sempre; cessarne la frequentazione, la consuetudine (anche con riferimento a situazioni in
lega a una creatura, è la consuetudine, che strazia nel suo p.
nelle menti e animi de'mortali sia scorretta consuetudine e corrotta ragione, la quale viene
pubblico di biglietti sanudo, 51: questa consuetudine è dii severino, che dini,
allontanarsi da una pratica, da una consuetudine o da una norma prima seguita o
dicesi anche per elegante, che per consuetudine veste bene. = voce di area
scritta, la quale volgarmente si chiama consuetudine. giannone, 1-i-121: non ebbero
un principio, un obbligo morale, una consuetudine, attenendovisi o adeguandovisi. bonvesin
la sensualità nostra et observare la vulgare consuetudine, oggi te invito a lacrime.
da quella ieri tanto intrinseca domestichezza e consuetudine e costui quale ora possiede l'animoe guida
separato o per privilegio apostolico o per consuetudine, sia l'ordinario e abbia la giurisdizione
. palmieri, 1-86: appresso iromani fu consuetudine non eleggere soldati di maggiore età che
ci lega a una creatura, è la consuetudine; che strazia nel suo ricordo,
impresse imaginette. 20. consuetudine, gusto o modo di vivere e di
delizie..., volle che la consuetudine di tali delizie apportasse scappamento, e
. marsilio ficino, 5-20: la consuetudine de'cristiani è tirare a sé gli
due straordinari ingegni, persistendo ostinati nella consuetudine della favola greca, mantennero stazionaria una
il magistrato veneto se non per la consuetudine. frachetta, 249: meno
13. norma, uso, consuetudine. -fuori di sentiero: discostandosi dalla
mi parvero se non una impostazione della consuetudine. fenoglio, 5-iii- 606:
tà, o anche una consuetudine, un'usanza, l'ordine di
volo, vinti di mala consuetudine di peccare, adombrati di tenebre,
libra. beicari, 6-133: fu consuetudine che il dì della santa cena del signore
318: più sforza la natura che la consuetudine. p. foglietta, 60:
una teoria, un'opinione o una consuetudine per rilevarne l'infondatezza. i.
preso baldanza e quasi più vizi in consuetudine recati s'avea; e 'l padre su
a precisare il valore giuridico di una consuetudine già ben nota ai romani. la
],... per quella consuetudine di voltarsi in l'altro lato, faranno
, 1-iv-685: io, per la quotidiana consuetudine che ho seco, debbo esser testimonio
! ». -costume invalso, consuetudine generalmente praticata (anche nelle espressioni erigere
7. deviare o discostarsi da una consuetudine, da un comportamento, da un
piovene, 140: lo tormentava la consuetudine, ormai inveterata, ai modi gravi:
, smentito l'inferno, smentita la consuetudine. a. cattaneo, i-104:
inoltro. einaudi, 1-105: la consuetudine molto opportunamente evita all'ufficio di smistamento
[to] smoke 'fumare', per la consuetudine degli uomini di ritirarsi a fumare in
veni zione, da una consuetudine; astenersi da una domanda.
vediamo l'amore essere frutto della lunga consuetudine. questa è lo stillicidio, che incava
, in san giacomo, dove per antica consuetudine an bellincioni, i-163:
condizione espressa dal predicato (e nella consuetudine scolastica si distingue il soggetto grammaticale da
, a una norma, a una consuetudine, a un uso linguistico, ecc.
suoi magistrati su l'autorità che ha per consuetudine immemorabile, adducendo li brevi per testimoni
brevi per testimoni ed appruovatori solari della consuetudine, nissun potrà entrar giudice a vedere
infinito: avere per abitudine o per consuetudine, usare, essere solito a svolgere
suole a'fanciulli venire, secondo puerile consuetudine vollero giocare. a. f.
-di, per solito-, secondo la consuetudine, generalmente. g. m.
/ sento io in me fuor di consuetudine? b. davanzati, ii-281: tengan
3. antropol. poliginia sororale: la consuetudine in uso presso popolazioni primitive di sposare
.: trasgredire una norma, una consuetudine. a. molin, lxxx-4-112:
molti, hanno, secondo l'antica consuetudine della città, a essere rimessi ad
di sostanza ne l'amicizia e scrivete per consuetudine e per diletto, mi fate meravigliare
. -rispettare un uso, una consuetudine. g. casa, cxxxiii-81:
è bene culto e sostenuto diritto per buona consuetudine, poco vale la sementa, e
la quale, quasi comunemente per una consuetudine tollerata dalla chiesa, si dà alla medesima
tradizionali o anche un uso, una consuetudine. cesarotti, 1-xxi-338: sono essi
di demolizione e pareva un bombardamento. per consuetudine di polizia, sulle macerie sta accesa
in vigore, in uso (una consuetudine). inghilfredi, 378: risguardando
; venire abbandonato, perdersi (una consuetudine, una tradizione); cadere dall'uso
zione, lo studio o la consuetudine. -per estens.: ciò
. -dedito per naturale propensione, per consuetudine o per educazione alla virtù o a
rapida successione; pressoché ininterrotto (una consuetudine). giamboni, 246: voi
quali o per legge o per consuetudine almeno negli atti publici e nelli giudiziali
4-62: la smania spiatrice de'medici diventò consuetudine d'europa. 2.
a dimostrare che cotali cose essa aveva troppa consuetudine per esserne maravigliata. tarchetti, 6-i-271
senso concreto: vita, attività, consuetudine dispendiosa. fra giordano [redi]
; estraneo al buon uso o alla consuetudine. monti, xii-3-145: per tutte
7. ant. dimora stabile; consuetudine di vita con altri. regola di
destro; e ciò, secondo una consuetudine, gli dava il diritto (dove mai
staio di sale-, è necessario avere lunga consuetudine con una persona per conoscerla bene.
altri, tin sacco'; averci lunga consuetudine). = lat. sextàrius
la stampa. -avere perso una consuetudine. nievo, 1-vi-135: pare che
come il loro maestro, per la consuetudine antica e per l'impero. ungaretti,
due straordinari ingegni, persistendo ostinati nella consuetudine della favola greca, mantennero stazionaria una
i-125: quella utile alla famiglia antiqua consuetudine di lasciare quella [moglie] sterile
far cessare completamente una situazione, una consuetudine, un comportamento, sia positivo sia
, di una società; usanza, consuetudine di un popolo, di un luogo,
vediamo l'amore essere frutto della lunga consuetudine. questa è lo stillicidio che incava il
nicolò def conti, 143: hanno per consuetudine di pugnerei con uno stilo di ferro
8. allontanarsi da qualcuno, dalla sua consuetudine o dalla sua intimità. anonimo
fedeli, secondo gli importi stabiliti dalla consuetudine o da un'apposita tariffa diocesana
(e nell'uso manualistico e scolastico è consuetudine distinguere fra una storia antica, fino
simbolo delle case che vogliono strafare trasandando la consuetudine co'loro sfoggi. ferd. martini
. instabile, incostante, incoerente rispetto alla consuetudine della stagione. giuliani, ii-384
cannone da batteria di maggior lunghezza delpordinario'. consuetudine, dalle prassi; in via eccezionale.
, di una legge, di una consuetudine); infrazione; eccezione a una regola
lato destro; e ciò, secondo una consuetudine, gli dava il diritto (dove
leonardo, 9-37: sueto, suetudine, consuetudine. = deriv. da consueto
aferesi. suetùdine, sf. consuetudine. leonardo, 9-37: sueto
leonardo, 9-37: sueto, suetudine, consuetudine. = deriv. da consuetudine
consuetudine. = deriv. da consuetudine (v.), per aferesi.
invito a 'suffragarne l'anima secondo l'antica consuetudine. 5. ant. mettere ai
che significa modo abituale di comportarsi, consuetudine ed anche norma di condotta; nel
: atto, operazione, istituzione, consuetudine inutile, destituita di necessità o anche
abitare nel monesterio e contento sarà della consuetudine del luogo lo qual troverà e forse
: convien supporre un'inclinazione, una consuetudine, uno spirito di clemenza in tutti i
. persistenza di una circostanza, di una consuetudine o di un atteggiamento. muratori
più in uso, in vigore (una consuetudine). marsilio da padova volgar.
, che vengono da malattia, o da consuetudine, come gli svelgimenti de'peli,
la particella pronom. rinunciare a una consuetudine, a una pratica, a un costume
, vi-322: la convenienza ubbidirà alla consuetudine ragionata e naturale, e non a quella
in un secolo in cui avessero la consuetudine di svolazzare qua e colà come le farfalle
questo tallo... per buona consuetudine induri e rifermisi ne la sua rettitudine
soprattutto la donna che mai nella sua consuetudine con quelpuomo lo aveva creduto capace di
trovarsi a disposizione in ritardo rispetto alla consuetudine o alle necessità (il denaro, una
cinque del pomeriggio quando, secondo la consuetudine, viene servita tale bevanda. l
dal gr. vójiog 'legge, consuetudine ^. teleonòmico, agg.
superato, inattuale, sorpassato (una consuetudine, un'istituzione, una teoria)
mandò un altro figliuolo a distorlo da quella consuetudine, e questi fu preso egualmente e
tremila coperti, si è sviluppato, come consuetudine, su due fronti: dalla nuova
a volgarizzarlo segua io pure questa antica consuetudine, e prima d'inoltarmi in sì
nostro comun... segondo le consuetudine de quello luogo da tempo en tempo vien
africa e dell'indocina che hanno la consuetudine di tagliare ed esporre il capo dei
legge-, costituire una norma o una consuetudine che regola una determinata materia. seneca
il quale per la legge e la ferrea consuetudine, poteva prendersi tutto quanto poteva dare
sé. marsilio ficino, 5-20: la consuetudine de'cristiani è tirare a sé gli
è laudabile. guicciardini, 2-2-339: una consuetudine, che gli hanno usata, di
, di abbigliarsi; far cessare una consuetudine, una tradizione. lacopone, 1-17-53
un fatto, una situazione, una consuetudine. biondi, 1-i-208: il
, la quale quasi comunemente per una consuetudine tollerata dalla chiesa si dà alla medesima
ai bruchi o larve che hanno la consuetudine di 'tor cere'
ser mazzeo, il quale avea per consuetudine ogni anno al tempo de'cederai,
consueti. -per estens.: per consuetudine, usualmente, d'abitudine.
uno indemoniato, oltre a ogne sua consuetudine e con molta diversitade gittan- sosi fuori
tralasciare o sospendere un atteggiamento, una consuetudine. xjgieri apugliese, xxv-i-910: provenzano
passione, con gli anni e la consuetudine, si trasmutò in amicizia. comisso
medici, i-62: è comune ed antiqua consuetudine tra gli uomini in ogni patto e
bandi e pene forti rimuovere quella mala consuetudine di trarre e'sassi el carnasciale. n
trasgredire, violare una norma, una consuetudine. cassiano volgar., viii-i (
case, che vogliono strafare trasandando la consuetudine co'loro sfogai. leopardi, 688:
che intendiamo che già era introdotta la consuetudine che nelle marche, ducati ed altri
li leggono e trattano, piuttosto da consuetudine ciecamente abbracciata, che da giudizio proprio
atto per natura a tratteggiare, aveva in consuetudine di sbeffare in simil modo la religione
i-125: a volere mettere una nuova consuetudine contra l'usanza vecchia, non si può
anche, una brusca interruzione di una consuetudine. p. levi, 5-68:
trovava. -manipolato, contraffatto rispetto alla consuetudine (una vivanda). buonarroti
estens.: la compagnia, la consuetudine con tali persone. fra giordano [
usitata trivialità e non mai abbastanza frequentata consuetudine di fabbricare in angoli e quadrato,
popolazioni australiane e melanesiane. -anche: consuetudine, ancora diffusa in alcune zone del
/ il corpo, sì come è consuetudine, / ché questi in cel seran pietosi
lo veggio venir, secondo la sua consuetudine, scherzando col caduceo e battendo sì
privato, massimamente dimostrandosi che di sua consuetudine tirasse alla cupidità del comandare. poliziano,
tiene la penna con la facilità della consuetudine; l'altra inanellata, tiene fermo il
e sol quanto è bisogno a piu generale consuetudine de'vari paesi e classi delle persone
, anzi alla vita, da una consuetudine di sempre, da un rapporto di
di leggi municipali, variamente derivate dalla consuetudine propna, dalla propria indole, dall'
un atteggiamento, una pratica, una consuetudine, ecc.). dante,
; costume. -anche: abitudine, consuetudine; convenzione; atteggiamento solito, usuale
di singole persone o di gruppi, consuetudine, familiarità, confidenza; pratica mondana
22. intr. avere frequentazione, consuetudine con qualcuno; intrattenere rapporti amichevoli o
, un modo di agire, una consuetudine giuridica); largamente diffuso (un
abituale, da una regola o una consuetudine stabilita, da una tradizione; trasgredire
di agire, un comportamento, una consuetudine, ecc.). -con litote;
che si discosta dalla norma o dalla consuetudine; inconsueto, inusuale, eccezionale.
; impiego, fruizione. -anche: consuetudine di usare qualcosa; diffusione. -essere
la pratica costante, lo studio, la consuetudine; esperienza, perizia. francesco
bestiale. 22. dir. consuetudine giuridica (sia nel senso di comportamento
, 174: ed era questa mala consuetudine venuta già tanto in uso, che non
private. 24. costume, consuetudine, usanza, tradizione propri di un
maggior verisimilitudine, essendo probabile, che un consuetudine, publica, e universale abbia avuto
forme di derivazione lai come abitudine, consuetudine. utilizzàbile, agg. che
quella... utile alla famiglia antiqua consuetudine di lasciare quella moglie sterile per tór
-comunemente accolto o seguito (una consuetudine, un uso). salvini
cui pop'usate 'in ogni redazione': consuetudine al conformismo. la repubblica [16-iv-
xjgurgieri, 222: aveva sacrificate secondo la consuetudine cento lanose pecore con due denti e
, 4-i- 207: diciamo essere consuetudine appresso i persiani il servirsi della venere
per intenzione, come per la sua lunga consuetudine d'armonizzare la prosa. carducci,
verso a qualcosa: abituarvisi, acquisirvi consuetudine. fagiuoli, 1-6-40: è
cristiani. muratori, 7-i-351: di questa consuetudine longobarda ne durano ancora le vestigia negli
fare, tratto tipico di qualcuno, consuetudine, abitudine comportamentale (anche collettiva)
l'abolizione o l'abrogazione di una consuetudine, di una norma. b.
vien detto, o per una lunga consuetudine che na vigore di legge. compagnia della
acquistato vigore di legge, questa buona consuetudine, con altre che seguono appresso,
tribù), che avviene secondo tale consuetudine (un matrimonio); patrilocale.
. 3. -visita ecclesiastica: consuetudine dei superiori di recarsi presso i
non ha colpa la complessione ma la consuetudine, sì come la intemperanza, e
'rinfresco'. 3. secondo una consuetudine, una pratica o modi e forme
zerle di amarone. 3. consuetudine, in uso in passato fra i proprietari
nome di un'autoproclamazione che viene dalla consuetudine storica secolare, autoproclamazione che, filosoficamente
gedo che, secondo la consuetudine delle caserme e con intento irrisorio,
. in-, con valore negativo, e consuetudine. incontrollabilità, sf. l'
'gente bene'che si frequenta con una certa consuetudine, in luoghi scelti.
testa in segno di lutto (l'antica consuetudine di sfregiarsi il cranio con affilati rasoi
: automaticamente, di risulta, come da consuetudine. – con uso aggett.:
di un'abitudine, allontanamento da una consuetudine, da un comportamento abituale.
verbi frequent., con allusione alla consuetudine degli antichi egizi di imbalsamare i corpi dei
2002], 8: una sfida alle consuetudine occidentali che si declina in pagine spesso
segno di protesta, l'abbigliamento o la consuetudine di dipingersi il viso con i colori
nulla nemmeno dalla vostra giornaliera e perpetua consuetudine di profondere sciolti omereggiando. =
, anche, astratta dall'uso o dalla consuetudine. l'indice dei libri del mese