. trattenere, non vomitare un cibo. manso, 2-132: pervenne
. locuz. -fare il tomo a un cibo: buttarlo in acqua bollente per lessarlo
con meton., la piccola quantità di cibo che vi è contenuta); sottobicchiere
tonda di grandezza d'uno pomo, è cibo suave. poliziano, 1-717: 1
portata di un pasto, porzione di cibo contenuta in tale stoviglia. contile,
, 536: le more di quegli sono cibo alle bestie e agli uomini e hanno
steli si arrampica agilmente alla ricerca di cibo. angiolieri, vi-i-424 (103-3
), in partic. provocata da un cibo indigesto, da una bevanda fortemente alcolica
il torcibudella. 2. cibo o bevanda indigesti o nocivi per l'apparato
.). tornagusto, sm. cibo, pietanza piuttosto saporita che stuzzica l'
.]: 'tornare a gola': di cibo non ben digerito, il cui sapore
movimenti, li quali per lo soperchio cibo già di diverse torsioni lor furon cagione
annunzio, iv-2-77: una bramosìa bestiale di cibo le torturava le viscere vuote.
iv-197: i cani arrabbiati aborriscono il cibo e 'l bere, mandando fuori gran
-in espressioni comparai per indicare un cibo o una bevanda dal sapore molto amaro
proteggersi l'abito da eventuali macchie di cibo. -tovagliolo di carta: che si
tòzzo2, sm. pezzo di cibo (in partic. di pane, di
cameriere. - satollo di cibo (lo stomaco, il ventre).
(orme, odori, residui di cibo, deiezioni, ecc.) che costituisce
immediatamente agli occhi d'un bambino in cibo, carbone o panni, che non ha
cattaneo, iii-4-264: colla promessa del cibo e del ristoro, e colla forza dei
farina ricavata dai semi di tale pianta; cibo che se ne prepara.
galanti, 1-105: si faceva pure un cibo, detto trago, di un'altra
alle mascelle-, avventarsi con voracità sul cibo. crusca, v impress. [
no. -non consumare più un cibo o una bevanda. redi, 16-ix-10
e filosofi più pruove / che 'l cibo 'l generar fallano spesso, / e 'l
'ntello faticato... abbia per nuovo cibo ricreazione. cesari, i-176: fornito
. - in partic.: trangugiare un cibo, una bevanda; ingoiare una medicina
più tosto si può tranghiottire che '1 cibo? varchi, 18-1-115: furono..
dalla vista o dal profumo di un cibo appetitoso. costo, 2-275
sono più nette'-imbrattato di sudore e cibo, e che dal naso spurga, è
ne fa esalar dal capo che del cibo a quello ingerirsi, perché di più il
-trasformarsi nel processo metabolico (il cibo); diventare costituente del corpo umano
corpo umano. savonarola, iv-423: cibo corporale... si converte e transu-
applicare ferro e fuoco, negar il cibo. moretti, ii-901: il dentista.
scendere nello stomaco, essere deglutito (un cibo, una bevanda). - anche
trapunte orna le vesti. / con quel cibo di belve aguzza i gesti / a
-per simil. fuoriuscire dalla bocca (il cibo in eccesso). aretino, 27-i-1-175
uno canestro di ceci fritti, il quale cibo è chiamato tragabe, dei quali togliemmo
diversa (con partic. riferimento al cibo in seguito al processo digestivo).
campanella, i-61: ché 'l cibo, mentre si trasostanzia in noi,
, in porzioni oltremodo esigue (un cibo, e ha valore iperb. e iron
ventiquattr'ore bisognerà introdurre nel corpo tanto cibo che basti a rifar le libbre sei consumate
e di corpo, massime dopo il cibo, e nel tratenersi il verno il traspiro
22. ant. assunzione del cibo. l. bellini, 5-6-134:
5-6-134: per l'uso dello sceglimento del cibo nostro e del trasporto di esso dal
gli rodeva le viscere, che di quel cibo invisibile, onde si alimentano le intelligenze
delle formiche, quando ella porta l'usato cibo nella bocca, la quale bocca porta
entrambi. -tenere in bocca un cibo per un certo tempo senza deglutirlo.
4. contenuto, conservato (il cibo). fagiuoli, i-113: dopo
l'uccellino] tratti, e vomitava il cibo mischiato con una certa liquida e appiccaticcia
tenea rivolto il muso / sempre nel cibo, e non veniagli fatto / di sollevarlo
nudriva di apprensione, più che di cibo: elearco travasato si sentia bollere fra lo
posto / da moglie o figli il cibo alla sua mensa, / la tremebonda man
6. disgustoso, ripugnante (un cibo). bigiaretti, 11-146: non
in bocconi, tre ore avanti il cibo. airone [2-vi-1981], 122:
iv-1-360: egli non riesciva a inghiottire il cibo, a vincere la ripugnanza dello stomaco
ombra, con l'animo sazio di cibo / volta la faccia all'incontro del tremulo
particolarmente, l'holothuria trepang, è cibo prediletto di cinesi i quali le comprano
conica da lui tessuta per catturare il cibo. = voce dotta, lat
girolamo volgar. [tommaseo]: il cibo temperato e il ventre ch'è sempre
una corda trillandola, si fa calare il cibo pulito e netto per il loro bisogno
che ubriaco. e la veronica cibo il picciol dramma satirico. pirandello, ii-i-
niente. -per estens. masticare un cibo con grande voracità (con uso scherz
-il modo migliore di cucinare un cibo; preparazione di un cibo che più
cucinare un cibo; preparazione di un cibo che più lo valorizza. a.
di pepsina. -il gettarsi con voracità sul cibo (i polli sacri, con
poco allettante, povero, squallido (un cibo). più passaggi alle ragazze
-disgusto, nausea o malessere provocato da un cibo. a. briganti, 377:
: incominciando a mangiare qual si voglia cibo, l'ha da masticar molto bene e
qualche tristezza. -sgradevolezza di un cibo. tansillo, 1-236: il più
mediocre, di qualità scadente (un cibo, una bevanda). piovano arlotto
alle gengìe alternativamente di tritar bene il cibo, onde ne nasce poi una concozione
, 192: se ti nutrica / or cibo parco, e sazian le tue voglie
frammento, briciolo, pezzo minutissimo di cibo; frantume, scheggia di una pietra,
lembo della gonna. 2. cibo, condimento o ingrediente tritato, ridotto in
ridotto in poltiglia mediante appositi strumenti; cibo masticato. d. bartoli, 2-1-65
coi denti per ottenere un minimo tritume di cibo. 3. per estens. insieme
bel frumento. 2. masticare cibo (e, per estens., mangiare
sminuzzarsi, ridursi in poltiglia (il cibo, nel processo digestivo). malpighi
triturate dalle frantumatrici. -masticato (un cibo). -anche: ridotto in poltiglia,
di ambedue i predetti liquori, insieme col cibo già triturato. stuparich, 1-434:
stuparich, 1-434: il padre portava il cibo alla bocca con lentezza e inghiottiva con
e con lungo lavorio; sminuzzare il cibo durante la digestione gastrica (i sassolini
come nei sogni quando è rimasto il cibo sullo stomaco. 2.
non ha buon sapore, sgradevole (un cibo). b. del bene,
trofallassi, sf. zool. scambio di cibo fra membri di una colonia di insetti
9-i-1982], 15: gli scambi di cibo (trofallassi) tra due operaie.
] operaie si scambiano tra di loro il cibo rigurgitandolo (trofallassi) lasciano sotto le
si nutre del precedente e serve da cibo al successivo. - livello trofico-, fase
da predatori e parassiti in cambio di cibo (consistente in genere in secrezioni zuccherine
prominenza ventrale su cui la madre depone il cibo. d. guiglia [«
di chiamarla 'trofolopade'(piatto per il cibo). = voce dotta, comp
/... / per vostro cibo fermo fave e mochi; / per oste
li aspetti disiati / e per trovar lo cibo onde li pasca, / in che
porci. - anche: quantità di cibo che vi è contenuta. sermini,
cucina in vari modi, forma un cibo molto gradito e sanissimo, di facile digestione
che costringe quei poveri volatili a gettare il cibo in alto aspettando che cada, per
mangiare con grande avidità, gettarsi sul cibo; incominciare una lauta bevuta. b
uccelli di tuffarsi nell'acqua alla ricerca di cibo. tuffismo, sm. sport
. immersione di un oggetto, di un cibo, ecc., in acqua o
(un oggetto, una sostanza, un cibo, ecc.). simintendi,
una salsa o dal vino (un cibo). tanara, 353: si
uccelli che si immergono nell'acqua per cercare cibo. - anche con uso aggett.
stomaco: dare senso di sazietà (un cibo). buzzi, lxxv-134: la
notte i cani si contesero il succulento cibo. -posposto al nome proprio a
, iv-158: dove si abbiano innanzi abbondante cibo, divorano tutto, e principalmente la
., le sue carni considerate in quanto cibo. berni, 104: qui non
questi si coglie la vera poesia del cibo e della nutrizione, che è comunione,
si solleva per consentire il transito del cibo verso l'orifizio faringeo. - per
il palato; riuscire gradito (un cibo, una bevanda). pazzi de'
l'ugola dicesi da quello che di qualche cibo non gli paia d'aveme avuto il
. monti, 19-206: non verrà cibo al labbro mio né beva, / s'
. -adatto all'uomo (un cibo). crescenzi volgar., 5-26
, e non s'usano in uman cibo, ma per li porci, imperocché
loredano, 1-41: la fava è un cibo grosso, umido, nocivo, che
umili tombe. -frugale (un cibo). pascoli, 9: se
quali si nudriscono ordinariamente d'un solo cibo, sono più esposti alle malattie umorali di
pesci il curvo uncino, / se quindi cibo alla sua mensa aspetta. montale,
, ecc., per evitare che il cibo contenuto si attacchi durante la cottura.
una piacevole sensazione di untuosità (un cibo). della porta, 4-15:
. -ungere il gorgozzuolcr. rimpinzarsi di cibo. periodici popolari, ii-434: spesso
un oggetto, un utensile, un cibo, ecc.). falier,
, viii-2-64: fu [socrate] nel cibo e nel bere temperatissimo, intanto che
. 2. condire o cucinare un cibo con un ingrediente unto, grasso.
burro o altri grassi animali (un cibo). tanara, 185: ad
asciutta. 5. ant. cibo grasso, molto condito o cotto con condimento
cose che provocano lussuria, sì in cibo, come in bere, sì in vestimenta
-molto grasso o abbondantemente condito (un cibo, una vivanda). g
uovo. -essere sazio di cibo. -non potere più sopportare qualcosa
crede che la consorte sogghigni perché questo cibo è vietato da tempo all'uricemico. g
ragione. -uso (di un cibo, di uno strumento). ottimo
voce. -piantare i denti nel cibo, attivarli nella masticazione. - anche
, 1-i-434: il sempre usare un cibo è tedioso. pigafetta, 3-124: questi
focolare. -abitualmente consumato (un cibo, una bevanda). paolo
tragge [la natura] fuor [il cibo] per lacontraria aperta, / ch'uscier
erbette della pietra uscite / per caro cibo porgo innanzi ad elle. 6
. -ricorrente nell'alimentazione (un cibo). segneri, iii-3-86: ha
più abituale o frequente, di un cibo o di una bevanda (o anche di
indusse tanta debelitade, che ogne nutrimento e cibo in vento convertiva. fascicelo di medicina
degni di galle / che d'altro cibo fatto in uman uso, / dirizza prima
dall'uso della femina, e usi poco cibo. guarini, 1-i-10: l'uso
per lo più manifestando grande desiderio di cibo. buonarroti il giovane, 9-290:
. chi manifesta un grande desiderio di cibo. tommaseo [s. v
agg. ant. che aspetta avidamente il cibo (un animale). buommattei
per il frutto, il quale serve di cibo assai grato. foscolo, v-144:
/ quando al corpo, il suo cibo al tempo debito / e il suo sonno
giaffiri. -region. vuoto di cibo, digiuno (il ventre).
francesco da barberino, ii-16: vaca da cibo soverchio e da posa. s.
, o simili altre deformità sono il primo cibo, anzi veleno di que'cervellini nascenti
2. mancanza o carenza del cibo, necessario per un'adeguata alimentazione.
all'aure mattutine. -non ripieno di cibo o di umori (lo stomaco);
fame e sete intellettuale e morale un cibo sodo e nutriente, in tanti anni di
. bergantini, 261: ripongonsi per cibo / ottimo a parche mense gli annui
in partic.: goloso di un cibo, avido; voglioso di sesso.
saporito, gradevole, appetitoso (un cibo). gemetti careri, 1-iii-17:
la vampa, / ma il novo cibo aggiunto, fa che cresca / tanto maggior
7. sensazione di bruciore causata da un cibo piccante. calvino, 16-33: né
, basta a togliergli il sapore del cibo e la dolcezza del riposo, a nutrirgli
ed esercita la schernita gola col vano cibo, e per mangiare divora indarno li
fumo. - anche: esalazione di un cibo appena cotto. livio volgar.,
acqua ridotta allo stato gassoso (un cibo). a. boni, 434
seguito al vino evuto o al cibo ingerito. buti, 1-349:
crudo alarco / de la voce e del cibo il doppio varco. de bernardi,
sempre non può l'uomo usare un cibo ma talvolta disidera di variare. tasso,
magri e scabri, / prendendo il cibo da qualunque ostello. mazzei, i-122:
portare vedovàtico de'tuoi morti, né mangerai cibo de'piagnenti. valerio massimo volgar.
poppando e godendo la soavità del suo cibo. alvaro, 17-36: un uomo alla
luogo. 3. avanzo di cibo che resta nel piatto. viani,
imbevuto di veleno (una freccia, un cibo, una bevanda).
qualche scura spilunga, s'arrestono il cibo di velenato angne, o ver di
tormenta l'animo o, anche, un cibo, un farmaco, ecc. disgustosamente
ne la mensa, se v'ha cibo o vero beveraggio velenoso, escene fuori
, secondo che è d'uopo, il cibo si ammollisce, si agiti, di
campo li tavernieri e contradisse che il cibo vendereccio non fusse meno innanzi. caro
noci si mungeranno co'fichi innanzi al cibo, difenderà il corpo contro a cosa venenosa
possa fare il mangiare degli animali, cibo all'uomo venenoso, e massime quella di
: i più forti desideri furon quelli del cibo, della venere della vendetta. dossi
per queste due cose, per lo cibo e per venere, essere ferocissimi. genovesi
quale tra noi si trascura come un cibo vile, viene ricercata e mangiata nella
. spoppata seguitò a nutrirsi con pochissimo cibo; quale talora per tre o quattro
vivo animale, poche ore dopo il cibo,... nella vena cava e
279: lo stomaco digiuno / non faregia cibo alcuno... colombo pasciuto,
il miele. a ventre pieno ogni cibo è amaro. proverbi toscani, 51:
capace d'ingerire grande quantità di cibo; vorace (una persona). -anche
trofi articolati tra loro per triturare il cibo. 5. ant. e letter
ma l'onda impura / può di cibo recar maggior ventura. 8.
x-346: l'erbe e verdumi erano il cibo ordinario de'poveri i cui corpi stemperati
i primi padri, dopo t vietato cibo si copnrono le parti verende. lancellotti
vermi che fan la seta secan per cibo le foglie dei mori. p. verri
, iii-43: elegge per tanto suo cibo le frutte guaste, acerbe, e marce
più del necessario, perché oltre il cibo, il tetto e il vestire, ho
. -per estens. scorta di cibo per il consumo di una singola persona
suo conto. -fare provvista di cibo (un animale). f.
vezzi / sol le tartare donne, cibo e bevanda apprezzi. bacchetti, 5-180:
vianda, sf. ant. pietanza, cibo, vivanda. egidio romano volgar.
ha lo stomaco, che riceve il cibo nel corpo, co'lombi,..
settimana... niente prendeva in cibo, acciòò che lo dì della penuriosa refezione
l'astensione dietetica o rituale da un cibo o da una bevanda; precludere la
conservazione, rancido, stantio (un cibo, una sostanza grassa, il vino,
persona, e poiché provvisti di quel poco cibo, nel luogo istesso, tutti
non potessi pigliare cibo, era dal signore di tanta fortezza vi-
. -sapido, piccante (un cibo). bacchetti, 9-428: ci
. -semplice, frugale (un cibo). giamboni, 7-9: è
: è d'animo semplice e di vile cibo contento e ad ogni fatica sostenere ha
: se è possibile, dà al ventre cibo che l'empia, che sia leggieri
12. disgustoso, ripugnante (un cibo). seneca volgar., 3-34
cercate altro che vilissimo vestito e temperatissimo cibo. s. gregorio magno volgar.,
vinosi. serpetro, io: dal cibo del cavolo si elevano alcuni vapori grossi,
redi]: sieno dietati con lieve cibo,... e manduchino sparagi,
medicamento, di una cura, di un cibo. giacomino da verona, xxxv-i-631:
. 13. effetto di un cibo, di una bevanda, di una pozione
. -ant. indigesto (un cibo). marsilio ficino, 4-68:
cioè dànno più saporito e più nutritivo cibo e chi lo dà più stucchevole, viscoso
intruso. -sapore di un cibo, di una bevanda. fagiuoli,
da te sol brami / l'usato cibo, a te sol l'ale stenda,
. omne altro sentimento eccetto che del cibo e del periculo. gamagi, 65
; insieme di mezzi di sussistenza; cibo, vitto. noi capi di parte
sostentamento di qualcuno. -in partic.: cibo o insieme di cibi e bevande che
v.]: 'mezzo vitto': del cibo più scarso che prescrive il medico,
-considerare di qualità cattiva o infima un cibo o gar., xxxi-161: ancora
, conv., iii-iii-9: vedemo certo cibo fare li uomini formosi e membruti e
. vianda, vidanda), sf. cibo, per lo più preparato o cucinato
loro mangiarono ma io quasi non toccai cibo perché come ho detto, non avevo fame
e nella caserme, vendeva ai soldati cibo, bevande e quant'altro fosse loro
offrire, in cambio di denaro, cibo a passanti, turisti, ecc.
5-171: 1 viventi amano il cibo / per ricrear le forze e sostenere /
.. non temette di prendere lo cibo vietato, e per lo vizio della gola
. 14. deterioramento di un cibo, di una sostanza, che ne
4. region. piccola quantità di un cibo o di una bevanda. 5.
aere profano, e fuor caccia del cibo / le volanti reliquie. comisso, 17-93
però ha ordinato che molti animali sieno cibo l'uno de l'altro.
(un oggetto; una bevanda, un cibo). boccaccio, 9-47: arei
. quasimodo, 6-25: sazi di cibo e di vino, volsero i proci la
, vili: fu [dante] nel cibo e nel poto di somma con- tinenzia
bisogno di mangiare una grande quantità di cibo proprio di alcuni animali. -anche:
una voracità insaziabile. -avidità di cibo in una persona; ingordigia insaziabile.
nel gusto, perché grassi sono ottimo cibo, e degno d'ogni signoril tavola,
le non naturali sono sette, aere, cibo, bere, sonno e vigilia,
stomaco o del corpo privo di cibo (e la sensazione di fame che
vulneraria, cominciarono gradatamente a ristorarlo con cibo più nutritivo. 3.
tappeti erbosi nei laghetti artificiali o come cibo per pesci negli acquari.
-ondata improvvisa di odore di un cibo invitante, appetitoso. de amicis
amando, e tira pelle / di cibo grosso e duro d'impromesse. lalli,
usato da contadini e pastori per riporvi cibo e vestiario. ariosto, 17-32:
; energetico ma poco digeribile (un cibo). gottifredi, xliv-276: elle
: la folica... è cibo da zappatori e da persone che fatigano,
. per estens. riempire, rimpinzare di cibo. bacchetti, 2-xxiv-1082: non
2. per estens. il rimpinzarsi di cibo. papini, vi-897: non dev'
.]: 'zebbare': empiere uno di cibo, detto segnatamente di fanciulli. fanfani
vecchi benedetti! / questo è quel cibo che fa tornare / giovani e lieti,
pesce o di sabato pasta e fagioli, cibo del mercoledì, invece di zitoni in
animali aperti per uso dei sacrifizi o del cibo o anco a posta solamente per
. per estens. frutto, ortaggio o cibo dal sapore particolarmente insipido. burchiello
tr. (zùcchero). addolcire un cibo o una bevanda con lo zucchero.
lo zucchero (una bevanda, un cibo). bencivenni [crusca]
dolce; saccarino (una sostanza, un cibo, un frutto o una particolare varietà
2. per. estens. cibo o bevanda molto dolce. tommaseo [
caraffa di beaujolais. -come cibo per cani. -anche in un contesto metaforico
. colazione casalinga o, anche, cibo per bambini e vecchi sdentati. -fare
pronom. mangiare esageratamente, riempirsi di cibo. migliorini [s. v.
alluzzare, tr. attirare, offrendo del cibo, soprattutto animali da cortile.
. -gl). che si procura il cibo da sé già nel primo periodo di
region. sporco, in partic. di cibo ai lati della bocca.
di sazietà e sulla capacità di selezione del cibo » dice il professor nazario melchionda.
che convocano a un errato rapporto col cibo. la stampa [15-iv-1997], 21
guasto, andato a male (un cibo); corrotto (una società, una
[gurmandìj], sf. invar. cibo prelibato e gustoso, ghiottoneria, leccornia
gank fud], sm. invar. cibo confezionato industrialmente caratterizzato da alto valore calorico
adulti accumulano in gallerie sotterranee riserve di cibo per nutrire le larve. =
di grassi o di alcol (un cibo, una bevanda, ecc.).
sull'assunzione di un solo tipo di cibo. natom [maggio 1986],
l'assunzione di un solo tipo di cibo per uno o più pasti...
confezione che contiene una sola porzione di cibo. -anche con valore aggett.
alla natura originaria del prodotto (un cibo, una bevanda). 2
sana che può condurre al rifiuto del cibo se ritenuto impuro o contaminato.
pappièra, sf. ciotola per il cibo di cani e gatti domestici. =
[pèmmikan], sm. invar. cibo tipico degli indiani dell'america settentrionale,
. picadillo. piccanterìa, sf. cibo, vivanda piccante. -anche in un contesto
arbasino, 20-68: finalmente, su quel cibo, roland barthes ha composto pagine di
arbasino, 20-68: finalmente, su quel cibo, roland barthes ha composto pagine di
tutti i passaggi attraverso i quali un cibo arriva dal produttore al consumatore (e
percorrere a ritroso il viaggio compiuto dal cibo per arrivare dal produttore al consumatore.
salsa o in uno sciroppo (un cibo). grande enciclopedia illustrata della gastronomia
. letter. riuscire a procurarsi il cibo, a rifocillarsi. guerrazzi, iv-289
ragazzi ed alle loro nutrici. un tal cibo come omogeneo al fisico dell'uomo è
. frezzi, i-13-146: pensa del cibo dentro al corpo umano, / quando è
le lotte civili non furono un cattivo cibo anche per molti proletari tutt'altro che
newton [novembre 2003]: è il cibo preferito dei batteri idrocarburoclastici, che grazie
càlia, sf. dial. cibo a base di ceci arrostiti. capuana
affinati, 6-152: il capobaracca distribuiva il cibo, badava alla pulizia, aveva un
ciascuno si nutre del precedente e serve da cibo al successivo. la repubblica
cichéto, sm. region. assaggio di cibo, stuzzichino che si consuma nei bar
, sm. ant. chi prepara un cibo, una bevanda, una medicina mescolandovi
. r consumazione1, sf. il cibo o la bevanda che vengono serviti in
del croccante. 2. cibo per gatti costituito da pezzetti di carne e
cucchiainare, tr. letter. sorbire un cibo, una bevanda servendosi del cucchiaino.
v'è sete e dissetanza? fame e cibo? = deriv. da dissetare
senza apertamente porre sotto chiave, il cibo superfluo alle brame divoratorie del signor dido
– anche: involucro, spec. di cibo, confezionato con tale pellicola.
'fagofobia': profonda avversione all'assunzione di cibo. è un sintomo tipico dell'anoressia.
, sf. psicol. impulso irresistibile al cibo e all'atto del nutrirsi, indipendente
fingerfood), sm. invar. cibo, anche molto raffinato, preparato in
informazione. 2. oggetto, cibo, ecc. scadente, di pessima qualità
atto da un animale per procurarsi il cibo. forcaiolerìa, sf. atteggiamento
in ansia a fare scorta di acqua e cibo, torceelettriche, radio. prendiiltelefonoescopriinvecechegliscandali
– scherz. che si riferisce al cibo, alla buona cucina, all'attività
coniato una nuova categoria: il 'cibo glocal', quello dei piatti surgelati. «
sostanza nota perché aumenta il desiderio del cibo al punto che potrebbe diventare l'ingrediente
non piacevole di un odore o di un cibo, e quindi non è falso,
essere preparato in pochissimo tempo (un cibo, per lo più precotto, liofilizzato,
, terrine, ecc., del cibo rimasto attaccato alla parete. bravacasa [
il quale non gusta eminentemente che quel cibo solo. periodici popolari, ii-564: oggi
, sf. region. grande quantità di cibo, per lo più molto indigesto.
mattone. 2. figur. cibo pesante, difficile da digerire. matura
cibo, di bevande, di preoccupazioni e di
stampa- torinosette [2-ii-2005]: il cibo proposto è un trionfo di prodotti mediterranei
anzi con una mano, e raccogliere il cibo con il naan. = dall'hindi
, 2-134: ero davanti agli scaffali del cibo etnico e stavo facendo incetta di tacos
, sf. invar. commestibilità di un cibo (conpartic. riferimento alla sua gradevolezza
ciò che avviene all'esterno e riserve di cibo e acqua per poter resistere per lunghi
. cucinato nuovamente, riscaldato (un cibo). – al figur.: riproposto
nuovamente e sgradevolmentepercepito (il saporedel cibo non ben digerito). rna
riso soffiato, pappe per neonati o cibo per cani. f. camon
. negli alberghi, servizio in camera di cibo e bevande dietro richiesta dei clienti.
. mangiare voracemente una grande quantità di cibo; abbuffarsi. – anche intr. con
invar. estremamenteduro, didifficilemasticazione (un cibo). c. baresani [
(strafogo, strafoghi). ingozzarsi di cibo o tracannaregrandiquantità di bevande.
. – sm. invar. cibo, alimento cotto secondo tale preparazione.
: latastingroom, incuisiospitano eventi legati al cibo. = locuz. ingl.,
r) /, sf. invar. cibo precotto e surgelato, che può essere
di alluminio divisi in compartimenti per separare cibo surgelato che si scaldava in forno.
savonarola, 7-i-84: tu hai un cibo venenoso, e non sai che vi sia