e in cui prepara, ahi per chi dunque? venere / gli accesi baci e
valore? carducci, 438: ménte chi dice ch'ove il core avvampa /
menzini, 5-115: sa me'di te chi al libro del quaranta / acceso è
stor. riconoscimento conferito un tempo a chi, nei concorsi accademici o negli esami
e quella onesta disinvoltura indispensabilmente necessaria a chi brama di essere intimamente conosciuto, e
di essere intimamente conosciuto, e a chi ha d'uopo d'essere adoperato da
le nostre, quando non sanno bene chi tu sia, come senza paragone più
accessorio segua il principale, cioè che chi acquista quest'ultimo acquista pure il primo
accessorista, sm. e f. chi è addetto alle operazioni di finitura.
in premio per isposa se stessa a chi avesse avuto potere di caricarlo, e che
rinimico è più possente, / più chi perde accettabile ha la scusa. botta,
2. sost. dir. chi compie l'atto di accettazione di un'
ricchi perché qui non si deve sapere chi è povero o ricco. baldini, 4-50
presume accettata. buommattei, 189: chi ha giudizio, ha caro che gli
che riceve, accoglie; in particolare chi si lascia corrompere da regali, da
dello sforzatore poi e del- l'accettatore chi abbia meritato maggior biasimo, facilmente il
contratto è concluso nel momento in cui chi ha fatto la proposta ha conoscenza dell'
disdice l'essere villano verso di chi a me è stato cortese,
accezione del vocabolo, si applica a chi scrive in materie relative alla cultura dell'
tempo di gabbarli insino all'ultimo. chi è stato già colto da qualche inganno o
172: non è vinto, ma vince chi alli suoi s'acchina. idem,
suoi s'acchina. idem, 237: chi non se acchina per vergogna, si
d'agnellino. boccaccio, i-341: chi fu più valoroso uomo d'èrcole,
vecchia: e dicesi da'nostri artefici di chi opera alla grossa, senza considerazione,
, sm. rumore confuso prodotto da chi cammina trascinando le ciabatte. = deriv
, lo spagnuolo, l'indiano, chi per vecchio, chi per ragazzo, chi
, l'indiano, chi per vecchio, chi per ragazzo, chi per acciaccoso,
chi per vecchio, chi per ragazzo, chi per acciaccoso, chi per infingardo,
per ragazzo, chi per acciaccoso, chi per infingardo,... ognuno ci
fondere, a bollire, a martellare / chi qua chi là si siede. il
a bollire, a martellare / chi qua chi là si siede. il bronzo e
voliera. d. bartoli, i-442: chi [fra gli animalucci] è tutto
gli animalucci] è tutto spine, chi scaglie e piastre, chi dure anella
tutto spine, chi scaglie e piastre, chi dure anella commesse, chi da capo
piastre, chi dure anella commesse, chi da capo a piedi in arme, con
incandescente. leonardo, 2-465: chi macina li smalti, debbe fare tale
per dar fuoco alla carica a piacimento di chi tira... l'acciarino si
. idem, conv., i-x-13: chi vuole ben giudicare d'una donna,
sp., 13 (229): chi forma poi la massa e quasi il
perde. ariosto, 30-81: « chi m'assicura, ohimè! degli accidenti »
237): e se noi volemo cercare chi move li accidenti ch'adevengono a li
che sì vile vita non consentiria menare a chi lui tiene per signore, come tu
accidente noioso. torini, 12-2: or chi potrebbe espremere o dire compiutamente quante sono
contadini che ci guardavano accidiosi e pensando chi sa che cosa di noi. verga
, e è nel settimo cielo. chi nasce sotto questo pianeto è accidioso.
accigliaménto, sm. aspetto accigliato, di chi aggrotta la fronte (ed esprime malumore
labbro levò alta la testa al modo di chi insegue qualche cosa che sul momento gli
e urlate. alamanni, 4-1-334: e chi per te più fia, / che
tommaseo-rigutini, 1004: nel proprio, chi è accinto, ha le vesti bene accomodate
nota abbiam fatto per gridar contro a chi scrivesse acciò senza la che, ma per
è un mozzicone irragionevole, da lasciarlo stare chi desidera scrivere esattamente. carducci, ii-765
o vinto o vincitore, / chi la mia morte o la vittoria onore.
c. dati, 153: non manca chi dica che apelle di già famoso nell'
, i-84: suonate un'arpa a chi non ha orecchio..., sbadiglierà
. sinisgalli, 7-23: c'è chi si alza sulla punta dei piedi per acciuffare
e calorosa. segneri, iii-3-71: chi non lo conoscesse per altro, non
o altro foglio o cosa... chi per altro voglia usare accludere e accluso
nella sua tana. bontempelli, 8-104: chi stava in piedi appoggiato col fianco a
cavezza alla groppa dell'antecedente: e così chi seguita, va colla testa vicina alla
l'amichevoli accoglienze,... domandò chi fossero i compagni. idem, vi-25
volse / vita con l'acqua a chi col ferro uccise. alfieri, 5:
i ceri. ojetti, ii-553: chi va a messa può dolersi dell'officiante o
e adorabile. 2. chi segue assiduamente una persona autorevole; partigiano
si risentissero. fagiuoli, 3-4-136: chi chiede, ed ha la pretensione / d'
chi pingerà l'attonito sembiante? / chi degli occhi il baleno? idem, iii-233
e lo guardò come il cane guarda chi lo ha picchiato, con una muta
sm. (femm. -trice). chi recita, chi interpreta una parte (
femm. -trice). chi recita, chi interpreta una parte (in teatro,
2. per simil.: chi prende parte attiva alle vicende della vita
in attore e spettatore. 3. chi si comporta come se recitasse; simulatore;
se recitasse; simulatore; commediante; chi esplica una parte (nella vita)
primi. 4. dir. chi agisce in giudizio, promuovendo un'azione
5. per simil. ant. chi muove guerra. guicciardini, iii-72:
chiarità, che grandissimo stupore davano a chi gli ragguardava. bisticci, 237:
d'annunzio, iii-2-198: uomini attossicati, chi di voi / fu morduto dall'aspide
sm. (femm. -trice). chi attossica, corrompe; avvelenatore, corruttore
vita. d'annunzio, iv-2-1033: chi può dire quel che più ci attragga nella
attrattiva / tal ch'io non so a chi me la somigli, / perché l'
d'uno attratto. sacchetti, ii-121: chi ha una figliuola atratta o monca,
o monca, la dà a dio; chi ha il figliuolo buono, se 'l
prato? idem, 5-11: chi d'ambrosia gl'impingua il crin sottile,
ambrosia gl'impingua il crin sottile, / chi di rosa l'implica e chi
chi di rosa l'implica e chi di persa, / chi di pomposo e
l'implica e chi di persa, / chi di pomposo e barbaro monile /
due cose (come ho detto a chi me n'ha parlato) s'attraversano a
i-47: mal venga alla guerra e a chi l'ha inventata quella maledetta polvere da
un sottil filo, / pel qual chi in dite va, convien che monte.
la porta: -vieni vieni a vedere chi c'è. calvino, 4-120: il
ed immoto. conciliatore, ii-155: chi ha un'idea giusta del modo con
paiono legati, ed attrecciati insieme; e chi volesse fare una bella finestra di vetro
. m. -i). neol. chi provvede a disporre gli attrezzi necessari per
un gran buco. giusti, i-323: chi ha libri e attrezzi da trasportare non
'l peso e l'onore; e chi il primo di noi esser debba nella elezion
lo contrario attribuire senza scherno, a chi non avea quel cotal privilegio. sodcrini
d'arte desti nell'anima di chi l'esamina quello stesso entusiasmo che
complesso di diritti e doveri pertinenti a chi svolge un dato compito (e definiscono
..., illuminano e non attristano chi le accoglie. viani, 19-393:
idem, purg., 17-120: è chi podere, grazia, onore e fama
ben s'attrista. leonardo, 2-94: chi perde tempo e virtù non acquista,
attrista. l. martelli, 1-108: chi de'l'altrui morir troppo s'attrista
, i-1-377: sono difetti inseparabili da chi non è vissuto nel fecondo attrito letterario,
possiamo. passavanti, 129: e chi non si confessa attualmente e di fatto più
sm. (femm. -trice). chi attua; chi mette in atto,
. -trice). chi attua; chi mette in atto, in esecuzione.
di certi loro sillogismi. e allora chi mai li può seguire? 7
il quale tornando poi su come suol fare chi va al fondo. 2
). ariosto, 40-17: chi questa cosa e chi quell'altra getta /
ariosto, 40-17: chi questa cosa e chi quell'altra getta / dentro alla fossa
annio gallo. campanella, 1067: chi non vuole imbriacarsi, con succo di
audàcia, sf. ardimento di chi affronta il rischio senza esitare; coraggio
ov'era pria spavento: / cede chi rincalzò; chi cesse, or preme.
spavento: / cede chi rincalzò; chi cesse, or preme. marino, 7-171
del viso; che è quello di chi si mette a corpo a corpo con la
conv., ii-hi-i: e'da sapere chi e quanti sono costoro che son chiamati
, / c'assai ha guadagnato / chi si sa scompagnare / da mala compagnia.
vene. idem, i-644: ché chi ben incomenza / audivi per sentenza / ched
eo non trovo quasi auditore / con chi ne possa de ciò rascionare. bartolomeo
auditore: e questo dillo pure a chi tu vuoi e lascia che si scomiccino.
chiama bene. savonarola, 7-i-56: chi può aiutare el regno di cristo e augumentarlo
sm. (femm. -trice). chi fa un augurio, chi esprime un
). chi fa un augurio, chi esprime un voto. segneri,
/ sciagure infesto augurator, parlava / chi collo andar de'secoli freddarsi / creduto ha
e in mare. pascoli, 919: chi con la verga degli augu t augùri
la verga degli augu t augùri, / chi con l'olivo delle placide are.
. m. cecchi, 9-4-8: o chi non ridere'pure a dir corvi /
sua elezione santissima, con privazione di chi lungamente avea posseduto il titolo augustale e
, felice augusto, / che gli dei chi lor somiglia / custodiscano così. parini
, dal gr. ocùx
perduto. idem, i-338: viva chi può libero, seguendo quelle cose che in
fuggire, tengo che da seguire sia da chi glorioso fine disidera, come aumentatrice di
sm. (plur. -i). chi, in borsa, specula al rialzo
. chiaro davanzali, ii-334: chi non s'aomilia, / già sua
che s'aumilia sarà esaltato, e chi si esalta sarà umiliato. ugurgieri,
parlare altero. torini, 336: chi qui s'aumilierà, sarà con lui essaltato
umile, più s'aumilia; e chi s'aumilia a ciascuno, ciascuno gli
e glorificheràtti in eterno, però che chi s'aumilia sarà esaltato. s.
che s'aumilia, sarà esaltato; chi si esalta in altezza e in superbia,
inf., 5-51: maestro, chi son quelle / genti che l'aura nera
, sep., 129: e chi sedea / a libar latte e a raccontar
candidi ermellin sono il tributo / di chi di là da i monti / manda
14-80: barba bianca dall'aureo tono di chi l'ebbe bionda. comisso, 12-229
aurino. algarotti, 2-214: e chi ci assicura... che quel suo
latini, i-1786: non ha scusa / chi al'altrui mal s'ausa. bartolomeo
[dio] è in ausilio di chi in lui si fida. papini, 1-24
). àuspice, sm. chi presiede (a un fatto, a un'
protese? 3. stor. chi traeva gli auspici (nell'antica roma)
caso. 4. stor. chi presiede alle nozze; paraninfo. ariosto
loro sangue avesse gli auspici, e chi di loro nasceva avesse, per dir
ecc.]. einaudi, 1-491: chi potrebbe spendere centomila sterline all'anno ed
si vede ornata di tredici topacii lucenti, chi l'ha predestinata ad essere eternamente senza
l'attestazione ufficiale della legale qualità di chi ha apposta la propria firma sopra atti
in lombardia, e già molto antica. chi non ne avesse idea, ecco alcuni
; e più d'ogni altro, chi n'era testimonio più autentico, il governatore
: e qui fu ingannato ed è chi crede che la sentenza imperiale sia
(plur. m. -i). chi conduce un autoveicolo pubblico o privato (
. m. -i). medie. chi è affetto da autismo.
parola bella. autobiògrafo, sm. chi scrive l'autobiografia. b.
prevalente è àutobus, ma c'è chi dice autòbus e autobus ».
s. v.]: autocefalo: chi non riconosce un capo, o
autòcrata), sm. e f. chi esercita un potere assoluto; despota.
sbirciò guerciamente. 2. figur. chi impone tirannicamente la propria autorità, il
(plur. m. -i). chi si è istruito da solo, chi
chi si è istruito da solo, chi ha sviluppato la propria cultura senza frequentare
in altri casi), per denotare 'chi s'è istruito da sé, senza
opera dell'autodidatta, l'attività di chi si educa da sé. autodidàttico,
autografo,... si troverà poi chi duri la fatica di leggerla? carducci
11 fiorini d'oro per renderli a chi glie ne avea imprestati; un bellissimo e
ed esprime uno stato d'incoscienza, di chi agisce senza rendersene conto (per lo
. 5. filos. condizione di chi non agisce né in conseguenza degli impulsi
(plur. m. -i). chi fa il panegirico di se stesso.
come l'autopompa sparge l'acqua: a chi tocca tocca. = comp. da
schiccherone, e padre di non m'importa chi, s'era autopromosso zelatore perpetuo:
l'ossigeno, ed è usata da chi deve lavorare in ambienti in cui l'aria
cuore. non si è mai saputo chi gli fece quel brutto servizio. marotta,
(femm. -trice). chi dà origine; causa; fattore, creatore
; causa; fattore, creatore; chi dà principio, chi suscita un'impresa,
, creatore; chi dà principio, chi suscita un'impresa, un'azione (
: commette egli adunque un grave peccato chi si fa autore o entra a parte delle
cacciarne tiranni e stranieri. 2. chi ha compiuto un'opera artistica, letteraria,
dotti, iii-259: gli scritti fa bramar chi li divieta, / accredita l'autor
li divieta, / accredita l'autor chi lo castiga. salvini, 40-168: quanto
loro scritti! fagiuoli, 3-2-188: chi compose poemi e chi sonetti, / chi
, 3-2-188: chi compose poemi e chi sonetti, / chi di metri novelli
chi compose poemi e chi sonetti, / chi di metri novelli fu l'autrice.
atticismo nel dialogo. cattaneo, i-1-240: chi legge prima senofonte o polibio, poscia
di augère * accrescere ') 'chi fa crescere, chi dà autorità;
accrescere ') 'chi fa crescere, chi dà autorità; fondatore, autore
offendere. 2. potere di chi dirige o amministra lo stato e,
stato e, in genere, di chi svolge pubbliche funzioni. iacopone, 43-381
dandogli grande autoritade di procedere spiritualmente a chi fosse disubbidiente alla chiesa. m
69: sendosi governata la cosa mediante chi ne aveva autorità, si vennero a
: non ti muova l'autorità di chi scrive, se egli sia di grande
accettata unicamente in forza del prestigio di chi l'ha avanzata (e fu alla
tutte confutava. leonardo, 1-43: chi disputa allegando l'autorità, non adopera
interpretazione.. gentile, 3-242: chi non vede questo primo autotra- dursi della
carattere spirituale della creazione artistica. e chi veda ogni traduzione derivare da questo originario
. (femm. -trice). chi effettua autotrasporti. einaudi, 1-353
sm. (plur. -i). chi guida un autotreno. = deriv
purg., 4-116: conobbi allor chi era, e quella angoscia / che m'
, agg. e sm. chi garantisce con l'avallo. codice
agg. e sm. chi gode di un avallo. carducci
e calìe. montano, 68: a chi poteva guardare un giovane provinciale che si
; l'atteggiamento rivoluzionario e innovatore di chi vi partecipa. soffici, 5-78
(plur. m. -i). chi sostiene o crede di sostenere idee nuove
sostiene o crede di sostenere idee nuove; chi appartiene a un movimento d'avanguardia.
sp., 12 (223): chi si fermava, chi voleva tornare indietro
223): chi si fermava, chi voleva tornare indietro, chi diceva: «
fermava, chi voleva tornare indietro, chi diceva: « avanti, avanti »
, 1 -conci. (119): chi alquanto non prende di tempo avanti non
tutto l'imperio. bontempelli, 6-179: chi poteva immaginare che avessero da dirsi tante
rocroi. giusti, ii-565: 'chi fa i conti avanti l'oste gli convien
, 5-138: galeotto fu il libro e chi lo scrisse: / quel giorno più
tant'avanti, e non si rivolge a chi lo può e vuole dirigere e sostenere
, per la loro virtù avanzante sempre chi segue lei, in processo di tempo
sp., 13 (226): chi sapea se i soldati avrebber potuto avanzarsi
. a. pucci, ix-359: chi queste cose fa per certo avanza /
lasciano. m. villani, 2-12: chi ha ne'fatti della guerra il tempo
: e ciò li ha fatto chi? quelli /... / che
giungere indiscrete. tombari, 1-38: chi diceva d'averlo scorto correre pei campi
scorto correre pei campi come forsennato, chi avanzava l'ipotesi che fosse partito.
qualche trafficuzzo. della casa, 593: chi va proferendo e seminando il suo consiglio
[s. v.]: a chi offre cosa della quale accettisi pure una
manca che. ariosto, 41-18: chi può più presto al palischermo scende;
, che a tanta ruina avanzarono, fuggirono chi ad una via, chi ad un'
, fuggirono chi ad una via, chi ad un'altra. guicciardini, ii-24:
svegli. -figur. detto di chi anticipa idee nuove, o svolge attività
avanzerano, sm. ant. chi propone la sfida (in un torneo
di giganti. pea, 7-69: e chi sa che avanzo di mangiare ci darebbe
una vecchia torre rossastra, avanzo di chi sa qual costruzione feudale. palazzeschi,
, o non piuttosto una concubina? chi lo sa. non era forse roba di
faccia, proprio con odio: « ma chi credi di essere? canaglia, farabutto
perché nieghi avaramente i premi / a chi per via d'onor travaglia e suda?
soldanieri, xiv-88: da'da'a chi avareggia pur per sé, / se
più si disconviene ad ogni re, o chi regge, imperò che l'avarizia è
!: esclamazione scherzosa, usata da chi si decide a fare una piccola spesa
sm. (superi, avarissimo). chi pecca di avarizia; chi ha eccessivo
). chi pecca di avarizia; chi ha eccessivo senso di risparmio; chi
chi ha eccessivo senso di risparmio; chi è morbosamente restio a spendere 0 a
alcun bel dire. dante, 59-65: chi è servo è come quello ch'è
guittone, 33-99: e chi accatta caro / lo mal, non certo
bracconiere, altri non può essere / chi s'aggira per queste terre avare.
l'universo. monti, 3-2-327: chi netto l'ave al pappagallo insegna, /
sotterrati vivi. sempronio, iii-207: chi fia che non conosca e non intenda /
reverenza della trinità. sacchetti, ii-198: chi fu l'angelo che salutò la vergine
par., 5-129: ma non so chi tu se', né perché aggi,
di piue avere: onde lo proverbio: chi piue ha, più vuole. bartolomeo
. -l'è così la faccenda: chi non ha, non è.
l'asino, / e dio sa a chi. baldi, 78: o te felice
che mai faustina fussi sì bella di chi gli antichi libri cicalan tanto. g.
questa ordinanza. machiavelli, 8: chi non governerà bene questa parte, perderà
insensato ». varchi, xxvi-1-157: chi ha cervel non gli avrà mai per matti
benedetto adunque iddio, che provvede a chi in lui ha fidanza. g. villani
ipocriti tristi se'venuto, / dir chi tu sei non avere in dispregio.
quell'acqua di questa natura, / che chi amava faceva disamare; / e non
: v'ha in altra parte assiso / chi di lieti racconti ovver di fole /
. stefani, 7-3: per pagare chi avea avere, convenne loro vendere,
. berni, 146: lasciatevi pensare a chi ha avere. cellini, 1-66 (
in iscambio, ch'io non sono chi tu credi, e fai una gran villania
esecuzione simil pensieri, quando quello con chi hai da fare è uno sciocco.
... / son bone, a chi le piacen, secche e fresche; /
. p. maffei, 1-2: e chi dovrà avere a male ch'io di
concetti della satira] avessero in sé, chi dell'amaro, chi del torbo,
in sé, chi dell'amaro, chi del torbo, chi del risentito, chi
dell'amaro, chi del torbo, chi del risentito, chi del fiero.
chi del torbo, chi del risentito, chi del fiero. -avere in animo
moglie di quel petronio, in casa di chi tu alloggi. b. segni
arde la casa, ha per bene chi vi reca e versa dell'acqua; così
farci su il solito sonnellino; e chi ha avuto ha avuto. -chi
dee., 8-6 (267): chi avuto avrà il porco, non potrà
de l'avere. dante, 59-65: chi è servo è come quello ch'è
son li doni di questo mondo: chi ha avere, chi ha savere. m
di questo mondo: chi ha avere, chi ha savere. m. villani,
virtù non ha ni poterebbe avere / chi lascia onore per acquistare avere. della
onne male fa l'omo guarire. / chi se ne lava, siràne avetoso,
sm. (femm. -trice). chi appartiene all'aviazione; pilota di un
l'uno diretto a far vedere come finisce chi vuol profittare delle discordie cittadinesche per inalzarsi
volte deliberoe. arrighetto, 250: chi è nato d'avolterio, sempre sarà avoltèro
i-212: avortoni primi di proenza, chi vende, soldi due del cento.
in un punto / ciò che de'sodisfar chi qui si stalla. buti, 2-127
occhi avvallati. bembo, 1-23: e chi negherà che stoltamente e miseramente non perisca
: malinconìa dolcissima,... / chi di tua scorta amabil si avvalora /
illustre. carducci, 438: ménte chi dice ch'ove il core avvampa /
e chiami te infelice e chiami mostro chi se ne avvede. cantoni, 353:
latte. cesarotti, i-135: per chi non sa reggersi, una sconsigliata libertà
(madon- n'atropo lo voglia) chi sa che l'anno venturo io non voli
sm. (femm. -trice). chi passavanti, 152: costumato, facundo,
avvenevole casa, 628: e chi scuote le groppe e pavoneggiasi, le quai
l'avvenenza della persona aveva pur bisogno di chi lo tenesse saldo nella fede di cristo
in italia. boccaccio, i-183: e chi volesse ancora nelle antiche storie cercare,
, ordinare, ornare parole et avere memoria chi non sae profferere e dicere le sue
generare. di capua, i-510: chi oserà mai certamente affermare che ciò che
tutto giorno si vede avvenire che, chi tutto vuole, tutto perde. machiavelli,
avvien che sempre mai si crede / a chi promette il bene. ariosto, sat
che tutte tore avviene / d'affogarsi a chi pone il piede in fallo. alfieri
mani / questo n'avene, or chi fia che ne scampi? ariosto, 4-61
., 10-conci. (119): chi alquanto non prende di tempo avanti non
passato non se ne parli più. chi ha fatto s'abbia fatto, e per
non sei adesso sollecito di te medesimo, chi sarà in tua vece nell'avvenire?
plur. m. -i). chi ha l'idolatria dell'avvenire, del domani
. panzini, iv-50: avvenirista. chi in politica, o anche in arte aspira
... sono almen dannosissime a chi le avventa. pascoli, 380: e
tosto. 8. prov. chi non può dare avventa: quando tutti
. cecchi, 8-2-5: dio buono, chi diventai io a un tratto! ognuno
saluta, ognuno mi carezza, che chi non mi può dar mi avventa.
iii-274: io credo che bestemmi egualmente chi dice canaglia di poveri e chi dice canaglia
egualmente chi dice canaglia di poveri e chi dice canaglia di ricchi; chi s'
e chi dice canaglia di ricchi; chi s'avventa per avvsntatezza e chi s'avventa
ricchi; chi s'avventa per avvsntatezza e chi s'avventa per moderazione; la legge
. (femm. -trice). chi avventa, chi getta con violenza.
. -trice). chi avventa, chi getta con violenza. - anche al figur
femm. ant. -tóra). chi frequenta un negozio o locale pubblico (
che mangia in questi ristoranti si sa chi è:... i clienti
del nostro comune, si mostrò a chi bene comprese l'awenture che di ciò occor-
d'essere sorpresi. boccaccio, i-267: chi di perdere la propria vita si metteva
per pervenire a'disiati effetti, e chi una cosa e chi un'altra faceva
disiati effetti, e chi una cosa e chi un'altra faceva per pervenire al disiato
i fallaci sentieri e dubbiosi, che chi si tenne pure per la diritta.
lampada storta. baldini, 4-112: chi vi si avventura, vede per gli usci
un filosofo a un che 'l domandò chi fosse il più avventurato uomo d'una
1-99: avventurato, io ripeto, chi nella sua infanzia non ebbe altri incitamenti a
saba, 142: o forse avventurato è chi s'inganna? -ant. male avventurato
troppo egli [cristo] stenta a ritrovar chi lo segua, qual nobile avventuriere,
avventurose. foscolo, iv-374: e chi non avrebbe voluto amarla anche infelicemente?
bella? panzini, i-351: avventuroso chi può essere portato così, silenziosamente,
femm. -trice). disus. chi avvera; chi realizza. a
). disus. chi avvera; chi realizza. a. adimari,
[del volgare] awersarii ciò mostrando a chi bene intenderà, dirò come a lei
idem, inf., 22-45: chi è lo sciagurato, / venuto a man
è tuo awersaro grandissimo, però che chi fa contro al tuo comune fa contro
ragione, nelle controversie dedotte al foro, chi ha riportato più sentenze favorevoli che il
sm. (femm. -trice). chi avversa; chi fa opposizione; che
. -trice). chi avversa; chi fa opposizione; che si manifesta contrario
: malgrado la sua naturale avversione contro chi scrive per pochi, ei dettò questi
calamità. - anche: condizione di chi è afflitto da una disgrazia, da
d'aversità. idem, i-264-45: chi non ha guerra, né aver- sità
l'oro, così l'avversità mostra chi è amico. idem, dee.,
diffetti adunque, e da simili, chi più si guarderà, a'buoni avertimenti dando
stimo opportuno avvertire uno sbaglio presovi da chi v'ha lavorato. giusti, iii-359
dispiacere a altri. idem, 8-43: chi attende a acquistare la grazia degli uomini
rappresentare il peso dell'aria; e chi sapesse veramente di greco, e non fosse
come parlano. fontanella, iii-356: chi fra strepiti avvezzo avido brama / del
in funzione. fagiuoli, 3-4-133: chi giura che non bastagli l'entrata /
, purg., 14-5: non so chi sia, ma so che non è
. rucellai, 5- 24: chi qua, chi là, chi fuggia,
5- 24: chi qua, chi là, chi fuggia, chi feria,
24: chi qua, chi là, chi fuggia, chi feria, e la sorte
qua, chi là, chi fuggia, chi feria, e la sorte e 'l caso
santi, 4-97: diceva intra sé: chi sarebbe costui che m'ha fatto questo
quattrini. tommaseo- rigutini, 3374: chi ha in corpo di molto vino, e
lieto più del career si diserra / chi 'ntorno al collo ebbe la corda avinta
, 1-66: di ciò prestamente avvisarono chi prestar le doveva... gli ultimi
che mentre così di rado si trova chi gli avvisi de'loro mancamenti, non manca
295: digli che mal s'avvisa / chi va de'brandi longobardi in cerca.
): s'awisò di voler prima veder chi fosse e poi prender partito. sacchetti
b. croce, ii-6-345: chi sia animato dal più nobile e più
così male può ire a questa dolcezza chi prima non l'avvisa. idem, purg
in pezzi, e 1'avvisavano fintamente, chi al capo, chi al petto,
1'avvisavano fintamente, chi al capo, chi al petto, chi a'fianchi.
al capo, chi al petto, chi a'fianchi. 5. intr
volte. arici, i-290: ma chi mai s'avvisò di cotai fini / accorgimenti
, la quale non si potè sapere chi la vi recasse, ma uno de'cardinali
-prov. uomo avvisato mezzo salvato: chi è avvertito di un pericolo, può
sm. (femm. -trice). chi avvisa, chi avverte, informa,
. -trice). chi avvisa, chi avverte, informa, dà notizie.
, 23-47: e promette gran premio a chi dia aviso / chi stato sia che
gran premio a chi dia aviso / chi stato sia che gli abbia il figlio ucciso
, / che ciò poss'esser vero a chi lo 'ntende. salvini, 16-132:
, e già voleva dirti: / chi è in quel foco che vien sì diviso
? v. borghini, 4-108: chi bene avvisterà o pur misurerà questi spazi
si deliberò il re di voler sapere chi fosse questo scaltrito ed avvisto ladro.
viti. lastri, 1-5-235: chi vuol arricchire, / basta avvitire.
. tommaseo-rigutini, 1265: e chi parla troppo a discolpa o lode propria
berni, 41-2 (iii-310): né chi m'alleghi un valente avvocato, /
secco delle pagine, sì come suol fare chi spenna un pollo, non istento a
. 2. per estens. chi prende le parti di altri: difensore
causa ho ritrovato. tommaseo-rigutini, 1265: chi difende altrui, o è invocato a
causa). -al figur.: chi sostiene, in una discussione, la posizione
, / dormirà sempre, e non fia chi la svegli? / le man l'
si può avvolgere / con simil finzion chi non è cauto. tasso, 6i-
le biblioteche, procuratevi la conoscenza di chi sa qualcosa. russo, i-256: smagati
preso e menato a vitellio, e domandato chi fosse; e veduto ch'ei s'
innocenti animali. monti, 4-286: chi primiero / l'accordo violò, pasto vedrassi
riforme sbalzar l'antica gente; / sol chi pende da te rimanga in piedi.
rappresenta, e conferisce determinati diritti a chi ne è l'intestatario; titolo di credito
miseria. e. cec chi, 6-44: il proprietario d'una o
concessa ai promotori delle società o a chi si occupa del collocamento delle azioni,
d'azzardo. -giocatore d'azzardo: chi partecipa a un gioco d'azzardo.
quel gabrio scerbellone, che dio sa chi era, e fu sorte che l'azzeccasse
sentenza, la faccia leggere a chi la intende, e non ad un babbano
bere; / la notte chiama a sé chi piace a lei, / e di giorno
che son brevi i giorni / di chi combatte con gli dei: né babbo /
adamo. carducci, ii-n-119: e chi mi aveva visto nascere, e chi
e chi mi aveva visto nascere, e chi mi aveva tenuto su le ginocchia,
mi aveva tenuto su le ginocchia, e chi mi parlava del babbo michele che gli
). babbucciàio, sm. chi fabbrica o vende babbucce, pantofole.
del mento e delle labbra, come chi balbetta o è convulso »).
di varie lingue. cattaneo, i-1-137: chi apprese la grammatica d'una lingua,
pensate poi che babilonia di discorsi. chi raccontava con enfasi i casi particolari che
i casi particolari che aveva visti; chi raccontava ciò che lui stesso aveva fatto
. parte sinistra della nave (per chi è rivolto a prora). cfr.
sm. (femm. -a). chi alleva bachi da seta. gargiolli
in tra te e vedete chi io ho in camera e come questo fiero
che nel rosso mare / le trova chi 'n cercarle vi s'avvezza. simintendi,
per non farti morire di fame, chi sa che sarà di me con questo
baccalaràio, sm. tose. chi vende il baccalà. = deriv
conversando o discute o alterca; da chi si diverte smodatamente (giocando a carte
crepapancia, non si sapeva mai di chi o di che cosa, sbavava come
, 216: non ha lavorato alla guerra chi ha portato un campetto più in alto
che possa stare;... e chi è andato per l'estero dove fissano
destra o su quello di sinistra; chi tiene « banco » (il « banchiere
ben del baccello / da vedova, chi va a mettersi in gogna, / per
mangiato i baccelli, spazzi i gusci: chi ha fatto il male, si rassegni
non gli dar bacchetta in mano: chi non è abituato a comandare, fa cattivo
bacchettóne, agg. e sm. chi osserva con ostentata assiduità e affettata devozione
impicciassero delle faccende del mondo, e chi non diceva i fatti suoi ad un confessore
sm. (femm. -trice). chi bacchia; che fa la bacchiatura
, che si notano sul volto di chi fa abuso di vino. =
in arno: / e il bacchinone è chi tentava indarno. lippi, 11-20:
di questo batacchio / aiuta, iddio, chi crede nel vangelo! / quel baston
; e ancor che non discerna / chi sieno, piglia un bacchio di cipresso,
= da bacheca, in senso traslato: chi sta in mostra e rimane inoperoso.
bachicoltóre [bachicultóre), sm. chi attende all'allevamento del baco da seta
). bacio della mano (a chi si vuole rendere omaggio, ossequio,
baciapile, sm. invar. chi ostenta un'esage rata devozione
, sm. e f. invar. chi si prostra per ostentazione religiosa a
un poco? guarini, 463: e chi vi bacia, senta / dell'ape
come la bacia: / ohimè, chi la consola / ne l'orribil sciagura?
lambro il piede. tornielli, 478: chi le man giunge, chi piange,
478: chi le man giunge, chi piange, chi canta: / viva la
le man giunge, chi piange, chi canta: / viva la bella, la
stancan di baci la tenera faccia, / chi la manina, chi 'l piede le
faccia, / chi la manina, chi 'l piede le baccia. / qual busca
furono in dosso stracciati, tenendosi beato chi pure un poco di quegli potesse avere.
in pubblico presenta la mano da baciare, chi può, e sa, la bacia
sm. (femm. -trice). chi dà il bacio. guarini
versata durante l'abluzione delle mani di chi celebra la messa, o contiene oggetti
terrà il bacile a la barba a chi si sia. garzoni, 3-172: la
: un bacile di cioccolata? a chi la manda?... temerario!
e. cecchi, 5-20: come chi passa la vita scrutando a microscopio bacilli
mio difetto; la colpa è stata di chi l'ha aùto a fare; -e
ferite, cioè le parole riprensive di chi ama, che li fraudolenti baci, cioè
di dio. collodi, 637: chi è quell'analfabeta, in italia, che
che non sappia scrivere una commedia? chi è quel galantuomo fra noi, che
giulia, « ed è per questo che chi ha scritto quella lettera insinua che è
andiam noi, veggiamo chi t'ha fatto baco. bembo, 2-182
, sm. (plur -gi). chi si dedica alla bacologia.
panzini, ii-43: oh, con chi fa diatriba questo grinzoso demonio in gonnella
tanto nuova e così fuori della immaginazione di chi non l'ha veduta, che
non sia bene composta, nondimeno costringe chi vi bada a innamorarsi. machiavelli, i-446
mille falli di stampa, non curati da chi sol bada a far tosto per suo
altri badi a far bene. chi continua sempre a ripetere la mede
, a dire... similmente, chi insiste in un atto qualunque sia
rigutini, 2582: bada a sé chi non s'impiccia negli affari altrui;
impiccia negli affari altrui; si bada chi ha cura di sé, chi evita il
si bada chi ha cura di sé, chi evita il pericolo, il danno.
. serra, ii-502: voi sapete chi era costei, che non vogliamo già
considerabili maraviglie che abbia il mondo? ma chi neanche degna di pur badarvi? lippi
un poco di serietà. sapete voi chi sia quella giovane? -sì signora, lo
paion smarriti e che abbin bisogno di chi mostri loro la strada, mi domandin di
badatóre, sm. disus. temporeggiatore; chi indugia o tiene a bada.
sacchetti, 155-48: marito mio, chi ti consiglia di questo, non ti
che si pigliano una autorità badiale sopra di chi scrive, proprio proprio come se fossero
.. / e per paura, a chi non fu percosso, / non rimase
cantafera è badiale e ridicola, / ma chi cinguetta a aria, zoppicando pericola.
, sm. disus. e dial. chi fa parte della giurisdizione di una badia
da badigliare. badilàio, sm. chi fabbrica badili. 2. officina
sotto i baffi anche un amico, o chi non abbia cagione né d'affetto né
o con altro. collodi, 109: chi gli faceva uno scherzo, chi un
: chi gli faceva uno scherzo, chi un altro..., chi si
, chi un altro..., chi si provava a fargli con l'inchiostro
grande e folto. -al figur. chi porta baffi lunghi e grossi (come
; baffoni, grandi; e baffone, chi le ha. e baffuto, chi
, chi le ha. e baffuto, chi li ha folti, baffuta,.
sm. tutto ciò che porta con sé chi viaggia (specie le valigie, i
da bagarino. bagarino, sm. chi esercita il bagarinaggio; incettatore, accaparratore
. idem, iii-1-829: sai tu chi ricetti in tua casa / con la tua
dì comperate. aretino, ii-39: a chi le vendo, a chi le vendo
: a chi le vendo, a chi le vendo le bagattelle, le cose belle
belle, le mie novelle, a chi le vendo, a chi le vendo.
novelle, a chi le vendo, a chi le vendo. varchi, v-161:
e sm. semplicione, babbeo; chi si fa raggirare facilmente; contadinotto (o
bel nome. » « tant'è: chi è nato nel milanese, e vuol
ambra, 4-12: non si trova chi voglia dare un baghero / senza mallevadore,
va, mostra lucciole per lanterne a chi ha i bagliori agli occhi e non mi
2. sm. e f. chi fa i bagni (specie nelle spiagge)
bagni (specie nelle spiagge); chi villeggia d'estate nelle riviere. cattaneo
fico gigantesco. tommaseo, i-281: chi della poesia ne sentisse in corpo troppa
6- i-77: deh! perché amar chi voi con pari affetto / non ami
affetto / non ami, e sospirar chi non sospiri? / e distillare in lacrime
par avere; / adunque, di': chi si porìa tenere / di non bagnarsi
-ogni poc'acqua lo bagna: di chi si lascia impressionare facilmente. giusti
4 bagnato ', cioè festeggiato, da chi lo indossa, con un'offerta propiziatoria
: / volato son, non come fa chi sprona, / tanto ch'i'son
: e io a lui: « chi son li due tapini, / che fumman
sm. (femm. -a). chi assiste i bagnanti (al mare,
valenza, toledo. tommaseo, i-281: chi della poesia ne sentisse in corpo troppa
e fa le boccacce al sole, chi c'è all'infuori di loro in questa
squadrava l'inglese e chiedeva alla prota chi fosse, ella rispose: -e chi
chi fosse, ella rispose: -e chi lo sa? mi ha fatto accompagnare da
loti in italia, non penso che fallarebbe chi dicesse che fusse il vero loto,
il torneo'. bagordière, sm. chi si dà ai bagordi, alle gozzoviglie
, buttati via come fossero sassi! chi spende per capricci, per divertimenti pazzi quanto
se stesso. gioberti, iii-226: chi obbliga i giovani gentiluomini a infemminire nell'
, ma in modo vago, di chi si stringe nelle spalle (come dire
le maschere, gridando dicevano: -or chi vide mai volar testuggine? oh, oh
gioberti, ii-202: onde accade a chi lo professa [il panteismo] quel che
i cani li corrono adosso, e chi il morde di qua e chi di là
, e chi il morde di qua e chi di là. sannazaro, 2-63:
posto insieme / avrà tesoro; e chi baiar vuol, bai. aretino, 1-184
signori. lasciare fare lì il bailamme! chi bercia molto, mangia poco! ojetti
questo bailamme. cicognani, 2-173: chi ordina da mangiare e chi vuole una cosa
2-173: chi ordina da mangiare e chi vuole una cosa e chi un'altra
mangiare e chi vuole una cosa e chi un'altra, tutti urlando per farsi servir
un baiocco si dava in vettura a chi voleva. idem, 1-40 (i-467)
, ma un mondo di vie ha, chi perde, di ritrovar baiocchi. berni
. baióne, sm. burlone; chi fa chiasso, schiamazzo.
altre vene; ed è pena la testa chi cavasse di quelle pietre fuori del reame
che diventerebbono vile. sacchetti, 67-15: chi dicea il balascio, chi 'l rubino
67-15: chi dicea il balascio, chi 'l rubino, e chi l'elitropia di
balascio, chi 'l rubino, e chi l'elitropia di calandrino. burchiello,
d'annunzio, v-1-613: ora c'è chi balbetta che in quella specie di sacrestia
femm. -trice). disus. chi balbetta. balbetticare, intr. (
ancora articolare le parole; o di chi ha la lingua impacciata, per un
balbùzie, sf. il difetto di chi balbetta. -anche al figur.
[crusca]: così avviene a chi ha balbuzie naturale. redi, 16-vi-112:
(se non è error di chi scrisse, o pur di chi lesse una
chi scrisse, o pur di chi lesse una z in vece d'un /
e di balene / non si pente, chi guarda sottilmente / più giusta e più
non so trovare essemplo degno; / ma chi prende sua croce e segue cristo,
quel mal reggersi in piedi, di chi è in istato d'ubriachezza. e anche
in istato d'ubriachezza. e anche di chi ebbe gravemente percosso il capo, o
: poi quando tutta ormai / in chi s'affanna e teme / muor l'opportuna
riconobbe la dea. leopardi, 2-57: chi dirà l'onda e il turbo /
vostro e dell'immenso affetto? / chi pingerà l'attonito sembiante? / chi degli
/ chi pingerà l'attonito sembiante? / chi degli occhi il baleno? tommaseo,
torsi, / cominciarono a fare a chi più tira. d. bartoli, xxix-1-39
un moschetto. sinisgalli, 8-42: chi ha visto alla mostra leonardesca di alcuni
anni addietro le sue macchine edificate, chi si è fermato a guardare la sua balestra
: la gente tutta cominciò a correre, chi con le balestra, e chi con
, chi con le balestra, e chi con la lancia, e chi con ispiedi
, e chi con la lancia, e chi con ispiedi. storie pistoiesi, 351
tiro di balestra. ojetti, i-451: chi di loro ha prima d'entrare concesso
che il benefizio era di disgusto a chi lo riceveva; ovvero ch'ei gettava
in un luogo da poter esser preso da chi lo domandava, ed in quel mentre
dalla finestra. giusti, ii-4: chi è che s'adatti a sfamarsi da
è che s'adatti a sfamarsi da chi tira il pane colla balestra?
balestràio [balestrar0), sm. chi fabbrica o vende balestre.
a sé, cogli occhi, a chi la guarda, / e 'l più che
montagna in su la mano destra a chi va da roveré a trento, e
, che mi pare un orrore: chi 'l porta [il cappello] a merli
porta [il cappello] a merli, chi a càssari, chi a torri.
a merli, chi a càssari, chi a torri... io vego i
di lueerta fuora, / disse: chi bussa la? non c'è messere.
giurò che presto si farebbe desiderare da chi non voleva allora ascoltarlo. abba,
alla balia / di rei ministri, e chi sta mal vi stia. gioberti,
invia, / in cortesia, -a chi ha balia / di consigliare amante diffamato.
. / che sia, madonna, chi ten lo tuo viso / in sua bailia
. algarotti, 3-216: ella sa chi nella quadratura ha ora il grido:
salutano, si prendono sotto braccio: chi ospita il dirimpettaio sulla balilla, chi
chi ospita il dirimpettaio sulla balilla, chi lo prega di venir ospitato. pavese,
, sm. marito della balia; chi nutre o si prende cura di un bambino
balio. 3. ant. chi fa la professione della levatrice; ostetrico
, ballò), sm. stor. chi ha sovrana signoria, in rappresentanza del
intoppato in un buscione;... chi non crederebbe ch'io facessi la caricatura
torna, turbato nel covo, / chi sa? dall'andare e venire /
a perugia... consegnata a chi aveva ordine di mandarla al papa. della
, potessero non essere state trovate da chi mi aveva svaligiato dei libri, e
stia dunque co'signori a bastalèna chi vuole; che per certo, chi non
chi vuole; che per certo, chi non si sa partir da loro, e
f. d'ambra, xxi-n-51: e chi sarà bastante a questo? belo
cielo. dolce, xxv-2-217: chi dubita che, amando egli arden
, non resiste mai ad alcuna volontà di chi abbia vigore e destrezza bastanti a piegarla
tediato bastantemente. goldoni, iii-413: chi ha la fortuna di possedere o la
bastardigia, sf. letter. condizione di chi è bastardo, bastardaggine. - anche
fanciullo a niuna cosa onesta conforterà: chi è nato d'avolterio sempre sarà avoltero
; e non si sa di chi sia il bastardo che la fa crepare!
sugellano la ignoranza e la servitù di chi le detta. cattaneo, iii-4-24:
2. figur. condizione di chi è bastardo, bastardaggine; insieme di
). latini, i-1611: chi ha la lingua adorna / poco senno
, 397: qual pena poria bastare a chi e così perfido, che renda tanta
cagne nere bramose correnti. v'ha chi, alla vista almeno di dante, scampa
di dante, scampa; v'ha chi, raggiunto dalla muta selvaggia, è fatto
cappella del suo palazzo, fu a chi bastò l'animo di romper le candele e
i-32: re non è dunque chi ha gran regno e parte, / ma
ha gran regno e parte, / ma chi tutto è giesù, pallade e
bandello, 3-9 (ii-303): e chi dubita che oggidì non ce ne fossero
2-2: non si vede ancora chi delle leggi e regole dello scrivere abbia
bastiano, nella locuz. bastian contrario: chi fa sempre il contrario di quello che
, colla corazza, vuol dire come chi dicesse voi altre donne che avete il
uno dei presenti un fazzoletto annodato; chi lo riceveva doveva subito rispondere.
batterìa detta di pietro; e che chi entrasse, come nemico, gli converrebbe asciugare
alle bastite, / ferìan da quelle chi venia di sotto. berchet, 293:
altra la avidità rapace e insaziabile di chi vive facendo quel mestiere, ma che
michelangelo, 261 (200): chi doma 'l ciuco col basto primizio, /
d'ombre; / faglia a danari chi al merto attende: / solamente chi
danari chi al merto attende: / solamente chi ha il basto fa faccende [qui
, / si vende per messia / chi nacque pulcinella. -stare come il
e'basti. varchi, v-48: di chi dice male d'uno il quale abbia
basti. 5. prov. chi non può dare all'asino dà al basto
. bastonafumo, sm. invar. chi combatte o contende con avversari immaginari
santa ragione. giusti, i-77: chi ha detto che il bastonatore non è
il bastonatore non è del paese, chi ha pensato che il pover'uomo si sia
: noi domattina daremo l'assalto perché chi bastona per primo bastona per due,
per primo bastona per due, e chi bastona senza parlare, bastona per tre.
abate. carducci, i-638: ora chi professando critica maltratta la sua lingua,
femm. -trice). disus. chi bastona, chi picchia, chi dà legnate
). disus. chi bastona, chi picchia, chi dà legnate.
. chi bastona, chi picchia, chi dà legnate. l. bellini
sentina. giusti, 1-77: chi ha detto che il bastonatore non è
il bastonatore non è del paese, chi ha pensato che il pover'uomo si sia
. cattaneo, iii-1-31: si vede chi staccia la farina; chi la impasta colle
si vede chi staccia la farina; chi la impasta colle mani ed anche co'
colle mani ed anche co'piedi; chi la ritaglia in biscotti, la rotola in
vetri). berni, 52: chi vuol cavar i cardi di stagione, /
zuffe fece. machiavelli, 65: chi difende l'ordine spartano e veneto,
. bastonière, sm. stor. chi reggeva il bastone di comando, mazziere
di questo batacchio / aiuta, iddio, chi crede nel vangelo! / quel baston
). fagiuoli, 3-5-69: ma chi al giogo dovria tirar l'aratolo,
letto. e. cec chi, 6-156: il mio compagno aveva sempre
. ariosto, 46-100: vedesi quivi chi è buon cavalliero; / che vi
giornata di adua, e disgraziato chi gli capita sotto quando attacca con
sopra di noi, in evidente gara a chi centrava più preciso. ma altri monelli
schedatura, inventarii. e guai a chi è qualcuno o qualcosa! e poi
: e sai, ch'io so, chi fa danno in cucina, / e
massa. buzzati, 1-275: - chi vengono?... dalla strada del
1-1: disse iddio nel vangelio: chi crederà, e sarà batteggiato, sì sarà
un battello. battellière, sm. chi conduce un battello, barcaiolo.
. g. gozzi, 3-5-437: chi farti da diletto al mondo impara /
a terra mira; / onde vi batte chi tutto discerne. idem, par.
affare, non trovata per supplizio di chi fusse battuto dalla acerbità della fortuna.
. cardarelli, 6-85: guai a chi gli toccasse questo amico del cuore che non
gli fusse aperto; il fratello disse: chi sei tu, che pur batti.
, prendiamo / di fuor, da chi ci batte le pareti, / ov'entra
terremoti). collodi, 773: chi ha mai pensato a domandare perché scoppia
scoppia il colèra e il vaiuolo? chi ha mai pensato a domandare perché batte
, che farebbe perder la traccia a chi si sia: e, quando accenna a
. giusti, 2-248: tant'è chi ruba che chi tiene il sacco: /
2-248: tant'è chi ruba che chi tiene il sacco: / dunque fu detto
fondo torto, mi gridava: « ma chi te l'ha messo il diavolo addosso
tuo focile. galileo, 155: chi dicesse « io ho sentito batter il fuoco
focaia *, senza ragione sarebbe ripreso da chi gli opponesse che, concorrendo a tale
per abuso, si coniava moneta; chi non aveva privilegio di batter moneta forte,
pregandomi, acciò non andassi a veder chi fosse quello che mi batteva la porta
per offerte o per moine avvicinare da chi dà il più lieve sentore di voler tendere
a loro dispetto. manzoni, 145: chi s'è sentito dire dal ministro del
concessioni. giusti, i-545: per chi batte una via diversa è un altro par
aspri tamburi. marino, 304: chi gonfia la buccina marina, / ed
, 732: rimanevo intontito come chi uscisse da una batteria di cannoni in
dio o è respinto come peccato mortale su chi osi intorbidare l'acqua del fonte battesimale
burlesca per festeggiare, sulle navi, chi per la prima volta passa la linea
battezzando, agg. e sm. chi deve ricevere il battesimo. ceracchini
. di battezzare), agg. chi amministra il battesimo. - anche sostant.
, ii-923: s'inganna a partito chi sopra alcuno esempio sì fatto, battezza quel
soltanto per abbeverare i cavalli. ma chi non mette un po'd'acqua nel
battezzatóre, agg. e sm. chi battezza, battezzante. - anche al
2. scherz. e disus. chi allunga il vino con l'acqua.
batti-batti mirabile dell'arzanà de'vinigiani (chi ribatte da proda e chi da poppa)
vinigiani (chi ribatte da proda e chi da poppa) e il bollire che vi
che gridava: « alt... chi va là? ». in un battibaleno
più, ma c'è stato oggi chi s'è accorto subito come la vostra
mi sarei immaginato subito che dovesse accadere chi sa che, sarei stato sempre col
scoperto, col batticuore, insomma, di chi sta per farne una grossa. pascoli
, sm. e f. invar. chi scansa le fatiche; fannullone,
a battere la lana, vergheggiatore; chi prepara la lana per le imbottiture di
per servidori e alla fine si scuoprono chi e'sono; e fanno parentadi mirabili,
moneta deh'avversario (e vince chi si accosta di più o chi si accosta
chi si accosta di più o chi si accosta per una distanza considerata
(ant. batista), sm. chi battezza, battezzatele: epiteto quasi esclusivo
tommaseo [s. v.]: chi precede a cavallo la carrozza del signore
di frassinoro. 2. chi precede altri per far da guida o preannunziarne
sm. (femm. -trice). chi batte; chi percuote; chi mena
. -trice). chi batte; chi percuote; chi mena colpi; chi batte
. chi batte; chi percuote; chi mena colpi; chi batte le mani
; chi percuote; chi mena colpi; chi batte le mani. compagni
e di ottave. 2. chi batte il grano con il correggiato o con
far nelle montagne. 3. chi scopre o stana la selvaggina battendo i
dal trampolino. 5. chi suona strumenti a percussione per richiamare gente
lance e scudi. 6. chi annuncia gli oggetti e li aggiudica nelle
e amore ascoltato li sua precetti, di chi prima fu splezzato, straziato e martorizzato
. francesco da barberino, 119: chi stagnerà queste lagrime mie? / chi
chi stagnerà queste lagrime mie? / chi ratterrà le battute del core? galileo,
. buonarroti il giovane, 9-461: chi cerca trova: mastro nastagio / è
sulle piaghe del cristo e restituiva a chi glie li aveva porti. io solo,
bini, dei vecchi, di chi sia in preda a furore, a
ancora la bava alla bocca: di chi si considera ancora bambino. -far la
la bava - e non so più con chi ce l'ho su. -con
e'fa venir a bava, di chi fa entrare in collera, e noia forte
in riso. lippi, 2-48: chi fa le merenducce in sul bavaglio: /
le merenducce in sul bavaglio: / chi coll'amico fa a stacciabburatta. note al
col fero sguardo e fischio / uccider chi il guardava il bavalischio. idem, 19-66
bavella. fanzini, iii-826 v'è chi specula su la lana e su la
bavellaro, sm. ant. chi prepara il filo della seta traendolo dai
casa, per terra come tanti spaccapietre: chi a forbir cotte, baviere,
a forbir cotte, baviere, corsaletti; chi ad aguzzar partigiane. = dal fr
attorno, e poi vuol sapere chi io sono, e non voleva lasciare il
dalla bazza floscia. ojetti, ii-417: chi mi parla è un uomo alto e
. 2. come soprannome di chi ha la bazza: con valore di
cuccagna; anche nell'espressione bazza a chi tocca!: fortuna a chi tocca
a chi tocca!: fortuna a chi tocca!; anche in senso negativo:
tocca!; anche in senso negativo: chi ne tocca, suo danno (come
suo danno (come dire: sotto a chi tocca). allegri, 235
di dir la verità; bazza a chi tocca. manzoni, pr. sp.
andarono; corsero alle cantonate; e, chi sapeva leggere, la c'era proprio
! *. giusti, 2-39: chi mi prese al gambale e chi alla fiocca
2-39: chi mi prese al gambale e chi alla fiocca, / gridandosi tra lor
/ gridandosi tra lor: bazza a chi tocca. idem, 3-108: il ministro
giorno, signoria ». bazza a chi tocca. pareva nata a cattiva luna!
! sono bazzecole che possono interessare chi studia la storia, come il buon
347: quasi tutti... peccano chi più chi meno! e per
quasi tutti... peccano chi più chi meno! e per quello si
principato non sono il tema più ordinario di chi bazzica in corte. tommaseo-rigutini, 2963
tre assi. tommaseo, i-269: chi bazzica lo zoppo, impara a zoppicare.
tanti anni; ma c'è ancora chi se ne ricorda, eh sì! posso
indizio di queste pianelle potere facilmente sapere chi fusse bazzicato con la moglie. segneri
bazzicatóre, agg. sm. chi bazzica, chi suole frequentare saltuariamente
, agg. sm. chi bazzica, chi suole frequentare saltuariamente qualche luogo o
uomini e anco di donne: vedere chi so'buone, o altromenti. =
sm. (femm. -a). chi ha un po'di bazza (
documentazione). bazzóne, sm. chi ha gran bazza (il mento troppo
non interamente padrone di sé (di chi ha bevuto: un po'brillo,
, 15: non può beatamente vivere chi a sé guarda solamente, e tutte cose
porgere nuova pena, ché doppiamente offende chi contro a coloro opera, che dopo la
sm. (femm. -trice). chi beatifica, chi può dare la beatificazione
. -trice). chi beatifica, chi può dare la beatificazione o la beatitudine
diletta e mai non sazia, ed a chi bee delle sue vive e limpide acque
ebbero mai. campanella, i-50: chi può arrivar a sapere che non si sa
verificato in fatto, realmente, sustanzialmente, chi il crederebbe? nel ponce. svevo
hanno la memoria. come fa, chi ricorda, a essere beato? la
dannato l'empireo. 2. chi dopo la morte è innalzato dalla chiesa
che i santi dottori tengono che a chi vuol divenir beato si convien fare la
esser veloce; / sì spesso vien chi vicenda consegue. / quest'è colei
isperienza manifesta mi sono accorto, che chi a servitudine d'amore è legato, altro
idem, 11-iii-608: o felice a chi è conceduto il salirvi. felice veramente
207: deh quanto fia beato / chi mai vi bacerà? marino,
compagni. d'annunzio, v-1-66: chi stanotte ha veduto roma, bella indicibilmente
che possiate diventare strumento di salvezza a chi volevate esser di rovina ». leopardi
bene... lì c'è chi fa vita beata senza che possa chiamarsi felice
dell'ironico. rajberti, 1-61: chi è morto è morto: beato chi resta
chi è morto è morto: beato chi resta, e soprattutto beato chi ha
beato chi resta, e soprattutto beato chi ha ben pochi parenti, o nessuno.
. pascoli, 621: beato / chi ama, chi cavalli ha solidunghi,
, 621: beato / chi ama, chi cavalli ha solidunghi, i cani da
infilzava. soldani, 1-13: ma chi il beato / vuol far quaggiù, con-
, agg. e sm. ant. chi fa beato; dispensatore di felicità.
di erbe. giusti, i-374: e chi va al taglio delle macchie e dei
dei boschi per farne carbone e potassa, chi a tendere i lacci agli uccelli;
), sm. macellaio; chi fa smercio di carni macellate.
). lippi, 2-48: chi fa le merenducce in sul bavaglio: /
le merenducce in sul bavaglio: / chi coll'amico fa a stracciabburatta: / chi
chi coll'amico fa a stracciabburatta: / chi all'altalena, e chi a beccalaglio
stracciabburatta: / chi all'altalena, e chi a beccalaglio. note al malmantile,
beccalite, sm. disus. attaccabrighe, chi va in cerca di liti, chi
chi va in cerca di liti, chi è pronto a far questione.
a. pucci, ii-256: chi tiene il mezzo in saper vivere fra
fra le genti è chiamato amico, e chi soperchia senza utile è chiamato piacevole,
sua utilità si chiama lusinghiere, e chi tiene il meno è beccalite e uomo di
si può dire presi, sollevati da chi scaricava, trovati morti, lasciati ricadere
... ma lo sai con chi parli? ». « io non ho
per scendere un'altra volta a beccare chi sa che tra le commettiture delle pietre.
, sai., 5-19: e chi s'usa a beccar de l'altrui carne
beccherete un fanciullo maschio, e chi non ha non abbia. bibbiena,
-e ben la beccav'io, ribaldella! chi l'arebbe mai creduto? caro i-317
marchette la volta dava da beccar a chi ne voleva. 10. ant
-chi se lo becca in un modo, chi in un altro: tutti hanno le
par ch'ognun s'ammazzi? / chi va per mar chi per terra chi brava
s'ammazzi? / chi va per mar chi per terra chi brava, / chi
/ chi va per mar chi per terra chi brava, / chi fa il ricco
chi per terra chi brava, / chi fa il ricco chi il bello, chi
brava, / chi fa il ricco chi il bello, chi lo scaltro, /
chi fa il ricco chi il bello, chi lo scaltro, / chi sei becca
il bello, chi lo scaltro, / chi sei becca in un modo e chi
chi sei becca in un modo e chi in un altro. caro, 15-iii-127:
farvi ognun sei becca intagliar sopra. / chi, com'io fo
fo, sei becca nel comporre, / chi nell'ambizion, chi nelle poste,
comporre, / chi nell'ambizion, chi nelle poste, / e chi, per
, chi nelle poste, / e chi, per arricchir, nel dare e torre
a discorrere entra la malizia anche a chi non l'ha, e uno si mette
v-81: sappiate,... che chi volesse stare in su queste beccatelle,
pensando che egli, il quale era chi egli era, dovesse il magnifico ritenere,
. b. croce, ii-6-147: chi ha ripugnanza pei cadaveri non assume il
bécco1, sm. (plur. chi). organo boccale dei volatili,
[una strania fenice] 168: -costui chi è che ne vien colla frotta, /
essendosi già insignorito come deve fare chi si piglia per impresa di volere essa-
sanza fede, / maladetto sia tu e chi ti crede! ». boiardo,
scoperti l'uno all'altro dicea: chi si può salvare si salvi; che
dicono: becco l'ultimo, becco a chi resta. c. gozzi, 4-277:
messo la vesta. leopardi, ii-1333: chi dee vivere in un paese ha bisogno
1 pareri della gente erano vari. chi lo compassionava: era stato sempre un
, strega. berni, 164: chi vuol veder quantunque po'natura / in
panzini, ii-43: oh, con chi fa diatriba questo grinzoso demonio in gonnella?
sì che per più cagioni pare, che chi procaccia di esser ben voluto e avuto
greve passo venni, / che, chi vedìemi, ciascun dicìe: -fiù! -
editti, da prima per coloro contro a chi e'venivano, si fu fatto beffe
, si fanno beffe e ridonsi di chi lor ne parla e quasi si ascrivono i
ch'io gli scriva o mandi ambasciate? chi sa che egli ad altri non lo
più amaro di beffare... chi beffa, beffeggia o sbeffeggia, ama di
riso, del dispregio, dell'odio; chi si fa beffe, non tende che
un'allusione, ecc. -in antico: chi fa beffe, chi combina burle;
. -in antico: chi fa beffe, chi combina burle; burlone, canzonatore (
dee., 7-2 (157): chi dubita dunque che ciò che oggi intorno
gli scherni per istrazio...; chi schernisce, sente contento della vergogna altrui
sente contento della vergogna altrui; e chi beffa, prende dello altrui errore non
di compassione. pascoli, 1489: chi fa del grande essendo un omicciattolo / da
beffate tornate a magione, / peccato fa chi risparmia il bastone. simintendi, 2-170
sm. (femm. -trice). chi fa una beffa, una burla;
sm. (femm. -trice). chi beffeggia, chi schernisce, chi dileggia
. -trice). chi beffeggia, chi schernisce, chi dileggia. bruno,
. chi beffeggia, chi schernisce, chi dileggia. bruno, 3-846: altri
: quella faccia tirata di beghina, chi sa quale rivolta del sesso l'aveva
. begolardo, sm. ant. chi fa ciance, chi va ripetendo frottole
sm. ant. chi fa ciance, chi va ripetendo frottole; ciarlatano, imbonitore
la tua capanna è beata -e beato chi l'abita teco -e beati gli agnelli che
sm. (femm. -trice). chi bela, chi va belando.
-trice). chi bela, chi va belando. salvini, 34-32
caprette. 2. figur. chi parla o recita o canta belando (
dogliosamente, ancora / ch'estranio sia, chi si diparte e dice, / addio
faccia. ecco quello che succede a chi si mostra docile sofferente e appassionato.
, come un bambino: povero piccolo? chi ti crede, bella mia? non
bellandare, sm. ant. chi è lento e pigro nel camminare,
me ne pare: al giudizio di chi non ha questo nostro suono, la
« belle lettere » (detto di chi ne ostenta amore e competenza, più
bellettièra, sf. ant. chi prepara o vende belletti; manipolatrice di
acque, unguenti e belletti, / a chi debbon donarsi? lippi, 12-38:
la massa corporea, onde produce / a chi vi mira stimoli d'amore. tesauro
in quanto carattere di vita spirituale. chi dice valore, dice libertà; perché valore
si riferisce alla guerra, proprio di chi vuole la guerra. einaudi, 1-102
. idem, 3-62: non è chi tesser me'bellico frodo / di lui
3-705: non sia, o dei, chi tolga alla mia bellicosa ispagna questa matrona
mutare, se n'erano andati. chi avrà cercato altro padrone,...
avrà cercato altro padrone,... chi si sarà arrolato in qualche terzo,
, belligeranza, sf. condizione di chi si trova o si dichiara in
non aveva saputo difendersi; c'era caduta chi sa come, a qualche ballo o
qualche ballo o in un prato, con chi disprezzava, un poveretto, un bellimbusto
fatto così bellino e ora mi diventi chi sa cosa: tutto ginocchi, un
, a modo esclamativo e derisorio diciamo a chi fa cosa non in tutto conveniente:
che chiedono, e fra questi mille chi ha bella la mamma, chi le sorelle
mille chi ha bella la mamma, chi le sorelle, chi è bello di
bella la mamma, chi le sorelle, chi è bello di per sé. de
tutto. paolo da certaldo, 186: chi ti serve di parole, servi lui
quella del cielo per fabbricar palazzi, chi ne potesse avere, così dura e
ragazza... non sapete con chi va a letto insieme? buzzati,
dee., 8-3 (243): chi facesse le macine beffe e fatte legare
2-6 (176): quivi non era chi con acqua fredda o con altro argomento
: andate a bella posta pescando, chi sa dove, certe parolacce che ne'vocabolari
». -bella vita: di chi se la gode senza faticare (e
-essere di belle speranze: detto di chi fa prevedere di sé un avvenire buono
godendo questo bel mondo che è bello a chi se lo sa far bello.
bella davvero. pananti, i-113: di chi è quella / mattina, e cantava la
forma l'essenza del beffo poetico, chi potrebbe mai stare in dubbio? leopardi,
, quasi attenuando il senso, di chi si vuol collocare tra il bello e il
detto d'amore, 394: e chi di lui [amor] è preso,
cicognani, 2-169: fintanto furon piccoline, chi le voleva vedere, sempre tra i
languido, prestantissimo belzuar dava all'ammalato chi medicava il capo infermo. buonarroti il
poteva ben anche essere una vita: chi sa? benandare, sm.
agg. come formula di saluto a chi arriva (e di buona accoglienza).
albero frondeggiante; un sorriso tra di chi si compone a sonno, e di chi
chi si compone a sonno, e di chi si risente da sogno benauguroso. dossi
allettati amanti. campanella, i-32: chi pennelli have e colori, ed a
, / pittor non è; ma chi possedè l'arte, / benché non abbia
per mantici ser- vivan le bocche di chi lor dava il fiato. algarotti,
rigutini, 3304: benché, di chi concede alcuna cosa, e ne nega
diadema regale. leopardi, 1-33: chi ti tradì? qual arte o qual fatica
, 46-66: noi più di lei, chi a appo, a laccio, a
contro al padrone; e quelli a chi fussero mancati inimici, essere oppressi dagli
strugge; / e ben è corridor chi da lui fugge. cornaro, 112:
d'un amico, non sappiamo ben chi, uno degli attuali che sarà diventato
maraviglia. fra giordano, 3-13: chi vuole nelle virtudi entrare, ben dalla infanzia
che dice ben il vero: che chi mal si marita non esce mai di
si facevano maomettani. casti, 3-30: chi a un prence o a un gran
i molti fratelli, / senza piangere chi, se non te sola, / non
. buonarroti il giovane, 9-108: chi sta ben non si muova; io vo'
canzoni all'italia non sta bene a chi ha voce di castrato. carducci, ii-1-182
giunga alla perfezione. nievo, 648: chi ha denaro se lo tenga e lo
ottima fine. galileo, 184: chi... vorrà inferir, la cometa
ha colpa. machiavelli, 418: chi non spera il bene non teme il male
da s. c., 2-1-3: chi è acconcio a leggere, e chi
chi è acconcio a leggere, e chi a cantare, e chi ad altro bene
, e chi a cantare, e chi ad altro bene. dante, conv.
-se ben tu fai, sappia a chi lo fai. -ben dire vai molto,
anni che 'l si venga alle mani, chi per bene e chi per male;
venga alle mani, chi per bene e chi per male; e dicono: -quando
al mondo. cornaro, 120: e chi è quello che potesse avere a noia
è che tutti abbiano del bene. chi è più ricco, deve darne a chi
chi è più ricco, deve darne a chi è più povero. p. verri
machiavelli, 455: e questo da chi vuole bene a cotesta città mi è
o caso dispietato e fiero! / chi m'ha tolto il mio bene e 'l
bene è che sanza termine si doglia / chi, per amor di cosa che non
da s. c., 26-1-5: chi i beni del mondo ama,
beni uman presenti, / -così comincia chi tal nodo scioglie - / che cader
comica rappresentazione. beccaria, 1-274: chi è bandito ed escluso per sempre dalla
nessuno, nemmeno all'amico intimo, con chi ha passato la notte. 17
periglio usciti siano. aretino, iii-210: chi sa che giove, ch'è somma
non esce a ben, se non chi è uno stivale affatto. giusti, iv-64
lo manda. idem, 1-133: chi ha ad aver bene, dormendo gli viene
quella che un uomo, non so chi, m'ha tolta. d'annunzio,
/ la non vuol mai, che chi 'nforna s'affretti. marino, 355:
e di pietà: / io benedico chi per lei cadea, / io benedico chi
chi per lei cadea, / io benedico chi per lei vivrà. slataper, 1-161
, il ciel la benedica: / a chi non piace, mi rincari il fitto
, 1-177: vatti a far benedire da chi più t'aggrada! io non ne
/ oh virtù che dà cristo a chi gli crede: / cacciò dal cavalliero
sorte, buona fortuna. - anche chi è causa di benessere e di felicità.
2. ant. sostant. benefaccente: chi opera il bene, chi vive virtuosamente
benefaccente: chi opera il bene, chi vive virtuosamente. espellano volgar.,
sm. (femm. -trice). chi fa del bene al prossimo; chi
chi fa del bene al prossimo; chi è benefico; chi esercita la beneficenza;
al prossimo; chi è benefico; chi esercita la beneficenza; chi soccorre altri
è benefico; chi esercita la beneficenza; chi soccorre altri con gratuita generosità.
ingiuria, prima de'quello retraere a chi liele fa, se può, che ad
dell'umanità. carducci, ii-10-180: e chi dimani mi mostrasse che il mio non
di beneficare), agg. chi fa un beneficio, un favore.
ii-13: né si ritruova ornai più chi beneficandoci, sia contento di farlo a guisa
. foscolo, iv-320: ho beneficato chi mi ha offeso; e talora ho compianto
ha offeso; e talora ho compianto chi mi ha tradito. manzoni, pr.
), agg. e sm. chi ha ricevuto un beneficio, chi è stato
sm. chi ha ricevuto un beneficio, chi è stato aiutato e soccorso.
femm. -trice). letter. chi benefica, benefattore; che arreca bene,
gli uomini, quando hanno bene da chi credevano avere male, si obligano più
da enti giuridici e rivolta indistintamente a chi si trova nelle condizioni richieste per fruirne
panca. idem, iii-277: e chi è? -un sant'uomo! il beneficiale
il beneficiale di san michele! ecco chi è! = voce dotta, lat
cambiale (detto anche prenditore); chi può utilizzare un credito concesso (detto
concesso (detto anche accreditatorio); chi usufruisce del premio di assicurazione. =
neficio, un vantaggio, un'utilità; chi è onorato con una festa, con
3. dir. erede beneficiato: chi riceve l'eredità col beneficio d'inventario
. 4. stor. chi aveva il supremo onore (e la
, in maniera che non possa sperarla chi è impossibilitato a ricevere quest'in- signe
tiranni è tanto giovevole al mondo, che chi lo fa merita molto maggior premio,
politiche e gran fingitore a benefizio di chi le legge, e a tempo,
ragunati insieme, conferiscono il benefizio a chi di loro gli pare lo meriti. ariosto
vacano al mio tempo si danno a chi non fu mai in corte. berni,
-prov. proverbi toscani, 1-41: chi beneficio fa, beneficio aspetti. -i
[s. v.]: chi ad altri è cortese in cosa che noccia
consolazione. algarotti, 3-216: ella sa chi nella quadratura ha ora il grido:
. tommaseo, i-504: ci fu chi rubò: e certamente non furono i più
tanta vita (che, veramente, chi nolla stima nolla merita), poiché
senz'altra formalità che il beneplacito di chi paga il boia. de roberto,
o più tardi, pungerà il sedere a chi crede di riposarci su in santa pace
venuto a noia il benestare: di chi si mette a qualche brutto cimento,
a qualche brutto cimento, o di chi non sa contentarsi del suo stato,
che nutre simpatia. -sm. chi è legato ad alcuno da buoni
muover possan te a benivolenza / di chi ab aeterno amar non destinasti. d
e poi gli gittavan quindi giù, e chi più ne pigliava più se n'aveva
molto per male. varchi, 23-67: chi riceve i benefizi, se bene gli
tua benignità non pur soccorre / a chi domanda, ma molte fiate / liberamente
per sua dolcezza. passavanti, 45: chi sarà sì crudele e spietato di se
acciò che 'l mio cantar piaccia a chi ascolta. guicciardini, v-3: l'imo
ultimo abbandonamento del non rimaner più a chi volgersi per consiglio né in cui sperare
benigni sono. dante, 28-10: a chi era degno donava salute / co
rigutini, 752: benevolo può dirsi di chi soltanto desidera il bene altrui; benigno
altrui; benigno non direbbesi se non di chi, almeno in parte, lo faccia
. benalzato: come saluto augurale a chi si è da poco levato dal letto
questo è pessimo, com'accade a chi si maraviglia d'avere sì benoperato.
più raro benparlante), agg. chi parla con correttezza, con garbo,
, con garbo, con eleganza; chi ha parola facile, sciolta, eloquente
), agg. e sm. chi s'attiene al pensiero ufficiale, dominante
di mentalità conservatrice e conformista); chi s'ispira a concetti che sono tradizionali
dal po. pavese, 7-119: chi voleva la patente, chi mi chiedeva
, 7-119: chi voleva la patente, chi mi chiedeva il benservito, chi non
, chi mi chiedeva il benservito, chi non credeva che venissi da torino.
algarotti, 3-216: ella sa chi nella quadratura ha ora 11 grido
matto! * così è forse: a chi percorre la dura via della saviezza,
. saluto augurale che si rivolge a chi fa ritorno da un viaggio.
pavese, 8-354: il rancore contro chi hai così cancel lato e
, agg. saluto augurale rivolto a chi s'incontra (per via, o a
augurale a significare il gradimento per chi arriva, per chi si presenta
gradimento per chi arriva, per chi si presenta. -essere il benvenuto: che
segneri, i-489: con sentimento di chi scorgendolo già già arrivare, gli
di poeti che impazzavano a stordire chi non li udiva, e a dire il
, anzi crebbe, quand'ebbe riconosciuto chi gli dava per primo il benvenuto nella città
di lanterna marina dà il benvenuto a chi arriva d'alto mare. comisso, 1-234
e se ne fa composta buona per chi ha abbandonato il gusto per la
rammarichio che si fa piangendo. anche di chi beveranno e berranno', part.
brancicano berciando e sbavando. piranha; chi de l'una / bee, mor ridendo
, agg. e sm. tose. chi bercia, dui che bebbe. cornaro,
36: non restava di contentarmi, chi urla sguaiatamente. e mangiava delle cose che
andò afatto. vasari, ii-669: chi si china a bere in terra, chi
chi si china a bere in terra, chi s'inginocchia dinanzi al bèrcio,
sasso che versa l'acqua, chi ne attinge con vasi, e chi
, chi ne attinge con vasi, e chi tommaseo [s. v.
[s. v.]: di chi canta malamente si dice con tazze
/ e gocciola non merita di bevere / chi del pisano si era addolcito di
corrono a fare cerchio all'uscio di chi è prodigo. andrea da barberino, 1-31
che sia, presa la metafora da chi va a caccia per luoghi già cercati.
. fra giordano [crusca]: chi avesse un vin cattivo e cercone,
, sm. ant. e letter. chi esercita un mestiere umile, vile,
voce dotta, lat. cerdo -onis 4 chi esercita un mestiere vile ', deriv
(cerealicultóre), sm. agric. chi si dedica alla coltivazione dei cereali.
: andavano attorno, portando nelle mani chi fiori, chi erbe odorifere e chi
attorno, portando nelle mani chi fiori, chi erbe odorifere e chi diverse maniere di
chi fiori, chi erbe odorifere e chi diverse maniere di spezierie, quelle al naso
et odore di cose aromatiche, che a chi non è assuefatto offende il cerebro e
. cavalca, 6-1-450: come chi, per trovare un ago, ardesse
parole / dette a ruggier, che fa chi si marita; / e con
plur. i gesti, gli atti di chi sta esercitando la propria arte, la
, che più derisibile e spaventoso apparisse chi con tai cernecchi e lucignoli pretendesse con gravità
'). ceromante, sm. chi pratica la ceromanzia. = voce dotta
sm. (plur. -i). chi modella la cera. = voce
sia. bar etti, 2-140: i chi * simile ').
, ufficii, càncari e anguinaie a chi crede che ciascuno grande morgantescamente, non