altri, contro di lui, misero un clamore basso che pareva sbagliare.
2. il gridare, il far clamore incomposto; maldicenza contro il prossimo (
e non recente stima. 2. clamore unanime elevato da un gruppo di persone
non hai dannaio da non far clamore. = comp. di colmato
addolciva da un vico ambiguo nell'armonioso clamore della via che ripida calava al mare
. luzi, 67: e silenzio e clamore d'un popolo che lotta ti fa
vento scoteva i vetri; giungeva un clamore come d'una moltitudine ammutinata. idem
, 4-70: tra la folla in clamore e in allegria, rimanevano per due
sembra esanime; e poi riprende il clamore, come il vento che cade e risorge
dopo un po'che attendeva ascoltando il clamore di una radio da una finestra spalancata
e noi gridammo, e un sùbito clamore / corse lungo le stoe quando la nave
, giorno, iii-345: a tal clamore / non ardì la mia musa unir sue
fu in quel momento che, elevatosi il clamore, irruppero i soldati già da ore
audito, che en te non hai clamore. intelligenza, 304: l'audito e
baccano1, sm. strepito, frastuono, clamore rumoroso, chiasso assordante e fastidioso,
farsi sempre più alti per superare il clamore che superandosi aumenta fino a ridurre il
elaborata di turlendana tra l'in- ferior clamore dei bevitori. baldini, 6-219: il
fiacchi, 116: a tal clamore insolito / accorre il cacciatore, / vede
imbottita come quelle stanze atte a spegnere il clamore dei supplizii. prima udì nell'apparecchio
; la raggiunse in calata verso il clamore che saliva dai marinai e dai passeggeri
quanquam de colleige (col senso di 'clamore, schiamazzo ', cioè 'disputa
figur. schiamazzare di folla inferocita; clamore di campagne di stampa, di proteste
/ e mia canzon mal aggia e mio clamore / e mio servire e mio merzé
. d'annunzio, ii-303: e il clamore era come / di femmina partoriente /
/ con prego e con mercé e con clamore, / facendo di perfetto amor sembiante
mettere a tacere; sopire (il clamore di un fatto). francesco da
come quelle stanze atte a spegnere il clamore dei supplizii. prima udì nell'apparecchio
richiama l'attenzione della gente e suscita clamore; rimprovero chiassoso con grida e strepiti
si addolciva da un vico ambiguo nell'armonioso clamore della via che ripida calava al mare
/ la figlia della cifra e del clamore. 6. figur. elemento
(clamagióne), sf. ant. clamore. -figur. iacopone
audito, che en te non hai clamore. cicerone volgar., 2-60: che
legioni? or quello corso, quello clamore, di quanta fatica è? guicciardini,
gran mondo li guida, o tra 'l clamore / de'frequenti con vi vii.
quindi i troiani venian con clangore e clamore di stormi. d'annunzio, ii-674
: e noi gridammo, e un sùbito clamore / corse lungo le stoe quando la
risa eruppero da ogni parte con quel clamore minaccioso caratteristico delle esplosioni di furor popolare
addolciva da un vico ambiguo neu'armonioso clamore della via. betocchi, 5-43:
5-43: musica nuova è a noi questo clamore / di macchine il cui strepito ci
era illuminato e si sentiva di lontano il clamore della festa. 2.
sibilare del vento si univa imponente il clamore del mare, un urlo enorme composto
piccole. sbarbaro, 1-113: al clamore del mare mi addormentai come a canto
agl'italian medesimi: tanto è il clamore che levano anche tra noi i libri francesi
deve - morire con valore, con clamore. 6. figur. ant
: e mia canzon mal aggia e mio clamore / e mio servire e mio merzé
10-200: onde venne in ponente grande clamore al papa e al re di francia
alberto, 49: che altro piagne il clamore delle tragedie, se non la fortuna
tantu lu pregaru pia, / questu clamore a deu salia. guittone, ii-261:
con prego e con mercé e con clamore, / facendo di perfetto amor sembiante,
esaudire / la voce afflitta dello mio clamore. bibbia volgar., v-164:
; e non s'è dimenticato il clamore delli poveri. savonarola, 7-i-235: li
assai col suo domandare, e col clamore suo mosse la divina bontà a sovvenire
/ et infrezza [= esala] clamore / de lotame puzzulente. = voce
clamoróso, agg. pieno di clamore; forte, sonoro (un discorso
da clamor -òris: cfr. clamore). clamóso, agg.
quando la raffica simulava più alto quel clamore che perpetuo suona dentro la cerchia e sotto
= voce dotta, lat. convicium * clamore, baccano '(in segno di
gli applausi ricominciano a crepitare, e il clamore a scrosciare. buzzati, 1-98:
, iv-2-596: di tratto in tratto un clamore più forte si levava lontano,.
importanti, che hanno suscitato grande clamore e ammirazione; persona accorta, navigata
dire si divide in larghe lasse che il clamore compie e trasporta. —
, 147: [ii] carnoso discinto clamore / del popolo vivo / in lievito
si discosta dalla mensa e affronta il clamore, irridendo. tozzi, i-171:
a poco a poco si districavano dal clamore, disegnandosi in quel buio costretto.
, iv-2-925: la folla iterava il clamore inebriandosi a quel gioco grazioso e terribile,
gobetti, i-45: non corrispondeva al clamore disordinato e artificioso, in mezzo a
il romore cittadinesco, se non il clamore delle dissensioni, delle dispute, delle risse
roma non ha gettato alle nubi un vano clamore ma in silenzio ha offerto il sacrifizio
a quando la raffica simulava più alto quel clamore che perpetuo suona dentro la cerchia e
i-566: odesi, poi che il gran clamore è spento, / la lunga scala
eroica venne conflagrando in un epos: clamore e tempesta di gutturali diatribe fra i partitanti
chiama, e 'l sollevato / all'etere clamore. leopardi, 9-5: oh dilettose
così che ad aprir la bocca si respira clamore, si spira clamore. papini,
bocca si respira clamore, si spira clamore. papini, 28-104: l'organo,
ci sono eroi che sono espressi dal clamore. gozzano, 139: ma come
dei venti, delle onde, al clamore dei pianti, dei lamenti, ecc.
, fu fatta in mezzo ad un clamore di piazza in rivoluzione. -stipulato a
conflagrando in un 'epos ': clamore e tempesta di gutturali diatribe fra i partitanti
gobetti, i-45: non corrispondeva al clamore disordinato e artificioso, in mezzo a
tratti tu il capo levavi a 'l clamore, io ne 'l collo fidiaco / ratto
tratti tu il capo levavi a 'l clamore, io ne 'l collo fidiaco / ratto
, rumore aspro e stridente; alto clamore. buonarroti il giovane, 9-663:
conca marmorea e levare alla notte stellata un clamore di cui ella medesima s'inebriava come
d'annunzio, iv-2-573: un nuovo clamore, più forte e più lungo,
bibbia volgar., i-351: lo clamore della buccina fortemente gridava. palladio volgar
che giunge violento e improvviso; clamore. giamboni, 4-203: tremò
sommerso in ben altra franchezza, in un clamore ingenuo e ardito. -ant
, e in breve si riudì un clamore di voci. laggiù, proprio a toledo
spinte o al tiro della fune, il clamore diventava strepitoso. -alpin.
... in mezzo al clamore e alla polvere delle brigate galilee!
dalla coda d'oro. 2. clamore di folla ciarliera e chiassosa; baccano,
era fatta coro, s'era fatta clamore dal profondo: lamentazione, invocazione,
uccelli facean giubilar la sala in un allegro clamore sforzando ogni uno di fame preda.
udi scoppiare nel corridoio, il clamore cupo e metallico del gong della
. ant. grido, urlo; clamore, strepito, schiamazzo. -anche di
bibbia volgar., i-351: lo clamore della buccina fortemente gridava. pulci,
sm. ant. grido; gridio, clamore, vocio, schiamazzo.
= deriv. da grido sul modello di clamore. griève e deriv., v
il popolo mio, però che il loro clamore si è venuto a me. parini
e. gadda, 458: clamore e tempesta di gutturali diatribe fra i partitanti
... egli ha sentito il clamore di quel ben augurato imbarco, clamore
il clamore di quel ben augurato imbarco, clamore che fece cadere a terra gli uccelli
come quelle stanze atte a spegnere il clamore dei supplizii. lucini, 4-302: chinò
nella seconda. moravia, xiii-148: il clamore del processo derivava... dalle
. d'annunzio, iv-1-119: un clamore si propagò nella folla su la prateria
verde e rosa. -frastuono, clamore. papini, 40-37: dal gruppo
48: quasi baccanti, estollono in clamore / con intermedio di crepiti e sibili
era fatta coro, s'era fatta clamore dal profondo: lamentazione, invocazione, implorazione
udia, / e l'iterato lor clamore e gaio / ad alte strida orribili s'
di nuovo a ridere, con quel clamore bestiale del riso muliebre sforzato e laido
s'era fatta coro, s'era fatta clamore dal profondo: lamentazione, invocazione,
si divide in larghe lasse che il clamore compie e trasporta. moretti, ii-332
urlava e si dibatteva, coprendo ogni altro clamore. un profluvio di lacrime le inondava
. d'annunzio, iii-2-151: il clamore rimbomba nella basilica raggiante di lampade,
levati. 6. emesso con grande clamore (un suono, un grido)
tantu la pregaru pia, / questu clamore ad diu salia. /...
il trotto del cavallo lontanante insieme al clamore di servi contenti e tutto rientrò nell'
/ ke losenga lu core / et infiezza clamore / de lotam puzzulente. zanobi da
il morazzoni] è tutto violenza, clamore, superbia. 10. astron
, mentre da ogni parte si rinnovava il clamore, -nella cappella sistina! [a
carri. d'annunzio, v-1-383: un clamore confuso viene dal bacino di san marco
ed elaborata di turlendana tra l'inferior clamore dei bevitori. barilli, 5-142: strizzava
bibbia volgar., i-gf: lo clamore di sodoma e gomorra multi- plicato è
voce troppo mite si perdeva nei diffuso clamore. 9. appena percepibile (
annunzio, iv-2-190: il dottore panzoni al clamore aperse le palpebre; volgendo i grossi
su mare notturno / s'ode talor clamore / di naufragio lontano. ungaretti,
cubo. linati, 18-101: l'alto clamore dell'acque colma il cervello come di
, litigio, alterco; vocio, clamore, strepito di persone in agitazione.
d'annunzio, iii-1-358: nella lontananza il clamore è continuo come un rombo oceanico.
leva'mi suso paventoso di quello clamore. ariosto, 16-64: colui lascia il
, iii-28: alla fine è un gran clamore contro quel povero ingenuo che non credeva
importanza; che desta poco interesse e clamore. caro, 12-ii-131: la mia
1-6: ci pensa l'allegro, rissoso clamore della sua gente [di sanfrediano]
parte ci s'annun- ziasse un lieto clamore. bacchelli, 1-ii-90: socchiuse l'
alto inno di gloria seguito dal supremo clamore orgiaco del tiaso, aveva suscitato il
ironico... degenerò in un clamore universale di fischi... accompagnato
litanie, gli inni si mescolano al clamore ostile. palazzeschi, 3-270: la bella
sopra il vento giungeva pauroso / un clamore interrotto. -con valore avverb.
tua, leva'mi suso paventoso di quello clamore. landino [plinio], 753
disse lo signore ad abraam: lo clamore di sodoma e gomorra multiplicato è ed il
: ci pensa l'allegro, rissoso clamore della sua gente, ad animarli:
, nel cielo: levarsi con grande clamore. ariosto, 8-66: al mostro
fragore subitaneo di bronzo percosso e il clamore confuso delle fanti sbigottite. pea,
di parecchi, dette la stura a un clamore strepitoso e crepitante di pemacchi. cassieri
/ ma qui piangon le iene / dal clamore fugate, dagli squilli / delle armigere
esternarle in modo contenuto, senza eccessivo clamore; rattristarsi, dolersi (anche in
2-156: s'udì per le scale il clamore della folla che saliva pienando i corridoi
. d'annunzio, iii-2-86: il clamore frenetico perde a poco a poco la
di madonna e d'ottavio già il clamore, / della vittoria il vecchio pizicóre /
con gesti o con voci; levare clamore di consenso o di giubilo; festeggiare
dio] prearu pia, / questo clamore ad deu salia. iacopone, 89-51:
della vacca onta, / sedare il clamore col gesto / per isca- gliar suo
e si dibatteva, coprendo ogni altro clamore. un profluvio di lacrime le inondava
il crepitar sordo di una grandine; un clamore di propagò nella folla su la prateria
anche negativa) o dell'interesse, del clamore, dello scalpore suscitato da un fenomeno
melodia. -levarsi potentemente (il clamore di una folla di persone o anche
1-15- 1-133: di questo strepito e clamore del giudizio, del quale parlano gli
vol gare. di questo clamore stranamente concorde di ipocriti, e di
ke losenga lu core / et infieega clamore / de lotam pucgulente. colombini, 52
quacchero. quaquerìo, sm. clamore levato da un gruppo di quaglie.
e opposizione o, anche, senza clamore. saraceni, ii-387: col favor
di scipione; egli ha sentito il clamore di quel ben augurato imbarco. d'
. d'annunzio, ii-416: sorse un clamore terribile nel vespro, / terribil come
c'e sempre un certo rimescolìo e clamore di festa popolare che le rende accettabili.
serao, i-38: vi fu un clamore, nessuna era pronta, tutte si
di afferrare le sue parole tra il clamore di quello che continuava a svolgersi sul
un moto dolce e silenzioso, attenuando il clamore pettegolo di ciò che mi reca fastìdio
'clamor 'e noi potrem dire 'clamore, urlo, urlata, urla- mento
nello studio. moravia, 24-149: il clamore del solito gong...,
faldella, ii-2-197: a un rialzo di clamore, che vinceva qual si fosse rialzo
risa di vecchia gente / hanno allora un clamore che la storia non sente: /
là dal merci non c'era più clamore. g. bassani, 5-126: era
/ non hai dannaio da non far clamore. tommaso di silvestro, 26:
alzarsi delle divoratrici fiamme udissi un terribile clamore d'innumerabili femine, le quali, veggendo
annunzio, iii-1-759: le grida e il clamore / parevano rilucere, e la luce
. -smorzarsi, attenuarsi (il clamore). parini, mez. [
rebora, 3-i-58: son ripiombato nel nebbioso clamore milanese. galestrini, 2-iii: allora
-elevarsi più alto (un suono, un clamore). d'annunzio, iv-2-573:
tratto, risaliva nell'aria lucida il clamore, si frangeva su per la snella foresta
: ci pensa l'allegro, rissoso clamore della sua gente, ad animarli: dal
quali sentendo che se scalava con grandissimo clamore revegliaro li romani, che per la
figur. propalare, diffondere con grande clamore. tesauro, 7-430: avete pur
1-6: ci pensa l'allegro, rissoso clamore della sua gente, ad animarli:
robuste, squillanti, argentine, in un clamore d'urli irriverenti, vibrava l'anima
. térésah, 1-256: odo un clamore / rombante nell'ombre lontane; /
gio. bacchelli, 14-188: rapidamente il clamore crebbe fino a diventare un rombazzo
ha due voci diverse: un gran clamore alla superficie e, sotto, una specie
talvolta a un urlo, a un clamore tanto assordante che non si oda più
1-32: che ronzo di squilla? che clamore di coro? pascoli, 186:
voci prorompono unanimi, focose, poi il clamore impigrisce e ondeggia in corsa con un
avete fatto una rovina! -frastuono, clamore confuso, suono sgradevole e disarmonico.
io mangi, io sospiro e il clamore mio è come di un'acqua e di
udirono in lontananza il fragore e il clamore delle armi e degli uomini, e il
interesse popolare; risonanza, scalpore, clamore. -anche: reazione sorpresa e negativa
estens. protestare rumorosamente; sollevare un clamore minaccioso (una folla, una collettività)
tantu lu pregaru pia, / questo clamore ad deu salìa. l. martelli,
gridò un ragazzo; e fu un clamore repentino: « brutta ghigna, faccia trista
5. figur. sbraitare, fare clamore per rendere un argomento di dominio pubblico
per il mondo. 4. clamore, scalpore. aretino, vi-412:
, approvò. 2. che suscita clamore o scandalo (una persona).
4. chiacchiera, chiasso, clamore, risonanza pubblica quanto mai diffusa,
scandalo, uno scandalo: provocare volutamente clamore. boccaccio, dee., 10-8
e alla sensualità. -che provoca clamore o turbamento sia in quanto biasimevole dal
russava che pareva un porco e il clamore che ne successe rimise il caporal maggiore in
fosche del bosco. -levarsi con clamore (le urla, i fischi, gli
. 5. fare allegro clamore, vociare scherzosamente; gridare nell'emozione
protestare con insistente, fastidioso e volgare clamore. -anche: piantagrane. libro di
applausi; disordine di popolo urlante; clamore di grida, di invettive, volto
-a). chi schiamazza con grande clamore, strepita in modo sguaiato. periodici
notte, evocava su la moltitudine ebra di clamore l'immensità del silenzio celeste. piovene
mandato del papa..., suscita clamore perché è il primo degli ultimi 117
dell'acqua. -confondersi in un clamore stridente (le voci, i suoni
frammischiano in miscele nutrienti / al clamore oceanico dei mondi / l'universale fremito
i bambini, scossi nel sonno dal clamore dei campani, si buttano scalzi dal
le bestemmie, lo scuotimento, il clamore di que'nbaldi assordavano. = nome
posti sicuri in parlamento, furono trombati con clamore, e non raggiunsero neppure il quoziente
la verzura, e ci fu un clamore, e i rami degli alberi ebbero
/ e, come fu sedato il gran clamore, /... crebbe la
pinete brune. -lontano dal clamore e dalla gente; quieto. f
notte, evocava su la moltitudine ebra di clamore l'immensità del silenzio celeste.
. che ha lo scopo di suscitare clamore, forti emozioni o curiosità morbosa nel
comportamenti inattesi e provocatori; scalpore, clamore. zeno, vi-45: mi disse
valleggio. 3. strepito, clamore. simintendi [tommaseo]: parole
(un pesce). minciò il clamore delle scolaresche sguinzagliate fra i -essere lanciato furtivamente
ore m'avrebbe smemorato di me nel clamore della sua voce. onofri, 3-135:
affanni. d'annunzio, ii-303: il clamore era come / di femmina partoriente /
argento, nella via, fra il clamore, vi fu un sollevamento di bimbi sulle
, scatenato (un tumulto, un clamore). i. pitti, 2-165
.. era stato salutato da un somaresco clamore di scanruggito della belva / scrolla tutta
sommesso, smorzato o anche pacato; senza clamore o strepito. s.
tempesta, a mal tempo: per clamore una notizia. bandello, 1-5 (
strumento musicale; strepito, rumore; clamore di voci. bibbia volgar
canto. 4. figur. clamore che accompagna gesta o imprese che appaiono
e può / così schernire il magico clamore. -in senso osceno. machiavelli
4. che agisce o opera senza clamore, all'insaputa di altri o,
. -con uso aggett.: condotto senza clamore, in modo = deriv. da
. serao, i-38: vi fu un clamore, nessuna era pronta, tutte si
dairuliviera, 269: poi 'l dislegaro facendo clamore / da la colonna con grande furore
talora andava crescendo di forza [il clamore] finché scoppiava da vicino come un
uccelli facean giubilar la sala in un allegro clamore sforzando ogni uno di fame preda.
in paese, di mescolarsi al festoso clamore che giungeva loro attutito, come una spmzzaglia
o un'opera con eccessivo rilievo e clamore; pubblicizzarli enfaticamente e chiassosamente; strombazzare
), agg. pubblicizzato con grande clamore ed enfasi. monelli, 2-312:
convulso e disordinato, vociando e facendo clamore. d'annunzio, iv-2-913: l'
scompostamente. -in partic.: fare clamore in modo fastidioso e petulante. -
tratto, risaliva nell'aria lucida il clamore, si frangeva su per la snella foresta
. stimpanizzaménto, sm. ant. clamore, strepito, chiasso esagerato, in
. loria, 5-80: sul clamore degli strumenti s'udivano secche, stonacchiate
. stormeggiata, sf. ant. clamore provocato da un gruppo armato.
(stormido), sm. ant. clamore d'armi. prodezze, la persona degna
compatto e per lo più con grande clamore. fazio, iv-16-8: la gente
: ci pensa l'allegro, rissoso clamore della sua gente, ad animarli: dal
umiltà. imbriani, 7-78: di questo clamore stranamente concorde di ipocriti, di superstiziosi
strepitaménto, sm. ant. strepito, clamore. segneri, iii-1-70: glielo ricercate
. suono forte e prolungato di voce, clamore di grida di protesta, di minaccia
scroscio di risa, di fischi; clamore di applausi; strillo infantile o femminile
e que'razzi scoppiavano, traboccava il clamore e l'allegrezza dei barbari circostanti strepitosamente
), sf. ant. strepito, clamore. armannino, xliii-560: trombe
sinistra. 2. figur. clamore esagerato, enfasi eccessiva con la 2.
strumentisti che facevano largo, e il clamore continuava come un gran vento nel teatro.
la moltitudine scorge il navarco, il clamore si rompe, s'attenua, finisce
silenzio; che avviene senza chiasso o clamore (un'azione, un avvenimento).
, 4-118: benché stefano s'irritasse al clamore, fu contento che non l'avessero
gran baccano, fracasso; in partic. clamore di popolo che inveisce e schernisce.
di confusione, di schiamazzo diffuso, clamore. zannoni [tommaseo]: e'
una volta arrivata, tra la folla in clamore e in allegria, rimanevano per due
quaglia. 2. per indicare il clamore suscitato da un'azione o da un'
novo commovimento si propaga accompagnato da un clamore digradante. -stivare in trave-,
. ant. manifestazione di tripudio, clamore gioioso. caro, i-308:
: far conoscere, divulgare con grande clamore, autorevolezza o, anche, supponenza il
sicuri in parlamento, furono trombati con clamore, e nn raggiunsero neppure il quoziente.
lo più con enfasi o rilievo o clamore eccessivo. de sanctis, i-13-579:
modo disordinato e caotico; chiasso, clamore, e, anche, scompiglio, trambusto
di discussioni, commenti, critiche; clamore, scalpore. -anche: confronto di idee
alla mia tempia, come di confuso clamore che senza labbra e senza mani insorga
luca, 1-15-1-133: di questo strepito e clamore del giudizio, del quale parlano gli
tale unanime riserbo era più forte di qualunque clamore. 3. ant. e
delle tre, dell'uscita. cominciò il clamore delle scolaresche sguinzagliate fra i banchi.
dessi, 7-52: il velario di clamore del levatoio cedeva al vuoto silenzio in fondo
ore m'avrebbe smemorato di me nel clamore della sua voce. montale, 3-22:
5-574: a quando a quando un immenso clamore / degli ansii petti / rompea nell'
per entro quell'aere / melodioso un clamore / discorde: il lagno dei vinti
, iv-2-190: il dottore panzoni al clamore aperse le palpebre; volgendo i grossi globi
uno. 8. sm. clamore, vocio. nievo, 1-365:
. figur. fatto, avvenimento di grande clamore. corriere della sera [3-ii-1987]
comari, a ogni cornificazione che desti qualche clamore nell'ambito del quartiere ove si è
baccano1, sm. strepito, frastuono, clamore, chiasso assordante e fastidioso; schiamazzo
'aguadores'e i gazzosai interpungono il confuso clamore col loro nostalgico grido. r gazpacho
, agg. che produce un vibrante clamore (le voci). calzabigi,
acqua. r strombazzaménto, sm. clamore esagerato, enfasi eccessivaconlaqualevienefattoconoscereunfatto, unavvenimento,