che non aggrava lo stomaco (un cibo, una bevanda); parco,
1-80: noi siamo stomacati di questo cibo levissimo. crescenzi volgar., 11-4:
col residuo e col sedimento dell'anterior cibo che si ritrova nello stomaco, trasportano
-vischioso, denso, sgradevole (un cibo, una bevanda). comisso
che non vi rimanga nulla limosità di cibo, perché la bocca e'denti se ne
da malato. (sii parco nel cibo, e più nel bere)..
sm. operazione che consiste nel prendere cibo al fine di nutrirsi o anche solo
2. in senso concreto: cibo, vivanda, alimento; pietanza,
-lasciare qualcuno senza mangiare: negargli 11 cibo, costringerlo a un digiuno forzato.
[tommaseo]: tenendo il primo cibo, lo prendono, cioè quasi dimostrando che
mangiare; ingestione alquanto abbondante di un cibo molto appetitoso o inconsueto e raro
mangiare; mosso dal desiderio naturale del cibo; che tende a soddisfare il bisogno
e dopo la necessaria masticazione (un cibo); consumato come alimento; degustato
. pallavicino, 10-i-56: quello [cibo] fu vietato da dio a'princìpi del
altezza conveniente per agevolare la presa del cibo da p ^ rte dell'animale, ed
alla mangiatoia s'acconciava, desideroso del cibo. cassiano volgar., 23-7 (289
bisogna rifornirli [gli uccelli] di cibo nuovo nelle mangiatoie, di acqua chiara
: avere troppa abbondanza e facilità di cibo. bernari, 3-391: non parlava
: la troppa facilità e abbondanza di cibo taglia l'appetito, rende svogliati.
tra li denti de'mangiatori crescessi il cibo. boccaccio, i-99: della qual
terra / dai mangiatori di loto che cibano cibo di fiori. -mangiatore di
composti analoghi. mangime, sm. cibo per gli animali, per lo più
per lo più scherz. o spreg. cibo, alimento (dell'uomo).
solo scherzevolmente, usasi anche a denotare cibo, mangiare, di uomini. bocchelli,
consumare come alimento, mangiare (un cibo). -con la particella pronom.
e peggio; manicandosi, come delicato cibo, non che de'giumenti, ma
. 2. assol. prendere cibo, alimentarsi, nutrirsi, sostentarsi.
si può mangiare, che serve come cibo; mangiabile. capitoli delle monache di
o a manicare qualcosa: somministrarla come cibo o come mangime. trattato delle mascalcie
; ingestione più o meno abbondante di cibo; qualità e quantità determinata di alimenti
di pistofilo, eh? 3. cibo, vivanda; pietanza, piatto, portata
lungo a densa fiamma / cuoce ogni cibo o sia manicaretto, / e con aromi
lavoratori che non hanno bisogno né di cibo né di riposo. gargiolli, 127:
o ingrediente di una vivanda); cibo. romoli, lxvi-1-371: nelle beccacce
spinaci. roberti, viii-1-189: il loro cibo è formentone tritato e cotto nell'acqua
una medicina, un composto chimico, un cibo, una bevanda, ecc.)
(ant. mana), sf. cibo miracolosamente fornito da dio agli ebrei durante
-disse lei sarcastica. -figur. cibo, nutrimento spirituale (con particolare riferimento
quanto alli uomini mortali, s'intende cibo, bere, vestimento, casa, spese
amore dela verace manna ', del vero cibo dell'anima che è la doctrina teologica
. 2. figur. bevanda o cibo squisito. p. querini, ii-148
nell'acqua in gran numero, forniscono cibo ai pesci (e vengono chiamati anche manna
che dio / ti porti al nido per cibo la manna, / che tal pensiero
carducci, iii-26-56: certo non è cibo da gustare a palati male avvezzi da
nei piatti e, pigliando con esse il cibo, metterselo in bocca senza punto badare
: ci spostavamo per i rifornimenti di cibo... in bicicletta con passamontagne manopole
, pastosa, cremosa, a un cibo. panzini, iii-76: seconda
anno. -ant. alimento, cibo, nutrimento. benzoni, 1-96:
di tovagliolo, ponendovi di sopra il cibo che devono mangiare. bersezio, 199:
, che l'aurora piove, / il cibo onde nutriva il carnai manto. tasso
2. assol. prendere il cibo, alimentarsi, nutrirsi. giamboni,
, 4-29: mai non si muta cibo, sempre si mangia d'una sorte di
tuffa sott'acqua per procurarsi il cibo. marano1, v. marrano1
, i-123: il bere e 'l cibo voi convertite in ebrietà e riempimento superchio
a male (un frutto, un cibo, una bevanda). laude
deteriorato, andato a male (un cibo, un frutto). lastri,
a male (un frutto, un cibo). benvenuto da imola volgar
ancor panni pochi; / per vostro cibo fermo, fave e mochi; /
soderini, iv-363: sono le stame cibo delicatissimo,... cotte in stufa
riuscire più nutriente e saporito (un cibo, un piatto, in partic. una
delicato figliuolo fusse di li maritimi pesci cibo? leone ebreo, 70: è
intaccato, guastato dalle marmegge (un cibo conservato, in partic. la carne
si procaccia / che ritruova il suo cibo e quivi posa / in fin che sopra
marchetti, 4-94: per lunga etade il cibo alfine / manca senz'alcun dubbio,
che l'uova sode sono / il miglior cibo che si possa udire. b.
filato. 2. per estens. cibo delicato, saporito. passeroni, 7-34
.]: 'è un marzapan ': cibo tenero e soave. 3. figur
ricava. soldati, 5-31: è cibo perfetto [la tuma] per fare onore
quattro mascelle: divorare grandi quantità di cibo, avidamente, con ingordigia.
s'aprono e serransi al masticaménto del cibo. = deriv. da masticare1.
triturare con il movimento delle mascelle il cibo posto in bocca e insalivato e trasformarlo
si assomiglia più a chi mastica il cibo che a chi lo gusta; e chi
più si assomiglia a chi gusta il cibo che a chi lo mastica.
li denti, cioè mastucare sensa avere cibo in bocca. libello per conservare la
per più longo spazio di tempo el cibo si ritenessi nel stomaco e nelli budelli
, bisognorebe che l'uomo pigliasse continuamente cibo e mastegasse sempre. deledda, iv-589
. mangiare. -assol.: prendere cibo; nutrirsi, sostentarsi. testi fiorentini
masticar con i denti dell'intelligenza il cibo del salmo, e non inghiottirlo saldo,
più bella del figaro, ma non è cibo pei denti de'miei viennesi. -raccontai
portico. masticavano l'aria del mattino col cibo e guardavano un po'il cielo e
, e in casa vostra di questo cibo non se ne mastica. govoni, 6-26
con il movimento delle mascelle (un cibo). -per estens.: mangiato,
lacerare e tri turare il cibo, anche tenace e duro, e a
umido che si cava ed attrae in cibo, è corruzion di quel che nutrisce
sostanziosi. massaia, iv-154: il cibo solido e secco, richiedendo una lunga
, iii-12-141: voi servi eravate dati cibo ai mastini del barone, e le vostre
, essendo una carne molto mastina e cibo proprio de'schiavi. 4.
e però ha ordinato che molti animali sieno cibo l'uno da l'altro. castelvetro
-derrata, genere alimentare; vivanda, cibo; bevanda. lippi, 4-6
forti e men crassi denno essere il loro cibo quotidiano e sostanziale, non omettendo i
mature mattozze / per saper d'ogni cibo; ogni massara / la sostanzia a sé
non sia aggravato per lo soperchio del cibo non ismaltito. a. pucci,
nutrisse loro, rendendo, digesto il cibo, in tutte le parti del corpo questo
fìsiche. maza, sf. cibo nazionale dei greci antichi, costituito da
per far crescere bene i figli occorrono cibo genuino e scapaccioni in abbondanza (ed
debolezza e per la ca- ristia del cibo, fu assalito da una infermità molto grave
,... il poco grossolano cibo, la mefitica e scarsa aria mi hanno
; di gusto più gradevole (un cibo, una bevanda); in condizioni migliori
con l'impiego del miele (un cibo, una bevanda). bencivenni
/ fatto esculento / ben raffinato / cibo melato: / empigli 'l grembo /
i sensi più vivi, come il soverchio cibo induce melensaggine. papi, 1-2-54:
. -scipito, insipido (un cibo, una bevanda). f.
da torno al melgone, al suo cibo. = acer, di melga,
sia meliga, che è il principal cibo dei contadini del paese, ed i piemontesi
, la qual poi da li omini per cibo e medicina si adopera. soderini,
e condito d'acumi, par loro un cibo insipido al gusto. f. f
non lo lasciasse satollar mai d'altro cibo che di citriuoli o melloni, di
dimandata arteria aspera, la via del cibo detta da greci aesofago.
, conv., iii-111-9: vedemo certo cibo fare li uomini formosi e membruti e
mi fa passare le giornate intiere senza cibo, per ascoltare e leggere le gazzette de'
sarà, non ha forza di menare il cibo per lo corpo né di provocar l'
. bellini, ii-105: il latte è cibo e nutrimento / da bambocci, cioè
medici chiamate mendoso, al quale vietate il cibo. 4. anat. ant
la vita d'innocenzo vili, giambattista cibo, non importa molto al fine del presente
ciò che serve per l'alimentazione: cibo, vivanda, bevanda; vitto, sostentamento
, biscotto spezzato nel latte acetoso, cibo molto gradito e usato da gli orientali
egli in disparte, / ond'or cibo, or parole altrui dispensa, / né
vien tardi a mensa è suspeso dal cibo. pacichelli, 2-102: si hanno diversi
poco a mensa, / però che 'l cibo rigido ch'hai preso, / richiede
di dottrina, come si ciba di cibo corporale chi sta a mensa. dante
il semplice e il savio ha il suo cibo in questa mensa. s.
voi mangiate alla mensa della santissima croce il cibo dell'onore di dio e della salute
monaco... / quivi di spiritual cibo apparecchia / tosto una mensa sontuosa e
... che cotal mensa e cotale cibo [il corpo di cristo] ci
plora mai sempre, e fa suo cibo il pianto, / su larga mensa
. pascoli, 1465: come del cibo il disio fu queto, ritolte le mense
forestieri a mensa, facea condire il cibo con la lezione. -andare,
... uscivagli di mente il cibo corporale, e stava a mensa come disensato
di pregio alla donna la parcità del cibo. gemelli careri, 2-ii-135: i tedeschi
giovani. -anche: chi eccede nel cibo, non ha lunga vita. pulci
: come el nostro corpo casca senza cibo temporale, così l'anima casca sanza cibo
cibo temporale, così l'anima casca sanza cibo ispirituale e mentale del sacramento. beicari
da noio e festo, ch'era il cibo doppo mezzo giorno, conveniva più,
moderanza: quelli usavano di prendere col cibo alla mezza della notte ristoro; noi,
col burro 3. ant. cibo, vivanda. becelli, 1-59:
in cui i bambini si spartiscono il cibo che viene dato loro per merenda e
fo perché el meri è la via del cibo, el qual alcuna volta si ingiotte
trasversali, imperoché per quello passa il cibo ed il bere, il qual impedisce l'
e infine deglutire nuovamente piccole quantità di cibo parecchie ore dopo l'ingestione (e
che l'angelo ti debba portar il cibo, come se tu fussi un di
sempre la proboscide proveduta per ministrare il cibo al dente distorto. s. maffei,
merli alla scodella: volerla strapiena di cibo per ingordigia. francesco da barberino,
. lalli, 2-3-18: prenda intanto per cibo il pan biscotto, / con qualche
merluzzo salato, per non aver altro cibo migliore e più adatto al suo misero stato
di alcune agavi. 2. cibo che alcune tribù americane ricavano dalla polpa
mescolate con essa, e questo era suo cibo e suo bere. boccaccio, dee
che abbia talvolta dei mali gravi da doversi cibo digesto. ibidem, 36: pervengono ad
avversione del fanciullo per ogni sorta di cibo, erano altrettanti caratteri 'tipici '
gisella. 2. quantità di cibo che può esservi contenuta. sbarbaro,
, dissolvere, assottigliare e convertire il cibo, di già macinato, in chilo.
fingono bisognosi o malati o che quel cibo ordinario loro dispiace studiando invenzioni per giungere
dispiace studiando invenzioni per giungere a qualche cibo più delicato. 5. pittura
così assorta nell'assorbire in modo meticoloso il cibo che aveva davanti, da sembrare involuta
e propiziatori, per ottenerne in cambio cibo e denaro. tramater [s
che,... somministrando altro cibo o bevanda, si andava a guastare
, portare, porre in tavola (un cibo, una bevanda, le stoviglie)
non è nel corpo bisognerà metterla nel cibo. di qui nasce la gola d'inferno
garriscono, abbaiano e miagolano invitando al cibo. burchiello, 95: il nibbio lo
. frammento minuto di pane o di cibo; briciola, minuzzolo. -anche al
. campanella, 4-359: perché il cibo e 'l poto non andassero all'arteria
l'individuo nostro, se venissero meno cibo e bevanda per sostentamento del corpo e
nutrito, con i baffi unti del cibo succulento). note al malmantile,
, viii-2-131: gli faceva apparecchiare il cibo suo solamente di medolla d'ossa di
di leone: nella tradizione epica, cibo atto a conferire forza, fierezza, audacia
buono, gustoso, gradito (un cibo e, al figur., un
. 6. per estens. cibo delizioso; ghiottoneria, leccornia. -in
mele [o gesù] / ogni altro cibo poi ha a vile. n.
.. s'apparecchia la estate il cibo e congrega nel tempo della mietitura quello
qual formica... si apparecchia cibo nella state, e raguna nella mietitura che
polente, minestre e simili preparazioni di cibo cotto in acqua, brodo o latte
: la vita è migliore cosa che 'l cibo, perocché la vita è fine de'
gradevole al gusto, appetibile (un cibo, una bevanda). sacchetti,
, 4-19: il fico è miglior cibo: ma più il fico che l'uva
arbori, egli ave- rebbe amorbato il cibo. = voce dotta, gr
d'ogni fatica, disprezzatore d'ogni cibo delicato e d'ogni altra mollizie. guicciardini
tendono al medesimo scopo di giovare il cibo e farlo abile a rinnovarci col farlo simile
, che avea posto in paradiso, del cibo vietato: « ogni volta che ne
, ii-12- 64: l'affaticato cibo, che ristora, / mentre si mangia
acerba e fiera, / se del vietato cibo ei prende e magna. loredano,
o portata, porzione di un cibo qualsiasi; pranzo, pasto.
popolo partecipa alla falsa agape mangiando il cibo distribuito dai diaconi e bevendo il vino attinto
alle corti, questo dovrà essere proprio cibo del loro ministerio. zorzi, li-2-331
, mandandomi per ministero d'angioli qualunque cibo io desiderassi. s. caterina da
. botta, 4-72: il cardinal cibo... voleva che tutta firenze
, che distribuisce le bevande o il cibo e, in partic., la
a ministrare al corpo tuo un discreto cibo che ti rianimi, che ti rinforzi
figli che già feria crudeltade, / cibo di fiere, mansuete fatte?
2. servire le vivande, distribuire il cibo in tavola. -in partic.:
siccome ministratore. -che serve il cibo e le bevande a tavola. tesauro
elevato (il potere nutritivo di un cibo). crescenzi volgar., 6-99
il sonno tolto / e minuito il cibo. l. giustinian, 1-393:
: sia vile e vespertino il tuo cibo: minuti e legumi. cennini, 89
/ su'miei ginocchi, minuzzando il cibo. bresciani, 202: di tanti cervi
dell'amore, acciocché di questo cotal cibo io sia notricato nel presente, nel
dare il colpo [per prendere il cibo dal piatto]. manzoni, pr.
e vivo in fiamme: / strano cibo, e mirabil salamandra! boccaccio,
: gli è [l'amore] quel cibo che, pascendo i servi, strugge
, 26: metti nella carne del suo cibo olio di mirasole. g. capodilista
continuo gli insetti, loro quasi esclusivo cibo. 2. zool. genere
[del mirtidano] in luogo di cibo innanzi che si trovasse il pepe,
mischia d'equitàe, / sobrietà nel cibo e nel tuo andare / continuato sia
se n'andarono alla camera del cardinal cibo. -sm. condizione di abiezione,
, i-224: a druso fu levato il cibo e nove dì visse, rodendo la
, scadente (un prodotto, un cibo); che ha un valore, un
al cielo. -vivanda mistica o cibo mistico: il paneeucaristico, l'ostia consacrata
. pallavicino, 1-575: né in questo cibo è mistura d'umor disutile e gravoso
l'eletto... preferiva per suo cibo le uova condite con i fiori del
, 4-29: mai non si muta cibo: sempre si mangia d'una sorte di
la sua famiglia, che le dia cibo a misura, cioè a ciascuno sovvenga come
pensava / quann'eo manecava, / el cibo e 'l poto / oltra mesura.
a vostra nepote il sole, il cibo, l'acqua salata e, magari,
aprir delle vene, ma sottraendo il cibo e correggendo l'uno estremo del troppo
, sat., 2-159: come né cibo, così non ricevo / più quiete
panni pochi; / per vostro cibo fermo, fave e mochi.
valore, perché, essendo i mochi cibo proprio de'colombi, sono da essi
modesto. boccaccio, viii-1-33: nel cibo e nel poto fu modestissimo, sì
13. frugale, semplice (un cibo). bocchelli, 2-281: del
si curava, e prendeva il modesto cibo che gli poteva passare la cucina di
non veniva chiamato, si dimenticava del cibo e del sonno e di ogni altio
e con troppo ardente desiderio prende il cibo, sì che non lo benedice e
stuparich, 5-217: tu porti il cibo alla bocca, tu ti muovi nelle più
), che triturano e masticano il cibo. ariosto, 17-59: quando dianzi
gli antichi] più spesso mangiare di un cibo composto di farina di farro, acqua
la funzione di tritare e sminuzzare il cibo (e nell'uomo hanno tale conformazione
chiamati molari perché tritano e macinano 11 cibo, come fanno le macine il frumento.
, e la cagione è perché macinano il cibo come la mola o macina suole macinare
sentono i sapori, allor che 'l cibo / masticando si spreme... /
non in letto di penna; che 'l cibo tuo sia da non farti riscaldare,
tasso, 14-600: mancherà tosto il cibo e non ci resta, / fuor
. -sgradevole, disgustoso (un cibo). caporali, i-85: cavando
255: avvegnaché per tal mezzo abbia il cibo più agio... di permettere
restando immerso in un liquido (un cibo). maestro martino, lxvi-1-191:
inzuppato (una sostanza solida, un cibo). trattato delle mascalcie,
, 1-434: il padre portava il cibo alla bocca con lentezza e inghiottiva con
giuoco e in ballo / e in cibo e in ozio molle e delicato.
pronte per il consumo e usate come cibo di bassa qualità, tramater [
: frustolo, pezzetto; avanzo di un cibo qualsiasi. - anche al figur.
-eccessivamente tenero, moscio (un cibo, la carne). ramusio
umida e dolce, è recusata in cibo. 2. flaccido, floscio
pezzo di pane (o di altro cibo). g. g.
, per la qual cosa 11 lor cibo è molto nutribile e grosso e mollifica lo
d'ogni fatica, disprezzatore d'ogni cibo delicato e d'ogni altra mollizie. gualdo
. savi, 1-581: il loro cibo [delle folaghe] consiste in piante acquatiche
, 101: essendo questi poemi così cibo comune ad ogni sorte d'uomini, è
per estens. squisito, raffinato (un cibo). calmo, 2-25: al
-liberare l'apparato digerente dai resti di cibo. gozzano, i-336: come le
roberti, iii-125: qualunque sia il cibo [per il bambino slattato],
. -in partic.: sgombro del cibo (lo stomaco).
, 286: è [il loto] cibo soave, crudo, ma più quando
... né per alcuno altro cibo più ingrassono e'porci che per le mondiglie
. bergantini, 1-261: ripongonsi per cibo / ottimo a parche mense gli annui
e, talvolta, vengono usati come cibo per il bestiame e i volatili)
-che non provoca contaminazione rituale (un cibo). ungaretti, xi-294: c'
, che non si cali / ove il cibo mostrando altri l'invita, / tal
hanno virtù di diminuire il bisogno del cibo. carducci, ii-5-91: amerei che
, ridonare le forze, detto di cibo, di bevanda, di farmaco e
cui semi piccioli e verdi dànno un cibo sano e saporoso, e si dà
sull'assunzione di un solo tipo di cibo, che può provocare forme patologiche di
1 " enorme spreco 'di cibo: i bambini avanzano o non assaggiano
o del rimestamento; gonfiarsi (un cibo, la panna, le uova, ecc
31. far aumentare di volume un cibo, la panna, le uova,
è d'animo semplice e di vile cibo contento e ad ogni fatica sostenere ha
, raffinatezza, squisitezza (di un cibo, di una bevanda, di un condimento
frollatura e di maturazione raggiunto (un cibo o un frutto). ottimo,
. -sostant. tenerezza di un cibo. tommaseo [s. v.
ciascuna altra visibile creatura, sono dilettoso cibo... alla santa mente libera da
bisogno della veste per coprirsi, del cibo per alimentarsi, del riposo per riaversi
aggredire oppure per prendere in bocca il cibo onde nutrirsene). - anche: mangiare
navale. 2. pezzo di cibo di forma approssimatamente cilindrica; rocchio (
resta a lungo sommerso; gregario. cibo: vegetali palustri, germogli, pesciolini
così morire, che non volete alcun cibo pigliare? di giacomo, i-465:
gemelli careri, i-v-m: l'ordinario cibo è la mo- rischetta o riso
piccoli, col dispregio orgoglioso, col cibo tenue, i suoi mal satolli e perciò
morsellétto, sm. piccola quantità di cibo, che si può mettere in bocca
ant. e letter. quantità di cibo che si può mettere in bocca in
con un solo morso; boccone; cibo confezionato o ridotto in piccole porzioni,
o in morselli). -anche: cibo squisito, prelibato; leccornia, ghiottoneria
v. esca]: * esca': cibo posto sulla punta dell'amo..
'. -lacerto, brandello di cibo che un uccello può afferrare col becco
sm. disus. piccola quantità di cibo, boccone. — anche: leccornia
di volta in volta piccole porzioni di cibo. — a morsetto (con valore aggettivale
2. sbocconcellato, mangiucchiato (un cibo). moravia, xiii-19: sergio
... legati alla storia del cibo sempre poco e da dividere in tanti:
2. morso dato in un cibo. oliva, i-3-49: dunque,
labbra, contenta. -addentare un cibo con piccoli morsi ripetuti. carrer,
fiume, / il verde a morsecchiar cibo soave /... li mandare
. 3. pizzicare (un cibo piccante). lorenzo de'medici [
che si compie sbocconcellando una porzione di cibo. jahier, 40: il ragazzo
mela. 3. parte di cibo che si può staccare mordendo una sola
boccone. -anche: piccola quantità di cibo. fra giordano [crusca]:
'morso ': quella quantità di cibo che si spicca in una volta co'
. acuta sensazione gustativa prodotta da un cibo o da un condimento sapido, piccante
sofferenza fisica che deriva dalla necessità del cibo e può essere accompagnata da crampi allo
d'un bel riso / temprava altrui cibo mortale e rio. 32.
non appetisce, che non tollera un cibo, una bevanda. burchiello, 29
ha necessità per natura di ristorar col cibo cotidiano i danni della nostra mortalità che
perniciosa che... o non sia cibo nutritivo di qualche animale, o non
quale mangiarono il vietato e il mortifero cibo. pulci, 26-37: quel regno
egli, non lasciava di apparecchiare il cibo, il migliore che poteva avere,
, e il verno poi le coccole, cibo gratissimo a'tordi e alle merle.
in mortidio, lo sterco loro è cibo de l'omo? folgore da san
o molto forte, corroborante (un cibo, una bevanda). boccaccto,
de'condannati, de'medicamenti e del cibo a'carcerati infermi, de'loro mortori
sarae lo mortorio di que- sto_populo in cibo agli uccelli ed alle bestie della terra.
masticazione, di gusto gradevole (un cibo). pulci, 18-123: qui
si sarebbero posate su un frammento di cibo o su una goccia di bevanda dolce
cavallo. ibidem, 245: in cibo soave spesso mosca cade. ibidem,
appetito, ghiotto di sì dilettevol cibo e ingordo, confessano di avervene obbligo
, 72: alquanto sopraffatti dal cibo e dal mosto, di ponto la
dormito; di che tra pel calore del cibo e dei vini e per la sicurtà
bocca mozza: essere molto parco nel cibo. tommaseo [s. v.
deteriorarsi (una sostanza organica, un cibo). leggende di alcuni
ammuffito (una sostanza organica, un cibo). - anche: che ha odore
muffato, tórre / gli le'ogni cibo. g. f. loredano, 12-91
, 65: lì non è conducto [cibo] guasto né muffolènto. brasca,
pesce temperatissimo. se s'imbatte nel cibo, non prima lo tocca che la
, 1-2-518: la mula famelica lasciò il cibo tanto aspettato,... e
i strazi? non sono di minor cibo? soderini, iii-185: i castagni che
modi / imbandir ne'tuoi scritti eterno cibo / ai semplici palati. 3.
mùmmio). dial. biascicare il cibo, rigirarlo in bocca senza masticarlo (con
-scherz., per indicare genericamente il cibo o, anche, una vivanda squisita
prezzo. -per estens. riserva di cibo accumulata da un animale. gherardi
[dell'a- vornio] data in cibo o in beveraggio, mirabilmente muove il
battaglia. bruni, 476: ecco cibo più dolce e più possente / a
, di soffocamento; ingozzare (un cibo). jahier, 3-97: un
la cottura; le carni offrono un cibo squisito, particolarmente apprezzato in età romana
muria. 2. salsa o cibo preparato con viscere e interiora marinate di
., viii-i (95): lo cibo che si dice mu- ria.
più grosso. allora s'astiene dal cibo e dal bere e si raggira intorno
, perché di continuo si mescolano col cibo,... si devono rifare con
, agg. ant. avido di cibo, vorace; ingordo. -anche sostant
; amman- nire, servire (un cibo). pascarella, 2-167: come
annunzio; pascoli non ancora. squisito cibo allo spirito; ma non sapevi a
dama potesse sicuramente diminuirsi molto il suo cibo e mutarsene la qualità. pananti,
poppa che gli allattasse bambini, o cibo che sostentasse gli adulti?..
sopravengono per diversi accidenti come per il cibo, per il bevere, secondo per
proibito, come il più mal sano cibo, quello de * libri, fabio
branche natanti / e le contrae se cibo alcun v'arreca / l'incostante onda.
, una salsa, ecc. (un cibo solido). scarfoglio, 1-21:
affamate piante / ebber consunto l'accattato cibo / che lo stento natio di nuovo
medesimo che nima... visse del cibo degli angeli. e parlerà anche dello
naturale, sì fa bisogno di pigliar tanto cibo che ristori quelli omori desiccati. dante
certi usi. -genuino (un cibo); schietto (il vino).
ella se li convertirebbe in forma di cibo naturale. tosso, 18-38: tornò
: quello che per orni poco di cibo o bevanda si guasta. contrapposto di
di qui innanzi di fame e di cibo e di vivande e anche bevande si parla
(con riferimento alla preparazione di un cibo). -in modo minuzioso, puntuale
, propensione al vomito, repulsione al cibo, vertigine, pallore, irregolarità del
, di peso allo stomaco dovuto al cibo eccessivo o all'abuso di bevande;
per qualche alimento particolare o per qualche cibo considerato particolarmente sgradevole e ripugnante.
donna certa febbre con nausea d'ogni cibo. mattioli [dioscori- nausa
, con una ripienezza od inappetenza al cibo di qualsivoglia spezie, ma singolarmente ad ogni
qualsivoglia spezie, ma singolarmente ad ogni cibo animale od a sostanziose vivande o liquori.
vacillo camminando, ho nausea d'ogni cibo, veglio la notte come una cerva
. bruno, 3-572: il frequentar un cibo, quantunque piacevole, è caggione di
azioni forse alle razionale, opprimenti come un cibo inutile e
, agg. ant. disgustoso (un cibo). viniina, 1-144:
i cavalli dei carri che servivano di cibo ai villani e servitori, non essendo
. da nauseare * provare al cibo; disgustare. -anche assol.
stomaco oltremodo gentile e nauseante a qualunque cibo che di ottimo sapor non sia, permettetemi
anche per sazietà) nei confronti di qualche cibo particolare o del cibo in genere (
confronti di qualche cibo particolare o del cibo in genere (con riferimento a persone
tempo le femmine nauseano ogni maniera di cibo. casalicchio, 1: non posso
da infermità e nauseante ogni maniera di cibo, ordinasse che dovesse mangiare un tordo
oppressione di stomaco; disgustato da un cibo, da un sapore, da un
... mi rende nauseoso ogni cibo. papi, 1-1-208: se ne scorreva
. -che contiene pochi pezzi di cibo solido che galleggiano (il brodo)
del mio petto, / onde il cibo e d'ogni umor la vuota, /
breve tempo, risserandoli in una stanza senza cibo. salvini, 49-99: avranno questi
i-10-45: che i poveri corrano al cibo per necessità e fame e i ricchi questa
., 7-13: sollecitamente domandi il cibo, vestimento e riposo e tutte le necessitadi
la sceleratezza di così nefando e abominevole cibo, e che non lasserebbe che sopra
necessitate di fare cosa per lo negamento del cibo a
la terra e non ti nega il cibo / la madre mai. -non
all'agnel, perché non resti / cibo negletto al fondo. 2.
e negletta per quelle bocche il cui cibo saporoso eran solo i letterari discorsi.
direttamente dalla natura; sémplice (un cibo). vimina, li: oltre
che dio / ti porti al nido per cibo la manna / che tal pensiero inganna
non vuole / gustar con labbra il cibo, né men bere. g. gozzi
. -che prova ripugnanza per un cibo. forteguerri, ii-217: non fo
attività di cacciatore-raccoglitore, diventa produttore del cibo che consuma per mezzo dell'allevamento del
). balbo, i-276: papa cibo non fu migliore, anzi peggiore del
in america. -in senso concreto: cibo o bevanda di gusto repellente, di
gradevole. soldati, 5-31: è cibo perfetto per fare onore... al
nespole] se si prendono innanzi al cibo che dopo, perocché confortano lo stomaco
ripulire i denti da eventuali residui di cibo. -anche: spazzolino da denti.
pasco la mente d'un sì nobil cibo, / ch'ambrosia e nettar non
medici, 115: questo è il cibo soave, ch'ai suo amante / porger
pii consigli. malvezzi, 6-43: questo cibo, questo nettare xelestiale, se incontra
e favorire l'impollinazione; costituisce il cibo principale o esclusivo di molti insetti e di
, in partic. un piatto del cibo, la borsa del denaro (e
: alle barbute / capre sì grato cibo è l'oleastro / che quasi asperso
bisogna rifornirli [gli uccelli] di cibo nuovo nelle mangiatoie, di acqua chiara negli
che ciascuno abbia la parte sua del cibo e nel cavar similmente ogni bruttura del nido
genuino e non eccessivamente elaborato (un cibo, un tipo di cucinai. novellino
: non si dee spregiare un soave cibo, perché non sia in vaso d'oro
. salvini, 21-238: talor nevato cibo / insieme porgi, e spesso ancor di
di formaggio, di tartufi su un cibo. praga, 4-39: quel che
: all'impeto di quello [del cibo] / cedan l'orso, la tigre
saba, 68: chi potrebbe quel cibo / ritoglierle [alla coniglia]? chi
che dio / ti porti al nido per cibo la manna / che tal pensiero inganna
a una determinata sostanza, a un cibo, a una bevanda). giuseppe
-l'essere sgradevole, disgustoso (un cibo). pallavicino, 1-489: niuna
gner talora il vitto e a quel cibo il qual, placando la fame,
amore. -quantità esigua (di cibo). giusti, ii-369: il
scelto, raffinato, pregiato (un cibo, una bevanda); cucinato, elaborato
i baroni suoi, dipo'il nobole cibo preso e fine vivande...
: pasco la mente d'un sì nobil cibo / ch'ambrosia e nettar non invidio
(di un vino, di un cibo). - anche: genuinità.
dell'uomo sia degli animali (un cibo, una sostanza, un comportamento,
fiori di medicina, 26: dopo cibo [faticare il corpo] è nocevole.
. landino, 288: tutto el cibo ed el poto che prendiamo si cuoce
4-1-211: difficoltà mediocre al passaggio del cibo dall'esofago nel ventricolo per il diaframma.
. -fare male, nuocere (un cibo, una bevanda). -anche:
noia': detto di bevanda o di cibo, vale fare male, alterare.
varchi, 7-36: si trasmuta il cibo in sugo che i medici chiamano,
era nona già sonata, / ora al cibo destinata. tommaseo, 5-48: quella
mente / avea che l'uom di cibo abbia bisogno. alfieri, i-191: quanto
sono l'aria, le passioni, il cibo e le bevande, il sonno e
o naturali chiamate da'medici sono il cibo e la bevanda, il sonno e la
per aguzzar il senso alla gola del cibo. -con un compenso minimo,
prelibato, ricercato, raffinato (un cibo). ariosto, vi-369: comprano
notabili cittadini di firenze, appresso al cibo furono in su lo ragionare de'fatti delle
notrico, sm. ant. nutrimento, cibo, ali mento.
non avea tempo di ristorare ne con cibo né con riposo le stanche e afflitte
ascoli, 2325: notticora, querendo il cibo, grida; / di notte canta
letter. che va di notte incerca del cibo; che mangia, che rode di notte
attiva e si sposta in cerca di cibo o di preda dopo il tramonto del sole
già novan- t'anni, non mangiava cibo cotto. l. frescobaldi, 2-35:
: appena prodotto, fresco (un cibo). landino [plinio],
alberti, i-52: muoversi innanzi al cibo e afaticarsi alquanto non nuoce, ma
caglia rammentar mai sempre / qual più cibo le nuoca o qual più giovi.
stomaco, non essere digerito (il cibo). crescenzi volgar., 5-19
per l'untuosità che fa notare il cibo nella bocca dello stomaco. romoli,
e generan pedocchi, fan nuotar il cibo nello stomaco e non lo lascian posare.
; ricco di sostanze nutritive (un cibo). z z
piante, ha l'uomo amore a certo cibo, non in quanto è sensibile,
in quanto è notribile, e quello cotale cibo fa l'opera di questa natura perfettissima
, per la ual cosa il lor cibo è molto nutribile e grosso. romoli,
il dar da mangiare; fornitura del cibo necessario alla crescita o alla conservazione delle
adatto a persone o ad animali; cibo. -anche: sostanza nutritiva o assimilabile
tutti almeno hanno bocca, onde ricevono il cibo e 'l notricaménto. bartolomeo da s
crescenzi volgar., 2-13: l'ultimo cibo nutricante è simile al nudrito.
in modo continuato e regolare, del cibo, dei viveri, dei mezzi che
domenica e il giovedì prende in suo cibo pane d'orzo e cacio e bee
nutrico, / ch'io viverei senza cibo nessuno. cebà, 131: presi.
che la destriera era morta e il cibo e la mane e la sera? il
organismo umano o animale; servire come cibo o all'alimentazione, saziare dalla fame (
alimentazione, saziare dalla fame (un cibo, una vivanda). giamboni,
venni in questa misera vita, e il cibo che in questo mondo m'avea nutricato
, / e 'l late e 'l cibo che m'à nutricato, / e quela
tempo infermo coll'appetito perso, nullo cibo gli piace, molti ne tasta e
fiacchi, 192: ti nutrica / or cibo parco. guerrazzi, 7-435: non
/ che cum dolor e pianto ognor me cibo. -fungere da combustibile.
dell'amore, acciocché di questo cotal cibo io sia notricato nel presente, nel
fra giordano, 1-77: questo è cibo dell'anima, ond'ella si notrica
operazioni. il corpo si pasce di cibo: nutrichisi lo spirito della pietosa operazione.
alleva animali, che somministra loro il cibo o che segue la crescita dei piccoli
è la profonda umiltà. e che cibo gli dà questa sua nutrice? cibo del
cibo gli dà questa sua nutrice? cibo del lume e del cognoscimento di sé
sacramelo [dell'eucaristia] sotto specie di cibo nutriente. c. mei, 15
intelligenza. 4. sm. cibo, alimento, nutrimento. b.
l'uomo diventa magro per difetto di cibo nutrimentale: dove non ha luogo il
o somministrare come pasto; alimento, cibo, vivanda. boccaccio, viii-2-158
affamate fiere / fùr le mie carne cibo e nutrimento, / e fu di questa
assimilabili dall'organismo, propria di un cibo o di una sostanza alimentare; potere
masticar con i denti dell'intelligenza il cibo del salmo, e non inghiottirlo saldo
io tra me) è vivanda nobile e cibo gustevole che sazia la mente d'un
a corrier tra via, se 'l cibo manca, / conven per forza rallentare il
. fra gidio [crusca]: cibo all'anime nostre cotanto nu- trimentoso.
ogni sollecitudine esercitava in ricever il nutrimentoso cibo della dottrina. = deriv.
attività di interesse sociale o con -fornire il cibo. riflessi sulla vita di una
12. costituire il nutrimento, il cibo abituale, la base deu'alimentazione di
vede nel sugo delle piante e nel cibo de gli animali. in questi le
. pasqualigo, 299: ditemi qual cibo più soave può pascere e nodrire l'
, pasce e nodre l'intelletto come cibo e latte, proprio della nostra mente,
vita, alla crescita; prendere cibo, sostentarsi. dante, pure
può dilungi. savonarola, i-82: el cibo, benché in sé sia buono e
, iii-229: quando tu mangi uno cibo e che tu l'hai messo nello stomaco
sua virtù nutritiva comincia a cavare il cibo della propria forma e introducervene un'altra
per la quale è facile a transformarsi quel cibo in ogni parte del corpo. leone
la bontà del medesimo grano anche per cibo: poiché in esse placen- tule consiste
-che ha la funzione di assumere il cibo e di 4. anat
. per estens. provocato, causato dal cibo, dalla sua preparazione. cagna
mariotto davanzati, lxxxviii-1-443: o cibo ameno, nerale dell'organismo.
: ho fra la quantità di cibo immesso nell'organismo e letto,
ed insegnata presso a'fedeli, come vero cibo delle anime loro, è lasciata là
pallavicino, 1-575: né in questo cibo [sacramentale] è mistura d'umor disutile
ant. notrito). fornito del cibo necessario all'esistenza; saziato. -anche:
carità pubblica. -con riferimento al cibo mistico dell'eucarestia. tommaseo [s
proprietà. savonarola, 1-61: e1 cibo corporale, a volere che faccia profitto
fine estremo. -che prepara il cibo per altri; che procura le derrate
punge [il leoncino] / necessità di cibo, allor lambisce / tutto lieto nel
e anche il valore nutritivo di un cibo). -in senso concreto: cibo,
un cibo). -in senso concreto: cibo, vitto, alimento (anche con
delle piante verdi). -anche: cibo, alimento; modo di nutrirsi,
. c. mei, 55: il cibo animale bianco, giovane, tenero
iddio ha voluto assegnare il medesimo cibo in terra che varrà per cibo di mero
cibo in terra che varrà per cibo di mero diletto nel paradiso.
ei non digerisse mai sanamente il cibo intellettuale e non avesse quindi mai
rami degli arbori non possono pigliare il cibo. 3. figur. insensibilità
e noiosa. tasso, 7-4: cibo non prende già, ché de'suoi mali
in oblivione. beicari, 5-93: tanto cibo parea che prendesse / l'anima e
obsónio, sm. letter. cibo necessario, vitto. giovio,
spesso 'obtorto collo '-che di quel cibo sminuzzato e oltremodo parco che si ammannisce
quando tu eri secolare non pigliavi mai il cibo innanzi l'occaso del sole. tasso
. malpighi, v-395: col cibo si potria pigliare alle volte...
l'arcana, tenendoli l'aqua e il cibo: cossa mai più sequita per ardue
. le sue proprietà più occulte e qual cibo faccia per il suo stomaco. castiglione
di quelle che a noi paiono degno cibo de'nostri intelletti. gemelli careri,
flaminio, 41: sì come il cibo corporale, quando truova lo stomaco occupato
: istanotte, non per superfluità di cibo né per occupazion di malinconia ma per colpa
l'ocymo... era un cibo per i buoi di biade tagliate in
predatrici di altri insetti che accumulano come cibo per le larve nel terreno, negli
scritture] di natura di pane: cibo all'uomo, veleno allo sparviere,
; fragrante (un frutto, un cibo); che sprigiona un piacevole profumo caratteristico
); appetitoso, fragrante (un cibo). fiore di virtù,
, la golosità; fragrante (un cibo, una bevanda, il vino,
o anche, semplicemente, boccone di cibo). tanaglia, 2-124: se
milano di cervelato del pera- gallo, cibo re dei cibi, col quale ti conforto
faldella, i-3-128: non offendere con soverchio cibo le forze dell'intelletto.
, 4-50: si scambiavano in becco il cibo, oggetto, / ieri ancora
per ciò che o per soperchio di cibo o per mancamento di quello avvenieno, ed
alle barbute / capre... grato cibo è l'oleastro. arici, i-18:
debbe consistere in una moderata parchezza di cibo, ma di cibo semplice, non
una moderata parchezza di cibo, ma di cibo semplice, non punto fermentativo e dotato
con sostanze untuose, grasse (un cibo, un prodotto alimentare).
. che fornisce poco chilo (un cibo). tramater [s. v
. v. j: 'oligochilo di cibo che somministra poco chilo. =
fina. -con sineddoche: il cibo contenuto in tale recipiente. prose
che emana una squisita fragranza (un cibo); odoroso, olezzante.
intenso e stuzzicante, fragrante (un cibo); aromatico (un vino]
vile oluscolo minuto e pane mescolato col cibo e il bere temperato, quivi sono
, e non tocca / ombra di cibo, ma tant'acqua beve / che par
, che probabilmente supplisce alla mancanza di cibo, durante il letargo. monti,
mangiare con più voglia lo vede prendere cibo; el vino domanda e muove sua
* ha l'onco '. 'cibo grave, che, ritornando a galla,
: è [la carità] uno cibo che dà fame insiememente e nutrica l'
nutrica l'anima, ché altrimenti non sarebbe cibo dilec- tevole, se la fame insiememente
tevole, se la fame insiememente col cibo non fosse. unde noi vediamo che
in questa fornace, sempre mangia il cibo suo e quanto più mangia più à
regga. baldelli, 5-2-153: il cibo, che per lo troppo bere nello stomaco
. adimari, 2-44: né per cibo acquistar turbano il seno / dell'ampia
ornata di bile; raffinato (un cibo). probità, ma onorevole.
, 1-4: dice la castità: questo cibo non è buono per me, perocché
, perocché il mio corpo, di questo cibo pasciuto, non sarebbe alla mia signoria
e del pane, perché è onesto cibo. boccaccio, dee., io-conci.
util a chi non ritiene il cibo et alle doglie di corpo con frusso.
landino [plinio], 692: il cibo de'pettini marini purga la vessica.
vegetale sia animale; che mangia qualsiasi cibo; che non presenta una specializzazione alimentare
-gustoso, prelibato, ricercato (un cibo). sermini, 334: fanno
-fare onore a una vivanda, al cibo, alla mensa: mostrare il proprio
che ha il ventre zeppo di cibo, completamente sazio, satollo.
alla società, come la ricerca del cibo e la costituzione delle riserve alimentari (
legname, io gli darò per loro cibo xx milia cori di grano e altrettanti
motteggiarono e dissono: or perché operate cibo, che perisce? documenti della milizia
li popoli, che vivano senza prender cibo. marsilio ficino, 3-239: l'opinione
come si dice, gravido di questo cibo. oppilazióne (< opilactióne, opilazióne
-appesantito, reso greve e torpido dal cibo. cattaneo, v-1-468: oggi satollo
, v-1-468: oggi satollo e oppresso di cibo, per rodere dimani i fetidi avanzi
cene in silenzio, interrotte dall'invio del cibo alla stanza del rinchiuso, gelate dall'
azione esercitata da una quantità eccessiva di cibo ingerita). cornaro, 90:
, che non sono oppressi da molto cibo, ma solamente sostentati, sono sempre allegri
deboli. segneri, i-211: il cibo corporeo talor, in cambio di accrescere
uelle della ragione né prendendo altro cibo che quello e'miei dolori,
, comp. da 6 ^ ov 'cibo 'e (icxvta 'furore,
, deriv. dal gr. ìfyov 'cibo '. opsonizzare, tr.
agg. letter. arricchito (un cibo, con svariati ingredienti e abbondante condimento
: l'ora s'appressava / che '1 cibo ne solea essere addotto. petrarca,
non puossi in sì gran copia il cibo / che quant'è d'uopo somministri
2-89: il dottor naso ordinò riposo, cibo sano, un ricostituente da prendere per
orconia in campagna: questa è per cibo, ma di precipua ubertà.
landino [plinio], 386: il cibo dell'orzo è antichissimo, come dimostra
vegna, / prompta s'incende a quel cibo sanguigno / e ver la preda tutta
, di qualità non eccellente (un cibo, una bevanda: e può avere
col pasto, sarebbe errore caricarsi troppo col cibo. a. f. doni
soranzo, lii-3-32: è continentissima nel cibo, e l'ordinario suo è di non
attribuir la cagione al vino o al cibo o pur a l'aver troppo bevuto
, quantità, tipo o razione di cibo spettante, concessa o consumata abitualmente e
da un monaco genovese appartenente alla famiglia cibo. manzoni, pr. sp.,
di firenze. boccaccio, vili-1-33: nel cibo e nel poto fu modestissimo, sì
locale pubblico perché gli sia servito un cibo o una bevanda (anche nelle espressioni
... / quivi di spiritual cibo apparecchia / tosto una mensa.
di quegli organi celestiali, overo il cibo di quella salutifera ambrosia, il cui savore
un animale di spostarsi in cerca del cibo, della tana o del nido, del
chiama ano cioè secesso dela suberabundanzia del cibo. dalla croce, iii-48: quando
fino all'orlo', essersi rimpinzato di cibo e riempito di bevande. pea,
: / « non prèndevi brama del cibo i precordi, come agli stanchi / uomini
xxx-34: qual non dirà fallenza / divorar cibo ed a lussuria intendere? / ornarsi
, tosto poi, vedendo che fin il cibo ch'ei toccava, diventando oro,
d'oro: vivere nell'abbondanza di cibo. giuliani, li-io: colla pala
35: l'umanità... trascurò cibo alle braccia producenti e,..
, v-76: con la nausea per il cibo, uno schifo orrendo mi prendeva pure
dal fiume invan gli abitator smarriti / chiedean cibo a una vita egra che basti,
6. disgustoso, nauseabondo (un cibo). -anche: aspro, spiacevole
a un grande affamato si dà poco cibo diciamo: 'non gli ha toccato l'ugola
, come l'urticaria, inglese: cibo per stomachi forti. viani, 19-268:
di dio, soavi pomi per suo cibo, / per sua bevanda acqua più
15. povero, scadente (un cibo). menzini, ii-335: quei
e i mari, / or non han cibo, ancorché osceno e vile.
uso della fe- mina e usi poco cibo. crescenzi volgar., 6-2: l'
: già il piè digiuno e stanco / cibo e riposo brama: / dunque s'
-quantità di ossa animali cucinate come cibo povero; avanzo della mensa dato in pasto
annunzio, iv-2-77: una bramosia bestiale di cibo... le dava talvolta alle
, magri e scalzi, / prendendo il cibo da qualunque ostello. fiore, 188-9
. -figur. fetta sottilissima di cibo. viani, 4-106: certe castagne
ed efficace contro una malattia (un cibo, una medicina). bencivenni,
; prelibato, molto appetibile (un cibo, una bevanda). boccaccio,
[la tortora] prima stimato per ottimo cibo presso gli antichi. zannoni, 5-40
giorni ed ancora per molti mesi senza prender cibo o nutrimento veruno, imperciocché in questo
ore di cammino. 3. cibo usato per l'alimentazione umana. -
): capace soltanto di riempirsi di cibo, ingordo. nomi, 11-72:
anche, nell'attesa di pregustare il cibo. capuana, 7-106: pacchiava colle
pasto lauto e abbondante. -anche: cibo che si presenta appetitoso e invitante.
padellata, sf. quantità di cibo contenuta in una padella, o
. paffa, sf. ant. cibo abbondante, lauto pasto. -anche
e ha tuttora usi diversi: come cibo per animali, per rinforzare impasti di
di vino bianco (ed è cibo caratteristico della cucina romana).
paiolata2, sf. quantità di cibo che si pone in un paiolo,
paiolo. -anche: la quantità di cibo che vi è contenuta, vi cuoce o
fosco. 2. quantità di cibo o di un determinato materiale che è
-per estens. brama di cibo; golosità. dante, par.
palato! -preferenza per un determinato cibo. a. cattaneo, i-n:
gusta ad ogni palato o non è cibo almen d'ogni stomaco, con parole e
novi modi / imbandir ne'tuoi scritti eterno cibo / ai semplici palati. carducci,
. carducci, iii-26-56: certo non è cibo da gustare a palati male avvezzi da
fredda di febbraio ignudi e rimpinzati di cibo. -palio di siena (anche il
carta ch'era servita ad avvolgere il cibo, prima di gettarla. 3
-scarso e poco nutriente (il cibo). jahier, 120: è
alquanto piccolo e acerbo o boccone di cibo malcotto, immangiabile, indigesto (per
] infredda e non può smaltire il cibo e allora simigliante- mente è tristo e
elevato valore alimentare, che sono il cibo fondamentale di alcune popolazioni e, sottoposti
le palpebbre. marchetti, 5-174: il cibo langue, / ca- don le braccia
, 643: dicono che, pigliando in cibo il cervello della cornacchia, genera le
animali. caro, 1-341: di cibo avidi / già rivolti a la preda,
monda come di pomo. l'hanno per cibo sano e che al quanto
, fango; e figuratamente minestra o altro cibo sodo più che non dovrebbe.
. panettiere. 4. ant. cibo, viveri, companatico. giovio,
si sono provveduti. 3. cibo, alimento; vivanda. lambertucci,
passato nel pangrattato, impanato (un cibo!. collodi, 704:
conservare il pane e in genere il cibo: tascapane. d'alberti [s
terza classe e la negazione di ogni cibo. = deriv. da panca
-fare la pancia piena: ingozzarsi di cibo. casini, 1-93: mentre ei
la pancia gonfia, piena di troppo cibo; pancione. p. santi
(ed è riferito in partic. al cibo ingurgitato). -anche: imbottitura che
grattugiato, pomodoro (ed era considerato cibo delicato e nutriente, adattofer infermi e bambini
2. per estens. spreg. cibo stracotto, ridotto a pappa, divenuto
], 345: il cicorio rinfresca il cibo... il sugo della cotta
michelini, i-342: • andosi il cibo allo stomaco, questo non è per esso
medicina volgare, 27: e1 cibo deve essere... el pane fresco
li, 58: ai matti ogni cibo è ai lor diletti: / pan duro
cipolla, pane e una radice: cibo poverissimo e, per estens., condizione
perché ha dato sé dopo a sé in cibo spirituale, sì ch'el pane degli
mercato. 4. quanto costituisce cibo e, per estens., risorsa
giusta la frase ebrea, si pigli per cibo. bandini, 2-i-120: se una
-un boccone di pane: poco e modesto cibo. tommaseo [s. v.
dell'uomo, quella che gli condisce ogni cibo. pratolini, 3-179: berto era
sputacchio 's'intende stare a poco cibo e dozzinale, cibarsi di solo pane
pane dalle ghiande: avventarsi voracemente sul cibo. ariosto, 24-12: v'erano
: cacio, pane e pere, / cibo da cavaliere. idem, 381:
o aspro come di sorbe), cibo di banditi... pan di grano
buoni col pane: nell'afflizione il cibo non è più un piacere.
pane: in buona compagnia anche il cibo parco soddisfa. proverbi toscani, 65
giovani in crescita hanno bisogno di molto cibo. proverbi toscani, 311: metti
e sicurezza per tutto: abbondanza di cibo, pubblici divertimenti e rigore di giustizia
vimini invischiati]. 2. cibo troppo cotto e ridotto in poltiglia appiccicosa.
nonostante la lunga masticazione (il cibo). accademia senese degli intronati,
':... suol dirsi del cibo quando non si riesce per un motivo
panico. 3. per simil. cibo infantile, pappa (ed è voce
uale di più resiste il feticismo per il cibo: la regione elle mangiate e bevute
. querini, ii-147: per unico cibo ricorrevamo al lito del mare raccogliendo buovoli
chiamiamo zaburro, che è il commun cibo di quelli popoli, acciò che '1
-chi). pagnotta imbottita di vario cibo o, anche, della sua stessa
un grappoletto / par ch'ad ogn 'altro cibo il pregio tolla. romoli, 36
conte per moglie una sirocchia del cardinal cibo. sarpi, vi-2-180: urbano papa
aggett.): grossolano (un cibo). aretino, vi-495: che
. 3. nel linguaggio infantile, cibo, vivanda (e assume senso scherz
a pappaceci: ingerire grandi quantità di cibo con smodata voracità. -al figur.:
sm. (plur. -chi). cibo prelibato, ghiottoneria, leccornia.
(con valore di sostant.): cibo. nomi, 1-20: ben si
beccafichi..., sono il cibo più salutevole fra tutti gli altri uccelletti
linguaggio infantile, il mangiare, il cibo e, in partic., il pane
» sf. ant. e letter. cibo, vivanda (anche di animali)
. -delizioso al palato (un cibo, un sapore). d'annunzio
riferimento al neonato in quanto assume il cibo dalla madre. c. e.
sempre differenzia / è tra il suo cibo e 'l mio. a. gritti,
, 1-75: la parcità tanto del cibo quanto del sonno con la mentale tristizia a
di pregio alla donna la parcità del cibo. a. verri [il caffè]
b. croce, v-1-31: parchissimo nel cibo, astemio,... passò
mensa. scarpelli, 1-23: parco cibo gustar, con gran rigore / domar le
fosse e pareti all'aria innalzate l'universal cibo dalla terra spontaneamente prodotto spartiranno fra
: ben veggo, amor, che il cibo tuo non pasce, / o pur
volere ad uno stomaco affamato negare il cibo e a un ripieno e fastidito offerirlo
, iii-74: come il ane è cibo del corpo, così la parola di dio
corpo, così la parola di dio e cibo dei- anima. bibbia volgar.,
e rassecura, / ch'oltra il cibo raccolto altri alimenti / son lor dentro
senso. 25. porzione di cibo che tocca a ciascuno dei commensali.
dei commensali. -anche: razione di cibo e di bevanda data come salario in
che m'aveva fatto la mattina il cibo più che il solito. 53.
iii-229: è facile a transformarsi quel cibo in ogni parte del corpo, in modo
i quadrati. -porzione minuscola di cibo. cavalca, 20-319: nulla
, che s'acerba particolarmente dopo il cibo. fortis, xxiii-484: il morlacco,
); affettare, sminuzzare (il cibo); servire ai singoli commensali,
ritornate, guerra e pace / un cibo naturai sono a gli amanti. beccuti,
pieno di cattivi umori... ogni cibo preso, se ben sano, partorisce
ed essendo anco assuefatti a parvità di cibo. 2. cosa, persona
... già pascea veneno per cibo soave e bono. novellino, vi-219:
11-92: tu pasci lo corpo del cibo corporale. tavola ritonda, 1-432: passando
che l'animo con le scienze, ché cibo appunto dell'animo presso ateneo sono i
/... per trovar lo cibo onde li pasca, /...
5. rifornire di mangime, di cibo, di foraggio; allevare per lo
è che iddio pasce e dà il cibo a tutte le creature, a catuna il
cavalca, 11-92: pasci l'anima del cibo spirituale delle tue sante parole. s
, pasce e nodre l'intelletto come cibo e latte proprio della nostra mente.
fazio, i-24-91: or perché d'ogni cibo mio ti paschi, / notar ti
affatican di procurar all'intelletto alcun diletto cibo non più gustato da altri, affermando egli
. pasqualigo, 299: ditemi qual cibo più soave può pascere e nodrire l'anima
ben veggo, amor, che il cibo tuo non pasce, / o pur pascendo
e divin volto, / e di tal cibo (poiché il ver m'è tolto
. cibarsi di determinate vivande; prendere cibo, sostentarsi. boccaccio, vili-1-33:
el corpo si pasce e vive del cibo corporale, cosi lo 'ntellecto si nutrisce
averne qualche frutto. tasso, 7-4: cibo non prende già, ché de'suoi
corti de'nobili, siccome di corporale cibo, si pascono delle novelle che sentono
corpo. 2. nutrimento, cibo, vitto. leggenda aurea volgar.
3. per estens. nutrimento, cibo di un animale (e ne indica
loro numerosissimi armenti trovano grande abbondanza di cibo. -l'atto di mangiare.
core tegnesse / e de me fosse cibo e pascitóre. = nome d'
era ito. -con riferimento al cibo mistico dell'eucaristia. oliva, 148
, chi è sazio non pregia alcun cibo, benché prelibato. monosini, 279
nel quale gli animali si procacciano il cibo. marino, 17-120: ed ecco
per cose sue. 4. cibo, vitto, nutrimento. -in partic.
si chinava in fretta, a rubarle per cibo della famiglia, ualche erba. ferd
4. per estens. nutrimento, cibo, vitto. esopo volgar.,
. ant. zona di mare ricca di cibo per i pesci. g
in occasione di tale festività (un cibo, un dolce). agnoletti,
rinchiusi in forma che venne loro meno il cibo per loro e pe'cavalli. boiardo
è di facile digestione, leggero (un cibo, una bevanda). -in partic
-poter essere assunto, deglutito (un cibo). pellico, 4-133: niun
). pellico, 4-133: niun cibo, niuna bevanda mi passava. peggiorai
alcune piante non solamente mutarsi per lo cibo in altra maniera di sapore de'frutti
spezie. segneri, iii-pref.: quel cibo medesimo, il quale serve alla madre
che a nutrire la madre egli è cibo sodo, e a nutrire il bambino
a marcire (un frutto, un cibo). -passato di cottura'. cotto
-ridotto in poltiglia omogenea (un cibo, in partic. una verdura)
da esserne ricoperto 0 imbibito (un cibo). pratolini, 10-208: sul
dar ben due passeggiate, perché il cibo descenda al fondo dello stomaco dove meglio
l'ucello prese tal nome; e ottimo cibo. f. negri, 1-321: le
passiva2, sf. dial. ant. cibo, vettovaglia. grifoni, xxxvii-89
fuoco vive / e l'altro cibo la sua vita sprezza: / non sono
. 7. ant. razione di cibo; pasto. bernardo, lii-13-344:
essere consumato durante i pasti (un cibo o una bevanda e, in partic
-in par- tic.: poltiglia di cibo troppo cotto. 2. gastron
fosse mai mangiato, / tanto rimane il cibo digerito, / caso che fosse
pastile, sm. ant. pasto, cibo. -al figur.: l'eucaristia.
pastino). pastìngolo, sm. cibo cotto in guazzetto. caro, 11-146
; assunzione di una quantità sufficiente di cibo. vita di cola di rienzo
. l'ingurgitare una quantità enorme di cibo con ingordigia e voracità. lippi,
la nutritura. 4. cibo o mangime di animali (anche in
, 5-in: noi diciamo che pasto e cibo saldo dànno i santi a cristo in
li santi, però che di questo cibo tutti sono lactati e per questo vennero
e, per benché lo pasto e cibo delli prìncipi sia la gloria, non ve
], ii-124: io mangiai il cibo e tu pagasti il pasto, e io
sciolse, e ristorati / d'ambrosio cibo, gli allacciò di salde / auree pastoie
cavallo. -in senso generico: cibo per animali. pratolini, 1-29:
mattina mandi in un cestino frutta e cibo quasi pastorale. -alla pastorale (
1''adone ', furono il suo cibo. -il re pastore: titolo
nomadi dall'asia. -adatto come cibo di animali da pascolo (una pianta
di sostanze aromatiche e saporose (un cibo) o perché ha raggiunto il giusto grado
erbivori, si procacciano e assumono il cibo; il pascersi (anche nelle espressioni condurre
4. per estens. alimentazione umana; cibo, nutrimento dell'uomo (e anche
libii: aspri e sconci, a'quali cibo era carne di fiere e loro pastura
/ di sì nobile pastura.. cibo o mangime per animali. hiaro davanzati
. gosellino, 1-313: o stranio cibo, o mia fiera ventura! / né
stallaticci. 3. costituire il cibo per un animale. battista, vi-1-88
salviati, 19-53: perch'egli abbia il cibo / quotidiano da nutrirsi, alcuno /
. -per estens. procacciarsi il cibo. giamboni, 8-i-222: elle [
/ vorrei io pasturarmi: elle son cibo / da gran maestri. 10.
? io mi prendei diletto in quel cibo bello e vago, e tu sei
far quivi dimora, / perché di cibo non patischin brama. aretino, 1-12
perdere in sapore, guastarsi (un cibo, una bevanda, in partic. il
: quando ci offrono parte d'un cibo che a mala pena fa a uno.
savonarola, 24: e1 cibo vole esser molto restaurativo, facil da padir
. locuz. far patire a qualcuno il cibo che ha mangiato: malmenarlo duramente.
cortese benignamente i baroni, reficiolli col cibo, del quale, per il digiuno
). ant. digerito (il cibo). s. girolamo volgar
inferma i corpi... come il cibo indigesto, cioè non patito. romoli
, 369: vengono a por sopra il cibo non ancora pa- dito un cibo crudo
il cibo non ancora pa- dito un cibo crudo, onde ne nascono infirmità gravi.
: i colombi imbeccano i pippioni col cibo digerito e venuto latte e, per così
forma informe della pattona e dall'essere cibo da gente rozza. pattóne, sm
giumenti, cui voleva impedirsi di prendere il cibo. = voce dotta, gr
, torsi una satolla, saziarsi di cibo. 'voler torse o cavarse la pavana
con la fanciulla, a cui fu cibo un tempo / ferino latte, e balia
natura ne la impresa del signor alberico cibo, prencipe d'antichissima prosapia.
apprezzata, specie in passato, come cibo. -anche: vivanda, piatto confezionato
vita eterna, esca di dio, cibo eterno, pavore de'dannati. =
ricerca di cibo vegetale e anche di larve, di
di giorno e di notte in cerca di cibo, mangiano i frutti d'ogni
peccanti. campanella, 4-383: il cibo secco fa vapori sottili, onde s'
i-36: le pecchie cercando il lor cibo appresso i buchi delle loro cassette dimostran
miseri quelli che con le pecore hanno comune cibo! boccaccio, dee., 8-9
di parole e di frasi facciam nostro cibo, niun concetto abbiam nella testa,
sera... senza riposo, senza cibo, senza moversi di posto. carducci
appendici adatte alla presa delle particelle di cibo. = voce dotta, lat
dall'animale per afferrare le particelle di cibo. = voce dotta, lat
non ardisco nominar in questo luogo, il cibo di que'dolci fichi amarissimo avete renduto
le loro corse, in cerca di cibo. non trovandone nei campi, tutti pelati
. locuz. -mangiare di pelato: un cibo delicato e leggero. p.
li quali sono ordinati ad ricevere el cibo. = deriv. da pellicola.
bocca, utili forse per abbrancare il cibo. -secrezione filamentosa dei bachi da
non solo dal refocila- mento d'ogni cibo e d'ogni bevanda, ma anche,
poppando e godendo la soavità del suo cibo. govoni, 615: ne sa più
arma); digeribile, assimilabile (un cibo). pisanelh, 3: l'
? -essere digerito o assimilato (il cibo). romoli, 286: fan
: fan [le radici] nuotar il cibo nello stomaco e non lo lascian posare
ha virtù di far penetrare l'altro cibo. 7. diffondersi in un
vino, come penetrativo, porta il cibo indigesto. -che penetra nell'interno di
il corpo. -digestione di un cibo o di una bevanda. pisanelli,
-consumare uno scarso pasto, condividere il cibo con qualcuno (anche come forma di modestia
, vii-io 1: tu m'hai il cibo, il sonno ed il riposo /
/ nel costante pensier, sostegno e cibo / esser solea dell'infelice amante.
, di che, tra pel calore del cibo e dei vini e per la sicurtà
ne perdono quasi lo sonno e 'l cibo. cesarotti, 1-xxxviii-283: torrei..
a mangiare, fa pensione, stanza e cibo compreso il vino, per lire 71
pentolata, sf. quantità di cibo contenuta in una pentola.
per cucinare o scaldare piccole quantità di cibo. -anche: la quantità di cibo
cibo. -anche: la quantità di cibo contenuto in tale recipiente. cavalca
l'indomani. -per estens.: cibo frugale e parco; mensa domestica molto
di terracotta. -anche: la quantità di cibo contenuta in tale recipiente.
-riunire i pentoli', accomunare provviste e cibo per mangiare insieme. giusti, 3-71
vivande (e anche la quantità di cibo che vi è contenuto).
rifocillatosi dalla penuria, al fomento del cibo e dell'ottimo vino, sturava a
e senza furia / frangi el tuo cibo. -non prodigarsi nel fare qualcosa
da qualche tempo addietro penuriavano d'ogni cibo migliore. g. f. pagnini,
se ogni creatura avesse inclinazione allo istesso cibo, una farebbe morire o pe- nuriar
-che contiene una quantità irrisoria di cibo (una pentola). bacchelli
di ogni pietanza, anzi di ogni cibo, è il peperone rosso; e
quel vino, del- l'indigesto cibo. c. e. gadda, 16-24
fronde / gridò: « di questo cibo avrete caro ». g. moretti,
nespole... possono servire di cibo anche per gli uomini. 3.
cacio, pane e pere, / cibo da cavaliere. proverbi toscani, 67:
d'insetti e di vermi: portano il cibo alla bocca colle zampe anteriori, tenendosi
ruote / non restan stesi in cibo ai corvi e ai cani? monti,
furtore e percussore ci sono dati in cibo dal giusto iddio e delle loro pene
... non potè masticare il cibo. 5. antonino, 4-254: l'
(1-iv-903): in tanto che il cibo e 'l sonno perdutone, per debolezza
cibarsi che diceva non trovar gusto in cibo alcuno. chiabrera, i-iii-no: già fu
. campailla, 11-86: l'alimentizio cibo e l'esca cara / a l'uomo
abbiamo oltraggiato, e condividere il suo cibo; si ha l'impressione di ricevere un
21. ricercato, prelibato (un cibo, una bevanda). alamanni,
usato, per lo più, per prendere cibo e i restanti per il movimento,
dovendo somministrare tanti vapori che bastino per cibo di fiamma perennemente vorace? magalotti,
a tal punto di perfezione che qualunque cibo mettesse in bocca non sentiva altro sapore
e fanciulli [il vino] è cibo e medicina, imperocché, avvegnaché 'l calor
fredda di febbraio ignudi e rimpinzati di cibo, e beato a chi più gittasse
e dissono: « or perché operate cibo che perisce? ». busone da
in si lo alimento de ogni potestà del cibo. = voce dotta, lat.
vostro rossignuolo a starse alcuni giorni senza cibo e esca, perché per la persa libertà
. tanara, 176: il commune cibo di questi [i tordi] erano fichi
d'orzo o di farro, e questo cibo se li dava in tanta abbondanza che
7. duro da masticare (un cibo). f. f. frugoni
un'albero, dove per mancamento del cibo venisse meno. d. battoli, 8-76
l'ascensione de'vapori al cerebro del cibo che si cuoce, quali causano le
cattivo, sgradevole (un sapore, un cibo, una bevanda). sassetti
, 4-28: le pesche eran già cibo da prelati; / ma, perché ad
, poco o nulla apprezzando un tal cibo, nessuna cura si dànno di pescarlo.
, a ingrassare i pesci, diventare cibo dei pesci: naufragare; annegare.
3-244: credendosi ciascuno di diventare tosto cibo de'pesci, chiedevano a dio misericordia et
: sia vile e vespertino il tuo cibo: minuti e legumi, o alcuna volta
inghiotitore o canale per cui tramandone il cibo allo stomaco è così stretto e angusto che
all'acqua, stimando quella essere suo cibo. tavola ritonda, 1-223: in quella
giovane, avannotto. - anche come cibo. iacopone, 1-47-40: acque,
, anche pessimamente si temperava del soperchio cibo, cadde in pessima infermitade ed incurabile
. -molto nocivo all'organismo (un cibo, una bevanda). crescenzi
); sgradevolissimo al gusto (un cibo, una bevanda). -anche:
non sien pitette [le razioni di cibo per il cavallo], / ma ben
più è lodato il mele, percioché è cibo diletto alla natura, mondifica il petto
abbasso. 9. porzione di cibo, taglio di carne. francesco da
. 2. piccola porzione di cibo; bocconcino. firenzuola, 319:
fave. 4. porzione di cibo, quantità di un alimento solido;
8. ant. pezzettino di cibo. anonimo veneziano, lxvi-1-69: toi
. 2. piccola quantità di cibo, in partic. di pane o
avendo posta legge al coito, al cibo, al dormire, onde non solamente
(69): il ditto cardinal cibo mandò per me, e dopo molti
. -gradevole al gusto (un cibo, una bevanda, il sapore)
piada': è il pane, anzi il cibo, direi, nazionale dei romagnoli.
vedovatico de'tuoi morti, né mangerai cibo de'piagnenti. -umido di pianto
e non 'pietanza', il companatico o cibo che si dà ai monaci e servitori
piattata, sf. piatto colmo di cibo; gran quantità di cibo contenuta in
colmo di cibo; gran quantità di cibo contenuta in un piatto. barboni
porcellana bianca. 2. il cibo che vi si contiene; piccola porzione
vi si contiene; piccola porzione di cibo. a. f. doni,
avemmo di castrato un piattellino.. cibo raffinato, mangiarino, manicaretto.
a un piatèllo. 2. il cibo contenuto in un vassoio o in un
in un piatto; la quantità di cibo che può contenere. cantari cavallereschi,
il piattello tra valloro: scarseggiare il cibo. firenzuola, 948: de'
piattino. -anche: piccola porzione di cibo. -per estens.: cibo di
di cibo. -per estens.: cibo di poca sostanza. g.
-per estens. la quantità di cibo contenuta in un piccolo piatto.
piatti in tavola: servirli pieni di cibo. giorgini-broglio [s. v.
i piatti: raccoglierne ogni residuo di cibo strofinandovi pezzetti di pane. fagiuoli,
di determinati cibi; la quantità di cibo che vi può essere contenuta. -
fa di più perché non scarseggi il cibo se capita qualcuno. giorgini-broglio [s
annunzio; pascoli non ancora. squisito cibo allo spirito ma non sapevi a chi
breve momento in cui si porta il cibo alla bocca. sbarbaro, 5-98:
: incominciando a mangiare qual si voglia cibo, l'ha da masticar molto bene e
2. fame, brama di cibo. pataffio, 7: come la
. sono insettivori e formano il loro cibo ordinario le formiche e le larve de'
curiosa e la frase riesce dura per cibo di tutto pasto, onde parrebbe più
temperata, perché quello omor desiccato per poco cibo si ristora. boccaccio, viii-2-85:
fu di molta meditazione e di piccol cibo. ovidio volgar. [tommaseo]:
, anche, mezza porzione di un cibo, di una bevanda.
per raggiungere gli animaletti che costituiscono il cibo abituale), dalle unghie robuste e
sm. ant. sapore piccante di un cibo. -anche: il desiderio di
se gloriarà che io sia stato suo cibo: ma egli è un pedocchio. boiardo
leggiero, et appresso, ben digesto il cibo passato, si mangierà con una fame
e con sommesso priego / dimandi il cibo, e non si truovi alcuno / ch'
.: condizione dello stomaco pieno di cibo; la sensazione di sazietà, anche eccessiva
ci pasce la vita, non è cibo la cui abbondanza cagioni pienezza ed indigestione.
. -farcito, ripieno (un cibo, un animale cotto). anonimo
3. sazio, satollo di cibo o bevanda (una persona, lo
vero medoro. -colmo di cibo da masticare (la bocca).
amore in segno / condiano il comun cibo aurei precetti / e i saporosi detti,
piena: con la bocca colma di cibo (o, anche, di saliva)
pieno subito, ma aspettar che il cibo sia ben disceso al fondo dello stomaco
sole. -grande quantità di cibo, profusione. scambrilla, lxxxviii-11-483:
per iperpurismo petanza), sf. cibo straordinario che si dava ai monaci
per estens.: distribuzione benefica di cibo; vitto largito come elemosina. -fare
: senesi intendono pietanza la porzione di cibo che il convento dà a'frati o a
, 7-iii-312: pietanza: porzione di cibo che si dà ai monaci e ad altre
hanno. -marin. razione di cibo riservata ai marinai. g.
. 2. in senso generico: cibo, vivanda. -in partic.:
, vivanda. -in partic.: cibo che si consuma dopo la minestra. -
= deriv. da pietà (in quanto cibo dato dai monaci ai poveri in alcune
morosini, 154: 'qui nulli cuiuscunque generis cibo parceret': e'divorerebbe le pietre.
cosa non molto dissimile all'introduzione del cibo dentro il medesimo. 2.
molte miglia avevo camminato, volendo pigliare il cibo, mi prese un gran dolore di
2. con metonimia: quantità di cibo contenuta o posta a cuocere in tale
... che essere qui con questo cibo lievissimo? catzelu [guevara],
la mente, tanto mal diciamo del cibo divino. 2. region.
contenuto in una pentola; quantità di cibo che vi è cucinata. s.
puoi, ma non farti mancar un cibo competente e sano. carducci, iii-7-261:
che di solito esprime l'avidità di cibo o il disagio per le condizioni ambientali.
addiverrattene pigrizia nel corpo, e il cibo non si ismaltisce, e ingenerasene malizia
carne, di polli, ecc. è cibo prediletto dei turchi, dei persiani e
alla sua efficacia come ricostituente e come cibo energetico). monosini, 394:
, 2-492: impareranno a nutrirsi di cibo sintetico in pillole, sì che non
tr. (piménto). insaporire un cibo, aromatizzare un piatto con spezie,
.. quando mangia, tiene il cibo con i piedi dinanzi, de'quali si
piccioni e colle tortore: le impinzan di cibo. carducci, iii-3-305: ode,
sugna o altre sostanze untuose (un cibo). a. cocchi, 4-1-166
con ciascuna altra visibile creatura sono dilettoso cibo, convito soave e pingue refezione alla
e laborioso a causa dell'abbondanza del cibo (la digestione). rebora,
l'essere molto ricco di grasso (un cibo). - in senso concreto:
2. sazio, satollo di cibo e bevande (una persona, il
oppio, ché l'uno è il consueto cibo e l'altro la comune delizia dell'
vede. -atto a digerire qualsiasi cibo (e ha valore enfatico).
2-263: avea piovuto loro manna in cibo e dato pane celeste.
culto. 2. quantità di cibo sufficiente per una persona; razione di
a militari, marinai, ecc.; cibo che serve per vivere. -per estens
: largizione corrispondente a una razione di cibo per un pasto. -anche: quantità
. -anche: quantità di un determinato cibo (carne, pasta, dolce,
materia. salvini, 39-i-178: ora il cibo delle piante manifestamente esser l'acqua si
per un commensale (una razione di cibo).
la porzioncèlla essere più abbondante. di cibo, segnatamente se delicato, meglio porzioncina
lungo uso, fatti eran diletto / e cibo e posa del mio fianco e petto
querce / ricorro, vago ornai di miglior cibo, / per aver posa almen questi
la testa, a non aver forse cibo né per il suo corpo né per la
si usano a tavola per tagliare il cibo e per portarlo alla bocca (in
139: voita di cure innutile e di cibo nocevile, sola, taciturna e posata
: può avvenire che noi prendiamo il cibo per esser egli e soave ed insieme
li deteno da mangiare. subito avuto il cibo, li saltò la febre. redi
preservi. bruni, 476: ecco cibo più dolce e più possente / a
... dall'assaggio di questo cibo, nel cui condimento... infierisce
io distribuirò tutte le mie possessioni in cibo dei poveri. s. bernardino da siena
sei. 22. razione di cibo. pasquinate romane, 571: in
per ogni membro. 6. cibo indigesto che affatica lo stomaco. fanfani
in torso / conversi sono e per mio cibo agionti. messisburgo, lxvi-1-303: potaccio
, non vogliono per ciò scemare il cibo. g. micheli, lii-13-289: andò
capacità di conferire sapore dolce a un cibo o a una bevanda (e l'unità
pensava, quann'io magnava / el cibo e 'l poto oltra mesura. fazio,
frutti diversi vi trovai / c'hanno per cibo, e il latte per poto,
assai. boccaccio, viii-1-33: nel cibo e nel poto fu modestissimo, sì in
in lezione, in meditazione, orazione, cibo, poto, cioè bere, e
venereo si mantiene la spezia umana, del cibo e del poto si mantiene lo individuo
individuo. landino, 288: tutto el cibo ed el poto che prendiamo si cuoce
perfetto. campanella, 4-359: perché il cibo e 'l poto non andassero all'arteria
piccino... i faticosamente insieme conquistati cibo e poto. -con riferimento all'
cuore... questo ti sia cibo e poto, figliuolo mio carissimo.
per l'alto amore, / è cibo e poto a l'uom veracemente, /
noi, a'quali tu ti dài in cibo e poto per cotìdiano conforto. papini
fatto esculento, / ben raffinato / cibo melato. idem, i-171: quell'ingorda
: vicino a sera fu ella d'alcun cibo, benché poveramente, ristorata e poscia
quelle chiamate 'poverazze'perché sono il cibo dei poveri. = voce di
ad occhi aperti costituiscono... il cibo dei poveretti. calvino, 5-80:
poco prezzo (l'abitazione, il cibo, ecc.). s.
le suppellettili, la casa, il cibo): disadorno, spoglio; scarso;
ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che 'solum'è mio e che io nacqui
la sete, che sono appetiti del cibo e della pozione. borgese, 1-123: