'legare parole cioè 'auieo e chi ben guarda lui, ne la sua prima
a: pensa quel che voi direste, chi vi raccontasse gli altri [vocaboli]
poliziano, st., 1-14: segue chi fugge, a chi la vuol s'
, 1-14: segue chi fugge, a chi la vuol s'asconde, / e
, dovendovi a pochi dì tornare, vedrebbe chi di loro fosse che dicesse il vero
e vederete come / tien caro altrui chi tien sé così vile. boccaccio,
39-14: quasi a gara fanno / a chi far può nel suo camin più danno
che al passar del vento giocano a chi è più verde e a chi è
a chi è più verde e a chi è più argento. pea, 7-154:
dall'acqua semivivo. saba, 395: chi sa che il mondo non è che
con un affetto, da far capire a chi l'avesse osservata, che il suo
, 12-121: ben dico, chi cercasse a foglio a foglio / nostro
del corpo... lasciatevi medicare a chi sa. salvini, 39-i-149: udendo
miseria. boccaccio, i-309: e chi dubita che biblis conosceva essere male ad amare
9 (163): un fare di chi ha trovato qualche cosa...
ragunati insieme, conferiscono il benefizio a chi di loro gli pare lo meriti..
2. titolo onorifico dato a chi porta l'abito ecclesiastico o a chi
chi porta l'abito ecclesiastico o a chi gode di un beneficio ecclesiastico; sacerdote
ancor oggi in piemonte si chiama abà chi è scelto a regolare la festa annuale del
. bernardino da siena, 1038: [chi] volesse andare abacando in ciò ch'
il carnaio, con il ribrezzo di chi passa sulle escrementa insanguinate. =
] erano già partite...: chi quasi allegra, chi molto abbacchiata,
..: chi quasi allegra, chi molto abbacchiata, chi piena d'amarezza.
quasi allegra, chi molto abbacchiata, chi piena d'amarezza. bocchelli, i-430
. (ferrini, -trice). chi abbacchia. pirandello, 8-271: da
non sapeva più come spartirsi, a chi badar prima. abbacchiatura, sf
pecorino, macellai di abbacchio e strozzinatori di chi passa per la loro città. moravia
sm. disus. esperto d'abbaco; chi sa far bene i conti; ragioniere
abbacinatóre, agg. e sm. chi abbacina; chi esegue il supplizio dell'
agg. e sm. chi abbacina; chi esegue il supplizio dell'abbacinare.
a'granchi. firenzuola, 656: e chi vi ha insegnato? quando e'si
in una casa richiesto e pagato. chi viene salariato per adoperare le braccia, chi
chi viene salariato per adoperare le braccia, chi per mettere in opera l'abbaco,
mettere in opera l'abbaco, e chi altro. rajberti, 2-96: un
abaco). abbacóne, sm. chi abbaca molto col cervello, chi fantastica
. chi abbaca molto col cervello, chi fantastica molto. abbadare, intr
mi ragiona: / non far come chi abbada, / e non andar girone.
e la mia casa? e alle galline chi ci abbaderà? pascoli, 326:
ogni virtù. e bene abbagliano, perché chi è abbagliato li pare vedere quello che
, 48-11: e 'l sol abbaglia chi ben fiso il guarda. idem,
il volto, / onde suole abbagliar chi fisso il mira, / fattosel più
di splendore, sconfortano spesso ed abbagliano chi le mira. verga, 1-268: voglio
grandissima lode. tasso, 6-ii-261: chi dipinger desia / il bel con sue parole
segneri, i-548: considera quanto abbaglisi chi si crede, che
il cielo. calvino, 1-82: a chi fissa una luce rimane un abbaglio alla
commettere o col fare, o simile. chi prende un abbaglio, erra (pare
erra (pare) più leggermente di chi commette uno sbaglio. si sbaglia,
un abbaglio anche grosso si perdona a chi ha sempre ragione. pecchi,
egli è di natura di mastino: / chi più 'l minaccia, più gli abbaierà
da questo animale, disse che chi sotto al piede ne portasse la lingua non
7-6-7: io voglio che parlare / possa chi voglia, e di ciò abbaiare.
machiavelli, 1000: questo è, che chi non ha lo stato in questa terra
. 4. prov. - chi troppo abbaia, empie il corpo di
, 10-30: dice il proverbio, che chi troppo abbaia / s'empie il corpo
-can che abbaia non morde', chi molto strepita e minaccia, in genere
, matti abbaiatori. 2. chi grida, insulta, parla a vanvera;
grida, insulta, parla a vanvera; chi critica aspramente ciò che altri ha fatto
abbaiare. abbaióne, sm. chi molto abbaia; chi strepita a
abbaióne, sm. chi molto abbaia; chi strepita a vuoto.
e tanto di fallo [fa] chi no contrasta a la 'ngiuria, come
no contrasta a la 'ngiuria, come chi abandona lo padre e la madre e li
cose, in variar destino, / a chi 'l suo cor troppo abbandona in esse
/ tal, ch'è più grave a chi più s'abbandona. cecco d'ascoli,
tegnol di folle 'mpresa... / chi s'abandona inver troppo possente. fatti
, 29: per niente chiama dio chi s'abbandona a fortuna e a malvagitade
santi barlaam e giosafatte, 45: chi è una volta abbandonato a cupidigia e
ecc.); la condizione di chi è abbandonato. latini, rettor
in abbandono / rimasa, segue pur chi fugge e sprezza. d'annunzio, ii-809
suo capriccio. bencivenni, 4-109: chi lascia andare l'acqua a suo abbandono
una cert'aria inebetita, simili a chi ha assistito a un troppo lungo spettacolo
meglio abbarbicare. marino, 7-246: chi può dir com'a gli olmi e com'
g. villani, 8-55: chi era montato a cavallo trovava le rughe
segno di 353: c'è chi prega pe'vivi: ma per gli uccisi
chiesa a suo modo, e abbassava chi non li consentia. g. villani,
i-153: o villan cavaliere, ecco chi abbasserà la tua superbia; e se tu
è colpa; il secondo, dovere. chi s'abbassa dinanzi a dio, sa
, sm. scherz. e disus. chi fa abuso dell'espressione abbasso.
, e per tutto mandò comandando che chi la sua grazia disiderasse, prendesse il battesimo
altra volta abbattuta. idem, iv-136: chi li suoi fati abbatteo...
quanto grave cosa sia a poter trovare chi co'suoi costumi ben si convenga,
noi perda e che 'l vicino tuo o chi vi s'abbatte non pecchi. s
bandello, 1-45 (i-540): e chi s'abbatte in donna gentile e vertuosa
impedivano persino di accorgersi della presenza di chi le parlava. d'annunzio, iv-2-255
sm. (femm. -trice). chi. abbatte. fra giordano [
con mutui rai. boccaccio, 16-65: chi della cagione di questo suo abbellirsi con
sarà tale che gli farà forse maladire chi gl'insegnò l'abbiccì. foscolo, v-182
stabili o mobili, per contrapposto a chi nulla ha, dicevansi abbienti, e
). galileo, 5-207: ma chi abbiglierà un bifolco di queste drappamenta,
fa la rete, lmbriani, 2-217: chi per non sparger lacrime / s'abbioscia
. giordani, ii-152: e a chi poi si scriverà latino oggidì? ai dannati
: tu avevi trovato... chi ti amava; io dunque non ti abbisognavo
segneri, ii-616: come dunque vi è chi non pregi altra santità, se non
a qualsiasi spettacolo, si lasci da chi vuole scrivere con eleganza; dicendo invece
abbuono. abbonato, sm. chi ha contratto un abbonamento.
'. accollatàrio, sm. chi contrae un obbligo; impresario,
, 2464: accollatario, nell'uso, chi prende, a certe condizioni,
incarico. pirandello, 7-484: ma chi si prendeva l'accollo di fare una
e'sono una razza gladiatoria, e chi non accoltella è stimato goffo. verga,
sm. (femm. -trice). chi accoltella; chi è uso ad assalire
. -trice). chi accoltella; chi è uso ad assalire col coltello.
in genere, se così piace, chi maneggia il coltello a ferire per proprie
accolti. tasso, 6-ii-182: donna, chi vi colora / come vermiglia e mattutina
), agg. e sm. chi affida, chi impresta denaro; socio
agg. e sm. chi affida, chi impresta denaro; socio di una società
(formula di commiato: dire addio a chi parte). boccaccio, i-92:
cauzione. 2. ant. chi operava l'accomanda. glossario medievale del
2. sm. e agg. chi è sotto la protezione di qualcuno (
(femm. -trice). ant. chi riceve l'accomanda, il deposito (
sf. dir. mediev. atto di chi affidava sé o i suoi beni a
della mercanta, debbonsi tutte registrare da chi le riceverà nel solito libro delle accomandite
, sm. disus. accomandante; chi fa l'accomanda, il prestito o deposito
sm. disus. accomandata- rio; chi riceve l'accomanda, il prestito o deposito
'ser accomoda ', dicesi per celia chi non attende che a'suoi comodi.
per cinque soldi? -fateli prima vedere a chi se ne intende... e
; e quelli prontamente e volentieri a chi gli voleva, accomodava. machiavelli,
giano avrà risguardo alla profession di coloro con chi parla, ed a questo accomodarassi.
lontanissime e contrarie alla sua essenza, chi vorrà asseverantemente sostenere che ella [abbia
« è permesso? », e chi è dentro risponde: « si accomodi »
che io finisca con un accomodamento. chi sa! idem, iv-2-405: 10
bocca... una cantilena imparata chi sa da chi, chi sa dove.
. una cantilena imparata chi sa da chi, chi sa dove... somigliava
cantilena imparata chi sa da chi, chi sa dove... somigliava un
/ a parigi. idem, i-35: chi mi accompagna pei campi. moravia,
bene accompagnato. machiavelli, 604: chi è, nelle guerre e pericoli, del
accompagnata dal timore e dal rossore di chi la commette. patini, giorno,
mi vinca, mi guadagni: / chi vinto sia, con altra s'accompagni »
intr. con la particella pronom. di chi è in cammino o in viaggio:
sua virtù. trattati antichi, 30: chi accompagna la pentola col paiolo, quando
(367): uno, raggiungendo chi gli era avanti, s'accompagnava con lui
minore. leonardo, 2-128: chi non raffrena la voluttà colle bestie s'
banca. note al malmantile, 485: chi cantava senza strumento che l'accompagnasse,
per aiutare a offendere quelli, da chi mai simili fautori ed accompagnatori sono stati
delitto con un'accompagnatoria dichiarativa '. chi ami la proprietà della lingua..
capire qual prò'ne avrebbe cavato, e chi era quella nel frangente si accomunavano
... con acconciamenti convenevoli a chi dee servir a vergini avanti a un vescovo
nelli animi delli uomini a grandissime cose chi li potesse dirizzare e megliorare per comandamenti.
operatori. acconciapadèlle, sm. chi ripara padelle rotte, laiini, rettor.
questo debito che mi corre vosco ma chi viaggia non s'acconcia troppo volentieri a
costumi, quante sono nel mondo figure: chi savio è, a tutti si sa
ciascheduno dee mirare lo 'ngegno suo: chi è acconcio a leggere, e chi
chi è acconcio a leggere, e chi a cantare, e chi ad altro bene
leggere, e chi a cantare, e chi ad altro bene. idem, 2-2-5:
maledette sieno le gran dote, e chi le trovò; che elleno danno l'un
combatter voglio. 7. locuz. chi tace acconsente: chi non fa aperta
7. locuz. chi tace acconsente: chi non fa aperta approvazione, implicitamente aderisce
1-5-388: non lo sapete voi, che chi tace acconsente? -e'mi pare che
-e'mi pare che, per ordinario, chi sta cheto non parli.
collata e martoriata, perché ella confessasse chi fosse stato acconsen- ziente con lei a
del nuovo volume. verga, 3-107: chi dà acconto non è cattivo pagatore.
adagiarsi. alamanni, 5-6-456: chi [degli uccelli] la fronte at-
sott'acqua, e bagna il sen, chi nell'asciutto / s'ac- corca e
che paiono contrarie e sono accordabilissime a chi sappia, o, per meglio dire
discordi. tommaseo-rigutini, 124: chi accorda o mette d'accordo, promuove certa
almeno in parte, alle antiche pretese; chi concilia, non sempre accorda gli animi
latini, rettor., 97-3: chi accorda bene le sue parole colla natura
mio, son questi / debiti premii a chi t'adora e cole? castiglione,
intorno assorda, / e 'l sole abbaglia chi ben fiso 'l guarda, /
mura, che stimar non sanno / chi sia il guerriero in su l'arcion sì
, convien credere che così sia, chi non vuol essere lapidato. tommaseo-rigutini,
sm. (femm. -trice). chi mette d'accordo, chi concilia.
). chi mette d'accordo, chi concilia. bufi, 2-767: fu
vecchio col nuovo. 2. chi accorda strumenti musicali. boccaccio, iv-20
dagli amici in dar ricordo, / chi a l'un guerrier chi a l'altro
ricordo, / chi a l'un guerrier chi a l'altro, come è usanza
è accorgersene. ma è un mediocre chi s'avvede d'esserlo? bontempelli, 6-86
i-178: mi rido del poco accorgere di chi crede, che i principi possan levar
canuto e bianco: / non è chi tesser me'bellico frodo / di lui sapesse
. e sm. che accorre; chi concorre, chi si raccoglie in un
sm. che accorre; chi concorre, chi si raccoglie in un dato luogo.
subito della festa? chi accorrerà per primo attratto dallo splendore?
uscir di strada, per accorrere a chi pericola. 3. ant.
l'uomo accorto viene lodato; ma chi è soltanto uomo accorto, non può essere
del suo cordoglio. idem, i-395: chi sarebbe sì mentecatto, il quale si
prendere la via, s'accostano volentieri con chi la sa bene. idem, 14-1-2
seminarla nel mondo, e quanto piace / chi umilmente con essa s'accosta. cecco
richiede. sicuro da ogni insidia vive chi con quella pazientemente s'accosta. idem
padrone. accostatóre, sm. chi accosta gli animali ai covoni di grano
la quale in niuno modo cede a chi oltre vuole passare se non come un
già accostumate a queste lodi; e chi vi crede, suo danno. idem
conversazione e che par naturale solamente a chi vi è accostumato. idem, i-1464:
femm. -trice). tess. chi compie l'operazione dell'accotonare. accotonatura
è il covo che si fa nel letto chi molto vi giace, come avviene a'
in covoni. accovonatóre, sm. chi accovona il grano. 2.
., 9-5 (209): chi avrebbe saputo altri che io far così tosto
d'aiuto. idem, 9-1: chi crederà che tanti signori nobili e gentili uomini
sm. (femm. -trice). chi accozza, chi mette insieme cose diverse
. -trice). chi accozza, chi mette insieme cose diverse (e senza
accreditare), sm. commerc. chi si impegna, mediante un'apertura di
, iii-259: gli scritti fa bramar chi li divieta, / accredita l'autor
li divieta, / accredita l'autor chi lo castiga. colletta, 1-136: gli
. segneri, iv-348: vi sarà chi dica che l'abbaville, dottore accreditatissimo,
reame. m. villani, 7-66: chi vuole riguardare la verità del fatto,
dell'altro. passavanti, 236: chi accresce la scienzia, s'accresce pena e
accrescerai. idem, 1023: solo chi sia dottissimo e fornito... di
disse santo bernardo che poco era buono chi non vuole essere migliore, però quand'
a sé, cogli occhi, a chi la guarda, / e 'l più che
, agg. di casa per strada. chi stendeva i panni lavati, chi puliva
strada. chi stendeva i panni lavati, chi puliva indurito, rassodato.
quella confidenza distaccata, quella familiarità di chi accudisce alla vita d'una persona e
v.). le patate, chi rammendava. 2. tr.
femm. -trice). scherz. chi è solito passare molto tempo stando a sedere
terra. lippi, 2-48: chi coll'amico fa a stacciaburatta, / chi
chi coll'amico fa a stacciaburatta, / chi all'altalena, e chi a beccalaglio
, / chi all'altalena, e chi a beccalaglio; / va quello a predellucce
agg. (femm. -trice). chi accumula; risparmiatore. baldelli
, inf., 28-45: ma tu chi se'che 'n su lo scoglio muse
s. c., 22-3-4: e chi è che non si conturbi, quando
sp., 24 (421): chi avrà ragione di rallegrarsi e di sperare
rallegrarsi e di sperare, se non chi ha patito, e pensa ad accusar sé
: io difendo, non accuso; sempre chi manca, anche se a mio danno
perché il picciol soccorso a me chi muove un'accusa, un'imputazione; accusatore
sm. (femm. -trice). chi accusa; denunciatore; biasimatore.
ogni pensier rivolto: / datemi pur un chi mi guidi presto, / e dove
depressione, torpore malinconico, che coglie chi conduce vita inattiva; indolenza, abulia
involontariamente o sopra pensiero acerbi. ma chi parla acerbamente d'altrui, sfoga contr'
delle frutta? o l'altra metafora di chi disse l'acerbità degli anni è men
dal laccio d'or non sia mai chi me scioglia, /... /
. acetàio e acetaro, sm. chi fabbrica o vende aceto.
o l'acqua di melissa che ravviva chi vien meno. fr occhia, 809:
del parlare italiano? baretti, i-269: chi vuole criticare, sia benedetto, il
che 'l cuor mi sfrizzi, / come chi mangia cipolle acetose. carletti, 183
aristofane fu un certo umore, come chi dicesse, acetoso, salato e col pepe
-achille sotto la tenda: detto di chi sdegnosamente si ritira o si apparta da
sono tenuti per usurpatori di quelli regni chi cercano migliorare. ma sempre achitofellisti e
ma sempre achitofellisti e macchiavellisti saranno, chi interpretan ambizion di stato esser maestra delle
lorenzo de'medici, i-92: e chi crederebbe che d'uno piccolo acino d'
s'egli è però da credere) a chi se ne ugne. = voce
più lungo picciuolo... v'è chi chiama acoro la radice deh'ossimirsina,
. s. girolamo volgar. 1-1: chi mi crederrà, secondo la scrittura,
sul muro un cartello ingiallito: « chi ha sete venga da me, e chi
chi ha sete venga da me, e chi vuole beva l'acqua della vita *
gran vasca o cisterna che nell'intenzione di chi la costrusse, doveva essere viva peschiera
più d'amicizia. ariosto, 1-50: chi ne l'acqua sta fin alla gola
andare l'acqua alla china, e chi si truova in magistrato, avendo a uscirne
-ogni acqua non li ammolla: di chi non si lascia intimorire per poco
del battesimo. idem, 1-455: chi non sarà nato per mezzo dell'acqua
tacque lanfe che son quivi; / e chi va per le vie si sente fuore
capopiede: / l'acqua borra a chi 'l legno: a chi la cassia
acqua borra a chi 'l legno: a chi la cassia / si richiedeva, ha
effervescente. albertazzi, 425: allora chi si mise a sospirare perché non aveva
non aveva la cuffia da notte; chi brontolava perché non aveva le pantofole;
brontolava perché non aveva le pantofole; chi voleva l'acqua di vichy.
assicura daltimbriacarsi. segneri, ii-35: chi mi darà acqua da piangere a sufficienza
da piangere a sufficienza sì gran follìa, chi parole, chi fremiti, chi muggiti
sì gran follìa, chi parole, chi fremiti, chi muggiti da detestarla? redi
, chi parole, chi fremiti, chi muggiti da detestarla? redi, 16-ix-44:
un gioco di bimbi si indica, a chi cerca, la prossimità o la distanza
. 11. acquacedràio, sm. chi vende acqua cedrata (cfr. acquacedrataio
ecc. zuppa rusticana, ottima per chi ha molto appetito. = comp
femm. -trice). industr. chi è addetto a raccogliere in quaderni i fogli
8-1-373: fu molte fiate avvertito, che chi avendo per le gambe o per le
acquaiolo. 2. disus. chi è addetto a distribuire acqua (come
(plur. m. -i). chi pratica lo sport dell'acquaplano.
piogge (simboleggiata con la figura di chi annafia). cfr. isidoro, 3-71-32
acquati o acquerelli o mezzi vini, chi può avere acqua di fiume chiara e
. canigiani, 1-34: e chi perfettamente l'ira acquatta, / e
ombria / non lo impedisca; che chi vi s'acquatta / a tutti gli altri
: « ora manderò l'acquavita a chi lo ha ucciso; ed oggi io mi
da occuparsi. leggi agrarie, 6-1034: chi ha diritto di condurre acque per il
. m. -i). chi dipinge ad acquerello. - anche al figur
ed erano tanto soavissime, che rallegravano chi le guardava. fazio, iii-21-34:
, docilità, moderazione, ritegno: chi non s'acqueta alla parola di dio
acquirènte, agg. e sm. chi fa compere, chi acquista; compratore
. e sm. chi fa compere, chi acquista; compratore. de
acquistare. torricelli, 2-4-143: chi si contentasse di quello che la natura
fine. boccaccio, iv-49: mattamente fa chi lascia quel ch'egli ha, per
brama / più di ricchezze non avria chi tutti / li possedesse. cuoco,
dell'umane cose, / acquista oggi chi nasce il moto e il senso. idem
: lo nome buon per sua follia chi 'l perde / non come prima acquistai mai
e nome. proverbi toscani, 234: chi non tien conto del poco, non
dell'altro, e ognun di sé. chi si rodeva,... chi
chi si rodeva,... chi [proponeva] di rimanere intanto a mangiare
/ di corso, e non di chi passeggia o trotta. / tanto, salendo
/ tutt'ora in acquistare, / non chi del poco si sa pace dare.
che perdere. idem, 108: chi sa acquistare e non custodire, può
ire a morire. idem, 239: chi non s'arrischia non acquista.
sm. (femm. -trice). chi acquista, compra, guadagna, ottiene
acquisto? tasso, 20-32: or chi fu il primo feritor cristiano / che facesse
6: sempre bisogni offendere quelli di chi si diventa nuovo principe e con gente
negato l'acquisto. baldini, 4-71: chi ha fatto acquisti se ne parte col
suoi occhi erano diventati acquosi, come chi guarda lontano per allontanare un senso di
(plur. m. -i). chi fa eser cizi al trapezio
sulla corda, cosi per traslato dicesi di chi con salti e sforzi di logica,
, impenetrabile, guardava lungi, come chi scruta nell'avvenire con acume per arrivare
mole loro. redi, 16-iii-299: chi è quel linceo, che con tacutezza della
da s. c., 1-517: chi a coloro che mal fanno, studia
vittoriosamente dopo una gara col cielo a chi lo fosse di più. ungaretti, 1-81
che ne possi guadagnare e dame a chi non è adasciato? boccaccio, iii-6-70
concetto degli uomini, si truova facilmente chi le finge. g. del papa,
. ciro di pers, iii-507: chi può con occhio asciutto / a spettacol
d'adamo, / ohimè!, chi mi divide? foscolo, xv-163: e
., 7-363: quelli che contendono chi meglio governi la città, fanno come
cinghiale, / non ha di lui chi più leggiero o forte / la destra
ii-9: credo averti già detto che chi vuole cannocchiali adattati alla propria vista
attitudine. collodi, 231: chi mi dà le parole adattate per descrivere.
amorosa, adattata soltanto per celarle chi ero. adattazióne, sf.
le qualità, e i mezzi ancora. chi è atto a insegnare, ha delle
annoverate diverse, secondo l'indole di chi ne discorre. altri ne addebita la
. addecimatóre, sm. stor. chi è incaricato di svolgere le operazioni concernenti
s. v.]: addecimatóre, chi registra i beni da poi riscuoterne la
da poi riscuoterne la decima, e chi tiene questi registri. e fors'anco
questi registri. e fors'anco era chi dava opera al riscuotere e chi faceva
anco era chi dava opera al riscuotere e chi faceva le prime operazioni di misura
sm. (femm. -trice). chi addensa, ammassa. pindemonte,
rupe. d. bartóli, 1-440 * chi [può] discerner le morse,
. c. dati, 7-i-4-208: chi si addentra nelle viscere della terra a
, 1-183: era difficile seguirlo a chi non fosse addentro alla sua vita.
dentro: e però è pericolosissima cosa. chi può conoscere i peccati occulti dentro nel
gli antichi due difetti. 2. chi durante le cavalcate accompagnava, tenendolo per
terresti folle sopra tutti gli uomini, chi si dolesse per non esser vivuto mille
amore e partire. latini, i-1820: chi ti diede in prestanza / non fare
, ancora / ch'estranio sia, chi si diparte e dice, / addio per
levar via / la diletta persona / con chi passato avrà mol- t'anni insieme,
meno convengono o par che convengano a chi li fa. aggiungo pare, perché nel
animo addisse. carducci, 84: péra chi al vero inesorato... /
1-191: la biondina corrucciata addirittura con chi ride senza ritegno. comisso, 14-53
: gl'italici hanno grandissimo bisogno di chi li addrizzi; ma, per cupidigia,
: per cosa mirabile s'addita / chi voi far d'elicona nascer fiume. fazio
, conv., iv-vi-20: e guardate chi a lato vi siede per consiglio,
tempi di dio vivente... oh chi potesse penetrar entro a vedere la sontuosità
, iii-2-194: non è fra noi chi mai possa capire appieno quanto tutte queste
bruno, 476: indi non fia chi più dica e favoleggi giove per carnale
il canto. baldini, 3-155: so chi s'addorme prima, e di dopo
avevano addossato. verga, i-19: chi ha freddo si addossa al vicino
storia di fra michele, 67: chi diceva: egli à il diavolo a
egli à il diavolo a dosso. chi: egli muore eretico. savonarola, iii-102
, non pensando che, se fosse chi addosso o in dosso gliele ponesse, uno
la salute tua. leonardo, 2-128: chi cava la fossa, questa gli ruina
la fossa, questa gli ruina addosso. chi scalza il muro, quello gli cade
priamente diremo in un'arte o scienza solamente chi ne abbia conoscenza piena. tommaseo-rigutini
ima civiltà. addottrinatóre, sm. chi addottrina, chi istruisce; educatore.
addottrinatóre, sm. chi addottrina, chi istruisce; educatore. tommaseo [
i'voglio impegnare la testa, / chi addurrà più bella cacciagione / di nullo
precorse. campanella, i-92: così chi opera al buio, sé non vede /
felice su tutti... / chi potrà un di nelle sue case addurti.
dicendo che veramente sarebbe da riputare valoroso chi tal vanto
meo cor lasso. ottimo, ii-380: chi poco ha, poco dà; ma
sera dipende dall'adempimento della condizione: chi non raccoglie, non mangia; e
riferito nel linguaggio medievale degli alchimisti a chi ricercava la pietra filosofale, e passato
arte sua. i francesi dicono adepte chi sia o si creda in grado d'intendere
dare la mano come io la esigo da chi amo, palmo contro palmo, aderente
però sostanzialmente. rigatini-cappuccini, 7: chi è iniziato nei misteri di una dottrina
capo un altro, sotto la aderenzia di chi sperino più parte che non speravano
, mossi da invidia hanno contro a chi è suto potente sopra di loro.
iacopone, 37-4: sangue 'n tempestade / chi non s'aderisce a tesse [=
apra / e sua potenza mostri a chi s'aderpe, / quello cotale in
.]: degli adescamenti usati da chi governa a vincere le altrui resistenze,
nel loro amore. sacchetti, ii-103: chi sa meglio aescare e chi ha più
ii-103: chi sa meglio aescare e chi ha più da dare, colui ha più
adescava ogni sgualdrina. manzini, 9-11: chi adesca, finge di respingere, umiliando
sarà l'epigrafe, non la dedica, chi la vuole se la scriva ».
pas sare la bara di chi moriva nella casa, per essere poi rimu
il quale non significa altro, che chi deve riscuotere la rimessa non vi ha alcuno
5. girolamo volgar., 1-4: chi non vuole sofferire l'aira- mento e
., i-50: maladetto è da dio chi adira la madre. idem, 1-59
quando l'uditore èe adirato e curiccioso, chi volesse acquistare da lui pace così subitamente
vorria esser nato. idem, 15-34: chi è questo gran sire, rege de
adirazióne, sf. scherz. condizione di chi è adirato; accesso d'ira.
non sarà grazia. idem, 1-65: chi ne'suoi servi è adiroso, e
panciatichi, i-238: non c'è chi mi possa favorire più di lei, sapendo
nome del signore che tu mi dica chi tu se'. = voce dotta,
eletta per me adiutóri e compagne, e chi saprà queste è veramente indegno del nome
zione non legittima, o a chi arbitrariamente ha abbandonato o trattenuto (o
adocchi. idem, 188: ma chi m'abbia a sé legato, / quella
mio cor vede. / ecci ben chi d'altra crede, / perch'
forteguerri, 10-6: né v'ha chi scaltro ed amoroso adocchia / la donna altrui
sm. (femm. -trice). chi adocchia, chi guarda con intenzione.
. -trice). chi adocchia, chi guarda con intenzione. tommaseo [s
agg., sm. e f. chi ha l'età dell'adolescenza; chi
chi ha l'età dell'adolescenza; chi appena esce dalla fanciullezza.
egli tanto adolescentulo da scegliermi per consiglierò chi scrisse la commedia filosofica, il suicidio
isplendor di viva luce ettema, / chi palido si fece sotto l'ombra / sì
faceva beffe de'fatti miei, chiamandomi chi cavallo adombrato, chi fantastico, chi
miei, chiamandomi chi cavallo adombrato, chi fantastico, chi tralunato. manzoni,
chiamandomi chi cavallo adombrato, chi fantastico, chi tralunato. manzoni, pr. sp
bellezza, d'irresistibile leggiadria; chi vuol fare il bello; corteggiatore
. di non tórre lo stato a chi lo meritava. giov. cavalcanti, 29
adontare, l'adontarsi; sentimento di chi riceve o crede di subire un dispetto
[s. v.]: chi è in colpa s'adonta di certe lodi
, purg., 17-121: ed è chi per ingiuria par ch'aonti, /
idem, 137: avvertisca sopra tutto chi tiene pratiche contro agli stati a non
s'io sto cheto, non v'è chi si ricordi di me; se adopro
cari, perché ripugnano alle passioni di chi li deve adoperare. pellico, ii-59:
solo è attivo. quindi il proverbio: chi ha più senno l'adoperi, proverbio
mi adoprai con gli attori e con chi era loro superiore per impedirne ogni ulteriore
di cui taluni son larghi a persone da chi sperano o temono senza però stimarle non
parti. ariosto, 2-1: da chi disia il mio amor tu mi richiami,
mio amor tu mi richiami, / e chi m'ha in odio vuoi ch'adori
conte, e quello adora / come a chi gli ha due vite date a un'
osassi dirlo, non dovete far così con chi vi adora quanto una santa. cesarotti
così solo. saba, 113: [chi ha una malinconia amorosa] non vede
amato appassionatamente. -anche sost.: chi è oggetto di amore sviscerato.
sm. (femm. -tricé). chi si dedica religiosamente a riverire la divinità
dante, conv., i-x-13: chi vuole ben giudicare d'una dorma,
virtù. cantari, 23: e chi avrae l'onor di quella giostra, /
pomposo / di sopraveste e d'arme di chi prende. tasso, 1-19: ciò
di beltade. sacchetti, ii-276: chi ha mal vestito, si rivesta de'più
, agg. e sm. dir. chi deve essere adottato. codice civile
., sm. e f. chi adotta, chi si assume l'adozione.
. e f. chi adotta, chi si assume l'adozione. giovanni dalle
divulgandosi, trovaron talvolta... chi con troppa confidenza se le adottò per
femm. -trice). ant. chi adotta; chi fa un'adozione.
). ant. chi adotta; chi fa un'adozione. giovanni dalle
pallida tristezza. bacchelli, 1-iii-414: chi non sa quante cose guasta ed aduggia
s. c., 36-7-10: chi a coloro che mal fanno studia d'adulare
comprendono esser adulati, e pur amano chi gli adula, ed hanno in odio
gli adula, ed hanno in odio chi dice lor il vero? anguillara, 10-114
moravia, vii-127: prima nessuno sapeva chi fossi, adesso addirittura mi adulavano;
non per altro che per piacere a chi lo condusse, procurò di formarne i ritratti
si è ritrovato tra gli antichi sapienti chi ha scritto libri, in qual modo possa
comprendono esser adulati, e pur amano chi gli adula, ed hanno in odio
gli adula, ed hanno in odio chi dice lor il vero? e spesso
il vero? e spesso parendogli che chi lauda sia troppo parco in dire, essi
incisori, e quando non ebbe più chi lodare, lodò l'editore. carducci,
dice il signore nell'evan- gelo: chi vedrà la femina a concupiscenza, già l'
dal suo sposo; / ché non guardando chi, come, né quale, /
donna, è il detto di cristo: chi ha con desiderio riguardata la donna altrui
-trice). falsificatore, corruttore; chi corrompe o contraffà (specie le sostanze
.]: adulteratore di vino chiamasi chi mischia nel vino di cui fa commercio
è. 2. ant. chi fa adulterio, chi induce all'adulterio.
2. ant. chi fa adulterio, chi induce all'adulterio. 5. agostino
), agg. e sm. chi commette adulterio; chi pecca di passione
e sm. chi commette adulterio; chi pecca di passione fedifraga.
affanno. monti, 3-398: a chi primiero / rompa l'accordo, sia troiano
braccio. nievo, 122: però chi è puro affatto tra noi mortali? -mi
e la sublime parola di cristo: chi non ha peccato scagli la prima pietra!
forte. 2. figur. chi contamina o viola una fede, un
e sm. disus. adultero; chi fa violenza carnale. ovidio volgar.
361: recita una legge, che chi rapiva una vergine, che quella rapita
. proverbi toscani, 123: chi ha figlia vezzosa, la sente
. ciro di pers, iii-502: chi solca il mar del mondo ogn'or
sì come le persone s'adunano intorno a chi porta novella di pace, significata per
adunco. d. bartoli, i-440: chi [può] discemer le morse,
alti palagi. petrarca, 309-13: chi sa pensar, il ver tacito estime,
magistrati aranno minore stimulo e manco freno, chi dubita che si farà manco ragione?
, di colore arsiccio, proprio di chi sta a lungo al sole, o
cavalcanti, iv-47 (4-2): chi è questa che vèn, ch'ogn'om
fare aereo, e il non accorgersi di chi le guardava, e la dignità dei
f. (plur. -i). chi si leva nell'aria con mezzi artificiali
plur. m. - »). chi è addetto all'aerofono.
. apparecchio che permette la respirazione a chi si trova sott'acqua o in ambienti
plur. m. - »). chi esegue lavori di verniciatura o di decorazione
aeri-mante), sm. e f. chi pretende di indovinare il futuro osservando i
(plur. m. -i). chi costruisce e fa funzionare aeromodelli.
. m. -i). chi viaggia nell'aria per mezzo di un
aerea. leopardi, i-1120: chi sa che l'aereonautica non debba un
: gli fanno afa i beccafichi, a chi fastidisce eziandio le cose più squisite;
eziandio le cose più squisite; a chi pretende d'essere molto dilicato in qualsivoglia
deriv. dal gr. dcpèrriq 'chi lancia raggi, chi avviva '(cfr
. dcpèrriq 'chi lancia raggi, chi avviva '(cfr. dcpexoc, *
il telaio. verga, 1-363: chi non stava a guardare si affaccendava a levar
ma che per ancora non si trova chi si affacci, o chi si sia affacciato
si trova chi si affacci, o chi si sia affacciato. menzini, ii-
2-33: scorse i pulcini affacciati tutti chi fra le ali chi sul groppone della
pulcini affacciati tutti chi fra le ali chi sul groppone della chioccia.
nimico. proverbi toscani, io7: chi compera a minuto, pasce i figliuoli
iacopone [crusca]: povertade, chi ben t'ama, / com'più
aver fame. pavese, 120: chi sa se il ragazzo finisce / dentro un
si direbbe di ricco, ma a chi il campamento della famiglia pesa. viani
! petrarca, 70-38: meco si sta chi dì e notte m'affanna. boccaccio
ed orrata giustizia non già posare può chi non affanna né vera vittoria avere chi non
può chi non affanna né vera vittoria avere chi non combatte. dante, purg.
questo aspro diserto / a retro va chi più di gir s'affanna. idem,
/ mandi benigno un raggio / a chi più affanna ed erra in suo viaggio.
.. la tranquillità e la sicurezza di chi ha in sé, fino dal primo
: affannatamente vivere, campare, di chi vive con molta fatica, ma senza che
ricercate affannevolmente, e che a chi legge e sente fanno afa.
li martire / ch'amor fece sentire a chi gli è dato, / d'amor
guittone, 3-84: non solo a chi in esso e tra esso [nel mondo
mondo] continuo è, ma a chi lungia e asconde esso e fugge, defenderse
su le labbia. castiglione, 192: chi po aver caro 11 riposo, se
, 263: de la madre afflitta / chi può narrar l'affanno? a
desiderio, ove d'invidia è degno / chi d'affanno morì! pellico, ii-43
sm. (femm. -a). chi si affanna più del bisogno; chi
chi si affanna più del bisogno; chi si dà da fare disordinatamente, confusamente
. v.]: affannone, chi s'affanna a far cose che non gli
idem, iii-296: io rassomiglio a chi si trova solo e senza stella in
; talora lenti ed affannosi, come a chi la lena manca per troppo correre.
, i-216: ma nelle antiche repubbliche chi aspirava agli affari civili, nella sua
ironia fanno affari di stato! di chi dà affettata importanza alle cose e le fa
di facitore, come quello di fattore chi attende a'beni rustici... que'
neanco d'aveme conoscenza. onde a chi vuol cacciarsi in un discorso di cose che
io difendo, non accuso; sempre chi manca, anche se a mio danno,
, ii-313: molto si fa biasmare / chi loda lo su'afare / poi tom'
s. bernardino da siena, 837: chi tollesse l'abito a uno che non
. neol. uomo d'affari; chi si applica senza scrupoli agli affari
dii mi lascino / veder vendetta de chi tanto affondami, / prima che i
lo disse con quella fermezza allucinata di chi ha intravista una soluzione tanto più chimerica
somma prudenza e santità di quelli da chi ha da dipender l'ultima risoluzione, sì
. d'annunzio, iv-2-657: -ah, chi dimenticherà mai il momento sublime? -esclamò
nuocere si prova; ma invano s'affatica chi nuocere vuole a colui cui dio vuole
. sacchetti, 193-118: affatichisi dunque chi ha voglia di stato, o di ricchezza
, 2-94: non vale fortuna a chi non s'affatica. savonarola, iii-23:
contrario. idem, 150: però chi si affatica per e populi e università,
i maggiori premii che si potessi dare a chi si affaticava virtuosamente. della casa,
dante, par., 11-9: chi nel diletto della carne involto / s'
non impedire il riprendere della fatica. chi è affaticato è d'ordinario stanco in
parte, ben pochi interamente vestiti, chi affatto in camicia. idem, pr.
è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l'ha scritta. pellico, ii-55:
s'annida / ipocrisia, lusinghe e chi affattura / falsità, ladroneccio e simonia
, sempre pronti a prestar fede a chi gli lusinga. tommaseo [s
cagione. nievo, 268: proprio chi afferma che il mondo progredisce sempre,
mio. di capua, i-510: chi oserà mai certamente affermare che ciò che
inesperti paiono assolutamente e universalmente affermabili, chi meglio conosce e chi ha più provato
universalmente affermabili, chi meglio conosce e chi ha più provato non le pronunzia se
far credere il suo dire non vale neente chi no li sae assettare per ordine,
mette spesso a partito el cervello di chi ti ode. bandello, 1-5 (i-71
. guiducci, i-270: converrà a chi in tal modo filosofa affermare tutto l'opposi
o negativo. gravina, 8: chi dice il sole esser luminoso, espressamente
tingano del loro colore la mente di chi le ascolta. idem, pr. sp
afferra- mento e stracciamento delle gambe a chi ha avuto la sua affezione a mal
pucci, ix-401: a noia m'è chi con l'affettapane / bruttura taglia,
sia da lodare [lui] e chi iusticia affetta. ottimo, ii-310: colui
pel sangue si guazza: / a chi balzava il capo, a chi il cervello
/ a chi balzava il capo, a chi il cervello, / come si fa
stesso vocabolo. leopardi, 1-8: chi non vede adesso che è cosa ridicola
dell'opera baretti, i-205: chi scrive com'egli scriveva, stentato
affetc. dati, v-i-ii: e chi sa che tuttavia in questo cosi tatore
affetti. affettatóre3, sm. disus. chi prepara e acconcia silone, 5-79: sempre
l'affetto; e però meglio riceve chi dà piccole cose con affetto grande,
piccole cose con affetto grande, che chi dà le grandi con affetto piccolo. dante
foscolo, sep., 41: sol chi non lascia eredità d'affetti / poca
la pietà: e con questi affetti, chi sa quanto ci potesse essere o non
moto. campanella, 2-25: e chi ci sta attento conosce il tempo che in
stata innanzi. idem [tommaseo]: chi si affettua ad alcuna cosa, patisce
. cicerone volgar., 2-76: chi così [come aiace ed oreste]
poiché si vede per esperienza certa che chi non le ha per moglie subito procura averne
abbottonarsi, stringersi il vestito (come chi si accinge a intervenire energicamente).
far cotesto. bar etti, 1-8: chi indosso si vuol porre, e affibbiar
ed efficacia; e dicesi più spiegatamente di chi presume giudicare d'alcuna cosa.
v-45: dire astutamente alcun motto contra chi che sia per torgli credito e riputazione,
bottone *. -disus. per chi è, se raffibbi. tommaseo [
s. v.]: * per chi è, se l'affibbi ': a
è, se l'affibbi ': a chi viene questa parola di rimprovero od altro
, ogni affetto. tommaseo-rigutini, 1707: chi affida cosa a una persona, invoca
di salute. tasso, 835: chi mi guidò, chi chiuse, / lasso
, 835: chi mi guidò, chi chiuse, / lasso!, chi m'
, chi chiuse, / lasso!, chi m'affidò, chi mi deluse?
/ lasso!, chi m'affidò, chi mi deluse? idem, 2-71:
a lui. metastasio, 1-3-332: chi alla virtù s'affida, / benché
, 13 (230): fanno a chi saprà sparger le voci più atte a
eccitar le passioni;... a chi aftievoliménto, sm. indebolimento; debolezza
col viso un certo atto come di chi è costretto a togliere ad alcuno buona
cavalieri, e non poteva afigurare né sapere chi si tossono. nievo, 1-317:
del viso; che è quello di chi si mette a corpo a corpo con la
agg. e sm. dir. chi affilia; che ha proceduto all'atto d'
[affigliato). dir. chi è stato assunto come figlio mediante
, quanti miracoli di natura contenga, chi vuol saperne a pieno, ne domandai al
altri metalli. settembrini, 1-328: chi non ha sofferto come noi...
e stanca, di chi molto ha gioito e fatto gioire, di
molto ha gioito e fatto gioire, di chi molto ha sofferto e fatto soffrire.
fucina. affinatóre, sm. chi affina i metalli; chi è addetto
, sm. chi affina i metalli; chi è addetto all'affinamento dell'oro e
il secondo nasce dal primo, imperoché chi continua di gridare affioca. b.
: e dicendo ciò sorrideva: ma chi sa da qual fondo d'amarezza affiorava
la finestra. trattati antichi, 116: chi non gli ha moventi [gli occhi
, sm. e f. indecl. chi affitta letti ai vagabondi. verga
dice un nostro popolare proverbio, che chi affitta, sfitta; che è quanto dire
; che è quanto dire, che chi dà a fitto i suoi poderi, gli
rigatini-cappuccini, 8: v'è poi chi usa, con doppio errore, affittare una
], di non cangiar lei per chi che sia. segneri, 1-555:
femm. -trice). ant. chi affitta; chi prende in affitto; affittuario
). ant. chi affitta; chi prende in affitto; affittuario.
, con cui il proprietario, o chi per esso, dietro regolari patti d'investitura
2. compenso da versarsi per contratto a chi affitta. bellebuoni, 1-22:
). affittuàrio, sm. chi ha in affitto una proprietà altrui (
di essa. 3. chi dà in affitto. serao, i-341
affligge ognora, / ché non trova mercé chi altrui la nega. magalotti, 9-1-39
umiliava. viani, 14-301: « chi glie lo ha detto che io sono afflitto
che fia mia scusa? o chi n'avrà pietade? = lat.
per che faccio io questo, e a chi raduno, e inganno l'anima mia
263: de la madre afflitta / chi può narrar l'affanno? lippi, 2-70
e mal sicuro; / privo di chi il più bel fior ne cogliea. arici
). d'annunzio, iv-2-379: chi ha mai saputo il significato di queste
i-125: maladivano crudamente qui- rinio e chi aveva, la destinata già per mogliere di
il mare. michelangelo, 57-17: e chi non si contenta / affogar possa per
tutte tore avviene / d'affogarsi a chi pone il piede in fallo. forteguerri,
maritarsi così. idem, iii-287: chi non porgerebbe la mano a un misero che
pericolo? baretti, ii-226: pure chi s'affoga s'attacca anco alle spine per
uomini benemeriti che amministrano i soccorsi a chi è cavato da un fiume,.
aiutarmi, non l'avrei fatto? chi affoga s'attaccherebbe a'rasoi. nievo
, lettore, dove va a far capo chi nelle lingue procede all'impazzata?
[s. v.]: chi mangia presto presto, si dice che si
la gente corre e ragunasi intorno a chi arreca novelle. nievo, 185:
dicesse. varchi, v-46: di chi favella troppo e frastagliatamente in modo che non
, i-393: a fiottarsi, parlando di chi sta desinando, è il mangiar molto
affoltata. varchi, v-46: di chi favella troppo, e frastagliatamente, in
veloci, che a fatica l'occhio di chi le novera vi resiste. g.
dii mi lascino / veder vendetta de chi tanto affondami. 4. ant
egual quantità. forteguerri, 13-2: chi non avesse mai veduto mare, /.
avesse governatore, molto forte potrebbe dubitare chi su ci avesse mercatanzia, che la
da affondare. affondatóre, sm. chi fa affondare una nave. 2
ha una pietra preziosa sulla schiena, che chi la pesca è affortunato per tutta la
: la rocca afforzata alletta a sé chi la combatti, non impedisce chi la
a sé chi la combatti, non impedisce chi la vuole combattere. bembo, 5-2-249
sm. (femm. -trice). chi scava fosse; chi seppellisce.
-trice). chi scava fosse; chi seppellisce. = deriv. da
2. sm. dir. chi riscatta (un fondo, un'enfiteusi)
un fondo, un'enfiteusi); chi sconta il diritto di affrancazione (e lo
gran trofei / l'alme affrancate, a chi tal ben ne apporta, / innalzano
. marcellino, 2-11: a chi non darà scandolo e materia di mormorare
sua vertude [della gemma] affredda chi la tasta. 3. intr
ornai, che 'l tempo / non è chi 'n dietro volga, o chi
chi 'n dietro volga, o chi raffreni. idem, 178-1: amor
i la notte ama il silenzio, ama chi tace. ciro di pers, iii-
(plur. m. -i). chi dipinge affreschi. = deriv
segno; e così l'opera umana. chi vuol passare questi limiti, allenta,
troppo l'uomo, perché dice salamone: chi s'affretterà di guadagnare non sarà sanza
il troppo subito consiglio, però che chi di consigliare s'affretta, si studia di
non a gentiluomo. baretti, ii-62: chi a toccar danari s'affretta in eseguire
-locuz. proverb. spronare (sollecitare) chi s'affretta: far cosa superflua;
dubitare, o amico: tu sproni chi s'affretta, come dice omero; se
furioso cinghiale, / non ha di lui chi più leggiero o forte / la destra
a qualunque venia, et così a chi andava si porgeva, a tutti motteggiava
. uomo affrontato è mezzo morto: « chi è colto alla sprovvista non trova né
anco le forze ch'egli ha. chi si tiene sulla semplice difesa sovente ha
sfacciati e gli affrontatori, dimandato di chi è il bel saio e di chi è
di chi è il bel saio e di chi è la ricca vesta, vengono a
arrabbiarsi. marotta, 6-133: torvo come chi ha patito un affronto. moravia
è passato. pulci, 27-55: e chi sonava tamburo, e chi nacchera,
: e chi sonava tamburo, e chi nacchera, / baldosa e cicutrenna e zufoletti
, per avere inteso da non so chi, non so donde, che io era
in basso batter l'ali! / chi dietro a iura, e chi ad aforismi
! / chi dietro a iura, e chi ad aforismi / sen giva, e
ad aforismi / sen giva, e chi seguendo sacerdozio. buti [par.,
sm. (femm. -trice). chi lavora ad agemina, a intarsio.
agenti. 2. sm. chi è delegato a svolgere una determinata attività
fidarsi all'agente o fattore, o amico chi che sia. monti, iv-335:
negli istituti carcerari. -agente diplomatico: chi è tramite delle relazioni internazionali fra lo
di pubblica sicurezza. - in generale: chi è incaricato di sorvegliare l'ordine pubblico
documenti. t agente provocatore: chi, fingendosi complice, partecipa a un
scioperi. -agente segreto: chi appartiene a un'organizzazione spionistica; informatore
venezia. -agente teatrale: chi tutela gli interessi di una compagnia teatrale
]; agente, quella che scuopre chi le ha prodotte in essere. bruno,
patecchio, v-140-21: sì me noia prete chi s'agenza, / vilano che fia
fia posto ad cavalo, / ciascun uom chi non me tien credenza, / uom
v.]: agenzia, impresa di chi assume in sé una serie di operazioni
[s. v.]: di chi per abito agevola le cose con soverchia
loro. d. bartoli, 35-37: chi filosofa con la pressione dell'aria,
cari, perché ripugnano alle passioni di chi li deve adoperare. leopardi, i-1141
, 202: agevolmente ogni cosa spregia chi sempre pensa del dovere morire. petrarca,
acque stagnanti cedono sotto il piede di chi vi cammina sopra, come se veramente
in modo da aver di bisogno di chi glieli aggangheri e sgangheri con la piccola loro
la natura degli ordini e il gusto di chi opera. aggettivale, agg. gramm
né la norma dell'analogia serve a chi non abbia quella dell'uso vivente e
già segato, o vero, come fa chi ha comodo, su li agghiaiati,
sm. (femm. -trice). chi aggioga. - anche al figur.
). aggiotatóre, sm. chi pratica l'aggiotaggio. cuoco,
salti, i rovescioni riescono piacevoli a chi li vede, e salutarissimi a chi li
chi li vede, e salutarissimi a chi li fa. 2. giramento
suo furor rinaldo. marino, 306: chi mi spigne? chi mi tira?
marino, 306: chi mi spigne? chi mi tira? / qual vertigine m'
: fanno tanto aggirare il cervello a chi troppo generalmente s'ingolfa nel vasto pelago
aggirati per la casa a un passo da chi vi vegliava. saba, 91:
con le bocche ci scoccavano baci, e chi era baciato subito sentiva per ubriachezza aggirargli
si aggirò su dante', potrebbe intendersi che chi fece il discorso si sia 'avviluppato
davvero. 2. disus. chi conduceva in giro (cani, orsi,
veri. 2. sm. chi fa l'aggiudicazione; chi propone i
. sm. chi fa l'aggiudicazione; chi propone i termini e le condizioni per
aggiudicatàrio, sm. dir. chi riceve l'aggiudicazione; colui al quale
molta sapienza si è molto isdegno; e chi aggiunge scienza, aggiunge fatica e
infermò. alberti, 22: a chi m'è congiunto di sangue et chi sempre
a chi m'è congiunto di sangue et chi sempre in vita mi sono sforzato agiugnermelo
aggiunto, / pensando meco: — a chi fu quest'intorno! idem, iii-2-27
pavia, e in lungo pensier fu chi questi tre esser potessero, né mai
. di capua, i-509: e chi finalmente aggiugnerà a capire, se non se
2. atteggiamento, aspetto (di chi lo assume di proposito).
- * aggiustatevi tra voi ', dice chi non vuol prendere parte ne'patti che
aggiustatutto, sm. invar. chi fa di tutto, = cfr. agglomerato1
tutto, = cfr. agglomerato1. chi si incarica di ogni genere di riparazioni.
fra loro, confondono l'ingegno di chi le vede. e. cecchi, 5-30
è gran cosa ed ino- iosa / chi vede ciò che più gli agrata. bondie
frutto, oimè, v'aggrada, / chi fia ch'unqua vi miri, e
, proem., 50: e chi dubita, che più non sia a le
raccolto in sé come aggranchiato... chi nello scrivere non tien bene distese le
segneri, iii-3-99: riconobbero nel sacrilegio di chi si comunica malamente alcune circostanze più aggravanti
la tocca terra si ferma, perché truova chi la ritiene. sannazaro 1-56: d'
di rammarichii. boterò, i-223: chi ha questo stimolo di far tesoro è
ogni aggravato. magalotti, 9-2-91: chi si sentisse aggravato da questo giudizio cosi
quanto era costui. castiglione, 122: chi ha da esser aggraziato nelli esercizii corporali
voci ai malandrini, agli assassini e a chi assale alcuno sulla pubblica via per derubarlo
aggreppata. dossi, 554: or chi potèa, in quel suo viso affilato,
ella alzava il capo a guardar chi passava, era più aggressiva che mai.
aggressóre, agg. e sm. chi compie un'aggressione, una grassazione.
al malmantile, 626: veramente chi comincia a sentirsi di mala voglia,
i-62: e [è un difetto] chi sua lingua agroppa / per lo corrente
, esopo volgar., 2-114: chi a vecchia s'accosta, / a mala
tratta di corbellerie, non c'è chi m'agguagli nel farle bene. alfieri,
. boccaccio, i-18: oimè! chi potrebbe mai narrar la ruina e la
ruina e la tempesta di quella notte? chi potrebbe parlando dire la menoma parte dell'
di possanza. marino, 255: chi fia mai che s'agguagli a la tua
era allor; che tal nomarsi / può chi se stesso in altri ha ritrovato:
gli vegna appresso? leopardi, i-1063: chi è nato debole non potrà mai agguagliarsi
nato debole non potrà mai agguagliarsi a chi è nato robusto. idem, ii-670
i-x-13: le quali [proprietadi] chi bene agguarderà, vedrà essere piene di
sua caccia; così li peccati a chi adòperano iniquitadi. albertano volgar.
una strada. bencivenni, 4-109: chi ha tale compagnia [la fede],
mostri. beltramelli, iii-1066: attese come chi si agguata ed occhieggia a coglier sua
il groppo. 3. ant. chi sta in agguato. ottimo, i-525
e d'ostinazione. manzoni, 821: chi può sapere a quali nuovi argomenti sia
, i-596: si muovono speditamente, come chi è mosso da un motor agile,
più agilmente. fagiuoli, 3-2-322: a chi nel ballo vuol bene adattarsi, /
per talento. guittone, 3-57: chi non vale, afferma di non valere e
non vale, afferma di non valere e chi vale, perde valore in agio;
e alla felicità. idem, ii-159: chi viaggia non deve aspettare di trovare per
. e. cecchi, 6-8: chi rifaceva un bullone, chi limava una sbarra
6-8: chi rifaceva un bullone, chi limava una sbarra, altri saldavano alla
, iii-350: gradir suol ci- terea chi puro e terso / passa amico degli agi
pucci, ix-400: a noia m'è chi soffia nel boccone / possendo ad
lor agio. idem, ii-62: chi ha a toccar danari s'affretta in eseguire
a suo bell'agio i passi di chi veniva, e spianargli l'arme contro,
erra, a bell'agio si pente: chi commette un errore, si pente con
tempo. pulci, 10-126: ma chi tosto erra, a bell'agio si pente
la verità di quel proverbio: 'chi tosto falla, a bell'agio si pente'
p. verri, i-23: chi non si scaglierebbe contro uno di costoro,
sm. (femm. -a). chi è sotto l'azione di un'eccitazione
orride sento. 3. chi, perseguendo fini politici o sociali, spinge
agitazione crescente, « via, ditemi chi è ». idem, pr. sp
, ii-34: passeggiava colla rapidità di chi è pieno d'agitazione. nievo, 163
gli aglietti andassero in farsetto, / chi sellerebbe il mulo allo stradino?
pascoli, 1029: per san zuanne chi non compra taglio, / per tutto
conosce ch'egli è suo nemico: questo chi gli ha insegnato? dante, par
. marino, 6-71: vedila (or chi dirà che sia diana?) /
tua capanna è beata, -e beato chi l'abita teco, -e beati gli agnelli
. viani, 19-293: signore fate che chi nacque agnello non muoia lupo. e
per venderli poi alle fiere occorrenti, chi è solito allevarne. fagiuoli, 3-2-104
maior che mar magno, / e chi de te dir porrìa? 3
agnosticismo, sm. atteggiamento mentale di chi non intende adottare alcuna soluzione sicura
. che dipende dall * agnosticismo; chi professa l'agnosticismo, chi non ha
agnosticismo; chi professa l'agnosticismo, chi non ha e non desidera una propria
e non desidera una propria conoscenza; chi nutre indifferenza o disinteresse. panzini
una perla. bruno, 173: chi vuol agnus dei, chi vuol granelli
, 173: chi vuol agnus dei, chi vuol granelli benedetti, chi vuol acqua
dei, chi vuol granelli benedetti, chi vuol acqua di s. pietro martire.
crudel, ch'a l'abito raccolse / chi costei fosse: -ecco la putta e
dell'interlocutore. -anche l'imbarazzo di chi viene a trovarsi di fronte a una
. giovanni da samminiato, ii-21: chi potrebbe narrare gl'ingegni che usano le
bunali oggi non hanno: / chi siede in lor l'util suo proprio
meno agogna. boccaccio, 1-480: chi dubita che miglior partito non abbia chi nella
: chi dubita che miglior partito non abbia chi nella sua città guernito dimora, che
figur. pulci, 24-146: or chi vedesse il sanguinoso agone / dove fu
... senza dubbio parea a chi 'l sentia in questa agonia, ch'egli
(plur. -i). stor. chi presiedeva agli spettacoli agonistici e giudicava le
d'aghi. dominici, 1-183: chi è atto al macello, sarebbe tristo
(plur. -t). letter. chi conciona in piazza; oratore.
sepolcro. 3. sm. chi è membro di un ordine che segua
. latini, i-85: ma chi 'l fa [l'adulterio] con parente
noia a smaltire. burchiello, 43: chi vuol vin dolce non imbotti agresto.
/ domenico degno nomato... / chi tanto fu per dio tratto, /
(disus. agricultóre), sm. chi è dedito all'agricoltura; contadino.
agremà. agrimensóre, sm. chi esercita l'agrimensura, che è abilitato
è sì agra cosa 'l disamare / a chi è 'namorato daddivero. dante, 27-15
fra me: -questa sarebbe / da chi è grasso e volentier dimagra. boccaccio,
è mestiere cavalcare per l'agro silano, chi voglia vedersi innanzi rimesso lo spettacolo delle
dello stile. agrònomo, sm. chi esercita l'agronomia, chi è abilitato
, sm. chi esercita l'agronomia, chi è abilitato a farne professione.
non ne conosco e non so a chi rivolgermi per consiglio. = voce
, irritante. pulci, 12-44: chi è quel poltonier che tiene il lume?
dirizzi aguale: / per che parrà chi vale. idem, 3-37: nulla
. palladio volgar., 6-4: e chi seminò i lupini per letaminare, aguale
ninfemo a cui s'aguna [= per chi si raduna]. idem,
amistà dice salomone: « bene è agurato chi trova l'amico suo ».
i fusi. ariosto, 6-75: chi tempra dardi ad un ruscel più basso,
un ruscel più basso, / e chi gli aguzza ad un volubil sasso. tasso
schiumasi la bocca a'porci salva ti chi e aguzzansi i denti. marino, 7-129
(ant. auzzino), sm. chi sorvegliava e puniva i condannati ai lavori
a terra. govoni, 2-151: e chi sa come cac cino /
. ahi vita trista / non è chi gli resista: ahi fato acerbo! /
), / né v'è fra noi chi vendicare il possa. idem, 12-67
donne /... / ricamavan chi cervia, chi cervio, / quali al
... / ricamavan chi cervia, chi cervio, / quali al bosco gironzano
e indignazione. nieri, 327: chi voleva prete cei, non era mica in
chiesa col breviario davanti, aibò! chi voleva prete cei, era in
, 25-5: che se non è chi tosto le dia aita, / tosto l'
tiranna: / deggio chiedere aita a chi m'inganna. alfieri, 96
f. (plur. -i). chi assiste qualcuno, o collabora, in
e la sostene. ammaestramenti, 266: chi alli suoi non perdona, li nemici
a non strabocchevoli pericoli e lasciano perire chi n'ha voglia. paolo da certaldo,
quei suoi strani sogni. -prov. chi s'aiuta, dio l'aiuta (aiutati
qualcosa; e il proverbio dice che chi s'aiuta, dio l'aiuta.
per l'oppressione de'sindachi, e chi disse, e forse non mentì,
., 9-9 (389): e chi ha bisogno d'essere aiutato e governato,
magno volgar.], 12-17: chi mi darà uno aiutatore,...
. sforzo. sannazaro, 220: chi non sale, non teme di cadere;
, non teme di cadere; e chi cade nel piano, il che rare volte
4. somma di denaro elargita a chi è in necessità; sussidio.
chiesa] grandi indulgenze e perdonanze, a chi vi facesse aiuto e limosina.
regola delle cose terrene, che, chi meno se ne ricorda, abbi minore cagione
sp., 13 (226): chi sapeva se i soldati avrebber potuto avanzarsi
sm. (femm. -trice). chi eccita discordie e tumulti; provocatore,
onde sen fugge e vola / da chi prenderlo tenta. pascoli, 331: forse
conforto usato. idem, 71-12: e chi di voi [occhi leggiadri] ragiona
159: l'arca... di chi vide / sotto l'etereo padiglion rotarsi
destra e ala sinistra (non rispetto a chi guarda, ma rispetto all'edificio)
allinearsi di fronte, per fare onore a chi passa o per contenere la ressa.
. leopardi, 41-17: stolto è chi non vede / la giovanezza come ha
e galba a lui: « compagno, chi te l'ha comandato? ».
alabastràio, sm. chi lavora o vende oggetti d'alabastro.
nemmeno. borgese, 6-151: e chi ti chiama oblio, chi speranza,
6-151: e chi ti chiama oblio, chi speranza, chi ti chiama gioia
chiama oblio, chi speranza, chi ti chiama gioia, / io conosco il
... altri / d'albagia, chi di giuoco, chi d'amore. allegri
/ d'albagia, chi di giuoco, chi d'amore. allegri, 26:
. iacopone [crusca]: chi al mal pensiero dà consenti
/ ditemi,... / chi siete voi. bibbia volgar., x-399
gio. idem, 276: ahi chi credea che 'n animo celeste / albergasse
dubbiosi paesi d'amore..., chi non ha detto il paternostro di san
sm. (femm. -trice). chi dà albergo; padrone o proprietario d'
o proprietario d'albergo. -anche chi dà ospitalità gratuita. bartolomeo da s
] domandò la buona donna dello albergo chi egli fosse. a cui l'albergatrice
, 278: albergatrice può dirsi di chi alberga non a prezzo, e può avere
, dalla finestra del secondo piano chiese chi fosse. comisso, 12-140: la solita
: molto se porrà tener dolente / chi nello 'nfemo farrà albergarla, / ché
v. borghini, 1-2-476: per chi non intendesse questa voce, era albergheria l'
rio, / che 'l ben non trova chi albergo li doni. testi fiorentini,
più carta vergo. idem, 105-13: chi smarrita ha la strada tomi indietro,
ha la strada tomi indietro, / chi non ha albergo posisi in sul verde
molte foglie, così necessaria cosa è che chi ha di molte buone opere abbondi di
pareano. pascoli, 303: mettea, chi fiori non potea, le spine;
in cima un trofeo di premi per chi riesce a scalarlo). deledda,
grandezza, e abbattersi a donargli a chi si trovava per e. cecchi,
albino2, agg. e sm. chi è affetto d'albinismo. d'annunzio
. guittone, ii-204: ché solo chi ve mira, / già mai de
e dice la rosa alba: oh! chi mi svelle? = voce dotta
dirima; / e sa più d'arte chi è più ingegnerò / e meno chi
chi è più ingegnerò / e meno chi più sente de l'alchima: / unde
vanno mulinando / e stillando il cervello, chi in una / cosa, e chi
chi in una / cosa, e chi in un'altra. carletti, 158:
inventare. sacchetti, 60-46: chi archimia sì fatte cose, ne porta
sm. (plur -i). chi pratica l'alchimia. novellino, 74
parea di cera... / chi mai d'alto cader l'argento vide,
d'avere udito lamentazioni per aver, chi sparso per sinistro caso tutta la sua
la sua composizione infra le cènnari, e chi per tesser stato ingannato dal troppo fuoco
le sustanzie de suoi materiali bruciate, e chi per essergli per inawertenzia esalati gli spiriti
sm. (plur. -i). chi fa abuso di bevande alcooliche.
è fra di lor tenuto strano / chi non ha devozione all'alcorano. segneri
amori; alcuno fievolezza d'animo, chi dicea... ima e chi dicea
, chi dicea... ima e chi dicea un'altra. francesco da barberino
crede, / saria ben giusto a chi con tanta fede / vive servendo miser'e
qualche. latini, i-1923: e chi ti manofesta / alcuna sua credenza,
michelangelo, 39 (36): chi di notte cavalca, il di conviene
parlo, / che meraviglia fanno a chi l'ascolta. idem, 105-27: alcun
105-27: alcun è che risponde a chi no 'l chiama; / altri, chi
chi no 'l chiama; / altri, chi 'l prega, si delegua e fugge.
omo attivo ed inquieto; altri di chi in ogni cosa mostri riposo e considerazione.
cicalare. della casa, 550: chi di piacere, o di dispiacere altrui non
. aleatóre, sm. letter. chi corre l'alea, chi arrischia,
. letter. chi corre l'alea, chi arrischia, chi tenta la sorte.
corre l'alea, chi arrischia, chi tenta la sorte. d'annunzio
alcuni dicono che e'dimostrano avere, chi pigliò quest'armi, ucciso tanti nemici
. 3. sm. chi, nell'espressione artistica, ricerca una
. algarotti [tommaseo]: ma chi potrà mai lusingarsi d'essere quell'apollo
volto che torni ove non è / più chi ritorni, che incontro ti fai /
, che incontro ti fai / a chi più non ti volle o ti perdé;
. (plur m. -i). chi sa leggere e scrivere; chi ha
. chi sa leggere e scrivere; chi ha fatto qualche studio. papini
sentono i ceppi, ma non v'è chi ardisca spezzarli: alfine uno scrittore più
456: egli è d'amor partito / chi 'l su'cuor ha partito, /
, / ché non tien leal fino / chi va come l'alfino. cessole volgar
. alfonso, sm. letter. chi sfrutta le donne di malaffare; magnaccia
viviani, iii-20: non vi era chi possedesse, come oggi son comunissime,
notizie. algebrista, sm. chi è dotto nella conoscenza dell'algebra;
sm. e f. dir. chi aliena una proprietà, un bene patrimoniale
non voler portare legna all'incendio. urli chi vuole, io voglio starmene cheto.
palazzo. lorenzo de'medici, i-85: chi aspetta una simile dolcezza o chi di
: chi aspetta una simile dolcezza o chi di fresco l'ha provata, vorrebbe
alienarsi in un suo pensiero, come chi considera e risolve rapidamente. gentile, 3-182
alienatàrio, sm. dir. chi beneficia dell'alienazione (di una proprietà
questo generato pregiudizio a quella persona, in chi fussi l'alienazione fatta. c.
. idem, 173: veramente chi non estima questa arte [la pittura]
di ferro). 2. chi maneggia l'alighiero, chi è addetto
2. chi maneggia l'alighiero, chi è addetto al suo impiego.
. agg. e sm. dir. chi riceve gli alimenti, i mezzi di
e bevanda? idem, 7-127: vuol chi tutto creò che l'alimento / non
alla materia degli alimenti, cioè da chi sieno dovuti e quando. targioni tozzetti,
appresso a diversi autori; imperocché chi tiene che sia l'alimo un arbuscello
nel modo che lo descrive dioscoride, e chi un'erba di salso sapore, che
fiamma ardente. d'annunzio, ii-604: chi osa reggere / la forza degli alipedi
, non lascia sentire la rabbia a chi è morso dai cani. m. adriani
male, e goderselo con colui a chi lo ha rubato. gr azzini,
: quella interminabile [questione] di chi doveva pensare agli allacciamenti dell'acqua potabile
guizzano imagini e pensieri involontarii che sorgono chi sa da quali profondità dell'essere:
: o mondo ladro, or ve'chi se fallaccia! allegri, 126: egli
allaccia. salvini, 39-v-75: chi... dalla lusinghevole e blanda,
ombra protettrice. palazzeschi, 3-100: chi era il marito?... un
la libertà. varchi, 23-269: chi troverai tu, il quale si contentasse de'
di buon animo, e perdonare a chi v'ha fatto del male...
alle parole. machiavelli, 888: chi è stimato uomo da bene, e che
[il vescovo] l'indulgenza a chi prendesse la croce, e allargò che dodici
sordo s'allarga / che mette a chi s'appressa orror del loco.
d'allarme: dispositivo che permette a chi viaggia in treno di avvertire il macchinista
(plur. m. -i). chi si com piace di mettere
: allarmista (fr. alarmiste): chi suole spargere notizie da turbare gli animi
questo caso potrebbe dirsi sussurrone. e chi di nulla si turba e cerca
[fr. aliar miste], chi suole spargere notizie che turbano e dànno
'l ciel passa; / folle èe chi dunqua in pur cianciar s'allassa. intelligenza
volgar., xx-11 (254): chi vuol venire al sommo della perfezione,
dello allattamento. panzini, iii-628: chi è pratico sa che ai nove mesi in
e diventano poi spiriti grossi, e chi diventa libidinoso, chi iracondo, chi
grossi, e chi diventa libidinoso, chi iracondo, chi stizzoso, perché gli fate
chi diventa libidinoso, chi iracondo, chi stizzoso, perché gli fate allattare ancora
femm. -trice). ant. chi lega, imprigiona. s.
. villani, 11-2: ed acciocché per chi leggerà sia più chiaro e aperto ad
parola, la quale fu maestra di chi bene scrisse, e così per maestra la
gli alleghi qualche cosa de'poeti, così chi è uso alle legge, non vuol
fantastiche. segneri, ii- 437: chi ha cura d'anime, può talora allegare
cavalca, 7-198: come ben sa chi prova la contentezza e alleggerimento che sente
l'affanno / che lo distrugge alleggierir chi l'ama, / e ristorar d'ogni
... già li aiutavano, chi a istradarli, chi a prender loro di
li aiutavano, chi a istradarli, chi a prender loro di mano le valige
giuochi] comeché possano esser faticosi a chi gli fa, alcuni d'essi particolarmente,
sempre nondimeno alleggiamento de le fatiche di chi gli riguarda. = deriv.
. francesco da barberino, iii-403: chi vedesse la pena e 'l dolere / d'
femm. -trice). ant. chi alleggerisce, allevia. pannuccio del bagno
l'allegoria non è altro, per chi non ne perda di vista la vera e
i circonstanti allegoricamente i pensier sui a chi più loro piaceva. tasso, 11-ii-291:
che in immaginazione. idem, iii-17-21: chi legge poeticamente non giunge, né deve
scrittura nelle sue allegorie e simboli; chi nell'interpretare segue il metodo allegorico.
nelle enciclopedie medievali. allegorizzatóre sm. chi s'esprime per mezzo di allegorie,
s'esprime per mezzo di allegorie, chi si serve del procedimento allegorico.
allegro. re giovanni, v-103-41: chi ha intendanza / si deggia allegrare /
tempo che toma, / che s'alegra chi ben ama. dante, inf.,
e l'altro miete, ma mieta chi voglia, che ancora chi seminerà s'allegrerrà
ma mieta chi voglia, che ancora chi seminerà s'allegrerrà e arà la sua
). ant. e letter. chi rallegra, chi ispira allegria. chiabrera
. e letter. chi rallegra, chi ispira allegria. chiabrera, 2-5-7:
più preziosa possessione dell'uomo: beato chi sa giovarsene! ed è un segreto
d. bartoli, 9-29- 2-127: chi va alto e chi basso; chi canta
9-29- 2-127: chi va alto e chi basso; chi canta solo o con pochi
: chi va alto e chi basso; chi canta solo o con pochi,.
sm. (femm. -trice). chi fa professione d'istruire gli apprendisti nella
per presente: / ancor è peggio chi per prezzo allenta. 9.
dei secoli. 2. locuz. chi la vuole allesso, chi la vuole
. locuz. chi la vuole allesso, chi la vuole arrosto: chi vuole una
allesso, chi la vuole arrosto: chi vuole una cosa in un modo, e
vuole una cosa in un modo, e chi in un altro. pananti,
andava mai al cinematografo, e a chi le domandava come potesse rinunziare ad uno
composta, tira a sé ed alletta chi da lontan la mira. guicciardini, iv-321
adorno, / se non per allettar chi l'innamora? basso, iii-372: e
. poliziano, st., 1-29: chi serba in coppia e can, chi
chi serba in coppia e can, chi gli scompagna, / chi già 1 *
e can, chi gli scompagna, / chi già 1 * suo ammette, chi
chi già 1 * suo ammette, chi 'l richiama e alletta. 3
far cadere. monte, v-312-8: chi più di costa / giente n'aletta,
sm. (femm. -trice). chi alletta; lusingatore; seduttore.
ma bacche amare, onde, a chi ne gusti, s'inaspra il dolore anzi
allevamento. iacopone, 24-26: a chi me serve sì do el mal tributo,
sm. (femm. -trice). chi alleva, educa. - anche al
d'improvviso. 2. chi si occupa con perizia dell'allevamento del
parto. leggi di toscana, 10-102: chi ha donne gravide in sua casa,
lire. allibratóre, sm. chi allibra, chi registra (nel libro
allibratóre, sm. chi allibra, chi registra (nel libro dei conti)
dei conti). 2. chi accetta scommesse in danaro nelle competizioni sportive
istruisce all'insegnamento di un maestro; chi frequenta e segue una scuola.
ecc.). -allièvo ufficiale: chi frequenta appositi corsi, dai quali esce
, 2-64: però prego suavi / piatà chi... /... merzì
umilmenti si li aligni, / sì chi sia piatusa / ver mi. n.
allineatóre, sm. neol. chi dispone in fila, chi ordina sulla
neol. chi dispone in fila, chi ordina sulla stessa linea. 2
linea. 2. sport. chi allinea i concorrenti alla partenza; mossiere
torto! idem, 41-52: « chi vidde el mio segnore? narrel chi l'
« chi vidde el mio segnore? narrel chi l'ha trovato ». 1 *
c. croce, 72: con chi parli tu, allocco spennacchiato? lippi,
capire qual prò'ne avrebbe cavato, e chi era quella gente con cui doveva accomunarsi
sm. (femm. -trice). chi tiene un'allocuzione. leonardo
de'primi talmente era il dominio presso chi li godeva, che poteva lasciarli per eredità
qui un pezzo, di sorte che chi passa non arà detto: 'che fa
prender posto. boccaccio, v-161: chi potrebbe dire quanti... lasciarono
che diremo poi, se si trovasse chi vendesse l'onore e l'onestà delle sue
femm. -trice). disus. chi alloga; chi ospita. bartolomeo da
). disus. chi alloga; chi ospita. bartolomeo da s. c
era posto innanzi. 2. chi dà in affitto, locatore. giovanni
di bibbiena. passavanti, 93: chi gli ricuopre o scusa [i contratti usurai
usurai] con nome di cambio, chi d'interesso... molti altri dicono
di aver pigliata la vigna in allegagione da chi l'aveva poco innanzi piantata.
a cui tuttavia non appartiene etnicamente; chi è di razza diversa. panzini,
6-97: non supponendo di avere verso chi mi alloggiava altri impegni fuorché di pagare la
qualche cosa di nulla abbia mai trovato chi l'alloggi. 3. milit.
stare ancor'io. -prov. chi prima arriva, prima alloggia. chi
. chi prima arriva, prima alloggia. chi tardi arriva, male alloggia.
male alloggia. goldoni, vi-1063: chi prima arriva, prima alloggia. tommaseo-rigutini
cattivo alloggio. quindi il proverbio: chi tardi arriva, male alloggia. =
sm. (femm. -trìce). chi dà alloggio, chi concede ospitalità
). chi dà alloggio, chi concede ospitalità. - anche al figur.
cagione che il loglio cagiona stupidezza in chi ne mangia ». alloglòtto [alloglòtta
come a me parve: / « chi m'allontana il mio fedele amico? »
tema o cura / che vi sia chi l'arresti o chi la segua: /
che vi sia chi l'arresti o chi la segua: / e da lor s'
concerne l'allopatia. -anche sm.: chi sostiene o pratica l'allopatia.
allora. guiducci, i-270: converrà a chi in tal modo filosofa affermare tutto l'
stabiliti da loro [da'greci] a chi bene adoperasse, fu questo il precipuo
degne e quanto degno d'onore facevano chi n'era meritamente incoronato, di quello
egli lasciò molti allori da cogliere a chi volesse in quel- l'arringa cimentarsi.
non vuol la festa, levi valloro: chi non vuole il male ne allontani la
m. cecchi, 1-2-195: e a chi non piace la mia festa, lievi
v.]: vince la roba allottata chi ha preso quel numero che esce primo
: ma di temi, chi è quel che è in questa fila,
madide. si fissavano allucinatamente, come chi parte il viso che non vuol scordare
lo disse con quella fermezza allucinata di chi ha intravista una soluzione tanto più chimerica
2-73: ma ledizione a chi dico io. maledizione a chi ha voluto