a dirla. 2. trasformare il cibo nello stomaco, disponendolo a essere assorbito
, dal gr. èxa- cpópoaxov 'cibo di cervo '(dioscoride).
: qual non dirà fallènza / divorar cibo ed a lussuria intendere? tavola ritonda
cura); riuscire insipido (un cibo, un condimento). s.
l'affamata gente, / già che 'l cibo miglior fallito truova, / corre in
immaginazione. soldati, i-166: il cibo è altrettanto falsificato e imbrogliato dell'ambiente e
sentire nello stomaco e nella bocca lo cibo acerbo, sentire doglie nel petto dentro
di mangiare, dal bisogno imperioso del cibo (che può essere accompagnata da dolori
sofferenza fisica che deriva dalla necessità del cibo. guido delle colonne, 81
: ben veggo, amor, che il cibo tuo non pasce, / o
hanno fame, perché subito smaltiscono il cibo con pochissimo loro nutrimento. dicesi anche
, senza tetto, senza fuoco, senza cibo, ingannando la fame col raschiare dai
mancanza di nutrimento. -anche: trovare cibo scarso (a un pranzo, a
una debolezza di stomaco per cui qualunque cibo mangiasse, dopo, eran bruciori e
: un animale); avidissimo di cibo; vorace. boccaccio, dee
saziarsi, ch'esser sempre / famelico nel cibo e dopo 'l cibo. pallavicino,
/ famelico nel cibo e dopo 'l cibo. pallavicino, 1-358: lo zucchero piace
famelico, il gatto non accetta il cibo che con tranquilla riflessione. lo fiuta
: più diletta un famelico ogni rozzo cibo, quale si è il pan duro,
dalla necessità o dal desiderio rabbioso del cibo; provocato dalla fame. amabile
: ciascuna formica trascinava un frammento di cibo e tutta l'innumerevole famiglia compiva il
crescenzi volgar., 4-47: niun cibo o beveraggio si trova così confortativo del
analfabe- tissime donne, sazie d'ogni cibo, sdraiate nelle fanfaro- nesche automobili de'
popolesca greggia, che bruta pasce solo cibo terreno; né nella pompa dell'usurpata
falsa posizione o è gravato dal troppo cibo ingerito. novellino, 100 (222
robbia, 1-292: luca, questo cibo m'impedisce ch'io non mi posso,
1-840: ogni mio poco e rado / cibo, mi è tòsco: ognor mi
tavola col montanelli. -prendere il cibo; consumare un pasto; sorbire una
usare piccoli esercizi, usare tanto di cibo e di beveraggio, che le forze
fai scandolo al tuo fratello per alcuno cibo, tu già non vai per la via
uso, fatti eran diletto / e cibo e posa del mio fianco e petto.
: essendo all'ora la ghianda o cibo ordinario o cibo delicato degli uomini,
ora la ghianda o cibo ordinario o cibo delicato degli uomini, i porchi non
o a desinare, / e con quel cibo le lasagne fare; / ma farina
mescolate con essa, e questo era suo cibo e suo bere. libro della
o altro) che si dà come cibo agli animali domestici. crescenzi volgar.
/ sì l'ozio, e 'l cibo, e 'l sonno, e 'l vin
senso di nausea, non tollerare (un cibo); prendersi cura, occuparsi,
quindi avendo preso fastidio, abbi nuovo cibo ricreazione, e torneremo alle italiane fortune
nauseante o sgradito al gusto (un cibo, una bevanda). - anche al
[crusca]: fastidiscono ogni maniera di cibo, e fastidiscono altresì ogni beveraggio.
di vento pasciuto, il resto del cibo non fastidisca. 7. avere
imperò si dà a i fastiditi dal cibo, a gli stomachi deboli et a gli
de'soldati, mangiando d'ogni lor cibo, ancor che grosso e rusticano fusse
, / alla fatica invitti, al cibo parchi. spolverini, xxx-1-152: uno disciolga
quindi avendo preso fastidio, abbi nuovo cibo ricreazione, e torneremo alle italiane fortune
2-54: lo medicamento della fame è il cibo, il medicamento della sete è il
di fresco. -cucinato (un cibo, una bevanda); preparato (
5. scipito, insipido (un cibo, una vivanda, un sapore e
onda che goccia. pindemonte, xxii-1093: cibo e bevanda / all'ospite imbandirò;
ma la mente sia influita da tal cibo. settembrini, 1-91: cavò da un
tape frequenta, / che vede el cibo vecchio esser consunto, / e 'l
, e simili altre deformità sono il primo cibo, anzi veleno di que'cervellini nascenti
i poeti favoleggiando dicono che l'ambrosia è cibo degli dii. ella è propriamente una
ecco che il signor nostro nel suo cibo volle aggiugnere il favone del mele al
ci troviamo, o ad accettare il cibo che gli si offre). imbriani
come a li continui febrienti che senza cibo materiale la sua vita sustengano perché da
, che è causa di febbre (un cibo, una bevanda); che diffonde
leone ebreo, 91: del cibo e degli umori si generano altre cose,
.. son feccie e superfluità del cibo e degli umori, come son le
feconde / alla pena, pe 'l cibo le ricerca, / e dentro al petto
quale ci ha dato la carne in cibo, il sangue in beveraggio, la vita
; è indispensabile all'uomo procurarselo col cibo in quanto l'organismo umano non lo
denari. 2. merenda, cibo. sacchetti, 154: è 'l
lo ferculo fatto di farina, e lo cibo fatto di erbe, e lo pane
, piatto ', e 4 portata, cibo, vivanda ', deriv. da
g. del papa, 6-i-113: il cibo mal digerito e tutto infetto di acidità
dissolvere, assottigliare, e convertire il cibo di già macinato in chilo. menzini
. campailla, 14-87: il trito cibo ad umettar non esce, / sol
ancor panni pochi; / per vostro cibo fermo, fave e mochi. petrarca,
di colui che a sì vano e puzzolente cibo dirizza l'appetito. scaruffi, 92
toccavano la polenta, non prendendo altro cibo. -che non è sottoposto a
men di noi macra in suo selvaggio cibo / si visse, e senza marte armato
quella prima dige stione di cibo, che gli animali formano nella bocca,
fervor della febbre, perocché allora qualunque cibo che si prende vale a fortificamento del
, un ornamento, un canto, un cibo, il chiasso, ecc.)
l'elena sia / il raviuol, cibo festivo, usato / allora sol che lieto
. parte di una vivanda, di un cibo, di un frutto, tagliata in
-stare alla fetta: razionare il cibo, doversi accontentare di poco (ed
e vivo in fiamme: / stranio cibo, e mirabil salamandra! bibbiena,
. aretino, 1-186: niun buon cibo fa prò di verno, se il focolar
bone; / ed alcun su nel cibo soffia il fiato, / alcun per
vasello con entro una saporita manna, cibo per tutti i palati e panacèa di
e più corrompe che non fa il cibo malvagio, secondo che così fatti fummi e
toma vista e favella, e chiedea cibo per ristoro del suo sfinimento. cadde di
de gli augelli / il volo, il cibo e 'l canto, e quel che
/ un sì robusto e sì lodevol cibo / istilleranno al pargoletto germe, /
e men crassi denno essere il loro cibo quotidiano e sostanziale, non omettendo i
., ii-344: era di piccolissimo cibo e comune, e desiderava lo pane secondario
in gran guardia di sé, né prendesse cibo altro che per mano fidata, perocché
bibbia volgar., v-336: per mio cibo mi dettero il fiele; e abbeverorono
lastri, vi-216: il più gradito cibo per esse è il fieno 4 maggese
tutto ad un tempo il verde e 'l cibo manca. marino, 2-9: disegna
parini, 294: lontan dal bel cibo, ond'io vivrei, / vuol,
le fiere gole, con che 'l cibo insacca, / quando latrava, pa-
più d'ogni citeida strega, / un cibo valoroso, incognito ora, / gli
le madri a'loro figliuoli piccoli neuno cibo lasciavano pigliare, se non quello che colla
figmento, / come venere è 'l cibo che 'l sostiene. 2. finzione
del sancto desiderio, che riceve il cibo schiacciando con odio di sé e con amore
spuntate fuora le penne, e il suo cibo sarà cuore, pane, zuppa e
foglia del moro, che è il suo cibo. sotto la bocca ha un forellino
uve secche,... mangiate col cibo senza i fiocini e senza noccioli,
la vanità dell'adolescenza per la rifezione del cibo che tu hai preso,..
proprio di animali che si nutrono di cibo vegetale (ed è contrapposto a zoofago)
la locomozione e per la presa del cibo; la cellula ha, di regola,
caterina da siena, iv-88: preso questo cibo, con la carne sua flagellata sconfisse
e la testuggine morta dal suo medesimo cibo. 14. biol. appendice
provoca 1'emissione di gas (un cibo o un'altra sostanza ingerita).
gas nello stomaco o nell'intestino (un cibo); flatulento. bencivenni
dopo ebbe vomiti violentissimi, prima di cibo indigesto, dipoi di flemme viscosissime.
provoca la formazione di flemma (un cibo). crescenzi volgar., 3-7
genera, che produce flemma (un cibo). libro di sydrac, 134
-gustoso, nutriente, sostanzioso (un cibo). f. f. frugoni
. faldella, 5-68: prendeva qualche cibo succoso, beveva vini generosi, liquori eccitanti
per un filo, e cuoconla nel cibo contra quel flusso che i greci chiamano
vi-17: più diletta un famelico ogni rozzo cibo, quale si è il pan duro
dama potesse sicuramente diminuirsi molto il suo cibo e mutarsene la qualità...
uno che mangia ed ingoia ogni sorta di cibo, sebbene sporco, senza distinzione o
. senso di soffocamento causato da un cibo o da una bevanda che vada di
: 'fogo', soffogamento, prodotto da cibo o bevanda che faccia nodo alla gola.
fogo, metter fogo, detto di cibo o bevanda, che altri prenda;
cupo, / che voraggine immensa il cibo ingoia, / né satollando ma l'
punto (in partic., il cibo che grava allo stomaco); la pressione
che lo stomaco abbi smaltito l'uno cibo, vi getta su l'altro; donde
, acquistano un color rosso perso: cibo popolare. = voce veneta, variante
fomentarle, l'altro và alla busca di cibo. vallisneri, ii-20: se non
la sera... non prendo altro cibo, che poche fette di pane inzuppate
brocardo, ix-55: così tra divin cibo, in mezzo il fonte / de la
foraggiare. -per simil. procacciarsi il cibo, pascolare (un animale).
di sdraiarcisi. -in senso generico: cibo, alimento (di animali).
foraggio i miei commilitoni. -procurarsi il cibo (gli animali). d.
cane quando ha fame scava per cercare cibo; chi ha fame non conosce ostacoli
olao magno], 223: il cibo di questa bestia si è un'erbetta
per un'istinta naturale per trovare il cibo. magalotti, 7-25: ha fatto
forchettata, sf. la quantità di cibo che si può prendere in una sola
forbice (per afferrare o masticare il cibo). vallisneri, iii-446: hanno
tutte il principato. leopardi, 32-92: cibo de'forti / il debole, cultor
cinque chili, che durano una settimana, cibo quasi unico del povero e del ricco
fabbricarsi il nido, di procurarsi il cibo, ecc., operazioni che fanno
., iii-111-9: e però vedemo certo cibo fare li uomini formosi e membruti e
ella [la carità] è uno cibo che dà fame insiememente e nutrica l'
consuma in questa fornace, sempre mangia il cibo suo e quanto più mangia più ha
, 1-291: chi non vuole il cibo cotto in comune, e che non è
ferretti. -per metonimia. il cibo cotto col fornello. giusti, 2-162
io. piccante (un cibo, un condimento); acre (
per la francia inferma quello era un cibo troppo forte. b. croce, i-i-
, conigli, che dovevano servirci per cibo. d'annunzio, i-384: su'freschi
: perché altra rapresentan queste parole 'cibo, cela, giro, gente ',
: empedocle fortemente proibì che né per cibo né per sacrificio si occidesse niuno animale
di un liquore, di un / cibo, di un prodotto della fermentazione).
., 4-217: fortificassero i corpi col cibo, acciò che se la battaglia andasse
e bevé e, in fortitudine di quel cibo, camminò quaranta dì e quaranta notti
, e camminò nella fortitudine di quel cibo quaranta dì e quaranta notti.
, forte. -in senso concreto: cibo piccante. libro delle segrete cose
. parini, giorno, ii-254: al cibo, al bere, / all'accoppiarsi
, 178: ristorate alquanto, con cibo scarso, le forze languide, fece tregua
fragola: essere affamato e non aver cibo sufficiente; precipitarsi voracemente sul cibo.
aver cibo sufficiente; precipitarsi voracemente sul cibo. m. franco, 1-16:
. 3. resto, avanzo di cibo; briciola di pane. bibbia volgar
come o per qual mirabile meccanismo il cibo nel ventricolo cangi natura: come frammisto
e faceva le boccacce come a indicare cibo indigesto. -il diavolo quand'è
diamante il beccaio i suoi trattagli, / cibo da gatti o da uomin mendici
nacque, / che diede ad èva il cibo fraudu- lente. cieco, 18-74:
spezzettamento e la distribuzione del pane come cibo eucaristico; comunione eucaristica (anche presso
facevano cascare dallo stile o albero il cibo che vi era posto; onde io
(per lo più con riferimento a un cibo, a una bevanda o a una
a voi abbominabile e non lo torrete in cibo. torini, 260: la mustela
piovene, 7-532: la vera poesia del cibo e della nutrizione,...
[buona coscienza]; / o cibo il qual dio di vertù compone,
tape frequenta, / che vede el cibo vecchio esser consunto. rovani, ii-197:
, usare (un oggetto, un cibo, una medicina, uno strumento,
leggende di santi, 4-64: il suo cibo [di s. girolamo] erano
, i-m-i-94: pane e aceto fu cibo assai frequentato e di gran delizia a molti
munto o raccolto da poco (un cibo, il latte, un prodotto della
ne mangiano. -non pesante (cibo). g. morelli, 299
si conservi meglio (per lo più cibo e bevanda). caro, 3-1-24
fretta con cui ella ingoiava il poco cibo che le riusciva di prendere dinotava..
. davila, 196: preso frettolosamente il cibo,... passò a visitare
il volume, perché la dolcezza del cibo non permetteva ch'io denticchiassi lentamente.
, morbido, facilmente digeribile (un cibo). a. cocchi, 4-1-84
s. manetti, 1-104: di questo cibo se ne vede gran masse appresso i
2. in senso concreto: cibo fritto o da friggere, per lo
; piccante (una sostanza, un cibo, una bevanda, ecc.)
acre pizzicore (una bevanda, un cibo, una sostanza, ecc.).
latte; / che fu tenuto un cibo singolare / e i principi a quei tempi
partic.: foglia di gelso, cibo dei filugelli. fazio, i-4-64:
allo stretto necessario, modesto (il cibo, il vitto); composto di vivande
. d'annunzio, iv-2-137: il cibo frugale dispariva rapidamente entro gli stomachi dei
intenti, prevalentemente, alla ricerca di cibo o altinseguimento della sei- vaggina).
il figliuolo impertinente / cui il vin col cibo grande aita dava, / di qua
che gustavo d'esse, / e tanto cibo parea che prendesse / l'anima e
interno del quale si pone il cibo da frantumare e polverizzare (si ha
, li fruttari, li quali usiamo per cibo. quando viene servita la frutta. =
alle frutte: percioché questo è l'ultimo cibo g. gozzi. 1-16:
a mercé prende il nodrimento e 'l cibo, / fra quest'ombre fugaci, in
e strana, / e lascia il cibo sensitivo e vero, / per seguir l'
alegra: / et questo è il cibo che 'l mio cor notrica. 5.
figur. dominici, 1-51: poco cibo e lunga dieta non lascia troppo fumare
. -che sta ancora smaltendo il cibo (lo stomaco). a
figur. dominici, 1-51: poco cibo e lunga dieta, non lascia troppo
tepore del fuoco e quello del poco cibo e del vino gli davano un benessere calmo
al lavoro. cassola, 2-123: il cibo, il vino, e poi una
provocata soprattutto dal vino bevuto o dal cibo ingerito. -al figur.: stato
testa provocando, specialmente a causa del cibo ingerito o del vino bevuto, stato di
fumosità calde e umide che escono dal cibo e dal nutrimento, quando il calor
medicina antica si ritenevano fossero provocate da cibo o da vino o il cibo stesso)
da cibo o da vino o il cibo stesso). crescenzi volgar.,
. buonarroti il giovane, 9-205: cibo grosso e fummoso [le cicerchie] che
.. non trovando all'or più degnio cibo, / pur si danno a furar
che queste ingorde, / furando il cibo alle profonde e vere, / le
, che ha sapore disgustoso (un cibo, un condimento, ecc.).
senza pur sedersi preso un poco di cibo, tornò a seguitarli con assai buon ordine
al sonno, che fra 'l troppo cibo / vie più che fra 'l digiun furtivo
che si raccoglie, si destina per cibo dei polli, e di altri volatili che
baccano e il loro azzuffarsi per contendere il cibo, richiamano i loro congeneri, presso
innanzi che i detti animali abbino gustato cibo alcuno, fuori che il latte della
-gustoso, gradevole, squisito (cibo, bevanda, medicina); dotato
galanterie. 7. specialità gastronomica, cibo prelibato, leccornia, ghiottoneria.
, pe'quali il latte era bevanda e cibo. tali possono chiamarsi parimente tutti gli
degni di galle / che d'altro cibo fatto in uman uso, / [l'
acqua di crusca. -figur. cibo prelibato, rarità gastronomica; cosa rara
le masse muscolose dell'addome costituiscono un cibo pregiato; più comuni in italia vaustropotamobius
2. per estens. quantità di cibo o di liquido contenuta in questo recipiente
piene ganasce: mangiare quantità enormi di cibo avidamente, con ingordigia. boccalini,
ganniscono, abbaiano o miagolano invitando al cibo che invitando al movimento o vero dormire
irati mai due can valenti / per cibo o per amore o altra gara / mostrar
sapore. dolce, xxvi-1-385: il troppo cibo è mio mortai nemico, / uso
come gareggiato a disvelargli: ogn'altro cibo gli è divenuto insopportabile. pea,
accioché peniamo tutto un giorno fin che il cibo si rassetti, si prepari e si
si divertono, e la varietà del cibo appetisce. 2. che induce
a manifestare la loro ripugnanza per quel cibo e per chi lo mangia, profetizzano
moretti, v-380: goloso non di cibo, / non per gastronomia: / di
torta / e inatta a pigliar più cibo o bevanda, / avea lasciato a far
pare che non solamente sia tolto loro il cibo di bocca, ma che di più
. -per estens. quantità di cibo o di bevanda contenuta in una gavetta
gavettata, sf. quantità di cibo o di bevanda che può essere contenuta
delle uova. loredano, 1-36: il cibo ne i vecchi... non
, un periodo di tempo; un cibo, un farmaco). compagni,
figlio. torini, 237: il cibo... per altra via quello trasporta
imperocché ogni odore è all'anima soavissimo cibo. d. bartoli, 26-xvi: disse
giorni poi sì parco sia / e del cibo e del ber, ch'ei [
a'fuochi del campo ed invigoriti dal cibo. -gente d'arme (o
panigarola, 2-61: ne questo santo cibo sarà (come la mano) cibo
cibo sarà (come la mano) cibo solo a'giudei: ma per mezo di
, squisito (un sapore, un cibo, una bevanda). -anche: di
. baruffaldi, 168: l'insalata è cibo noto che si fa d'erbe gentili
teoria filosofica che tende a spiegare immagazzinare il cibo; vivono in tane sotterla realtà basandosi
, tratti sono per l'avidità del cibo e degli altri appetiti, dall'odorato
/ un sì robusto e sì lodevol cibo / istilleranno al pargoletto germe, / che
germogliata. cattaneo, ii-2-446: unico cibo le patate, talora esuberanti, talora
man fece gesù, / benedicendo il cibo. crusca [s. v.]
sparviero] smaltisce e al tutto ritiene il cibo,... si prenda cuor
semplicità primitiva (in quanto fu il cibo degli uomini nell'età dell'oro)
fu la gente antica / che avea cibo suo sol giande e acque / quando ancor
114: stimò dolce bevanda e dolce cibo / l'acqua e le ghiande, ed
or l'acqua e le ghiande / sono cibo e bevanda d'animali. tassoni,
e biscotti, / non gli dian cibo alcun che piace a i ghiotti.
ha un gusto particolare per uno specifico cibo o bevanda.
appetitoso; saporito, prelibato (un cibo, una bevanda). folgore
. 2. per estens. cibo o bevanda particolarmente saporiti, appetitosi e
golosità, ingordigia; gusto spiccato per un cibo o una bevanda. laiini
. 2. per estens. cibo o bevanda particolarmente appetitoso e delicato.
no'mi pare di tanto prezzo il cibo, l'ozio, la lussuria, le
, 10-8 (458): il cibo e 'l sonno perdutone, per debolezza
non aveva forza di muoversi, non reggeva cibo nello stomaco. abba, 1-91:
di due giorni senza riposo e senza cibo, era diventato spaventevole. d'annunzio,
= dal lat. ieiunium * astensione dal cibo '. gièlo, v.
. monti, x-3-464: celeste è il cibo: e, simbolo / d'alto
gusto, saporito, squisito (un cibo, una bevanda). vettori,
e ritorna ad esso alcuna giovanezza per cotal cibo. campofregoso, iii-42: per la
volgar., 69: molti sanza cibo possono molti più giorni passare che sanza sonno
una cippolla bianca li fusse data in cibo. leonardo, 2-131: prima privato
ritorna ad esso alcuna giovanezza per cotal cibo. pulci, 14-47: l'aquila in
-mandare (o andare) giù un cibo o una bevanda come i giuramenti o
tracannare; andar giù facilmente (un cibo, una bevanda).
paiono giuramenti falsi '. e di cibo inghiottito alla lesta e di vino tracannato
dall'altre genti / la giustissima terra il cibo apporta. achillini, 1-15: ridono
è la terra e non ti nega il cibo, / la madre, mai.
medicine dallo speziale. ma fuoco e cibo a giusta sazietà. pavese, 5-82:
di cottura o di condimento (un cibo, una bevanda). carena,
cottura giusta. giusto di sale: cibo, bevanda né troppo salato, né sciocco
, iii-7: di frutti e di niun cibo cotto visse achille, giusto il testimone
innamorò di tal maniera che perdutone il cibo ed il sonno non ritrovava in modo
glassatura, sf. preparazione di un cibo con la glassa. l'arte
acciò che la nostra mente truovi in lui cibo di perfetto viatico, nutrimento e debita
glutine, o la viscosità naturale di simil cibo. arici, i-241: misto a
coadiuva gli organi boccali nella prensione del cibo. = voce dotta, comp.
13. assaporare, gustare (un cibo, una bevanda, i piaceri della
alarco / de la voce e del cibo il doppio varco. chiabrera,
gola quel vaso per il quale passa il cibo. g. gozzi, 3-5-415:
3. figur. naturale desiderio di cibo; appetito. -anche: gusto.
sì com'elli awien, s'un cibo sazia / e d'un altro rimane ancor
più che mangiare, inghiottiva il suo cibo come una gola di sciaquatoio, imbrodolando
sdegnato / volvendo a stento l'indigesto cibo, / ti maledica ad ogni odiato
. -col boccone o con un cibo in gola: avendo appena finito di
. -in senso concreto: cibo o bevanda particolarmente ghiotta e squisita.
golosità. - in senso concreto: cibo o bevanda particolarmente ghiotta e squisita.
30-92: or mi diletta / di mutar cibo per istar più golfo. -abbondante
per ucel- liera; il suo cibo sarà pasta. = variante di gaulo
a trattenere, gustandolo golosamente, il cibo in bocca a sentire i sapori invadere
.: spiccata predilezione per un determinato cibo (ed è seguito dal compì, di
golosità. 2. per estens. cibo saporito, appetitoso, leccornia. dossi
che ha una spiccata predilezione per un cibo o una bevanda determinata (ed è
che ha per oggetto l'abbondanza del cibo, che è dedicato a leccornie (una
appetitoso; prelibato, gustoso (un cibo, una bevanda). giovanni da
senso di pesantezza allo stomaco (un cibo). soderini, ii-190: ciò
cocchi, 5-2-144: coll'astinenza nel cibo da tutto ciò che è pingue, glutinoso
, e tumultuante. -pieno di cibo, rimpinzato. caro, 3-994:
gonnella: non riuscire gradito (un cibo); cfr. anche camicia,
modo smaltisce e al tutto ritiene il cibo, dicono gli esperti che si prenda cuor
venni in questa misera vita, e il cibo che in questo mondo m'avea nutricato
quale ci siam governati per provare che il cibo è la materia conservatrice di noi.
darai al figliuolo del tuo signore il cibo onde si governi. varthema, 27:
(una persona); provvisto del cibo e delle altre cure necessarie per vivere
grande gozzo. 2. quantità di cibo indigesto che si trova nello stomaco.
contrazioni; in essa viene immagazzinato il cibo per passare poi poco alla volta nel
appiè del collo, dove si ferma il cibo che beccano, e di qui appoco
e con questa il lumacone prende il cibo, e lo manda in una cavità,
inghiottire, deglutire, trangugiare (un cibo, una bevanda). -anche al
di chi cenava allegramente. 2. cibo prelibato e appetitoso; leccornia. lippi
qualche gozzoviglio insieme. 2. cibo prelibato, leccornia. lupis, 476
, il quale vi sazierà tutti di celestiale cibo. = dal lat. mediev.
. -dilettevole al gusto (un cibo, una bevanda); saporito,
». bembo, 1-175: del cibo, onde lucrezia e l'altre han vita
); saporito, squisito (un cibo, una bevanda). -anche al
/ o a qualche ospite umìl gradito cibo. carducci, iii-15-87: fu subito
1-33: questo gran un cibo pregiato e possono essere cucinati bolliti,
marine a quelli che non pono avere altro cibo. = variante di granseola per cambio
questi [fogliami] d'un ottimo cibo per mantenerle [le bestie] nella
fogliami dei boschi] d'un ottimo cibo... quando appunto si trovano
fetidi di topi la incitavano, avidi di cibo. -insieme di oggetti o di elementi
un grappolétto / par ch'ad ogn'altro cibo il pregio tolla. redi, 16-iii-132
-relig. cibo grasso: carne o vivanda che contengono
al prete copto se le cavallette fossero cibo grasso e per conseguenza proibito; e
solo assaggiarle. -sostant. cibo, pietanza di grasso: cibo che
-sostant. cibo, pietanza di grasso: cibo che contiene carne. -giorno di grasso
. -succulento, appetitoso (un cibo, una vivanda). cavalca,
... ha sempre bisogno di nuovo cibo, e d'essere aiutata col grasso
: le castagne che hanno a servire per cibo si pongono sopra graticci sparse e sotto
); squisito, saporito (un cibo, una bevanda). g.
cibi. delfino, 1-400: davano il cibo l'erbe / facile, grato e
te sparge di grato / sapore di cibo. pascoli, 521: hai cibi grati
. flaiano, 2-176: il nuovo cibo lo fa diventare mansueto, si lascia
bombus, ne fanno il cuscùs, cibo assai su l'andare de'nostri vermicelli
. grattonata, sf. ant. cibo grattugiato o tritato finemente. magalotti
'ne fanno il * cuscùs ', cibo assai su l'andare de'nostri vermicelli
campagna alla caccia, e il suo cibo deve esser pane di reghezolo, per
il caldo / vital sen corre al cibo. alfieri, 8-127: il dir ch'
dalla morte); reso torpido (dal cibo, dal vino); greve,
fastidiosamente, che rende torpidi (un cibo, una bevanda, il clima, ecc
. betocchi, 5-148: dopo un cibo un po'grave / dormicchio sulla sedia.
bisogna al cavaliere d'essere lieve del cibo, avere poco ingombrato lo stomaco, onde
rutti puzzolenti, e per lo ricever del cibo, gravezza ne'precordii. redi,
. -l'essere indigesto (un cibo, una bevanda). crescenzi volgar
gravezza; scarsa digeribilità (di un cibo, di una bevanda). crescenzi
.. prenda per suo merito questo cibo, e non per grazievole cortesia del
muratori, 7-iii-16: qui è * cibo 'in vece di 'vivo ',
, dilettevole (un sapore, un cibo, una bevanda); dolce, delizioso
era una cosa che non poteva esser cibo degli uomini. monti, x-2-464:
/ che danno a questa greggia amabil cibo. c. bartoli, 3-359: non
gli uomini appresti / la bacca ch'è cibo e ch'è luce, / gremita
confusi. -difficile a digerirsi (un cibo, una bevanda). libro di
/ fa che '1 cibo comune al corpo è grieve. firenzuola,
— ungersi il grifo di qualche cibo, con qualche cibo: ingozzarsene,
grifo di qualche cibo, con qualche cibo: ingozzarsene, mangiarne avidamente. sacchetti
fra giordano, 1-153: 11 suo cibo grilli e foglie ritonde, che sono in
vino potessero sciogliere rapidamente il groppo del cibo che gravava sulle arterie. pratolini, 9-545
volessero scoppiarsi. fracchia, 479: il cibo gli faceva groppo nell'esofago e lo
parere. monti, i-247: la casa cibo di modena possiede una grossa tenuta.
sentire nello stomaco e nella bocca lo cibo acerbo,... e a ciò
. poco raffinato, molto semplice (un cibo, una bevanda). - anche
, 1-41: la fava è un cibo grosso, umido, nocivo, che fa
insipido, comune, ordinario (un cibo, una bevanda). -anche: di
. battoli, 26-388: comperava un cibo assai grossolano. goldoni, viii-954: vergognatevi
di correr dietro con avidità ad un cibo grossolano, triviale; voi non conoscete
. raspare la terra col muso cercando cibo e grugnendo (ed è proprio del
; e quello poi / si fa cibo di dame e di alti eroi. d'
. roberti, x-197: quel buon cibo palpabile / co'diti, anzi col
quel gruito fatuo, / col quale il cibo tu ti pensi acquirere, /.
spesso temporaneamente, dalla sola ricerca del cibo. -gruppo domestico (o famiglia domestica
intensivo. guidone, 171-14: o cibo il qual dio di vertù compone,
11 animali sono proprio transito e condotto di cibo, sepoltura di animali, albergo de'
non facendo distinzione più da un buon cibo che da un altro nocivo. pirandello,
-avariato, fradicio, marcio (un cibo, un frutto, ecc.)
terra. -di animali: procurarsi il cibo, cacciare. dante, inf.
buone / la sete, e il cibo pel digiun s'apprezza: / non conosce
mangiando chi troppo s'empie la bocca di cibo; stronfiare. 3.
, 200: la viscosità di quel cibo appiccandomisi al palato, mi riteneva lo spirito
non come un guitto / trangugia il cibo, nò; ma gentilmente / prima stende
di gusci. -per estens.: cibo di poco conto, poco nutriente.
alto / giacea digiuna, non gustando cibo, / bevanda non gustando. guerrazzi,
assaporare con intimo diletto; trovare un cibo e una bevanda gradita al palato. -anche
a trattenere, gustandolo golosamente, il cibo in bocca, a sentire i sapori
gusto; soddisfare al palato (un cibo, una bevanda). cornaro,
saziarsi, ch'esser sempre / famelico nel cibo e dopo 'l cibo. / -ma
/ famelico nel cibo e dopo 'l cibo. / -ma non, se 'l cibo
cibo. / -ma non, se 'l cibo si possedè e piace, / e
contraria concupiscenza tolle spesso l'appetito del cibo, penso io che colui che è
, no'ne infermi per non préndare cibo, imperò ch'el corpo è santificato.
mangia- trici di questo dolce e glorioso cibo. epicuro, 132: questa,
diletto di vedere lei e la gustazione del cibo delle beate anime situate in quello
ad appagare il senso del gusto (un cibo, una bevanda); saporito,
questa... è vivanda nobile e cibo gustevole, che sazia la mente d'
per confortarci ed animarci a conservar col cibo la vita corporale..., pose
accioché peniamo tutto un giorno fin che il cibo si rassetti, si prepari e si
amaro gusta. buti, 3-508: lo cibo medicinale si sente, al primo
che il gusto non ti abbia chiesto il cibo? bibbiena, 306: dorme
, 6-246: quella gente, il cibo, se lo mangiava con un gusto.
commensali. -preferenza per un determinato cibo o bevanda. svevo, 6-485:
gusto che per giudicare della bontà del cibo; si ebbe poi gusto per giudicare della
ha corso. -dare gusto a un cibo o a una bevanda: insaporirla.
gustoso, squisitezza (di un cibo, di una bevanda). tommaseo
nel proprio [significato]: di cibo. 2. figur. interesse
). piacevole al gusto (un cibo, una bevanda); saporito, squisito
mangiarono e li lodarono per un buon cibo. = da una voce indigena
. guadagnoli, 1-ii-234: se un cibo mi fa mal, d'idea non
continua nella parsimonia delle vesti e del cibo. vi è in questi atti un
agg. ant. che non ha preso cibo da un tempo più o meno lungo
, 7-532: la vera poesia del cibo e della nutrizione... è completamente
come questa votezza desidera d'empiersi di cibo, così quella d'empiersi di sapere
, scorticata e cotta, è un cibo soave e di gusto delicato. redi,
cangiante nelle selve del settentrione, serve di cibo agli indiani. barilli, 5-96:
: quando da l'ileo al colo il cibo passa, / trova ch'ivi una
lo stomaco, illanguidito abbastanza da un cibo assai misero e sempre lo stesso.
corregge con gli avvisi, illumina col cibo. leopardi, iii-152: la ragione è
... le viscere con questo cibo di purità. -rifl.
551: la nostra natura non ha cibo più gradito di quel che le imbandisce la
modi / imbandir ne'tuoi scritti eterno cibo / ai semplici palati. carducci,
(la tavola, il pranzo, il cibo). cantari cavallereschi, 253
tutti / allor le mani all'imbandito cibo. carducci, ii-13-168: ella [
boccalini, ii-78: l'istoria è cibo... sostanziosamente imbandito per lautamente
carità, imban- ditrice allo spirito del cibo della vita. misericordia, im-
imbécco, imbécchi). introdurre il cibo nel becco di un uccellino che non
dia nulla maninconia, / ma di tal cibo imbecchi lo suo becco, / ch'
. -per estens. introdurre il cibo in bocca ad animali che non hanno
pormi a sedere. -portare il cibo alla bocca, mangiare. - anche
. imbeccata, sf. porzione di cibo che viene introdotto nel becco di un
: i pulcini de'corvi, che di cibo non possono provvedersi, pigolando co'becchi
dio la lor fame, gli domandano il cibo lor bisognevole: ed egli per opera
e il calore. -introduzione del cibo nel becco di un uccello; momento
. 3. piccola quantità di cibo che si pone in bocca a un
imbeccare), agg. nutrito con cibo messo appositamente nel becco (con riferimento
e l'imbelle / per legge naturai cibo è del forte. guerrazzi, 2-104:
per quello organo che nati prendiamo il cibo, ma per altra via, quello trasporta
che gli cedevano regolarmente una parte del loro cibo. -sostant. amari, 1-2-290
tutto ad un tempo il verde e 'l cibo manca. passeroni, iii-177: più
imbòcchi). alimentare qualcuno mettendogli il cibo o la bevanda in bocca (con partic
2. portare alla bocca di qualcuno un cibo o una bevanda; farlo mangiare o
un converso lebbroso e gli imboccava il cibo. -figur. suggerire, proporre
mia sentenza come riceve lo fanciullo il cibo. francesco di vannozzo, 253:
imboccata, sf. quantità di cibo che si può prendere in una
imboccóno). ant. prendere il cibo. - anche assol. bonvesin da
oblio? / e1 vino e 'l cibo superchio che 'mbola / il ben dell'
ingoiare, ingollare, ingurgitare (un cibo, una bevanda); bere di
polsi. -nutrire, rimpinzare di cibo. landolfi, 13-24: il minimus
dell'aria, la temperanza loro nel cibo e nella bevanda e la forza della
rifiuti di cucina che si dà come cibo agli animali, e in partic.
v'era alcun che, mentre il cibo imbrocca, / lieto cantava e co
fretta, senza masticare, come se il cibo a guisa di bevanda si cacciasse nello
. famil. tose. riempire di cibo, ingozzare, rimpinzare. - per lo
dell'agnello immancolato, il quale è cibo, mensa, e servitore. ochino,
i servi esistevano, ma erano dati cibo ai mastini del barone. -empio
volta e quasi tanto che immolli alquanto il cibo e lo rinfreschi. landolfi, 2-196
si trovano mescolate. -per estens. cibo disgustoso e ripugnante. cavazzi, 27
. -per estens. ant. cibo disgustoso e ripugnante. ramusio, i-428
, de l'immonda sua fame amico cibo. campailla, 1-7-49: di uop'
e mortali. poliziano, 1-734: questo cibo soave... al suo amante
. -rifl. rimpinzarsi (di cibo); coprirsi, adornarsi esageratamente.
questo mio stomaco s'impaccia / di troppo cibo, onde a patir poi viene.
4. ant. pieno di cibo, rimpinzato (una persona);
-ant. desideroso, bisognoso di cibo. caro, 12-i-7: o quivi
ventricolo, mentre si osserva che il cibo, dopo essere giunto all'impedimento,
quasi sono gl'impediti che di questo cibo sempre vivono affamati. de luca,
per insaporire o per decorare: un cibo o una bevanda); polverizzare.
agg. condito con pepe (un cibo); asperso di pepe (un
di polvere (per dar sapore: un cibo, una bevanda); polverizzato;
[la francia] pascola quotidianamente di cibo garofanato e impepato tre quarti dei lettori
le mie 'mperizie avete avvezze / al dolce cibo del vostro consiglio / ch'esca non
ficcare dentro (con riferimento a cibo, a boccone); empire di
, a boccone); empire di cibo, rimpinzare. p. del
piccioni e colle tortore: le impinzano di cibo. 2. per estens. offrire
. offrire in dono grande quantità di cibo. a. f. doni,
5. rifl. riempirsi di cibo, rimpinzarsi; saziarsi. trattato delle
il pippio. vale ancora empire soverchiamente di cibo. faldella, iv-153: veronica inzuppando
2. rifl. ingozzarsi, rimpinzarsi di cibo o di bevande. soffici,
scadente, di cattiva qualità (un cibo, una bevanda, un oggetto,
vivere in tanta stremità, che 'l cibo che prendea era impossibile a sostentare la
e l'imbelle / per legge naturai cibo è del forte. parini, xviii-
i mari, / or non han cibo, ancorché osceno e vile. goldoni,
pure credesi dovuto che niuna specie di cibo opportuno agli usi degli uomini fosse alla giudaica
rio; ma tonda impura / può di cibo recar maggior ventura. marradi, 266
altra cagione, e ch'ella / al cibo imputerà nel dì venturo. gioberti,
giuoco e in ballo / e in cibo e in ozio molle e delicato. marino
la femmina prima che 'l maschio in prendere cibo. molza, 1-280: questo basso
. campailla, 14-87: il trito cibo... / a farinacea massa
figur. segneri, i-213: mio cibo è fare la volontà di chi mi ha
i quali condiscono a maraviglia un tal cibo, per altro sì inamabile, sì insoave
ciad] da astenersi da ogni altro cibo e lo stomaco si disabitua dal cibo
cibo e lo stomaco si disabitua dal cibo, sì che finisce poi per rigettarne anche
donna con un'aria inappetente mangiava il cibo robusto che aveva servito agli uomini.
una tale inappetenza, che non v'ha cibo che non mi dia di volta allo
accenna, propriamente, chi dell'appetito del cibo si sente privo; benché egli accenni
e da la tasca, / ricca di cibo, il povero tesoro, / ma
che non è stato assaggiato (un cibo, una bevanda). pellico,
* inassaggiata '; e quanto al suo cibo è tale che il meno delicato della
. perché la viscosità di quel cibo, appiccandomisi al palato, mi ri
considerabile, e con incalescenza dopo del cibo. g. del papa [tommaseo]
, geva, un'incannata, / sia cibo da svogliata; / s'ella non
col sacramento che v'è dato in cibo di vita, faranno malie per volere
.., d'estrema malinconia perdette il cibo e il sonno, di modo che
vene pulsanti. -squisito (un cibo, una bevanda). fracchia,
di mollica; prima di incartocciarvi il cibo il rivenditore vi ha aggiunto uno spruzzo
vegna, / prompta s'incende a quel cibo sanguigno / e ver la preda tutta
tempo medesimo, avviene che quel cibo, che è più facile si
amanti, perciò che non hanno altro cibo di che si pascere né altra via da
inciampano in quei maestri, che altro cibo tuttavia dar loro non sanno, fuorché
donde l'importune mosche de'sguardi dolce cibo succhiavano. lubrano, 2-296: nel
in quello istesso lato, / ove il cibo discende e 'l spirito sale / per
guisa di coltello incidono e tagliano il cibo molle come che il duro poi non
già stato tagliato o affettato (un cibo); che è già stato in parte
posto il vermine del peccato in sul cibo suo. incineràbile, agg.
servono per afferrare e per tagliare il cibo (sono anche presenti, in numero e
3. per estens. stimolante (un cibo, una bevanda). alfieri,
a ciascuno che non ti porta il cibo, ed essi non mirano con dritto
-inadatto; non somministrabile (un cibo). -anche al figur.
gli adulti ai quali è incomportabile il cibo degl'infanti. -abbagliante (una
grandezza sia il piacere che si gusta dal cibo de l'amicizia. brusoni, 2-172
e 'l ghiotto amore incontentabile / del cibo. lambruschini, 4-130: la superbia.
, ii-661: elio fu temperatissimo al cibo e al bere in tanto che tu ti
pesci ippocampi arrostiti e usati spesso in cibo levano la incontinenza dell'orina. redi
restare i versi de'poeti non come cibo di dimonio, ma come angelico potersi
tal prodigalità di porgere se stesso in cibo per maggiormente incorporarsi colla persona amata,
2. assimilazione (di un cibo). — anche al figur.
al figur. (con riferimento al cibo eucaristico). musso, ii-103:
ii-103: come si fa l'incorporazione del cibo materiale al corpo e alle membra,
di sole. -arrostito (un cibo, una vivanda). pindemonte,
f. frugoni, iv-269: il lor cibo [dei malati del morbo di venere
quanto la mente è capace, tutto saporoso cibo per la vita presente. bandello,
sangue); rendere indigesto (un cibo). f. degli albizzi,
viene a colmare di molti vapori grossi del cibo, il quale, abbandonato dal calore
luogo, per cause varie: ricerca di cibo, o fenomeni meteorologici. e cosa
. -ripugnante, schifoso (un cibo, una bevanda). rajberti,
malefica; nocivo, esiziale (un cibo, una bevanda). redi,
e fatte uscire del corpo le superfluità del cibo e le sue indigeribili parti più grossolane
impossibilità è denotata da questo; ma cibo difficilissimo a digerire suol dirsi più comunemente
lupi. campania, 11-86: l'alimentizio cibo e l'esca cara / a l'
dovuta per lo più a eccesso di cibo (e ha come sintomi peso epigastrico,
, borboglianza di ventre, nausea del cibo. fucini, 35: fece prendere
medie. ant. imperfetta assimilazione del cibo da parte deh'organismo. varchi,
, che sono le superfluità dell'ultimo cibo, verranno anch'esse a variarsi; e
. che non è stato digerito (un cibo). boccaccio, viii-2-194: intendendo
. frezzi, i-13-146: pensa del cibo dentro al corpo umano, / quando
sdegnato / volvendo a stento l'indigesto cibo, / ti maledica ad ogni odiato rutto
stomaco; greve, pesante (un cibo). crescenzi volgar., 3-7
per due settimane, non ricevendo per cibo che poche fave crude ed alcune fette
scalco, intanto che essi insieme col cibo rimastican tuttavia quella indigesta loro politica.
/ ne lo stomaco indigesto / troppo cibo mal concotto. goldoni, 7-301:
dominici, 1-128: in ogni lor cibo erano questi due temperamenti, solventi ciascuna
solventi ciascuna indisposizione corporale e rimovendo del cibo qualunque nocumento. sannazaro, iv-367:
. ottimo, iii-630: per lo cibo e bere si conserva lo individuo.
che [dio] ci serba, come cibo proporzionato di anime immortali e indivinizzate.
in più sicura vetta / sazia del cibo il naturai talento? / ma tu
vi-2-17: più diletta un famelico ogni rozzo cibo..., che diletica
; e mangiando pareva che indorasse il cibo, e bevendo che desse sapore al
finiti di crescere quando, indugiato il cibo, divorano le fiondi di quelli arbori
... ha bisogno di tal cibo che fia induràbile e seccabile per la
alla carne vostra ch'ell'è putredine e cibo di vermini, avendo il siciliano segato
terra, ella ne porge / appena il cibo necessario al vitto. g. b
gemelli careri, 1-iii-120: trovato l'amato cibo sulla bragia, si valse l'astuto
vorace, / che, volto il cibo in or, con man ferace / nel
in or, con man ferace / nel cibo d'or famelico morìo. ±
(volontaria o forzata) dal cibo; digiuno. -per estens.:
sono le membra inferme; / cresce il cibo difficile / dentro la bocca inerme.
, / nati solo ad empir di cibo il sacco, / portano in bocca qualche
uomo eterna e disperata pena, fatto cibo inestrigabile del- l'eterne e mortali fiamme
non sono in grado di procurarsi il cibo e di nutrirsi da soli (e si
scadente, di sapore pessimo (un cibo, un vino). carducci,
d'insaccare / per la mia bocca il cibo infame. -insalubre, malsano,
popolesca greggia, che bruta pasce solo cibo terreno; né nella pompa dell'usurpata
. nievo, 1-396: il soverchio cibo infarcisce le indigestioni. = lat.
allor gozzo infarcito / d'in- gesto cibo a favellar si prova. monti, v-189
testa, che è infastidiato dentro di troppo cibo, digiuni di qui a pasqua e
4. nauseare, disgustare (un cibo o anche un'operazione o un lavoro
, 2-20: la frequenza di un cibo ci infastidisce il gusto. loredano,
e la carne fresca, infastidiscono il loro cibo, il quale per dolce usano ne'
a saziarsi di cosi prezioso ed amato cibo. -deriv. da inferigno.
la mente de'mortali inferma / qualunque cibo nell'umor converte / che 'n lei
antimonio lo combatte / e gli rivolta il cibo in un momento. marini, i-283
. frezzi, i-13-146: pensa del cibo dentro al corpo umano, / quando
che sia lieve, dall'assaggio di questo cibo, nel cui condimento...
, mentre la servitù infingarda smaltiva il cibo. -di animali. esopo
, 1-xxi-55: a quello nega il dormir cibo indigesto e infitto nell'avvampante stomaco.
(capo di vestiario, strumento, cibo, titolo, ecc.) di estremamente
/ per le cose che sono in cibo tolte. caro, 3-255: il padre
infrangi. arici, 111-417: d'altro cibo / sostenendo difetto, infranse anco /
che per la prima infragnitura del cibo potesse patire. = deriv.
in cibo continuo abbondantemente date, tosto gl'ingrassano.
] infredda lo stomaco e confonde il cibo. ristoro, 7-1: la tonica dell'
.. nell'altro la succolenza del cibo e i vigorosi sapori del vino ingagliardivano
bastandogli la possanza non dubitatamente rifiutò il cibo che 'l maestro degli inganni gli
al sonno, che fra 'l troppo cibo / vie più che tra 'l digiun furtivo
avere. lippi, 7-17: poiché dal cibo, e da quel vin che smaglia
. -raffinato, ricercato (un cibo, una vivanda, un modo di
fanciullo all'aspetto di un frutto o cibo a lui caro. -causare una
, non raffinato, rozzo (un cibo). dossi, iii-31: il
senso concreto: ciò che si ingerisce, cibo, bevanda. - anche al figur
v.]: 'inghebbiare', empire di cibo, dare da mangiare strabocchevolmente; e
ed in esso difficile l'inghiottimento del cibo. 2. figur. arraffamento
). far passare una porzione di cibo o un sorso di una bevanda dalla
sì rio sapor me sane! / altro cibo me dàne, si me vói sostentare
: nela ora che si ingiotte el cibo, si serra el busso deio epigloto.
. borgese, 1-360: toccò appena cibo al ristorante della stazione, perché quando
, 302: per esser avidi di cibo sempre, come veggono una nave,
masticar con i denti dell'intelligenza il cibo del salmo e non inghiottirlo saldo,
cui [le balene] tramandono il cibo allo stomaco è così stretto e angusto
. pascoli, 1465: come del cibo il disio fu queto,...
in quel che 'l gusto il cibo e 'l vin riceve / face d'amor
degli uccelli in cui si accumula il cibo e avviene la prima digestione; gozzo.
boccaccio, viii-2-193: oziosi e gravi del cibo e del vino, col ventre pieno
, col ventre pieno giacquero in riposo del cibo inglu- viosamente preso. -comp
l'apprestamento e l'ingoiamento del cibo. ingoiare, tr. (
vaghi membri suoi / stati sian cibo di ferine voglie, / vuo'che la
ingollata, sf. quantità di cibo o di bevanda che si ingolla tutta
. bellincioni, 1-195: e1 molto cibo con affanno ingombra. 2.
irresistibile desiderio o gusto per un determinato cibo o bevanda. petrarca, i-3-107:
-che mostra particolare ingordigia per un determinato cibo (un animale). castiglione,
. papi, ii-172: se nel cibo e nel ber tu cerchi solo / debito
, de l'immonda sua fame amico cibo. buonarroti il giovane, 9-153:
perché queste ingorde, / furando il cibo alle profonde e vere, / le
), che viene attuata sonìministrando il cibo, sotto forma di impasto liquido,
delle oche dopo che sono state ingozzate di cibo. sinisgalli, 8-53: spettava a
provocando sazietà e ripugnanza; riempire di cibo, satollare, imbottire di cibo;
di cibo, satollare, imbottire di cibo; obbligare a mangiare. buonarroti il
2. per estens. rimpinzato di cibo (una persona). f.
disus. ostruzione dell'esofago causata da cibo o da un qualunque corpo che vi
nutritivo (un regime alimentare, un cibo, un rimedio). -anche
1-301: si renderà più salubre un tal cibo, giacché, oltre alla proprietà d'
camaleonti, che questo è '1 cibo loro. fagiuoli, 1-66: il vento
non bisogna essere schizzinosi sulla qualità del cibo che si mangia. crusca [
sull'animale. -per estens. cibo, alimento impiegato per l'ingrassamento.
quale il secondo, quale il terzo cibo che si debbi mettere sopra lo
tutt'altro genere, come per esempio, cibo, bevanda, riposo. b.
: 4 ingobbiare'... empire di cibo il 4 addominale, attraversato dal
: v. ernia. cibo in una volta. nieri, 326:
rea, 6-94: non aveva toccato cibo da molto tempo (aveva ingurgitato dei liquidi
fretta o in grande quantità (un cibo, una bevanda); ingollato, tracannato
del proprio corpo appesantito oltre misura dal cibo e dal vino ingurgitati sul mezzogiorno in
ventre largo a dimostrare la ingurgitazióne del cibo. c. e. gadda, 15-
come a luogo più fertile di tale cibo, n'andò a bologna.
, 16-221: a ciò pensando, il cibo mi strozzerebbe e inacquerei il mio vino
ma l'inconvertibile borsieri non vuole apporre cibo, né inacquarsi la digestione già per
5. accompagnare la degustazione di un cibo o un pasto con abbondanti bevande.
(un pasto, la degustazione di un cibo). carducci, ii-15-281:
jork. -mettere, porre un cibo innanzi a qualcuno: servirglielo, presentarglielo
farina, col quale m'ingozzava finché il cibo giunto alla gola mi impedisse di piangere
il cor che mi ardi, / col cibo che finora lo nutrì. cinelli,
, 1-3: chi mi lusinga o qual cibo m'inesca, / se morte ha
daniello, 1-6: porgono [il cibo] a i tronchi in esse innestati:
danno; innocuo (un oggetto, un cibo, una medicina, ecc.)
, a mangiarlo,... cibo innocentissimo. sergardi, 202: d'un
. lippi, 7-17: poiché dal cibo e da quel vin, che smaglia,
'di persona, d'animale, di cibo. massaia, iii-164: non ancora
. tanara, 307: quanto al cibo del velenoso elleboro si dice che l'
sostentamento, penuria di viveri, di cibo. -anche: carestia. -per estens
, 6-164: insabbiarsi nella sensualità e nel cibo; farsi frate; scappare in africa
insaccare / per la mia bocca il cibo infame. -assol. g
la genuinità e la commestibilità (un cibo e, in partic., carne
sale, aceto o limone (un cibo, una vivanda). -anche scherz
, 68: son troppo carico di cibo, ed ho mangiato cose insalate.
-anche: impastare con saliva (un cibo, un boccone, ecc.)
rapace e insaziabile, certo di questo cibo non potrai tu assaggiare. dominici, 1-120
situazione e l'aria e la genuinità del cibo rendevano più insaziato. 2
mentre insazio / porto alla bocca questo cibo forte, / questo vino di molti gradi
si dia / all'inscio genitore in cibo il filio. passeroni, 3-207: chi
non è comparso ancora el signor lorenzio cibo. eraci chi ricordava oggi che si
, ad ampia eletta schiera, / del cibo insegna in lui porre la spene:
de'vizi. massaia, iv-154: il cibo solido e secco, richiedendo una lunga
, che radice / somministra al villan cibo e strumento / inserviente a piantar polloni
i picchi] e formano il loro cibo ordinario le formiche e le larve de'coleotteri
ed altri insettini che sono il loro cibo esclusivo. bocchelli, 2-xxiv-368: insettini di
. boccaccio, i-120: preso il cibo, il duce insiememente con fiorio cercarono
lesione del ventricolo reso incapace a ritenere il cibo. spallanzani, iii-265: una moltitudine
il palato; scipito, sciapo (un cibo, una bevanda, o, anche
ha sapore o odore sgradevole (un cibo, una bevanda). -con litote.
quando insogna: / che troppa voglia o cibo le procura. liburnio, 20:
dal lavoro muscolare, dall'eccesso di cibo e di bevande alcooliche, ecc.;
/ un sì robusto e sì lodevol cibo / istilleranno al pargoletto germe, /
non vi furon stame, / perché quel cibo instintichisce e costa. = comp
negletta per quelle bocche, il cui cibo saporoso eran solo i letterari discorsi.
sebbene famelico, il gatto non accetta il cibo che con tranquilla riflessione. lo fiuta
-eccellente, ben cucinato (un cibo, una vivanda). anonimo veneziano
. verri, 2-91: l'intemperanza nel cibo, l'eccesso delle bevande,
esser vera quella proposizione che il troppo cibo sia, come dannoso, da fuggire,
cose divine e spirituali, non pensa dello cibo corporale. petrarca, 35-3: solo
suo lato / e che del tutto il cibo non lo impedia. =
: / col vellicar, che fan del cibo i sali, i spremon da quelle
di quello [animale], in cibo del fuoco di dio, lo grasso che
la madre e il padre interrompeano il cibo, /... questo / chiedendo
4. sostentamento, alimentazione; cibo, vivanda. - anche al fìgur
ariosto, 10-100: così ne viene al cibo che l'è mostro / la bestia
della consolazione; e anche riprendeva del cibo, e incontanente stava come prima;
cotali intervalli e sforzamenti, prendeva il cibo e alcuna volta era rapita in dio
ch'egli è certo servire ad essi di cibo nei primi. giorni del viver loro
, 66: la molta dolcezza del cibo genera dolore nelle intestine. pulci, 27-199
pianto. 2. inzuppare (un cibo solido in un sugo, in un
. servirsi di una vivanda, prendere cibo; attingere. - anche al figur.
. 2. inzuppato (un cibo solido in un sugo, in un
, repellente (un oggetto, un cibo, una qualità, una condizione).
ad ogni passo intoppa / e il cibo annusa e mai non è contento,
lo sfasciume / de'papiri sudò, cibo recando / filosofico all'anima digiuna.
dal gelo. -stantìo (un cibo, una vivanda). calvino,
una lieve intossicazione: qualche cosa, qualche cibo, doveva avergli fatto male. vittorini
capo l'izza. -pieno di cibo, satollo, rimpinzato, abboffato.
l'avversione del fanciullo per ogni sorta di cibo, erano altrettanti caratteri tipici d'una
, tosto che s'ha mangiato il cibo, se ne andasse lisciando in un tratto
per lo più, con acqua (un cibo); impastato per fare il pane
con l'aggiunta di acqua, come cibo per animali (l'orzo, la crusca
per fame muratura. 2. cibo costituito da un intruglio composto di vari
fredda di febbraio ignudi e rimpinziti di cibo, e beato a chi più gittasse fango
uomo troppo adopera gli strumenti introduttori del cibo nel corpo, si risente e il
, iv-238: per scellerato che il cibo fosse, per intrugliato che fosse il
che di continuo corrano in traccia di cibo, giacché egli, corpulento e voracissimo
stato albergo d'anima sensitiva quasi da cibo inumano, più condescendevano alla gola con
sovente la notturna quiete e il continuo cibo togliendomi, alcuna volta ad atti più
panzini, i-215: il 'pàté', benché cibo pruriginoso e inusitato al mio gusto,
e sarà condotta in luogo ov'è cibo. carducci, iii-3-360: quegli invalidi frolli
e case, / se bisogno di cibo aver si sente; / e frutte e
, x-4: tratta... del cibo invernale delle pecore. tommaseo [s
: pasco la mente d'un sì nobil cibo, / eh'ambrosia e nettar non
campanella, 5-164: con il poco cibo e macerazioni lo spirito di debilita e
di fronda in fronda / al suo cibo volando l'ali invesca, / piu:
nelle proprie viscere (per lo più come cibo o bevanda); accogliere dentro di
, iv-298: non basta masticare un tal cibo, ma... bisogna inghiottirlo
armonica, e in conseguenza non per cibo né per gusto, ma per medicina
, incarnarsi. -anche: offrirsi in cibo o bevanda. musso, iii-148:
; dare ivi fin se medesimo loro in cibo, internarsi in loro, inviscerarsi in
seme e della corruzione e all'umor del cibo della pianta. antonio degli alberti,
tasso, 13-i-219: se questo è 'l cibo ov'io son preso al laccio,
che non si cali / ove il cibo mostrando altri l'invita, / tal ei
ganniscono, abbaiano o miagolano invitando al cibo, che invitando al movimento o vero
1-ii-328: tavole cariche d'ogni sorte di cibo da invitar la sete. c.
/ a la fatica invitti, al cibo parchi. carducci, iii-4-29: pia
: gli uccellini invocano dalla madre il cibo. -con riferimento a cose materiali
assorta nell'assorbire in modo meticoloso il cibo che aveva davanti, da sembrare involuta
-in partic.: rimpinzare (di cibo, di bevande). - anche assol
carducci, iii-26-56: certo non è cibo da gustare a palati male avvezzi da una
ippocampi, arrostiti e usati spesso in cibo, levano la incontinenza dell'orma.
... ci sono dati in cibo dal giusto iddio e delle loro pene
ircìnio, sm. ant. cibo di carne caprina. buonarroti il
/ su'miei ginocchi, minuzzando il cibo, / e forbendo la bava, che
: ciò che stuzzica l'appetito; cibo ghiotto e appetitoso. boccaccio, viii-2-187
la condizione di errare nella mia sete di cibo dalle mammelle sterili di mia madre a
verso le nove mi venne portato il cibo, consistente in due istrici, uccisi di
i padroni, che deono provvedersi il cibo ed apparecchiariosi. questo bensì v'è
li aspetti disiati / e per trovar lo cibo onde li pasca, / in che
da assimilare, da digerire (un cibo, una bevanda). achillini,
.. è trasformata in latte per cibo sostanzioso, e non laborioso, de i
(lachézzo), sm. tose. cibo squisito, vivanda prelibata; bocconcino gustoso
? guerrazzi, 95: cessano il cibo, imperciocché l'alimento temprato di lagrime
diletto, / il rider doglia, il cibo assenzio e tosco. idem, 311-13
si chiamano peponi, rinfrescano grandemente nel cibo e mollificano il corpo. la carne
uso, fatti eran diletto, / e cibo e posa del mio fianco e petto
cui esce al crepuscolo in cerca di cibo; vive nella pampa argentina e nel
facevaio laidissimamente ruttare e vaporare tutto quel cibo in aere, a modo di fummo
come nei sogni quando è rimasto il cibo sullo stomaco. -di animali.
luogo ove rinchiuso / si cuoce il cibo, che poi per lambicco / diventa
. aretino, vi-115: le lamprede son cibo leggiere. berni, 152: come
intestino di animali macellati, usato come cibo di bassa qualità; budello. -in
libia adoperato ancora per la caccia. cibo: selvaggina di ogni sorta; fa strage
, e le lanci, / colme di cibo son, di vino l'urne.
erbe crude e ghiande / eran lor cibo e stavano sparti / a libito ne'
, 178: ristorate alquanto con cibo scarso le forze languide, fece tregua
si è eccitati o stuzzicati per un cibo (per lo più nella locuz. fare
gola lappe lappe; così come di un cibo ghiotto diciamo che fa venir l'acquolina
ha più candido fiore. cotta in cibo solve il ventre leggiermente. mattioli [
porci] è convenevole ad usare in cibo fresca e secca, e il loro lardo
a desinare; / e con quel cibo le lasagne fare; / ma farina non
: non saresti tu ben bestia, e cibo di bestie, se tu lassassi il
uomo distribuisse tutta la sua sustanzia in cibo de'poveri e lassassesi ardere dal fuoco
.. nel presepio, quasi per cibo del bue e dell'asino, per dimostrare
per dimostrare ch'egli venia per lo cibo dell'uomo, il quale era diventato bue
, 46-26: lo ritrovar che senza cibo stato / era tre giorni, e
, dicesi di persona che inghiottisca il cibo o la bevanda ancora brucente.
suo lato / e che del tutto il cibo non lo impedia. aretino, 20-335
tratto,... là dove il cibo va mitigando lentamente, e a divisi
li santi, però che di questo cibo tutti sono lactati e per questo vennero
. 3. figur. nutrimento, cibo spirituale o intellettuale; insegnamento, ammaestramento
l'oro, / quan- d'era cibo il latte / del pargoletto mondo e culla
, che si fa il burro, quel cibo che a roma e per tutta italia
di gallina ». -per estens. cibo prelibato e raro; leccornia, squisitezza
ha dissetato. -per estens. cibo prelibato, squisito. macinghi strozzi,
-latte di piccione: secrezione costituita da cibo digerito rigurgitato con la quale i colombi
: i colombi imbeccano i pippioni col cibo digerito, e venuto latte, e per
passare per legge di continuità a un cibo affine e quasi latteggiante. 3
acquista laudabili disposizioni e allora converte il cibo e 'l corpo a laudabili disposizioni,
5. gradevole, appetibile (un cibo). crescenzi volgar., 9-76
plinio], 8-55: tengono per ottimo cibo i coniglini tratti di corpo
[plinio], 176: tengono ottimo cibo i coniglini tratti del ventre della
boccalini, ii-78: l'istoria è cibo... sostanziosamente imbandito per lautamente
cibi? -in senso concreto: cibo squisito, prelibato, abbondante.
monaco... / quivi di spiritual cibo apparecchia / tosto una mensa sontuosa e
gustoso, saporito, succulento (un cibo). tassoni, 12-14: in
pareti. -per estens. quantità di cibo contenuta in una pentola. aretino
venustà. soldati, vii-88: il cibo lavorato e squisito. -che è
et un altro ne feci al cardinale cibo: tutti a dua ricchissimamente lavorati di
diffondersi lento del sangue nuovo generato dal cibo, i primi segni iniziali della guarigione.
. invar. spreg. avido di cibo, ingordo. p. del
leccardo. leccardia, sf. cibo appetitoso, leccornia. folengo,
. che stuzzica la golosità (un cibo, una bevanda); squisito, appetitoso
basette: dimostrarsi straordinariamente soddisfatto di un cibo (o anche del possesso di una
s. v.]: 'lecchéggio', cibo appetitoso e da leccarsene i labbri;
. 2. boccone squisito, cibo prelibato, ghiottoneria. p. nelli
plur. -chi). ghiottoneria; cibo appetitoso; bevanda squisita. pataffio
. agg. stuzzicante, appetitoso (un cibo); avido, goloso, ghiotto
. si può essere ghiotto d'un cibo, senza meritare il titolo di leccone.
leccone. leccornia, sf. cibo appetitoso o bevanda squisita. - in
saporosa, come ghiotti che, pieni di cibo, pensano con tripudio al leccume.
che non aggrava lo stomaco (un cibo, una bevanda, un pasto)
, 221: dà al ventre cibo che l'empia, che sia leggieri e
; genuino, non sofisticato (un cibo, un vino). mattioli [
papa, 5-215: fuggire ogni sorta di cibo che sia idoneo a ribollire dentro allo
delle membra), durezza (di un cibo). francesco da barberino, ii-253
per istrumenti da recarsi alla bocca qualunque cibo, avvegnaché minutissimo, adoprano in punta due
rigetterà dal suo cospetto il tuo semplice cibo. casini, 1-96: tutti i legumi
. betussi, 215: gli faceva il cibo di medolle d'orsi, di leoni
del quale si fa largo uso come cibo. boccaccio, viii-1-248: tornando un
1-6-222: il maggiore desiderò stemperatamente il cibo della lenticchia ch'avea cotta il minore,
a cirri, utilizzate per afferrare il cibo, e un peduncolo carnoso, che
le brine, / onde a l'usato cibo esca non manche. alfieri, 7-126
gusti difficili per quel che riguarda il cibo; schizzinosità. 3. agg.
. bocca lernia: di gusti difficili nel cibo. = deriv. probabilm. dal
sorella di lei, fu imbandito come cibo al padre) e anche alle anime
dà alle carni o ad altro cibo affinché si conservi meglio o sia pronto
... grossolanamente che il cocimento del cibo nel corpo è simile a una lessatura
lei. -in senso concreto: cibo lessato. anonimo veneziano, lxvi-1-77:
più leste, le rappresentazioni sacre erano cibo da plebe, gli spettacoli scenici profani
da plebe, gli spettacoli scenici profani cibo da signori. pecchi, 2-98: venivano
godere il proprio danaro è di mutàrselo in cibo. baldini, 4-13: ecco a
in fame, / non trovandoli in terra cibo alcuno. 3. manifestazione esteriore
lettera, vogliono costringere gli adulti a un cibo d'infanti che gli adulti respingono.
insulsa e negletta per quelle bocche il cui cibo saporoso eran solo i letterari discorsi.
: al desinare, aveva appena toccato cibo, poi si era sdraiata sul gran
letto. tasso, 8-42: silvestre cibo e duro letto porse / quivi a le
uso, fatti eran diletto, / e cibo e posa del mio fianco e petto
stendere il letto a qualcuno: procurargli cibo e alloggio conveniente. f. f
boschi e nei monti vicini al giordano di cibo salvatico; niente bevve che levasse a
1-224: a druso fu levato il cibo: e nove dì visse rodendo la
che fare che parte gli levava il cibo ed il sonno. r. borghini,
. 15. -levare, levarsi il cibo, il pane di bocca: v
levatèllo, sm. ant. cibo di pasta lievitata. garzoni,
, spendeva giorni intieri senza gustar alcun cibo. serra, ii-514: l'anima candida
, gustare (una piccola quantità di cibo o di bevanda); bere a lenti
quanto accresca alla donna la parcità del cibo. f. f. frugoni, ii-402
non ha per lei [la fenice] cibo il nostro mondo, / nè di
in quella notte gettammo gran parte del cibo e vino ch'avevamo. balbi, lxii-4-112
cavalli e liberal sia loro / di largo cibo. foscolo, gr., i-62
mai / scarsa con lor del meritato cibo / e del dovuto premio, essendo queste
dicendo che vogliate temprare la libidine di questo cibo, per non fare come furlì,
quando la giocondità del vino e del cibo rallegra gli animi di quelli che godono
sf. dial. ant. ghiottoneria, cibo squisito e delicato. g
nella quale il paziente tramanda subito il cibo per vomito o per secesso.
1-32: lienteria, cioè il cibo e 'l bere viene dalla parte di sotto
egli in disparte, / ond'or cibo, or parole altrui dispensa. forteguerri
. -iron. lingua di pappagallo: cibo estrema- mente ricercato e raffinato.
, con la lingua sciolta, / qualunque cibo per qualunque luna. -con
... / facea lor parte del cibo divino. tasso, 11-4: vestir
: che pare sciogliersi in bocca (un cibo, un frutto).
con essa, e questo era suo cibo e suo bere. libello per conservare
, pozione (o, anche, cibo sciolto, non solido). a
volgar., 335: e1 suo cibo era preda di cacciagione; la bevanda licore
di villa, cioè per uso di cibo e per trame il liquore. pascoli,
mai né bisogno né appetito di niun cibo gli era venuto. martello, i-2-379:
con altre vivande; genuino (un cibo); magro (un tipo di
. periodici popolari, ii-187: il cibo dei feriti è stato pressoché livellato a
continua nella parsimonia delle vesti e del cibo. mazzini, 38-266: 11 popolo
non logorando in condimento d'ogni suo cibo in tutto l'anno se non un
bellini, i-1-612: essi piglian per cibo non altro che quella sorte di pesci
ha lo stomaco, che riceve il cibo nel corpo, co'lombi, nelli quali
i vermi ed i lumbrici, lor cibo. magalotti, 9-1-249: chi l'
lastri, 1-4-31: di un ottimo cibo [alle bestie] riescono ancora le
questa malattia è molto siccità e cibo secco. libro degli adornamenti delle donne [
di quel rancido vecchio, gravato non di cibo ma di sonno,...
lutarne con suo duro becco cercando il cibo, deventò stupido per aver trovata una
. -immondo, disgustoso (un cibo). seneca volgar., 3-34
nel lordume ingrassa. emiliani-in partic.: cibo avariato. giudici, ii-350: i
di loto, prenda per suo merito questo cibo [dell'eucarestia], non per
di grandezza d'uno pomo et è cibo suave. bandello, ii-845: l'
de'lotofàgi, un popol a cui cibo / è d'una pianta il florido germoglio
: il sobrio sonno seguiterà il sobrio cibo et il sobrio senso; ma il
giorni fuori di sé, senza prender cibo, né rimedi, lottando il vigore
-lassativo, purgativo, depurativo (un cibo, una bevanda, una medicina)
. ant. emolliente, lassativo (un cibo, una bevanda, una medicina)
bene avvertire di astenersi nel vitto da ogni cibo che abbia qualità lubrificativa e flatuosa.
affamate fiere / fùr le mie carne cibo e nutrimento; / e fu di questa
, con la lingua sciolta, / qualunque cibo per qualunque luna. buti, 3-276
altre tante lune il mio corpo né da cibo né da sonno fu riconfortato. filicaia
dicendo che vogliate temprare la libidine di questo cibo. nanza, a una distanza
aquila] prompta s'incende a quel cibo sanguigno. michele de cuneo, lix-57
fichi secchi] di lungo inanzi al cibo. -di roba lunga (con
. leonardo, 2-56: mancherà il cibo a'rapaci lioni e lupe e altri
seco alla tana, per darla in cibo a i piccoli suoi lupatti, poc'
, perde l'amarezza e diviene un cibo di cui la plebe in molti luoghi
muffato: la fame rende appetibile qualsiasi cibo. proverbi toscani, 56: lupo
le brine / onde a l'usato cibo esca non manche. / ma con
, comodità. -in par tic.: cibo prelibato, raro e ricercato. -anche
xxx-33: qual non dirà fallenza / divorar cibo ed a lussuria intendere? idem,
persone facoltose. -in partic.: cibo prelibato, raro e ricercato.
re è nobile e li cui prìncipi cibo usano in suo tempo, a bisogno
aere profano, e fuor caccia del cibo / le volanti reliquie. 9
lustri per il vino e appena toccava cibo. -reso lucido e arrossato dal sudore
varietà del terreno dove sono e del cibo di che si pascono. lutensi
. borghini, 2-64: i macheroni son cibo da grossi. ghirardi, 117:
deriv. da maccherone nel senso di 'cibo grossolano '; cfr. maccheronico1.
bestie ancora fuggono dall'acque macchiate e dal cibo spinoso. f. f.
a noi non basta / gioir di scelto cibo o d'almo sonno / o d'
con che s'impregni e s'amolisca detto cibo. -posto in macerazione, che sta
campanella, 5-154: con il poco cibo e macerazioni lo spirito si debilita e la
quistioni filosofiche [crusca]: infranto il cibo, e stando a macero, e
facti principalmente per destridare e macinare el cibo. lippi, 6-45: nepo frattanto
accus. di [ictylc, 'cibo impastato, pane ', e, in
lasceretevi così morire, che non volete alcun cibo pigliare? s. caterina da siena
conservarsi, ha provveduto che con poco cibo possa vivere come vivo io. giuglaris
un ombra, con l'animo sazio di cibo / volta la faccia all'incontro
, il quale ha dato la carne in cibo ed il sangue in beveraggio,
la biada a tempo, ridurla e farne cibo. seneca volgar., 3-260:
7-66: colui sei caccia [il cibo] in bocca, e poi calcagna /
: la polvere della maiorana data in cibo o in vino dove sarà cotta, riscalda
-più elevato (il potere nutritivo di un cibo). crescenzi volgar., 5-10
pensava, quann'io magnava / el cibo e 'l poto oltra mesura. f.
assai semplice, 'gnamgnam '(cibo) da cui deriva il nostro magnare
posterie. 5. sm. cibo, vitto, pasto. d.
qualità o bontà, sopraffino (un cibo). viani, 14-141: ora
disagevole degli altri, magramente e di cibo e di sonno ristorò le stanche membra.
una costante ribellione a ogni assunzione di cibo. dante, purg., 23-39
magri e scalzi, / prendendo il cibo da qualunque ostello. boccaccio, i-215:
si chinava in fretta, a rubarle per cibo della famiglia, qualche erba, di
-scadente, poco appetitoso, insipido (un cibo, una vivanda). batacchi
famigliare. 3. relig. cibo magro: cibo o vivanda di cui
3. relig. cibo magro: cibo o vivanda di cui la legge ecclesiastica
2. cucinato senza cura (un cibo). pallavicino, 6-1-255: il
6-1-255: il nuovo papa, esausto di cibo e di forze, poco altro potè
: appetito, desiderio ardente di qualche cibo particolare. alcuni confondono questo morbo colla
7. scarsità, penuria (di cibo, di viveri). giamboni,
fame guardarono la detta misura [del cibo], che per uno cotal modo volonterosi
reggere alla fatica; un malaticcio richiede cibo migliore. nievo, 631: una malaticcia
.]. papini, 27-904: il cibo era scarso. il più dei giorni
spezie condito, acciò che, dal cibo e dal calor del fuoco acceso,
non vi rimanga nulla limosità di cibo, perché la bocca e'denti se ne
letter. sapore sgradevole (di un cibo); disgusto. p.
assai calde e smaltiscono ben tucto el cibo e così in quel tempo non si
un animale); indigesto (un cibo); letale (un veleno)
d'estrema malinconia perdette il cibo e il sonno, in modo che
. -che produce atrabile (un cibo, una bevanda). monachi,
ch'ella usava mangiare spesso, erano cibo malinconico. 2. secondo le
sgradito. -anche: qualità per cui un cibo è indigesto e pesante allo stomaco.
5-2-147: la molta mescolanza del [cibo] vegetabile coll'alimento, animale emenda alquanto
da infermità e nauseante ogni maniera di cibo, ordinasse che dovesse mangiare un tordo.
te, tu, dilacerata sozzamente, sarai cibo alle fiere. 2. che
molesto; pesante, indigesto (un cibo, una bevanda). - anche:
cominciò a vomitare con gran furia il cibo non digesto, che pareva che in
, come rimedio terapeutico o anche come cibo). arrighetto, 249: la
con un pochissimo di non so che di cibo che gli presentavano. a. verri
è diletto e i sospiri gli sono un cibo e le lagrime beveraggio. e ponendosi
per ciò che o per soperchio di cibo o per mancamento di quello avvenieno,
beni materiali, di denaro, di cibo, di cose necessarie all'esistenza)
sono in ogni tempo stati il più vital cibo del mio pensiero. idem, 9-1-4
, trangugiare (una bevanda, un cibo). -anche: digerire. boccaccio
. -portato, servito (un cibo, una vivanda). g.
uccello rinchiuso in gabbia, porga il cibo e la mane e la sera?
conte per moglie una sirocchia del cardinal cibo,... egli si potrebbe in
pratica per uno gentiluomo espressamente dal cardinal cibo mandato si maneggia. bisaccioni, lx-1-35:
del cuoco fa il maneggiatore invulnerabile del cibo altrui, e del politico il maneggiatore
conte per moglie una sirocchia del cardinal cibo, che è figliuola d'una sorella
si può mangiare, che serve come cibo; gradevole al palato, appetitoso.
non è del tutto sgradevole (un cibo). tommaseo [s. v
nutrizione, refezione. -in senso concreto: cibo, alimento, pasto, banchetto,
e dal tema di éaxiàotxat 4 mi cibo '. mangiaparadisi, sm.
trentadue anni né bevè se non di cibo angelico. bibbia volgar.,
. 2. assol. prendere cibo; alimentarsi, nutrirsi, sostentarsi.
del peccato, niente possono mangiare il cibo della giustizia. a. f.
si può mangiare, che serve come cibo, mangereccio; gustoso, appetitoso.
-dare mangiare a una cote: porgere il cibo a chi non ne può trarre alcun
mangiare qualcosa a qualcuno: somministrarla come cibo. cavalca, 16-2-351: li predetti
-fare mangiare qualcuno: somministrargli il cibo. iovine, 366: più tardi
n. 4. -mangiare il cibo di qualcuno: nutrirsi alla sua mensa
, ecc. abitualmente o occasionalmente, del cibo neces- mangiare per sei cani e tre
.. /... che del cibo il naturai talento / gallico mastro a
lavor, la frugai mensa / condisce il cibo e sanità dispensa. 3
che medicasse anche la bevanda ed il cibo. nel vino che beve, tenesse sempre
, come dice san bernardo, è detto cibo, fontana, medicina e luce.
beveraggio medicinale. buti, 3-508: lo cibo medicinale si sente al primo gusto amaro
quegli umori che contrastano la digestione del cibo. redi, 16-ix-271: un serviziale
tommaseo]: questo gli darai per cibo, medicinandolo continuamente. cennini, 43:
che vi è dentro. e perché questo cibo è vilissimo, però, quando diciamo
che o nel bere o nel prendere il cibo e il sonno alquanto non esca da
all'uso che se ne potesse fare per cibo degli uomini. cattaneo, vi-1-194:
4-1-211: difficoltà mediocre al passaggio del cibo dall'esofago nel ventricolo per il diaframma
costantino da loro, lxii-2-ii-63: il cibo poco potea al di dentro riscaldarci,
la lezione propone la materia come un cibo dell'anima. la meditazione lo mastica e