campanella, 1100: tra loro non ci è podagre, né chiragre, né
e quello che si può; e poi ci scommetterei che non verrebbe ad esse la
non ha stracciato quel chirografo, per cui ci vendemmo all'inferno, se non a
segni, / in quanto in noi ci sono per natura, / io dico che
ma un'altra novità ancora più ridicola ci è, che certo bottazzi col corpo di
dire: « chissà se quest'incontro ci porterà fortuna! ». era sincero.
« quando sarà mai quel tempo che ci conosceremo anche di vista? ». chi
trenta paginette di fantasie da malati, ci sentiamo stracchi; e salutiamo dotto storico
in vicinanza riescono terribili, e poi ci si trovano mille difficoltà, mille crepacuori.
aprirlo, col pugno fra le fiamme. ci fu tempo di vederlo arrossare di sangue
è l'unica ipocrisia in grazia della quale ci si può rinchiudere in se stessi.
abbia. fagiuoli, 1-5-18: talora ci affrettan la morte [i figliuoli]
più accatti, in tal modo che ognuno ci crepava
: modo di dire scherzoso, quando ci si accinge in via eccezionale a compiere
ed il mirabile ingegno di questa donna ci appare ad un tratto nella sua gran
e non fa una grinza, ma non ci vedo spuntare né anche un crepuscolo di
3-103: i ragazzi crescono, e ci spingono per le spalle nella fossa. pascoli
un salto così subitaneo, che non ci fu chi non ne vedesse la causa
. rifatte le chiaviche e i fossi, ci volle un collettore delle acque, che
giorno le abitudini e i rispetti umani ci signoreggiano sempre più. d'annunzio,
passo cresca / l'ombra, che ci sarà poca dimora. marino, 5-70:
fretta crescano impazienze, / l'ansia ci trasportava lungo il sonno / verso quale
disdettato del mondo, e chi non ci avesse creduto, dapprima lo crucciò e timpermalì
iv-2-852: quando il furore della gloria ci prende, noi crediamo che la conquista
, ogni piccolo augumento di quella parte ci suole tenere pieni di suspensione e di
condizione che siano al presente, né ci cresce da banda alcuna sospetto di guerra.
: e col latte amoroso, onde ci crebbe, / in noi stillò quanto è
iii-4-91: la folla e la confusione ci crescevano impaccio nel dare alloggiamento ai volontari
ai volontari e viveri e armi; laonde ci parve mestieri fare a buona distanza dalla
. 34. prov. mal ci cresce chi non peggiora: col passar
grazzini, 2-335: ma perché mal ci cresce chi non peggiora, e come
se stessi: cresciuti di statura, ci scambiavan per ali le scapole; ressa
bottega. era questa di fiori; ci si vedèvano vasi di novellini gerani e
, dicevano che anche sotto la collina ci doveva esser lo zolfo. quelle creste
se n'era bandito volontariamente, non ci riportò quel fare del cortigiano ribenedetto che
: / ora in quel poco imperio che ci resta. / ogni vii terra vuol
quando poi volle tornare a palazzo, ci tornò con la cresta bassa, ed
dandini del sesso femminile, e non ci vuole altro che un don magnifico,
sacchetti, 101: la capinera canti « ci ci ricì », / e 'l
, 101: la capinera canti « ci ci ricì », / e 'l grillo
per le sciocchezze che dicono, allora non ci resterebbe neppur più la cria della
con la novella voce 'cricch 'ci fece udire il suono che fa la
. baldini, i-14: sotto i piedi ci cricchiava rena e paglia. nella navata
vallata. cassola, 2-32: la salita ci aveva nascosto i progressi del giorno.
stormivano leggermente all'aria, e il sole ci colpì con la sua fresca luce leggera
colpì con la sua fresca luce leggera. ci fermammo a far colazione in una carrareccia
testa. campanella, i-47: 'l fato ci mostra la fronte calva o crinuta,
compagnia del mantellaccio, 32: di nuovo ci s'è fatto una criocca / sotto
amara questa / tortura senza nome che ci volve / e ci porta lontani
tortura senza nome che ci volve / e ci porta lontani -e poi non restano
non conosco che il momento presente. ci sarà crisi? e quando? domani
era il principio di una crisi in cui ci si studia di nascondersi, e per
questo fine voi vedete che il vescovo ci forma col suo crisma una croce sopra
si diventa completamente se il signore non ci ha segnato nel seno materno col crisma
è come dicono il cristallino assoluto che ci sorveglia: è la protesta del nostro
cristalli, ed inoltre un candelotto che ci tenevamo acceso, ci si agghiacciò in
un candelotto che ci tenevamo acceso, ci si agghiacciò in una notte il pane,
di cristalli gialli la rallegrava: pareva ci fosse anche nei tristi giorni il sole.
guata con ambiguo giallore; a barriera ci sono fra gli uomini i cubitali cristalli
nievo, 135: io per me ci fui le belle volte a quella incantevole
lett. it., ii-143: ci era [durante il rinascimento] in italia
di fare come se ciò che ci manca più dolorosamente noi l'avessimo. il
gli lasci far superchieria. io non ci conosco il più da bene, né il
meritano (meritano anche se poi non ci vanno) l'infemo molto più facilmente
l'avessero fatto apposta, come se ci avessero il giudizio dei cristiani. panzini
v'ha conci il reo lavoro, / ci pensi la questura. 2.
: ché quella voglia a gli alberi ci mena / che menò cristo lieto a dire
-non c'è cristo, non ci sono cristi: a indicare che non
razze, dagli spagnuoli agl'indii, e ci capivamo come se fossimo stati a fontamara
, ii-520: dunque ringraziamo la mamma che ci ha fatti semiseri da dare un colpo
dal cristo storico, per quanto ci è rappresentato negli evangeli, il
sembrato mai né bello né amabile: ci eran voluti gli omaggi delle altre perché
un atto spirituale, la chiesa cosa ci ha da dire? = voce
storia. redi, 16v- 159: ci sarebbe da fare qualche dolce, amorevole,
da altro, se non se dal non ci essere tra le parole ed il canto
, ii-265: accanto alla sua ricostruzione ci è dunque un elemento negativo, una
pianelle. crudeli, 1-109: ognuno ci trovava qualche cosa / da criticar; ma
pananti, ii-144: figliuolo caro, non ci confondiamo, / il mondo già vuol
vuol sempre criticare; / quel che ci toma d'ora in poi facciamo. manzoni
usa, e con la frangia che ci s'attacca naturalmente nel cucire, c'era
, per quanto fossimo tipi differenti; ci piaceva esser sempre presenti dove accadevano cose
di botanico, aggiunse... che ci avrebbero avuto introibo anche le piante ermafrodite
disarmato? d'annunzio, v-3-467: ci ricaricavamo di bombe e ripartivamo contro il
.. ed i mezzi / loro voli ci sfiorano pur ora / da noi divisi
grande di un tortellino di bologna, ci aveva ritta una spadina di tartaruga.
così'nostri italiani con sì fatte imitazioni ci dipinsero il crocchiar della gallina, il
il verbo * crocchiare 'del quale ci serviamo alle volte per verbo 4 cicalare '
. macinghi strozzi, 1-333: qua ci è di grande traverse, tra falliti
di grande traverse, tra falliti che ci sono e degli altri che crocchiano. idem
il verbo 'crocchiare '... ci serve anche nel significato di * dar
, -il signor, che la via / ci aperse in croce da salire al cielo
la pietà, / e la croce gentile ci ha lasciati. -per la croce
175): se danno o vergogna ci è, ella deve pur tutta essere
, e parendoti negli affanni, che ci hai patiti, che non si trovi croce
. verga, 4-37: a mio figlio ci penso io, tomo a dirvi!
grazia da non dire. « sai cosa ci ho qui? », domandò con
quale. moravia, vii-57: ebbene, ci credereste?, erano proprio quelle damine
le torri del castello / quattro specchi ci murammo, / a ciò che le vostre
abisso camminiamo e le dande di dio ci conducono. quanti fra di noi non s'
cavalca, iii-63: conciossiacosaché iddio tanto ci amasse, che per ricomperarci prese carne
/ levandoci ogni aliar, che più ci danna / e che nel secol la più
febbre notturna, le buie passioni che ci straziano e ci dannano, e fra queste
le buie passioni che ci straziano e ci dannano, e fra queste la più ardente
molte giornate, / secondoché lo libro ci ammaestra, / che le parole aggiunte fur
6-57: è proibito da dio e ci si danna a toglierci la vita di propria
. verga, 3-109: io non ci vengo! -borbottava lo zio crocifisso a
ragazze a dannarsi resistenza, che sugo ci sarebbe incontrare il primo ed ascendere l'
dannata. la stalla era vuota, ci allogammo le pecore, e noi alla meglio
il granchio alla scarsella / che tu ci puoi veder l'un conto acceso / e
e verso, cioè di quelli che ci debbono salvare: ed era vi iscritto guai
un dannato. verga, 4-358: ci aveva come una palla di piombo nello stomaco
a vicenda dobbiamo oltraggiare il dono che ci è stato fatto: la vita?
azzardò. « giovanina com'è, abbastanza ci ha digià messo la testa, è
ogni dubbio, che..., ci ha recato sì grave danneggiamento.
parte, / per che virtù non ci ha luogo né parte. pulci, 10-63
essercita ed agli altri, poco ci resta che non siano fatte ad essi ed
. pavese, 6-149: 11 padre ci chiamò a san grato, a vedere i
fiorentini, 333: bruno f. nepoleoni ci de dare, die vili d'agosto
con giovanni restiamo in danno, però che ci resta a dare molti denari. ariosto
pirandello, 7-307: il proprietario ora ci chiama a rispettare il contratto di locazione e
mio danno, se ogni mese / non ci toma a veder. lippi, 11-49
'l danno porta / vergogna, e ci riprende d'imprudenzia. grazzini, 2-135:
si faranno beffe di noi, come noi ci facciamo beffe dei petrarchisti di un altro
per una cattedra dantesca. ma io non ci vado! serra, iii-5: soltanto
con un certo tuono che sembra quasi che ci abbia gusto. de sanctis, ii-15-11
audacia. soffici, v-2-372: che luogo ci siamo lasciato dietro! dantesco addirittura.
dole. sacchetti, 256: molto ci van le feminelle a danza, / narrando
mani. valeri, 1-115: dove ci porta nella sua danza, / il bel
matte, danzanti, di velo, ci soffiarono allato le ombre, uno, dinnanzi
. passavanti, 225: assai cose ci avrebbe a dire di questa celestiale sposa
/ il fuoco sì, che poco ben ci avanza. cieco, 3-51: eran
, / ma spietate, sconoscenti, / ci son vespe dappertutto. goldoni, viii-438
ancora che per tener bene l'olivo ci vuole: * un matto sopra e un
vedere... quanto li altri animali ci avanzino nelle virtù corporali, e in
, 2-6: voltaire ed altri francesi ci pigliano troppo per babbioni, quando ci
ci pigliano troppo per babbioni, quando ci dicono sul serio che i cinesi sono gente
rimasto, ch'ogni volta ch'io ci penso mi si stempra la testa,
fortezza da un uomo vile e dappoco ci fu data. machiavelli, 891:
, se vengono i medici, / non ci abbiano a chiamar poi mone cionne,
mai / li passi sani, e lieti ci sian noi. s. caterina
dal lume della fede, dappoiché cristo ci ha aperto la verità. gelli, i-96
, cioè di noi stessi, che ben ci dobbiamo conoscere; parleremo dei tiranni,
sentirne nulla, e diceva che lui non ci entrava più, e non era affar
, viii-157: dapprincipio il nostro cammino ci condusse per la passeggiata riparata che corre
. / fa che gridare 0 favellar ci senta, / e volerà per l'aere
dardi. d'annunzio, i-636: ci ferirebbe forse, come un dardo,
li occhi mi guardi, / ch'io ci porto entro quel segnor gentile / che
sopra di loro, quelli dell'isola ci davano li schiavi. fagiuoli, 1-1-299:
di un'opera degna (per quanto ci pare) dell'antica grandezza, e della
serra, i-9: il pascoli non ci ha dato mai uno di quei versi perfetti
le braccia. « no, non ci ho pensato! ». 9
alfin, poi / troppo gran sonno ci convien dormire. boiardo, 2-8-38: a
rustico apparato. campanella, i-25: dio ci dà la vita, e la conserva
. rosa, 126: e nemmen ci è permesso il lamentarne, / che mentre
, 3-229: l'unica cosa che ci resta è... non dare tregua
ogni cinque braccia di altezza uno, ci piace assai, quando il terreno sia buono
., i-52: la sconfitta che ci fu data al borgo di canne per quelli
d'annunzio, iii-1-828: questo danno ci dài, questo scorno / ci dài,
questo danno ci dài, questo scorno / ci dài, decollato, oggi in punto
letto, che tu fai dimenare ciò che ci è. segneri, 1-55: perocché
grano quanto vorrebbe questa gente infinita che ci abita. boccalini, i-35: quelli che
. bisticci, 3-197: tutte queste cose ci debbono dare animo e ardire a andare
altra irata imago. carletti, 80: ci dettero un grande piacere e miracoloso intrattenimento
ma più possenti di qualunque spira, / ci diedero un furor geloso, un'ira
. ungaretti, ii-101: la luce che ci punge / è un filo sempre più
: tu se * il primo che ci annunzi il regno del cielo, che ci
ci annunzi il regno del cielo, che ci è presso. preghiamoti per l'amor
ragguagliati l'uno per l'altro, ci danno braccia 3, io, 2 di
2-97 (471): il duca ci ha detto che, sotto pena della disgrazia
con molti suoi principali parenti, e ci diede un lauto banchetto. menzini, i-30
7-284: rasentando qualcuno di coloro, ci si dava la buona notte. soldati
al coperchio dell'arca, che cosa ci troverebbero dentro? un diploma di laurea
accese una gran zuffa. i curvaldi ci davano coi girarrosti, e le donne
punta dell'isola di s. lorenzo, ci dettero altri grecali, che ci tennero
, ci dettero altri grecali, che ci tennero su le volte senza potere spuntare quell'
c. dati, 208: l'esperienza ci mostra essersi spesse volte dato il caso
sciocchezze,... può darsi che ci lasci le ossa. 55.
alle quali semo più acconci, a quelle ci diamo. dante, purg.,
le mele in casa fino al cui ci danno, / i granchi fra le dita
non venà dunque mai dì, che ci diam per vinti? bar etti, 2-403
il diavolo può, e vuole aiutarli: ci dan poi dentro quando meno se lo
argine. pancrazi, 2-203: la gru ci dette dentro col becco due volte o
13-746: tanto più [i mietitori] ci davan dentro, da disperati e accaniti
tre cucchiaiate a testa; ma gli altri ci diedero dentro con tanta furia, specie
cadere accanto e feriti e morti, ci diè dentro anche lei. -metter
occhio alla gente: se la gente ci vede già tanto di notte e attraverso i
s. c., 4-2-6: non ci diamo troppo nei nostri intendimenti e rangole
certi, che dando loro le reni, ci faranno morire a gran tormento. boccaccio
caro simone! carducci, iii-24-123: ci ammiccavamo accennando a gesti, che,
a napoleone iii. jovine, 105: ci faceva segni di diniego con le mani
dove ella non ti perdoni, io ci tornerò e darottene tante che io ti farò
tristo per tutto il tempo che tu ci viverai. pavese, 1-8: ho
, e veduto il fatto, non ci parve convenevole dar querela ai vicini ed
di esser presi per calunniatori dicendo che ci erano stati rubati quattrocento darici, molte
giovane, i-194: ma questo ci mancava per dassézzo / rompermisi una corda
. e, per cominciare: quando ci sarà il processo? -l'avvocato giocherellava
di sì antica data, / e voi ci conoscete tanto bene. fil. ugolini
: diresti che innanzi al giovine manzoni ci sia il ghigno di alfieri e di
e incolori. pavese, 6-238: ci trovai due decoratori, seduti per terra,
la sua decorazione per la vita quotidiana; ci sono i santi agli angoli, le
: poi che qui ridotti siamo e ci manca la compagnia de le donne,.
decoro degli stili, o convenevolezza che più ci piaccia nomare questa virtù, mentre d'
taci di ciò, e tacendone non ci dar menda se uscissimo dalla regola di coloro
vili ed infelici nomi di falsità, ma ci varremo d'un altro nome usato anch'
, ircocervi, ippotragelafi, di cui ci piace supporre l'esistenza.
per essa quel luogo ch'ai « ci », suo fratello, giuridicamente s'
arriverà al cuore, altro che decotti ci vorrebbero! -figur. moneti,
un guardo di pietà, e se ci attingono, lo fanno per usarne i decotti
la causa / dei figliuoli! e'ci voglion del medesimo / animo in quest'età
decretalista buono ch'è suo vicario, ci confortano valentemente. buti, 3-371:
. foscolo, iv-393: non so se ci rivedremo -ho ben decretato di morire,
cheroni; / fate sì che non ci abia salamoni / né legge né dicroto
per il * giacere in letto ', ci sarà permesso il * decubitante '
il denaro con sufficiente sicurezza, qual ci può essere garanzia più valida della città
dedicazione e sagra di questo compiuto monumento ci ha chiamati un messaggio d'amore.
resterebbe oscuro, se l'autore non ci facesse sapere, nella dedicatoria, che
. soldati, iii-92: che cosa ci poteva essere... di comune
fui. della casa, 580: similmente ci proferiamo alle volte a tale per *
che gli antichi cinesi han conosciuto che ci sia un dio. muratori, 7-i-67
fa sempre ed esclusivamente in luoghi ove ci siano almeno degli alberi. bacchelli,
e difalca. varchi, v-49: quando ci pare che alcuno abbia troppo largheggiato di
defalcano più che possono dalle testimonianze che ci restano su di lui. 3.
i-79: ogni istante di più che mi ci dovea trattenere, mi pareva una dura
. goldoni, vii-596: dieci giorni continui ci avete defatigati sotto una piazza che doveva
] vengono a vedere ogni tanto che non ci si resti troppo [nei cessi degli
terminato. leopardi, i-553: ci persuaderemo... come, per natura
, 6-36: cosicché in definitiva, chi ci andò di mezzo... fummo
fiera bellezza. paolieri, 2-214: ci fermammo in riva al canale, che defluiva
lungo come in quegli specchi deformanti che ci sono al luna park. 2
con molto applauso; se bene chi ci pose mano per aggiustarlo al teatro,
sul lido. leopardi, i-n: ci par deforme una certa razza di cani
desso. muratori, 4-185: poco ci vuole a discemere che sregolata e deforme
acuto, robusto, grande, che ci trafigge, ci strigne, ci occupa
robusto, grande, che ci trafigge, ci strigne, ci occupa tutto il cuore
, che ci trafigge, ci strigne, ci occupa tutto il cuore, che ci
ci occupa tutto il cuore, che ci fa vergognar di noi stessi, che
fa vergognar di noi stessi, che ci riempie di cordoglio, rappresentandoci come deforme
rappresentandoci come deforme e schifoso quel che ci ammaliò l'appetito, allora con fidanza
osserviamo ancora come l'assuefazione e l'uso ci renda naturale, bella, ecc.
, o da noi non mai intesa ci parrà bruttissima deforme, sconveniente in se
bello, o talor anche difettoso, ci colpisce più d'un altro, la di
tutti sanno che l'arco di azzone che ci sembrava una deformità al terraggio di s
lui, ti preghiamo che tu non ci defraudi al desiderio nostro, ma che tu
1-3x1: o medesimamente che le superficie ci paino o accresciute o defraudate di colore.
ombre, / sono esse il grano che ci scoppia in sogno, i loro è
, i loro è la lontananza che ci resta, / e loro è l'ombra
paesi a loro non convenienti, o non ci durano, o non prosperano, o
durano, o non prosperano, o ci degenerano, ci si trovano male.
o non prosperano, o ci degenerano, ci si trovano male. pavese, 6-141
male. pavese, 6-141: - ci sono molte malattie della vite?
la tragedia ha cominciato a degenerare; ci siamo a poco a poco avvezzati a
codardia. tenca, 1-142: troppo alta ci sta nel cuore l'idea della poesia
. levi, 1-29: in paese ci restano invece gli scarti, coloro che
saremo degeneri a'nostri maggiori, che ci hanno acquistato questo stato, e questa
non ne perdeva uno dei film in cui ci fosse un grande amore. palazzeschi,
non degneremmo d'un guardo, pure se ci son vivamente rappresentate o dalla poesia,
scultura, o dalla pittura, assaissimo ci piacciono e ci dilettano. cesarotti,
o dalla pittura, assaissimo ci piacciono e ci dilettano. cesarotti, ii-232: una
che cadesse angosciato, / la giente ci corressoro da traverso e dallato, /
, sdegnosi, con la pretesa che ci si sberretti sul loro passaggio, e
: se quella si degniarà di noi, ci farà sommo piacere d'avere vostro tratenimento
la quale non è però tutta pura. ci ha parte il proposito vanitoso di parer
che pure così familiarmente e degnevolmente ci favoriscono. = comp. di
pagnavano a quelle nozze vergognose, non ci potesse esser posto per un po'
ch'è peggio, la libertà che ci vien data costa tanto. tommaseo, i-239
rari. algarotti, 3-245: ivi ancora ci è un salotto, per l'uso
. de sanctis, ii-15-294: noi ci sentiamo calpestati e umiliati, né ci è
noi ci sentiamo calpestati e umiliati, né ci è una politica degna e indipendente che
bandello, 4-21 (ii-764): se ci fossero diece testimoni dignissimi de fede che
diminuzione prospettica degli oggetti che l'occhio ci rappresenta gradatamente minori nell'allontanarsi dal primo
, col verace entusiasmo della lirica, ci mette innanzi in tutta l'energia e
postuma nota, quando, sulla soglia, ci ritorna dall'abside, « come voce
. dolce, 2-104: della doglia ci sono, ahi, ah, ohimè,
/ che a questi lidi al fin ci tragge a stento. l'aurora, i-157
qua cattivi; deh, vediamo se ci potete tórre el nostro gaudio. aretino
sincera luce d'amor divino, che ci può deificare e farci comandare a tutte
resiste né si corrompe egli, anzi ci nutrisce convertendo non sé in noi,
figur. fiamma, 1-424: non ci curiamo di cibarci de'frutti;
esso va già d'accordo che iddio ci è. baretti, 3-298: e questi
. bembo, 1-54: tu d'amaritudine ci pasci,... tu degli
, in danno sempre della nostra vita ci mostri della tua deità fierissime e acerbissime
né giudico che l'azioni de'gentili ci porgano comodo soggetto onde perfetto poema epico
carattere della dignità [sacerdotale] che iddio ci ha di sua mano scritto neh'anima
alvaro, 5-77: monsignor rettore non ci concede di uscire se non con chi ha
quella luce di mistero, santamente pallade ci scortava ai confini delfici. -giochi
affezione tale, che senza sua richiesta ci siamo deliberati di fargli qualche dimostrazione di
, 411: io veggio ben che ci conviene / deliberarci adesso, e che
dilibero delle nostre mani; che se ci fusse conceduto da dio di poterle dire noi
. villani, 10-96: in brevissimo tempo ci deliberò del tiranno castruccio per sua morte
vivo sarebbe 4 deliberarsi dalle obbiezioni che ci son mosse; da'dubbi ch'altri ci
ci son mosse; da'dubbi ch'altri ci fa ', e 4 noi a
vita nonagenaria a depravare i suoi cittadini e ci riuscì a meraviglia. carducci, iii-13-101
a combattere anche quelle popolazioni, che ci sono deliberatamente ostili. e. cecchi
di opinioni, che solo la perplessità ci guadagna. 4. ant. e
in tutto quell'edifizio non trovava che ci fosse nulla di divertente, era deliberato
e diliberazione, in prima con loro ci appresentammo dinanzi al cospetto reale. livio
di merito l'opere naturali? perocché non ci ha uso di dilibero albitrio.
sconcio lasciarsi. magalotti, 24-112: ci vorrà dunque un altro
per non volgare; e in ciò ci vorrebbe gran delicatezza di distinzione, perché
mancanza di coltura e sbadata trascuratezza. ci vuole delicatezza ed eleganza nelle produzioni delio
, via; lo dica a me; ci son qua io. alvaro, 13-30
, ii-15-399: in tutto questo non ci è concussione, né corruzione, ma
iii-23: trattando prima della generazione che ci dà i frutti per la dilettazione del
baldini, i-170: i delicati che non ci resistono, presto filano via.
vero un po'schizzinoso e sofistico, e ci fecero ben più sensibili ai difetti che
era ben naturale che nei primi momenti ci si sentisse assai imbarazzati. ambedue ci
momenti ci si sentisse assai imbarazzati. ambedue ci vedevamo in una posizione delicatissima, dubitando
dilicati, che noi arabiamo incontenente che ci manca alcuna picola cosa della nostra volontà
in quello che importa il modo che non ci fu persona che non rimanesse stupemeno,
e intorno a noi stavano bei garzoni che ci mescevano vino in tazze d'oro.
nostro non solamente necessaria, ma che ci possa recare giovamento, delicatura e piacere
. moravia, ii-213: possibile che ci fosse un prezzo e che questo prezzo
altra atmosfera. carducci, iii-7-351: ci sono del petrarca certi altri versi che
o anche semplicemente delineata, la fantasia ci aggiunge i colori naturali, e se
comune. comisso, 14-173: noi ci troviamo dinanzi a troppi casi di delinquenza
senza fine e canzoni senza modo, ci venivano sempre davanti. c. vannetti,
abbiamo sempre delirato e deliriamo tuttavia, ci tormentiamo, siamo realmente cattive figure.
. muratori, 5-i- 132: non ci è sogno, non ci è chimera,
132: non ci è sogno, non ci è chimera, non delirio, non
, gli errori de'tempi passati, ci priviamo del vantaggio di cavarne degl'insegnamenti
bacchelli, 13-350: è così, quando ci siete voi; -un delirio, una
pur tuttavia non pochi di vanagloria, ci volli condur più cavalli e più gente,
211: la musa imparziale della storia ci ha svelato le larghe e nascoste radici
della carcere dolorosa, dov'al presente ci troviamo pegli nostri delitti. frezzi, iv-8-44
/ chiedila a lui, che questo ci fa fare; / al tuo cognato io
o demoniaca. baldini, 4-103: ci sono delle strade dove appena t'affacci
giardino dell'eteme delizie, che mollemente ci leghi e, dalla terra divelti,
leghi e, dalla terra divelti, ci traspianti nel cielo. -paradiso di delizie
: il sorriso del cielo d'italia ci spande un'arcana delizia nel petto. nievo
rimaste zite. montano, 329: ci vuol poco a spiegare il piacere sempre rinnovato
ingrandirci e a deliciarci, che non ci resta tempo da pensar punto al sollievo
ginocchia di lei ammucchiatavi l'uva, ci mettemmo deliziosamente a mangiarla, spiccando gli
. cardarelli, 1-77: l'idea che ci facciamo d'ogni cosa / è cagione
ogni cosa / è cagione che tutto ci deluda. soldati, 155: ma i
e virtù del reverendissimo signore cardinale, ci rendiamo certi terrà modi non vorrà essere
di notte, in riva al torrente- che ci separava dal quartiere occupato dai negozianti.
disse che induceva alla perdizione, perché ci dispone ad incorrere, con l'oziosità perniciosa
, a guardar bene in fondo, ci si accorge che al fondo della tragedia
bocchelli, 10-169: adesso che mi ci fai riflettere, non mi arrogo più
mentre ai comizi dei democratici cristiani non ci andava mai nessuno, e un monarchico
e virgilio; che della divina innocenza ci hanno latinamente offerto così stupenda espressione nella
appella il demone buono, perché sempre ci desta ed invia, ci scorge e ci
perché sempre ci desta ed invia, ci scorge e ci conduce alla contemplazione delle
ci desta ed invia, ci scorge e ci conduce alla contemplazione delle cose divine,
dalle cose celesti e sempiterne, ci tira e spigne alle terrene e cadevoli
peccati, a ciò che 'l dimonio non ci possa tollere lu lume della mente che
nostre per li demoni, i quali sempre ci dànno affanno e tribulazione!..
per tua figlia disponendo vai, / io ci distinguo dentro, / una rea convulsion
5-62: nell'inferno ha mai letto che ci sieno demoniesse? 13.
: / -è di colui che il censo ci chiede. - / ond'ello,
danaro, in quanto metallo, non ci è alcun bisogno, né se ne riceve
la fama; pur che gli influssi nostri ci faccino un'mal viso. nievo,
cavai qualche bestiaccia inciamor- rita / non ci fosse anco e da pochi dinari.
essere mancate l'erbe, delle che ci saria suto copia quando fussi piovuto; né
si persuaderà, o che pagolo vitelli ci abbi prestati danari, o che la cagione
saranno iuste, ricorreremo a chi non ci denegarà la iusticia. machiavelli, 631:
lettere de'dì 19, per le quali ci avisate della turbazione presa pel santo padre
ambasciadori del duca. machiavelli, 11-1-8: ci accade fare intendere loro quelle ragioni,
calvino, 1-276: la consuetudine scolastica ci aveva affiatati nei gusti, nel frasario
1-1-77: si procuri di vedere se ci venga fatto di denominare in un'altra
medio evo, ferrati fin dove ferro ci poteva stare, e sopra palafreni accomodati
compiacenza, purché nel carattere di essi ci sia qualcosa di aspro e di risoluto
.. che assai più tagliente scalpello ci volea che un passeggiere rincrescimento a volemela
odore denso dei mughetti d'aprile quante volte ci ha persuasi ad approfittare delle ultime giornate
bassani, 1-11: ogni volta che ci ripensava, si commuoveva. eppure,
dentale '. -il 'dentario 'non ci occorre. gozzano, 398:
e padre giammaria, il guardiano, ci aveva rimesso tutta la dentatura. d'annunzio
: questi miseri bramani... ci odiano a morte, e del collegio
e stabilisce. vico, 467: nettunno ci si narra aver armato il tridente col
fazio, v-28-1: o mondo, tu ci tieni a denti secchi, / lo
suoi inviti a denti stretti, che ci riguardano e non ci riguardano. jahier,
stretti, che ci riguardano e non ci riguardano. jahier, 212: ve lo
monastero di monza, quand'anche non ci fosse stata una principessa, era un
entrato quello scrupolo / del parentado che ci potrebb'essere. b. davanzali, i-390
v'è nulla da sbatter il dente? ci sarà da sbattere? 'e pochi
dentini da roditore. moravia, vii-192: ci aveva le guance rosse...
i capelli tutti d'oro, che ci strizzava l'occhio, e avrebbe preteso
. era una vera fortuna che ci fosse lui in paese: perché io non
ma, prima di far questo, ci ho pensato. de roberto, 9:
la porta. govoni, 2-10: ci ritiriamo dentro / dal vertiginoso parapetto,
qui, qua, lì, là, ci, vi, ecc.). internamente
volesse empiere una botte, e non ci mettesse dentro, ma pur di fuori
tante alture deserte e invece di girarla ci siamo andati dentro. -figur.
. bisticci, 4-396: messer agnolo ci andava drento al buio ed era volto
gli occhi sbarrati, e il sole ci entrava dentro, non visto, senza
bisogna in questa cosa; perciocché ciascuno ci ha dentro la sua opinione, e a
per lui. verga, i-132: dentro ci si rodeva che il marito di lola
notizie delle lettere sacre; e i più ci errano drento, dando opera a quelle
da porsi nel numero degli ottimi. ci è dentro un brio poetico,
e morti. fra giordano, 5-220: ci è mestiere il terzo lume, e
62: -ma se messer sinolfo / ci vien, che ci verrà infra uno
se messer sinolfo / ci vien, che ci verrà infra uno mese / senza fallo
, 2-73: dal balcone del settimo piano ci sei dentro. -essere,
levarmene. grazzini, 4-321: -tu non ci metti se non parole, tu.
averlo contentato? - chiacchiere! costei ci è dentro. bruno, 3-259:
possanza / che d'ogni umano affetto ci denuda. gioia, 1-ii-482: in forza
rami. bocchelli, 9-364: mi ci riporta, col nome di laghi, l'
puri termini di verità, in che ci si propongono a credere: e conoscerle
delle tante immagini di donne denudate che ci fornisce di continuo la fotografia.
popini, 6-36: disgraziatamente nessuna guardia ci sorprese durante l'operazione e non ci
ci sorprese durante l'operazione e non ci fu nessuna denunzia della scomparsa di amico
per l'ammonizione. pirandello, 5-386: ci volle del bello e del buono,
si è ridotta l'italia... ci si denuncia per non esser denunciati.
: dalla guerra, che tu denonziata ci hai, con l'aiuto di nostro signore
con l'aiuto di nostro signore dio ci difenderemo. tassoni, 12-23: pace vi
l'accusa e il misfatto: e ci può essere delle accuse più ree della
nostro pane cotidiano, cioè quello che ci guadagniamo giornalmente con l'industria, secondo
. de marchi, ii-793: come ci sono i malati di denutrizione, così
sono i malati di denutrizione, così ci sono gli esuberanti e i pletorici. alvaro
tutto quello che è umano, bisogna che ci mettiamo a custodire noi stessi e il
al mozzo delle ruote, e colliquagli ci rimise sul nolo, sul ritardo della consegna
... e tale è quello che ci porta ad evitare il proprio deperimento:
caduto nelle deplorande miserie dalle quali tanto ci forziamo sollevarlo, solo perché gli uomini moderni
». sembrava volessi deplorare ch'essa ci lasciasse. levi, 2-256: deplorava l'
quegli * anta ', cioè quaranta, ci è da fare assai, l'uomo
qui vorrei che mi stessero attenti, se ci sono, alcuni rammaricati e tremanti che
. pirandello, 7-309: vossignoria non ci crede; ma abbiamo tanti testimoni, sa
tuoi crucci innanzi a dio / che ci fiaccò per esaltare i giusti / sopra
. negri, 315: l'esperienza ci dimostra che, se gettiamo sale in un
col pianori, deportato a caienna, ci stette sedici anni. comisso, 12-131:
giorni, era la furia con la quale ci conducevano all'ufficio della posta, per
trecento ducati / di benuccio, e'quali ci se fatto dare / e vuol che
che ti magni 'l canchero. / ci mancavano a fé i depositarli. -figur
e dei bagarini. vittorini, 4-9: ci dissero che [i treni] bruciavano
soffici, iii-195: messosi alla nostra testa ci pilotò, diciamo così, tra rincalzante
: l'esempio del conte di biandrate ci allontanava da l'affidarci ad un secondo
. rinaldo degli albizzi, ii-184: ci domandò se noi avavamo avuto risposta dalla
nonagenaria a depravare i suoi cittadini e ci riuscì a meraviglia. de sanctis,
il fuoco dell'inferno, nel qual ci precipitava la nostra depravazione naturale e acquisita
, ii-395: per essere propriamente ateo ci vuole, oltre la depravazione del cuore,
un personaggio importante, il cui studio ci tira bene addentro ne'misteri della società
'deprecare'. pregare che un male non ci accada o che cessi,.. dice
soprannaturale] nel terribile nome di arimane, ci fu tempo che la salutò e pregò
chiedere rettamente. l'una è che ci dia quello ch'è vero bene; ch'
chiamasi propriamente orazione. l'altra, che ci salvi da quello ch'è vero male
delle retrovie, d'ogni nazionalità, ci visitavano spesso, s'era dovuto nascondere
che noi portiamo a noi stessi non ci lascia ben giudicare, inclinandoci sempre a
i-221: la malignità dell'amor proprio ci stimola ad inalzar noi stessi anche nelle
e del depresso loco / che natura ci dié. 3. disus.
7-558: perché, se il dolore ci serra le porte della vita e ci conduce
dolore ci serra le porte della vita e ci conduce a non guardare che in noi
de la fortuna, la quale ora ci solleva di miseria in felicità, ora ci
ci solleva di miseria in felicità, ora ci deprime con movimento contrario. dovila,
d. battoli, 9-29-1-37: lo spirito ci sollieva all'angelico, il corpo ci
ci sollieva all'angelico, il corpo ci deprime all'animalesco. dottori, 1-254:
in terra addormentate / come se non ci fosse alcun sospetto. g.
li belli e grandi miracoli che dio ci mostra rendono testimonio che non siamo al
, proprio nel mezzo, e alla fine ci riusciva. c. e. gadda
lo stentoreo deretano delle galline del josè ci perveniva piuttosto raramente, a una così
e la x, e gi, e ci, ed ogni altra toscanità. manzoni
deriso tutti i profeti, e adesso ci spiattella una profezia bella e buona?
cavalca, ii-164: se dunque non ci è tempo da ridere, molto meno
è tempo da ridere, molto meno ci ha da deridere e da fare beffe d'
: che io o il sig. mario ci siamo risi e burlati dell'esperienza prodotta
è dispiaciuto la manieracela impropria con cui ci ha trattati; quella derisione continua,
che volendo conservare cose impossibili a conservare ci attira le derisioni degli increduli; colpa
ad ogni macchina che passavamo, noi ci sporgevamo dai finestrini a fare sberleffi e gesti
povertà, dirisióne e morte, acciò che ci mostrasse per suo essemplo la via,
tu che... ognuno si ci volta in deriso, siamo fatti lo obbrobrio
del venosino. manzoni, 186: ci sono, anche nella chiesa, dell'istitu-
cinelli, 11-21: sor cecchino, ci sarebbe una bella deriva da pigliarsi con
. fracchia, 736: il caso ci venne in aiuto e mandò a cozzare
: e quella cosa ch'ad amar ci adatta / e conoscenza la qual si diriva
donde si derivasse il nome di florenzia, ci sono varie opinioni. gir aldi cinzio
manovra per uscir di rada. « ci muoviamo? ». ma sì.
per tanti dirivieni, che non ci possiamo proporre uno andar di dieci
andar di dieci passi che non ci riesca d'un miglio. =
come faremo / che danar né derrate non ci à piue? s. bargagli
e di ciò che voi volete, ci è buona derrata. canti carnascialeschi, 1-17
che di tutta la mia famiglia non ci sono rimaso se non io e la
, 281: nell'acto d'amore / ci ha pure un grande errore, /
grida: cansa, cansa; non ci venire tu, ché tu avrai di queste
ma tanto ti vo'dire e tu ci guata: / ch'ogni crudele, ogni
pienamente accontentati; avere tutto ciò che ci si aspetta. passeroni, i-14-107
quello che si potea, o che pur ci era richiesto, 0 che alcune belle
, 0 che alcune belle occasioni spontaneamente ci offerivano, ci sarebbe facilmente riuscito quel
alcune belle occasioni spontaneamente ci offerivano, ci sarebbe facilmente riuscito quel che sogliono dire.
a firenze? oh di che diavolo / ci è ei dovizia altro che di furfanti
nel quale non è via che gente ci passi? e se pure alcuno ci
gente ci passi? e se pure alcuno ci fosse passato, e il desco fosse
essa (regolistica e casistica), ci tocca ancora difenderne l'integrità contro le
contemplazione del cielo,... ci è mestieri d'immaginare su di esso segnati
l'orrore di questa disertissima solitudine non ci spaventa. sacchetti, 50: volgiti
spazio vastissimo e solitario, in cui ci si muove con turbamento, con angoscia
, selvaggio, impervio, solitario dove ci si ritira in penitenza, in preghiera,
uno diserto, ch'e'buoni non ci hanno compagnia, anzi sono soli.
e voi siete a roma, e non ci scrivete. che discrezione è la vostra
in un deserto. fogazzaro, 1-58: ci vediamo ogni giorno; è un'oasi
urbano, per assistere al concerto che ci interessa. buzzati, 4-352: la strada
vicenda di gioia e di dolore / non ci tocca. perduta 2. desolato, ridotto
l'avviso mio non manca, possibile ci fia levare la falsa fama che gli chiama
dolci nati / la notte che le cose ci nasconde, / che, per
, 1-17: si domandava che cosa ci potesse essere di desiderabile in quella solitaria
di canto, / desidro che visibile ci vegni, / perché sostegni sì crudel martire
, per ordinario, l'amore non ci ha gran parte. baretti, 1-
s'abbia a mangiare i gomiti quando ci avremo il fatto nostro anche noi,
gradini delle chiese, fuori porta, ci sono i refrattari, quelli che nei
gli altri sette che sono passati, e ci hanno portate tante amarezze. puoi tu
pananti, i-101: -signor poeta, ci rallegri un poco. i...
, dette in cotal guisa, non ci hanno lasciato nulla da desiderare nella verità
contenuto. leopardi, 1-6: più ci diletterebbe una pianta o un animale veduto
pena pur gativa, come ci figura l'autore quasi luogo per bellezza
onde vieni tanto desiderato? come non ci hai soccorso in tante fatiche quante noi
l'anima. cinelli, 2-353: non ci poteva essere cosa più desiderata di ima
2-i-8: duoimi però che tali lacune ci abbian privati di molte desiderevoli notizie sullo stato
così breve tempo. landolfi, 8-141: ci prendeva un segreto, quasi inconfessabile desiderio
spezie della sua infinita generazione, non ci verrà così facilmente fatto di considerarla,
mai, frate, il diavol ti ci reca! ogni gente ha già desinato
soffici, i-37: il luogo dove ci trovavamo seduti era nel salotto da desinare
i desinari della signora dotta, sebben ci patisse, e vedesse come costei si
termi nante '; non ci occorre, e all'orecchio riesce alquanto
ripieni, / che poca gente più ci si disira. 5. locuz
ne disira, / se quei che ci ama è per noi condannato? fazio
: ma è ben desolante il quadro che ci abbozzate del patriottismo romagnolo. noi credevamo
ii-432: la nuova esistenza di cui ella ci assicura... ci permette
ella ci assicura... ci permette bensì di gemere sopra un amico
e costi molto... e poi ci sono tante spese...
si affrettò, ridendo, a dirmi che ci aveva pensato suo marito. pascoli,
, / ove la nostra tristezza fanciulla / ci attende col suo riso desolato. ungaretti
in maledizione, per ciò che non ci è abitatore. guicciardini, i-67: dalla
, 37 (651): non ci metteva neppure i piedi [nel proprio podere
una tal desolazione, che non mi ci potevo adattare. tommaseo- rigutini, 201
in qualche occasione si sarebbe detto che ci si divertiva, ma, da despota indolente
, gentilezza, e liberalità sua, ci ha mosso... a venire in
manzoni, 135: è la religione che ci ha resi difficili a concedere il titolo
... è dessa che ci ha istruiti a riconoscere e a rispettare in
, di fronte alla qui- stione che ci occupa, il paese ha una volontà?
nel medesimo corpo si producesse; né ci parrebbe di restar dessi in quel caso
lo svegliare; il momento in cui ci si sveglia. -anche al fìgur.
ogni concetto e parola opportuna alla proposta ci sovviene sempre necessariamente somministrato dall'occorso di
: eccovi come plauto... ci mette sotto gli occhi tutto il raro e
desterebbe, sarebbe pur mistieri ch'egli ci saltasse entro; così iddio; almeno
con gran cuore e con molto desiderio ci destiamo dal sonno; e rinnovelliamo insieme
si pente. aretino, 1-67: ci si desta nella mente un quesito,
e siici corpi di quel verbo / che ci dà nutrimento come pane, / o
per la pastura lasciammo gli cavalli, e ci ponemmo a dormire, e dopo sonno
commozioni a scrivere di cose politiche, ci furono molti storici di grande fede ed autorità
: -dormivano un vesprata, se baratto non ci provedeva con lo squadernare un paio di
, ma nello stesso tempo quasi incosciente ci fosse qualcosa di arcano, e direi
i parenti e gli amici casalaschi, ci accommiatammo da essi, mischiando non poche
, iii- 249: quando la domestica ci fece entrare in una gran sala quasi
., i-13 (9): ma ci conviene sapere dove noi dobbiamo avere fermata
una dose di dolore non sofferto che ci si ripresenta senza ragione e senza scopo
a giorni e ore della nostra vita, ci addoloriamo di cose che da tempo non
addoloriamo di cose che da tempo non ci fanno più soffrire, ci culliamo tra
da tempo non ci fanno più soffrire, ci culliamo tra vecchi e pallidi dolori.
di volontate / tutti a questa cittade ci portiamo. 9. disus.
destino, che interessano statuariamente, ma ci lasciano a noi. cassola, 3-90:
cassola, 3-90: -dimmi: tu ci credi al destino? -che intendi dire?
-che intendi dire? -al destino che ci ha fatto incontrare. -sono state..
quando vai con una ragazza, per cosa ci vai? per divertirti, no?
e con tante forze retrive unite insieme, ci pare una misura audace, e,
e tanta noia della fortuna, niuna via ci veggio da lei essere stata lasciata aperta
e delle nostre destre, nelle quali aver ci convien le spade. anguillara, 1-80
assai d'eseguirla. gramsci, 100: ci vorrebbe un figlio come me vicino per
qual sì bella dipinta vedeno / che mal ci sta se no la seguitreno.
se questa commozione della carne crescente non ci umiliasse e rintuzzasse, e non ci facesse
ci umiliasse e rintuzzasse, e non ci facesse solleciti e intesi contro al purgamento
invaghiti d'un apparente e falso diletto ci lasciamo al disordinato appetito fuor del buon
tranquilla. gramsci, 7-13: da lui ci si poteva aspettare tutti i fini immaginabili
, veggiamo saranno alla castellina; che ci fia più in destro. lettere e istruzioni
far baccano. soffici, i-69: ci attaccavamo alle corde delle campane, esercizio
corde delle campane, esercizio ambitissimo perché ci offriva il destro di fare, insieme
prigione. machiavelli, 11-1-58: non ci scrive dove e'sia stato menato,
conoscendo il disonore e pericolo che la ci arreca [ecc.]. guidiccioni,
, ovvero a deteriorarla, ché se ci sono per loro condizioni sì vili, che
, xvii-20 (217): noi non ci leghiamo per veruno legame di determinamento.
pagargli l'alfieri. gioberti, ii-273: ci è impossibile il determinare con certezza,
prospetto un ritratto che gli scrittori finora ci presentano di lato. d'annunzio,
ragazza invecchiata. baldini, i-348: ci sono degli acidi dei quali basta una
determinata parte. tasso, 9-1-38: ci ha alcune cose che 'n sua natura non
avere quel riposo di dire, il mondo ci è, perché è stato fatto.
, 136: ogni volta che ci volete venire, l'ho tanto caro,
determinato luogo e non più, mi ci accomodai volentieri. manzoni, 938:
cassola, 1-177: tu vivi perché ci sono quelle determinate coedizioni materiali.
che noi siamo ignari di quel che ci sia buono o cattivo; e però nella
amplia sempre appena lo tocchiamo, ma solo ci giova il povero finito, il determinato
, selezione dell'intelligenza e della bellezza, ci colpisce una specie di sacro terrore.
cavalcanti, 2-21: sopra le cose anche ci discolpiamo: come sarebbe se qualcuno,
se siete matematico di razza, vi ci rimettete armato di tutti gli artifizi, poiché
. cocchi, 8-207: questa istessa esperienza ci conduce a credere, che la nostra
sono detestabili quelli giocolari, i quali ci concitano a ridere e fannoci perdere il frutto
cose detestabili, si fa rispettare e ci interessa. bocchelli, i-405: non dico
a suffilar de buoi, / poco ci giuova el vivar sottilmente, / sì non
detraendo, / confessa il mal che ci fu dato in sorte. nievo,
, iii-451: tu di'che e'ci è comandamento che non si può predicare con
. santo ambrogio dice: meno danno ci fa non chi ci toglie le cose
dice: meno danno ci fa non chi ci toglie le cose nostre, che chi
toglie le cose nostre, che chi ci toglie la fama nostra. bartolomeo da
. torini, 224: e non ci lasciamo ingannare a questi stati, onori
questi stati, onori e preeminenzie ove ci vegiamo, però che non sono da
de marchi, i-950: sebben non ci sian pericoli gravi, e all'orlo
all'ideologia od alla metafisica. oggi ci avviciniamo a questo, e le scienze detronizzano
. beccaria, i-47: ora l'ordine ci condurrebbe ad esaminare e distinguere le differenti
natura di essi... non ci obbligasse ad un dettaglio immenso e noioso.
è di necessità... che ci opponiamo con buoni dettami a questo disordine.
, vogliamo castigare i nostri ribelli come ci pare, e nessuno ha diritto di
29: la ragione naturale... ci detta e ammaestra che non è vergogna
, 3-13: a scrivere una lettera non ci vuol tanto, e molto più trattandosi
quali scrivono e dettano dalle cattedre non ci sia nessun pulcinella con la testa di legno
iddio, con altre appresso, / passar ci faccia quella prima sera.
i-228: sonoci indizii per i quali agevolmente ci persuadiamo che appresso gli antichi erano i
per dire, di novizio cappuccino, ci vuole una certa forza di volontà e
che non mi venghiate collo sproposito che ci sono stati degli altri uomini che si
io vedermi dinanzi agli occhi coloro che ci hanno spogliati, derisi, venduti, e
guardare una donna con una occhiata (ci mancherebbe altro che non si potesse) anche
s'abbia a mangiare i gomiti quando ci avremo il fatto nostro anche noi, e
deviare le ricerche, ecco qua: ci son le manette, per loro e per
bailo avrebbe desiderato, sì perché troppo ci avrebbe deviati dal cammino, sì ancora
, mi ha detto antonio: « ci siamo inzuppati per ore, io e
giudizi. svevo, 5- 347: ci pensavo spesso a quella fanciulla brutta che
dimenticata. cassola, 3-187: -quanto ci vuole da firenze a volterra?
dolci. d'annunzio, v-1-714: ci fu già chi, senza effusione di sangue
l'altro ma vostri ferventissimi divoti, ci prostriamo umilissimamente a'vostri piedi. landolfi
non finisca questa notte per cedermi, cosa ci avrai guadagnato? se questa notte non
commuover la gente e fare impressione, ci si mettono con tutti i cinque sentimenti
. percoto, 335: se il signore ci esaudisce, quando sarai guarita, noi
mandasti per donato; della quale tutti ci rallegrammo, non tanto della limosina,
villani, 10-96: in brevissimo tempo ci deliberò del tiranno castruccio per sua morte
volontariamente quelle cose che di qui a poco ci converrà lasciare morendo, o vogliamo noi
f. negri, 53: mi ci trasferii dunque [in scandinavia], e
agevolmente dell'agguato che a bello studio ci avea teso il piacevole scrittore col suo sofisma
, ridiamo della sua malizia, e ci rallegriamo con esso noi per avere coll'
passano un poco di fianco perché non ci sia bisogno che egli si scansi.
. caterina da siena, i-5: adunque ci è bisogno il lume. o carissimo
il lume. o carissimo fratello, egli ci è di tanta necessità, che se
8-48: e 'ncrescemi di lui che non ci sia, / ma per me tanto
caterina da siena, vi-78: dio ci concieda grazia che noi siamo de'suoi
. sassetti, 158: diteli che ci mandi qua de'tordi o altre cose
: oh, donne borghesi! per voi ci voglion dei deputati, dei senatori,
la ragione l'ho io. io ci scommetto quel che volete: qualunque gentiluomo
: i frati di s. spirito ci metteranno le mani, e noi resteremo con
genere frutti, e simili: però ci vuol discrezione, e non istendere troppo
santo lorenzo nel nome di cristo crocifisso ci partimmo della nostra città di firenze.
gorgo sterile verdeggia / come ai dì che ci videro fra 1 vivi.
f. d'ambra, 4-114: non ci somigliono / i giovan del dì d'
uscio? -madonna sì, e non ci lascerei entrar persona. redi, 16-vi-135:
20-121: però al ben che il dì ci si ragiona, / dianzi non er'
men larga vena. borsa, xix-4-724: ci sarebbe anche una specie d'ingratitudine verso
tanta copia di letterarie delizie tutto il dì ci forniscono. panzini, i-210: mia
le fanciulluzze, che pensa che ella / ci nacque, si può dire, ieri
di vino. levi, 1-19: egli ci gira intorno in cerchi sempre più stretti
fate davvero che cessino... non ci date più diacciacuori! = comp.
acqua, e montato a cavallo, ci sollecitavàno di tornarcene a roma; ma
m. cecchi, 22-13: ma e'ci ha ancora peggio. / questi bei
letto tutto diaccio, anche d'inverno, ci sono abituata. -diaccio marmato:
era deserta... e mio padre ci precedeva nelle diacce, silenziose stanze,
venezia? ma reverendissimo no! ché ci preferisco qui il nostro piccolo villaggio di
ultimo inchino e l'ultimo sorriso, ci lasciò soli coi nostri nomi senza diadema;
di morale, per conoscere il quale ci tocca ora di annoiarci lungo centinaia di
al pubblico dalle buffe simboliche figurine che ci dicono cose curiosissime ed ignorate da tutti.
quella gomma overamente liquore condensato, che si ci porta d'africa simile a grumi di
rare » è un termine dialettale che ci par degno d'essere assunto per una
avanzi vegetali e animali, di cui ci è dato compiere un ordinamento prospettico e
prospettico e magari seriale, ma che non ci riesce di attualmente ripensare nella dialettica vivente
insomma. nievo, 260: il senatore ci pigliava gusto in queste esercitazioni dialettiche.
un'antenna il proprio occhio fosforico. non ci vide e continuava le sue dialettiche evoluzioni
tratti umoristici, seicentismo e barocchismo non ci sono più per niente. 2.
di gesso e di cartone, esse ci denunciano in una iperbole fisiognomica la passione
considerarle in un certo ordine, che ci sarà dato... dalla diversa
, presso / lo scudo imperiai, ci riguardava, / muto, co 'l suo
borgese, 1-424: l'altra fazione ci teneva ad accreditare una versione diametralmente opposta
diamine l'aveva mandato alla camera, che ci veniva a fare? cicognani, 1-46
, 1-138: che cosa diancine poi ci vedesse dentro quella nebbia spessa, chi
altre buone orazioni, quando al letto ci andammo. poliziano, st.,
bettola, dove sono stato dianzi. là ci sono i miei amici. moravia,
non sanno comprendere che diascolo di gusto ci si trovi? = eufemismo tose,
perché in questa sorte d'affetti pare ci s'allarghi in certo modo il cuore
: si mormorava intorno che nel palazzo ci si « sentiva », ci si a
nel palazzo ci si « sentiva », ci si a vedeva », che c'erano
. machiavelli, 707: naffe! dio ci aiuti, con queste diavolerie! io
io stavo dicendo che in milano non ci siete che voi che sapete fare un caffè
, lassù ai vicoli di toledo, ci aveva colpa quella benedetta leva che s'era
per tutto il tempo che mio fratello ci ebbe a che fare, la massoneria
del peccato; e nelle mani del diavolo ci troviamo. g. m. cecchi
gli comanda. grazzini, 4-147: ci restano gli spiriti delle tenebre, che
190): signore, questa spada ci significa sicurtà, contra il diavolo e
canto; all'opera, ai teatri / ci sta il diavol, ci vanno gl'
ai teatri / ci sta il diavol, ci vanno gl'idolatri. leopardi, iv-115
: oh se quel diavolo di benvenuto ci vedessi, guai a noi! della
storia antichissima, non la moderna, ci addita de're 'poveri diavoli'. zena,
che ti filò? baldini, 5-67: ci vuole dunque ima di quelle macchine piene
? goldoni, iv-453: in casa non ci lasciava avere un'ora di bene.
tutte le trappole dei cavallai diavolo non ci arriva. alvaro, 7-7o: di
se non era morto, col diavolo che ci andava lassù a morire di freddo!
mi par mill'anni, perché così ci vuole una fatica da diavoli. rovani,
di esse erano per la nipote che ci aveva il diavolo addosso pur sotto quelle
, che col cambio come sta ora ci sarà da sfondarsi le tasche.
combattere col diavolo che se li porti: ci hanno traditi. calvino, 75:
potente, e più fiero, come ci dimostra quel comun detto: *
., 23 (397): ci vuol tanto a fare il galantuomo tutta la
dall'acqua santa. -il diavolo ci mette la coda, le corna, la
fare, se il cento paia di diavoli ci s'è intraversato, ed hacci messo
iii-188: insomma se il diavolo non ci mette la coda io spero, a partir
infantile). -il diavol ti ci reca: per rimproverare persona che sia
: -mai, frate, il diavol ti ci reca! ogni gente ha già desinato
stata, dice: -il diavol ti ci reca; che hai tu tanto fatto?
* mai, frate, il diavolo ti ci reca'... e noi diremmo
per altre parole in collera: pur ci tornasti. -incappucciarsi col mantello del
diavolo avesse fatto sapere in quali strette ci trovavamo. moravia, viii-163: con quella
e pensare alla cena. e bene ci pensa l'agile donna, con 1'arrostire
mai nozze, che il diavolo non ci volesse far la salsa. idem, 125
). idem, 137: quando dio ci dà la farina, il diavolo ci
ci dà la farina, il diavolo ci toglie il sacco. idem, 198:
fa mai chiesa, che il diavolo non ci voglia, o non ci fabbrichi la
diavolo non ci voglia, o non ci fabbrichi la sua cappella (dicesi per dare
: -io credo in fatto e non ci sia pericolo. /... /
non è brutto come pare, / e ci sono i suoi beni, ed i suoi
abita in questo sito, e però ci si vede sì diavolosamente, e vo'
guido da pisa, 1-105: questo populo ci dibarbicherà, come lo bo', che
indefinito e troncano i secondi movimenti, ci sono le purgatorie, che non sol
e l'incalzai: così abbracciati / ci dibattemmo alquanto, indi in un fascio
: quanto più ripensandole [queste nature] ci dibattiam per uscirne con la vittoria dell'
dell'averle comprese, tanto più vi ci avviluppiam dentro. alfieri, 6-316: già
perduto la sua unità e semplicità; e ci dibattiamo fra il reale vivo e presente
, chi mi tocca dinanzi. più presto ci pigliasseno e tirassenci in qualche stanza di
tirassenci in qualche stanza di buttiga e tanto ci dibat- ticasseno che ci sfogassen la rabbia
buttiga e tanto ci dibat- ticasseno che ci sfogassen la rabbia. fanfani [in ballesio
sia il vero, il destino non ci rimescolò due volte, che le sue e
di schivarle. d'annunzio, iii-1-1069: ci piacque d'ima- ginar rinnovato..
or via / impazzi adesso, che ci ha dibisogno / di comperare a contanti
e dibonarità tua, che tu primieramente ci deliberi di questa cotale temenza. storia dei
: dicasterica peste arciplebea, / che ci rode, ci guasta, ci tormenta
peste arciplebea, / che ci rode, ci guasta, ci tormenta i e ci
/ che ci rode, ci guasta, ci tormenta i e ci dà della polvere
ci guasta, ci tormenta i e ci dà della polvere negli occhi / grazie a'
stare al suo posto; e io ci metto pochino a rimetterla a posto.
. idem, ii-1-987: godofelassi, dove ci fermammo due giorni, ebbe anch'essa
, 220: macinello malestro di balla ci de dare s. xx di pisani,
come con amici, e soltanto quando ci capitava qualche sconosciuto faceva un po'di
tali vostre scempie dicerie. i altro ci vuol che queste filastrocche, / a convincer
di pastori, né d'altra gente che ci impaurivano. segneri, 2-1-442: abbandoni
cile veggiamo diserto, se piovesse, ci converrebbe levare da campo; che pur
levare da campo; che pur così ci stiàno villanamente, in su queste montagne
, 126: quelle cose che ci narròne,... cioè che in
forza. muratori, 5-ii-262: il poeta ci ha
, 23: alcune parole, ch'io ci porrò nelle chiose de'santi per più
iv-277: questa è la verità; che ci creò perché noi partecipassimo di lui,
suo eterno e sommo bene. chi ci ha dichiarata e manifestata questa verità?
. pellico, conc., ii-169: ci vuole una forza non comune di carattere
di nozze [d'alberti]: né ci volle fare altro cartello o lettera dichiaratoria
[i comunisti e i socialisti] ci accostavano sovente alcune dichiarazioni coi gomiti sulla
-ma... ecco... ci sarebbe da fare semplicemente...
modo non si dichiarirebbe bene, perciò che ci è grande differenza dal parlare volgare al
iii-32-301: è chiaro che, se uno ci viene a dire che l'imperativo categorico
accendere la luce, [la bidella] ci guidò per i corridoi e le scale
. b. croce, i-1-8: ci accorgiamo della profonda differenza tra materia e
ma l'uno è un di fuori che ci assalta e ci trasporta, l'altro
un di fuori che ci assalta e ci trasporta, l'altro è un di dentro
lire, e partiamo col cane che ci salta davanti. 2. con valore
, / che di dieci altri mila che ci sono, / tra'quai fatica è
dienai *, interiez. ant. dio ci aiuti (come invocazione marinaresca).
/ che dopo cento mila guidaleschi / ci renda la brigata sana e lieta. ammirato
ingegno / per farlo dimagrar: non ci fu verso. / gli fer far
a dieta, e sempre avanti / ci dan questo cibreo: / questo cibreo
certaldo, 305: s'io ci sono oggi non ci sarò domane; e
305: s'io ci sono oggi non ci sarò domane; e lasciare non
dreto, il negozio va bene: ci corre poco dal petto alle rene. fagiuoli
difenda la nostra patria e che non ci vengano i tedeschi ». verga, ii-173
altre bestie. leopardi, i-219: ci commuove molto più una rondinella che vede
fosso, dolcissime sirochie, che ci difende da ogni temptazione e da ogni bestiale
naturai ragione è, di ciascuno che ci nasce, la sua vita, quanto può
disse piagnendo: « signore, iddio ci aiuti! la nostra gente tutta manca »
. simintendi, 3-229: la pecora ci dea tarmi che ci difendino dall'aspro
3-229: la pecora ci dea tarmi che ci difendino dall'aspro vento borea. bibbia
; il pezzo di carta su cui ci si siede per difendere l'alfine acquisito
a difendere che il nimichevole esercito non ci oltraggiasse. ariosto, 14-7: nostra salute
siete, che volete? »; e ci aveva in mano un falcetto, come
clementi implora: forniteci armi e munizioni che ci difenderemo da noi. nievo, 875
fulmineo, furono subito nella trincea, ma ci siamo difesi con la mitragliatrice, finché
. cadetti, 33: la notte non ci potevamo diffendere dalle zanzare, che ci
ci potevamo diffendere dalle zanzare, che ci molestavano grandemente. magalotti, 24-314:
sentire una certa avversione alla persona che ci porta la cattiva nuova. carducci,
offendevoli a'nimici; però ch'e'ci vengono a trovare. botta, 5-2 7
quella disputa. vallisneri, ii-145: ci è un'altra sorta di amara ed indiscreta
alcuna, non sappiendo altro che farci, ci andavamo nascondendo per le macchie o sagliavamo
da quegli aspetti e intendimenti brutali, ci mettemmo allora sulla difensiva.
fatto però si è che noi fra tanto ci siamo sempre rimasti collo svantaggio di avere
che volevamo la rivoluzione mondiale, poi ci siamo accontentati della rivoluzione in italia,
in letizia di cuore, che non ci dobbiamo insuperbire, né enfiare di stato
mani, in sella tutti, / ci aggiriamo vegliando. pisacane, iv-125
palla alla distanza di 1800 metri, ci hanno mandato catenacci che non piglian fuoco
altro per trasportar la causa, pare che ci resti ancor quest'altro modo di controversia
281: ma nell'atto d'amore / ci ha pure un grande errore, /
male credere che questo governo populare che ci abbia a conducere in tanto disordine, che
e diletto; e se in nulla parte ci avesse difetto, lascio alla correzione de'
eccettua. carducci, ii- 18-91: ci sono quattro luoghi certamente errati, ma che
, cioè di questa schifità, io non ci potrei perseverare, però che questi
, o vedendole a prima giunta, ci paion brutte, appoco appoco, assuefacendoci
il senso de'loro difetti esteriori, ci vengono parendo meno brutte, più sopportabili
difetto o pur fierezza loro, / ci son de le lor grazie. tasso
sua censura franca e profonda, che ci rivela con una parola un difetto segreto
virtù, liberi di respirar l'aria che ci spetta. bigiaretti, 8-98: tu
dimoranza che fai in guardare lei, ci dai l'ore del verno; e alcuna
-non vi è uomo senza difetti; finché ci son uomini, ci saranno difetti:
difetti; finché ci son uomini, ci saranno difetti: le miserie fisiche e
difettose. levi, 1-29: in paese ci restano invece gli scarti, coloro che
: se si adopererà quel compasso che ci propone il buon gusto per misurare il bello
mentovato dal biondo e dal galateo, ci ha data una geografia troppo difettosa e
quanto al processo di falsità che ci si minaccia temiamo abbia a rimaner
femmina come quella dell'uomo, non ci ha nulla differenzia; imperocché la differenzia di
, ed a far tanti monti quanti ci son semi differenziati in tutto quel mescuglio
marionetta, sorretta da forze oblique, noi ci accorgiamo che è superflua la differenziazione di
-assol. savonarola, 5-i-84: tu ci hai promesso le grazie tue e le
del parasito che, s'almen non ci impedisce, ci differisce?
che, s'almen non ci impedisce, ci differisce? 4. intr
il sapere, la pratica? questo ci giova a guardarci dal male e ad
acquistare il bene... che cosa ci fa differire dalle bestie se non questa
. comandarlo poi sarà difficilissimo, e non ci vorranno i guanti. soldati, i-107
d'euforbo. manzini, 12-166: ci sono tanti modi di essere eleganti:
vero un po'schizzinoso e sofistico, e ci fecero ben più sensibili ai difetti che
delle demonia, pochi e quasi nullo ci andava. bibbia volgar., viii-636:
, 263: il mare e i fiumi ci danno i pesci... e lasciansi
miracolò. serdonali, 10-135: a tempo ci vennero incontro del castello uomini con le
le torce accese, la qual cosa ci giovò molto ad alleggerire la difficoltà del viaggio
nuovi. tasso, n-iii-701: se non ci fossero molte difficoltà, l'ingegno del
biblioteca. moravia, 12-276: siccome ci troviamo in difficoltà abbiamo ripreso ad affittare
litterale. leopardi, iii-103: se ci fosse vendibile qualcuna delle tante collezioni di
resta. goldoni, vii-1018: -che? ci ha qualche difficoltà? -vi potrebbe
tempo concordato; che se alcun disparere ci intravviene, il che non è solito,
padrone ti manda via, io non ci ho difficoltà a pigliarti con me. b
difficoltosamente sotto la pioggerella veleggiante che ci bagna fino alle ossa, camminando sul ciglione
carducci, iii-13-108: quest'errore non ci giustifica nel diffidarci dell'4 istoria imperiale
diffonde intorno? tozzi, 3-99: ci siamo seduti sotto un pergolato. l'anima
pronom. cuoco, 2-ii-17: se ci è permesso di tentar forinole sensibili per
inconveniente [dell'esagerazione] se riparo ci ha, credo io che sia non
, ond'erano animati gli autori, non ci hanno lasciato mazzini, ii-395: noi
essi non sono contro i quali ci rivoltiamo, sono i cattivi diffonditori,
2- 12-3-44: per tal maniera noi ci allontaniamo e ci dif-nelle finezze o delicatezze,
: per tal maniera noi ci allontaniamo e ci dif-nelle finezze o delicatezze, ma nelle parti
si possa reintegrare la purità loro, ci pare paterno / prende con risi e con
leggenda aurea volgar., 759: non ci ama dio tanto quanto elli è amato
eravamo conversi, la povertà improvvisa che ci coglie, ci rende agili, leggeri,
la povertà improvvisa che ci coglie, ci rende agili, leggeri, in ascolto
. bernardo volgar., iv-69: ancora ci sarebbe la brutta e sozza immagine,
in modo sorprendente. soffici, iii-284: ci recammo difìlati alla trattoria, dove qualcosa
recammo difìlati alla trattoria, dove qualcosa ci avrebbero pur servito. -per estens
in questa machia? vo'vedere se ci fosse qualche riccio... oh
e dì serotini nella età nostra ci caricano e vestonci di molta ombra
dei bacini, dando la forza che ci trasporta frescamente sull'appennino, regoleranno anche
salvini, v-455: l'esperienza mostra non ci esser cosa di più facile digerimento.
d'un ariosto e d'un sannazaro ci possono più far digerire de'versi sdruccioli
nell'orecchio; -piano che l'europa non ci senta. de roberto, 174:
altre il ventre. muratori, 8-i-91: ci aiuti ad accorrere a qualche parte,
occupavano alle donne tutto il dopopranzo, ci lasciavano liberi per lungo tempo ai nostri
i-306: la state, percioch'ella ci risolve il caldo naturale interno, e
bandello, 3-32 (ii-421): egli ci ha dato il digestivo, ed io
delle bianche stole, / questa revelazion ci manifesta. landino, 412: adunque più
, 9-393: qualche libro di nuovo ci hai curioso / e sollazzevol da passar
, dice [s. paolo], ci diiudicassimo, cioè mettessimo ragione con noi
noi stessi e punissimoci, dio non ci giudicherebbe. 2. discernere.
: abbiam sanza vigilia digiunato, / ché ci partimmo per tempo ier mattina. bandello
ii-1450: quel sentimento... ci spinge anzi a volere anche per noi il
dello stomaco digiunando del miglior boccone che ci toccasse mai. foscolo, xiv-253:
disse renzo: « ora che lei mi ci fa pensare, mi ricordo che sono
e che nell'ampia mensa / parte ci ha 'l nudo povero e digiuno? testi
ancora non abbiamo vostre lettere: non ci tenete più tanto digiuni, ché ci faresti
non ci tenete più tanto digiuni, ché ci faresti scandolo. ariosto, 20-11:
. pea, 3-246: la gioventù ci segue ciecamente e ci dà la vita,
: la gioventù ci segue ciecamente e ci dà la vita, pur essendo digiuna
avido (di cose di cui non ci si è saziati a sufficienza o di cose
stimi de l'assalto / ch'or ci apportan costor, vii turba imbelle, /
le orazione e simile opere pie che ci sono ordinate dalla chiesa o ricordate da'frati
tanto tempo. sinisgalli, 6-11: non ci facciamo eccessive illusioni: da certi inverni
, ma prima che arrivassero le vivande ci vollero ore e ore e tutti erano
, ii-46: molte [donne] ci sonno che chi le vedesse a digiuno
nuovo giornale enciclopedico, xl-487: ma ci determina a parlarne la certezza in cui
guida. landino, 19: dignità ci dà onestà, auctorità e reputazione per la
tirannide, leggevamo questa strofa, ci sentivamo percossi da un non so che
un non so che per cui ci sentivamo sollevare, e dicevamo: ecco un
: senza guardare alla dignità dell'abito, ci mettono in pericolo della testa. tasso
, che salve da la malignità de'tempi ci sono restate, così belle paiono a'
conclusioni, che, intesi i termini loro ci sono per la loro istessa natura chiare
operavano. alvaro, 7-262: l'industria ci ha abituati a una continua esigenza del
bellezza da non potersi verificare, tanto ci dà una gioia ravvolta e sempre digradante:
un passo allegro, ecco quel che ci mette, e la voglia di cantare
v-449: la scrittura... ci rappresenta le cose, ma mediante le
grandinare. aretino, 10-148: ci fa godere di quel regno nel quale
». sacchetti, 100: se e'ci fosse monna scoccalfuso, / vo'la
accetta di soffrire (rassegnazione) e poi ci si accorge che si è sofferto e
. note al malmantile, 2-747: ci serviamo del verbo 'digrignare ', per
fare a digrossare l'ariento, che ci mena di contado contadini a dirozzare.
io i'questa piana di sa mateo ci sono conosciuto e so mi digrosato i'
ammaestra. carducci, iii-10-28: ci rimane a vederlo... nella parte
, 395: -signor michele, non ci darete che frittata? almeno tagliate per
e fa'di diguazzare, ch'e'non ci regalasse qualche uovo boglio.
per me, pur s'io mi ci diguazzo, / parrà che non sia suo
se a noi, o malsana, ci fia dato copia di te, tu dilacerata
: questi [ossian]... ci defrauda di qualche piacere che si sarebbe
senso di odio e di ribrezzo / che ci avrebbe tra poco scagliati / nelle braccia
tucte queste fadighe e spine che egli ci truova, non pare che egli se ne
e dilatando le narici, e pare che ci rinfreschi il sangue e l'anima.
gialli e disse sottovoce: -lei dunque non ci crede? savinio, 1-43: come
spirito nostro sceso dal cielo, che ci illumina la mente, il qual venuto in
stanzetta abbandonata era proprio ciò che ci voleva per me. vi entrai, e
è una provincia assai dilatata, ci sono alcune ville dove il formento riesce
i-134: se si farà in fondo della ci terna murato un suolo di due braccia
, i-294: è chiaro che quanto ci occupiamo nell'esercizio dello studio istrumentale,
una freddura. rovani, i-102: ci ricordiamo come alcuni scolari di ret- torica
accompagnavano a quelle nozze vergognose, non ci potesse esser posto per un po'di
dileguato per tempo una illusione che già ci empieva di speranze mendaci. de sanctis,
se alcuno avanza a tante fortune, ci strascinano in dileguo, e dannoci in nome
46): sicuramente, se tu ieri ci affliggesti, tu ci hai oggi tanto
se tu ieri ci affliggesti, tu ci hai oggi tanto dileticate, che niuna
rincresce. simile, se niuna anima ci è che sia consolata, starebbe a udire
spiare, se qualche cosa da spiare ci fosse. 3. agg.
v-1-900: la sua lesta abilità scenica ci richiama in tempi a cui, come autor
a una visione storica superiore, e ci hanno inflitto, sino all'esuberanza,
borghesi: due donne e un vecchio ci venivano incontro, accaniti dalla fame.
alti regni, i quali egli possiede, ci privò. meliini, 128: io
noi, i pezzi di ricambio, e ci ridurremo smontabili. alvaro, 14-21:
testi fiorentini, 599: prove- negini ci valliono per bari li. xxxim s.
invece le arti belle, a firenze, ci campavano appena a dozzina.
onoratissima. ricchi, xxv-1-208: se ci è via / che la possa lasciar,
tesauro, 2-391: ma iddio la ci rappresenta come donnadragone o dragodonna: congiugnendo
gomma, overamente liquore condensato, che si ci porta d'africa simile a grumi di
. barilli, 2-29: vienna non ci viene più incontro, con la musica
osservazioni fatte da me nella faccia lunare ci porgono indubitabile certezza, come la conversione
alla basilica lateranense, perché il bresciani ci possa far vedere « la squadra dei dragoni
cavallo »... e i dragoni ci stanno per farci vedere il berrettone
e che, adoperata nell'acque nostre, ci pescherebbe un popolo infinito di conchiglie.
(i-180): se egli non ci fosse, io in vita che farei?
di un'anima tumultuosa e inquieta, ci hanno mostrato qui l'imitazione di shakespeare,
di stupore o di sforzo. essi ci rivelano che l'anima e il corpo
intendere la poesia del tuo drammino psicologico ci deve volere ima esecuzione straordinaria.
l'infausta, una qualunque soddisfacente soluzione ci rasserena. niente in definitiva è successo,
, si dice mentalmente: « se ci capisci qualcosa sei più bravo di me!
sottile e d'intensità drammatica, profonda, ci prendeva. serra, iii-442: certo
; pavoneggiarsi. nievo, 506: ci son venuta perché il tempo stringeva,
. manzoni, 68: ei qui ci trasse: un torto / argin divide
la cupola... guardando meglio ci s'accorge che non si tratta solo
tappezziere. giamboni, 2-3: ci sono fabbri, drappieri, cordovanieri ed
drastica. targioni tozzetti, 8-226: ci siamo per altro astenuti dai purganti drastici,
potete tornare; / da ch'e'ci è dirizzata la ventura, / ormai
come tali. carletti, 208: ci sono molt'altre sorte di droghe medicinale
pirandello, iv-105: pare impossibile che ci siano sciagurati che han bisogno di vino
che si drogano e si sparano? ci sono dei vizi che costano soldi.
e nel siero come, col fumo, ci droga il fresco dell'ora, il
quel dromedario in sembianza d'uomo che ci ha fatto sempre la guardia. soffici
sacerdoti, con le mani al cielo ci pregavano cose orrende. monti, x-3-348:
non sono natie del nostro suolo e ci piovono dalla patria delle antiche druidesse
druidès (cesare), druidae (ci cerone), d'origine
in ogni duade del secolo questi numeri ci sono stati cattivi. così 37-38 e 39
che si contiene tutti i numeri, ci sarà forse lecito dire che la dualità
de sanctis, 11-255: nel purgatorio non ci ha grandi individualità, ma invece vi
, dubbiando stassi. strinati, no: ci addomandò pace in quel tempo caruccio di
rinaldo degli albizzi, iii-94: voi ci scrivete coteste vostre lettere con molte eccetere
queste parole tra voi, perché dubbievole ci sia che noi non possiamo confondere li
certamente, con non piccola dubiézza, ci ristavamo sempre a guardia delle trincèe,
di ricevere almeno vostre lettere, che ci levino qualunque dubbiezza. 3. materia
, i-153: ma tante e tali dubbiezze ci ha, che voler rifiutarle a lungo
rende le elezioni più che dubbie. se ci mandano in camera rossa, siamo fritti
, da gente mediocre, scegliendo dove ci fosse da guadagnare con maggiore rapidità, fidandosi
de'veneziani, i quali de'loro legni ci facessero aiuto, come delle nostre genti
che le ragioni sieno per me, pure ci è anche alcuno dubbio, dove mi
viii-78: ho notato che quanto più ci si sente dubbiosi, tanto più ci si
più ci si sente dubbiosi, tanto più ci si aggrappa ad una falsa lucidità della
, le quali il nostro tranquillo navicar ci turbano e il sentiero del buon vivere
turbano e il sentiero del buon vivere ci rendono sospetto e dubbioso, suole con le
affinché né del cadere né del crollare ci sia mai più dubitanza. 5
non l'hai fatto entrare? -dubitava che ci fossero delle persone. egli non vuol
questi sileni. goldoni, vii-1042: non ci dubitate, signore, non vi mancherà
chenti dovremo essere in quelli che già ci hanno giovato? boccaccio, vi-299: ella
che delle tue dubitazioni di lieve accertare ci possiamo. a. alamanni, n
cosa dubitosa e pericolosa a quelli che non ci attendono. boiardo, 1-4-89: ed
/ per cui del mio sì ben ci si favella. gregorio dati, 1-128:
non fummo / due. né quel giorno ci contaminammo / né dopo mai. lo
in serbo per memoria della loro antichità, ci hanno detto che sì fatti giuocatori paiono
. pirandello, i-359: ma non ci sarà mica bisogno di fare un duello all'
duellino. de amicis, i-288: ci fu anche qualche duellino fuori di casa
è stato scoperto dagli innumerevoli dulcamara che ci deliziano con la loro sapienza ermetica.
dunche queste cose, perché non ci sono; non ci sono testimoni, non
perché non ci sono; non ci sono testimoni, non scritture, non
freddo e mortificato; il fenomeno non ci commove più. moravia, 16-
è il vestimento nuziale, il quale ci conviene avere perché siamo invitati alle nozze
si convenisse. goldoni, viii-1093: ci tratta assai duramente, ci odia perfettamente
viii-1093: ci tratta assai duramente, ci odia perfettamente, e malgrado a ciò,
calvino, 93: tutti qui ci guadagniamo il pane molto duramente, fratello
, iii-118: oggi le demonia non ci hanno quella signoria, che avere solevano di
. cellini, 2-80 (441): ci convenimo che quei mia dinari e'gli
loro non convenienti, o 'non ci durano, o non prosperano, o ci
ci durano, o non prosperano, o ci degenerano. -mantenersi a lungo fresco,
lo fu il nostro nonno, un bicchiere ci dura per tutto un pranzo di natale
. tecchi, 12-22: non che ci vedesse chiaro nella situazione e si sentisse
: girando il mondo... ci si può alleggerire anche degli affetti che
, 17-142: si trovò tanto bene che ci tornò. per quattr'anni durò a
durare. grazzini, 4-422: ci ponemmo per dispetto ad rigiucare a scacchi,
grazia di dio forza e avvedimento non ci prestasse. sercambi, 253: l'amore
la fortuna finora mi aiuta. mi ci esce la giornata, non di più.
. denina, v-98: non ci sarebbe ragione di biasimare il lusso che
veduto fare a mio tempo a quanti ci sono stati. pananti, ii-391: il
parecchi analoghi, per caratterizzare i quali ci vuole proprio il « durissimità ».
perderanno. sassetti, 122: di carne ci è sottosopra mancamento, ché d'ogni
sottosopra mancamento, ché d'ogni tempo ci si ammazzano vacche molto dure, e
peggio mio, l'ha fatta, e ci andò pure a star di casa.
. cuoco, 1-179: dura necessità ci costrinse a trascurare tutti gli esterni rapporti
duro, ed a fargliela ci vogliono tutti i santi diavoli. palazzeschi,
entrava per un'inferriata, dove non ci avrei potuto introdurre il pugno chiuso:
per un fine buono e bello, non ci riesco. mi manca forse quella duttilità
, quella persuasività, quella insinuatività che ci vuole. bocchelli, i-289: lo consideravo