fagiuoli, 3-4-8: allorch'io ti credea cigno canoro, / ti scorgerò matricolato
vaghe stelle dell'orsa, io non credea / tornare ancor per uso a contemplarvi.
, 189-37 (470): disseli che credea accapezzare le cose in quanto elli condiscendesse
l'armata il mare egeo, / e credea d'acquistar quel giorno sesto. tasso
menzione. petrarca, 207-2: ben mi credea passar mio tempo ornai, / come
; / perché non men legar colei credea, / che per adietro altri legare
amaramente. menzini, 5-117: io credea... /... che
, 2-49: per queste cotali femmine si credea catilina poter sollecitare de'servi della città
. idem, 276: ahi chi credea che 'n animo celeste / albergasse tant'
vaghe stelle dell'orsa, io non credea / tornare ancor per uso a contemplarvi
. bonagiunta, ii-304: ben mi credea in tutto esser d'amore / certamente
. bonagiunta, 65: ben mi credea in tutto esser d'amore /
altressì quando / verrà colui ch'i'credea che tu fossi. mare amoroso, 217
34-81: sì che 'n inferno i'credea tornar anche. cavalca, 16-1-135:
appellano. idem, 276: ahi chi credea che 'n animo celeste / albergasse tant'
stelle /... / forse credea. arrighetto, 228: l'avaro mercatante
udir concetti e carmi / io mi credea più grati e più giocondi; /
traci arato. tasso, 15-35: che credea volontarie e non arate / quivi produr
con altrui. fagiuoli, 3-1-373: pur credea di rimettersi in arnese / col ritratto
: -e'son migliori che io non credea. idem, 192-46: e'pare che
buonarroti il giovane, 9-483: ch'io credea gemme ed oro e puro argento /
proferiami / tre scudi: io, che credea di farlo crescere / fin a i
nulla al mare arrendere, / ché non credea che 'l ciel lo possi offendere.
'l potta sen va; come se 'l credea / bere in un sorso.
marsilio un uom che in suo segreto / credea manco nel ciel che negli abissi:
e in dottanza / di ciò ched i'credea aver per certano, / sì ch'
contro a me, le quali io credea che fossono minori che'crudelissimi combattimenti de'
parlato un mese fa, ma mi credea che quella burlasse meco, ed egli
861: ma quel che si credea più caldo amarla / era vertunno infra
che ciò possa essere, io credea che tu calettassi ». dice giannino:
ferro; o almeno / non ti credea di questo ferro armata. idem,
possedere. menzini, 5-117: io credea già nella mia etade acerba / quand'
. dante, 62-3: io mi credea del tutto esser partito / da queste
alquanti dì stette per modo che si credea campasse; ma dopo... miseramente
usar ne la stagion ch'io non credea / che in dona crudeltà potesse tanto
rischiara la facciata, / ove appunto egli credea / favellar con la sua dea,
capei dela testa, / sì ch'io credea che '1 crino fosse d'un oro
: sa il cielo / s'io mi credea che in cor mortai giammai / tanta
forse delitto / 10 sparger sangue non credea, ove regna / un carnefice.
pur disse cheta: « io non credea per certo / che mi venisse innanzi
e con le morse, / sbirri quelli credea, me un salaiolo. foscolo,
alla fede delle ultime tue, io ti credea già piantato su i sette colli e
in dottanza / di ciò ched i'credea aver per certano, / sì ch'or
e fello. boiardo, 1-4-2: prima credea ciascun non aver pare; / ma
patria vede / cose da quel che già credea lontane; / che, narrandole poi
cosa federigo, che di cheto si credea entrare in roma a prendere il detto papa
maravigliar lo fenno / molti ch'egli credea che dramma manco / non dovessero averne
ch'è così chiamato, / che vi credea stare in sempiterno. aretino, 8-97
carducci, i-284: il grammatico vilgardo credea veder nella notte le ombre gloriose di
o bestia che sei, io mi credea che questo fosse un gran fastidio.
tu il dicevi, e te 'l credea ciascuno. monti, x-2-272: una ghirlanda
oltra sen viene / contra chi vendicar credea rinaldo. brusoni, xxiv-879: trovollo
: madama insomma mi disse che non credea nulla. risposi che ov'ella pur
. guittone, 118-2: non mi credea tanto aver fallato, / ca
fede delle ultime tue, io ti credea già piantato su i sette colli e
col suo minor le fraude. io noi credea; /... / ma sì
qui navili infiniti. tasso, 15-35: credea volontarie e non arate / quivi produr
/ e vide quel che men veder credea; / che la sua casta e
vii-42: ottimo sei, qual ti credea; tuoi detti / io ben commendo:
... quasi in sé del nemico credea / sanza alcun fallo farsi vincitore.
, 9-83: carlo all'usato a ganellon credea, / ché così era ne'ciel
. foscolo, 1-146: non ti credea di questo ferro armata / -conoscil tu
vaghe stelle dell'orsa, io non credea / tornare ancor per uso a contemplarvi
, 40-7: né aver contrasto si credea sì duro, / che resistendo, al
po'digando: ¦ rebosa, io non credea / che tu te dovesse corozar »
: vaghe stelle dell'orsa, io non credea / tornare ancor per uso a contemplarvi
di religione -madama insomma mi disse che non credea nulla. prati, ii-144: quest'
antico / della tua fama io ti credea nel volto. manzoni, pr.
persona alcuna, ovvero tempo, si credea né fidava sufficiente- mente. ariosto,
sere, ma sonamene tenuto, ché credea che voi uscisse a predicare d'altra
casa, dice la moglie: « io credea che tu fossi rimaso di fuori;
capei dela testa, / sì ch'io credea che 'l crino / fosse d'un
... il quale io da prima credea, così in abbozzo, il più
scuola. idem, 3-5-421: allor credea / dar cultura allo spirto, e
l. martelli, 1-54: non credea / tanto cangiarmi amor da quel,
, 1-67: tempo fu ch'io credea, com'or tu credi / che dolcemente
simulata e mendacemente, il popolo si credea che le facesse veracemente. collenuccio, 149
me tuttavia, e noi mi credea fare. g. villani, 12-29:
g. villani, 11-4: né credea che 'l suo giudicio e sentenzia di
da barberino, 44: s'io non credea a tutte le promesse / che voi
grande enea? / e pure io mi credea / che, già varcato il mar
e mio decoro, / per cui credea d'essere eguale a'numi, / e
era ardito d'intendre: / non credea che vostre alteze / ver me degnassero in-
mi dolse e duol: né mi credea / che risaper tu lo dovessi; e
pur du'derrate / di fichi, sì credea 'n veri tate / il dì medesmo
coi gesti pronti far le cerimonie / credea che sempre stesse in santimonie. alamanni
ella vi sia, / che per trovar credea di far gran via. soderini,
non era di quella facilità ch'io credea, e che perciò me ne consigliassi
. parini, 484: ei non credea sì brutto / il diavolo siccome si
21-63: mentre la lancia correr mi credea, / mi dibattè, perché e'giucò
, / e 'l luogo, onde credea spegner vulcano, / ritrovò tutto dileguato e
gonfio e cresciuto al gran diluvio, / credea del ciel le cateratte sciolte. g
dell'esercito per gratitudine dell'imperadore che il credea incapace di fellonia, divenne tosto dimentico
se'diportata da savia donna come io credea che tu fossi, per tale e tal
, / là dov'io più sicuro esser credea; / quel da esti il fe'
delle madri, erano sì disfigurati che si credea che neuno piue ne nascerebbe, perché
ministro. alfieri, 1-686: ei mi credea nemico / da non più mai tenersi
!, / fu quand'io dispettosa / credea ch'egli altra amasse. dante,
de li errori; li quali biasimando credea far dispiacere, e, dispiaciuti,
dante, conv., ii-xii-8: si credea del tutto che disposto fosse a quello
di mie tenere frondi altro lavoro / credea mostrarte. alamanni, 7-i-257: il
d'invitto il cor quand'io 'l credea divinto. = part. pass
di tale stella, i che non credea di lei mai star doglioso. petrarca,
tutta udendo queste parole e verissime tutte le credea. della casa, 2-2-50: non
te mi dolse e duol: né mi credea / che risaper tu lo dovessi;
! / fu quand'io dispettosa / credea ch'egli altra amasse. guido da
senza dominio, / del mondo si credea supremo sire, / e su ogni prence
tassoni, 12-74: voi, ch'io credea di ritrovar nemici, / feste donna
o ricevuto. sacchetti, 72: credea a quel che vostra rima instuga, /
te mi dolse e duol: né mi credea / che risaper tu lo dovessi;
improbabile. alfieri, 1-206: finor credea il periglio / lontano e dubbio;
vestigia e i segni, / altri la credea [l'anima] spirto ed aer
calcando le orme dei suoi predecessori, credea aver ridotto il ponte- ficato in tanta
animo quella grata illusione, per cui mi credea entrare nella immensa e marmorea città di
: questo santo uomo con tanta certezza credea la vera resurrezione della nostra carne,
con l'emme, / e quali credea ognun che fosse eterno. emmèle
. bonagiunta. ii-304: ben mi credea in tutto essere d'amore / certamente al
facea: / bastava che 'l signor così credea. nardi, i-io: sarebbe successo
le mie mani al popolo che non credea, anzi mi dicea incontra. cassiano
mani mie al popolo che non mi credea e che mi contradicea. arici,
vari prodotti. alfieri, 1-206: finor credea il periglio / lontano o dubbio;
! / che la falsasse certo non credea! compagni, 2-18: o malvagi
vaghe stelle dell'orsa, io non credea / tornare ancor per uso a contemplarvi
il palatino, che di già si credea ingoiare, quanto egli è, l'imperio
fantastico, /... si credea d'intender il latino. botta, 4-290
oltraggi, / e che fa- cendol credea che si cele, / allora dir potrai
cristo esser, non piùe, / credea, e di tal fede era contento.
non può dire altro se non che non credea volervi tal fede. goldoni, iii-905
e quando più fedele al suo valore / credea merito avere, / giovane novo fè
: dove la vecchia ritrovar timore / credea nei cavallier, trovò baldanza; / che
e fiamma, là dove egli la credea consolare. -essere tutto una fiamma
mise alle vedette, e orrende cose / credea scoprir, né vide un fico secco
. gherardi, iii-32: io non mi credea che le donne fiorentine fossono filosofe morali
vaghe stelle dell'orsa, io non credea / tornare ancor per uso a contemplarvi
capei dela testa, / sì ch'io credea che 'l crino / fosse d'un
vaghe stelle dell'orsa, io non credea / tornare ancor per uso a contemplarvi
/ d'infermità, che lunga si credea, / e che non era certo
e quello se ne ridia, ché non credea morire. bartolomeo da s. c
, / vestito mal da femmina; e credea / d'esser a far da primavera
stato essendo in pruova, / ben mi credea d'esser sicur ormai. marino,
, / fu quand'io dispetosa / credea ch'egli altra amasse. fiore,
5-184: smarrito il fanciullo, l'uno credea che fosse coll'altro; ma poi
v-843 (75-2): ben mi credea poter gran tempo, armato / di pensier
feria tutto più forte che tutti gli credea sbarattare. benvenuto da imola volgar.
pare, / s'e'lor pensier credea frivoli o vani. idem, dee
in raccogliere moneta, intanto che si credea che la sua casa fosse quasi una fucina
/ funesto quando parli! io non credea, / che tu crollassi ancor le ruinose
, 2-76: ma perch'ei non credea veder mai l'ora / d'avere
a poco / a'suoi piaceri issabella credea. / ella, che in sì solingo
vaghe stelle dell'orsa, io non credea / tornare ancor per uso a contemplarvi
, 21-63: mentre la lancia correr mi credea, / mi dibattè, perché e'
non pensai che fosse doglia; / credea co l'amor gioire / ed esser tutto
alfieri, 1-163: io qui credea / giudicar d'una schiava oggi,
e giusto? sacchetti, 3-48: credea esser venuto a vedere una santa e
crusca]: avverebbe come a colui che credea guerire della gobba. varchi, 24-12
ciò che avea profferito di lui quando credea che noi sentisse, con greca prontezza replicò
figur. tasso, 15-35: credea volontarie e non arate / quivi produr
nascere la grimigna. torre meravigliandosi noi credea. lui disse: io vi senti'
l'arte del sonare, e ch'io credea / che fossero divini, il paragone
, / là dov'io più sicuro esser credea. giov. caval tutte
del falso pensieri di dante, che si credea essere in terra et elli era montato
gambo il capo rosso, / più bel credea, perché più lungo e grosso.
delle madri, erano sì disfigurati che si credea che neuno del genere pinna;
parte e l'altra, e non credea che quella vendetta si facesse sopra lui
guasto mondo! frezzi, ii-19-8: credea vedere un mostro dispet toso,
un mostro dispet toso, / credea vedere un guasto e tristo regno, /
canti, 4-5: or costui che credea sciorre il groppo / di gano,
/ solo - e dal volgo si credea ch'esangue, / cupo, mandasse
mente mia / sento, ch'io non credea che questo iddeo / donar potesse.
, sia detto con rispetto, / credea che foste voi l'amabile ido- letto
da lunge, / uscir monsiù che mi credea partito. -con funzione di sm
incompetenza imbullettavano d'ingiurie gaglioffe e credea, ch'ei fusse / una frottola,
avesse l'ordine, ma ch'elli credea che per infirmità ch'egli avea aùto,
impenna l'ale, / giovenetta gentil credea talora. chiabrera, 1-i-23: ei
braccio stava in modo / ch'ognun credea che, qual serpe a l'incanto,
un olinzio, che per tutto si credea di aver pace, dove non era
/ un coro d'assassini io lo credea: / ogni buca, di qualch'orso
e incomportabile e protervo, che ognuno credea... che fosse invasato dal
copula inconcessa, / le proprie corna ricoprir credea. belli, lx-1-100: chi
/ ma incurante d'umani atti il credea. g. capponi, 2-412:
. boccaccio, ii-280: ella credea / che ninfa fosse ind'oltre
portar al mio re, che già credea / in pace questo regno, / i
. petrarca, 65-7: io non credea per forza di sua lima / che
g. b. ricciardi, 71: credea di guadagnar le doble in chiocca,
torquato. monti, v-54: io non credea, per dio! che l'ignoranza
fardel di tai detti aromatici, / si credea diventato un ippocrasso, / e con
. tasso, 7-5-17: io non credea che gli tuo'strali infesti [o amore
: questo è quel foco ch'io credea ch'i cori / ne dovesse infiammar
per veleno tutti i grandi, ch'e'credea che il detto fatto isturbassero. g
strinsi a me le braccia, e mi credea / infra esse madonna avervi ancora.
, 13-118: fortuna ingiuriosa, i'non credea / perder in erba la sudata messe
il palatino, che di già si credea ingoiare... l'imperio germanico
cupido, e a chi dissotterrato lo credea d'antico, portò il braccio mancante.
inosservata trapassò, né volle, / come credea, rimetterlo in ferrara. alfieri,
. n. franco, 4-119: mi credea che l'essilio e le persecuzioni.
. petrarca, 207-6: ben mi credea passar mio tempo ornai i..
casti, i-1-383: io certamente non credea che mai / pensier sì reo nutrir
e si fuggia; / intanto ei si credea che per omaggio / ognun largo facesse
non era ardito d'intendre; / non credea che vostre alteze / ve me degnassero
francesco da barberino, 27: altri credea ch'ella il guardasse perch'ella l'
e nato d'altissimo paraggio, / credea avere per moglie lavina, / et
cagione dell'intermittenza del polso io mi credea che, il più delle volte, potesse
pur dianzi intesa. pananti, i-462: credea che gente, a presentarci intesa /
e sì appassionatamente la coloriva ch'io credea fra poco di veder l'udienza a singhiozzare
l'altro ad osservare ciò che ciascuno credea essere il primo a scoprire.
di mie tenere fiondi altro lavoro / credea mostrarte. e qual fero pianeta /
lasciasse: / per pochi dì che credea stame absente, / lasciò ipocrisia locotenente.
d'insegnamento. goldoni, xiii-801: non credea che ancora / le bestie irragionevoli /
vostro bel viso adorno, / non mi credea en quel giorno -essere istagio.
. giustinian, 1-30: certo prima credea / che dicesti per voler delezare. /
! metastasio, 1-2-237: io ti credea, / fulvia, più saggia e men
buonarroti il giovane, 9-126: io mi credea ch'ai vestimento / lacero e rappezzato
amata nominar se medesima, che egli credea morta, e gittarle l'ultimo sguardo
occhio / il regai serto ch'ei credea già suo. collodi, 487: i
o antichi mei compagni, i'non credea / che voi dovisti mai cossi lasiarmi.
, / fu quand'io dispetosa / credea ch'egli altra amasse. dante, conv
du'derrate / di fichi, sì credea 'n veritate / il dì medesmo red'
; / perché non men legar colei credea, / che per adietro altri legare era
bracciolini, 1-1-62: lassù leggermente si credea / questa bugia tra le persone indotte
impaziente e incomportabile e protervo che ognuno credea... che fosse invasato dal demonio
card-ucci, iii-10-306: né egli credea consentaneo alle sane dottrine che nelltnferno dantesco
invita. groto, 587: mi credea di saper ammirare e meritare e godere e
/ cose, da quel che già credea, lontane; / che narrandole poi
/ di mie tenere frondi altro lavoro / credea mostrarte. varchi, v-994 (107-12
sercambi, 1-i-325: fruosino come giovane credea tutto ciò che quelli fregatori di lucciole
ricordivi di me, che anch'io credea / morir sul campo. g. chiarini
forno. dante, lii-4: io mi credea del tutto esser partito / da queste
lasciasse: / per pochi dì che credea stame absente, / lasciò l'ipocrisia locotenente
io le vedea; / non sì come credea, / mad in più rade volte
a maca. passeroni, 5-80: si credea, perché era grande / il taglier
a quel mal, il qual ella credea / che nel fianco sentisse il suo figliuolo
, dov'io pace e tranquillità mi credea avere in casa recata, conoscendo che guerra
. giraldi cinzio, iii-7-130: si credea che tranguggiata / quell'empio malandrin viva
, mi dipartii di là; e credea di vedere una profonda malinconia dipinta ne'
, 80-46: e 'l duca, che credea di prima mancia / tutto quel suo
/ che gioi'compiuta, entera / credea aver for fallanza. chiaro davanzali,
l'asprezza e la crudeltà, che credea avvenire per cagione della vittoria. chiaro
avendovi trovato il porto, ove io credea essere in mezzo il corso in alto
e tante belle gioveni, / io mi credea per certo che volessino / ballar,
(che un altro buongustaio non toscano credea subissar nel disprezzo nominandolo 4 uno stampatore
che avesse l'ordine; ma ch'elli credea che, per infirmità ch'egli avea
di lì non molto che il mellon credea / di aver sua gioia e il fine
bene, / poi disse: io mi credea che fosse il mio. aretino,
ogni foglia che menar vedea, / credea che fosse ninfa, e là correa.
simulata e mendacemente, il popolo si credea che le facesse veracemente. ser giovanni
miei affanni raddoppiata, i quali io credea che si dovessero menomare col tempo.
trascorsero gli anni e color ch'io credea di vedere occupati a speculare, a
vanto, / che colui facilmente gli credea, /... i se non
per lo suo posticcio, il quale credea essere vernaccia da corniglia, vide nuove
fardel di tai detti aromatici, / si credea diventato un a. cocchi, 8-160:
fedelmente. dante, lii-2: io mi credea del tutto esser partito / da queste
la bella donna che per falso messo / credea sommersa, e n'ha più volte
. martello, 269: io mi credea... che tu avessi in core
mettesse pena / nel profondo del cor credea giammai. c. dati, 166
oro ed all'argento, / ch'io credea gemme ed oro e puro argento /
/ la tracia sposa, e si credea felice: / orfeo si volge, mista
tentar certe modeste, / ch'io credea verginelle: ed eran già / di quel
toscana, 14-2-2398: perché ancora si credea per alcuni che la forza di molla
patria e a tutto lo mondo nato esser credea. idem, par., 29-110
lalli, 1-2-46: con questo saltar credea in bordello / mandar le mosche e farne
dopo avermi scorto / dicono: si credea che foste morto. -essere più
, / giovandomi lo 'nganno, iò noi credea. pascoli, 261: il nero
e con le morse, / sbirri quelli credea, me un sa- laiolo.
di mie tenere fiondi altro lavoro / credea mostrarte. boccaccio, vili-1-82: più
nemici. guittone, 118-2: non mi credea tanto aver fallato, / ca mi
vide / occhio mortai, ch'io credea, altro che 'l mio. s.
mote / udiva barlaàm, sì gli credea. mòto3, sf.
e cerimonie stolte / che come sacrosante ella credea. leopardi, i-385: non far
. idem, lii-4: io mi credea del tutto esser partito / da queste nostre
te mi dolse e duoli né mi credea / che risaper tu lo dovessi. imbriani
volgarmente pietra nefritica, perché si credea giovevole nelle malattie delle reni.
altro sapeva niente, / ma ogn'un credea aver ferraguto ucciso, / e si
. frugoni, i-8-189: veder mi credea prima il pesco mettere / le austere
fonti, / cui più lasciar mai non credea, vi lascio. foscolo, ii-243
[amore]: / ché 'mprima mi credea l'amore u. nome, mentre
. gherardi, 2-i-231: io mi credea che. lla cosina mia così linguaciuta
maravigliar lo fenno / molti ch'egli credea che dramma manco / non dovessero averne
essere sì grande che lo legato non credea gli facesse novità. meditazione sulla vita di
. bembo, 9-3-336: io credea bene che 'l bacco di bronzo..
m'ha portato più avanti ch'io non credea né volea. guerrazzi, 9-i-138
gli anni, e coloro ch'io credea di vedere occupati a speculare, a
meno fuoco, bagascia! io non credea / col richiederti amor farti un'offesa.
maria, cognoscendo che adamo già credea al suo figliuolo esser uel vero messia
cristo esser, non piue, / credea. idem, par., 26-125:
suo affetto. bembo, iii-386: credea che non le somiglianze de'sermoni,
prognostici suoi. ariosto, 32-32: credea il guascon quel che dicea, non senza
lippi, 2-76: perch'ei non credea veder mai l'ora / d'avere
, 1-218: 'ma perch'ei non credea veder mai l'ora '. ama-
, vii-766 (2-2): non se credea che mai discolorasse / l'orata petra
che non era cotanto ricco quanto ella credea. -fare orecchi sordi a qualcuno',
s'ornava d'innocente gioia, / e credea semplicetta / senz'affanno la vita e
: vaghe stelle dell'orsa, io non credea / tornare ancor per uso a contemplarvi
: posanza né tormento / mai nom credea portare, / pemsandomi pagare / di ciò
vai di ariadna, in ch'io credea, / l'alto consiglio: ond'io
pretegiani. menzini, 5-64: s'io credea che il far da truffaldino / o
presto il pane tribolato; / e si credea toccare il ciel col dito.
con ironia per farsi beffe di chi credea esser grande o di saper pur assai
così com'ho udito, / che non credea in dio verace. sacchetti, 114
della vita, 74: perché lucifer si credea pareggiare a lui [dio],
discordia], / che per trovar credea di far gran via. b. davanzati
note quelle arti / che sol note credea ne le sue parti. s. maffei
. dante, lii-i: io mi credea del tutto esser partito / da queste
doria o semprebene, 434: io mi credea laudar tutta mia vita, / avere
). latini, i-253: io credea che 'l crino / fosse d'un oro
da lunge, / uscir monsiù che mi credea partito. manzoni, pr. sp
delle madri, erano sì disfigurati che si credea che neuno piue ne nascerebbe. petrarca
menzini, 5-64: oh s'io credea che il far da truffaldino /
patria e a tutto lo mondo nato esser credea. petrarca, 128-84: non è
. bandello, ii-1128: i'non credea giammai da voi lontano, /
in dottanza / di ciò ched i'credea aver per certano. -mettere qualcuno
chiaro davanzati, xiii-10: non mi credea, perch'io gisse, / esser
, il quale lei per fermo morta credea. gherardi, 1-ii-392: come tu
; / perché non men legar colei credea, / che per adietro altri legare era
questi balordi? / io muti li credea -sono anche sordi! r. sacchetti
. iacopone, 91-5: averte conosciuto credea per entelletto, /...
disse: / - potta! i'credea che minasse il mondo. lippi,
iddio mi salvi, ch'io non credea sentire per una pezza. -stimare grande
vie troppo più che io non mi credea. poesie musicali del trecento, lxxxiv-173
vede / cose da quel che già credea lontane; / che narrandole poi, non
per la più piana. / io credea pur qualche baron prestante / pugnassi qui per
ho con pura fede / una la qual credea fussi pietosa / e che dovessi aver
quel po'di vantaggetto che io mi credea poter pigliare sopra l'opera vostra. montano
, / e quando in lei piacer credea pigliarmi, / io strinsi el vento,
spiritata, il demonio della quale si credea pittonico, cioè indovinatore.
cristo esser, non piue, / credea. boccaccio, 9-56: a te i
a'giorni suoi / non vide, né credea mai veder poi. guicciardini, 2-1-304
vittorie. boccaccio, ii-220: ognun credea che [gli dèi] graziosi / fosson
venne drieto potè dire: -io mi credea essere vescovo di parigi, e io
il porto, / ch'aver preso credea, di mia salute; / e veggio
minor pena. intelligenza, 123: pompeo credea vernare e prender posa, / aspettando
] in mio podere, / non credea pare avere / né che d'amor più
: -il vero è questo: che dante credea, voltandosi, veder beatrice per dimandarla
far veder se il baston fiocca. / credea di guadagnar le doble in chiocca,
quasi ornai senza dominio, del mondo si credea supremo sire, / e su ogni
. boccaccio, vii-161: io mi credea troppo ben l'altrieri / ricoverato aver
acquisto di un regno celeste che si credea dover presto arrivare, ad un altro fine
, 5-30: voglio inferir che con ragion credea / la gente in quei spettacoli invitata
tanto stimava i cieli amici / che credea volontarie e non arate / quivi produr le
procella. g. gozzi, 1-1-138: credea già il povero poeta d'esser soffiato
belle /... / i'mi credea mirar senza alcun velo. l.
tanto stimava i cieli amici / che credea volontarie e non arate / quivi produr le
, / là dov'io più sicuro esser credea. bandello, 1-51 (i-600)
/ aguzzò nel progettista, / che credea d'essersi fatto / un gran merto
battista, vi-4-56: quand'io credea ch'a fortunata luce / ardessero d'
di cartago ancora / sul lido ti credea. berchet, 374: all'infelice
, non imitato, e proruppe che credea di seder fra poeti e ornai s'era
villani, 9-53: di certo si credea per gli savi che, se la sua
cautela alcuna. ariosto, 32-32: credea il guascon quel che dicea, non senza
astuzia vanto, / ché colui facilmente gli credea; / e fuor che 'n
a tuttore / per cui servire mi credea salvare. mazzeo di ricco,
nome ignoto, / chi razza la credea dopo il diluvio / nata dalla putredine
. aretino, 20-57: io mi credea che il puttanéto delle mo- niche non
.., lo quale insuperbendo si credea e volea venire alla qualità di dio.
che a qualtivuoli battaglie due legioni si credea che bastasse. 2. pron
l. strozzi, 1-247: io non credea che chi la quarantina / avea passato
molti cavalieri armata come quello che si credea andare incontro ad alessandro, fessene gran maraviglia
gran maraviglia, per ciò ch'elli credea che fosse lo dio apollino per il
parole di uno strolago e ch'ella si credea gran signora. foscolo, iv-330:
radegato da caxa a caxa lui credea, / e del tutto la sua aver
menzini, 5-64: oh s'io credea che il far da truffaldino /
(oh stolta!) la man credea di porli / sulle soavi piume, e
giuoco degli scacchi...: quando credea [isotta] giucare dello re,
. metastasio, i-i-26: io mi credea / che... / m trionfo
rotto avea il patto / (così credea) cne fu solennemente, / i
gherardi, iii-183: io non mi credea che. lle donne fiorentine fossono filosofe morali
n picciol vetro chiuder tutte tacque / forse credea, quando in sì poca carta /
vita. boccaccio, vii-161: io mi credea troppo ben l'altrieri / ricoverato aver
quello se ne ridia, / ché non credea morire. vita di san girolamo,
hai facte / le quai no avere / credea potere / e hale alfine traete.
dèi rifiutare, salvo se 'l donatore credea che la cosa ti bisognasse e non
ostacolo. alfieri, 8-124: io credea ch'oltre l'alpi ambo tornati, /
l'angelico viso / d'un bel lampo credea purpurea luce, / quando l'alba
onora. idem, lii-2: io mi credea del tutto esser partito / da queste
in pene. anonimo, i-79: io credea per questo veramente / l'amor perfetto
vede / cose da quel che già credea lontane: / che, narrandole poi
: rimasesi fuori di fiorini trecento che credea dovere avere, come ughetto dell'asino,
altro la guerra, / che non credea ch'egli avesse rimedio, / sì l'
storici. passeroni, iv-351: orazio si credea si rimette dall'acuto al grave.
lunge, / uscir monsiù che mi credea partito. -assol. c
. alfieri, 6-52: io mi credea di perderlo; ma adesso, / lode
. foscolo, xvii-144: io mi credea, la mia donna, di non
in mercato nuovo, dove più gente credea trovare. vita di frate ginepro, 19
. boccaccio, viii-1-51: io mi credea nella ruina delle mie cose questi con
mi dolse e duol: né mi credea / che risaper tu lo dovessi.
115: la piaga, ch'io credea che fosse salda / per la ornai molta
bel resguardo, ch'io jà non credea, / amando, d'inganno fosse coperto
., 23-84: io ti credea trovar la giù di sotto, / dove
grazia. ariosto, 6-49: quando credea « tesser felice, e quando / credea
credea « tesser felice, e quando / credea ch'amar più mi dovesse alcina,
da cessole volgar., 1-97: credea che per la troppa letizia del ritoma-
prima re- splendea; / cne vertute credea, retrova gran defetto. cavalca,
un sasso che forte bombava, / credea eh'el fosse sepolcro d'un morto,
più del verace e dell'eterno / credea che foss'in voi, che non
con eterno onore! ariosto, 32-32: credea il guascon quel che dicea, non
bel vestito che portava indosso, e si credea che non vi fosse donna sì forte
e con le morse, / sbirri quelli credea, me un salaiolo. tommaseo [
fardel di tai detti aromatici, / si credea diventato un ip- pocrasse. dalla croce
, 115: la piaga, ch'io credea che fosse salda / per la ornai
con biagio, e dis- seli che credea accapezzare le cose in quanto elli condiscendesse
a tuttore / per cui servire mi credea salvare. fiore [dante], i-60-14
/ coi gesti pronti far le cerimonie / credea che sempre stesse in santimonie. n
ornai senza domino, / del mondo si credea [melech] supremo sire, /
, 6-ii-21: stolto, io mi credea simil tua patria a questa, / in
argento e li fecondi campi / esser credea sicura scala al trono. rosmini,
milanese, i-223: un cattivo pagatore credea scansarsi dal soddisfacimento di un debito da
ve lo dico in confidenza, / nulla credea ne'suc- cessor di piero ».
domanda. alfieri, xv-24: finor credea il periglio / lontano e dubbio; indi
era ardito di 'ntendre; / non credea che vostre alteze / vèr me degnassero
niente aggio io pensato! ché io credea abitare en quissto cas- stello corno con
« in un francese / io non credea delicattezza in questo, / perocché noi sappiam
, v-233: dove tesoriera avere mi credea, donatrice, scialacquatrice e gua- statrice
al medico né al servo, il quale credea fedele, non volse manifestare: ma
sacchetti, 64-47: « oh io non credea, agnolo, che tu fussigian di grana
: il petrarca... proruppe che credea di seder fra poeti e ornai s'
: vaghe stelle dell'orsa, io non credea / tornare ancora per uso a contemplarvi
du'derrate / di fichi, sì credea 'n veritate / il dì medesmo red'esser
f. frugoni, i-251: già si credea d'esser filosofo, e purnon avea ancora
un giorno piangea, perché la padrona credea avesse rubato lei uno scollino da me
e vinto chi, scommettendo, noi credea. manzoni, pr. sp.,
te mi dolse e duol né mi credea / che risaper tu lo dovessi; e
morta, / quella sprovista forse esser credea / di guardia che bastasse alla sua
non con troppo gente: / io me credea pigliarlo per forza; / el mio
. azzolini, 94: qui mi credea di terminar, ma trovo / ch'
cassetti. algarotti, 1-v-230: credea vedere fanti e cavalli, ed erano
/ me tuttavia, e noi mi credea fare. g. villani, iv-n-33:
: pur gli è pinello, che fermar credea / l'amor di donna, come
che del secul, quando / credea proxima aver l'ora letale, / tu
passasse. scroffa, 1-13: quando io credea migrar radiso (anche nelle espressioni
. boccaccio, ii-280: fermamente ella credea / che ninfafosse ind'oltre del paese,
ch'è così chiamato, / che vi credea stare in sempiterno. dante, inf
, / giungesse ad aggrappar: tanta ei credea / sem- plicitade in me. b
dante, par., 31-59: credea veder beatrice e vidi un sene /
giovane dinanzi a sé, e ogni uomo credea ch'egli il sentenziasse a morte.
non si tenea appagata, come la contessa credea, anzi rispuose
di que'cuori, i quali io credea che con indissolubile catena legati fossero.
militar mestiere. / riformato; io credea fatta di fresco / qualche riforma ancor
m'ha portato più avanti ch'io non credea né volea. - vaglio
mi sfa. bacchelli, 1-ii-600: credea che da quel suono procedesse la tristezza
novi esempi / che quegli ond'io credea / l'arte illustrar febea, / intrecciando
di umore dal pene, che si credea procedere da debolezza di reni. 8
e sforzatore..., non credea. che dio considerasse l'opere sue allora
feria tanto più forte che tutti gli credea sfrattare. 8. depredare,
le spallette e un grandespennacchio al cappello, credea di poter fare il galante e un
. pindemonte, ii-484: ei non credea che, gli erranti astri e i fissi
/ là dov'io più sicuro esser credea. simintendi, 1-58: andando troppo
nirriscontro di francia la caderna ch'e'credea d'aè vinto, là s'è convertica
valignani [in muratori, cxiv-44-70]: credea... il see sifilitica cotesta
esser, non piùe, / credea, e di tal fede era contento;
oh me lasso, ch'io non mi credea / che questo tempo sì dolce e
a. m. bandini, 154: credea necessario di formare due coadiutori, periti
guaci dell'ortodossia giacobita. trovar non credea, sciolte le sarte / e drizzato il
39: lasso!, ch'io mi credea in questa barca / sempre sicuro starmi
., xv-io (191): si credea essere al postutto slacciato dalla concupiscenza della
ove son le promesse, ond'io credea / slongar fin alla spagna il mio confine
quale sogghignando disse: « 0 io credea tu fosse sotterrato ». bembo,
casa, dove la donna sua trovar credea, per prendersi con lei sollasso, sensa
in supina quiete e sonno leve / solver credea per poco i membri stanchi.
. foscolo, viii-274: ei si credea di sedere sulla sommità del cielo e
più del verace e de l'eterno / credea che fosse in voi che non han
classe, / e un attraente il principin credea, / che in due o tre
che non potea partorire, di che si credea che morisse, tanto era stata e
abbia ad aver più infelicità che non si credea, togliendosi la prima colonna e sostentacolo
, i-iv- 178: io mi credea che dovessi essere / baston per sustentar la
suo cupido, e a chi dissotterrato lo credea d'antico, portò il braccio mancante
la seconda. gherardi, 2-iii-188: credea soprastare per più tempo, imperò che
acquisto di un regno celeste che si credea dover presto arrivare, ad un altro fine
tenea spacciato al tutto, / né mai credea più riveder biserta, / che con
picciol vetro chiuder tutte tacque, / forse credea, quando in sì poca carta /
di tai detti aromatici, / si credea diventato un ippocrasso. g. del papa
trovorno. boccaccio, vi-79: io mi credea troppo ben l'altrieri / ricoverato aver
, canz., 174: io mi credea con tempo e con fatica / spiccar
oca bella e grassa, com'io credea; guarda quant'ella è piena »,
/... sprovista forse esser credea / di guardia, che bastasse alla sua
marino, 2-i-220: stringo di chi credea stringermi in seno / per la squallida chioma
: con gli artifici medesimi onde si credea di stabilire il suo trono si fabricò la
/ con le donne di casa, credea certo / che in contra le venissero a
miei di tale stella / che non credea di lei mai star doglioso. petrarca,
a tuttore / per cui servire mi credea salvare. anonimo, i-636: vedut'aggio
da cessole volgar., 1-97: credea che per la troppa letizia del ritornamento si
attignere dilettazioni. leopardi, 196: credea che sopra tal misura [i due
del palazzo / abbandonato... credea che fosse / marzo, e strideva.
sale, 5-70: io veramente mi credea che tu n'andassi a chiesa do come
a quell'altro la guerra / che non credea ch'egli avesse rimedio, / sì
a tuttora / per cui servire mi credea salvare. vita di s. francesco,
trasandata. menzini, 5-117: io credea già nella mia etade acerba, / quan-
lasciasse: / per pochi dì che credea stame absente, / lasciò l'ipocrisia locotenente
ornai senza dominio, del mondo si credea supremo sire. galanti, 16:
le tagliature di prima, che si credea per certo morire traile mani de'medici
il bicchiere, / quella porzion ch'egli credea già salva, 7 sparisce anche
fiata, ned altro diletto ella non credea che fosse ned altro giuoco se non
combattere. tasso, 13-i-217: io mi credea sotto un leggiadro velo / trovar inerme
/ rotasse, anzi cadesse, io non credea. g. gozzi, i-14-134:
poesie bolognesi, xcv-53: eo non credea ch'amore / m'odia- se sì
di discernimento. caro, i-156: credea che la treggea fosse civaia. giuseppe degli
. giraldi cinzio, 1-94: ora credea / vedere in tremolar l'onda marina
b. tasso, i-133: ben mi credea della trilustre oscura / prigion d'amor
e olive. gozzi, 1-iii-56: credea... /... /
menzini, 5-64: oh, s'io credea che 'l far da truffaldino / o
vetro chiuder tutte tacque, / forse credea. boccaccio, vili-2-43: costui [
ke totto sapea / con falso pensieri credea parlare. felice da massa marittima, xliii-202
2-33: questo è quel foco ch'io credea ch'i cori / ne dovesse infiammar
umana sorte, / ch'eo mi credea ultimo onni suspiro. petrarca, 366-137:
tenea spacciato al tutto, / né mai credea più riveder biserta, / che con
vaghe stelle dell'orsa, io non credea / tornare ancor per uso a contemplarvi.
vaghe stelle del- forsa, io non credea / tornare ancor per uso a contemplarvi /
, / un coro d'assassini io lo credea / ogni buca, di qualch'orso
quel po'di vantaggétto, che io mi credea poter pigliare sopra l'opera vostra,
andando per lo suo posticcio, il quale credea essere vernaccia da comiglia, vide nuove
maria, cogno- scendo che adamo già credea el suo figliuolo esser quel vero messia
o di germania. il cen- nini credea che circondasse le miniere dell'argento. il
lasciasse: / per pochi dì che credea stame absente, / lasciò l'ipocrisia locotenente
e sforzatore che noi abbiamo detto, non credea che dio considerasse l'opere sue allora
delle persone? quello officio non credea aver altro che vergogna, poiché non
: / tal quel sol ch'io credea che fusse spento, / or più che