né viver certamente, insino a tanto ch' io non la fo tombolare giù di tanta
. lippi, 11-45: sapendo ch' ei fa la contadina, / vuol ch'
ch'ei fa la contadina, / vuol ch' ei faccia però la tombolata; /
ei faccia però la tombolata; / ch' essendo presso all'uscio della sala, /
, / signor padron, non dubitate ch' io / vi tratterrò ben sì? ch'
ch'io / vi tratterrò ben sì? ch' io riderò, / canterò, salterò fosse
i-349: poscia venuto sopra, sbuffato ch' egli ebbe, come quello che era buonissimo
lor mostran profondo / al tombolo, ch' allor paion rosaccio, / ch'abbia sulle
tombolo, ch'allor paion rosaccio, / ch' abbia sulle ginocchia il mappamondo. guerrazzi
tombolotta, / sul canapè ti stendi ch' io ti fotta! p. petrocchi,
fortuna]; da color tutti / ch' ella alza al sommo de l'instabil ruota
dell'immenso storico della lor compagnia, ch' egli con finissimo gusto e giudizio ha raccolte
: chiamano una specie di colore, ch' è il color marrone o tanè.
militari erano sì corte e faldose, ch' a pena da la banda di dietro
tasso, 1-18-52: e come quercia, ch' orrida procella / del ciel turbato e
, l'adagio e il 'prestissimo', ch' è quasi sempre ad effetti di temporale
carducci, iii-23-117: date il caso ch' ei vegga scappar fuori dalla tasca di
/ non vide mai, né fuor ch' a lui la nuova: / un ferro
. iacopone, 50-3: la tribulanza ch' è profetizzata, / da onne lato
sorride a l'angoscia fuggitiva / però ch' egli oda in sé tonar tal voce /
vagliata e scossa / e scelta sì, ch' ella non sia tonchiata. banti,
attribuito a iacopone, 1-ii-27: poi ch' egli t'ha fondata, / vii
baloardi non solamente con orecchion tondeggiante, ch' ei chiamò anche corno, e con
l. bellini, 6-88: che vo'ch' i'faccia! l'tanto girato / né
e'grilli nel mio buco. / vuoi ch' il rabbiazzi da quest'altro lato,
tommaseo, 22-ii-no: pigliatemi le trisore / ch' io li tondi li capelli, /
filacciosa, scialba al pari dei capelli ch' egli usava tondere da sé.
tondino è un risalto, uno sporto, ch' è mezzo tondo, che esce fuora
questione della forma del mondo, però ch' alcuni filosofi provavano che il mondo è tondo
il mondo è tondo, altri dicono ch' è lungo, o otagono, o quadrato
tonda / il fratei di colui, ch' ebbe costei, / chiese la terza.
giovane, 9-697: una sillaba sola vo'ch' abbatta / cento di quelle tue chiacchiere
udendo il buon omicciato, come quello ch' era di pel tondo se lo credette,
l'arrosto più che lesso / par ch' oggi ne diletti, / con certi vin
quella strada, / parlando più assai ch' i'non ridico. varchi, v-876 (
nell'arte della pittura; diremo noi ch' una lumaca l'avanzi nell'arte,
che tu hai del tondo / però ch' io me la passo assai leggieri.
dello sterzo, quel cerchio di ferro ch' è in mezzo agli scannelli d'avanti.
13-51: or apri li occhi a quel ch' io ti rispondo, / e vedrai
: allora dissero: « matto è colui ch' è sì ardito che la mente metta
/ e ci son più coglion, ch' uomin al mondo? palazzeschi, ii-43:
cade / il colpo a vuoto, ch' era di quei buoni, le a tempo
niccolò del rosso, 1-210-8: da ch' eo ti fui luntano, gentil po-
mola; / poi l'anemo, ch' è punto, ver'ti vola, /
, ver'ti vola, / e parli ch' el ti tegna per la falda,
nari ispriemere e purgare, e guardarsi ch' ella abia l'unghie tondute, acciò che
da carro ferrato che corra per lastricato ch' abbia di sotto vacuo. = frequent
antonio da ferrara, 14: vinto ch' egli ebbe la mondana guerra / e
donna de quel santo coro, / ch' a la tua laude sempre move tono.
lei co una vocetta da tontarella confermò ch' era vero, ch'aveva incontrato solo du
da tontarella confermò ch'era vero, ch' aveva incontrato solo du donne, che scegneva-
tasso, 8-6-1178: a l'elefante, ch' è sì fero e grande, /
ridicolose fischiate. foscolo, xvi-7: conviene ch' io impieghi giorni, ore, e
per una di quelle sue vie, ch' egli tiene aperte e battute attraverso la foresta
la gialla / fece alla porta sì, ch' i'fu'contento. / « quandunquet'
/ è cotesto di fava, non ch' un uscio / non aprirebbe uno sportello a
mi manda per uno / topallacchiave, ch' e'non ci sarebbe / ordine di potere
tommaseo, 2-ii-110: pigliatemi le trisore / ch' io li tondi li capelli, /
ditelo voi, scapigliata gente, / ch' avendo 'l dado balzatore amico, / tal
. casotti, 1-2-88: ed ei, ch' è un cacciator della sua taglia, /
mora 'sta inimica mia, / questa ch' adora la torà! p.
indosso se sospettassi che essa sapesse ciò ch' io mi sento dentro il torace.
de l'animo vostro verso di me quel ch' io ne sapea per qualche altro riscontro
, ed ellino peggio contenti dell'arcivescovo, ch' avea sconcio il loro tranello per quella
ribello, / ché. ttu sa'ben ch' egli è un mal tranello / che
un mezo capretto per lo prete, ch' erano i due quarti deretani, li
mongibello di sicilia, o da qual- ch' altra parte. - sprofondato
onorcvolezza del comando. alfien, 12-148: ch' io mi trangugi un tanto affronto?
di vostra eminenza, quella parte cioè ch' ella ha composta in quei pochi mesi ch'
ch'ella ha composta in quei pochi mesi ch' io mi son trattenuto alla corte cattolica
de'pa- gan che venivan minacciando / ch' ognun voleva e'cristian trangugiare /
sono lupi, porci e orsi, ch' essere mangiatore e trangugiatóre com'essi? g
, 1-287: heumè, qual meraviglia è ch' io ne campi? / ché,
.. / che non s'accorse ch' egli era già sera. pallavicino, 10-ii-137
il dolor che mi stanca, / sì ch' a pan pena allor farei un trullo.
affanni, e tanto ardore; / forse ch' io prenderei d'amore ardire, /
e lucia, 35: se volete ch' io possa parlare, tranquillatevi. verga,
: in subito tornando i venti, ch' erano sciolti alla caverna, si rinchiuse
questo a udire? segno manifesto è ch' egli è tranquillato e è pacificato, quando
. per tranquillizzarmi ho bisogno di sapere ch' ella non mi serba rancore. e
: dice tito livio nelle sue istorie ch' i galli transalpini, intendendo italiani aver piantate
foscolo, v ii: conviene per altro ch' io mi faccia conoscere a tutti quelli
parte della vostra lettera; perciò contentatevi ch' io dia un transeat al parere in
al valetta per dargliene aviso a villabona ch' era il suo quartiero.
cruda mente, / dandomi pace ancor ch' io transito. aretino, 20-179: le
fegato si fan di tanta grossezza di pelle ch' ella serra il transito del sangue che
assai con l'empia morte, / fin ch' aperte del ciel gli fur le porte.
: la pregò da parte di quello, ch' ella gli mandasse in prestanza per tre
, per onorarne un prelato forestiero, ch' era di transito alloggiato nel monastero.
laude di assisi, 114: puoie ch' el mie'filglo vidde transito / e
fedito / nel cor sì duramente, ch' i tremai / per fuggirmi allora incominciai
vizioso si può assimigliarealla acqua de'fiumi, ch' è labile e transitoria. = voce
si applica dai tedeschi, e (quel ch' è pegrapini, iv-334: la periata
, muove certa cartilagine di certo timpano ch' è nel nostro orecchio. =
le stelle] non ritrovai transunto / ch' eran pur molte e tutte eran sol una
risto si transustanzi; i luterani, ch' ei si panifichi; zuinglio, ch'
ch'ei si panifichi; zuinglio, ch' ei si significhi; calvino, che vi
immerse / ne l'acqua adam, ch' è in mezo a l'antro, /
belo, xxv-1-154: taci se non voi ch' io ti trasverberi con quell'ense.
la sua [di cristo] santità ch' è lo splendore trasverberato negli angeli.
buonarroti il giovane, 9-8: noi ch' abbiam tutto trapanato il dosso, /
, 298: quando parlava, lo dolzor ch' avea / di ciò che mi dicea
, / sì fu ben trapassante più ch' un'ora. trapassare (ant
la cintura, / trapassando la fibbia, ch' era d'oro. faldella, i-4-18:
: quando si ha da operare e ch' occorre bisogno di trapano o altro istromento,
per che serve bene / e per ch' è uom valente de la vita / ma
., i-313: mangerete affrettatamente perciò ch' egli sia pasqua e fase, cioè trapassaménto
bacchetti, 2-xxiii-53: l'arguto acume, ch' è tanto vivace, indocile, aggressivo
, 3-74: maestro or mi concedi / ch' i'sappia quali sono, e qual
e da una bella frustatura, / credendosi ch' io sia montato effigie / i passeggierà
, lxxxviii-ii-255: se tutto l'oro ch' è sotto la luna / io possedessi,
della ragione i termini trapassi, / ch' esser ne deve ogni or maestra e
; sopportare disagi, tribolazioni. ch' eo trapasso -onne amante e leale, /
purg., 5-26: quando s'accorser ch' i'non dava loco / per lo
poi la neve fioccò tanto mai grande, ch' è trapassata pe'buchi della tettoia.
/ anzi sì dentro è trapassato, ch' io / aperte sento e le medolle e
profetando mi disse... / e ch' io sarei da divin dardo e foco
che deggia dio pregar per tamadore / ch' è morto e d'esta vita è
d'esta vita è trapassato, / ch' aiuti lui ed ogni 'nmorato. storia dei
trapassa infino al core, ma quello ch' è bello e curioso sì pasce l'orecchie
patrizi, 1-12: nella lunga infermità ch' io sostenni il trapassato inverno, entrarono
del cavaliere di cupido già suo, ch' io non l'offesi mai col cuore
io non l'offesi mai col cuore ch' io mi sappia. èerchet, 248:
poco e trapassa ad un'altra cosa ch' è simigliante a sua materia. tasso,
desconga / chi seri amor, con'quel ch' in prede gàpega; / piu sotilment
. finiguerri, 59: nannuccio setaiuolo ch' attende a seta / vi trapelò e
a quella stretta; / tutti questi ch' ò ditto eran guasconi; / e1
fege trapèllo / cum li penser, ch' era ben cento milia. -senza
montale, 1-51: portami il girasole ch' io lo trapianti / nel mio terreno bruciato
le grandi cose in tal modo, ch' egli non sieno di mente tenuti, altresì
bencivenni [tommaseo]: o ch' elli [iddio] è tale quale,
, / tali la lor paroma, / ch' è piena di falsia: / mentre
: il tari era il trappéso presente, ch' è quanto dire la trentesima parte dell'
, con macin di granito, / ch' apre me'dell'ulive ogni segreto. capitoli
vii-791 (11-3): la verde fronda ch' io porto sul palmo, / sì
palmo, / sì me ricovre quel ch' io in acqua zappo; f né 'n
quando il gatto non ha voglia, ch' esso dia la caccia a'topi. quando
, iii-5-5-102: in secreto gli mostrò ch' esso non aveva miglior modo di trappolar
ora a lui non era possibile quello, ch' e'vorrebbe e come era sua usanza
trappolino, quando gli dànno ad intendere ch' ei sa parlar tur- chesco.
. rev. ma e ill. ma ch' io non credeva nella pace, per
, ecco opportuna / già la stagion ch' ai guerreggiar s'aspetta; / perché dunque
mandassono loro ambasciadori al papa a pregarlo ch' egli si traponesse coll'im- peradore carlo
d'un sì suave ardente strale, / ch' amo 'l nemico e rendo bene per
baldacchino / di mirabile lavoro, / ch' ei trapunta a stelle d'oro. panzini
il giovane, 9-409: é quella ch' ha quel busto verdegaio / in maniche di
). melosio, 3-i-70: ch' abbiate, o punti, un'ornamento aggiunto
de la sella il cavalliero, / ch' avea di fiori il bel vestir trapunto.
ricamo non vidi uscir più vago, lascia ch' io te la cinga. forteguerri,
un bello aurato e serico trapunto, / ch' ai sommo del mio ben quasi era
giri / dei più dolci trapunti / ch' occhio e voce mortai disciolga o aggiri.
egidio romano volgar., iii-2-30: « ch' ei traricchi non si sanno contenere avvenevolmente
quale la città loro era edificata, acciò ch' eglino lo traripas- sero. fra giordano
/ non avrebbe ch' a levar lo su'dito. / sì
parrebbe poco trarriparmi, / potendo dir ch' i'l'avess'ubbidito; / s'i
così, anima mia? / ha'voglia ch' i'mi vad'a trarriparé?
masnada / venir gridando al re, ch' ivi era giunto, / e trargli
e trargli avanti un giovane prigione / ch' avea dietro le mani al tergo avvinte
l'orno vano -invidia vene, / ch' ad ora ad ora -lo ponge ad ira
per terra, pregando gli dei, ch' eglino mettessero fine a loro ira e a
farmi al fundo, / questo più ch' altro, ohimè, tanto mi duole.
segnìa come / la bella galatea, ch' ha sparsa al vento / l'errante
poesie bolognesi, xcv-53: eo non credea ch' amore / m'odia- se sì forte
par., n-no: quando a colui ch' a tanto ben sortillo / piacque di
di trarlo suso a la mercede, / ch' el meritò nel suo farsi pusillo [
esse condannagioni appellasse...; ch' e'consoli... sieno tenuti.
e fase. l movere inverso quela parte ch' eia se volge. b. tasso,
/ e corno negra viva calamita, ch' a sé tra'il ferro, a te
marte vapor di val di magra / ch' è di torbidi nuvoli involuto. leonardo,
, 87-3: veramente tu uccidesti aiaces, ch' io ti trovai e vidi traiere il
mirava, e i suoi moti più ch' altri veloci, meco tardissimi reputava. ottimo
più di mia sorte i'posso / qual ch' i'l'abbia, dolermi; ove
: tu sai, amor, le pene ch' io trasse. -sostentare materialmente l'esistenza
un cuor d'uno uomo adoperare, / ch' ai piacer d'una donna sì 'l
d'una donna sì 'l traessi, / ch' ogni oltra cosa il facessi obliare.
de'tolomei, 50: potresti dir ch' e'gli occhi mi traesse, / come
/ come che po''l vedrei me'ch' ella preda. dante, conv.,
pélallo, sì che di pochi capelluzzi ch' egli avea no li ne rimase uno in
, e traggi il buon liquore / ch' ha di topazio e d'ambra aureo colore
torre alta, e tu mi di'ch' io la disfaccia; t ho cavata la
fonte di nabisso, e tu mi di'ch' io la turi? -derivare un ramo
tratto e ren- duto al frate, ch' era umiliato, e pentito e pazientemente avea
e il ben disposto corpo mostrò, ch' in ciascuna sua parte, / fuor che
uscio né cervo sì leggiero o pardo / ch' appo lei non sia tardo. frachetta
m. villani, iii ch' ella il prese, e lo legò ben
lo legò ben forte / ad uno abete ch' aita avea 3-57: erano infamati
e di lanfusa / non voler mai ch' altro elmo lo coprisse, / se non
la dote de la torà loro serokka, ch' ella ebe quanndo si maritòie sete
e pria renduto / m'ha tutto ciò ch' ei mi fé trar di casa.
per qualsiasi cioni, 1-215: quel ch' è più cortese ch'un pitocco, /
, 1-215: quel ch'è più cortese ch' un pitocco, / mi trasse futile motivo
che del cor profondo tragge / quella ch' ai ciel se ne portò magine della
l'altra bocca, disse il diacono ch' era ben fredda e non era bisogno di
voxe e trete un tal crio ch' el fé conmove lo cel e la terra
già la voce / e sì debile ch' io la traggo a pena. buonarroti il
, / trar del sepolcro, e far ch' eterno viva. bandella, ii-1200:
mi'signor è reo, / e ch' e'non fu d'amor unquanche deo,
1 di traimi de. laccio in ch' amor mi prese. dante, inf
inf., 34-102: « prima ch' io dell'abisso mi divella, / maestro
uomo si tragga di peccato; e ch' elli si tenga nel suo servigio.
a li cerchi de li orizzonti, ch' elli passi per questi doi ponti, li
altro fame ricerca per appagare le curiosità ch' ella mi comunica intorno agli scritti di lui
non prendasi ammirazione, che non vedi ch' io sia solito a quello ufficio del priorato
gli stromenti che venissero, e poscia ch' ebbero danzato alquanto, venne con l'
io ò tratto una lettera dalla mercatanzia ch' è diritta 'universis et singulis'contra baldassarre
: sua maestà ratificò tutte quelle cose ch' in polonia furono promesse in tempo della sua
ii-57: com'è possibil, dico, ch' essi prìncipi dottissimi vogliano trarre utile da
'l poco o 'l molto prezzo ch' io n'ho tratto, / parte,
molino loro, e di tutto ciò ch' awenìa loro traevano grande utilitade, o prospe-
inedite, ii-206: io son certo, ch' ei gradirà più, e trarrà più
nome per la condizione del sito, imperò ch' elli è molto abondante e ubertoso di
amor] per grazia mi concede / ch' io tragga del mio cor ciò ched io
parini, 295: la candida man, ch' or sale, or scende, il suon
: la favola disse di quest'uomo ch' egli dopo l'inondazione tramutò i sassi in
un sasso, io trarrò, ben ch' io non sappia. settembrini [luciano]
confirmar col re tutti quei patti, / ch' avea proposti rubicone in roma. batacchi
ssi temo non faccia corno l'arcieri ch' una saietta traggie, credendo procacciare un
l'erore de le persone, / ch' el no se pò sapere cui si fidi
!) staxone, / che quela ch' or dige: « anci', ancidi!
/ che non mi meni, sì ch' io cadrò freddo. arrighetto, 220:
par., 5-101: in peschiera ch' è tranquilla e pura / traggonsi i pesci
gl'omin paragli, / ma quei ch' e men si tragga 'nver valore, /
, e tutti i suo'prelati, / ch' hanno libro di sentenze, 1-12:
fine tutti son transiton: il peggio è ch' ella si trarrà addosso anche quelli della
non han valore / ver * me, ch' en sua possanza / m'aduce desianza
: per due anni interi, aapoi ch' egli ebbe preso il dominio, non trasse
danno, e il positivo vilipendio, ch' ella trae seco. -trarsi dal pensiero
una gran cerbia, era tanto trasandato ch' era rimaso tutto solo senza neuna compagnia.
angiolieri, vi-i-294 (2-12): per ch' i'la trasamo, pur attendo /
eh'amor alcuna cosa la rimova: / ch' è sì possente, che 'l può
dice: « ben fai, / ch' a nullo amato amor perdonò mai ».
e di prevenire l'oxestem nella visita, ch' egli era obligato di rendere loro.
: togli fanciulla che tu ti contenti, ch' ella sia sana e 'ntera e ch'
ch'ella sia sana e 'ntera e ch' ella sia grande, per rispetto della famiglia
per rispetto della famiglia n'aspetti; ch' ell'abbia poco tempo, cioè non sia
laude di assisi, 02: puoie ch' el termene fo gionto, / convenia
volgar., ii-1-12: l'opera ch' è fatta da un trasavio maestro, e'
che tu puoi, in tal maniera ch' egli paia che la memoria sia rinovellata
, perché di gran lunga trascendente quella ch' ei sarebbe capace d'acquistare con tutta
e diè lor chi conduce / sì, ch' ogne parte ad ogne parte splende.
scanzonato, operò tanto sulla memoria, ch' egli si rivide nel gran piano estivo
lo trascinò nella caverna di uello monte ch' avea a ciò diputato. cieco, 38-6
. lippi, 10-37: tutti gli animali ch' ei raccatta, / ciuffando gli trascina
fra giordano, 3-91: gli usurai ch' hanno trassinata l'usura, quando si
gretta, in su la gruccia, / ch' ella noma coturno, si trascina.
eli uccidere. ugurgieri, 52: conobbe ch' elli trascolorire, intr. (
tasso, 3-36: tancredi, dapoi ch' egli non giunge / quel villan, che
, ecco papà! » gridarono i bambini ch' erano trascorsi innanzi. -per
straparola, i-109: la balia, ch' or quinci or quindi passeggiava per la
, lii- 1-109: questa provincia adunque ch' io dico di germania è molto grande
montale, 2-15: ricordo la farfalla ch' era entrata / dai vetri schiusi nella
dira, e di tempesta in guisa / ch' im- petuosamente trascorresse / volò come saetta
dimostrateci, uando si dice, ch' egli si parte. bruno, 3-139:
trascorre. metastasio, 1-i-671: so ch' io trascorsi, e sento / che ardir
in quella d'accusar d'oscurità quel ch' io non ero pari a capire.
quando mi svegliai, / e dico ch' un splendor mi squarciò 'l velo / del
sopra di questo, trascorre a benizze ch' è ivi in faccia... percorrere
modo lo stuolo / de'saracin, ch' ognun s'era allargato, / tanto che
. pona, 4-72: la prencipessa dopo ch' ebbe veduto la damigella restò tutta sopra
lazzaroni, i-322: zingaretta gentil, ch' a nove genti / il passo peregrin
questa trascorrevole vita) a credere, ch' egli l'ha sicura, nascondergli con frasche
e il borbottare della ricci sulla lettura ch' io feci alla compagnia la sera trascorsa.
da l'etereo smalto, / pur ch' ei lo scota, se ne van dispersi
, 2-486: tu sol sei quel ch' ogni mio reo trascorso / con cortese eloquenza
e bionde / de'capei d'or, ch' a bello studio sciocchi / lasciva trascuràgine
in ispagna a meser lodovico suo padre, ch' era maestro a cal- latrava. documenti
al paragone del fascino emanato dagli abissi ch' egli in sé medesimo scrutava. c.
applauso da trascurare la soddisfazione dell'animo, ch' egli riponeva nella indipendenza delle sue opinioni
andassero avanti nel sentiero della gloria, ch' ella aveva dianzi insegnato ad altrui.
dato da intendere a la sem- plicella ch' ella faccia professione di essere poco assetto e
mazzei, i-82: l'andar badando ch' io fé domenica, sanza compagnia,
sentì acende re, / ch' io non ebbi in memoria, ond'io
, ond'io traseculo, / el cor ch' io t'avea dato a farmi rendere
una gran cosa, messer lorenzo, ch' io non abbia nuova né di monsignore,
: fuor di sé trasecolato, / par ch' abbia fatti gli occhi di ranocchio.
? foscolo, vii-250: questo è quello ch' io ti voglio insegnare co'fatti e
del venire / e 'l trasegno, ch' el il suo venir sia inteso.
non trasfare in niuno atto, però ch' è cosa troppa viziosa. = comp
aveva fatti condurre d'india, sperando ch' avessero ad esser lo spavento, dove
g. bentivoglio, 4-698: risoluto ch' ebbero le provincie di trasferire nel duca d'
lor deputati per fargli intendere la determinazione ch' avevano presa siri, i-115: morendo il
parabosco, 7-5: in quattro mesi ch' io sono in questa terra mi ha
/ la dolce eburnea cetra, / ch' ogn'alma spezza e spetra, / trasferita
non per altro, almeno per dimostrare ch' è bugia che i ringranditi e cresciuti
.. comendà che quelle cosse, ch' eli aveam viste e odìe quando transfigurà,
, a nexum lo devessem dir firn ch' elo no fuse resusitao. bibbia volgar
ii-195: è mestieri per forza de rascione ch' elli sieno cose e. llo mondo
soffioni abbiano ad impire la tasca e ch' ogni carbone debbia fruttare una valigia di
aspetti si trasfigura nel cuor dell'uomo, ch' ella vi si può per anco travestire
mia medusa], come il giorno ch' io / trasfigurar senti'mi in duro smalto
,... non è maraviglia ch' ella non abbia compassione del vostro male
e laura] mi trasformare in quel ch' i'sono, / facendomi d'uom vivo
; che perciò fe vedere trasfigurati molti ch' eran tenuti per dromedari dell'eufrate, alle
questa trasformazione e trasfigurazione, ve- derà ch' ella altro non è che dare ad una
sete gli trasfigurisce l'amico così, ch' ey non può riconoscerlo se non alla
, e tra questi il danubio, ch' anticamente era il canale, per cui
, 77-232: le più fra l'idee ch' io v'espressi furono più dopo da
. rissino, xx-1-140: l'amor ch' ho portato a sofonisba, / mentre
. boccaccio, iii-4-47: e ben ch' angoscia transformato m'abbia, / e
/ e 'l nuovo nome, di ciò ch' io solea / altra volta esser, la
questo in quel dì mi ricordava, / ch' i vidi duo amanti trasformare, /
padula, 322: nella natura dunque, ch' è opera di dio, vi ha
, 2-12-2-191: quegli [spiriti animali] ch' esconoda'pori, così sottili sono, e
corpi, abbiano con esso loro proporzione, ch' è quanto dire, s'in un
l. salviati, 1-1-99: è verisimil ch' addivenisse... certi trasgre- dimenti
trasgressione. giannone, i-60: dopo ch' iddio maledisse la terra per la trasgressione d'
selva... è sì guardata / ch' io credo (e 'l giurerei)
modo considerando la cosa, modo an- ch' esso verissimo, resta saldo il sonetto e
: eglino traslatorono le reliquie de'santi frati ch' era- no morti in quel luogo.
cesarotti, 1-xlii-29: vi dirò inoltre ch' io fui traslatato dalla cattedra di lingua
translatori. ottimo, i-64: alcuno dice ch' elli [tullio] fu traslatore,
ed i pontefici de'giudei, poi ch' ebbono tradotto? g. a. gilio
è, ripeto, una mia fantasia, ch' esposi solo a rischiarar meglio quella classificazione
colui che, sappiendo tuttociò, innanzi ch' egli mi vedesse, mi rendè al
in egitto, mi tramise lettere, ch' io fussi quello che io m'era d'
dorè) il libro ch' ella mi ha fatto l'onore di trasmettermi
altrui tramise, / anastagio fu quel ch' appresso venne. agostini, 1-61:
un altro abbraccio d'amore ad antonietta ch' essa trasmetterà a'suoi. ghislanzoni,
dice che fosse per essere stabile ciò ch' egli avesse giudicato, ma sì bene,
a dismisura; / e m'accertò ch' era difficilissimo / questo trasmigraménto.
cxiv-20-121: avendo in vista il bisogno ch' ella tiene della sicura trasmessióne delconsaputo involtino,
i-698: sopra il dubbio ragionevolmente concetto, ch' alia fama di questo accidente qualche nemica
[achille] a riguardare la damigella ch' era di sì trasmisurata beltà che nulla
collo in lui s'annoda. / poi ch' eccitò de la vittoria il gusto,
, par., 30-19: la bellezza ch' io vidi si trasmoda / non pur
scosso. carrer, 2-214: oh ch' io voleva condurti a firenze alquanto calmata,
ornamento perché spiacea a'fiorentini, per- ch' era disonesto e trasnaturato, aveano tolto a
vedendo [la fede], giurano ch' ella non v'è e di voi si
. muratori, xiii-601: può essere ch' io trasogni, ma in questo capitolo mi
i libri dell'anima, e penso ch' egli m'abbi ad insegnar qualcosa adoperar
raggiunto e trasparente molto, tanto che appena ch' egli vi fosse stato si saria detto
su la garonna, nella città vinosa ch' ebbe per sindaco il gran savio michel
una lindura, onde tutti gli oggetti ch' esso tratta acquistano un lusinghevole che tosto
l'ispessitudine; non si vuol più ch' ella rifletta le cose, ma che le
99: dammi il mio giorno; / ch' io mi cerchi ancora / un volto
/ riporti in trasparenza, / e ch' io pianga amore di me stesso.
per che serve bene / e per ch' è uom valente de la vita / ma
dimandasse anzi per bere, e sapendo ch' era già spedito e traspedito, andò a
/ di getulio la donna, allor ch' ei ci piomba / sui sassi scabri,
ci piomba / sui sassi scabri, e ch' ei risalta in spuma / tal che
isviene, al certo perde l'odore, ch' è gratissimo e leggiero, ma traspira
. dolfin, lxxx-4-603: traspira, ch' il re di francia siasi doluto che li
pare si possa oramai metter in dubbio ch' ella non sia un possente rimedio in quelle
sovr'essa traspose i qualità, ch' è l'alterazione e l'altro nel luogo
ciate da lui in parigi; credendo noi ch' e'le compiesse colà, cotal trasportamento comune
l'ordin dell'azzion sua primaria, ch' ei prende per la sua favola,
sozii, che l'aspettavano, intervenne ch' ella s'intoppò nel ferro trasportante nel
porto / la stella il guida, ch' è per lei raporto. / (chi
dentro a la selva antica tanto, ch' io / non potea rivedere ond'io
foce ingombrata e chiusa dalla stessa abondanza ch' egli trasporta. 3.
che trovarvi spera / tarmata ancor, ch' in àfrica il transporti: / né legno
angelo appario nel sonno a giosef, ch' egli trasportasse il fanciullo in egitto. mazzini
): io gli dono ogni ragione ch' io v'hoe, e trasportola in lui
, 130: fo, come nocchier, ch' ai patrio suolo / di trasportar l'
. armenini, 3-58: dicono ancora ch' ella [la pittura] fu poi trasportata
, 1-4: chi è quella smarrita / ch' a questa ora vien fore? /
: cicerone,... o ch' egli la di lui audacia temesse, o
nievo, 750: la pisana soggiunse ch' ella per verità in tutte le sue cose
un non so che mi ha trasportato più ch' io non avea disegnato quando presi la
transporta, / con più veloce corso ch' altra cosa, / qualunque opera fatta,
. lungo tempo non attese ad altro ch' agli abbracciamenti di costei. sassetti,
medesimi favori dal papa ricevuti furon cagione ch' egli vi si trattenesse più di quello che
). ariosto, viii-25: oltre ch' el libro non sia limato né fornito
il tuo caro ritratto, sappi ora ch' io lo ricevetti con trasporto, e che
testo ricevono trasposte senso differente da quello ch' elle suonano portate con bordine in che
e mo strava al compagno ch' avea perduto; per la quale falsitade gli
ingrato. giuliani, i-112: vedrete ch' io non mi trastullo in dolci inganni.
, posto di dietro a le cortine, ch' eglino erano sovra il letto volta
lettura di un'opera (anche figliuolo, ch' io trastulli: / che se ricordi ben
tanto lo lusinga e lo trastulla, / ch' egli = nome d'agente da
'trastulli, che non sono altro ch' nganni, e lussuria, e che ad
aspetto gioia e trastullo) / cornandomi ch' io uccidesse tutti voi. leggenda aurea
ciance ne trastulli, / ma par ch' e'cuor a tutti quanti fenda; /
del suo ingegno in motti di spirito ch' erano, troppo spesso, trastulli di parole
il trastullo di questa comedia filosofica, ch' insieme mostra la sciocchezza della sua setta,
con tante esecrazioni da atene cacciato, ch' egli in quella poi con troppe più benedizioni
svapora in odore e questo è certo ch' elle lo beono e lo succiano da per
e. cecchi, 7-50: pareva ch' ella fosse impastata di pura e semplice sessualità
, / non ti rincresca almen conceder ch' io / possa raccomandarmi al signor mio
pensiero; / quando mi avveggio, / ch' ei per suo peggio / trasvolta mal
di valquerciame e precisamente al punto, ch' era stato il luogo di convegno. dei
sì lunga tratta / di gente, ch' i'non averei creduto / che morte tanta
. mio padre faceva la tratta prima ch' io nascessi e non appena fui giovanetto
appena fui giovanetto sui sedici anni volle ch' io l'accompagnassi, per avere un
argento alquanto prendesson colore, / forse ch' ancor piatà troveria modo / di fare
domanda perdonanza alli dei, e poi ch' averai fatto sacrificio alli dei delle cose sacre
salvi a masetto: « attendimi qui, ch' io voglio dare una lettere a uno
fa maneggiabile e per le percosse, mentre ch' egli è infocato, divien trattabile in
che auree, per la fronte più ch' argentea,... per quelle ubere
il suo carattere. chi mi accerta ch' egli sia umano, virtuoso, trattabile?
iacopone, 34-38: amore spirituale, poi ch' è spirato en core, / '
medina celi, mitissima persona, pensando ch' egli per la naturale trattabilità sua potesse
128: questi dopo molto trattamento ch' era fatto di fare pace trallui e
non mancavano favori di sua maestà, ch' andavano praticando i cardinali, persuadendosi di
trattamento con isconcio accordo pattuendo con quello ch' avea a genuflettarsi alla corona. brusoni
quanto si desse alloggio e trattamento, ch' è quello che sogliam dire in oggi
di catalogna; per questo s'intende ch' elli avea per officiali catalini li quali erano
: ancor menteno molto profondo / gascun ch' è mego d'alcun tratamento / fra dui
prevenire le possibili compli (ch' é un trattante sicuro), al quale
melosio, 2-30: e tacerai tratanto / ch' io celata m'aggiri qui d'intorno
pier della vigna, 647: però ch' amore non se pò vedire / e
de sì folle sapire / che credono ch' amore sia niente. dante, purg.
, 355: tu tratterai con man colui ch' esangue / già pende sulla croce per
avvezza, / ben dunque fé, ch' anco la febbre è foco. tortora,
. moretti, ii-120: non crediate ch' io non riconoscessi il vantaggio, se non
presa. fazio, ii-3-1: da poi ch' io t'ho degli offici trattato /
47: avendo vietato i dieci ch' ei si trattasse d'altro che di quello
436: questo è quel poco ch' io posso fare per lui; e assicuratelo
patecchio, xxv-i-574: agnunca afar ch' à l'orno, per si e per
lxxviii-ii-551: avengna poi per la vergogna ch' ave / divenne col maestro al pè
b. casaregi, 197: se avvien ch' abbi contesa o lite alcuna / contra
tu, attico, spesse volte trattassi ch' io scrivessi alcuna cosa dell'amistà, degna
uomo, e sì per la familiarità ch' è tra noi. 13.
quanto conviene. goldoni, viii-584: ditele ch' io sono un mercante assai conosciuto in
un mercante assai conosciuto in questa città, ch' ho da farle vedere una lettera di
un mio corrispondente di genova, e ch' ho ordine di trattarla per quel teatro.
mi volve, e son pur quel ch' i'm'era. boccaccio, dee.
comenderia, / quetar mai ambieria / cavai ch' à bene impreso di trotare. gualdo
che stimolati da invidia, né patendo ch' altr'uomo per ventura lo superi
nazareno. borgese, 1-119: sentendo ch' essa si agitava cercò di trattarla con
uantitate / comprender de l'amor ch' a te mi scalda, / quan-
lor gente / il contrario di quel ch' avien lor detto; / che 'l legato
, 9-129: si pensi la facilità ch' hanno i letterati a trattare tombre come
aguaglianza le pene di questo tempo alla gloria ch' aspettiamo? segneri, i-260: in
il detto aveva fatto molti giorni innanzi ch' ei morisse, né mai l'aveva palesato
foscolo, xix-3 79: ma perché trattasi ch' io, e per la mia famiglia
a far questo viaggio, il partito ch' io piglierò dovrà essere pronto, decisivo e
1074: così scrive porfirio in un trattato ch' egli fa di questa materia, volendo
: gli vennero lettere da nabarzane, ch' aveva tenuto trattato con besso contra dario
trodur quivi le genti del cattolico, ch' eran un certo scozzese nominato il balfort
li rei odiano la luce, però ch' ella scuopre li loro trattati. fatti di
breve tempo le giave, a mostrare ch' el non sia colpevre de trattato. pulci
4-ii-161: v. s. desidera, ch' io le mandi qualche trattetello degli artefici
. g. gozzi, i-27-133: so ch' egli ha da averne una grande allegrezza
dopo la vittoria sua, coloro, ch' erano stati trattatori della pace, volle e
ii volgar., 3-29: salvo ciò ch' è detto dell'ammenda e della securitade
bel cerchio del gran tetto azzurro / ch' ha per chiodi le stelle, il ciel
ha trattenuto a scriverle è stato l'intenzione ch' io avea di farlo con qualche prolissità
che glieli avevano dati da cucire e ch' ella avea trattenuti, scusandosi con esse che
voglia di trattenermi parecchi giorni, tanto ch' io ragioni con diversi di quegli animali.
, iii- 238: dici troppo bene ch' io forse non mi accorgerei, certamente
-lo lascierò dunque far di me ciò ch' egli vorrà? -quanto sarà suo desio,
trattarèllo. -vieni su, dico, ch' ho bisogno di te; oh ch'imbriaco
, ch'ho bisogno di te; oh ch' imbriaco! ammirato, 2-5-59: "
marchetti, 5-269: più spesso, / ch' in ver non fa, di minar
minar minaccia / la terra, conciossia ch' ella si piega / e 'ndietro si
la riva di rubicone, egli gli senbiò ch' egli vedesse dinanzi da sé una grande
grande imagine di femina schiapi- gliata e ch' avesse suoi capegli dirotti e tratti, e
, non prima il privò della vita ch' elli li cavasse li disavventurati occhi, e
stella nocchier da rapid'onda / tratto, ch' or lo rivome or lo raffonda.
condotte per canaletti di legno con macchina ch' ad un subito le ricambia, vanno per
allegri, 70: chi vuol veder quel ch' ha essere, guardi quel ch'è
quel ch'ha essere, guardi quel ch' è stato; dice un intarlato proverbio,
. goldoni, i-730: era gran tempo ch' io aveva voglia di riformare 'il convitato
[guevara], ii-103: volete ancora ch' io vi dica quali sono quelle cose
/ che ritraesse fombra e 'tratti ch' ivi / mirar farieno uno ingegno sottile
; il qual si stende tanto, / ch' a l'aquila s'appressa. marchetti
, e fornirono tutto quel tratto di via ch' era intra loro e'romani. petrarca
nel parere lungo tratto / del mezzo ch' era ancor tra noi e loro. gherardi
lombardia fu disegnato il tratto di paese ch' è chiuso dall'alpi e dall'appennino,
muso una spanna. / e san dir ch' egli è un tratto incivile. alfieri
gli si deè rendere in tempo, ch' è acceso da qualche forte e pazza passione
da barberino, ii-325: poi fa ragion ch' el non saccia i tuoi tracti /
1-30: ne ti credere però per ch' io mi proferisca così senza tratto di corda
mi proferisca così senza tratto di corda, ch' io sia persona così da buon mercato
a volere morire con lui, e ch' ella li entrò tra le braccia, elli
m'àno sì per mato, / ch' i'no le conosca ben tanto acorte /
ferir al mezzo si ristringe, / acciò ch' l tratto riuscisse netto. -sparo
più degno di storia è quello appunto ch' ella tocca nella lettera sua; la difficilissima
ridendo, per non interrompere / questi ch' escon or fuori, e per fare anche
, assicuratevi e abbiatevi per articolo di fede ch' io mai e poi mai non uscirò
aringatore, ma e'parlava sì correndo, ch' egli era sconcia cosa.
1-453: proprio pochi momenti prima, ch' ei desse i tratti, madonna felicia sua
di tratto uccise il liopardo, mentre ch' egli attendeva con penetras. aretino, 20-118
davanzali [crusca] -. bramò ch' ella [l'accademia], che nelcontemporaneamente
, 3-331: alcuni si truovano, ch' amano venir meno a poco insieme, e
. monte, ii-394: so ben ch' un'ora leverò un tratto: / intendete
avie voluto; / «.. unde ch' io veggio ch'io non potrei tratto
/ «.. unde ch'io veggio ch' io non potrei tratto / al vero
non potrei tratto / al vero contastar, ch' i'ho veduto ». ariosto,
, in parte eguale a quella / ch' ai conte orlando fé tremare le coste.
fu un tratto / una cornacchia, ch' avea della chieda, / bench'ella fosse
mi sproni, / perché non fai ch' i'veggia un tratto accesa / questa che
rapirono in ielo, fu creduto ch' egli fosse sbranato da essi. cesarotti,
331: li risponderò sopra il proposito ch' ella mi muove sopra questo, dicendoli che
che la morte ciascheduno attenda, / ch' ell'ha la guarda lor tratutta presta
: li... peregrini senesi, ch' era- no in nave, e la
. odo delle colonne, xlii-26-10: ch' io son, sanza pecata, /
d'assai pene guemita / per uno ch' amo e volglio, / e noll'agio
savere, / che non farò parere! ch' amor m'haggia gravato co- m'eo
mazzeo di ricco, 211: l'omo ch' è malato, / poi che toma in
mi blasmo en- ver'vui, / ch' amor mi sforma tropo e travaglia, /
. pino, 3-6: il sospetto ch' io ho di mio fratello mi travaglia assai
nuovi pretesti, s'avrebbe potuto credere ch' il rimedio sarebbe stato facile al male da
e al suo dolore / per la fazon ch' entro vi vede gente, / sono
/ non pon giù l'arme in fin ch' è la battaglia, / e 'l
non vede / qual è quel punto ch' io avea passato. bandello, 2-24
dar riposo a'travagliati corpi, / ch' erano ornai del gran viaggio stanchi. tasso
qual vita travagliata mi serbano i fati: ch' io nulla credo di me, nulla
alonso un pensiero, che fosse impossibile ch' egli si chiamasse ambrogio, né che
... che corse a una lucerna ch' ardeva e misevi la mano et arse
tirono tra loro le genti in maniera ch' appio claudio s'oppose a capovani e
non credi in cielo a dio, / ch' io so domar le bestie nei travaglio.
nome d'azione da travalicare. quantità, ch' ei mette a la prima posta, si
non era ancora rimessa dal parto, ch' era stato lungo e travaglioso, quando
affetti umani, non è più sicura tramontana ch' il timore e l'amor di dio
nevi. faldella, i-2-136: ecco, ch' egli viene saltellando pei monti, travalicando
. oh il ronzio / dell'arco ch' è scoccato il solco che ara / il
dà il cardo alla corte di roma, ch' era in avignone e dava cattivi esempi
patrizio nella schiera de'filosofanti e leggo ch' egli compose istorie nel greco idioma. alfieri
84: ma perché tu non dica ch' io travarchi / la negletta virtù e l'
senno / de'miei figliuoli, convien ch' io me scarchi. 3.
che l'occhio non mirava / quelporme ch' io lasciava / sì tosto in alto mar
negli altri. scarfoglio, xi: intesi ch' era giunta l'ora... di
, 15-68: intanto quel recrementizio umore / ch' entrò, e crebbe nel sangue a
sveglia con fermentar certo -fervore, / ch' accende un cieco in lui falace foco;
metterai tra loro un'altra disonesta: dico ch' ella vi starà sì contro a voglia
landolfi, 12-43: zittitemi se vi par ch' io sragioni o traveda. 3
ver dire, che per la vecchiessa ch' elli avea non vedea. febus-el-forte, 1-52
il mio quando... mi pare ch' ella sia el diavolo che menne voglia
o traveggio? so pur certo / ch' era la bocca di quest'antro aperta,
baruffaldi, iii-64: dove sei, ch' io non ti veggio, / o traveggio
èrcole furioso l'uccider i figliuoli, ch' egli travide per mostri. 5
: ma la cagione la più efficace, ch' egli non ha prodotta e ch'io
, ch'egli non ha prodotta e ch' io travedo, è l'impazienza di rimettere
. guardatemi / bene. -i'so ch' i'non ho le traveggole. / e
2-275: prima di tutto potete credere ch' io parlassi di lei colle traveggole che hanno
un canestro infilzato dal braccio manco, ch' anco era monco, e dentro quello tenea
battendo nelle palette di esso. lo spirito ch' è composto del suo fusello con la
: ma quante traverse ho io innanzi ch' io pervenga a uno effetto? quante
la diva e folgora / « però ch' io sono la gloria ellenica, / io
alamanni, 5-4-289: ponga cura / ch' ei [il fiume] non rovini
le tasche e le man piene, / ch' usava traversar mattino e sera.
volgar., 3-129: appena mi tengo ch' io non ti dia la mala ventura
governo della città e di que'luoghi ch' essi avevano usurpati. denina, 256:
traversa loro innansi con quelle cose di ch' elli li crede fare bistentare d [
. grazzini, 4-506: levamelo dinanzi ch' io non mi voglio più traversar seco
pulci, 18-122: non domandar quel ch' io so far d'un dado / o
perigliosa sorpreso esser si vede; / ch' or col fischio, or col grido mai
nel suo cominciar tosto provvede; / ch' allenta e tira or quella corda, or
[manuzzi]: padre, do'vuoi ch' io vada? / fino a quel
dante, inf, 30-87: con tutto ch' ella [la valle] volge undici
eran buone, traverso ritagli di giornale ch' eran potuti venirci ne'pacchi, e
famiglio si sforzava con mani e piedi far ch' egli a lei si rivolgesse. campailla
la tavola disopra posta e 'l ceppo in ch' ella fu commessa. -esteso nel
un contrasto de uceletti inamorati, / ch' a mi parea ch'ardessen ne lor
uceletti inamorati, / ch'a mi parea ch' ardessen ne lor verso. nardi,
e però noi farem questo traverso / ch' è meno e poi ha più cose a
riconosciuto essere uno travestimento d'altra, ch' egli avea cominciata in bologna in altro soggetto
aspetti si trasfigura nel cuor aell'uomo, ch' ella vi si può per anco travestire
che questo, che molti paiono ciò ch' e'non sono, e che alla fine
624: ecco qualmente, per varie strade ch' a noi = dimin. di trave
sono sog traviavan sì, ch' andar per viva / forza mi convenia dove
ebbe mai tanta forza con me, ch' io per compiacergli fussi traghislanzoni, 5-52
meno possibile nella questione religiosa: lasciate ch' essa si travii il suo ingegno
sono in questo caso, e le mogli ch' essi maledicono erano virtuose. le misere
conoscenza, / ché ti farei veder ch' assai travia / chi non vede le cose
... non però abbiamo creduto ch' ella fosse mai alle ultime sue ore
, 65-84: quando il conte sentì, ch' egli eran presi, / cavalcò in
e vinto / dal spietato adversario, ch' io non vegio / via de tornar,
spronarlo, o dargli volta, / ch' amor per sua natura il fa restio.
, / e tai marmi spirar, ch' obietto eterno / sprezza, le voglie traviate
, alla drudozza, / e dille ch' io travilio per suo amore. =
gelosia del ricordo di guerra, un timore ch' esso non abbia ad essere travisato.
la menzogna in così altro sembiante, ch' ella apparisse verità al naturale, ed
rimane, debba esser così travisata, ch' egli medesimo non fosse capace di riconoscerla per
questi esser dovran que'servigiali, ch' uscir dianzi sgridando e minacciando / que'tentennoni
mal acconcie e travisate dalla stampa, ch' appena erano da lui medesimo per sue
questo amore, / dico di quel ch' ha le luci velate, / le membra
abbergo e fussi armata / con arme travisate ch' ella avia, / ed a ferire
clvavea in dosso; ed, appiccato ch' ebbe una fune con uno cappio iscursivo ad
si potrebbe temere di tanti mali, ch' è miseria solamente il pensarci. -mutarsi
ora sei senza andarne piùinanzi: e ricordati ch' a chi smarisce il sentiero in un folto
di costoro, che di pena alcuna altra ch' egli abbia fino a qui racconta.
e travolgeste la carretta per la paura ch' aveste a. llato al mare ».
travolse in tal modo la testa, / ch' andò poi, fin che visse,
, / entravan l'ombre, poi ch' avean tre volte / fatto d'intorno lor
se il numero tre, dicon, ch' egli è numer di perfezione; or qual
di quelli spirti con tal melodia, / ch' ad ogne merto saria giusto muno.
io mi ridevo che a lei, ch' aveva trovato in che consumare in firenze
uom saggio per tre, / vedrete ch' io non entro in cert'impicci. guadagnali
: egli trasse parimente fuori il popolo ch' era in essa [città] e lo
buon greco; / imbottalo per te, ch' i'vo'il trebbiano, / che
piuttosto in una tinozza, a causa ch' egli abbi a poter più esalare.
. lippi, 7-70: poi sente ch' egli, dopo una gran bibbia / d'
verme] bada a ire innanzi tanto ch' ei trova quello che fa per lui,
giammai non sarà gabbato in questo, ch' egli si sforzi a quelle cose che
, che il suo parere sarebbe, ch' egli se ne dovesse andar volando quivi
fino la falcidia e la trebelianica, ch' egli in quell'anno tripudiò tra gioconde
, 4-247: il franco, come quello ch' oggi era in un luogo e dimane
'l santambarco, / scaraventa 'l cappel ch' egli ha di treccia, / tra'si
, i-203 (75-2): omè! ch' io sono all'amoroso nodo / legato
ritenuto, a modo / d'uccel ch' è preso al vischio fra le fronde.
. alamanni, 115: una donzella ch' ivi piange in vano, / discinta,
? belo, 20: vedi tu ch' io non la posso tenere in casa che
, par., 6-38: tu sai ch' el fece in alba sua dimora /
candidi capelli, / la favella toscana, ch' è sì sciocca / nel manzonismo degli
tredecimo anno / intrato son dal dì ch' io fui in sua possa. l.
, essendosi la cosa quasi dimenticata, ch' ella ricominciò. p. cattaneo, cxx-409
: e non uscire bene, ond'è ch' ì ar reno / e
d'or fu il fatto, / ch' a certo tempo ne dovevan dare, /
mani a modo di manganella e rombola ch' è fatta di lino a tre trefoli
1-4): le favole, compar, ch' om dice tante, / son ver
ver per certe nessun le contenda: / ch' anti- camente fur orchi e gigante /
va faccenda; / ognun giurò ch' ell'era la tregenda. buonarroti il
giovane, 1-960: -diacin fallo, / ch' alia luchèria lor non gli ravvisi!
i... 1 -orsù! ch' e'sarà stata la tregenda, / ower
lo guida sia un cocchier latino, / ch' abbia d'impertinenza alti pensieri. pananti
/ quelo vilan rampognoso; / e fati ch' elo se renda / per far una
attorchiato / da spazie e da treggea / ch' appuntato si dea, / e di
5-4-164: già il più vecchio letame ch' a questo uso / ove la pioggia
fece a sei cavalli: / e ch' una voglia fu, che avea avuta,
a. lenio, 260: e poi ch' avesse salutato el sole, / corno la
me accuso de la sancta treva, ch' io noll'observai siccomo promisi. guicciardini,
stabilita / la triegua e questo accordo ch' è fra nui, / come la pugna
senno e di gente possente / più ch' el tuo convenente 7 accosta con chi
uva, 83: impetra dal signor, ch' io possa ornai / vincer me stesso
han tregua, / mi sforsan, ch' io ti segua. carducci, ii-7-308:
è la sua! io sono certa ch' egli non si darà alcuna tregua finché non
non avrà strappato alla terra il segreto ch' egli cerca, gozzano, i-33: dolce
scarlatti, lxxxviii-ii-604: oh, beato colui ch' amor dispensa / in perfetta amicizia e
amicizia e faccia triegue / colla camalitàn ch' è vizio istrano! poliziano, st.
sotto 'l nostro artiglio; / giust'è ch' e'faccia ormai co'sospir triegua,
pesaratti di'mei crudel urli: / ch' ella mi scazza e non vói ch'eo
/ ch'ella mi scazza e non vói ch' eo la segua. -tenere
b) -i: poi che vi piace ch' io deggia treguare, / ed io
, -à molto reo mostrare -, / ch' io sò ch'è usanza c'al
reo mostrare -, / ch'io sò ch' è usanza c'al savio rincresce.
meritevole, che persona di maggior merito ch' io non sono meritate, che vi
tremante dall'ira, presi la fiaccola ch' aveva appresso e la scagliai in faccia
man tremante vói mettere in carte / quel ch' altri il favellarne non comporta. romoli
mascalcie, 1-68: i segniali del cavallo ch' àe la febre son questi, perciò
àe la febre son questi, perciò ch' elli àe il nato alto e tepido;
empio afferro ed arronciglio, / infin ch' io veggia di suo sangue goccia. c
guerrier più appresso non attenda, / ma ch' insieme con lei la fuga prenda.
, vi sia noto, non lascia ch' io sappia quasi snodar la lingua. forteguerri
297: io credo in ultima analisi ch' ella riversasse sopra questa povera disgraziata tutto
non pò durare / davanti al gran valor ch' è i. llei dimostro. dante
petrarca, 53-29: l'antiche mura, ch' ancor teme et ama, / e
, 654: e da quelle armi, ch' io pavento e tremo, / de
e pria suppor t'è d'uopo / ch' ella, sì come è fuori,
inf., 4-27: quivi, secondo ch' è per ascoltare, / non avea
xxxv-ii-495: chi-è questa che vèn, ch' ogn'om la mira, / che fa
da lei, famoso saggio, / ch' ella mi fa tremar le vene e i
per conto delle persone private, è ch' egli si mostri dell'aspetto severo e tremebondo
/ del figliuol suo, m'è testimonio ch' io / non trassi primo il ferro
, 6-166: deporrà a terra il cagnolino ch' era dotato, nonostante la piccolezza,
, 31-68: ii... destrier ch' avea continuo uso / d'andarvi sopra
allor un trièmito / nell'ossa tal ch' i'ne sto ben un secolo. lippi
si vedrà di carne umana; / ch' io già mi sento, mentre ne favello
sono agitate da un tremito così violento ch' ella cade al suolo. cassola, 2-278
di panni caldi i canarini della mia sorella ch' eran rimasti fuori a un temporale e
xli-i-482: io sto col tremo o ch' egli non la riconosca o ch'ella non
tremo o ch'egli non la riconosca o ch' ella non se gli scuopra.
al pendolo in quel punto, / ch' ei del vibrarsi è al termine arrivato,
maggior segno alzato: / battilla allor, ch' egli al suo mezo è giunto,
su la cima ed impediscono il tremolare ch' essa farebbe al vibrarsi delpaltre sonando.
gli porrò nel core / tanto timor, ch' ei tremolando poscia, / per tutto
ori, alle stelline / di quella ch' ora canta in palcoscenico? / o guardi
fiamme a mille a mille / non altrimenti ch' atomi o baleni / soglian per le
). graf 5-605: nitido più ch' orientai zaffiro, / tutto di luci
fonti / un palpitare al tremolìo sonoro / ch' empieva paria e percotea nei monti.
buommattei, iv- 224: pareva ch' io gridassi con voce tremola. goldoni,
o smeraldi, o giacinti, e ch' armonia / di lumi or fate nel diadema
negli organi chiamano il tremolo. il fiato ch' esce del foro, ne rimuove quel
le membra discende sì forte, / ch' io non saccio in qual parte mi sia
s. v.]: un cavallo ch' è un tremoto, e si dura fatica
e sangue mixto suda / come om ch' a morte con angustia langue. lanci,
la melica poesia dice poi [proclo] ch' ebbe molte parti, e fra queste
. dante, inf, 31-65: ch' i'ne vedea trenta gran palmi / dal
e monna lagia poi / con quella ch' è sul numer di le trenta / con
gambe, qualche minaccia di affanno, ch' egli [leopardi] chiamava asma nervoso,
far piacer son sì latino, / ch' è forza contentar parecchi matti, /
per uno trenta / a passi di ch' uno trenta. l. priuli, lii-4-416
teucri ancor la gioventù feroce, / prese ch' il balestron, chi la squarcina,
ben or saltare; e vuoi dir ch' ella non sia la più bella donna ch'
ch'ella non sia la più bella donna ch' abbia og ^ i pisa? vorrei
lasciai venire a me questo ghiottone; / ch' a peg- gior tela ho stracciate le
deprecative. berni, xxvi-1-104: convien ch' io mi distempre / a dir ch'
ch'io mi distempre / a dir ch' uscissi di man de'famigli: / e
, che con grandissima trepidazione de'marinai ch' erano sopra essa non fossero molto assaliti dall'
e se niente parla, / mentre ch' aringa e ciarla / misser frate barbuglia
, 413: parti che tra costor ch' alpimpazzata / seguono i crocchi e l'oziose
muro... ma bella o brutta ch' ella si fosse, luigi, in udendo
. / e a me dia grazia, ch' io passi i furori / per peggio
6-ii-294: non v'era contratto privato ch' essi non vi usureggiassero su e non vi
di ciuffi e simil tresche, / ch' a dirle tutte sarebbe una morte. fr
grazia questa mia tresca, e fa ch' io non la rivegga mai più, e
perché quando in simil tresca fusse e ch' incontrarlo operasse di quel ch'io scrivo non
fusse e ch'incontrarlo operasse di quel ch' io scrivo non li riuscirà mai cosa
e forse allor rappattunarmi seco / non fia ch' io sdegni, e beveremo in tresca
vado trapassando la vita più onestamente, ch' io posso non trescando mai con lo interpretare
m. cecchi, 202: a fe'ch' io ho quasi voglia / di dirgnene.
ei, da sé la treschi; / ch' i'non vò darmi gl'impacci del
fra dame e cavalieri erranti, / ch' ai trescone in palazzo erano intenti,
fusse. rettori, 103: mentre ch' io salgo in casa, sento in camera
trespoli e magnificare le maraviglie della bestia ch' è dentro al magazzino, onde il
], i-182-5: quando 'l cattivo, ch' è. ssarrà 'ncaca- to, /
fatto su'ti piace / tanto, ch' ogn'altro n'hai abbandonato, / e
; poiché niuna ragione, per quel ch' io creda, più al due, che
quadre incirca, che teneva tucta la piazzuola ch' è dirimpetto alla casa nostra e la
piana o triangolare o quadra o poligona ch' ella sia. de luca, 29:
uno stretto andito nella sala delle danze, ch' è di figura triangolare, col pavimento
la mannaietta piomba giù liscia e pulita ch' è un piacere. montale, 3-146
con i triangoli e di tante altre macchine ch' in scena s'introducono.
ciò inn. acordo essute; / ch' e'di piacer la nostra donna tria;
l'avem per tale innamorato, / ch' amor preghiamo per lui in ciascun lato.
'tribi e le schiatte de'viventi ch' allora erano, si dipartissero e abitassono diversi
che di nicistà i tribi e le schiatte ch' erano allora si partisino e abitassino diversi
, tratto il primo nome della polizza ch' era di sopra nel vaso, comandò
, i-201: quando iddio ti tribola, ch' altro fa che rimproverarti quella tua vita
., 2-32: dopo d'eliprando, ch' io nomai, / regnò eracco,
penserò / che per forza è mesterò / ch' i'sfoghi la mia mente col parlare
reputerai nulla, veggendo le grandi tribulazioni ch' hanno fatto [i santi] alle carni
... triboli di ferro, ch' aveano portati, per le vie d'onde
terra i triboli di ferro da quella parte ch' egli stimava ch'alessandro avesse a mandar
ferro da quella parte ch'egli stimava ch' alessandro avesse a mandar la cavalleria. adr
fuora, / per discoprirti il tribolo, ch' ho addosso. g. prati, i-169
/ della tua tribù di giuda; / ch' a sguardare è cosa cruda, /
dio] propizio e ricevi la benedizione ch' io tolsi a te; la quale donò
storici, iv-25: el giorno fu ch' è tribuito a giove, / a'dodici
. di costanzo, 1-133: per dubbio ch' i portieri non facessero intrar i poveri
osate chiamarvi colte, è a voi ch' io favello, è la vostra ingiustizia ch'
ch'io favello, è la vostra ingiustizia ch' io accuso davanti il tribunale del genere
e rassettar talmente la vita sua, ch' ella non sia giudicata a questo tribunale
), ufficio che durò poco tempo e ch' era inteso a tener la vece del
mendace, non atende mai a promessa ch' el fazi, ma per conseguir qualche suo
ora, da potersi con verità affermare ch' egli è costretto a pagare sinanco l'aria
carne al mostruoso / fratello di colei ch' è la tua nuora. 3.
di contento le vostre, signora mia, ch' io ne goderò, o se pur
duolo, sieno solamente per quel tributo, ch' amore chiede agli amanti, e non
cesare, e di sé medesimo dice ch' egli è cristo re. novellino, 1-58
forsa amburo, che per la grande forsa ch' elli aveano erano elli tanto ritemuti amburo
sì stretto / con lei a quel ch' ogni ragione intende; / e se del
i rende, / partirassi col tormentar ch' è degna, /.. / sì
aristippia, 6: farollo più per amor ch' io ti porto che per alcun tributo
e non pò fallire -a gente ch' è nata. monetti, 308: il
, giusto il poter di quel poco scriver ch' io so, per esser di comune
e lo stuol de'cigni arguto / ch' a lui fa di bei carmi annuo tributo
al proposito, perché voi vi credevate ch' io mal menassi le signore come i
menassi le signore come i signori: ch' io mal conciava quando i grilli si fecer
me, deh, dammi aiuto, / ch' io possa contrastare / sì che a
47-44: tu deveri aver cordoglio, - ch' è sì vecchio edescaduto [il corpo]
, 1-8: v'ingannate: allor ch' egli è vissuto, / allora ei fu
nome di publio africano suo zio, ch' elli spiumasse il triclinio, sì spiumòe
. f. frugoni, vii-342: tosto ch' entrò il cinico nel triclinio, dove
nazione, perch'io ne intendo meglio ch' altri i bisogni, la missione ed il
un altro, rosso e nero, ch' è l'insegna degli scioperi. gobetti,
: io sono un politico polimorfo, ch' ebbi come cerbero tre bocche, una per
costui sì altero e rauco, / ch' esser mostra ribelle al regno mio? »
gocciole di sangue, / che parean ch' una porpora marina / da la tridente fuscina
: il cibo temperato e il ventre ch' è sempre affamato... è preferito
triennio ch' io deficio e pereo / tui gratia,
onde si terito, / sì afflitto son ch' io gesto aspetto cereo. de luca
onoratezza, fu l'unico intrinseco amico ch' io avessi in quel triennio di lontananza
una diesi trientale o cromatica minima, ch' è la terza parte del tuono. g
d'annunzio, ii-757: se quella ch' arma di sue grandi penne / la prua
a confessar ingenua- mente or venio / ch' io cedo a lui, com'il cilicio
la riconverte. ed è esso l'autore ch' ella vede alla festa trieteride, dove
il dì, gli leva tutto quel buon ch' elle ha: dov'è costei ch'
ch'elle ha: dov'è costei ch' apposta sempre a gir in volta, quand'
per se medesima, ed allora è segno ch' ella è buona da grano e da
.. / non si cura aspettar, ch' ella s'addorma, / ma si
e coce / della triforme dea, ch' è donna anch'ella. dotti, 1-59
per patria ebbe agrigento, / città ch' è posta entro il paese aprico / dell'
con ampi anfratti dall'ionio mare, / ch' ondeggiando continuo il lido asperge / d'
matrimonio ovvero lo stato di una persona ch' è stata maritata tre volte.
io, che si dicessero il dì, ch' io fussi sepolto: e quai cerimonie
amici e compagni, tempo è ormai ch' io vi sveli / un trigono funesto
io vi sveli / un trigono funesto ch' io ravvisai nei cieli. -con valore
spiritòsì con gli ispilonni i zeti, / ch' ancor de'cigni incivittì la spece.
un barbaglio verde cristallino, trillante e brillante ch' io non ti so dire. bacchetti
donne assai di età trilustre, / ch' abito e volto avean vago ed onesto.
squitteriscono, / e fanno un trimpellar, ch' io ne disgrado / santin da parma
], il trincapalle è un ordigno ch' ha le proprietà delle descritte macchine,
tre bravi sopradetti, e lo squinternotto ch' era il quarto... rimasero coi
i-1q9: son quattro centinaia di studenti / ch' hanno in venezia il camoval passato,
il luogo donde disegnava la batteria, ch' era ben quattrocento passi lontano, il
abbandonare tutti i forti e fortini costruiti ch' egli giudica inutili. d'annunzio,
struggitrice- d'uomini per faste lunghe trincia-pelle ch' essi tenevano. = comp. dall'
/ trinciava il suol co'i piè ch' arte conduce. f. f. frugoni
al cimitero / i nemici a mandar, ch' a trinciar torte. baretti, 1-42
preste, che e'non parea, ch' egli avesse nervi né ossa. carducci,
poi l'illustrissimo impugnatore efficacemente fare apparire ch' io sia falsario, non citando giusti
trinciarla da quel barbuto e venerando vecchio ch' io sono. guerrazzi, 1-620: se
e fatelo correre; il dì, ch' egli accennasse sostare, voi dategli il gambetto
trinciato vivo in mille e seicento pezzi, ch' è il più atroce suplicio a che
, et in mezo alquanto di rilievo, ch' è quello, che nello strisciare dà
trinitàd, per li quatro l'orno, ch' è fagio de quatro eliminti. dante-conv
brancazio, / con molti abati, ch' io lascio lo spazio. m. franco
questa donna, / e poi ciascun, ch' è suo ver cittadino. / colui
uno e trino, / umilmente preghi, ch' el si degni / renderle parte de'
il giovane, 10-890: o questo sì ch' è un bel piato! / secondo
un altro avvenimento aveva segnato quel periodo ch' io vedo come trionfale: la venuta a
allegro grembiule tricolore con napoleone e vittorio ch' entrano trionfanti in milano. -che ha
a la ghiesa militante, / acciò ch' é la triunfante / ciascheduno sia co'lo
7-196: non avremmo mai voluto ammettere ch' era un pretesto / la '.
, e tutte le cose stanche dal vento ch' era appena cessato pareva l'accogliessero stupite
/ coll'anime vettorio- samente, / ch' erano state in tanta tenebria. =
, 1-47: oh meraviglia! amor, ch' a pena è nato, / già
sulla terra medesima è il maggior re ch' abbia mai vantato la francia.
! d'annunzio, iv-1-943: pareva ch' ella intuisse nel giovine l'ostilità segreta
/ non ti dar tutto a lei, ch' ell'è fallace, / ché me
lui ritrosi, perché mormorando dicevano, ch' essi stentavano permantener la casa, e egli
cinque galee del comune di pisa, ch' erano al servigio del re carlo.
conoscili; i suo'pari son quei ch' oggi / son ben visti, e trionfa
. fazio, ii-3-4: da poi ch' io t'ho degli offici trattato / e
reo a felicità possa nascer a noi pericolo ch' egli per l'occasion della sua potenzia
o a primiera, che le carte ch' e non vuole le scarta. forteguerri,
conti di antichi cavalieri, 2-84: pompeio ch' era consolo, catone e li senatori
multi altri grandi e dericti romani volsero ch' elli tornasse senza armi e triunfo a roma
ovidio a ottaviano l'onore del triunfo ch' elli avrà della vittoria de'turchi.
[guevara], i-9: gli edifici ch' essi usavano di fare, erano le
savonarola, 25: uomo è (ch' il nega?), e tutto il
del tasso come per la por- tezione ch' egli di lui s'aveva presa, richiese
. aretino, 27-ii-52: marfisa, ch' ha i trionfi nel sembiante, / si
. mi dèi rendere mio trionfio, ch' io sono istato il tuo ciesare per tutto
, purg., 17-138: l'amor ch' ad esso troppo s'abbandona, /
.. / il tripartito vivere, ch' el ha [cioè dante] voluto scrivere
come antico squamoso aspro serpente, / ch' ai sasso, che vicin gittò il pastore
ci descrive altri nomi accompagnati dalla tibia ch' erano in uso presso i greci, cioè
sacconi di got- tone de'suoi, ch' egli avea fatto fare da un suo compagno
. segneri, ii-168: dovete sapere ch' una lingua mormoratrice è lingua di vipera
dal batterti attraverso del ceffo questa trippa ch' ora m'esce del bellico che infradicia.
/ trippàccia, otro da vino, ch' io son uomo / da non esser gonfiato
, / crede quel tripponàccio granatino / ch' io voglia tacer oggi? folgore, i-147
mai d'uomo vivente? / parti ch' eletto sei d'esser pastore / de la
, i-43: mira quel povero pesce, ch' è nella rete, men- triella ancora
quetarsi, / pur come li occhi ch' ai piacer che i move / convien insieme
desidera e ti loda tutte le volte ch' ei resta solo con me. borgese,
nostri sieno inferiori agli antichi. so ch' essi avevano le biremi, le triremi,
'o franza, o spagna, basta ch' as magna'. -vissuto tre secoli
xvii-193: sono sì tristamente ed oziosamente infermo ch' io per finir questa lettera ho ripigliato
quore sofferebbono tale leggie, come grandemente ch' ella fosse buona. 3.
, x-64-15: che maladetto sia il dì ch' io ti fu'data pananti, iii-117:
siamo a milano, / né ancora credo ch' a morir lì ave- una triste
. gozzi, i-4-143: il bene ch' egli fa non è altro che desideri,
le quali non voglio più amarti è ch' io non posso portarti via e viver un
quando partorisce, à tristizia, inperò ch' è venuta l'ora sua. g.
? della casa, 647: or, ch' io mi specchio, e sento /
esopo volgar., 1-25: fu mestiere ch' ella si tosolasse, o vendesse la
. forteguerri, iv-423: chi sa ch' ei non mi arrechi / qualche trista novella
/ c'ogni vista -mi par trista / ch' altra donna face. a. pucci
con una grande carovana di camelli, ch' erano vi cento, e con molti
nona trovarono un castello di cristiani, ch' era sottoposto a sibilia, el quale
, e tutto entrarve / lo fé; ch' ella è sì grande che lo cape
. goldoni, xii-539: un tabacco ch' è odoroso, / ch'è soave,
un tabacco ch'è odoroso, / ch' è soave, ch'è prezioso, /
è odoroso, / ch'è soave, ch' è prezioso, / scaccierà quel tristo
/ si tenga ogg'in fiorenza, / ch' una vena di tristo / negli uomini
nievo, 1-222: « gran minchione ch' io era! » direbbero i ragazzi
tristuccia, con un certo maluzo, ch' appena ch'essa lo sa dire.
con un certo maluzo, ch'appena ch' essa lo sa dire. -acer.
per questo il ladro mio destino / ch' io non v'ami e osservi mi disvia
prete di scienza in povertate, / ch' a ricordarmi de'tuo'falli agghiaccio, /
merolle i secca en core, -del tristor ch' ha abergato. s. girolamo volgar
. bruno, 3-583: quel ganimede, ch' ai marcio dispetto de la gelosa giunone
una lingua mormoratrice è lingua vipera, ch' è quanto dire, triplicata, bisulca;
prendendo trite, e ogni legno di carico ch' a toste vittuaglia. = dal lat
è per averla tritamente esaminata, e trovato ch' essa consuona a capello col vero.
al compagno, il quale insino a tanto ch' ella mastica, provvede con quello alla
, inf, 16-40: l'altro, ch' appresso me la rena trita, / è
con risalti, mensoline e rotti, ch' elle tengono più della maniera tedesca che
... per testamento mi lasciarono / ch' io non vendessi a credenza. vasari
così trite, frolle e corrotte, ch' elle si stacchino a pezzi.
dir quant'era trito; fate conto ch' ei fosse ignudo affatto: / or guardate
leopardi, 32-130: illuminate / meglio ch' or sono, benché sicure al pari,
. ariosto, 19-81: il destrier, ch' avea andar trito e soave, /
essere ignuda, facciasi che i panni ch' ella sarà ad aver addosso, non siano
aver addosso, non siano tanto triti ch' abbiano del secco, né tanto grossi che
cinque galee del comune di pisa, ch' erano al servigio del re carlo.
apparvero a due a due e di quattro ch' erano si convertirono in otto e furono
prima che morte sia venuta el lui ch' e anco vivo col lo corpo. cellini
pulci, vi-162: tu sai pure ch' io sono tuo tutto, che non ve
si vede un grosso reggimento, / ch' egli ha d'innumerabili tritoni. note al
destra o a sinistra, e quello ch' era a destra (dice lo stesso)
d'una montagna in isola; e trovai ch' ella è quarzosa, manifestamente prodotta dal
le tritura e le dissipa a misura ch' elle si formano. rajberti, 3-49:
le aggiunga egli a sua posta, ch' io a loro non farò guerra.
foscolo, v-350: il fatto sta ch' egli, il marchese f...
fu colato nella gola il metallo fulvo ch' era stato sempre la sua vera sete
appuntito. caro, 3-1003: quel ch' unico avea / di targa e di febèa
nannini, 1-155: io risponderò più breve ch' io potrò a questa vostra domanda,
il quale nulla più impara ai quello ch' egli sapeva? seriman, 1-86:
tutte le nazioni anche barbare, senza ch' elle ne sapessero pure il nome.
1-1036: ne risulta forse da ciò, ch' ella riesce per lo più trivialetta,
niccolò del rosso, 1-246-6: possa ch' è [la femena] vegla, carnai
] vegla, carnai non vacilla / ch' ella non sia rufiana e trigadra; /
latino; et certi altri tengono, ch' ei sia il grillo. =
alla torre si pongono, sono funi, ch' il ponte della parte di sopra con
. ovidio volgar., 6-120: ch' elli hano le ratte pile e l'arco
gli acervi di splendenti troculi, / ch' io vedrei manumisso il mio suaviolo, /
arnese a foggia di croce lunga: ch' è forse l'armatura del trofeo: o
poliziano, st., 1-6: sin ch' all'alta impresa tremo e bramo, /
sangue e di secondo ramo / convien ch' i'sudi in questa polver io. guidiccioni
di me simil trofeo / sovent'amor, ch' a scriverlo poteo / far del mio
alimenti che serve alla nutrizione, cioè ch' è assorbita ed assimilata. lessona,
sarebbe valso la pena con quegli scorzoni ch' egli aveva in cura? buona gente
erano, celebri nella parte della rogloditica ch' oggidì è abitata da signori arabi.
/ in tutto l'anno far ciò ch' ella volle. / l'ha fatto mese
ingiuria, / come sarebbe a dir ch' ell'è una troia. capuana, 1-ii-188
lupa rapace, lussuriosa troia, / fin ch' io ti veggia a noia / al
se sul serio, perché non gli scrivi ch' è una 'troia? 'altro
/ tromme e comi e bucine / ch' erano senza fine, / et altri loro
instrumento. ariosto, 8-10: sa ch' ogni poco più ch'ivi rimane, /
, 8-10: sa ch'ogni poco più ch' ivi rimane, / alci- na avrà
.. / quando il campo, ch' a l'arme ornai s'appresta, /
cosa grido di tromba uscì e seguì dicendo ch' a pena della persona ogni povero forestiero
hanno la stessa aria di terremoto permanente ch' è intorno a istmia e a corinto.
/ e di tal maraviglia, / ch' esser da noi cantata si disdegna, /
pataffio, 1: ed in parroffia van ch' han fatto lega / isceverare striscia e
. leonardo, 9-26: se voi ch' ella gitti una ballotta di pietra fa la
letteraria tromba aerea [il futurismo] ch' era venuta a scompigliare le sieste dell'eterno
color d'uggia, in una strada ch' era un viuzzo uggioso,...
: ulisse volendo sfeminare l'effeminato acchille ch' era infra le vergini ascoso, fé dare
12-ii-44: diasi una volta ne la tromba ch' io per me son tanto desideroso di
leggete voi nel pistolotto dell'accusatore, ch' io vi mando qui dentro, come
d'intorno a me vi sono (lasciate ch' io li conti) uno, due
. ser giovanni, 3-108: di ch' e'[gianetto] subito fè dare nella
confortato; onde egli della gente, ch' erano trombettatoli e cor- nettatori, elesse
sono tenuti a restituzione d'ogni guadagno ch' e'fanno. = deriv.
perché fu loro vietato per li prossimi censori ch' e'non mangiassero nel tempio di giove
fu accolto con gran fischiate da ragazzi ch' eran radunati sulla piazza del duomo.
2-22: per compagnia menoron muletti, / ch' avean sotto ognun le ceramelle, /
/ e quand'io prima la vidi e ch' ebbi / que- st'onor là,
», per quel sereno, / sì ch' ognun mostra festa quanto puote.
20-398: io ti prometto di veritade / ch' io non avrò di te pietade /
io non avrò di te pietade / ch' io non ti faccia far tal morte /
e scema l'occhio a quel / ch' ha tronco il naso. brusoni, 4-i-10
frigide / nóce a le biade, or ch' è ben tempo, trun- chesi,
non ferma qui la furibonda spada / ch' era una lama da la lupa antica
, fende, apre e dirada / ciò ch' ella incontra. buonarroti il giovane,
, 683: là prendiam terra, ch' egli dal remeggi / non ci avvisti;
già il sol vicino a quella meta / ch' addietro lo rispinge e donde ei sparge
parole e i pensieri sul più bello ch' io mi sento fendere il cuore di disperazione
fendere il cuore di disperazione: fa ch' ella ne scriva, o scrivi tu un
onili e ne divieni altero, / ch' osi troncar con dispettosa foggia al peregrin
troncandomi del cuor ogni speranza, / ch' a mia beata vita diè sostanza.
paese. pasqualigo, 1-27: poi ch' empio amor di libertà mi priva, /
lo stame de la vita, non è ch' io sia ripudiata, ancor che senza
per dare allo sdegnoso mio quello sfogo ch' era necessario pur troppo. guerrazzi, 2-544
a. pucci, 6-186: sapi ch' egli è in luogo sì sicuro, /
egli è in luogo sì sicuro, / ch' offender non si può in niuno atto
si chiama il porco troncascino, / ch' a roma signoreggia ogni camino. =
troncate, sono tutti accidenti continovi; ch' amore solamente può fare. morando,
a guisa di leuto, / pur ch' elli avesse avuta l'anguinaia / tronca da
; e non gli arresta / il terror ch' esce dalle tronche membra / e dal
da muraglia / trova tronca la via ch' egli sperava / si ferma e guata
amato tesoro in tutto, e vedi / ch' ài tronca la speranza d'esser lieta
no'era licenziato 'in tronco'per aver detto ch' eran troppe!). bianciardi,
trissino, 2-3-91: ma, poi ch' ebber gettati i tronchi [dell'aste]
, 691: le braccia di pietà, ch' io veggio ancora / aperte sopra il
apristi / per vie spinose ed erte anzi ch' io mora, / porgimi signor mio
cappello « le avevo portato i tronchi ch' ella voleva in fretta e furia ».
10 scamoga / e no curar per ch' el para cosa soga / ch'el reme-
curar per ch'el para cosa soga / ch' el reme- terà poi su poluni /
riverenza / dàgli un urtone, e pensa ch' egli cada. d'annunzio, v-3-159
, lasso!, / dal suo principio ch' e in questo troncone. / così
e tratto in un troncon diverso, / ch' unito sta con disusato innesto / di
andate tronfio e pettoruto, / credendo ch' io men muoia disperato, / per non
la grue. marini, 251: vide ch' entrava in esso in quel punto un
, sbu- fonchiante e tronfia, / ch' e'par un pollo d'india quand'e'
. betteioni, i-366: un giorno ch' ei veniva / lungo il bastione ivi
dopo breve passeggiare invitò il fratello albazar, ch' è il primo principe del sangue,
, / e più ti lodo, ancor ch' io non comprendo, / che descendesti
la indussero a sposarlo dando ad intendere ch' ei la porrebbe in trono. alfieri,
4 l'una non si vede, ch' è grandissima vergogna e di fame provisione.
la ragione del nome 'tropisti'si era ch' eglino spiegavano la scrittura in tutto e
e troverretel per le strade piane: / ch' io non m'intendo di vostro anagogico
purg., 17-136: l'amor ch' ad esso troppo s'abbandona, / di
vedendo noi che dio ci vede, e ch' egli è giusto giudice che ogni colpa
, se non concede a l'amistà ch' ella possa difendere lyamico a torto.
novellino, vi-118: due re furo ch' erano ne le parti di grecia,
quai ciascun cambiava muso. / quel ch' era dritto, il trasse ver'le tempie
tempie, / e di troppa matera ch' in là venne / uscir li orecchi de
me per passar età troppa, / ch' egli ha valor il lin quanto la stoppa
, 5-165: la moglie di nuto protestò ch' erano già in troppi nella casa del
inf, 7-25: qui vidi'gente più ch' al- trove troppa. ariosto, 5-89
segretezza. / alla patria avverrà ben ch' ella dia / sommo decoro; ma gliabitatori
che, per voler del primo amor ch' i'sento, / d'entro le leggi
me stimato, riverito e frequentato, ch' io per avventura do nel troppo. d
-e dappertutto insomma, fuorché nelle pantofole ch' erano gialle col becco all'insù alla
. patecchio, xxxv-i-563: l'om ch' usa dir pur mal, -e 'l ben
demonio grande sopra il lito, / ch' avea pescato in forma d'una trotta
: questo era l'altro stento, / ch' andando mi pareva ambiante il mulo /
xxv-2-185: 10 andrò pure adagio, ch' io ho trottato oggi tuttodì. magalotti,
lui con il supplizio d'una moglie ch' io gli ho fatto tórre, dolendomi
139: e1 proverbio de fiorentini dice ch' el bisogno fa trotar la vecchia.
con la madre, e con due zii ch' erano stati al pranzo. leopardi,
, trottiere, tozzo e orrevole, ch' è venuto sanza guastarsi punto 1400 miglia,
chi il cavallo ha corridore, / ch' in prezzo non è quivi ambio né trotto
xiii-304: di'pure con tutta sicurezza, ch' egli è uno dei men belli sonetti
che la galea perquotela, / po'ch' ebbe tutte sue difese tolte, / girala
del figlio i puerili giuochi, / ch' esser doveano il trottolo e il pandolo.
marco tullio lasciò scritto del travamento, ch' appartiene al retorico. 4. trovata
/ di lei a nessun cambio; / ch' ell'è di sì gran pregio /
ell'è di sì gran pregio / ch' i'non troveria pregio / nessun che mai
diede di mano ad un sasso, ch' a sorte si trovò fra 'piedi,
d'annunzio, v-1-245: trovo un mazzo ch' era scivolato dall'imboccatura verso la proda
molto ha corso [il mincio], ch' el trova una lama, / ne