/ che non ebb'anch'e non dè' aver posa, / pena non sentirebbe 'n
. iacopone, 47-76: lo tacer dè' aver tempo, e 'l parlar ha
non te dolire, ca 'l mal se dè' punir. compagni, 3-21: messer
. m. frescobaldi, 1-29: costei dè' portar corona e manto / come
en cui è poderoza / aversitade, dè' a potense bene / metter, creando
là ove non hai possanza per arte dè' operare: / pegio è petra pertondere che
perugia volgar., v-64-10: la dè' a dectu comparatore et a le sue
, 10-65: obedienza nelle cose contrarie dè' alcuna cosa di suo avere, ma
to avinente parlar plen de sdazi, sì dè' a mi norigamento e comengamento de
/ adomarmi le tempie, umil rampollo / dè' dicitori antichi, alle gioconde / rime
. testi sangimignanesi, 61: item dè' dare galigaio i modio di grano a
: / la nostra envitatura non se dè' renunzare. boccaccio, dee.,
è forse taluno che, alla introduzione dè' grani forestieri imputando il rinvilio de'nostri,
44-7: la seconda orazione, / donne dè' esser pregato, / ch'esso venga
ha ri - la bontà dè' essere amata: / la bontate sua m'
a om: / primament pensa quando dè' spensar. compagni, iv-208: molti danari
la saliciata, / con le piene inguistare dè' trebbiani. boccaccio, viii-2-19: né
di me, 'n qual più mi dè' aver, fede. bartolomeo da s.