pes simismo; era
, 83-26: o alma sì ardita / d' aver sua ferita, / ch'eo
ferita, / ch'eo moga accorato d' amore. accoratóio, sm. stilo
, e la nutricano col pianto. d' annunzio, iv-1-339: -non so che ho
un'acco- razione profonda le suggeriva accenti d' indefinibile malinconia. baldini, 4-117:
cresce / squamoso il cuoio; e d' uom son fatto un pesce.
'l tempo accorci, / attendi. d' annunzio, v-1-609: è l'ora di
bagno aveva ancora un gonnellino, che d' anno in anno accorciava. 6
: tonchio, nome rusticano, accorciativo d' antonio. accorciato (part.
fiore, 83-4: fur ben tutti d' un accordamento. trattato d'astrologia [
ben tutti d'un accordamento. trattato d' astrologia [crtisca]: secondo l'accordamento
non essendo altro che una dolce temperie d' umori, un'armonia, un accordamento soave
cellini, 1-44 (120): sopra d' esso diamante vi avevo accomodato a sedere
, tr. { accòrdo). mettere d' accordo, conciliare, pacificare.
lunga vita e la sua larga vena / d' ingegno pose [car- neade] in
quando può, acconciamente le discordie ingegni d' accordare. ariosto, 24-110: narra /
124: chi accorda o mette d' accordo, promuove certa conformità d'opinioni
mette d'accordo, promuove certa conformità d' opinioni o di voleri, fa che i
grossa staffa di vetro, all'ottava d' una chitarra. panzini, ii-106:
(32): non gioverà niente d' avere cominciato altamente, se noi non
ingrata, la qual, con occhi d' angelo e cor di serpente, mai non
per tuo male un dì vaghezza / d' accordar ti prendesse al suo sembiante /
volontà del popolo, elli si pensarono d' acconsentire spontaneamente a quello che loro conveniva
dal senato la intera impunità, e d' ogni sua cosa reintegrato. monti,
5. rifl. e recipr. mettersi d' accordo, essere d'accordo, intendersi
recipr. mettersi d'accordo, essere d' accordo, intendersi, convenire (in un'
): tutti li miei penser parlan d' amore; / e hanno in loro sì
provvedesse contro a loro, tenea trattato d' accordarsi al soldo della chiesa. petrarca,
: forse sì come 'l nil, d' alto caggendo, / col gran suono
, / col gran suono i vicin d' intorno assorda, / e 'l sole abbaglia
lei entrò in parole e tanto andò d' una in altra, che egli si fu
stromenti, / giunti al continuo suon d' archi, di frombe, / di machine
. castiglione, 140: un mover d' occhi che dia grazia e s'accordi con
venti a i tuon s'accorda / d' orribile armonia che 'l mondo assorda.
che da'sepolcri anche s'ispira. d' annunzio, iv-1-563: il romore monotono
l'esilio che aveva della sua città e d' altra l'amore il quale portava debitamente
buommattei, 114: se alcuno desiderasse d' intender la cagion di tal differenza, ella
. accordataménte, avv. disus. d' accordo, d'intesa, secondo i
avv. disus. d'accordo, d' intesa, secondo i patti. malispini
re capo della chiesa gallicana, a guisa d' inghilterra. 2. figur. in
di accordare), agg. messo d' accordo, che è d'accordo; concordato
. messo d'accordo, che è d' accordo; concordato, pattuito.
. magalotti, 21-124: similmente due minugie d' ottone accordate all'unisono, sì che
/ sempre bene accordati a suonar male. d' annunzio, iv-1-753: da una cantina
da una cantina [venivano] i suoni d' una chitarra accordata in diapente e il
chitarra accordata in diapente e il ritornello d' una canzone. idem, iv-2-1089:
femm. -trice). chi mette d' accordo, chi concilia. bufi,
, 121: accordatore, specialmente d' istrumenti musicali, è professione o fonte
applicare a questi instrumenti una terza maniera d' accordatura, magalotti, 21-123: la
adoprasi accordatura, segnatamente intendendo l'azione d' accordarli. spendere per l'accordatura del
: tutto il volto esprimeva una felicità d' accordo col cielo, con la luce,
un accordo esatto. 2. d' accordo, in accordo: concordemente, in
] riscosse la sua legazione, e d' accordo con loro di firenze si partì.
partì. stefani, 7-62: altri d' accordo lasciando l'armi e'cavalli a'nostri
ed uno imperatore, che driz- zassino d' accordo una croce. d. bartoli,
e garbati, sempre insieme e d' accordo come i maiali di macchia.
lineata. ariosto, v-69: siam d' accordo? -d'accordo. -d'ac-
ac- cordissimo. nievo, 228: d' accordo sempre che spiritoso e spirituale sono
iii-40: - evitare i poeti, d' accordo - dissi io. -essere
accordo - dissi io. -essere d' accordo, andare d'accordo, stare d'
. -essere d'accordo, andare d' accordo, stare d'accordo, restare
d'accordo, andare d'accordo, stare d' accordo, restare d'accordo: concordare
accordo, stare d'accordo, restare d' accordo: concordare, accordarsi; vivere
per queste parole che gli ambasciadori furono d' accordo col papa, dicendo: s'
papa, dicendo: s'e'sono d' accordo, noi siamo vacanti. m.
, per la grazia di dio, furono d' accordo, fermando la pace. stefani
la pace. stefani, 7-34: rimasero d' accordo che per un anno egli fosse
a camino, insieme conteremo, / e d' ogni cosa sarai ben pagato, /
sarai ben pagato, / per modo che d' accordo resteremo ». varchi, 18-2-100
buona nuova, che 'l signor malatesta è d' accordo ed ha capitolato con sua santità
. lippi, 7-28: stava, d' accordo, in pace ed in amore,
quantunque tra lor contrari, star là d' accordo a punire un istesso reo.
. magalotti, 9-2-174: io ne vo d' accordo pienamente. manzoni, 53:
o sulle quali gli scrittori vanno più d' accordo. settembrini, 1-327: andiamo
. settembrini, 1-327: andiamo d' accordo per il futuro, come siamo stati
accordo per il futuro, come siamo stati d' un animo e di un'idea per
re e una regina che stavano fra loro d' accordo come due anime in un nocciolo
latino..., ma non andavano d' accordo. deledda, ii-72: non
e coi compagni di scuola andava poco d' accordo perché era diffidente e scontroso.
bocchelli, 1-iii-544: volete un consiglio d' amico? cercate d'andar d'accordo
volete un consiglio d'amico? cercate d' andar d'accordo con lui, perché in
consiglio d'amico? cercate d'andar d' accordo con lui, perché in fatto d'
d'accordo con lui, perché in fatto d' agricoltura è un uomo raro. comisso
... era più che altro andata d' accordo con la mia giovinezza.
mia giovinezza. -mettere, porre d' accordo: far accordare. ariosto,
. / marfisa, che volea porgli d' accordo, / dicea: -signori, udite
, 124: conciliansi due passi d' autori, dimostrando che nulla di contraddittorio
di contraddittorio si trova in essi; mettere d' accordo due opinioni che non siano naturalmente
, è impossibile. -d'amore e d' accordo: con concordia perfetta. g
12-19: era pure il meglio di farlo d' amore e d'accordo. magalotti,
il meglio di farlo d'amore e d' accordo. magalotti, 7-91: voglio solamente
alla vostra che alla mia sicurezza, che d' amore e d'accordo vi contentiate di
mia sicurezza, che d'amore e d' accordo vi contentiate di darmi in mano la
tre, alla buona... d' amore e d'accordo. nieri, 61
alla buona... d'amore e d' accordo. nieri, 61: i popoli
: i popoli confinanti [erano] d' amore e d'accordo. viani, 14-305
confinanti [erano] d'amore e d' accordo. viani, 14-305: marito
dodici anni fa, avevano rilevato, d' amore e d'accordo, la fanciulla dall'
, avevano rilevato, d'amore e d' accordo, la fanciulla dall'» ospizio »
compagni, 1-8: pensò [il vescovo d' arezzo] che se consentisse al trattato
di francia] incominciò a cercare trattato d' accordo per mano del duca di brabante
ingordo, / s'affretta a gara d' occupar la stanza. tasso, 1-88:
altro sospetto: / troncar le vie d' accordo e de'nemici / troppo teme
fede infido, / motto osa far d' accordo infame e vile, / buon re
diversi (in particolare dei tre suoni d' una stessa funzione tonale); armonia
musicali accordi, / ch'alto mistero d' ignorati elisi / paion sovente rivelar.
all'improvviso con diciotto accordi fulminei. d' annunzio, iv-1-152: la strofe
fondersi col metallico dell'ulivo in accordi d' inaspettata tenerezza. viani, 19-358: il
di accordi notturni. -figur. d' annunzio, iv-1-17: nella sua memoria,
mi faceano, per la volon- tade d' amore, lo quale mi comandava secondo lo
che quello cielo era qua giù cagione d' amore, dissero amore essere figlio di venere
accorte / per la novella età. cecco d' a scoli, 2484: di lui
prima ne gli atti ella s'accorge / d' uom che tenti scoprir l'accese voglie
s'era dunque accorto... d' essere, in quella società, come un
: s'era dunque avveduto... d' essere in quella società]. idem
ma è un mediocre chi s'avvede d' esserlo? bontempelli, 6-86: solamente
corger nostro scisso? / ché le città d' italia tutte piene / son di tiranni
del vicin nembo accorgimento, e speme / d' umane prede. manzoni, 79:
ve lo dirà il vostro accorgimento. d' annunzio, iv-1-262: aveva saputo far
, il qual tanto ti lodo / d' accorgimento, uom già canuto e bianco:
idem, 19-76: mille e più vie d' accorgimento ignote, / mille ripensa inusitate
le lagrime asciugò, l'accorgimento / d' eumeo fuggendo. arici, 93: al
come un grave e mortale peccato. d' annunzio, iv-2-943: ella più non era
/ accorrenti, irrompenti, risplendenti / d' armi e di faci i teucri. idem
. pascoli, 1261: l'ululo d' accorrenti onde marine. borgese, 6-122
varia turba di mal caute genti / d' ogn'intomo v'accorre e s'urta
pio. marchetti, 2-22: quantunque d' ognintomo accorra / l'aere per occuparlo
quell'ora sul piazzale del castello. d' annunzio, iv-2-1322: odo uno scalpiccio
. ojetti, ii-552: con larghe schiarite d' azzurro e sùbito un accorrere di nembi
/ se non m'accorre morte. cielo d' alcamo, 98: macara se dolesseti
disaventure. m. villani, 5-74: d' ogni parte discordavano i confini, e
, 9-500: sorse alla riva, pregando d' aiuto / da quei che stando gridando
. 2. sost. d' annunzio, iv-2-308: già nella curiosità degli
né più accortamente servisse ad una tavola d' un signore, che serviva ella.
. bartoli, 14-1-77: non farsi lecito d' entrare in casa per la chiesa,
: e posso bene accortare la vita d' uno uomo, e fare lui lungamente vivare
bonagiunta, ii-298: cotanto preso porta / d' esser la meglio accorta tuttavia / di
non ne cale, / non spero mai d' altrui aver soccorso. idem, inf
oscuro / vid'io scritte al sommo d' una porta. / per ch'io:
ardir co le mie fide scorte / d' assalir con parole oneste accorte / la
erano levi e attenti / quai son d' un ladro, quando al furto appressa,
che gioia esser accorti e morir poi / d' amoroso digiun, non sazi a pieno
. fontanella, iii-365: questa aracne d' amore, / che con dita maestre adopra
accorta erudita nello scrivere l'italiano. d' annunzio, iv-2-1283: la vecchia cuoca
quali insidie una donna può cadere nelle mani d' un uomo esperto, accorto, che
me, di mio vivere accorte. cecco d' ascoli, 4485: io qui di
sospiro. idem, 38-13: e d' una bianca mano anco mi doglio, /
, venne ad accosciarsi ai suoi piedi. d' annunzio, ii-752: il tritone squammoso
6-651: non è permesso ai fili d' erba di spuntare. vengono ogni anno
immane cortile dove s'accosciavano uomini sozzi d' ogni lordura. silone, 5-56:
dell'uno a quelle dell'altro. d' annunzio, iv-1-921: uomini e donne.
. idem, iv-1-928: una erniaria d' età inconoscibile,... accosciata sotto
sull'erba, fanno lo strano effetto d' una scacchiera sul verde. papini, 21-70
sullo strame, accosciata e sofferente, d' una sofferenza che è tanto simile negli uomini
il muso. -figur. d' annunzio, v-1-787: le prealpi blembee accosciate
159: il pianto è uno stimolo d' oro dato all'anima, il quale la
dato all'anima, il quale la spoglia d' ogni accostamento ed affligimento ed affezione di
, un tipo accostante, né cercava d' esserlo. frocchia, 169: venivo da
videro luccicare i suoi begli occhi. d' annunzio, v-1-573: e non vele
/ la compagna. gli piace, d' un gioco di muscoli, / accostarsela mentre
guerra a nave suole, / tenta d' unirsi a la muraglia opposta. idem
a qualche festa, non avendo chiesto d' entrare, ma né pure essendosi accostato alla
., 2 (32): cercando d' accostarsi più alla questione, « è
umilmente con essa s'accosta. cecco d' ascoli, 924: il concavato ed
avemo uopo di molte parole, ma d' efficaci. arrighetto, ii-2-131: dunque
giappone, [la nave] fu sforzata d' accostare alla terra, come sbandata,
prodare nel- l'isoletta di sicocco. d' annunzio, iii-2-31: e arranca a
l'azione del timone. d' annunzio, iv-2-1354: ode la voce del
partono le scìe oblique e dànno imagine d' uno smisurato rastrello d'argento.
e dànno imagine d'uno smisurato rastrello d' argento. = deriv. da
, il far combaciare. trattato d' astrologia [crusca]: e accosta l'
: per continuare l'ordine intrapreso è d' uopo trattare degli abbattimenti o agoni,
la terra, anzi l'hai così d' accosto, che puoi dire d'essere in
hai così d'accosto, che puoi dire d' essere in essa. 4.
di superi.: vicinissimo. d' annunzio, ii-787: come fauno barbato accosto
2. sm. marin. ossatura d' una nave. accostolatura, sf.
siete scordato anche delle nostre moderne accostumanze d' italia? = deriv. da accostumare
il sugo di dentro è una sostanza d' una cosa liquida, come unguento di
. idem, 6-158: così fatto modo d' innestare, come s'è di
]: non ogni ammaestramento, neanco d' uomini costumati, produce accostumatézza ne'
un poco di cielo e un poco d' aria, ov'elle fussero accostumate di
col suo dire, che questo re d' allora innanzi tenne molto meglio accostumata la
g. gozzi, ii-134: parendomi d' aver fatto un'opera degna d'un uomo
parendomi d'aver fatto un'opera degna d' un uomo bene accostumato, uscii di
le si era accovacciato in grembo. d' annunzio, v-1-542: io ho un nero
e raccolto, e quasi accovacciato. d' annunzio, iv-2-1257: di là dalla
: accovacciato [l'usignolo] su d' un ramo, va piangendo tutta notte
. 2. figur. d' annunzio, iv-2-24: le case accovacciate dormivano
è fantasia di poeta, ma sogno d' infermo, il congiungere imagini male accozzatali insieme
lasciatemi dire, accozzaglia di gente varia d' età e di sesso, che stava
dibatte sull'immenso lastrico di parigi. d' annunzio, iv-2-912: era già vivace
di passioni, di assopimenti, e d' imposture. = deriv. da
villani, 3-18: accolsono tutta la gente d' arme che fatta aveano col loro rettore
30: « se ti dà cuore d' accozzarne [di gozzuti] otto o dieci
a scosieri in artese per accozzarsi col re d' inghilterra. m. villani,
romagna accozzati insieme, e accolta gente d' arme assai..., il
il legato mandò a richiedere l'imperadore d' aiuto. idem, 9-1: chi
e gentili uomini, tanta buona gente d' arme si sia accozzata co'ribaldi e
accozzino [de'corpicciuoli o atomi] d' una medesima o di contraria specie,
strada, a caso, come due goccie d' acqua giù d'un pendìo. nieri
, come due goccie d'acqua giù d' un pendìo. nieri, 358: di
e dall'altra, si venne a patti d' accozzar, come si dice, il
.. e i detti fossi pieni d' acqua e accozzati insieme. g. morelli
bartoli, i-441: in prima dunque d' ugual maraviglia e diletto vi riuscirà il
nel focolare si potevan vedere i segni d' un vasto saccheggio accozzati insieme. leopardi,
di costumi e di classi sociali. d' annunzio, iv-1-259: si gittò nella vita
, e da quei particolarmente che ambivano d' accreditare con quel lavoro i propri pennelli
biasimati. magalotti, ii-178: avesse preteso d' accreditar la barzelletta trita, che gl'
la voce ch'ei morisse avvelenato. d' annunzio, iv- 1-1027: i maligni
accreditando la possibilità di essere divenuta moglie d' uno di quelli. 2.
questa famosissima accademia, che tengano necessità d' encomi mendicati per accreditarsi appresso di voi
banca a favore; far beneficiare altri d' un credito (è il contrario di addebitare
munirlo di lettere di credenza, o d' altro segno, che ne faccia riconoscere il
ii-50: che importa il baldanzoso vigore d' opinioni accreditate, ma senza fondamento?
che stavo leggendo. era il nome d' uno dei nostri più accreditati spiritualisti.
sperando lungamente in acrescenza / trar contendenza d' alto signoragio, / che mi dà tal
romani, dice che ciascheduno si curava d' accrescere lo bene della patria, non
, ancora con maravigliosa arte quelle cercate d' accrescere. idem, dee.,
piaceri ordinarii, ma ognuno si sforzava d' accrescere qualche cosa, e massimamente nei
accrebbe dolorosa e ria, / ché pien d' estinti il campo e quasi tutta /
: questo artificio il telescopio o costa d' un vetro solo, o di più 'd'
, o di più 'd'uno. d' un solo non può essere, perché la
accrescere in bontade, allora si rimane d' essere buono. sacchetti, 181-34:
o ne l'amor che mesci / d' amar novo sospetto, / o sollecito
/ solo il nulla s'accresce. d' annunzio, iv-2-301: i tribuni si
. aumento, ingrandimento, incremento (d' onore, di dignità, di valore)
l'invidia con onore acquistata è accrescimento d' onore. m. villani, 8-19
. idem, i-324: io desideravo d' arricchire per riposo, ma io veggo
la prossimitade e la bontade sono cagioni d' amore generative; lo beneficio, lo studio
lo studio e la consuetudine sono cagioni d' amore accrescitive. idem, conv.
sm. desinenza che accresce il significato d' una parola; la parola stessa che
amore, ed è partoritrice e accrescitrice d' amicizia. carducci, i-1319: maestro egli
stesso e accresci tore degli studi. d' annunzio, v-1-114: conduttori sagaci e
suo letto. colletta, 1-68: donato d' ingegno da natura e dagli studi accresciuto
pane che elli mangiava altresì come pasto d' erbe battute e accrosteliate. accùbito
de amicis, ii-687: accucciati nel canto d' un vagone. pirandello, 7-860:
e stava accucciato alla tua porta peggio d' un cane. borgese, 2-252:
ordine giorno di cantare. d' annunzio, iv-2-1015: aveva ricevuto in
quella familiarità di chi accudisce alla vita d' una persona e ne divide il peso.
. sbarbaro, 1-154: la vocazione d' infermiera se l'era scoperta ad accudire
: si dice accularsi delle lepri e d' altri animali, quando si pongono in positura
, / che 'l mancamento sol d' aver l'ingresso... / tien
in panche acculattar, facendo guerra / d' assi, di re, di fanti e
la più parte diverse e opposte. d' annunzio, iv-2-232: l'accumulamento lento del
- anche al figur. cecco d' a scoli, 4323: l'uom c'
in un prencipe, che 'l far professione d' accumular denari senza degno fine. galileo
me le posso oggimai contare sulle dita d' una sola mano. cuoco, 1-118:
il sudiciume che mi s'è accumulato d' intorno. d'annunzio, iv-1-910:
che mi s'è accumulato d'intorno. d' annunzio, iv-1-910: i chierici sostenevano
ii-570: in secoli e secoli le coltri d' armentre pronunciava le parole « cedo i
altro remedio che accumulazione di dolore. d' annunzio, iv- 1-768: incominciò ad
quantità di casi complicatissimi riguardanti un'accumulazione d' imposte fondiarie non pagate da parecchi mesi
. bocchelli, 9-148: un accumulo d' esperienza e di regole ereditarie.
volte avvenne che i giovani vaghi di sé d' intorno a noi accumulati, quasi facevano
errando per gli ondosi campi / cicladi d' ombre accumulate a lampi. segneri,
la parola e rimase stordito in d' annunzio, iv-2-908: i miscugli d'idrogeno
d'annunzio, iv-2-908: i miscugli d' idrogeno e d'ossicontemplare quell'accuratezza eccessiva
, iv-2-908: i miscugli d'idrogeno e d' ossicontemplare quell'accuratezza eccessiva. cesarotti,
lodi ricompensi, non molto m'incresce d' esseme così pienamente fornito. redi,
4-304: la magnificenza di una chioma d' oro bene ondulata inanellata e accuratissima.
di genere o di nome o d' azione. dante, purg., 31-5
[valeva l'anno] fiorini millequattrocento d' oro. boccaccio, i-350: per accidente
: per le quali inique prove ella meritò d' essere al fuoco dannata. ariosto,
150: l'accusa si fa, d' ordinario, in pubblico e con intenzione di
ascoltava l'accusa senza dir verbo. d' annunzio, iv-1-722: conservava ancora nell'
, una voglio sia impossibile, quella d' ipocrita. tenca, 1-74: dichiarava
po'monotono e scialbo. i testimoni d' accusa erano appunto i vicini di casa
volle essere segnato tra i primi testimoni d' accusa. 4. eccles.
scoglio muse, / forse per indugiar d' ire alla pena / ch'è giudicata
accusabilità » sf. opportunità, possibilità d' accusare, d'incolpare; imputabilità.
. opportunità, possibilità d'accusare, d' incolpare; imputabilità. tommaseo [
, 6-81: non vorrei essere accusato d' indulgere a un gusto che detesto.
crocchio, a guardare, a tener d' occhio coloro, che il vestiario, la
con un altro, - capi d' accusa: fatti di cui l'imputato è
di moretti, i-418: capo d' accusa non altro che una bilan-
poi perso non accusino la -testimoni d' accusa: i testimoni chiamati a fortuna
. tasso, 4-71: né già te d' incarico dell'imputato. clemenza accusar voglio
è sopra, le predette cose e ciascuna d' esse, procedere e cognoscere brievemente e
. davanzati, i-266: non fece segni d' odio, ira, dolore, allegrezza
ira, dolore, allegrezza, o d' alcuno umano affetto, non quando vedeva
ma io son ben tenuto di ciò e d' altro davanti l'appostolico ». iacopone
accuso. arrighetto, 248: guardati d' accusare colui che il vizio non accusa
pongono l'accusativo, che più che d' altro sembra lor propria del concetto dell'accusare
2. palesato, rivelato. d' annunzio, iv-2-1079: la fiaccola era a
: non era possibile il mandarvi prima d' oggi un po'di principio di risposta alla
di dio nostro giudice; non temi d' entrare, li tuoi accusatori fai tacere.
, io non riguardo a questo: / d' averlo fatto la loderei molto, /
di quello del tempo; il quale d' ogni cosa al fin scopre gli occulti
, o grande accusator pubblico. d' annunzio, iv-1-477: e la voce
famose, reciprocamente accusatorie di demostene e d' eschine: verti non ut interpres,
del paradiso, 460: altri dimandano d' essere liberati dalla carcere, altri dimandano
essere liberati dalla carcere, altri dimandano d' essere sciolti dalle accusazioni. marsilio ficino
ininterrotta teoria delle sue case acefale. d' annunzio, iv-2-448: urne di pietra.
tempo. -al figur.: con durezza d' animo, severamente, aspramente, crudelmente
parlare acerbamente a taluno e con intenzione d' offenderlo, e anco semplicemente con modi
pensiero acerbi. ma chi parla acerbamente d' altrui, sfoga contr'esso un risentimento
ecco, s'acerba disumano il transito / d' uccelli di palude nell'aria vuota /
3. figur. asprezza, durezza d' animo; pena crudele. maestro
volem serbare, coglierem salde e non maculate d' acerbi tade né troppo scarse di maturezza
che non gli giova ombra di pino o d' acera. animi umani si sentono più le
nomi di acerbità, di atrocità, d' ignominia, e pure la chiamò esaltazione.
scherzo gentile, a temperare l'acerbità d' un rimprovero. leopardi, 1005:
l'acerbità di que'tuoi supplici. d' annunzio, iv-1-96: alcune stampe di
n-117: la vostra nominanza è color d' erba, / che viene e va;
primo superbo / che fu la somma d' ogni creatura, / per non aspettar lume
petrarca, 58-11: bevete un suco d' erba /... / dolce a
4 (382): molti nel cercar d' aver più pane che bisogno non era
, 33-109: questo, perch'essendo d' anni acerbo, / e vistosi levato in
s'avesse a la sua via / infin d' allora il giovinetto acerbo, / tal
cogliere uno già maturo e saporito! d' annunzio, ii-748: odo tinnire un
che fùstiga i miei spirti, / d' una che acerba ride e dolce parla.
, ma non gracili: giovanissime, d' una grazia acerba, con le scapole simili
ove quel fummo è più acerbo. cecco d' ascoli, 1920: lascia il dolore
dintorno. petrarca, 270-64: dal laccio d' or non sia mai chi me scioglia
ami. idem, 288-14: stilla d' acqua non ven di queste fonti, /
e in dolore, io similmente pellegrinando d' acerbissima doglia pieno vo per lo mondo
core, / vestito di dolcezza e d' amor pieno. guicciardini, i-5: morte
serba. marno, iii-304: pria che d' aspre catene e di profonde / piaghe
la dolcezza / del dì fatai tempererà d' affanno. idem, 22-173: e
, 22-173: e fia compagna / d' ogni mio vago immaginar, di tutti
acerbo delle sue mani secche e durissime. d' annunzio, ii-765: il vento parea
. idem, iv-2-1245: quel giorno d' estate acerbo e torbido come un meriggio di
aperte e sovra i piè leggero! cecco d' ascoli, 904: l'alma
: l'alma superba che... d' umiltà si mostra acerba. fiore,
4. ant. acèrvo. trattati d' amore, 43-3: e ti lamenti sì
mamme. idem, 332: ufficio d' occhi e di palpèbre fanno / due nespole
, st., 1-83: ma tacer d' un color non è contento. anguillara
che seguitano per lo lungo a foggia d' onde marine. sassetti, 98: quel
il violino], a guardare sul fondo d' acero duro il marezzo delle venature circolari
. chiaro, biondo, intimo, d' acero riccio, che amava i salotti e
la nostra camera: un ampio letto d' acero bianco l'occupava quasi tutta. tombari
non gli giova ombra di pino o d' acera. = lat. acer
immagini, di queste fonti di ridicolo. d' annunzio, iii-2- 296: il
che l'epa sotto / si fece più d' una gran botte grossa, / fin
a depredar di biade un grande acervo. d' annunzio, iv-2-551: nuvole quasi immobili
figliuolo di surissadai, offerse uno acetabulo d' ariento, di cento trenta sicli. trattato
cicuta, e mestalo con una emina d' acqua, e dalli a bere per bocca
il capo massimo e rotondo, fatto d' un'appendice che s'incastra nell'acetabolo
, se lungamente vi sta. cecco d' ascoli, 2312: nell'olio messa
649): portate qui una scodella d' acqua e aceto; vi butto dentro
quattro) ladri: antico farmaco, d' uso popolare, composto da aceto, essenza
popolare, composto da aceto, essenza d' aglio, ruta e canfora. lastri
.. -chi ha un po'd' aceto dei sette ladri? -non occorre:
vuole significare altro questa metafora, bagnato d' aceto italiano, se non tocco e morso
già assaggiato come faccia presto a prender d' aceto l'entusiasmo dei giovani.
aceto o cercone. varchi, v-60: d' uno che dica del male assai,
acetone. 2. nome empirico d' una malattia epidemica di certi animali.
579): era una marmaglia d' ortiche, di felci, di logli,
felci, di logli,... d' acetoselle, di fanicastrelle e d'
d'acetoselle, di fanicastrelle e d' altrettali piante. serao, ii-145: un
l'altipiano, avevano cercato gambi d' acetosella per suc chiarli,
, 4-45: altri dicono se l'olio d' uliva si metta nel vaso,
pepe, dell'arone, del garofano e d' altri simili corpi; l'acrezza
acetóso, agg. che sa d' aceto; acido. -anche al figur
duo cerbiatti mascoli / pasti di timo e d' acetosa luggiola. berni, 36:
sentite poi come sa di riscaldato e d' acetoso insieme. buonarroti il giovane,
, 1-134: avremo così anche i fiaschi d' acqua acetosa con chiusura sterilizzata, a
acetosa con chiusura sterilizzata, a scanso d' ogni infezione. viani, 4-81:
forma sostituendo all'acido citrico aceto di vino d' ottima qualità, che va versato nel
(pericarpio), fornito per lo più d' un ciuffo di peli (come il
li nostri passi / su la trista rivera d' acheronte. ugurgieri, 191: di
: interpreta [dante] il nome d' acheronte dicendo « trista riva », perché
è, ai miei occhi, una specie d' acheronte, da pensarci due volte prima
acheronte, da pensarci due volte prima d' attraversarlo, ma al ritorno, di
iii-187: costei cui sol di tenebre e d' orrori / natura acherontea veste e circonda
lunga fino a 7 cm, con apertura d' ali di 14 cm, ha sul
tremando foglia a foglia, / rifiutarsi d' entrare nella stanza / dov'era l'acherontia
preternaturale, quindi non opera di mano d' uomo. panzini, iv-5:
. panzini, iv-681: il tallone d' achille. si dice per significare il
un unico occhiello che ciucciava una pasticca d' osso di ciuco sulla bocca dello
falde correvano difilate a scapellare i tendini d' achille. = lat. achilles (
. affezioni dolorose alla regione del tendine d' achille. = voce dotta,
gli pareva [a nerone] essere coperto d' una grande quantità di formiche alate.
spagna, i lattati di regno e d' altrove. = dal fr.
asturco (snis): 'cavallo d' asturia, ginnetto: rinomato per il suo
dottrina loro [dei sapienti] vien d' animo degno di comandare, sono tenuti per
proveniente da acidalia. -al figur.: d' amore, amoroso. battista
della testa con due cornette, come d' una luna crescente. = dal
acidézza, sf. acidità. d' annunzio, iv-1-137: dov'erano quegli immondi
acidezza di un frutto tagliato con un coltello d' acciaio? cardarelli, 3-72: abbiamo
propende a sviluppare nella combinazione le qualità d' acido. acidificare, tr.
acido. redi, 16-i-5: quel d' aversa acido asprino, / che non so
lo spertissimo boyle conta di sé, d' aver con niente più che due o tre
con niente più che due o tre goccioline d' un certo suo acidissimo spirito, fatto
acidetto però è molto volatile e fugace. d' annunzio, iv-2-585: « io adoro
. magalotti, 9-1-191: caricando acqua d' ambra, a poco a poco si
che parlano di pomodoro in bottiglia, d' acido salicilico che occorre mescolare alle polpe
che il mio stomaco mancasse di acidi. d' annunzio, iv-1-641: tutti i segni
annunzio, iv-1-641: tutti i segni d' una intossicazione acuta di acido carbonico erano
/ dove l'aria non puzza che d' acido fenico. borgese, 5-28: l'
sopra il cuore / cento e più gocce d' acido muriatico / del sangue trucidato di
lagrime di coccodrillo che non gl'impediscono d' avvertire il bizzarro sapore del vinetto acidulo
fenomeno che si verifica quando un grappolo d' uva presenta acini piùpiccoli del normale.
àcino1, sm. chicco d' uva. bibbia volgar., ii-372
fine del pranzo compare sulla tavola un piatto d' uva, ognuno le fa festa,
spicca, / zuppi di sole. d' annunzio, ii-319: come il fanciullo vorace
/ la pelle che il sol fece d' oro. albertazzi, 861: gli porse
dondolandolo per il gambo, un grappolo d' uva primaticcia con acini neri e grossi
moravia, ii-441: mangiai un grappolo d' uva, lentamente, sotto i suoi occhi
di collana, grano di rosario. d' annunzio, iv-2-903: quel nome che pur
aveva risonato nel riso come gli acini balzanti d' una collana disciolta. moretti, 32-19
1-45: e la ragazza col giro d' acini d'ambra al collo che ci guardava
e la ragazza col giro d'acini d' ambra al collo che ci guardava e rideva
medici, i-92: e chi crederebbe che d' uno piccolo acino d'uva, nel
chi crederebbe che d'uno piccolo acino d' uva, nel quale non si vede colore
bella anche a venezia: quando cosparge d' acini di granturco la zucca (purché
carbone. = lat. acinus (d' originemediterranea) 'chicco d'uva'e quindi
lat. acinus (d'originemediterranea) 'chicco d' uva'e quindi 4 seme '.
quinto quando dice: 41'venni in luogo d' ogni luce muto '. assai manifesta
nel cuore come cesti di cicuta e d' aconito, mio dolce amore. d'annunzio
e d'aconito, mio dolce amore. d' annunzio, ii-797: azzurre son l'
l'ombre sul mare / come sparti fiori d' acònito. civinini, 7-66: orchidee
. 2. medicina a base d' aconito; pozione. savioli, ii-775
porte, e grida; / l'altre d' infami aconiti / colman la tazza infida
dall'abbondanza di sangue: un po'd' aconito e tutto va a posto.
nitro, spugnosa, e stellata di gocciole d' oro. l'olio, il quale
], ii-502: l'acoro ha foglie d' iride, ma più strette, e
neve), liquido (sorgenti, corsi d' acqua, mari, pioggia, rugiada
per lor bere, / contente furon d' acqua. cecco d'a scoli,
, / contente furon d'acqua. cecco d' a scoli, 480: stando nel
filippo se ne avvedesse, tutta l'acqua d' arno non ci laverebbe. torini,
risoluto, pura, senza alcuna mistura d' altra cosa che abbia malvagia virtude,
1-88: il ghiaccio, essendo generato d' acqua, dovrebbe essere più grave di
diventa fiamma! acqua, lavora. d' annunzio, ii-800: otre divenni e principe
gli argini, spariva sotto a uno strato d' erbe secche..., riappariva
aperto riso, e gli occhi / d' acqua sorgiva. ojetti, i-203: al
scintilla / su i fiori ne le pentole d' argilla. ungaretti, i-16: confusa
. montale, 1-99: brividi / d' una vita che fugge / come acqua tra
lentamente a contare / i forti riflessi d' acqua marina / che l'aria mi portava
acqua giallognola e ribollente i selciati, d' acqua parevano essere le ombre offuscate dei
e largo campo mi s'era offerto d' attingere in gran copia da quel mare
fessi. salvini, v-436: noi diciamo d' un che suda forte, andarsene in
di un fiume in un altro corso d' acqua. targioni pozzetti, 12-1-288:
-acqua corrente: che scorte; corso d' acqua. angiolieri, 23-13:
lavabo con l'acqua corrente, senza impianto d' acqua calda. -acqua distillata:
, 590: l'acqua soffiata a uso d' attomi in loco scuro dove passi la
lumi e di palle di vetro piene d' acque stillate, acciò, avendo dietro
1-1: [città] ricca e larga d' imperiale fiume d'acqua dolce. simintendi
] ricca e larga d'imperiale fiume d' acqua dolce. simintendi, 1-21: cornandogli
, 188: hanno abbondanza di pesce d' acqua dolce et salata, sì di lago
tunica e tunica di quella vescica piena d' aria, che la natura ha conceduta
ad una gran parte dei pesci, tanto d' acqua dolce che di acqua salata.
restò questo paese a guisa di un lago d' acqua dolce. d'annunzio, iv-2-98
di un lago d'acqua dolce. d' annunzio, iv-2-98: tra il mare e
distendendo le braccia verso quei naturali confini d' acqua amara e d'acqua dolce. panzini
quei naturali confini d'acqua amara e d' acqua dolce. panzini, ii-739:
i suoi fratelli erano anch'essi marinai d' acqua dolce. sinisgalli, 6-204: le
dei salmoni, delle trote nei bacini d' acqua dolce. -figur.
quinto marcio re nella sua pretura. d' annunzio, iv-2-392: andai in cucina,
queste acque appartengono al primo occupante. d' annunzio, v-1-530: cercavano nel cavo della
nel cavo della pietra sublime alcune gocciole d' acqua piovana. -acqua potabile:
vien meno. intelligenza, 3: d' acqua viva aveavi una fontana, / in
6-55: è quel piano sì abbondante d' acqua viva, che non si può cavare
come un bel giorno, e ima fonte d' acqua viva in liquore d'olio in
ima fonte d'acqua viva in liquore d' olio in questa città si converse. tasso
come orto freschissimo, anzi come vena d' acqua viva, che non manca mai.
che vedesti fu perché non scuse / d' aprir lo cuore all'acque della pace,
la scrittura, io gli farò uscire fiumi d' acqua viva del suo ventre. piovene
marcite. 2. massa, corso d' acqua; polla, ruscello, fiume;
. villani, 12-21: in poca d' ora tutte le case de'grandi di qua
quieto. salvini, 5-i-405: filo d' acqua... diciamo un'acqua poca
tacque pe 'l florido clivo scendenti. d' annunzio, iv-1-136: una quiete estatica teneva
. si dice che fa tanti pollici d' acqua all'ora, cioè che l'acqua
sopra essa dimorare. -a fior d' acqua: alla superficie. segneri,
prossimo] per così dire a fior d' acqua; tanto siam difficili a perderne
o che io la tenga immobile a fior d' acqua sulla corrente di un fiume.
: tenuto il foro a a fior d' acqua per moltissimo tempo, non ne entrava
vecchi del paese erano già a fior d' acqua,... ora hanno alzata
prima come una moltitudine aleggiante a fior d' acqua, poi una muta squadra di natanti
di un corpo immerso in una massa d' acqua, dove sta sospeso a una certa
acqua. -per acqua: per via d' acqua (per mare, canale,
. vallisneri, iii-449: il fondo esterno d' ogni nave, che va sott'acqua
, come si suol dire, e tutti d' accordo cooperarono a far vive le loro
. -tra due acque: nel centro d' una massa d'acqua, fra due
acque: nel centro d'una massa d' acqua, fra due strati d'acqua.
massa d'acqua, fra due strati d' acqua. galileo, 4-2-55:
che dett'è, niente cura / d' essere scritta per virtù, ma stassi
come quando uomo fontanier da fonte / d' acqua bruna conduce il fil dell'acqua /
lo smisurato sbassamento del pelo dell'acqua d' arno, restarono necessariamente in secco vastissimi
nuda e bruna accanto a un fosso d' acqua cheta. -figur. persona
, una bell'acqua di mare, d' agosto, di notte... eh
circulazione di moto, essendo l'acqua d' equal profondità. targioni tozzetti, 8-333:
ristagni di acque morte o troppo pigre. d' annunzio, v-1-225: la casa è
in una quiete sepolcrale, è cinta d' acque morte. viani, 19-406: ai
19-406: ai margini di un canale d' acqua morta vi erano colossali alberi che dal
marmo, acqua nera, / luccicamento d' asfalto. -acque nere: di
vive. -marin. acque vive d' un bastimento. dizionario militare [1847
], 13: diconsi acque vive d' un vascello, quando la figura della sua
, 13: essere o mettersi nelle acque d' un bastimento, vale occupare il solco
lasciato da quello. passare le acque d' un bastimento, è l'allontanarsi dalla
e ne venne repentinamente una grandissima scossa d' acqua. caro, 9-15: siamo
per due miglia continue da un rovescio d' acqua tale, che siamo tutti fradici.
palmo, ed avendogli infusa un poco d' acqua, tanto che coprisse il fondo
e lunga, che un impetuoso rovescio d' acqua. magalotti, 1-70: io metterò
dai soli della state, una spruzzaglia d' acqua in sul tardi. targioni tozzetti,
acqua s'udia cadere / col suono ora d' un canto, ora d'un pianto
suono ora d'un canto, ora d' un pianto. ojetti, ii-721: l'
/ su i fiori ne le pentole d' argilla. tombari, 1-102: in quel
in quel mentre tonò: un po'd' acqua a vento rinfrescò tutta la valle.
faceva acqua, e guastava le pinture d' entro e storie del musaico. verga,
giudei. -affogare in un bicchier d' acqua: smarrirsi in difficoltà irrisorie.
alla porticciuola, o in un bicchier d' acqua. l. salviati, 7-3-8:
, e s'affoga in un bicchiere / d' acqua. -andare per acqua col
tu pesti l'acqua nel mortaio lusingandoti d' ottener nulla da un certo lato.
calata, circondata non di precipizi ma d' abissi, dissi più volte l'orazione di
l'orazione di san giuliano, credendomi d' andar per acqua e per vento alle noci
alla gola, non ragionerei mai più d' amicizia. ariosto, 1-50: chi ne
arrabbiato; e dubbio che, a meno d' aggiungere una strofa, faremo dell'acqua
. -il fiume non vien grosso d' acqua chiara: non si accumulano grandi
, che il fiume non vien grosso d' acqua chiara. -il sangue non è
fora le dure pietre: però nullo d' amare alcuna si disperi. paolo da certaldo
non temono grattaticci? -pesce fuor d' acqua: persona imbarazzata, che
a dirvela, in questa casa mi par d' essere un pesce fuori dell'acqua.
contentano di tirar l'acqua al mulino d' un club o d'un partito.
l'acqua al mulino d'un club o d' un partito. moravia, vii-130:
eran sfogati tutti quanti e s'eran messi d' accordo. -valere di meno dell'
fare masserizia, a avere cura delle cose d' altri e delle sua, ed è
ariosto, sat., 6-60: cristiano d' acqua, e non d'altro, ti
6-60: cristiano d'acqua, e non d' altro, ti fenno. bruno,
mezzo dell'acqua non avrà vita. d' annunzio, iv-1-607: il chierico presentò
iv-1-607: il chierico presentò il bacile d' argento ove luccicava l'acqua battesimale.
benedetta, come ora fanno i veniali. d' annunzio, iv-2-127: i cristiani nell'
: e rimessi in tasca il libro d' orazione, il fazzoletto e la scatola,
l'acquasanta ch'ebbe appena nato. d' annunzio, v-1-759: sfiorai con le labbra
della porta della chiesa precedette l'arrivo d' altri fedeli. erano alcune suore. esse
vada / ogni bigoncia, / che d' acqua acconcia / colma si sta.
portali, tè, questa ch'è acqua d' angioli. baruffaldi, 49: cred'
io che temperi / con un po'd' acqua angelica / o con qualche altro spirito
con qualche altro spirito / quel poco d' irascibile / che con pregievol compito / esce
redi, 16-iv-33: quando, in vece d' acquavite, usò acquarzente fine, trovò
cotte, con una provision di pillole, d' impiastri, untion e argomenti da far
fu trovata alla corte della regina isabella d' ungheria. fagiuoli, 1-4-432: voglio
ricevuto un leggiero spruzzo sur una mano d' acqua della regina d'ungheria, mi pare
sur una mano d'acqua della regina d' ungheria, mi pare uno sforzo d'
d'ungheria, mi pare uno sforzo d' una mente... troppo cinica.
, 2-491: nell'aria, profumo misto d' acqua di colonia, d'acacia,
profumo misto d'acqua di colonia, d' acacia, di cipria fine. de pisis
. -acqua di felsina: specie d' acqua di colonia (da felsina,
e poi vi mettono sopra i pezzi d' oro. -medie. acqua di
beffati, quando, postomi un cucchiaio d' acqua di melissa in bocca, mi videro
in bocca, mi videro riaprire tanto d' occhi, tanto di bocca, come in
], sì ne distemperate una o due d' acqua di fiori di nepitella, o
acqua di fiori di nepitella, o d' acqua rosa. balducci pegolotti, 86:
redi, 16-iii-316: nell'acqua di fiori d' arancio stillata a stufa, nell'acqua
acqua di rosa e fui perfettamente convinto d' esserle apparso piuttosto idiota. piovene,
vassoio di bicchieri vuoti e una bottiglia d' acqua di seltz. -figur.
): essenza odorosa distillata dai fiori d' arancio, detti anche 'fiori di
cale. -perché così? -vi faressi sentire d' altro che zibetto e acqua nanfa!
7-3 (163): lasciamo stare d' aver [certi frati] le lor celle
[certi frati] le lor celle piene d' alberelli di lattovari e d'unguenti colmi
celle piene d'alberelli di lattovari e d' unguenti colmi, di scatole di vari confetti
di scatole di vari confetti piene, d' ampolle e di guastadette con acque lavorate e
di bottacci di malvagia e di greco e d' altri vini preziosissimi traboccanti.
parte. -acqua odorosa, acqua d' odore: acqua cui sono mescolate essenze
le profumiere co'soliti ingredienti e acque d' odore a bollire. idem, 20-34
quella più fine, intorbidar l'aria d' una stanza, con isfumar nebbie invisibili d'
d'una stanza, con isfumar nebbie invisibili d' acque odorose. panzini, ii-663:
rosolio, e tanta di quell'acqua d' odore. -chim. acqua ossigenata
-chim. acqua ossigenata o perossido d' idrogeno: liquido incolore e vischioso,
bevessero che acqua panata, od acqua d' orzo, o liquori non fermentati, e
la spinta / con tre o quattro sorsi d' acqua tinta. magalotti, 20-155:
, acquidoso, e come si dice, d' un brodo di poca sostanza, acqua
vicinissimo: luccica di vernice e sa d' acqua ragia. marotta, 5-154: matta
a tele e a comici, sempre odorosa d' acquaragia. pavese, 6-40: -qui
quale scopre nel proprio fondo una sorgente d' acque minerali, ne faccia tosto dichiarazione
arsenicale che scaturisce presso levico. d' annunzio, iv-2-243: il medico guardò in
... famiglia che egli aveva nutrita d' arsenico, di ferro e d'olio
nutrita d'arsenico, di ferro e d' olio ferruginoso e d'acqua di levico.
di ferro e d'olio ferruginoso e d' acqua di levico. -acqua di
con le sue acque insolfate e riempie d' esse il tevere, uscendo del monte fiscello
tevere, uscendo del monte fiscello. d' annunzio, iv-2-352: a tivoli..
a tivoli... un lezzo acuto d' acque sulfuree; e poi da per
/ gli occhi m'arosa -d'un'aigua d' amuri. francesco da barberino, 184
può, ma quivi, a modo d' una palla, percossa si ferma. bencivenni
esce dal grano si è un poco d' acqua. g. m. cecchi,
328): e tratti dal paniere oricanni d' ariento bellissimi e pieni qual d'acqua
oricanni d'ariento bellissimi e pieni qual d' acqua rosa, qual d'acqua di fior
e pieni qual d'acqua rosa, qual d' acqua di fior d'aranci, qual
acqua rosa, qual d'acqua di fior d' aranci, qual d'acqua di fiori
acqua di fior d'aranci, qual d' acqua di fiori di gelsomino e qual d'
d'acqua di fiori di gelsomino e qual d' acqua nanfa, tutti costoro di queste
bencivenni, 5-58: ugni con acqua d' orzo, e dopo due ore lava
,... era di fior d' aranci. -locuz. più grosso dell'
a una mia zia cugina, nipote d' un mio genero, che fu figliuola d'
d'un mio genero, che fu figliuola d' un fratei di mio cognato. g
g. a. papini, 130: d' un uomo di poco intelletto si dice
ermisini neri più che una mezza oncia d' acqua per libbra di ermisino.
bencivenni, 5-84: modo de infusione d' acqua di cacio, cioè siero,
; ma ve ne sono de'pezzi d' acqua molto bella. panzini, ii-676:
ordini di drappelloni cadeano sul ricco drappo d' acquadimare con vago ricamo, fregiati d'
d'acquadimare con vago ricamo, fregiati d' oro. targioni tozzetti, 12-3-207: stanno
cogoli dentro ad una certa terra di color d' acquamare. -acqua marina: v.
un'italiana, quando invece si trattava d' una parigina della più bell'acqua.
: vipere affamate con schifosi / occhi d' acquaccia torva. = lat.
buommattei, i-56: io ho paura d' avere uccellati voi, per ch'io
: in due vasi di vetro pieni d' olio, immersi due lombrichi grossi,
cedrai: rammentavano, insomma, margaritone d' arezzo e il doganiere rousseau.
non pare altro se non un ducato d' oro stato nell'acqua forte. cellini,
: è questa provincia abbondantissima di miniere d' oro e d'argento, del quale
provincia abbondantissima di miniere d'oro e d' argento, del quale si cava dell'
: quell'acqua contiene sempre un po'd' acido; però è detta acqua forte.
: gli incavi così ottenuti si riempiono d' inchiostro per la stampa, riproducendo,
e frontispizio, / ch'è opera d' intaglio d'acqua forte, / stampato
frontispizio, / ch'è opera d'intaglio d' acqua forte, / stampato è 'l
..., grande o piccola, d' intaglio dolce o d'acqua forte
piccola, d'intaglio dolce o d' acqua forte. tommaseo [s. v
forte al lavoro per vederne l'effetto. d' annunzio, iv-1-99: possedeva una scienza
corrosione giungeva a dare tal preciso valor d' ombra che nell'intenzion dell'artefice doveva
o il valore, e l'uso, d' una vernice come quella « la- mour
. incisore all'acqua forte. d' annunzio, iv-1-96: praticava la maniera rem-
bere (tenuta al fresco in recipienti d' argilla): acquaiolo. serao
in caffè, contentandosi di pagarle un bicchiere d' acqua e sciroppo dall'acquafrescaio, spendendo
smaltir l'acqua; fassi per ordinario d' una pila di pietra e d'un
ordinario d'una pila di pietra e d' un condotto, posto nelle stanze delle case
di bottiglieria, tenendovi bicchieri e vasi d' acqua, per uso della tavola:
pilastri, di comici ed altri membri d' architettura. targioni tozzetti, 12-9-108: vi
veniva un cattivo odore di rigovernatura e d' acquaio. soffici, 6-85: le marmitte
. soffici, 6-85: le marmitte d' intingoli passavano dal focolare alla tavola e
peggio di un acquaio: essere fradicio d' acqua. pananti, i-82: or
-essere un acquaio { una gola d' acquaio): di persona sconciamente ingorda
acquaiòlo1 { acquaiuòló), agg. avido d' acqua, che ama l'
rintana più in là sotto l'ombrello d' un albero e guarda l'acqua.
. 2. disus. ricco d' acqua, pieno d'acqua, acquoso.
. disus. ricco d'acqua, pieno d' acqua, acquoso. allegri, 3-6
saion vellutato di suo capriccio, e d' opera a coppie di ciriege acquaiole.
: mi misi intorno con la punta d' un sottilissimo spillo ad una di queste
femm. -a). venditore ambulante d' acqua (anche di bibite);
(anche di bibite); portatore d' acqua. cellini, i-iio (
il suo asino e pieno le sue coppelle d' acqua, chiamatolo a me, lo
che già si fosse in luglio. d' annunzio, iv-2-1019: tutte le acquaiuole
5-212: passavan carri carichi di brocche d' acqua, tirati da stanchi asinelli, a
: il solito trionfo scintillante delle boccette d' aranciata di tutti i colori, sul banchetto
3. disus. piccola pustola piena d' acqua (cfr. acquaiolo1, n
acquamanile, sm. stor. recipiente d' acqua per lavarsi le mani prima e
di bronzo (in forma di testa d' animale, specie nei sec. xii-xiii
altra. marino, 20-258: consparse son d' acque marine / e di brilli cilestri
33: occhi chiari com'acqua marina. d' annunzio, iv-2-39: il cielo era
: il cielo era di un giallo d' oro con delle strisce, degli sprazzi,
in su si allargava in una tinta d' acquamarina stupendamente diafana. idem, iv-2-1094
i-105: la corona di napoleone re d' italia... è brutta, ed
vede e che le tue pupille / d' acquamarina guardano per lui. fratolini, 5-129
ne accende il guizzo in pozzi d' acquemorte. quasimodo, 126:
il pendio è la semplice inclinazione anche d' un tratto brevissimo di terreno..
è l'acquapendente; la pendenza poi d' esso sito è propriamente l'acquapendenza.
motoscafo, acquista stabilità scivolando a fior d' acqua. (l'acquaplanista vi si
2. intr. disus. far provvista d' acqua. de luca, 1-1-118:
= lat. aquare 'fare provvista d' acqua '. acquarella, v
di bella faccia e colorita, ma d' una gamba più longa che l'altra;
longa che l'altra; et è casa d' amicizia. dicono le favole che acquario
, perché quelli dodici segni sono figurati d' animali, i quali sono: aries
. zool. vasca di vetro piena d' acqua dove si fanno vivere (per lo
umida che passa attraverso un acquario. d' annunzio, iv-1-249: le piante in un
dalle persiane socchiuse, aveva un luccichio d' acqua: e le sedie di giunco verde
quella valle immersa in tanta tenebrosa fluidità d' acquario. borgese, 2-24: il chiarore
luce verde e sempre giovane, un tremolìo d' acquario luminoso, attraverso i pampini delle
un pesce giunto in prossimità del vetro d' un acquario, rallenta l'andatura, si
= lat. aquarium 1 serbatoio d' acqua acquaròlo, v. acquaiolo2
sempre verno e state, / ché d' ogni tempo sono utili e buoni.
appende a capo del letto. d' annunzio, iv-1-371: mia madre,.
... aveva posto un ramoscello d' olivo a capo del nostro letto e aveva
letto e aveva riempita la piccola acquasantiera d' argento che pendeva dalla parete. pirandello
lì ancora, accanto al let- tuccio d' ottone, l'acquasantiera di vetro, e
abbrividendo / sotto le nere sibilanti acquate. d' annunzio, iii-2-989: è un pomeriggio
iii-2-989: è un pomeriggio torbido della fine d' aprile. già spiove, dopo l'
fogliami agitati, che parevano scrosci improvvisi d' acquate. gozzano, 156: cade l'
tale provvista. -fare vacquata: rifornirsi d' acqua dolce. 3. acquata [
al ber t'aumili, / un bicchier d' acqua santa di befana, / non
nella quale imputridivano delle piante acquatiche. d' annunzio, iv- 2-180: la riviera
, 9-387: ruga fertile e piena d' acquatica e vegetale linfa. quasimodo,
i gamberi neri e i granchi. d' annunzio, iv-2-466: i lunghi rami di
moltiplicandosi nella glauca pallidità creavano la parvenza d' una lontana primavera acquàtile. negri,
cruda farà molto meglio acquati, che fargli d' acqua di pozzo. = lat
scossoni schizzava addosso, sembrava piovesse stecche d' ombrello. = deriv. da acqua
nell'orecchio del suo acquattato compagno. d' annunzio, ii-925: muti ridean nel
, / con alla mano i raffi d' arrembaggio. pirandello, 7-772: acquattato
. acquavitaro), sm. venditore d' acquavite. leggi di toscana,
in termine di giorni quindici la matricola. d' annunzio, iv-1-272: i gridi fiochi
baldini, 2-159: il ciucciarello rognoso d' un acquavitaro, che ora faceva prova di
di vite, / fategli fare un servizial d' inchiostro. mattioli, 2-1382: fassi
. campanella, 1061: molti liquori d' acque forti e distillate veggono gli alchimisti
stava al fondo e l'olio galleggiava sopra d' essa. gazola, 1-677: gioverà
la quantità, come un buon bicchiere d' acquavita, del suddetto dissero; al
pane, due di salato ed uno d' acquavite per rifocillarmi lo stomaco e prepararlo
forse... beveva il suo bicchierino d' acquavite, per risciacquarsi la gola.
: mendicanti... con un fortore d' acquavite fuor dalla bocca sdentata. viani
14-ii: dopo aver tracannato, tutta d' un fiato, una libbra d'acquavite,
, tutta d'un fiato, una libbra d' acquavite, si voltò, forbendosi la
pioggia impetuosa e continuata; affluenza copiosa d' acqua piovana. simone della tosa
della tosa, i-150: a dì 11 d' aprile del 1284 ebbe in firenze grande
del 1284 ebbe in firenze grande diluvio d' acqua e di piene sì disor
dinatamente, che il fiume d' arno crebbe ed allagò gran parte della
violenta e copiosa (che s'abbatte d' improvviso e non dura molto).
7-97: in firenze ebbe grandissimo diluvio d' acqua e di piova...;
pulci, 24-148: il vischio / d' orlando non temeva l'acquazzone. grazzini
cresciuti [i piselli] per forza d' acquazzoni, / apron i fior così leggiadri
e i tuoni e il fumido acquazzone. d' annunzio, iv-2-1271: l'acquazzone di
, 4-101: giornate piene... d' acquazzoni che poi si esaurivano in un'
. bartolini, 15-34: febbraio così vario d' umori fra gli improvvisi acquazzoni ed i
dopo l'acquazzone / veleggia per campi infiniti d' azzurro. montale, 1-103: strepita
agg. disus. piovoso, impregnato d' acqua; umido. simintendi, 2-2-227
estivi [il fiume è] poverissimo d' onde e abbondante di quelle negli acquazzosi.
. machiavelli, 9-2-200: contro alla voglia d' al- cuni suoi emuli voleva condurre nelle
formano gli acquidotti, i muri. d' annunzio, iv-1-805: l'acqua d'un
. d'annunzio, iv-1-805: l'acqua d' un ruscello, derivata in ima specie
noi un acquedotto a tre ordini d' archi, alto ed intatto come questo
vede perché la combinazione legislativa della servitù d' acquedotto o del miglioramento rimborsabile non possa
polvere da cannone. la nostra servitù d' acquedotto fu adottata dai francesi nelle ultime
beni. boccardo, i-32: prima d' intraprendere la costruzione dell'acquedotto, quegli
, agg. fatto o impregnato d' acqua, di liquido; acquoso, umoroso
di molto umido acqueo, per continuazione d' immollamento. marsilio fidilo, 2-90:
, e verrebbe asciugata da'venti. d' annunzio, iv-2-6: un buffo di
un buffo di pulviscolo acqueo li spruzzò d' improvviso. saba, 197: vagano
e necessari: e puoi aombrare le pieghe d' acquerelle d'inchiostro, cioè acqua quanto
e puoi aombrare le pieghe d'acquerelle d' inchiostro, cioè acqua quanto un guscio di
di noce tenessi, dentro due goccie d' inchiostro...; e così secondo
così annerisci l'acquerella di più gocciole d' inchiostro. caro, 2-3-43: l'
2-3-43: l'altro [disegno] schizzato d' acquerella, è d'un uomo da
disegno] schizzato d'acquerella, è d' un uomo da bene, che non si
uomo da bene, che non si cura d' esser nominato. marino, i-136:
mi fece vedere... un disegno d' acquarella, di mano (diceva egli
con poco colore, onde non lascia però d' essere più acqua che altra cosa.
tinti di acquerelle vaghissime a vedersi. d' azeglio, 1-252: mi toma in mente
azeglio, 1-252: mi toma in mente d' una certa mia acquerella, nella quale
se ne può già far uso [d' un certo lapislazzolo] per colorire a olio
. ojetti, 1-777'gli aveva chiesto d' acquarellargli un disegno per un cuscino di
. dipinto, colorito ad acquerello. d' annunzio, iv-1-200: certi disegni,.
, in largo peplo e con tanto d' elmetto scudato. sinisgalli, 6-235: sono
acquerello. - anche al figur. d' azeglio, 1-180: un nostro pittore,
,... uomo pieno d' ingegno, acquerellista svelto, immaginoso. dossi
; che si fa mettendo due gocciole d' inchiostro in tant'acqua, quanto starebbe
che il caso riesca sempre un pittor d' acquerelli e di chiariscuri, e che non
negli antichi acquarelli de'trittici olandesi. d' annunzio, iv-1-200: certi altri disegni,
da lontano il quadretto aveva le tinte delicate d' un acquerello, ma appena la corriera