degli altri uomin più eccellenti / non curan d'apparire; i ricchi veri /
che facendo lor figure ottime, non curan troppo gli ornamenti, dove gli altri
ragionando alla celata, / che men curan del terzo che d'un bue. cassiano
poca: e i mercanti non si curan di commetterne, perché san che quella poca
/ poscia che tai tre donne benedette / curan di te nella corte del cielo,
ci ha di tali / che ne curan ben poco. idem, rettor.,
delineate. gravina, 15: non curan di ravvisare nulla di quanto è sulla
dirsi: danari ed amicizia / non curan la giustizia. -denari e santità
/ e di questi soprossi / niente si curan, pur che 'n tal manera /
poscia che tai tre donne benedette / curan di te nella corte del cielo.
le vergate carte, / che non curan gli amanti gli spergiuri. 5
è un gran fossato; / non curan de vostre guaie; / tu del pover
. prov. — danari e amicizia non curan la giustizia (o rompon le braccia
dirsi: danari ed amicizia / non curan la giustizia. / ma si suol dire
dirsi: danari ed amicizia / non curan la giustizia. / ma si suol
loro grassezza di tal forma / che non curan di lupo le ferite. s.
, 15 (273): non si curan più d'altro che di perdersi nella
languore. fallamonica, 71: non si curan oggi il languori / se non al
o una cantante proteggendone l'onestà e curan done, talora, gli
< canigiani, 1-45: questi non curan lor onore un moco, / ma con
menti son venute / tal che non curan tua grazia o merzede. ser giovanni,
/ e altrove colla mente / non si curan di porre a disavanzi. manzoni,
ssogliono vivere dili- cati, / non curan più vani sapori. = alter.
lascian andare i manichini, e non si curan più d'altro che di perdersi nella
, altrove colla mente, / non si curan di porre a disavanzi. forteguerri,
poscia che tai tre donne benedette / curan di te nella corte del cielo,
nostre vestali... poco si curan d'esser professore della bontà nel centro,
e, statue di carne, / non curan nulla e nulla curar sanno / e
negli elisi / le cose di quassù curan gli amanti. 3. in paradiso
che. ssogliono vivere dilicati, / non curan più vani sapori. mantova benavides,
genovese, 1-1-220: de cexa. nno curan, / ni lelor peccae no se scuram
e di questi soprossi / niente si curan, pur che 'n tal manera / si
dico che i gentili uomini non si curan d'empire il corpo di tanta robba
blatte bisanzie suffumigate, ovvero bevute, curan l'epilentico. imperato, 1-14-9: suffumigato
/ poscia che tai tre donne benedette / curan di te ne la corte elei cielo
la superbia le tartassa, / ché non curan di madre il grado avere, /
a tutte tore, / nebbia nè vento curan. garisendi, xxviii-304: amor
. fallamonica, 71: non si curan oggi li languori, / se non al
familiarità. fazio, iii-9-9: non curan di venir dal tu al voi. muzio
aman chel si dica / che non curan nemica / di dio o santi o d'
al ver, ma del vagheggio / curan men, che briaca del fuso.